La conservazione della pelle

 

 

 

 

            La pelle dell’animale vivo è protetta dall’azione dei microrganismi, e specialmente dai batteri della putrefazione, mediante forze naturali di difesa nonché gli strati cornei dell’epidermide. Al momento dell’uccisione dell’animale queste forze vengono a cessare.

I processi di decomposizione cominciano a diventare pericolosi già dopo qualche ora; i batteri della putrefazione sviluppano enzimi (sostanze attive) che diffondendo attraverso la parete cellulare sono in grado di demolire le macromolecole proteiche.

I suddetti enzimi sono compresi sotto la denominazione di proteolitici (in pratica solventi delle proteine) e vengono anche chiamati “proteasi”.

 

Dato che la pelle prima della lavorazione in conceria deve essere immagazzinata per un certo tempo e trasportata, è necessario ricorrere a particolari precauzioni allo scopo di impedire i processi di putrefazione ed è anche questo lo scopo della concia che consiste nell’impregnazione delle pelli con sostanze che si fissano irreversibilmente alle medesime e ne impediscono la putrefazione senza alterarne la morbidezza, la flessibilità e la struttura.

 

            Fra i vari sistemi di conservazione, quello più usato in Italia e in Europa è quello che prevede l’uso del sale e n’occorre, per ciascuna pelle, la quantità corrispondente al 40% circa del peso della medesima.

La salatura può essere effettuata in vasca a salamoia spontanea o a secco in pila per pelli pesanti “salato fresco

La salatura a secco si effettua trattando le pelli con sale, ponendole una sull’altra; le pelli restano in queste condizioni da 15 ai 20 giorni.

La conservazione per essiccazione al sole è praticata sulle pelli esotiche e anche in Italia su pelli ovine e caprine; si parlerà allora di “pelli secche”.

 

 

Altri metodi di conservazione

 

            Molti paesi, abituali esportatori di pelli grezze, consentono oggi l’esportazione solo a pellami semilavorati e precisamente:

·        pellami al conciati Cromo umidi “Wet-Blue

·        pellami al conciati al Vegetale allo stato asciutto “bazzana vegetale

·        pellami conciati al cromo ingrassati ed asciugati, solo da rifinire “semiterminato o crust

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Struttura della pelle

 

 

 

 

 

 

 

 

 

EPIDERMIDE

 

Strato corneo

 

1% dello spessore totale della pelle grezza, è eliminato nel ”Calcinaio

 

Strato granuloso

 

Strato mucoso

 

Fiore del cuoio


 

DERMA

 

·        Cavità

 

 

·        Papille dei peli

·        Ghiandole:

sudorifere e sebacee

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

85% dello spessore totale della pelle grezza;

il materiale è utilizzabile per la lavorazione del cuoio

 

Strato papillare (20-50 % del derma)

 

 

 

 

 

 

Strato reticolare (80-50% del derma)

 

STRATO SOTTOCUTANEO

 

15% dello spessore totale della pelle grezza (è eliminato con i lavori di riviera)

 

 

 

 

 

 

Struttura dell’intesto fibroso del derma:

 

Ø      fasci fibrosi costituiti da fibre (spessore 2-10 m)

Ø      fibre: costituite da fibrille (spessore 100-1000 Å)

Ø      fibrille: costituite da subfibrille (spessore 30-50 Å)

Ø      subfibrille: costituite da protofibrille (formazioni molecolari)

Ø      protofibrille: costituite da catene polipeptidiche

Ø      catene polipeptidiche: costituite da amminoacidi uniti per mezzo di legami peptidici

 

·        Da notare che 1 Kg di pelle grezza ha 1000-2000 m2    di superficie fibrosa suscettibile di reazioni chimiche.