TECNICA E
SICUREZZA
DA APPLICARSI A:
-
MACCHINE
ALTERNATIVE A RULLI
PREMESSA : Considerata la particolarità e
distribuzione territoriale del comparto conciario, con le
conseguenti
problematiche
inerenti la salute e la sicurezza dei
lavoratori, tra le varie parti Sociali
è emersa la volontà di costituire un Gruppo di Lavoro operativo sulla
individuazione dei sistemi di sicurezza necessari sulle macchine ed impianti
utilizzati nella lavorazione meccanica della pelle. Questo Gruppo è formato da
Operatori della Azienda USL n°11, Zona Valdarno, Funzionari e Tecnici delle
Associazioni degli Imprenditori ed Organizzazioni Sindacali dei Lavoratori, in
stretta collaborazione con Tecnici ASSOMAC in rappresentanza dei Costruttori di
macchine per conceria,
FINALITA’ : Questa scheda non costituisce
norma; essa è finalizza a segnalare agli utilizzatori ed agli altri vari
soggetti che operano nello specifico settore della conceria (datori di lavoro,
costruttori, rivenditori, manutentori, operatori …), soluzioni di prevenzione e
sicurezza alla luce della normativa vigente, della buona tecnica e degli
infortuni che si sono verificati utilizzando queste macchine.
Le presenti indicazioni si riferiscono
a macchine già in uso; esse possono risultare utili per i datori di lavoro
utilizzatori di macchine, sia per indirizzarli nelle fasi di acquisto di nuove
attrezzature (si ricorda che queste devono rispondere al DPR 459/96 “DIRETTIVA
MACCHINE” ed avere marcatura CE), sia per agevolare il riscontro della
regolarità di quelle già in loro possesso ed in uso nelle proprie unità
produttive.
VOCE
1 ) - denominazione macchina
2 ) - destinazione d’uso
Rasatrice alternativa
a cilindri contrapposti.
La macchina rasatrice
è utilizzata nella lavorazione della pelle e del cuoio, per ridurre ed
uniformarne lo spessore. La lavorazione è determinata dall’azione combinata dei
vari cilindri, può essere effettuata sia su pelli umide (dopo messa a vento)
che su pelli secche (dopo asciugaggio). L’alimentazione della macchina è
effettuata manualmente e, in relazione alle dimensioni delle pelli, può essere
effettuata da uno o più lavoratori. Le varie tipologie di lavorazione, pelli o
cuoio per suola, ciclo a umido o a secco, comportano varie tipologie di
attrezzature di sicurezza.
VOCE
1 . illuminazione
2. interruttore
di
macchina
3. comandi
L’uso della macchina deve essere consentito solo con luce ambientale sufficiente. Nella zona di lavoro dovrà essere garantita una illuminazione adeguata alla lavorazione e comunque non inferiore a 300 LUX (vedi tab. 1).
L’illuminazione non deve creare abbagliamenti o zone d’ombra (fig. n°1).
Sul quadro elettrico della
macchina deve essere predisposto un interruttore con chiave o “lucchettabile”.
Devono essere:
·
visibili, avere chiara simbologia e
colorazione idonea in modo da rendere
facile l’individuazione della funzione a cui si riferiscono;
·
posizionati congruamente,
facilmente raggiungibili, fuori dalle zone di pericolo;
·
costruiti in modo da
resistere alle normali sollecitazioni di servizio e resistere agli agenti
ambientali;
VOCE
3.1.
comandi di
azionamento (avviamento e arresto)
3.1.1. Pulsanti
3.1.2. pedali
REQUISITO
I comandi devono
essere realizzati con protezione meccanica IP 55 per lavorazioni a umido, IP 54
per lavorazioni a secco, (EN 60529/91).
Il comando di avvio
ciclo deve essere a chiave.
Devono:
·
avere marcatura
adeguata, colorazione e simbologia, di cui in allegato 1 si riportano alcuni
esempi;
·
avere le scritte in
lingua italiana;
·
essere provvisti di
dispositivi atti ad evitare l’avviamento accidentale (incassati, protetti con
schermo, altro), (fig. 2).
Devono essere
protetti contro l’avviamento accidentale.
Attenzione: se alla
macchina sono contemporaneamente addetti due lavoratori, la macchina deve
essere dotata di:
·
interruttore modale
provvisto di chiave estraibile in modo da vincolare le scelte di funzionamento;
·
due pedali per le
operazioni di chiusura/apertura (uno per addetto).
Si ricorda che la
funzione dei due pedali di comando deve essere tale che: (prEN 972:1997)
1. la macchina deve chiudersi solo se entrambi i pedali sono
premuti (azionati dai due lavoratori);
2. non deve essere possibile iniziare il ciclo successivo prima
che entrambi i comandi siano stati rilasciati e la macchina si sia
completamente riaperta;
3. nel caso di utilizzo di comandi a pressione mantenuta, la
macchina deve immediatamente riaprirsi se uno dei due pedali di comando viene
premuto, ovvero, nel caso di utilizzo di pedali ad azione mantenuta, se uno dei
due pedali di comando viene rilasciato.
VOCE
3.2.
dispositivo di
arresto di emergenza
4.
impianto
elettrico
4.1 sovracorrenti
4.2.
protezione contro i
contatti indiretti
4.3. protezione
contro i contatti diretti
REQUISITO
La macchina deve avere, in prossimità delle postazioni di lavoro, un dispositivo d’emergenza atto a conseguire l’immediata riapertura dei cilindri e la messa in sicurezza della macchina. Tale dispositivo può essere costituito ad esempio da uno o più pulsanti (tipo a fungo, di colore rosso su fondo giallo a riarmo volontario), o altro dispositivo a riarmo manuale in posizione accessibile su tutto il fronte macchina (fig. 3).
Interruttore magnetotermico o equivalente dispositivo atto a conseguire
l’interruzione automatica dei circuiti di alimentazione.
La macchina deve
essere collegata elettricamente ad un efficiente impianto di protezione
(terra).
Isolamento delle
parti in tensione mediante involucri o barriere che assicurino un grado di
protezione adeguato (IP 55 lav. a
umido, IP 54 lav. a secco). L’accesso al quadro elettrico generale della
macchina deve essere impedito con interruttore di blocco, chiave o altro.
Gli sportelli e le
barriere a protezione delle parti in tensione (quadro/armadio elettrico ecc…)
devono essere apribili solo utilizzando
chiavi o attrezzi, o essere dotati di dispositivi di interblocco atti ad
assicurare il sezionamento delle parti in tensione.
VOCE
5.
Rischi
meccanici
5.1 . macchina in
generale
5.2. elementi
mobili
5.2.1. organi di trasmissione
5.2.2. organi che
partecipano alla lavorazione
·
installazione stabile
della macchina;
·
spazio utile
sufficiente in considerazione anche della manutenzione e pulizia;
·
postazione di lavoro
sicura:
-
piattaforma di lavoro
antiscivolo (legno, trattamenti specifici, altro), di lunghezza pari alla
lunghezza della macchina e larga circa un metro;
-
la piattaforma deve
essere stabile e, se alta oltre 40 cm, provvista di scalini;
·
istruzioni e
procedure adeguate (alcuni esempi sono indicati negli allegati 2 e 3);
·
eliminazione di
eventuali superfici taglienti, spigoli e angoli vivi.
Devono essere
protetti mediante:
·
ripari e carter
fissi, apribili con chiavi o attrezzi;
·
ripari mobili
provvisti di dispositivo di sicurezza elettromeccanico, atto ad impedire la
messa in funzione degli organi pericolosi con il riparo aperto, o evitarne
l’apertura fino a che gli stessi organi sono in movimento.
La zona di imbocco
della macchina deve essere provvista di dispositivi di sicurezza atti a
proteggere gli organi che partecipano alla lavorazione. Tali dispositivi devono
proteggere dai rischi di trascinamento e intrappolamento delle mani nella zona
di operazione dei cilindri ed evitarne lo schiacciamento nella fase di chiusura
della macchina.
Indicativamente un
efficace dispositivo di sicurezza può essere realizzato sfruttando l’azione
combinata delle seguenti protezioni (schema fig. 4):
d : distanza
dal punto di convergenza dei cilindri (punto di presa) e dispositivo di
protezione circa 12 cm.;
h : regolazione
in altezza del dispositivo di protezione dal piano della macchina al filo
inferiore del tubolare gommato (sensibile alla pressione), circa 2 cm.;
A : dispositivo
di interblocco (elettrointerruttore) che se azionato (in seguito
all’intercettamento della bandella da parte dell’operatore), determina
l’immediata riapertura della macchina;
B : dispositivo
meccanico (a molle) che determina il basculamento della bandella di protezione;
C : bandella basculante;
D : tubolare in gomma sensibile alla pressione (comunemente
detto “onda d’aria”).
VOCE
5.2.2. organi che
partecipano alla lavorazione
(segue)
REQUISITO
·
bandella basculante,
registrabile in altezza, resistente per conformazione e materiale agli urti, di
lunghezza sufficiente a coprire tutto il fronte della macchina. Nei casi in cui
il cilindro cromato avesse lunghezza inferiore al fronte della macchina, le due
zone laterali dovranno essere provviste di ripari (fissi o mobili) od altri
dispositivi tali da limitare e ridurre il più possibile la zona di pericolo. La
regolazione della bandella deve poter essere eseguita in modo semplice e senza
l’uso di attrezzi; questo per evitare che l’operatore sia portato a mantenere
la protezione in posizione di massima apertura. La regolazione della bandella
deve essere tale da lasciar passare le pelli ma non le mani; a tal proposito è
auspicabile che la corsa di regolazione della stessa bandella sia limitata al
minimo indispensabile, in modo che la distanza del bordo inferiore dal piano di
lavoro sia adeguata allo spessore delle pelli oggetto della lavorazione.
Indicativamente l’esperienza ha dimostrato che si ottiene un’efficace
protezione regolando la bandella (vedi schema figura 5) ad un’altezza di 2 cm.
più lo spessore delle pelli.
·
la bandella deve
essere corredata da due o più interruttori di fine corsa che garantiscano tempi
d’intervento immediati, atti - in caso di urto della bandella - a
determinare l’istantanea riapertura dei cilindri;
·
La bandella deve
avere sul lato inferiore un bordo gommato sensibile alla pressione (comunemente
detto “onda d’aria”). Tale dispositivo è costituito da tubolare di gomma
corredato di apparecchiature elettro-magnetiche, pneumatiche o altro. Il bordo
gommato per assicurare una buona efficacia e determinare l’immediata apertura
della macchina deve essere installato e posizionato tenendo conto del movimento
di chiusura del cilindro cromato. Il bordo gommato deve trovarsi sulla stessa
traiettoria del cilindro in chiusura; ciò ne consente l’intercettamento anche
involontario da parte dell’operatore nel caso si venga a trovare con le mani
nella zona di chiusura dei cilindri, prevenendo il rischio di schiacciamento
(schema figura 5).
VOCE
5.2.2. organi che partecipano alla lavorazione
(segue)
Il riavvio della
macchina deve essere volontario, è pertanto opportuno un comando di reset
(pulsante giallo) che, dovendo essere premuto dopo ogni azionamento del dispositivo di sicurezza,
rende consapevole l’operatore delle modalità, presumibilmente non sicure, con
cui sta procedendo nella lavorazione. Per lo stesso motivo, è inoltre opportuno
che non sia utilizzato il pedale di comando chiusura dei cilindri per riavviare
la macchina.
Per le rasatrici impiegate nella lavorazione del
cuoio “da suola”, la protezione della zona di lavoro deve essere costituita da
una bandella, atta a limitare la zona di imbocco delle pelli, simile per
conformazione a quella precedentemente descritta.
Il dispositivo a fotocellula è preferibile al tubolare gommato, “onda d’aria”; la pratica ha infatti dimostrato il frequente bisogno di manutenzione per mantenerla in efficienza.
VOCE
5.2.2. organi che
partecipano alla lavorazione
(segue)
5.2.3. organi ausiliari
(affilalame)
6. operazioni
di manutenzione
e pulizia
REQUISITO
Considerata la natura
delle lavorazioni, i sopra citati dispositivi di protezione (fotocellule,
bandelle, onde d’aria, interruttori di blocco) ed i relativi circuiti di
sicurezza devono essere controllati al fine di verificarne il buon
funzionamento.
A tal proposito è
opportuno che gli stessi dispositivi di sicurezza siano del tipo ad azione
positiva, in modo che eventuali loro anomalie determinino conseguentemente il
fermo della macchina. Relativamente alle macchine i cui dispositivi di
sicurezza non siano ad azione positiva, l’operatore deve effettuare ad inizio
lavorazione un test di prova. Si ricorda infine che negli interventi di
manutenzione che comportano la sostituzione o riparazione dei vari dispositivi
di sicurezza, devono essere fatte scelte adeguate e tali da garantire
l’integrazione degli stessi dispositivi nel contesto funzionale ed operativo
della macchina e dell’ambiente in cui la stessa è collocata. I dispositivi di
sicurezza nuovi, anche se montati su macchine già in uso, devono rispondere al
DPR 459/96 (direttiva macchine) ed essere in possesso dei relativi requisiti
(marcatura CE, dichiarazione di conformità, istruzioni per il montaggio ed
utilizzo). I cilindri devono inoltre risultare protetti anche nella zona sottostante
il piano di lavoro con una protezione di gomma rigida o altro riparo. Tale
riparo, oltre ad evitare che residui di lavorazione possano accumularsi sulla
piattaforma di lavoro, segrega i cilindri lavoratori evitando accidentali
contatti.
Il
gruppo affilalame deve essere segregato per tutta la sua corsa. Gli sportelli
di accesso al gruppo affilalame devono essere chiusi (bloccati con viti o
provvisti di chiave) o, se apribili, dotati di interruttore di blocco
temporizzato atto a consentire l’accesso agli organi pericolosi solo se fermi.
Il disco abrasivo del gruppo affilalame deve essere protetto da cuffia per
contenere e trattenerne frammenti di mola in caso di rottura.
·
Istruzioni adeguate:
consultare il libretto d’uso e manutenzione; ove questo mancasse, dovrà essere
predisposto un documento con le misure, tecniche e comportamentali, da tenersi
in queste specifiche operazioni. In allegato n° 2 si è predisposto un “fac
simile” dove sono riportati contenuti minimi a titolo di indirizzo ed esempio.
VOCE
6. operazioni
di manutenzione
e pulizia
(segue)
7. rumore
8. emissione di polveri
REQUISITO
·
Organizzare la
manutenzione tramite: programmazione degli interventi tecnici (preventivi e
periodici), procedure corrette (personale interno ed esterno) e formazione
(personale interno addetto, vedi allegato n° 2).
·
Personale
specializzato e ditte esterne con requisiti tecnici e professionali.
·
Coordinamento dei
lavori con le attività aziendali.
Il rumore deve essere
ridotto con interventi alla fonte, quali ad esempio: supporti antivibranti,
lame con geometrie specifiche antirumore, aumento del numero di lame e
riduzione del numero di giri dei cilindri, interventi di manutenzione (cuscinetti,
lubrificazione, cinghie di trasmissione ecc..), insonorizzazione dell’impianto
di aspirazione (ventilatore all’esterno), schermatura organi di trasmissione e
cilindri.
La macchina deve essere dotata di bocche di estrazione degli inquinanti, polveri che si formano nella lavorazione meccanica di pelli secche e smerigli derivati dall’affilatura delle lame. L’impianto di aspirazione delle polveri deve essere separato da quello di estrazione degli smerigli. Questo per evitare pericoli di incendio derivanti da eventuali contatti tra particelle incandescenti (presenti nello smeriglio) e polveri secche.
Questi impianti devono essere progettati, installati e mantenuti in efficienza in modo da garantire la cattura e l’evacuazione degli inquinanti. La velocità dell’aria, consigliata per la cattura delle polveri che si formano in queste lavorazioni (rasatura di pelli secche e affilatura delle lame), è 2,5 ¸ 10 m/sec., mentre per il corretto trasporto degli stessi inquinanti nei condotti fino ai sistemi di filtrazione ed abbattimento sono consigliate velocità di 13 ¸ 18 m/sec. (rif. INDUSTRIAL VENTILATION ACGIH 76).
Le particelle che si formano (smeriglio e pelle) sono soggette a varie azioni: la forza peso, l’energia cinetica impressa dagli organi lavoratori, le correnti d’aria di disturbo (ambienti molto ventilati) ed altro.
Considerata l’elevata velocità degli utensili, mola e lame, risulta prevalente l’energia cinetica di cui sono caricate le polveri al momento del loro rilascio e pertanto per risolvere razionalmente il problema occorre porre attenzione alla posizione e alla conformazione geometrica delle bocchette. Esse devono trovarsi vicino alla zona di emissione delle polveri e sulla loro traiettoria di fuga, lasciando al ventilatore il compito di trasportarle verso gli abbattitori.
ALLEGATO
N° 1 ESEMPI DI MARCATURA DEI
PULSANTI (EN 60204-1)
ALLEGATO N° 2: aspetti
organizzativi e proceduralirelativi agli interventi di manutenzione sulla
RASATRICE
PREMESSA
Aspetto rilevante e di importanza
basilare è il mantenimento in efficienza della macchina e dei relativi
dispositivi di sicurezza. E’ pertanto necessità primaria quella di stabilire un
programma di manutenzione.
Si ricorda che la normativa vigente
prevede precisi obblighi per il datore di lavoro, tra cui:
-
art. 35, comma 4, D.Lgs.
626/94: “il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché le
attrezzature di lavoro siano oggetto di idonea manutenzione al fine di
garantire nel tempo la rispondenza ai requisiti di cui all’art.36 (vedi sotto) e siano corredate, ove necessario, da
apposite istruzioni d’uso.
-
Art. 36, comma 1, D.Lgs.
626/94: “le attrezzature di lavoro messe a disposizione dei lavoratori devono
soddisfare alle disposizioni legislative e regolamentari in materia di tutela
della sicurezza e salute dei lavoratori stessi ad esse applicabili”.
Il datore di lavoro, in caso di
affidamento dei lavori di manutenzione a ditte esterne, deve inoltre rispettare
quanto previsto dall’art. 7 D.Lgs. 626/94 – CONTRATTO D’APPALTO O CONTRATTO
D’OPERA.
ORGANIZZAZIONE |
Datore di lavoro, Dirigente, Preposto Ditte esterne Addetti
alla manutenzione |
Deve effettuare la: Ø Raccolta e conservazione della documentazione
relativa alla macchina: schema degli impianti (elettrico, idraulico,
pneumatico), manuali d’uso e manutenzione, altro. Ø Definizione di un programma per gli interventi
tecnici necessari (preventivi e periodici) e relative procedure per la loro
effettuazione in sicurezza. Ø Predisposizione di un efficace sistema di controllo
finalizzato alla verifica di guasti e anomalie. Tale sistema potrebbe essere
costituito ad esempio da schede macchina, registri, chek-list, guide ed
altro, in modo da avere tempestivamente:
1.
Pronta segnalazione da
parte degli addetti alla macchina, delle anomalie riscontrate; 2.
Analisi dell’anomalia
riscontrata e, in relazione del grado di inefficienza, definizione
dell’intervento; Deve: Ø Individuare il personale interno incaricato di
effettuare la manutenzione. Ø Verificare la formazione (tecnico professionale) e
l’informazione (conoscenza delle procedure aziendali) del personale addetto. Ø In caso di affidamento dei lavori a ditte esterne dovrà
inoltre: 1.
Verificarne le
capacità tecnico professionali; 2.
adempiere agli altri
obblighi previsti dall’art 7 del D.Lgs 626/94. Le ditte esterne hanno
l’obbligo di acquisire le informazioni sulla sicurezza fornite dal datore di
lavoro committente. Devono prendere visione
della documentazione esistente (disegni degli impianti, libretti d’uso e
manutenzione, chek-list …), e di tutte le altre informazioni sulla sicurezza
presenti in azienda (programmi, procedure, altre indicazioni). |
FASE DI
ESECUZIONE |
Datore
di lavoro, Dirigente, Preposto Ditte esterne Addetti
alla manutenzione |
Deve: Ø Effettuare la registrazione degli interventi più
importanti in apposito registro, schedario, altro. Ø Richiedere l’aggiornamento della documentazione
macchina, schema degli impianti. Ø Effettuare la verifica dell’attuazione delle misure
di sicurezza relative, dell’utilizzo delle attrezzature e della
predisposizione di opere atte a consentire l’effettuazione dei lavori in
condizioni di sicurezza. Ad
esempio: a)
Nelle operazioni
relative al cilindro a lame, utilizzo di dispositivi di sicurezza quali
guanti antitaglio (le lame sono taglienti anche da ferme) b)
Nella movimentazione
dei cilindri o altri oggetti pesanti, taglienti, caldi, scivolosi …,
utilizzare mezzi meccanici adeguati quali: carrelli a ruote, transpallets,
carrelli elevatori, ecc. Devono: Ø Effettuare le operazioni in sicurezza (propria e di
terzi) in relazione anche alle altre attività presenti in azienda. Ø Rispettare le informazioni ed il coordinamento
fornito dal datore di lavoro committente. Ø Integrare ed aggiornare la documentazione macchina
in conseguenza degli interventi effettuati. NB: quanto sopra risulta
importante per valutare se nel tempo, in conseguenza Delle varie
manutenzioni, la macchina ha variato le proprie funzioni. Ø Attuare le misure di sicurezza, predisporre le opere
e utilizzare le attrezzature necessarie a consentire l’effettuazione dei
lavori in condizioni di sicurezza. Eseguire i lavori osservando: le norme tecniche, le istruzioni ricevute dalla direzione aziendale e le direttive indicate dai costruttori. |
ALLEGATO N° 3: aspetti
formativi e procedurali relativi alla RASATRICE
OGGETTO |
SOGGETTO
INTERESSATO |
PROCEDURA |
ATTIVITA’ LAVORATIVE ORDINARIE 1.
Informazioni
preliminari |
Datore di lavoro, Dirigente, Preposto |
·
Provvede a formare,
informare ed addestrare adeguatamente il personale prima di adibirlo al
lavoro a questa macchina (ad esempio neoassunti, cambio mansione) ·
Verifica il percorso
formativo ed il livello di conoscenze acquisite dagli addetti. ·
Controlla il corretto
posizionamento delle protezioni (fotocellule, altezza bandella) e stato
generale della macchina. ·
Nella lavorazione di
pelli di grosse dimensioni (lato lavorazione superiore a 1600 mm.), devono
essere previsti due addetti. Tramite selettore modale dovrà essere previsto
il funzionamento con doppio pedale di comando. La chiave del selettore dovrà
essere affidata a persona esperta e responsabile. ·
Organizza le procedure
per l’effettuazione del test di controllo (vedi punto 5.2.2 pag.14). Le
macchine non dotate di dispositivi di sicurezza del tipo ad azione positiva
(sicurezza intrinseca) necessitano di procedure di controllo atte a
verificare il funzionamento del dispositivi di protezione. Ad esempio, alla
messa in funzione della macchina l’operatore dovrà dare tensione ed attendere
che la macchina completi il proprio auto-test od eventualmente effettuare un
ciclo a vuoto per ogni dispositivo di sicurezza che necessita di controllo. ·
Verifica il rischio
rumore ed eventualmente informa gli addetti sul rischio derivante, sulla
necessità dei controlli sanitari e sull’adozione di dispositivi di protezione
individuale antirumore. |
OGGETTO |
SOGGETTO
INTERESSATO |
PROCEDURA |
ATTIVITA’ LAVORATIVE ORDINARIE 2.
Informazioni
preliminari (segue) ALTRE ATTIVITA’ 1. Messa a punto 2. Manutenzione |
Addetti
alle macchine Datore di lavoro,
Dirigente, Preposto Addetti (interni) |
Devono conoscere: ·
Significato e funzione
dei dispositivi di comando (simboli, etichette, colori). ·
Significato e funzioni
della chiave presente sul comando di avvio e della chiave del selettore per
il funzionamento a doppio pedale. Si ricorda che: a)
le chiavi devono
essere tenute dal responsabile della macchina in modo da evitare che
personale inesperto o non autorizzato possa operare alla macchina; b)
le macchine dotate di
sistemi di programmazione computerizzati necessitano di codici di accesso
(password), tastiere inibite, bloccate o altro dispositivo tale da limitare
l’accesso solo al personale responsabile. ·
Significato e funzioni dei dispositivi di
sicurezza e protezione (regolazione e corretto impiego). ·
Significato e modalità
di effettuazione del test di controllo così come come indicato dalla
Direzione Aziendale. Le eventuali anomalie devono essere segnalate
immediatamente alla stessa Direzione Aziendale. ·
Individua il personale
da adibire a queste operazioni e provvede alla relativa formazione. ·
Organizza metodologie
e procedure standardizzate per l’esecuzione di queste operazioni. ·
Rispettare le
procedure e metodiche aziendali nella esecuzione della messa a punto e/o di
pulizia della macchina. ·
Togliere sempre
l’alimentazione dal quadro generale ed assicurarsi che gli organi pericolosi
siano effettivamente nella condizione di fermo. Intervenire solo su macchine
e relativi organi pericolosi non in movimento. ·
Vincolare sempre il
fermo macchina disinserendo sempre le chiavi dal quadro comandi. ·
Adottare le cautele ed
utilizzare le attrezzature di sicurezza previste nelle procedure aziendali.
Ad esempio per quanto riguarda l’affilatura delle lame una corretta procedura
potrebbe essere: accensione dell’impianto di aspirazione; avvio della mola
solo se il gruppo affilatore è in posizione di partenza; non azionare mai
l’avviamento manuale della mola con il gruppo portamola in movimento. Vedi
allegato n° 2. |