Procedura  relativa al controllo e prevenzione del Rischio Biologico ( RB ) nell’attività di diagnosi e cura al paziente

 

Fonte dell’informazione 

 

1.1  Organizzazione :

1.2  Via / Piazza :

Cap:   Comune :   Prov:

 

1.3   Persona da contattare :

1.4  Qualifica :

 

 

 

2. Luogo di lavoro

 

2.1 Partita IVA:

2.2 Cod. ISTAT :

2.3 Ragione Sociale :

2.4 Via / Piazza :

Cap.              Comune                Prov

Tel.                 Fax

2.5 Comparto :  Sanità

2.6 Produzione :

2.7 Referente per la soluzione :

 

 

3. Processo lavorativo e natura del problema

 

3.1 Ciclo di lavorazione : diagnosi, cura

 

3.2

Lavorazione

Diagnosi e cura del paziente

 

Fase di lavorazione

 tutte quelle attività che comportano l’assistenza e la gestione del paziente infettivo o sospetto tale

 

 

 

 

3.6 Descrizione dei rischi :

 

Trasmissione di agenti patogeni da pazienti infetti a operatori sanitari e non, operanti in strutture di diagnosi e cura e ad operatori che svolgono attività connesse alla gestione degli aspetti alberghieri per strutture di diagnosi e cura ( cucina, lavanderia ).

Tale procedura si collega alla precedente dal titolo “ GESTIONE PAZIENTI “ in pdf.

 

Stima del numero dei soggetti esposti:  1600 circa ( Azienda ULSS 18 )

 

3.7 Descrizione dei danni : Comparsa di malattie infettive, endoparassitosi, ecc. con possibilità di danno permanente o morte nei casi più gravi.

 

Stima  del numero di soggetti danneggiati:

3 – 5 casi / anno di trasmissione di malattia infettiva senza danno permanente.

<  1 caso / 5 anni di trasmissione di malattia infettiva con danno permanente.

 

( Dati relativi alla popolazione stimata al 3.6 )

 

4. Soluzione

 

Tipo di intervento

 

4.1 Ingegneristico / ambientale:  vedi punto p) dell’ Allegato 1

 

4.2    Protezione personale: vedi punti b), c), d) dell’ Allegato 1

 

4.4 Informazione del personale :

 

Livello

Modalità

Informazione

Verbale e cartacea

Formazione

Corso con valutazione dell’apprendimento

Addestramento all’uso dei DPI

Corso con esercitazione pratica

 

Per l’informazione dei pazienti e dei familiari vedi : punto r) dell’ Allegato 1 

 

4.5 Cambiamento delle sostanze o materiale in uso :

 

4.6   Procedurale : vedi punto a), e), g),  h), i), e), m), n), o), q) dell’ Allegato 1

4.7    Descrizione : testo riportante la “procedura per l’applicazione corretta delle misure di isolamento”

 

 

4.8   Risultati ottenuti / efficacia : attesa assenza di casi

 

4.9    Norme Legislative di  riferimento :

 

 

 

4.10        Norme tecniche di riferimento :

 

 

 

 

4.11        La soluzione coperta dal brevetto : 

 

4.12        La soluzione è coperta da segreto industriale:

 

4.13        Durata della soluzione : permanente

 

4.15 Costo della soluzione :

 

Documentazione disponibile :

 

4.16   Testo : Allegato 1 – Allegato 2

 

4.17   Foto diapositive :

 

4.18   Ditta produttrice della soluzione :

 

4.19   Indirizzo :

 

4.20   Referente per la  soluzione: SPP ( Servizio Prevenzione e Protezione ) e DMO ( Direzione Medico Ospedaliera ).

 

 

 

5 Valutazione

 

 

5.1 Difficoltà di utilizzo : non raccolta la valutazione sulla difficoltà di utilizzo; si propone una scheda di valutazione da parte dei lavoratori delle procedure proposte ( Allegato 2)

 

5.2 Sono stati informati i dipendenti sull’uso / funzione della soluzione ? : SI

 

5.3 Parere di dipendenti,  RLS : non raccolta

 

5.4 Parere del DL / RSPP : RSPP parere positivo, DL in attesa di parere

 

5.5 Soluzione modifica sostanzialmente le modalità di lavoro : NO

 

5.6 : la soluzione deve essere rimossa per la normale manutenzione dell’impianto / macchina / ecc. :

 

5.7 La soluzione è applicabile in qualsiasi situazione o esistono situazioni che la rendono inapplicabile : soluzione sempre applicabile

 

5.8 La soluzione necessita di particolari cure e manutenzione :

 

 

 


Allegato 1

 

PROCEDURA PER L’APPLICAZIONE CORRETTA DELLE

MISURE DI ISOLAMENTO


 

Per ridurre il rischio di trasmissione dei microrganismi in ospedale è fondamentale applicare sempre le misure di controllo delle infezioni relativamente a:

a) lavaggio delle mani

b) uso dei guanti

c) uso delle mascherine con o senza visiera, occhiali protettivi, schermi facciali

d) uso dei camici e indumenti protettivi

e) manovre rianimatorie

f) manipolazione di strumenti ed oggetti taglienti

g) attrezzature per l’igiene del paziente

h) trattamento dei materiali sanitari utilizzati per l’assistenza al paziente

i) smaltimento rifiuti

l) raccolta e trattamento di biancheria ed effetti letterecci

m) trattamento delle stoviglie

n) campioni biologici

o) igiene ambientale

p) collocazione del paziente

q) trasporto dei pazienti infetti

r) educazione sanitaria al paziente e familiari


 

 

a) Lavaggio delle mani

 Il lavaggio delle mani è la misura più importante ed efficace per prevenire la trasmissione delle infezioni.

 Il lavaggio delle mani riduce la carica batterica usualmente presente sulla cute.

 E’ fondamentale lavare le mani prontamente e con accuratezza al termine dell’assistenza prestata ai pazienti, anche se si sono usati i guanti.

 E’ doveroso lavare le mani prima di assistere il malato.

 E’ importante lavare le mani prontamente e con accuratezza tra una procedura assistenziale e l’altra, anche se eseguita allo stesso paziente.

 E’ fondamentale lavare le mani prontamente e con accuratezza se si verifica un accidentale contatto con sangue, fluidi corporei, secrezioni, escrezioni e strumenti o materiali contaminati da essi, anche se si sono usati i guanti.

 E’ necessario prevenire e curare screpolature, abrasioni e piccole ferite della cute facendo regolarmente uso di creme emollienti e idratanti alla fine dell’attività lavorativa.

 E’ controindicato indossare anelli, bracciali, orologi e altri monili perché questi oggetti sono ottimi ricettacoli di germi e impediscono la completa detersione o antisepsi delle mani.

 In relazione al tipo di prestazione che l’operatore si accinge a svolgere può essere richiesto un diverso tipo di lavaggio.

a) 1. Lavaggio sociale:

questo lavaggio ha lo scopo di rimuovere la maggior parte della flora microbica occasionale colonizzante le mani. Si esegue usando un sapone liquido neuro. Questa operazione deve essere effettuata con un vigoroso sfregamento delle mani, dei polsi e la prima parte degli avambracci per almeno 10-15 secondi, ad esempio prima del turno lavorativo, prima della somministrazione del vitto, prima della somministrazione della terapia, tra un contatto e l’altro fra pazienti, dopo aver utilizzato i servizi igienici, dopo il rifacimento dei letti, dopo essersi soffiati il naso, dopo la rimozione dei guanti, ecc..

a) 2. Lavaggio antisettico:

questo lavaggio ha lo scopo di rimuovere la flora microbica occasionale colonizzante le mani e di ridurre la flora microbica residente. Si esegue usando un detergente antisettico, procedendo nel seguente modo:

 bagnare le mani, i polsi e la prima parte degli avambracci e versare l’antisettico, azionando con il gomito l’apposito erogatore;

 lavare le mani, i polsi e la prima parte dell’avambraccio per due minuti, ponendo particolare attenzione agli spazi interdigitali ed ungueali; usare lo spazzolino monouso solo per pulire a fondo le unghie;

 risciacquare abbondantemente con acqua corrente;

 asciugare tamponando con salvietta monouso.

Il lavaggio antisettico è deve essere effettuato sempre prima di eseguire procedure invasive sul paziente, prima di assistere pazienti particolarmente suscettibili alle infezioni (neonati, pazienti immunocompromessi), dopo aver assistito pazienti infetti o colonizzati, dopo aver toccato materiali / superfici potenzialmente contaminati da patogeni.

 

Figura 2 - Ruolo delle mani nella trasmissione delle infezioni ospedaliere.

 

 

b) Uso dei guanti

 I guanti hanno un ruolo importante nella prevenzione delle infezioni ospedaliere. Infatti, indossare i guanti riduce la probabilità che i microrganismi presenti sulla cute delle mani del personale vengano trasmessi al paziente nel corso di procedure invasive o assistenziali che implicano il contatto con mucose o cute non integra.

 I guanti sono una barriera fisica tra la cute delle mani e l’ambiente esterno.

 I guanti, se usati correttamente, sono un dispositivo di protezione individuale indispensabile per prevenire i rischi occupazionali tra gli operatori sanitari.

 I guanti devono essere indossati per ridurre la probabilità che le mani del personale, contaminate con microrganismi da un paziente colonizzato o infetto o da un veicolo contaminato, possano trasmettere questi germi ad altri pazienti.

 Il personale deve indossare guanti della misura adeguata e del tipo idoneo alla prestazione da effettuare.

 Devono essere indossati prima di venire in contatto con: sangue, liquidi corporei. secreti, escreti, mucose, cute non intatta dei pazienti e oggetti contaminati.


 E’ vietato rispondere al telefono, toccare maniglie, usare la tastiera del PC, ecc. con i guanti.

 I guanti devono essere sostituiti durante i contatti tra un paziente e l’altro.

 I guanti devono essere sostituiti durante procedure effettuate sullo stesso paziente, ma in zone differenti.

 Devono essere immediatamente rimossi quando si rompono o si verifica una puntura o una lacerazione.

 I guanti devono essere prontamente rimossi dopo l’uso, per evitare di inquinare, toccandoli, oggetti non contaminati e superfici ambientali.

 Le mani devono essere lavate dopo la rimozione dei guanti e dopo l’uso devono essere eliminati nei contenitori per rifiuti potenzialmente infetti.

 

ATTENZIONE:

INDOSSARE I GUANTI NON SOSTITUISCE LA NECESSITA’ DI

LAVARE LE MANI, POICHE’:

1) I GUANTI POSSONO PRESENTARE DIFETTI INVISIBILI O POSSONO LACERARSI DURANTE L’USO.

2) LE MANI POSSONO CONTAMINARSI DURANTE LA RIMOZIONE DEI GUANTI.

3) I GUANTI POSSONO VENIRE CONTAMINATI MENTRE SI INDOSSANO

 

La scelta e l’impiego dei guanti deve essere appropriata all’uso per il quale sono stati costruiti, pertanto si ricorda che:

b) 1. - guanti in gomma o neoprene o PVC per uso domestico - devono essere usati per le attività di decontaminazione, sanificazione e disinfezione ambientale; per la decontaminazione, detersione e disinfezione dei materiali sanitari. I guanti in gomma devono essere personali e possono essere lavati con acqua e sapone e disinfettati sulla superficie esterna (es. clorossidante elettrolitico 1.000 ppm di cloro attivo = soluzione al 10% di Amuchina Concentrata ovvero 100 ml di Amuchina Concentrata in 1 litro d’acqua), conservati asciutti e riutilizzati.

Se squamati, lesionati, se hanno riportato punture o se contaminati all’interno, i guanti vanno sostituiti.

b) 2. - guanti in lattice o in vinile o in nitrile non sterili - devono essere usati per procedure che determinano il contatto con mucose e per altre procedure diagnostiche o assistenziali che possono comportare il contatto con sangue e altro materiale organico.

b) 3. - guanti in lattice o in vinile o in nitrile sterili - devono essere usati per attività in cui è richiesta asepsi ( interventi chirurgici, manovre strumentali e/o invasive: cateterismo vescicale, punture esplorative, biopsie, cateterismo venoso e arterioso centrale,


ecc.). Prima di indossarli deve essere effettuato il lavaggio antisettico delle mani.

b) 4. - guanti in filo di scozia - possono essere usati da operatori che manifestano dermatiti da contatto di natura irritativa; si indossano sotto un secondo paio di guanti adatti all’operazione da svolgere.

 

c) Uso delle mascherine con o senza visiera, occhiali protettivi, schermi facciali

La mascherina e gli occhiali protettivi, o la mascherina con visiera, o gli schermi facciali devono essere utilizzati per proteggere le mucose di occhi, naso e bocca durante l’esecuzione di procedure che possono determinare schizzi di sangue o di altri liquidi biologici, come ad esempio, prelievi, procedure aspirazione di liquidi biologici, broncoscopie, ecc. Le mascherine sono indicate inoltre per contenere e filtrare le goccioline provenienti dal cavo oro-rino-faringeo dell’operatore.

c) 1 - Mascherine: comprendono le mascherine a conchiglia, le mascherine chirurgiche con o senza visiera.

• Perché la mascherina sia efficace deve essere indossata sulla bocca e sul naso; infatti, la mascherina deve trattenere tutto quanto è presente nell’espirazione.

• Deve essere legata dietro la testa in modo corretto, cioè con i lacci superiori legati dietro la testa e i lacci inferiori dietro la nuca; i lacci non devono essere incrociati dietro la testa perché ciò deformerebbe la sagoma della mascherina sulle guance.

• Deve essere ben adesa al volto: aiuta ad evitare l’appannamento degli occhiali.

• Deve essere manipolata solo per i lacci o per gli elastici auricolari, evitando di toccare la parte frontale della maschera, per mantenerla pulita.

• Una volta indossata non deve essere mai abbassata.

• Deve essere rimossa slacciando prima il laccio inferiore e poi quello superiore, in modo che la mascherina non ricada sul collo o sul camice contaminandoli.

• Deve essere usata una sola volta e poi gettata nel contenitore dei rifiuti potenzialmente infetti.

• Deve essere rimossa evitando di toccare la parte anteriore. E’ sufficiente slegare i lacci.

• Dopo la rimozione dei guanti lavare accuratamente le mani.

 

La mascherina contribuisce a scoraggiare chi la indossa

a toccarsi il naso e la bocca.

Quando si indossa la mascherina è buona norma parlare il meno possibile.

 

c) 2 - Occhiali protettivi e schermi facciali: gli schermi facciali o gli occhiali protettivi indossati in combinazione con la mascherina, forniscono una barriera di protezione alle mucose degli occhi, del naso e della bocca dal contatto con patogeni trasmissibili.

• Devono essere usate durante le attività di assistenza al paziente che possono generare schizzi o spruzzi di sangue, fluidi corporei, secrezioni o escrezioni.

• Le protezioni monouso devono essere smaltite nei contenitori per rifiuti potenzialmente infetti.

• Le protezioni riutilizzabili dopo l’uso devono essere decontaminate, deterse e sterilizzate o disinfettate (come indicato dalla casa produttrice e al paragrafo “Trattamento dei materiali sanitari utilizzati per l’assistenza al paziente”).

• Devono essere indossate senza toccare lo schermo o le lenti.

• Devono essere rimosse senza toccare lo schermo o le lenti.

• Non devono essere toccate durante le manovre assistenziali.

• Dopo la rimozione degli occhiali o dello schermo facciale, lavare accuratamente le mani.

 

L’utilizzo di occhiali e schermi facciali deve essere individuale.


 

d) Uso dei camici e indumenti protettivi

I camici e gli indumenti protettivi (calzari, ecc.) sono indossati per prevenire la contaminazione degli indumenti e per proteggere la cute del personale dall’esposizione al sangue e altri liquidi biologici.

• Devono essere indossati dal personale quando è possibile sporcarsi con secrezioni ed escrezioni (es. pazienti incontinenti con diarrea, pazienti con infezioni respiratorie, ecc.).

• Devono essere indossati durante l’assistenza ai pazienti infetti da microrganismi epidemiologicamente importanti (ad es. pazienti affetti da Herpes zoster disseminato).

• Devono essere indossati da chiunque entra nella stanza di un paziente altamente contagioso.

• Devono essere monouso.

• Devono essere rimossi prima di lasciare la stanza.

• Devono essere indossati camici idrorepellenti ogni qualvolta sussista il rischio di schizzi di sangue o altri materiali biologici (es. per le attività di sala operatoria e sala parto).

• I camici monouso devono essere smaltiti nei contenitori per rifiuti potenzialmente infetti.

• I camici riutilizzabili che risultino contaminati o potenzialmente contaminati, dopo l’uso devono essere immediatamente raccolti, indossando guanti di protezione, nei sacchi di colore rosso, e avviati alla lavanderia.

• Dopo aver tolto il camice, le mani devono essere lavate.

 

e) Manovre rianimatorie

Durante le manovre rianimatorie il personale deve sempre indossare:

• Guanti, camice, mascherina, occhiali protettivi o visiera.

• Palloni Ambu, boccagli, va e vieni, ecc. devono essere decontaminati, detersi, disinfettati e/o sterilizzati (vedi paragrafo “Trattamento degli strumenti ed articoli sanitari utilizzati per l’assistenza al paziente”).

 

f) Manipolazione di strumenti ed oggetti taglienti

• Tutti gli operatori devono adottare le misure necessarie a prevenire incidenti causati da aghi, bisturi e altri dispositivi taglienti o pungenti durante il loro utilizzo, nelle fasi di decontaminazione, di detersione e di smaltimento.

• Aghi e oggetti taglienti non devono essere indirizzati verso parti del corpo.

• Non devono essere presi “al volo” strumenti taglienti e/o pungenti se stanno cadendo.

• Non devono essere raccolti con le mani “nude” gli strumenti taglienti e/o pungenti caduti per terra.

• Non devono essere portati strumenti taglienti e/o pungenti in tasca.

• Non devono essere piegate o rotte lame, aghi e altri oggetti pungenti.

• Non devono essere sfilate con le mani le lame dei bisturi dal manico.

• E’ assolutamente vietato reincappucciare gli aghi dopo l’uso.

• Gli aghi usati non devono essere rimossi con le mani.

• Tutti i materiali taglienti e pungenti provenienti dal malato devono essere smaltiti nei contenitori imperforabili (Halibox). Tali contenitori devono essere posti in vicinanza ed in posizione comoda rispetto alla zona nella quale i presidi vengono utilizzati.

• Gli Halibox non devono essere riempiti per più di 3/4 della loro capacità, devono essere richiusi ermeticamente ed eliminati nei contenitori per rifiuti potenzialmente infetti.


• I materiali pungenti e/o taglienti devono essere riposti negli Halibox con le parti taglienti e/o pungenti rivolte verso il fondo del contenitore.

• Controllare sempre che gli oggetti smaltiti negli Halibox non sporgano dal contenitore.

 

g) Attrezzature per l’igiene del paziente

• Materiali taglienti o abrasivi necessari per l’igiene del paziente, quali forbici, tagliaunghie, rasoi, spazzolini per unghie, ecc., devono essere personali.

• Se il paziente risulta sfornito di tali oggetti utilizzare materiale monouso o materiale riutilizzabile sterile.

• Il materiale tagliente riutilizzabile prima di essere sterilizzato deve essere decontaminato e deterso (vedi paragrafo “Trattamento dei materiali sanitari utilizzati per l’assistenza al paziente” ).

 

h) Trattamento degli strumenti ed articoli sanitari utilizzati per l’assistenza al paziente

 

Classificazione di E. Spaulding

Gli strumenti e articoli sanitari vengono distinti in:

• Articoli ad alto rischio o critici. Sono quei dispositivi che penetrano in tessuti o nelle cavità normalmente sterili o nel torrente ematico o entrano in contatto con cute o mucose non integre (es. cateteri intravascolari, strumenti a fibre ottiche invasivi, ferri chirurgici e tutti quei dispositivi che vengono a contatto con sangue e liquidi biologici intracavitari). Il requisito di questi articoli è: sterilità.

• Articoli a medio rischio o semicritici. Sono quei dispositivi destinati al contatto con mucose integre (es. endoscopi, circuiti di respiratori, cannule orofaringee, ecc.). Il requisito di questi articoli è: sterilizzazione; di disinfezione di alto livello. Anche se la sterilità è desiderabile, nella maggior parte dei casi una disinfezione di alto livello garantisce, con ragionevole grado di sicurezza, che l’articolo sia privo di microrganismi patogeni.

• Articoli a basso rischio o non critici. Sono quei dispositivi che solitamente non vengono a contatto con il paziente, oppure che entrano in contatto solo con la cute integra. Il requisito di questi articoli è: bassa carica microbica mediante detersione; in alcune situazioni e/o in aree a rischio può essere utile una successiva disinfezione di intermedio o basso livello.

 

Gli articoli semicritici possono divenire critici se durante l’uso vengono a contatto diretto o indiretto con tessuti sterili o con il sistema vascolare. Gli articoli non critici possono divenire semicritici o critici se durante l’utilizzo vengono a contatto diretto o indiretto con tessuti sterili,

il sistema vascolare o le mucose.


 

• Gli articoli usati su pazienti infetti devono essere considerati critici, perchè contaminati.

• Gli articoli non critici usati per pazienti immunocompromessi devono essere sottoposti a disinfezione ad alto livello o sterilizzati (trattati come semicritici) prima dell’uso.

• Gli strumenti e articoli sanitari riutilizzabili dopo l’uso devono essere decontaminati, detersi, disinfettati o sterilizzati come segue:

 

1. DECONTAMINAZIONE:

• Indossare i dispositivi di protezione individuale, correlati alla gravità della contaminazione ed alla complessità dell’intervento. (sovracamice o grembiule impermeabile; mascherina con visiera o mascherina più occhiali protettivi; guanti in gomma per uso domestico, ecc.)

• Alloggiare il materiale contaminato, immediatamente dopo l’uso e con le mani protette da guanti in gomma per uso domestico, in apposito contenitore preferibilmente dotato di griglia e coperchio.

• Versare un quantitativo di soluzione disinfettante fenolica adeguato a sommergere tutto il materiale.

• Lasciare agire la soluzione disinfettante per 10 minuti.

• Terminato il tempo di decontaminazione estrarre dal contenitore il materiale decontaminato; sciacquare accuratamente con acqua corrente.

• Procedere alla detersione cosi come indicato al punto 2 “DETERSIONE”.

 

2. DETERSIONE O LAVAGGIO

 

2.1 mediante lavaggio manuale:

• Immergere il materiale in soluzione enzimatica (detergente enzimatico e acqua), con le mani protette da guanti in gomma per uso domestico, e lasciare agire per un tempo minimo indicato (solitamente da 1 a 5 minuti, a seconda del grado di sporco).

• Trascorso il tempo indicato, indossare idonei dispositivi di protezione individuale correlati alla gravità della contaminazione ed alla complessità dell’intervento (sovracamice o grembiule plastificato; mascherina con visiera o mascherina più occhiali protettivi; guanti in gomma per uso domestico, ecc.) e procedere a spazzolare il materiale, tenendolo immerso nella soluzione. Spazzole e altri strumenti di pulizia utilizzati per il lavaggio manuale, se non sono monouso, devono essere quotidianamente detersi e sterilizzati. Durante la spazzolatura porre particolare attenzione alle zone critiche dei materiali, tipo incastri e zigrinature.

• Immettere, se necessario, la soluzione detergente nel lume dei materiali cavi (sonde, cateteri, ecc.), utilizzando apposite pistole.

• Risciacquare accuratamente il materiale con acqua corrente fino alla completa rimozione del detergente.

• Verificare che gli strumenti siano privi di residui organici e altro materiale.

• Asciugare il materiale con teli puliti e asciutti che non rilascino residui filamentosi.

• Asciugare con getti d’aria il materiale dotato di lumi.


• Riporre ordinatamente il materiale da sterilizzare a vapore saturo o a ossido di etilene (ETO) in contenitori e avviarli entro breve tempo alla Centrale di Sterilizzazione o al Blocco Operatorio.

• Per gli strumenti che devono essere disinfettati ad Alto Livello procedere come indicato al punto 3 “DISINFEZIONE AD ALTO LIVELLO”.

 

2.2 mediante l’ausilio di macchine lavastrumenti:

• Disporre nell’apposito cestello gli strumenti evitando di sovrapporli e non in sovra numero; gli strumenti a snodo devono essere aperti.

• Attivare il programma previsto, così come indicato dall’azienda produttrice della macchina.

3. DISINFEZIONE DI ALTO LIVELLO: da eseguire solo se il materiale non può essere sterilizzato con metodo fisico o gassoso ( vapore saturo, ossido di etilene)

3.1 disinfezione manuale:

• Indossare i dispositivi di protezione individuali indicati nella scheda tecnica e nella scheda di sicurezza del prodotto utilizzato.

• Immergere totalmente i materiali in soluzione disinfettante idonea (glutaraldeide al 2% per un tempo minimo di 20 minuti, ortoftalaldeide per 5 minuti).

• Immettere la soluzione disinfettante nel lume dei materiali cavi (sonde, cateteri, ecc.), utilizzando apposite pistole.

• Terminato il tempo di contatto indicato, prelevare i materiali e risciacquarli con acqua sterile, utilizzando tecniche asettiche.

• Asciugare con teli sterili.

 

N.B. - I MATERIALI DEVONO ESSERE IMMERSI NELLA SOLUZIONE DISINFETTANTE DI ALTO LIVELLO IN QUANTITA’ ADEGUATE ALLA CAPACITA’ DI CONTENIMENTO DEL CONTENITORE USATO PER LA DISINFEZIONE.

INOLTRE I MATERIALI NON DEVONO ESSERE SOVRAPPOSTI.

 

Gli operatori che eseguono la decontaminazione, la detersione e la disinfezione ad alto livello dei materiali sanitari devono indossare idonei dispositivi di protezione individuale.

Inoltre:

I dispositivi medici non monouso devono essere decontaminati e detersi preferibilmente prima di essere spostati dall’ambiente dove sono stati utilizzati; se ciò non è possibile, devono essere riposti immediatamente dopo l’uso in contenitori per la decontaminazione e detersi in un lavello, preferibilmente adibito a tale scopo.

I dispositivi medici monouso non devono essere né ritrattati né risterilizzati, ma devono essere smaltiti immediatamente dopo l’uso.


 

Perché i materiali sanitari riutilizzabili non divengano veicoli di infezione nosocomiale

è fondamentale che la decontaminazione, la detersione, la disinfezione o la sterilizzazione

vengano effettuate nel più assoluto rispetto delle norme sopra citate Perché i materiali sanitari riutilizzabili e monouso non divengano veicolo di infezione nosocomiale è fondamentale che il

maneggiamento, il trasporto e la conservazione vengano effettuate correttamente.

Perché la disinfezione dei materiali sanitari sia efficace è essenziale che la diluizione e il tempo d’azione dei disinfettanti sia rispettato.

 

i) Smaltimento dei rifiuti

• La raccolta differenziata dei rifiuti sanitari deve essere eseguita come indicato dalle disposizioni ospedaliere vigenti.

• Tutti i materiali provenienti dal malato devono essere raccolti nei contenitori per rifiuti potenzialmente infetti.

• I contenitori per rifiuti potenzialmente infetti devono essere sistemati in posizione comoda, sicura e il più possibile vicina al posto dove devono essere utilizzati.

• Evitare di prelevare materiale dai contenitori per rifiuti potenzialmente infetti.

• Utilizzare dispositivi per la protezione della cute e delle mucose durante le fasi di raccolta dei rifiuti potenzialmente infetti e manipolazione o chiusura dei contenitori.

• Sui contenitori per rifiuti potenzialmente infetti deve essere sempre indicata la provenienza (apporre il nome o la sigla del reparto) e la data.

• Evitare di trascinare i contenitori per rifiuti potenzialmente infetti, di appoggiarli al corpo e di effettuare qialsiasi altra manovra che possa pregiudicare la propria ed altrui sicerezza.

 

l) Raccolta e trattamento di biancheria ed effetti letterecci.

• La raccolta e il trattamento della biancheria e degli effetti letterecci sporchi deve essere eseguita come indicato dalle disposizioni ospedaliere vigenti.


• La biancheria contaminata, deve essere manipolata e scossa il meno possibile.

• La biancheria, imbrattata di sangue, liquidi biologici, secreti ed escreti, deve essere riposta, indossando guanti di protezione, nell’apposito sacco e deve essere immediatamente rimossa dalle zone destinate alla cura del paziente.

• Il sacco idrosolubile deve essere a sua volta posto nel sacco di colore rosso.

• I cuscini e i materassi contaminati da sangue e/o liquidi biologici, devono essere raccolti negli appositi sacchi di colore rosso ed inviati in lavanderia per il lavaggio e la disinfezione.

• Gli operatori sanitari devono prestare particolare attenzione allo smaltimento della biancheria affinché nel sacco di raccolta della biancheria non cadano accidentalmente gli strumenti (rasoi, pinze, aghi, ecc.) usati durante l’assistenza al paziente mettendo a rischio di contagio gli operatori addetti allo smaltimento della biancheria sporca.

• Relativamente alla raccolta, effettuare la suddivisione dei capi da lavare secondo il seguente schema:

 

Colore distintivo

Tipo biancheria

Esempio

BIANCO

BIANCHERIA PIANA DA REPARTO

Lenzuola, federe, solo bianco

VERDE

BIANCHERIA PIANA E CONF. VERDE

Telini, casacche, solo verde

GIALLO

BIANCHERIA CONF (DIVISE)

Pantaloni, casacche, camici

TRASPARENTE

ARTICOLI DI LANA O DELICATI

Panni lana, divise 118

IDROSOLUBILE + ROSSO

BIANCHERIA INFETTA O PRESUNTA TALE

Il sacco idrosolubile deve essere chiuso prima di essere inserito nel sacco rosso

 

m) Trattamento delle stoviglie

• Le stoviglie devono essere sempre lavate in lavastoviglie perché è il trattamento igienico più sicuro nella maggior parte dei casi. La combinazione di acqua calda e detersivo usata nelle lavastoviglie è sufficiente per decontaminare piatti, bicchieri, tazze e altre stoviglie.

• Per la somministrazione dei pasti ai malati sottoposti a misure d’isolamento possono essere utilizzati piatti e stoviglie sia monouso che riutilizzabili.

 

 

n) Campioni biologici

I campioni biologici (es. sangue, urine, feci, prelievi bioptici, ecc.) devono essere:

• Prelevati in provette e contenitori con tappo a chiusura ermetica e sicura e non devono essere imbrattati di liquido biologico.

• Manipolati utilizzando idonei dispositivi di protezione individuale (visiere, guanti, camici, ecc.).

• Trasportati negli appositi contenitori a valigetta a chiusura ermetica; i contenitori a valigetta dopo l’uso devono essere decontaminati, detersi, disinfettati e/o sterilizzati (vedi paragrafo “Trattamento degli strumenti ed articoli sanitari utilizzati per l’assistenza al paziente”).

 

o) Igiene ambientale

E’ necessario tenere presente che, sebbene i microrganismi possano essere presenti su pareti, pavimenti e superfici ambientali, se non visibilmente contaminate, raramente sono causa di contagio. Tuttavia alcuni patogeni infettanti possono sopravvivere per lunghi periodi di tempo su superfici inanimate; per tale ragione tutte le superfici e gli oggetti che vengono ripetutamente toccati o frequentemente utilizzati (es. letto, comodino, pomelli delle porte e delle finestre, rubinetti, ecc.) dal/per il paziente e presenti nell’unità di degenza possono favorire, se contaminati, la trasmissione delle infezioni crociate. Tutti gli oggetti non necessari e che non possono essere decontaminati, sanificati e disinfettati devono essere rimossi.

Per l’igiene ambientale valgono quindi i seguenti principi:

• E’ raccomandata un’attenta pulizia e rimozione dello sporco poiché l’intervento di pulizia, se effettuato correttamente è, da solo, sufficiente a ridurre la maggior parte della carica microbica presente sulle superfici ambientali.

• La sanificazione ambientale deve essere svolta quotidianamente e correttamente, secondo le indicazioni contenute nel Capitolato di Sanificazione.

• Per le modalità di sanificazione e disinfezione deve essere seguita la procedura descritta nel Capitolato di Sanificazione.

• Non è opportuno disinfettare di routine le superfici ambientali.

• L’uso dei disinfettanti è indicato:

   per aree ad alto rischio e a bassa carica microbica;


– per superfici e attrezzature poste nelle immediate vicinanze del paziente immunocompromesso o portatore di patologia infettiva;

   per piani di lavoro e superfici di apparecchiature che vengono ripetutamente toccate.

• Le operazioni di disinfezione delle superfici (sanitizzazione) devono essere sempre precedute da accurate operazioni di pulizia (sanificazione).

• In presenza di superfici contaminate da schizzi di sangue e materiale organico, le procedure da eseguire in successione sono: decontaminazione, sanificazione, disinfezione. In presenza di contaminazione da materiale organico si deve procedere nel seguente modo:

– indossare idonei dispositivi di protezione individuale correlati alla gravità della contaminazione ed alla complessità dell’intervento (guanti, visiera, camice, ecc.);

– coprire completamente la contaminazione con idoneo principio attivo (granuli di sodio dicloroisocianurato);

– lasciare agire per 5 minuti: il materiale biologico verrà completamente solidificato;

– rimuovere il tutto con panni monouso (es. panni di carta), con modalità atta a proteggere da eventuale materiale tagliente o acuminato, ed eliminare negli appositi contenitori per rifiuti potenzialmente infetti;

– con panno imbevuto di soluzione detergente pulire la superficie interessata;

– procedere poi alla disinfezione con panno imbevuto di soluzione disinfettante (polifenoli emulsione 0,4% o cloro attivo 1.000ppm - 10% -).

• Alla dimissione, al trasferimento e al decesso del paziente infetto o colonizzato da patogeni epidemiologicamente importanti deve essere eseguita la sanificazione e la disinfezione come indicato dal Capitolato di Sanificazione, adottando le stesse precauzioni quando il paziente era presente nella stanza (lavaggio delle mani, uso di dispositivi di protezione individuale).

• Non utilizzare la pratica della nebulizzazione ambientale perché è ritenuta un sistema inefficace di decontaminazione dell’aria e delle superfici.

• Deve essere sempre fatta una corretta diluizione dei detergenti e dei disinfettanti e devono essere sempre rispettati i tempi di contatto con le superfici. Non si devono associare tra loro più prodotti al momento dell’uso (detergente + disinfettante, disinfettante + disinfettante) senza averne prima verificato la compatibilità.

 


p) Collocazione del paziente

Una adeguata collocazione del paziente è una componente significativa delle misure di isolamento.

• Ogni reparto deve disporre di camera singola con servizi igienici.

• La camera singola è indicata per i pazienti con infezioni altamente contagiose.

• Deve essere assegnata se il livello igienico del paziente è insufficiente; se il paziente non collabora; se contamina l’ambiente attraverso le mani e oggetti personali (ad es. bambini, oppure pazienti con stato mentale alterato).

• La camera deve essere dotata di servizi igienici indipendenti.

• Quando una camera singola non è disponibile è possibile far condividere la camera a pazienti che abbiano una infezione attiva causata dallo stesso microrganismo (coorte di pazienti). Questa soluzione può essere adottata solo a condizione di escludere la trasmissione di altri microrganismi e quando la possibilità di reinfezione con lo stesso agente patogeno è minima.

• E’ anche possibile, soprattutto durante episodi epidemici raggruppare i pazienti infetti (es. durante una epidemia da Rotavirus).

• Se la camera singola non è disponibile, consultare i professionisti addetti al controllo delle infezioni ospedaliere per l’individuazione di una valida alternativa.

La separazione del malato infetto dagli altri malati,

oltre a ridurre la possibilità di trasmissione,

facilita l’adozione delle tecniche di profilassi da parte del personale.


 

 

q) Trasporto di pazienti infetti

Ridurre gli spostamenti dei pazienti con patologie infettive dalla loro stanza ad altri ambienti (es. Radiologia, Elettrocardiografia, ecc.) consente di limitare le opportunità di trasmissione di microrganismi in ospedale.

Se il paziente deve lasciare la sua stanza è assolutamente indispensabile che:

• Il paziente indossi o usi appropriate misure di barriera (es. mascherine) qualora la patologia infettiva di cui è affetto comporti dei rischi di contaminazione diretta del personale, dei visitatori, dei malati e indiretta dell’ambiente.

• Il personale dell’area in cui il paziente viene trasferito venga avvisato dell’imminente arrivo del malato e delle precauzioni da usarsi per ridurre il rischio di trasmissione.

• Il paziente venga informato della sua malattia, delle vie di trasmissione e delle modalità per prevenire la trasmissione dei microrganismi infettanti di cui è portatore.

• Tali precauzioni devono essere rese operative anche per un trasporto a mezzo autolettiga.

 

r) Educazione sanitaria al paziente e ai familiari

• Per evitare la diffusione dell’infezione attraverso gli oggetti personali dei pazienti e dei ricoverati è importante educare il paziente e i suoi familiari sulle modalità di trasmissione del suo stato di infezione o di portatore.

• E’ necessario fornire al paziente le indicazioni sui comportamenti da attuare nell’ambito ospedaliero e in seguito al proprio domicilio per proteggere i familiari dal contagio.

• L’atteggiamento professionale degli operatori (alla base di ogni intervento di prevenzione e promozione della salute) farà accettare più facilmente al paziente le norme di isolamento.

 


Allegato 2

 

SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLE  PROCEDURE

 

 

Al fine di migliorare le procedure operative Vi chiediamo di compilare e consegnare all'ufficio ……………. la presente scheda. La scheda è anonima.

 

1.      Ritengo la procedura :

 

GIUDIZIO

X

PUNTEGGIO

UTILE

 

10

SUPERFLUA

 

1

 

 

GIUDIZIO

X

PUNTEGGIO

COMPLETA

 

10

INCOMPLETA

 

1

 

2.      Ritengo la descrizione della procedura:

 

GIUDIZIO

X

PUNTEGGIO

CHIARA

 

10

ABBASTANZA CHIARA

 

5

INCOMPRENSIBILE

 

1

 

3.      La procedura ha modificato il comportamento in riferimento ai rischi?

 

GIUDIZIO

X

PUNTEGGIO

MOLTO

 

10

ABBASTANZA

 

5

PER NIENTE (APPLICAVO GIA’ LE INDICAZIONI IN ESSA CONTENUTE)

 

5

PER NIENTE (RITENGO INADEGUATE LE INDICAZIONI IN ESSA CONTENUTE)

 

1

 

4.      Ho rilevato i seguenti errori / omissioni nella  procedura:      

__________________________________________________________________________________________________________________________________________________

 

 

5.      Propongo le seguenti variazioni:

_______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

 

 

 

 

 

Riservato all’ufficio……………….

 

N° schede : ………………………….

 

Punteggio: SOMMARE I PUNTI PER OGNI RISPOSTA

 

PUNTEGGIO

 

VALUTAZIONE

N°SCHEDE 

%

DA 35 A 40

PROCEDURA RITENUTA VALIDA DALL’OPERATORE

 

 

DA 11 A 34

L’OPERATORE RITIENE UTILE LA PROCEDURA MA RILEVA ALCUNE CARENZE O INCONGRUENZE DELLA STESSA

 

 

INFERIORE A 11

L’OPERATORE RITIENE LA PROCEDURA NON IDONEA O NON ATTUABILE

 

 

 

 

CONDIZIONI DI VALIDITÀ:

Procedura valida se soddisfatte le due seguenti condizioni:

- punteggio da 35 a 40        > 70% 

- punteggio inferiore a 11    < 10%

 

In tutti gli altri casi la procedura va rivista.