REGIONE TOSCANA – AZIENDA USL 11

DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE

U.O. IGIENE E SALUTE LUOGHI DI LAVORO – ZONA VALDARNO

Piazza Costituzione s.n.c. – Tel. 0571/269817 – Fax 0571/269849

S.Romano – MONTOPOLI V/A

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Indicazioni di sicurezza per la “Rifinizione del cuio con velatrice “effetto vernice” in conceria”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

           

 

 

 

 

 

 

 

 

La rifinizione del cuoio per vernice

 

Premessa

 

Scopo di questa relazione è quello di descrivere una particolare lavorazione effettuata nel comparto conciario e precisamente la “ Velatura”.

Saranno evidenziati i possibili rischi per la salute dei lavoratori, indicare e discutere i provvedimenti di bonifica necessari per limitare al minimo, anche in presenza di impianti di aspirazione localizzata, i rischi per gli addetti.

 

La rifinizione

 

La rifinizione è l’insieme di tutte quelle operazioni che sono eseguite sulle pelli asciutte, dopo la concia, la tintura in botte, ingrasso ed essiccamento.

Lo scopo della rifinizione è di migliorare l’aspetto e le caratteristiche del pellame, rendendolo di colore vivo ed uniforme, brillante od opaco secondo la richiesta, di mettere in risalto e valorizzarne tutta la bellezza naturale.

            La rifinizione consiste nell’applicazione sulla superficie del cuoio di sostanze di natura chimica varia, le quali, dopo essiccamento, formino una pellicola o meglio un film, più o meno sottile, più o meno trasparente, elastico o duro, a seconda della rifinizione del pellame.

Questo film deve, in ogni caso, legarsi intimamente alla superficie del cuoio, in modo da formare con il medesimo un tutto unico.

 

La rifinizione del cuoio  verniciato

 

I cuoi verniciati sono fabbricati, per lo più partendo da pelli bovine quali: vitello, vitellone in mezzine, spalle, fianchi ecc.

Con questo tipo di rifinizione alla superficie delle pelli è applicato uno strato coprente di spessore rilevante, circa 100 micron, in pratica 5-10 volte più spesso di quello di una normale rifinizione alla resina.

Vi sono due modi di rifinizione per il verniciato:

·        Verniciatura a caldo, a base d’olio di lino, oggi abbandonata

·        Verniciatura a freddo, a base di prodotti sintetici.

 

Verniciatura a freddo

 

Per la verniciatura sono impiegate vernici reattive, vale a dire vernici che danno origine al film, per reazione chimica.

Esse sono costituite da due componenti, ed il loro meccanismo d’azione si basa sulla poli-addizione dei diisocianati.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dei due componenti l’uno è un isocianato e l’altro è un poliestere organico od un polietere, cioè un composto contenente due o più gruppi ossidrilici alcoolici per molecola.

Miscelando i due componenti" gruppi isocianati - gruppi OH" la reazione inizia subito:

 

 

                O                                                             O

-R – N = C  +  HO – R                             - R –N –C –O –R

                                                                          H

 

e porta alla formazione di un nuovo gruppo uretano : NH . CO -

Si viene a formare una resina altomolecolare con molti gruppi uretanici (poliuretano).

Essa può essere lineare o ramificata, a seconda del numero di gruppi funzionali dei prodotti di partenza e quindi si possono formare poliuretani a struttura reticolata.

La vernice è applicata con una macchina a velo o con pistola air-less.

Una cura particolare deve essere posta nell’evitare che la polvere si depositi sulle pelli appena verniciate; i locali di lavoro sono chiusi in modo ermetico e di regola in pressione positiva con l’esterno.

Le pelli verniciate dopo essere sistemate in rastrelliere a piani verticali sono trasportate in un attiguo locale (asciugaggio) dove sostano per 24 ore  in condizioni di temperatura ed umidità prestabilite al fine di permettere la completa reazione della miscela coprente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La macchina a velo

 

La velatrice è utilizzata vantaggiosamente nella rifinizione delle pelli e permette di dare, alle medesime, con una sola applicazione, l’equivalente di 4-5 applicazioni a spruzzo  di miscele coprenti.

            Il principio di questo processo è che la soluzione di finissaggio è versata su tutta la superficie del cuoio sottoforma di velo liquido, che, asciugando forma un film.

Questo metodo seguito in un primo tempo solo per la lavorazione del legno, differisce da quelli tradizionali per la tecnica esecutiva e per il fatto che le soluzioni non sono distribuite meccanicamente sul cuoio.

 

La macchina è costituita da un trasportatore composto da due nastri: uno d’entrata e uno d’uscita, sincronizzati ed azionati da un motore  e da un variatore di velocità che permette di regolare la medesima da 0 a 150 metri al minuto.

 

            Vi è poi una fessura oblunga od elemento formatore del velo costruita in acciaio e fornita di vite micrometrica la quale agisce sulle labbra che la compongono e può allontanarle od avvicinarle variando da  zero a 0,5 millimetri la larghezza della fessura stessa.

Vi è infine un elemento di circolazione del liquido, provvisto di una pompa, azionata da un motore elettrico, che lavora senza agitazione eccessiva, facendo affluire il liquido che si deve applicare da un recipiente posto a lato della macchina, alla fessura.

Il liquido in eccesso cade fra i due nastri, passa attraverso ad un sistema di filtri e viene riciclato.

In conceria si usa abitualmente il nastro trasportatore ad una velocità compresa fra i 25 ed i 60 metri/minuto al fine di potersi adeguare alle operazioni successive, prima fra tutte l’essiccamento del film.

La pelle passa sotto il velo ed avanza sul secondo tappeto.

Il velo può tendere a piegarsi, ad esempio per lo spostamento d’aria che fa seguito al passaggio di una persona vicino alla macchina, perciò essa dispone di protezione che evita l’inconveniente.

 

 

Descrizione dei prodotti chimici comunemente impiegati

 

Nome commerciale: Top Baygen U  ( preparato di derivati di Poliestere)

Simbolo di rischio:  F

R11-S16-23- S33- S38

 

Contiene come solventi:

·        Acetato di Etile 7-12 % in peso

·        Acetato di n-butile  3-8 % in peso

·        Acetato di 1-metil 2-metossietilene; 2 metossi-1-metiletilacetato 10-15 % in peso

·        e - caprolattame 0,5-1,5 % in peso

 

 

Nome commerciale: Indurente Baygen SN (preparato di Poliisocianato aromatico)

Simbolo di rischio: F

R11-R18-S16-S23-S38

 

Contiene come solventi:

·        Acetato di Etile 17-22 % in peso

·        Acetato di 1-metil 2-metossietilene; 2 metossi-1-metiletilacetato 20-25 % in peso

 

 

Descrizione della miscela normalmente impiegata alla velatrice

 

Una miscelazione tipo (base peso 100 Kg)  può avere la seguente composizione:

 

·        Top Baygen U

50 kg

·        Indurente Baygen SN

35 kg

·        Acetato di Butile

5  kg

·        Acetato di Etile

5 kg

·        Etilglicole

5 kg

 

 

Ø        Consumo normalmente previsto : 15-25 gr/ft2 

 

Ø      Produzione media di 500-600 ft2 /hr 

 

 

 

 

 

 

Lay-out tipico di lavorazione

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 


Le postazioni di lavoro caratteristiche:

 

1.      introduzione velatrice

2.      estrazione ed inserimento  in rastrelliera orizzontale a piani

3.      estrazione ed inserimento  in rastrelliera orizzontale a piani e trasferimento rastrelliera nel locale essiccaggio (in media ogni 4-5 minuti)

 

 

Considerazioni preliminari al monitoraggio personale (esposizione  a solventi organici)

 

 

·        miscela consumata  25 gr X 600ft  = 15. Kg/hr

·        % di solvente in aria =  (50. x 0.36 + 35. x 0.47 + 5+5+5) x15/100 = @ 6Kg/hr

·        ipotizzando che il rilascio avvenga ( tenendo conto degli indici di evaporazione) il 30 % nel locale velatura e il 70 % nel locale essiccaggio, dove non vi è permanenza continua degli operatori,  se sono installati impianti di aspirazione generale ad esempio da 10.000 mc/hr sono da attendersi concentrazioni  di miscela attorno a ( 6.000.000x0.3/10000) = 180 mg/Nmc

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Descrizione in generale degli impianti di aspirazione installati

 

Gli impianti di aspirazione (immissione–estrazione) sono essenzialmente costituiti da una unità termoventilante di immissione che si dirama in genere nei due locali “velatura ed essiccaggio” e da vari torrini di estrazione naturale con prese d’aria dal basso.

L’unità termoventilante dovrebbe garantire una leggera sovrapressione nei locali e condizioni di Temperatura ed Umidità preordinate nell’arco delle 24 ore tramite un sistema di regolazione proporzionale-integrale (P.I.) che agisce su valvole di vapore e serrande servocomandate.

Durante il funzionamento diurno è massimo il ricambio d’aria, mentre la notte si possono garantire nel locale essiccaggio temperature fino a 50 °C ed estrazioni limitate al 10 % per favorire la completa reticolazione (maturazione)della vernice.

 

Nelle zone di maggiore sviluppo di solventi “ velatrice e sosta carrelli” sono  aggiunte, ma non in tutte le aziende, delle estrazioni forzate.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CONCERIA  Il C……

 

 

 

Planimetria e lay-out


 

 

 


Locale verniciatura dimensioni  26x7x3.4  = 618 mc

Locale essiccaggio                   26x8x3.4 = 707 mc

 

 

Caratteristiche degli impianti di aspirazione installati

 

 

Immissioni forzate

(I1)- locale velatura      Q ~ 6.000 mc/h

(I2)- locale asciugaggio Q ~ 9.300 mc/h

(I3)- locale asciugaggio Q ~ 1.000 mc/h

(I4)- locale velatura      Q ~ 9.000 mc/h

 

 Estrazioni forzate

(E1)- velatrice                             Q ~ 1.000 mc/h

(E2)- zona sosta carrelli              Q ~ 6.000 mc/h

(E3)- zona preparazione miscele Q ~ 1.500 mc/h

 

Estrazioni naturali

 

(E4)- Q ~ 2.000 mc/h

(E5)- Q ~ 1.000 mc/h

 

 

 

 

 Q

 

Prime valutazioni impiantistiche

 

Il locale Velatura risulta in depresssione rispetto al locale essiccaggio; .

Durante la movimentazione dei carrelli tra i due locali si ha un ritorno di aria dal locale essiccaggio verso il locale di velatura.

Le immissioni I2 e I3 sono nettamente inferiori alle potenzialità progettuali pari a 10.000 e 18.000mc/h.

 

 

 

 

 

Risultati dei monitoraggi personali

 

Al fine di quantificare la reale esposizione di lavoratori interessati si è proceduto a monitorare  l’esposizione a solventi organici con campionatori passivi. Le successive analisi sono state effettuate dal laboratorio di Tossicologia Industriale di Firenze.

 

 

 

 

TLV mg/mc

713

1440

188

540

 

Conceria

  Il Cigno

Gammatura

25 gr/ftq

Produzione

1200 ftq

Data

Postazione di lavoro

Ac.di Butile

Ac.di Etile

Toluene

2 Metossi

TLV misc.

 

18/5

(1)- introduzione

308

908

8.1

121

1.34

(2)- estrazione

350

1174

13.5

130

1.62

(3)-estrazione

408

1174

10.1

150

1.72

(4)- trasferim. essicc.

260

427

9.46

134

0.96

 

 

 

 

 

TLV mg/mc

713

1440

188

540

 

Conceria

  Il Cigno

Gammatura

25 gr/ftq

Produzione

1400 ftq

Data

Postazione di lavoro

Ac.di Butile

Ac.di Etile

Toluene

2 Metossi

TLV misc.

 

8/6

(1)- introduzione

292

783

=

81

1.1

(2)- estrazione

585

1912

=

225

2.56

(3)-estrazione

374

1056

=

160

1.55

(4)- trasferim. essicc.

371

596

=

233

1.37

 

 

Modifiche impiantistiche necessarie

 

Locale velatura:

·        Aumentare l’immissione forzata (I1) >8.000 mc/h ( incrementare i giri del  ventilatore diminuendo la puleggia)

·         Aumentare l’immissione forzata (I3)  da 1.000 mc a 8.000 mc/h ( sostituzione del pacco filtrante e modifiche alla zona di spinta del ventilatore).

 

 

 Locale Essiccazione e Velatura

·        Raccogliere le emissioni naturali  (E4) e (E5) ed aspirare in modo forzato Q ~ 24.000 mc/h.

 

 

 

 

 

 

Ricambio orario dei locali

 

 

 

Ante modifiche

Dopo modifiche

Locale verniciatura

13

24

Locale essiccaggio

5.65

25

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo le modifiche impiantistiche  si è ripetuta una campagna di monitoraggio personale che ha dato i seguenti risultati:

 

 

 

 

 

 

 

TLV mg/mc

713

1440

188

540

 

Conceria

  Il C…

Gammatura

15 gr/ftq

Produzione

1400 ftq

Data

Postazione di lavoro

Ac.di Butile

Ac.di Etile

Toluene

2 Metossi

TLV misc.

 

 

(1)- introduzione

 

 

 

 

 

(2)- estrazione

 

 

 

 

 

(3)-estrazione

=

=

=

=

 

(4)- trasferim. essicc.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Considerazioni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CONCERIA  P…

 

 

 

Planimetria e lay-out


 

 

 


Locale verniciatura dimensioni  12x6x5  = 360 mc

Locale essiccaggio                   11x12x5 = 660 mc

 

 

Caratteristiche degli impianti di aspirazione installati

 

 

Immissioni forzate

(I1)- locale velatura      Q ~ 8.000 mc/h

(I2)- locale asciugaggio Q ~ 5.000 mc/h

(I3)- locale asciugaggio Q ~ 5.000 mc/h

 

 Estrazioni forzate

(E1)- velatrice                       Q ~ 2.500 mc/h

(E2)- zona sosta carrelli Q ~ 11.000 mc/h

 

Estrazioni naturali

 

(E3)- Q ~ 2.000 mc/h

(E4)- Q ~ 2.000 mc/h

(E5)- Q ~ 2.000 mc/h

 

 

 

 

 Q

 

Prime valutazioni impiantistiche

 

Il locale “Velatura” risulta in depressione rispetto al locale “Essiccaggio”; l’immissione forzata (E1) è nettamente insufficiente.

Durante la movimentazione dei carrelli tra i due locali si ha un ritorno di aria dal locale essiccaggio(dov eè maggiore lo sviluppo di solventi) verso il locale di velatura.

 

 

 

 

 

 

 

 

Risultati dei monitoraggi personali*

 

Al fine di quantificare la reale esposizione di lavoratori interessati si è proceduto a monitorare  l’esposizione a solventi organici con campionatori passivi. Le successive analisi sono state effettuate dal laboratorio di Tossicologia Industriale di Firenze.

 

 

 

 

TLV mg/mc

713

1440

188

540

 

Conceria

  P…..

Gammatura

15 gr/ftq

Produzione

1200 ftq

Data

Postazione di lavoro

Ac.di Butile

Ac.di Etile

Toluene

2 Metossi

TLV misc.

 

27/4

(1)- introduzione

131

369

149

85

1.39

(2)- estrazione

79

162

82

65

0.78

(3)-estrazione

=

=

=

=

 

(4)- trasferim. essicc.

78

145

80

61

0.75

 

 

 

 

 

TLV mg/mc

713

1440

188

540

 

Conceria

  P….

Gammatura

15 gr/ftq

Produzione

1400 ftq

Data

Postazione di lavoro

Ac.di Butile

Ac.di Etile

Toluene

2 Metossi

TLV misc.

 

17/6

(1)- introduzione

46.2

75

43

25

0.4

(2)- estrazione

89

215

97

32.5

0.85

(3)-estrazione

=

=

=

=

 

(4)- trasferim. essicc.

80.7

165

84

46.6

0.76

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Modifiche impiantistiche necessarie

 

Locale velatura:

·        Aumentare l’immissione forzata (I1) >> 13.500 mc/h (incrementare il n° dei diffusori ed i giri del motore)

·        Segregare al massimo la zona di velatura con pannelli in plexiglass

·        Modificare il grigliato aspirante della zona sosta carrelli

 

 

 Locale Essiccazione

·        Riportare le immissioni forzate (I2) e (I3)  alla potenzialità originaria ~ 18.000 mc/h

·        Raccogliere le emissioni naturali (E3), (E4), (E5) ed aspirare in modo forzato Q ~ 18.000 mc/h.

 

Ricambio orario dei locali

 

 

Ante modifiche

Dopo modifiche

Locale verniciatura

37.5

37.5

Locale essiccaggio

9

27

 

 

 

 

 

Dopo le modifiche impiantistiche  si è ripetuta una campagna di monitoraggio personale che ha dato i seguenti risultati:

 

 

 

 

 

 

TLV mg/mc

713

1440

188

540

 

Conceria

  POKER

Gammatura

15 gr/ftq

Produzione

1400 ftq

Data

Postazione di lavoro

Ac.di Butile

Ac.di Etile

Toluene

2 Metossi

TLV misc.

 

 

(1)- introduzione

 

 

 

 

 

(2)- estrazione

 

 

 

 

 

(3)-estrazione

=

=

=

=

 

(4)- trasferim. essicc.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Conclusioni e indicazioni di prevenzione

 

 

A conclusione di questa prima campagna di verifiche in aziende che eseguono l’operazione di velatura  è possibile individuare le seguenti linee di prevenzione:

 

Ø      Gli impianti di immissione e estrazione devono essere opportunamente  bilanciamenti e mediamente garantire almeno 25 ricambi orari del volume dei locali.

 

Ø      Il locale di “Velatura” deve essere in  leggera sovrapresione rispetto al locale di “Essiccaggio”.

 

 

Ø      L’estrazione dell’aria, eseguita originariamente in modo naturale  con camini  e presa  dal basso, deve essere obbligatoriamente modificata rendendola forzata (installando a monte dell’ultimo camino di espulsione un ventilatore centrifugo).

 

Ø      Le zone di “velatura” “preparazione colori” e di “sosta carrelli” all’uscita della velatrice devono essere poste sotto aspirazione forzata indipendente da quella generale.

 

 

Ø      L’accesso al locale essiccaggio  per la movimentazione dei carrelli  deve avvenire indossando una  maschera a protezione delle vie respiratorie.