L'Azienda Sanitaria di Firenze si sviluppa sulla
quasi totalità del territorio della Provincia di Firenze ed ha come bacino
d'utenza 33 comuni con un popolazione
complessiva di circa 800 mila abitanti. Il territorio dell'Azienda è stato
diviso amministrativamente in 4 Zone.
I dipendenti dell'Azienda sono circa 6800, ed
operano, divisi in 311 Unità Operative, in 537 strutture, di cui 8 Presidi
Ospedalieri (S. Maria Nuova, Orbatello, Camerata, Ist. Ortopedico Toscano,
Nuovo S. Giovanni di Dio, S. Maria Annunziata, Serristori, Mugello). (vedi
allegato: "Quaderni di informazione - La Valutazione dei Rischi")
Il comparto su cui è stata svolta la ricerca in
oggetto è presente in tutti gli 8 Presidi Ospedalieri. Questi sono collocati in
prossimità dei maggiori centri abitati, ma, all'infuori del P.O. di S. M.
Nuova, non si trovano propriamente nel centro dell'abitato.
Le U.O. e/o il personale interessato alla
manipolazione, e quindi all'esposizione da farmaci antiblastici (ATB), sono: le
farmacie (personale esposto: magazzinieri e farmacisti); le U.O. addette alla
preparazione centralizzata per l'intero Presidio Ospedaliero (personale
esposto: infermieri professionali, generici, e medici; anche se l'indicazione
del SePP è stata da sempre quella di destinare alla preparazione
somministrazione esclusivamente gli infermieri professionali); le U.O. addette
alla somministrazione dei farmaci antiblastici preparati (personale esposto:
infermieri professionali, generici, operatori tecnici addetti all'assistenza e
medici); gli addetti alla pulizia dei locali (ove avviene la manipolazione
degli antiblastici), e smaltimento dei
rifiuti prodotti nelle attività suddette (personale esposto: ausiliari,
infermieri professionali, e ditte esterne); manutenzione impianti (personale
esposto: ditta esterna).
Nel 1998 sono state emanate dal SePP dell'ASFi
delle "Procedure di Sicurezza per la tutela dei lavoratori dell'Azienda
Sanitaria di Firenze che effettuano la manipolazione dei farmaci
antiblastici" e comprendono, inoltre, il registro dei lavoratori esposti
al rischio dovuto alla manipolazione dei farmaci antiblastici, e le misure di
emergenza da attivare in caso di contaminazione da farmaci antiblastici (vedi
allegato). Tali procedure sono oggetto di aggiornamento da parte del SePP ogni
qual volta la tecnica o le conoscenze impongono sostanziali modifiche agli
attuali livelli prevenzionistici noti.
All'attività di informazione e formazione,
gestita dal SePP, è iniziata nel 1996 con
momenti informativi e formativi svolti presso le U.O. interessate. Nel
1998 e nel 1999 sono stati organizzati moduli di formazione specifica per gli
infermieri professionali interessati alla manipolazione di questi farmaci.
Allo stato attuale, nell'Azienda, è stato
possibile centralizzare per ogni Presidio le preparazioni (sono stati destinati
locali ad uso esclusivo). Mentre, per quanto riguarda il personale addetto alle
preparazioni e alle somministrazioni questo non proviene da un'unica U.O. (pur,
in alcuni casi esistendo un U.O. di riferimento). Ad esempio, per quanto
concerne le terapie endovescicali, il personale delle U.O. di Urologia effettua
la preparazione nei locali dedicati, per poi somministrarle nei locali della propria
U.O.). Le figure professionali che, nel 1999, svolgevano l'attività di
preparazione e somministrazione (nella complessità dell'Azienda Sanitaria di
Firenze) erano: infermieri professionali, generici, OTA, capo salsa, e medici.
Di queste i maggiormente esposti risultano
essere gli infermieri professionali e il personale addetto alle pulizie dei
locali. Mentre per i primi conosciamo precisamente il numero (nel 1999 erano
86), per gli altri, attualmente non è facilmente determinabile perché questa
mansione viene svolta sia da personale dell'Azienda sia, nella maggioranza dei
casi, da ditte esterne.
Negli ultimi cinque anni nell'Azienda non sono
stati rilevati casi per cui sia adducibile danno provocato da esposizione a chemioterapici, e non è stata
rilevata alcuna malattia professionale.
Sono occorsi N° 2 infortuni ad operatori
(1- P.O. N.S.Giovanni di Dio; 1-P.O. S.
Maria Nuova) entrambi senza conseguenze
.
Per quanto riguarda la manutenzione oltre ad
intendere quella svolta periodicamente da tecnici delle ditte convenzionate
(sostituzione filtri e verifica del corretto funzionamento della cappa;
sostituzione filtri e verifica del corretto funzionamento degli impianti di
ricambio e climatizzazione dell'aria)
abbiamo considerato manutenzione
anche la quotidiana e periodica pulizia svolta dagli operatori relativamente
alla cappa e ai locali. Solo in un caso il filtro HEPA della cappa viene
sostituito in modalità BAG-OUT; la periodicità della sostituzione dei filtri è
di 6 mesi (oppure al superamento delle ore di lavoro necessarie alla
saturazione del filtro) per quelli a carbone attivo, mentre di un anno per
quelli Hepa. Le modalità per le pulizie sono esplicitate nelle "Procedure
di Sicurezza per la tutela dei lavoratori dell'Azienda Sanitaria di Firenze che
effettuano la manipolazione dei farmaci antiblastici" allegate.
Il comparto interessato alla ricerca comprende
sicuramente numerose attività non direttamente coinvolte nella manipolazione
degli ATB. In questi casi gli operatori
o entrano in zone a rischio per effettuare la loro attività o vengono a
contatto con aria o attrezzature contaminate. Ad esempio i tecnici addetti alla
manutenzione delle cappe e degli impianti trattamento dell'aria, gli
elettricisti e gli idraulici che intervengono nei locali dove viene effettuata la manipolazione degli
ATB, possono essere esposti comunque a questo rischio poiché le procedure per
la corretta decontaminazione, pulizia e trattamento aria possono essere
disattese. Anche il personale medico e paramedico della U.O. interessate alla
manipolazione degli ATB o di altre U.O. non coinvolto direttamente nella
manipolazione può venire a contatto con il rischio analogamente al personale
sopra menzionato. Come esempio, per chiarire il concetto, possiamo ricordare le
numerose situazioni in cui pazienti non oncologici sono ricoverati negli stessi
locali di degenza con pazienti sotto trattamento chemioterapico. Questa
promiscuità può essere causa di contatti involontari con gli ATB da parte di
questi operatori, i quali possono essere inconsapevoli del rischio e non
debitamente formati.
Per evitare ogni eventuale propagazione
dell'inquinante è opportuno che la strumentazione, l'oggettistica, e comunque
tutto ciò che viene utilizzato nei locali dove avviene la preparazione e la
somministrazione deve essere considerato materiale potenzialmente contaminato e
pertanto non deve uscire da tali locali se non dopo un'accurata
decontaminazione. Le procedure di sicurezza aziendali indicano che tutta la
strumentazione ed il materiale utilizzato nei locali sopra citati, quando
possibile, deve essere ad uso esclusivo di tali locali e attività oppure
monouso.
Sempre per lo stesso principio, occorre che i
sistemi di climatizzazione e ricambio aria siano espressamente dedicati, al
fine di non diffondere il contaminante negli altri ambienti. Altra precauzione
estremamente importante è la creazione di depressioni nei locali preparazione e
somministrazione. Questo fa sì che l'inquinante venga confinato in tali locali
e non si diffonda altrove.
Fase 1: Accettazione
farmaci nel magazzino farmaceutico
Fase 2: Sistemazione
dei farmaci negli scaffali
Fase 3: Fornitura
farmaci antiblastici per la preparazione centralizzata alle unità operative
richiedenti
Fase 4: Trasporto
farmaci dal magazzino farmaceutico alle U.O. richiedenti
Fase 1: Stoccaggio
dei farmaci antiblastici in medicheria
Fase 2: Prelievo
del farmaco e trasporto nel locale preparazione
Fase 3: Ingresso
dell'operatore nel locale preparazione
Fase 4: Trasporto
- Sistemazione - Prelievo dei farmaci
antiblastici nel locale preparazione
Fase 5: - Preparazione dei
farmaci
Fase 5-1: Allestimento
del locale e del piano di lavoro nella preparazione su piano libero
Fase 5-2: Allestimento
del locale e del piano della cappa per la preparazione
Fase 5-3: Preparazione
farmaci antiblastici
Fase 5-4: Preparazione
per il trasporto ATB
Fase: Emergenza
Ambientale
Fase: Decontaminazione
personale