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Il modello INFORMO



Il modello INFORMO rientra tra i modelli sistemici multifattoriali e multiassiali ad albero delle cause. Consente di esporre in maniera strutturata e standardizzata la dinamica infortunistica, ovvero quella sequenza di eventi e circostanze che hanno portato il verificarsi dell’infortunio.

Il verificarsi di un incidente non comporta necessariamente il verificarsi di un infortunio: condizione ineliminabile perché ciò avvenga è che vi sia uno scambio di energia (contatto) di una certa intensità tra l'ambiente fisico ed almeno una persona (lavoratore). Cioè, perché si verifichi un danno biologico a seguito di un incidente è necessario che l'energia liberatasi passi, tutta o in parte, dall'ambiente alla persona o viceversa e che tale scambio sia sufficientemente grande da provocare danni. In generale, l'energia che viene scambiata deriva da due situazioni:

  1. avviene una rapida e non intenzionale liberazione/trasformazione di energia (di sede, tipo o intensità)
  2. [vedi esempio1],
  3. non vi è alcuna alterazione nella situazione energetica, ma si assiste al tempo stesso alla modifica dell’interfaccia ambiente-lavoratore, dove quest’ultimo entra in contatto con l’energia correttamente presente, nelle ordinarie condizioni di lavoro, nell’ambiente stesso [vedi esempio2].

Un incidente, quindi, assume il carattere di infortunio quando si verificano entrambe le seguenti condizioni: vi sia, a seguito dell’incidente, un trasferimento di energia tra il lavoratore e l’ambiente fisico in cui si trova, ed a seguito del trasferimento di energia, insorga immediatamente un danno per il lavoratore.

Sulla base delle definizioni date, gli elementi costitutivi di un infortunio sono l’incidente, il contatto (scambio di energia), il danno.

L’individuazione di essi segue il classico percorso “a ritroso” in uso nel processo investigativo giudiziario: una volta individuato il danno, ultimo avvenimento in ordine temporale, si risale al contatto (scambio di energia) che ha portato all’infortunio del lavoratore e, successivamente, si evidenzia l’incidente che a sua volta ha determinato lo scambio di energia. Nella situazione in cui l’energia in ballo entra in contatto con il lavoratore a causa della modifica dell’interfaccia ambiente-lavoratore, l’incidente e lo scambio di energia coincidono (vedi rappresentazione grafica, figura 2).

Per completare la ricostruzione della dinamica infortunistica, secondo il modello INFORMO, vanno poi identificati i determinanti, ovvero i fattori di rischio che concorrono al verificarsi di un incidente aumentandone la probabilità di accadimento, e gli eventuali modulatori, cioè quei fattori che, ininfluenti sulla probabilità di accadimento dell’incidente, sono però in grado d’impedire, attenuare o anche peggiorare il danno biologico che ne consegue.

Una volta individuati, ogni singolo determinante e modulatore va categorizzato secondo il seguente set di attributi:

  
1.  Asse
Rappresenta l’ambito di appartenenza generale dell’elemento in esame. Empiricamente, si è visto come qualsiasi fattore appartenente alla dinamica infortunistica possa rientrare in una delle seguenti categorie: attività dell’infortunato, attività di terzi, utensili macchine e impianti, materiali, ambiente, dispositivi di protezione individuale e abbigliamento.
2. Descrizione
E’ la descrittiva dell’asse. Si tratta, infatti, di esprimere in che cosa consiste l’elemento individuato, ovvero come questo sia entrato in gioco nella dinamica infortunistica.
3. Tipo di modulazione
Questo attributo riguarda solo gli elementi riconosciuti come modulatori. La modulazione può risultare positiva, l’elemento in questione ha ridotto le conseguenze dell’incidente, o negativa, ovvero il modulatore ha aggravato le conseguenze dell’incidente.
4. Stato e processo
Viene definito come stato ogni elemento preesistente all’inizio della dinamica infortunistica e che, nel corso della dinamica, resta invariato. Viene definito come processo ogni elemento che rappresenta qualcosa che accade nel corso della dinamica infortunistica. Nella rappresentazione grafica dell’evento, per convenzione si indica un elemento che ha il carattere di stato con un quadrato e di processo con un triangolo.
5. Problema di sicurezza
Questa variabile spiega il motivo per cui l’elemento sotto esame è stato individuato dall’analista quale elemento che ha influito nella dinamica infortunistica.
6. Confronto con standard
E’ una variabile che completa l’informazione contenuta nella precedente, fornendo il riferimento di confronto, appunto, del “Problema di sicurezza”. Gli standard sono raggruppati in tre categorie: leggi sulla sicurezza del lavoro, norme di buona pratica, standard e protocolli autoprodotti.
7. Valutazione dei rischi
Indica se l’elemento in esame è stato preso in considerazione nella “valutazione dei rischi” preventivamente svolta in azienda. La valutazione dei rischi è obbligatoria per il datore di lavoro secondo quanto contemplato nelle norme per la sicurezza sul lavoro.
  
Il modello INFORMO, per ricostruire la sequenza logico-cronologica della dinamica infortunistica, si avvale di un sistema di rappresentazione grafica degli elementi. Il grafo consente infatti di esplicitare, in una lettura dal basso verso l’alto, le relazioni tra tutti i fattori individuati nella ricostruzione dell’evento, secondo legami di natura logico-cronologica.
 

  

 
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NOTA : per ulteriori approfondimenti sul modello di analisi della dinamica infortunistica consultare le seguenti publicazioni:  


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