INDICE

Introduzione

Assorbimento, metabolismo ed escrezione del benzene

Scopo del lavoro:

Materiali e Metodi:

- selezione del campione e descrizione delle attività

- metodiche di campionamento ed analisi

- elaborazione statistica

Risultati:

- popolazione in studio

- indagini ambientali

- monitoraggio biologico

- concentrazione di benzene in atmosfera

Prime valutazioni conclusive e proposte operative:

- valutazione del rischio

- misure preventive e riduzione dell’esposizione

Riassunto

Bibliografia

Allegati:

1) Scheda - questionario rilevazione dati di esposizione professionale 2) Questionario per il monitoraggio biologico

MISURAZIONE DELL’ESPOSIZIONE PROFESSIONALE A BENZENE E RISCHIO DI LEUCEMIA NEGLI ADDETTI ALL’EROGAZIONE E VENDITA DI CARBURANTE.

Imbrogno P. - ASL della Provincia di Bergamo

Parole chiave: Benzene, leucemia, distributori di carburante, progetto ISPESL

INTRODUZIONE

Il Benzene , contenuto nelle benzine in percentuali variabili tra l’0,5% e il 3,4% in peso ( 1-5-19-20-32) è un agente cancerogeno per l’uomo; l’esposizione a questo composto comporta il rischio di sviluppare leucemie, in particolare leucemie mieloidi acute. Tali patologie sono state per la prima volta segnalate negli anni ‘70 in lavoratori chimici addetti alla produzione di pellicola di gomma ( Pliofilm ) ed esposti a concentrazioni di benzene dell’ordine di centinaia di ppm (28). Per questo, il benzene è allocato nel gruppo 1 (agenti cancerogeni per l’uomo) dall’Agenzia Internazionale per le ricerche sul cancro (IARC) . I vapori di benzina ed i gas di scarico di motori a benzina vengono considerati dalla IARC come possibili cancerogeni per l’uomo (Gruppo 2B) mentre le emissioni di veicoli Diesel sono classificate nel gruppo (Gruppo 2A) dei cancerogeni probabili. L’esposizione prolungata ad alte dosi benzene puo’ inoltre provocare anemia aplastica, leucopenia, piastrinopenia effetti neurotossici (29-42). La cancerogenicità per l’uomo in conseguenza di esposizione ad alte dosi è dimostrata con certezza: infatti gli studi che hanno evidenziato un’associazione epidemiologica tra leucemia ed esposizione a benzene fanno riferimento a lavoratori esposti a dosi elevate di benzene , mentre restano molti dubbi sul rischio di leucemia per bassi livelli di esposizione. Il benzene, il cui uso come solvente è ora vietato nei paesi dell’UE è presente in concetrazioni variabili in matrici biologiche (vegetali) , residui di combustione e nelle benzine per autotrazione disponibili in commercio. La presenza ubiquitaria nell’ecosistema comporta che ampie fasce della popolazione siano esposte a basse dosi.

In tutto il territorio Nazionale si stanno svolgendo da alcuni anni diverse indagini, alcune delle quali coordinate dall’Istituto Superiore di Sanita’, sulla valutazione del rischio associato all’esposizione a benzene contenuto nei carburanti autoveicolari. Studi retrospettivi di mortalita’ su 2665 gestori delle stazioni di rifornimento di carburante della regione Lazio (33 ) hanno evidenziato incrementi non significativi di tumori dell’esofago, della vescica, dell’encefalo e di linfomi non Hodgkin, mentre tumori del rene, del polmone e leucemie sono risultati meno frequenti rispetto agli attesi; altri studi hanno suggerito un aumentato rischio di tumori respiratori, e di tumore del rene tra i benzinai (30-34) ma non di leucemia mieloide acuta (27) .In una coorte di 23.306 lavoratori inglesi addetti alla distribuzione di carburante con autocisterne sono stati osservati modesti ma significativi incrementi di leucemie, tumori del rene, della vescica e della prostata (41). Una recente meta-analisi realizzata su 208.741 addetti dell’industria del petrolio esposti a livelli in generale più elevati rispetto agli addetti alle stazioni di servizio , non ha evidenziato un incremento significativo di mortalità per leucemia (46). Nessuna conferma di associazione certa è stata dimostrata tra esposizione a benzene ed incremento di leucemia e mortalità per leucemia in "studi ecologici" riguardanti la distribuzione di carburante in 19 paesi Europei (44). In una coorte di 19.000 esposti a vapori di benzene persumibilmente a concentrazioni comprese tra 500 - e 1000 m g./mc nelle stazioni di rifornimento in 4 paesi del Nord Europa (343.000 persone /anno) non si è evidenziato un eccesso di rischio per leucemia ed in particolare per leucemia mieloide acuta (35). Anche se gli studi sopra citati non evidenziano un associazione tra leucemia ed esposizione a basse dosi di benzene , è interessante citare una recente indagine condotta su 65 gestori di stazioni di rifornimento di Roma che ha evidenziato una relazione dose-risposta tra l’escrezione urinaria di 8-idrossideossiguanosina (8-OHdG ,indicatore di danno ossidativo del DNA) e l’incremento dell’intensita’ di esposizione personale a benzene (13). I risultati di ricerche condotte dall’AGIP-Petroli sull ‘intero territorio nazionale (1-39) hanno evidenziato una esposizione degli addetti alle stazioni di servizio a concentrazione media di 482 m g./mc (Limite proposto ACGIH per il 1997: 1600 m g./mc - 0,5 ppm ). Un recente studio finanziato dal Ministero del Lavoro e dalla CEE e condotto dall’Istituto Superiore di Sanita’ sull’esposizione professionale a benzene di 27 gestori di stazioni di rifornimento, ha evidenziato livelli pari a 1730 m g/mc ( DS= 5530) e concentrazioni di benzene nei carburanti pari al 2,86% in volume di benzina super e al 2,65% in campioni di benzina senza piombo.Lo studio ha inoltre evidenziato associazioni statisticamente significative tra esposizione professionale a benzene e quantita’ di benzina erogata e quantita’ di benzene presente nel carburante venduto nel giorno del monitoraggio ( 32 ) . La Commissione Consultiva Tossicologica Nazionale ha stimato il rischio di contrarre la leucemia ,in tutta la popolazione italiana, correlato all’esposizione a benzene, da un minimo di 17 ad un massimo di 246 casi di leucemia anno ,ovvero su 1000 casi di leucemia da 3 a 50 sarebbero dovuti all’esposizione a benzene da emissione autoveicolare. La CCTN ha inoltre stimato che il numero aggiuntivo di casi di leucemia per 1000 persone esposte professionalmente per 40 anni di lavoro alla concentrazione media di 480 microgrammi/mc (0,16 ppm) di benzene ,e’ compreso tra 0.5 e 2.1. ( 18 - 23 ).In Italia le stazioni di rifornimento sono circa 34.000 in cui sono impiegati circa 100.000 addetti: la conoscenza e la valutazione dell’esposizione professionale a benzene presso i distributori di carburante assume una notevole importanza ,sia per il tipo di patologia correlata alla sostanza e per il numero di esposti, sia perche’ le informazioni che si possono ottenere da studi sui lavoratori possono essere utili per indagini sui livelli di esposizione della popolazione generale ai vapori di benzina ed ai gas di scarico degli autoveicoli.Nell’ ambito di uno studio finalizzato alla " Valutazione dell’esposizione professionale a benzene tra gli addetti al rifornimento di carburante", studio approvato e finanziato (£ 30.000.000) dall’ISPESL per la collaborazione con i progetti di ricerca proposti dall’Istituto stesso sui " Profili di rischio per comparti produttivi dell’artigianato delle piccole e medie industrie e pubblici esercizi" ,si e’ costituito un Gruppo provinciale in seno al Dipartimento di Prevenzione di Bergamo e successivamente un "gruppo di lavoro per progetti" (Project team) presso il Servizio I.P.A.T.S.L.L. per la programmazione e progettazione dello studio e delle attivita’ relative al progetto secondo le modalità suggerite da nuove ipotesi organizzative di tipo manageriale per i Servizi Pubblici (4 -6-7- 8-12- 14-21-22-24-31-38-47).

Scopo del lavoro e’ di acquisire tutte le informazioni necessarie, in applicazione anche alle direttive delle Circolari Regionali 22/SAN/AMB/94 e 43/SAN/94 (15 -16), per una ricostruzione delle mansioni, delle attivita’ e dell’esposizione professionale a benzene e metil-benzeni (toluene e xilene) tra gli addetti delle stazioni di rifornimento del territorio di competenza dell’ASL di Bergamo ed effettuare una stima del rischio anche ai sensi del D.Lsvo 626/94.

 

Assorbimento , metabolismo ed escrezione del benzene.

L’assorbimento di benzene avviene sia per inalazione dei vapori sia per contatto cutaneo. La quantità di benzene eliminata con l’aria espirata varia dal 10 al 50 % in relazione all’attività metabolica ed alla quantità di tessuto adiposo presente nell’organismo, lo 0,1 % viene escreto immodificato con le urine e la quota rimanente è metabolizzata nel fegato seguendo principalmente tre vie che portano alla formazione rispettivamente di metaboliti fenolici, di Acido s-fenilmercapturico e di Acido Trans-Trans Muconico (3- 9- 11 - 37 - 43). E’ il benzene -epossido il metabolita reattivo che si forma attraverso le vie "tradizionali " del metabolismo del benzene e che è capace di agire sul patrimonio genetico cellulare con la formazione di addotti al DNA ed all’RNA. Per quanto concerne i metaboliti non aromatici, l’Acido Muconico (MA) è un metabolita specifico del benzene e un suo metabolita , la trans-trans muconaldeide sembra essere altamente mielotossica.

La particolare tossicità del benzene per le cellule mieloidi trova spiegazione nell’alta attività evidenziabile in tali cellule dell’enzima attivante mieloperossidasi.

Stante che il benzene trova come prodotti metabolici finali sia molecole aromatiche ( fenolo, acido fenilmercapturico) sia molecole prodotte dalla rottura dell’anello benzenico, tali metaboliti possono essere utilizzati ai fini del monitoraggio biologico dell’esposizione. L’indicatore più comunemente utilizzato è stato il fenolo urinario. Tuttavia, esso non presenta caratteristiche di sensibilità e specificità adeguate al monitoraggio dell’esposizione a benzene a basse dosi. Studi recenti hanno dimostrato l’esistenza di una significativa correlazione tra i livelli di MA in urine escrete a fine turno di lavoro in soggetti esposti a basse dosi di benzene e la concentrazione media ponderata di benzene. La coesposizione a toluene sembra che possa diminuire la percentuale di benzene metabolizzato a MA , mentre nella valutazione dell’esposizione a basse dosi di benzene l’abitudine al fumo ed il consumo di cibi conservati ( presenza di acido sorbico) (2- 10-17) sembrano essere fattori di confusione. Studi recenti hanno evidenziato differenze significative di eliminazione urinaria di Acido Trans-Trans Muconico, in media, tra fumatori ( 290 m g/g cret.) e non fumatori e (90 m g/g creat.) e differenze significative tra esposti a concentrazioni di benzene pari a 4,4 ppm ( 6200 m g./g. creat.) e non esposti (270 m g./g. creat.).Altri studi (25) hanno rilevato valori differenti di eliminazione urinaria TTMA in esposti a basse dosi (1 ppm): 650 m g/g. creat. o 1440 m g./g creat. ( 25-26- 40 - ). Il dosaggio dell’ Acido Trans-Trans Muconico urinario è semplice , non invasivo ,economico ed ha fin’ora dato risultati soddisfacenti nel controllo biologico dell’esposizione a benzene (25).

Scopo del lavoro e’ di acquisire tutte le informazioni necessarie, in applicazione anche alle direttive delle Circolari Regionali 22/SAN/AMB/94 e 43/SAN/94 (15 -16), per una ricostruzione delle mansioni, delle attivita’ e dell’esposizione professionale a benzene e metil-benzeni (toluene e xilene) tra gli addetti delle stazioni di rifornimento del territorio di competenza dell’ASL di Bergamo ed effettuare una stima del rischio anche ai sensi del D.Lsvo 626/94.

 

 

 

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MATERIALI E METODI

Selezione del campione e principali attività effettuate.

Il lavoro e’ stato realizzato in sei fasi distinte:

- Fase I ) Nel corso della I fase (giugno 1995) è stato effettuato il Censimento dei distributori ubicati nei Comuni del territorio di competenza dell’ASL attraverso una lettera ai Sindaci e successivamente tramite un’ informativa ai Gestori delle stazioni di servizio. Si è poi costituito un archivio sia cartaceo sia computerizzato dei dati rilevati ( Ragione sociale , ubicazione, ..).

- Fase II ) Durante la questa fase si è provveduto ad effettuare un Sopralluogo conoscitivo ed a compilare sul posto una Scheda- questionario di Rilevazione dati (Allegato 1) al fine di ricostruire un profilo di mansione e di rischio ( es. caratteristiche dell’impianto ,attività prevalente, tempo medio dedicato all’erogazione di carburante, anzianità lavorativa, utilizzo di mezzi di protezione personale ecc..)

Sono state censite 122 stazioni di servizio, di cui 90 oggetto di sopralluogo conoscitivo e di una prima informativa sui rischi da benzene, e sono state compilate 90 schede - questionario rilevazioni dati. Le attività svolte in queste fasi di lavoro sono schematizzate in tabella n° 1.

Tabella 1: Principali attivita’effettuate durante le prime due fasi (1995).

Attivita’

Tot.

N° Distributori censiti

122

N°Questionari consegnati

122

N°Questionari compilati

90

Informazione effettuata

- ai Sindaci;

- ai gestori -benzinai

84

122

N° Sopralluoghi

90

Al termine delle prime due fasi in base ai dati rilevati con i sopralluoghi e le schede, sono state selezionate n° 12 stazioni da monitorare, scelte tra quelle ubicate nell’area del territorio a maggior traffico veicolare ed a maggior densità abitativa (criterio geografico) e con modalità di erogazione del carburante di tipo manuale;

- Fase III) Durante tale fase, iniziata nell’estate del 1995, sono state effettuate Indagini Ambientali nei distributori selezionati e di seguito ripetute, nei due anni a seguire, dopo la realizzazione di attività di informazione e formazione. In particolare sono state effettuate misure per la determinazione della concentrazione di benzene e metil-benzeni (Toluene e Xilene) aerodispersi , con 27 campionamenti ,di cui 13 fissi e 14 personali. Tra i numerosi fattori che influenzano l’intensita’ di esposizione va considerata la concentrazione di benzene nei carburanti: a tal scopo sono stati raccolti campioni di benzina nelle stazioni di servizio oggetto dell’indagine (Tab.2). In sintesi sono stati effettuati:

-Prelievi di Campioni di Benzina;

- Campionamenti per la determinazione della concentrazione di Benzene ,Toluene e Xilene;

- Campionatori fissi (Area a rischio)

- Campionatori personali (attivi e/ passivi)

- Analisi dei campioni prelevati.

 

Tabella 2: Indagini ambientali (1995)

N°Indagini Ambientali

12

N°campionamenti (aromatici aerodispersi)

- benzene

- toluene

- xilene

 

27

27

27

N° campionamenti fissi

- passivi

- attivi

 

13

12

1

N°campionamenti personali

- passivi

- attivi

14

13

1

 

Prelievi di benzina (per % Benzene nelle benzine)

 

12

 

Sono stati ripetuti nell’estate del 1996 , 8 campionamenti, in due stazioni di servizio in cui si erano rilevati i valori di concentrazione di benzene più elevati ed effettuati ex novo nell’estate del 1997, 15 campionamenti in 9 stazioni di servizio dopo attività informativa sui rischi ,dopo prescrizione di procedure di lavoro in sicurezza e migliorie tecniche sulle pompe (aspirazione localizzata dei vapori). In via sperimentale , in due stazioni di servizio è stata determinata la concentrazione di 1-3 Butadiene, sospetto cancerogeno e certamente in grado di reagire con le macromolecole biologiche con conseguente formazione di addotti.

Nel 1999 l’indagine si è conclusa con il monitoraggio di altri 28 distributori di carburante di cui 8 non dotati del sistema di recupero vapoi di benzina in cisterna, 2 muniti di aspirazione localizzata, 11 dotati di di sistema di recupero dei vapori di benzina e 7 distributori "fai da te " ( di cui 5 con recupero vapori e 2 senza).

 

Durante la terza fase si è effettuata anche una valutazione dei livelli di qualità dell’aria in un’area ad alto traffico veicolare misurando la concentrazione di benzene tramite campionamento con Laboratorio Mobile al fine di quantificare l’esposizione della popolazione generale. I rilievi sono stati effettuati nel periodo settembre - novembre 1997 in un Comune, sito di tre Distributori di carburante, ad alto traffico veicolare ( presenza di arterie stradali densamente percorse sia da mezzi leggeri che pesanti, vicinanza dell’autostrada Milano - Bergamo) .

 

 

 

-Fase IV) Monitoraggio Biologico:

Le misure ambientali nei distributori di carburante sono state integrate con 40 campionamenti di urine di fine turno per la determinazione dell’Acido Trans-Trans Muconico Urinario (TTMA) quale indicatore biologico di esposizione a benzene , previa somministrazione di questionario (Allegato 2) sull’abitudine al fumo, sul consumo di bevande e di cibi conservati e sui dati di esposizione (tempo di erogazione ,litri di benzina erogati...). Per confronto sono state raccolte ed analizzate le urine di un gruppo di controllo ( 16 soggetti non esposti).

- Fase V) Informatizzazione dati ambientali e sanitari ;

- Elaborazione statistica ed epidemiologica dei risultati;

- Relazione finale sul lavoro svolto e sui risultati;

-Fase VI) Socializzazione dei Risultati ;

- Diffusione Relazione finale; (ISPESL, Regione, ASL, Provincia ,Utenti)

- Incontro/Riunione/Seminario/Convegno;

- Eventuale Pubblicazione scientifica.

 

 

Nella tabella n° 3 sono riassunte altre attività di tipo organizzativo effettuate.

Tabella 3 : Altre attivita’

Tipo di attivita’

Riunioni

- Dipartimento di prevenzione

- Costituzione del gruppo

- del Project Team

1

1

5

Reports Periodici interni trimestrali

stato di avanzamento lavori.

3

Rendiconto alla Direzione / Regione

(Relazione preliminare semestrale)

1

   

Lo studio ha avuto una durata complessiva di 48 mesi ( giugno 95 - giugno 1999)

 

Metodiche di campionamento e di analisi

    1. monitoraggio ambientale degli esposti;

- per il campionamento degli idrocarburi aromatici (effettuato dai tecnici dell’U.O. Chimica Settore Igiene Industriale del PMIP di Bergamo) sono stati utilizzati campionatori passivi radiali modello "RADIELLO", presentati al Convegno Nazionale di Abano Terme del 5-6 Dicembre 1994 "Il Benzene: Tossicologia Ambienti di Vita e di Lavoro"; si e’ inoltre proceduto ad un campionamento attivo in parallelo con pompe Dupont, modell Alpha/ 1 Air Sampler a batteria portatili, e fiale di carbone attivo tipo Orbo 32 LG Supelco; per l’analisi si e’ utilizzato un Gascromatografo HP 5890 con colonna HP1 e Detector ad ionizzazione di fiamma.I campionamenti (in media 35-40 litri campionati) sono stati eseguiti con la seguente metodologia: un campionamento attivo ed uno passivo sull’operatore addetto alla distribuzione di carburante, un campionamento attivo ed 1 passivo posti sulla pompa della benzina per l’intera giornata di lavoro (con sospensione durante la pausa del pranzo). Campionamenti a diffusione passiva per 9 ore (Radiello) sulla piazzola del distributore verso la strada.Vista la confrontabilita’ dei primi risultati ottenuti si e’ deciso di utilizzare per il resto del monitoraggio i soli campionatoti passivi del tipo RADIELLO più facili da impiegare e più economici.

    1. monitoraggio biologico esposti/controlli;

I campioni di urina raccolti a fine turno lavorativo sono stati analizzati con la seguente metodologia: 5 ml di urina fresca o congelata vengono filtrati o centrifugati e fatti passare attraverso una colonnina a scambio ionico (SAX 500) precedentemente condizionata con 3 ml di metanolo e 3 ml d’H2O. Viene effettuato un lavaggio con 3 ml di acido acetico all’1% e quindi la frazione contenente l’acido muconico viene eluita con 3 ml di acido acetico al 10 %. Una porzione dell’eluato viene iniettata in HPLC. E’ stata usata per la determinazione una colonna C18 da 15 cm. L’eluente è costituito da 1 % di acido acetico 89 % di H2O e 10 % di metanolo al flusso di 1ml/min. Si è utilizzato un rivelatore UV-VISIBILE per lunghezza d’onda di 264 nm. La curva di taratura è stata preparata con il metodo delle aggiunte Standard nel Range 0.1 -1 mg/litro. I recuperi sono > al 90 %. E’ stato preparato uno standard di acido muconico di 10 mg/litro in acqua. La curva è stata preparata aggiungendo a 5 ml d’urina 50-100-250 500 mcl di standard muconico pari ad aggiunte di 0.1 - 0.2 - 0.5 -1.0 mg/l. I risultati sono stati confrontati con quelli (n° 16 ) di un gruppo di controllo.

c) esposizione della popolazione generale;

I rilievi per la valutazione della qualità dell’aria sono stati effettuati nel periodo settembre - novembre 1997 dall’ U.O. Fisica e Tutela Ambiente, Sez. Fisica dell’Atmosfera, del P.M.I.P., con Laboratorio Mobile e con strumentazione conforme alle caratteristiche tecniche indicate nel DPR 203 /88 per gli analizzatori automatici degli inquinanti aerodispersi. Le sonde di prelievo dell’aria sono state poste a circa 3 ed 1,5 metri di altezza , in due zone distinte. Il 1° periodo di misura ( dal 30.9. al 2.11.97) è risultato con piogge scarse (nel punto I° è piovuto 5 giorni su 34 di campionamento), il 2° periodo (dal 3.11 al 16.11.97) è stato caratterizzato da piogge abbondanti (nel 2° punto è piovuto 8 giorni su 14 di campionamento); la pressione atmosferica si è tenuta quasi sempre su valori elevati con brevi cadute di pressione e con forte escursione termica giorno notte ( I° punto), mentre per il punto 2° la pressione si è mantenuta quasi sempre su valori bassi; si è registrata una elevata percentuale di calme di vento (34,49%) ed una forma della rosa dei venti per cui si può affermare che gli inquinanti prodotti dall’autostrada e dalla Strada Statale si sono diretti prevalentemente, durante il periodo di prelievo, verso il punto di campionamento.

Elaborazione statistica

Per la elaborazione dei dati ambientali e biologici è stato usato il programma statistico Stanton A. Glantz - Mc Graw -Hill 1994 -Versione 3.03 ed il pacchetto software Statgraphics Plus -Versione 2, Manugistics 1995:

1) sono state calcolate le medie, le deviazioni standard (DS) delle concentrazioni di benzene e metil-benzeni misurati con campionatori personali e dell’Acido Tran-Trans Muconico urinario; per il confronto tra le medie si è utilizzato il t TEST scegliendo come livello di significatività l’1% ( p < 0.01 );

2) si è effettuato il confronto delle medie delle concentrazioni di benzene misurate con campionatori personali prima e dopo la campagna di informazione sui rischi, si è effettuato il confronto dei valori ottenuti in addetti dei distributori fai da te, quelli con aspirazione, con ricircolo e senza ricircolo.

3) si è effettuato il confronto delle medie delle concentrazioni di ttMA urinario rilevato negli esposti e nel gruppo di controllo (non esposti); nel gruppo degli esposti si è effettuato il confronto tra fumatori e non fumatori e tra consumatori e non di cibi conservati nelle 48 ore precedenti il campionamento;

    1. per le concentrazioni del benzene in atmosfera sono stati rilevati i valori massimi orari e medi giornalieri dell’ inquinante misurato, i valori massimi e medi dell’intero periodo, i superamenti dei limiti di legge ed i valori percentili significativi ( 50 perc., 95 perc., 98 perc.,).

 

RISULTATI .

Popolazione in studio.

Il censimento delle stazioni di rifornimento ha evidenziato che la maggior parte delle stazioni di rifornimento e’ di piccole dimensioni e quelle coinvolte nello studio erano ubicate prevalentemente in centro abitato (70%).Nelle 122 stazioni sono stati individuati 292 soggetti esposti a vapori di carburante ,di cui il 19% lavora come dipendente ed il 15% e’ risultato di sesso femminile (Tab.4).

 

 

Tabella 4 : Caratteristiche delle 122 stazioni di servizio oggetto del

censimento.

per stazione

Variabile N° Media Range (DS)

Addetti 292 2.3 (1 - 5) (1.7)

- di cui soci 237

- di cui dipendenti 55

Di sesso maschile ( 85%)

Di sesso femminile (15%)

 

Ubicazione centro abitato 70%

E’ stato calcolato il quantitativo totale di carburante venduto all’anno da 53 stazioni (59.240.000 litri, super + senza piombo + diesel + miscela ) e il quantitativo medio all’anno per distributore di benzina super (circa 551.000 litri ) e di benzina verde ( 213.000 litri) (Tab. 5 , Fig. 1).

 

 

Tabella 5 : Quantitativo di carburante venduto all’anno ( x 1000 l ) da 53 stazioni di rifornimento.

Variabile N° Tot. Media Range (DS)

Stazioni di Servizio 53

Vendite annuali di carburante 53 59.240

Vendite annuali di benzina super 53 29.199 550,9 (5 - 1904) (373.8)

Vendite annuali di benzina verde 49 11.319 213,5 (194.5)

Vendite annuali di miscela 21 119 2,4 (4.28)

Vendite annuali diesel 28 18,603 351 (460.8)

 

 

Indagini ambientali.

Nel’estate del 1995 in 12 stazioni di rifornimento sono state effettuate 27 misure ambientali con 13 campionatori fissi posti in corrispondenza delle colonnine di erogazione (12 passivi ed 1 attivo) e 14 campionamenti personali (13 passivi ed 1 attivo), per la determinazione della concentrazione di benzene e metil -benzeni (Toluene e Xilene) aerodispersi. Le caratteristiche delle 12 stazioni di rifornimento della popolazione in studio sono riassunte nelle tabelle n° 6 e 7 e nella fig. 2

 

 

 

Tabella 6 : Caratteristiche della popolazione in studio ( delle 12 stazioni di servizio oggetto del Monitoraggio Ambientale).

Variabile N° Variabile

Addetti 29 Eta’(anni)

<30 4

- di cui soci 26 31-40 8

- di cui dipendenti 3 41-50 8

51-60 6

>60 3

- di cui addetti

all’erogazione di carburante 24

Eta’ media dei gestori (anni) 51

Di sesso maschile (89%) Anzianita’ lavorativa media 20

gestori (anni)

Di sesso femminle (11%)

Tempo medio di erogazione

ore/addetto 4

Ubicazione in centro abitato (66%)

 

 

 

 

 

 

 

 

Tabella 7: Quantitativo di carburante venduto all’anno ( x 1000 l ) dalle 12 stazioni di rifornimento oggetto del Monitoraggio Ambientale.

 

Variabile N° Tot. Media Range (DS)

Stazioni di Servizio 12

Vendite annuali di carburante 12 17.606

Vendite annuali di benzina super 12 9.406 783,8 (360 - 1904) (460.9)

Vendite annuali di benzina verde 12 3.756 313 (150 - 700) (186.1)

Vendite annuali di miscela 4 11 0,91 (2,2)

Vendite annuali diesel 6 4433 369,4 (395.7)

I risultati della prima indagine ambientale (1995) effettuata con campionatori personali indossati dagli addetti all’erogazione di carburante, riportati nella tabella 8, evidenziano concentrazioni medie di Benzene di 560 m g./mc, di Toluene di 1670 m g./mc e di Xilene di 710 m g./mc.Tutti i valori misurati sono inferiori ai rispettivi limiti proposti dall’ ACGIH per i lavoratori professionalmente esposti (Tab. 9). Per il Benzene le concentrazioni misurate sono risultate inferiori anche ai nuovi limiti proposti in Europa (3200 m g./mc) ed ai limiti proposti dall’ACGIH per il 1997 (1600 m g./mc - 0,5 ppm). In due stazioni di servizio i risultati del campionamento personale (14%) hanno dato valori superiori ad 1000 m g./mc (1097 - 1085) .

 

Tabella 8: Risultati del monitoraggio ambientale negli impianti selezionati espressi in m g/mc (Campionamenti passivi fissi sulle pompe (F) e personali (P) su operatori addetti all’erogazione ).Luglio 1995.

Impianto

Vendite/anno super +

verde + miscela x1000 litri

Benzene

(F)

Benzene

(P)

Toluene

(F)

Toluene

(P)

Xilene

(F)

Xilene

(P)

1

1050

125

340

518

818

192

190

2

523

 

612

 

4349

 

2727

3

780

79

403

360

1096

305

332

4

967

178

678

713

1991

322

827

5

700

100-144

525

754-614

1468

648-439

743

6

538

98

403

300

1080

300

600

7

2604

53-50

586-504

117-143

1180-1017

56-48

310-298

8

1050

171

1097

661

2717

375

1367

9

783

72

203

444

602

268

166

10

525

19

459

55

1263

19

375

11

2140

228

470-480

781

1258-1949

217

495-779

12

1513

161

1085

601

2687

204

806

               

Medie

   

560

 

1670

 

710

DS

   

240

 

960

 

640

TLV-TWA

ACGIH

   

3200

(1600)

 

1880

 

4340

Confrontando il risultato medio ottenuto per il benzene (560 m g./mc) con i dati dello studio nazionale effettuato dall’AGIP - Petroli nei primi anni ’90 (1-37) si evidenzia un valore simile alla media nazionale (482 m g./mc) ma apparentemente inferiore al valore medio ottenuto nei distributori del Nord Italia (760 m g./mc) (Tab. 9 , Fig. 3).

 

Tabella 9 : Confronto dei risultati medi ottenuti (con campionamento personale) con i risultati dello studio effettuato su tutto il territorio nazionale dell’ AGIP-Petroli sull’esposizione professionale a benzene degli addetti alle stazioni di rifornimento (m g/mc).

 

 

INDAGINE

MEDIA

In studio

560 (± 240)

 

Nazionale

"AGIP Petroli"

 

482

 

Nord Italia

"AGIP Petroli"

 

760

 

Centro

"AGIP Petroli"

 

349

 

Sud Italia

"AGIP Petroli"

 

380

   

 

 

 

 

 

 

I risultati del monitoraggio effettuato con campionamento fisso sulle colonnine delle stazioni di servizio evidenziano valori medi di concentrazione di benzene aerodisperso ( 110 m g./mc , Range: 19-128) uguali ai valori ottenuti dallo studio nazionale dell’AGIP-Petroli .

Nella tabella 10 tali risultati sono confrontati con i dati ottenuti dallo studio AGIP anche per altre aree di campionamento ( zona bar, strada e confine della stazione di servizio).

Tabella 10: Confronto dei risultati medi dei campionamenti fissi sulle colonnine di benzina con i dati medi dell’Agip rilevati su tutto il territorio nazionale in corrispondenza delle colonnine, area bar, "strada", e confine delle stazioni di servizio (m g./mc).

 

Indagine attuale Studio AGIP

Sostanza pompe benzina Pompe benzina bar strada confine

Media (DS) Range Media Media Media Media Range

Benzene 110 (58) (19-128) 110 51 42 16,2 (1,8-119)

 

Le misure sono state ripetute dopo una campagna di sensibilzzazione e di informazione sui rischi professionali per gli erogatori di carburante e dopo prescrizione di corrette procedure di rifornimento di benzina e di misure tecniche preventive: nel 1996 sono stati effettuati 8 campionamenti e 31 analisi in quei distributori dove si erano evidenziati i valori più alti e nel 1997, in 9 distributori non studiati in precedenza ,sono stati effettuati 15 campionamenti e 43 analisi.

Nella tabella 11 vengono messi a confronto i valori medi di concentrazione di benzene e Metil-Benzeni delle campagne di misura del triennio 1995-96-97: sia le misure ripetute in distributori già indagati nell’anno precedente e sia le misure effettuate in distributori non indagati in precedenza, evidenziano una riduzione dei livelli di concentrazione di benzene e di metil-benzeni prelevati con campionatori personali (Fig. 4)

Tab. 11 : Confronto delle medie delle concentrazioni di benzene prelevato con campionatori personali nel triennio 1995 -96-97.

 

1995 1996 1997

microg./mc

Media DS

 

 

Media DS

 

Media DS

 

Significatività

(t - TEST)

Benzene

560 ± 240

(Range:203-1097)

304 ± 188.1

(Range : 40 - 480)

257 ± 148.2

(Range:83 - 618)

 

confronto

1995-97

(p < 0.001)

Toluene

1670 ± 960

(Range:602-4349)

784 ± 415.3

(Range: 180 -1300)

  1. ± 510.8

(Range:168-2047)

 

 

Xilene

710 ± 640

(Range:166-2727)

 

296 ± 160.6

(Range: 40 - 500)

  1. ± 145.6

(Range:62 - 625)

 

N° analisi

81

31

43

 
         

 

Le misure di butadiene, effettuate in via sperimentale, hanno dato valori medi di 120 e 320 m g./mc e valori di punta, durante l’erogazione manuale, di 1830 e 720 m g./mc ( Limiti ACGIH: 4400 m g./mc) .

Rispetto al 1995 le successive analisi evidenziano sia per il benzene che per i metil -benzeni un dimezzamento dei valori di concentrazione misurati: questo dato è in accordo con quanto è stato evidenziato in recenti studi, ovvero rispetto alle prime indagini ambientali effettuate nei primi anni novanta si conferma una significativa riduzione della concentrazione di benzene campionato con campionatori personali. Similmente questo studio evidenzia una riduzione significativa rispetto ai valori del 1995 ( p < 0,001). Tra i fattori che hanno contribuito a tale riduzione , si ritiene importante sia l’attività del Gruppo di lavoro in termini di informazione sui rischi , accompagnata da prescrizioni sulle corrette procedure di lavoro e su interventi tecnici preventivi migliorativi sia alla riduzione del tenore massimo consentito di benzene nelle benzine, che dovrà essere pari all’ 1% in volume e degli idrocarburi aromatici totali pari al 40 % in volume a partire dal 1 ° luglio 1998 ai sensi della Legge 4 novembre 1997 n.413 ( G.U. 3.12.1997) a cui alcune compagnie si sono già adeguate ( Peraltro già il D.L n° 407 del 27/9/95 stabiliva che il tenore massimo consentito di benzene fosse 1,4 % dal 1.07.1997 ed 1%dal 1./7/1999).

Le concentrazioni percentuali di benzene nelle benzine sono state determinate nella campagna del 1995 : sono stati riscontrati valori variabili da 0,65 % a 3 % (tab: 12).

 

 

 

 

 

 

 

Tab. 12 : contenuto in percentuale di benzene nelle benzine

campionate in 8 distributori di carburante (estate 1995).

 

 

 

Codice

distributore

BENZINA SUPER (%)

BENZINA VERDE (%)

A

1,8

 

B

1,6

 

C

1,7 - 1,8

 

D

1,8

 

E

3

 

F

0,65

0,65

G

1

0,75

H

1,1

0,75

     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I risultati della campagna del 1999 nei 28 distributori indagati ( 252 misure in totale , 84 relative al benzene) hanno evidenziato una ulteriore riduzione della concentrazione di benzene in media dei valori di esposizione rispetto alle rilevazioni degli anni precedenti (tab. n. 13 - fig. 4 A) ( 123.7 microgr./mc - Range 1.1 - 790.5): in particolare si è rilevato un valore ( 248.2 micrg./mc) simile a quello del 1997 ( 257 micrg./mc) nelle stazioni senza ricircolo (Tab n.14), valori decisamente inferiori nelle stazioni con aspirazione (93.7 micrg./mc) , nelle stazioni con ricircolo ( 83.8 microg,/mc) e valori ancora più bassi nelle stazioni "fai da te" ( 18.1 micrg./mc)(tab. 15- fig. 4B).

Risultano statisticamente significative (p < 0.001) le differenze tra le medie dei valori riscontrati con campionamento ambientale (tra le pompe) nei distributori con ricircolo ( 17.6 micrg./mc) rispetto ai valori riscontrati in quelli senza ricircolo ( 70.6 micrg./mc)( tab. 16 fig.n. 4C),

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tab.13 : Confronto delle medie delle concentrazioni di benzene prelevato con campionatori personali nel periodo 1995-99.

 

1995 1996 1997 1999

microg./mc

Media DS

 

 

Media DS

 

Media DS

 

Media

Benzene

560 ± 240

(Range:203-1097)

304 ± 188.1

(Range : 40 - 480)

257 ± 148.2

(Range:83 - 618)

 

123.7

(1.1 -790.5)

N° analisi

81

31

43

84

         

 

 

 

 

 

 

 

Tab. 14: Confronto delle medie delle concentrazioni di benzene prelevato con campionatori personali nel periodo 1995-99.

Il dato del 1999 è riferito ai distributori senza ricircolo.

1995 1996 1997 1999

microg./mc

Media DS

 

 

Media DS

 

Media DS

 

Media

Benzene

560 ± 240

(Range:203-1097)

304 ± 188.1

(Range : 40 - 480)

257 ± 148.2

(Range:83 - 618)

 

 

248.2

(senza ricircolo)

N° analisi

81

31

43

24

         

 

Tab. 15: Confronto delle medie delle concentrazioni di benzene in micrg./mc ,prelevato con campionatori personali nel periodo 1999 per tipologia di impianto e rifornimento.

Distributori

Tutti i distributori

Senza ricircolo

SR

Con ricircolo

CR

Con aspirazione

CA

Fai da te

FDT

Media

1999

123.7

(Range 1.1 - 790.5)

248.2

83.8

93.7

18.1

 

Tab. n. 16 : confronto tra le concentrazoni medie di benzene rilevato tra le pompe , in distributori con e senza di ricircolo.

Distributori

Con ricircolo

Senza ricircolo

significatività

Concentrazioni ambientali di benzene (campionamento tra le pompe)

17.6

70.6

p < 0,001

 

 

 

 

 

 

Monitoraggio Biologico

La concentrazione media di Acido Trans - Trans Muconico urinario alla fine del turno di lavoro (anno 1997) ha evidenziato valori di 262.7 m g./g. creat. con DS di 204.3.Tali valori sono significativamente superiori (p < 0.001) a quelli misurati nel gruppo di controllo (43.5 m g./g. creat.,DS: 42.15), superiori a quelli riscontrati nella popolazione generale non esposta professionalmente e non fumatrice (90 m g./g.creat.; 44 - 172 m g./g.creat) ed inferiori a quelli di una popolazione lavorativa esposta ad 1 ppm ( 650 m g./g. creat.; 850 m g./g.creat.) (25).Vengono confermati i dati ambientale rilevati nello studio, ovvero che si è in presenza di bassi livelli di esposizione professionale a benzene nei distributori di carburante indagati (Tab. 17-18). Nella popolazione esposta indagata nel nostro studio non sono state evidenziate differenze significative nell’eliminazione di TTMA tra fumatori e non fumatori (p = 0.60) e tra coloro che avevano consumato cibi conservati nelle 48 ore precedenti il campionamento e coloro che non avevano consumato tali cibi (p = 0.36) .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tab. 17: Confronto della concentrazione media rilevata di TTMA (m g./g. creat.) in 40 addetti all’erogazione di benzina con le medie di TTMA misurata in soggetti non professionalmente esposti e soggetti esposti a basse dosi (1 ppm) rilevati in altri studi (25).

 

Gruppo

Media

Range

Deviazione Standard

n° campioni

popolazione in studio: esposti fumatori e non fumatori

262.7

(23 - 793)

204.3

40

esposti fumatori

(in media 15 sig./die)

239.4

(54-654)

155.2

29

esposti non fumatori

271.5

(23- 793)

219.4

11

esposti

non consumo di cibi conservati

234.5

(23 - 785)

217.8

21

esposti + consumo di cibi conservati

293.7

(50 - 793)

183.2

19

Gruppo di controllo (professionalmente non esposti)

43.56

(7 - 169)

42.15

16

         

non esposti professionalmente -

non fumatori

90

     

fumatori non esposti professionalmente

290

     

professionalmente esposti ad 1 ppm

650

     

Valori di riferimento per soggetti non professionalmente esposti e

non fumatori : 44 - 172 m /g.creat.

Limite biologico equivalente (Centro Ricerche Fondazione Clinica del

Lavoro di Pavia) per soggetti professionalmente esposti a 1ppm :

fino a 850 m g. /g. creat.

Tentative Maximum Permissible Concentration per soggetti

professionalmente esposti: 1400 m g./g. creat

Tab. 18: concentrazione media di TTMA (m g./g. creat.): confronto tra

professionalmente esposti e non esposti .

 

 

 

Gruppo

Media

Range

Deviazione

Standard

n° campioni

popolazione in studio: esposti fumatori e non fumatori

262.7

(23 - 793)

204.3

40

Gruppo di controllo (professionalmente non esposti)

43.56

(7 - 169)

42.15

16

t - TEST

p < 0.001)

     

 

 

 

 

 

 

Concentrazione di benzene in atmosfera

Nella tabella 19 vengono riportati i risultati dei valori ambientali ponderati sull’intero periodo nei due punti oggetto di campionamento, che evidenziano per la media mobile del periodo, il rispetto dei limiti di legge, prossimi ai limiti degli obbiettivi di qualità validi fino al 31.12.1998 fissati dal D.M. 25.11.1994 (15 m g./mc).

 

 

 

Tab. 19: valori ponderati della concentrazione in atmosfera di benzene

sull’intero periodo (1997).

 

Benzene: microg./mc

1° punto

(dal 30/9 al 2/11)

2° punto

(dal 3/11 al 16/11)

Limiti

D.M 25.11.94

Limiti

D.M 25.11.94

Rendimento

95,0

95,0

   

Media aritm. gior.

13

15

   

Media mobile periodo

13

15

15 m g./mc

(dal 1/1 /96 al 31/12/98)

10 m g./mc

(dal 1/1/99)

50° percentile

13

15

   

95 ° percentile

22

19

   

98° percentile

24

22

   
         

PRIME VALUTAZIONI CONCLUSIVE E PROPOSTE OPERATIVE.

Valutazione del Rischio

Allo stato attuale delle fasi di lavoro in cui si e’ articolato il progetto , si puo’ affermare che l’indagine ha evidenziato già nella prima fase di studio (1995) un’ esposizione a concentrazioni medie di benzene (560 microg./mc - DS : 240) tra gli addetti all’erogazione di carburante presso le stazioni di servizio, inferiore sia ai limiti europei ( 3200 m g./mc ) che ai limiti proposti dall ’ ACGIH per il 1997

( TWA 1600 m g/mc - 0,5 ppm). Le misure ripetute nel 1996 ed estese ad altre stazioni di servizio nel 1997, dopo una campagna di informazione sui rischi, di prescrizione di procedure di lavoro in sicurezza ed interventi tecnici preventivi hanno evidenziato in media un dimezzamento della concentrazione di benzene prelevato con campionatori personali (257 m g./mc ; DS: 148.2, p <0.001). Anche le concentrazioni dei Metil-Benzeni (Toluene e Xilene) sono risultate dimezzate. I valori evidenziati , seppur risultati superiori rispetto a quelli dei centri urbani nazionali , indicano bassi livelli di esposizione professionale (inferiori a 0,3 ppm). Tale dato è stato confermato dai risultati del monitoraggio biologico: le concentrazioni di Acido Trans- Trans Muconico Urinario di urine raccolte a fine turno hanno evidenziato valori in media ( 262.7 m g./g. creat. ; DS 204.3) significativamente superiori (p < 0.001) a quelli rilevati nel gruppo di controllo (43.56 m g.\g. creat., DS 42.15) I dati del monitoraggio biologico sono risultati in media superiori a quelli rilevati in recenti studi sulla popolazione generale non esposta professionalmente e non fumatrice, ma inferiori sia ai valori rilevati in soggetti esposti professionalmente ad 1 ppm (TTMA: 650 m g./g.creat.) sia al Limite Biologico equivalente suggerito dal Centro Ricerche Fondazione Clinica del Lavoro di Pavia, per soggetti professionalmente esposti a 1 ppm ( 850 m g./g. creat.).

La determinazione dell’Acido Trans- Trans Muconico Urinario di fine turno, è risultato un buon indicatore di esposizione , facile , non invasivo ed economico.

La valutazione del rischio connessa alla distribuzione di carburante dovrà sicuramente tener conto non solo dell’esposizione a benzene , metil benzeni e altre sostanze presenti nelle benzine e nelle emissioni degli autoveicoli ( es. 1-3 Butadiene) ma anche di fattori di rischio legati ad altre attività che vengono eseguite in tali servizi: cambio olio, lavaggio auto, deceratura ecc . Limitandoci all’esposizione a benzene indagata ed al rischio di leucemia, si può con i dati in nostro possesso tentare una stima del rischio di contrarre tale patologia. Il numero di casi aggiunti di leucemia per 1000 persone esposte, per 40 anni è stato calcolato essere compreso da 1 a 7 casi per esposizioni variabili da 0,3 a 0,5 ppm (all’incirca tra 960 m g./mc - e 1600 m g./mc) (Fig. 5). I valori medi rilevati nel nostro studio hanno evidenziato un’esposizione nel 1995 pari a 560 m g./mc, con un rischio calcolato di leucemia inferiore a 1 caso per 1000 persone esposte per 40 anni. I dati del 1997 documentano una esposizione (257 m g./mc) mediamente inferiore a 0,1 ppm ( 325 m g./mc - TWA- NIOSH) ovvero un rischio calcolato di leucemia inferiore a 0,5 casi per 1000 esposti per 40 anni. I dati rilevati nel 1999 evidenziano una ulteriore riduzione dell’esposizione in particolare in quei distributori dotati di impianto di recupero vapori, (83.8 micrg./mc) di impianto di aspirazione localizzata dei vapori ( 93.7 micrg./mc), ed di impianto " fai da te "

( 18.1 micrg./mc): si può considerare in questi ultimi casi sopratutto per gli addeti agli impianti fai da te irrilevante il rischio di leucemia. Se si tiene conto del fatto che i dati di recenti studi epidemiologici su esposti a basse dosi di benzene ( < 1 ppm) non evidenziano incrementi significativi di leucemia e che i modelli utilizzati per la stima del rischio di leucemia sono estremamente conservativi , in quanto si basano su modelli matematici a funzione lineare (fig. 5 ) di estrapolazione a basse dosi di dati relativi ad esposizioni elevate a benzene e che portano ad una sovrastima del rischio dell’effetto leucemogeno per basse dosi di esposizione, si può affermare che il rischio di leucemia è allo stato attuale, controllato in modo adeguato. Una stima più precisa di tali rischi potrebbe essere realizzata utilizzando modelli più complessi quali i modelli PB-PK e BB-DR che tengono conto dei meccanismi di biotrasformazione e dei meccanismi di difesa sia umorali che cellulari dell’organismo nei confronti dell’interazione con molecole cancerogene) ( 36 ).

Per quanto concerne la concentrazione atmosferica di benzene nell’area urbana indagata (valori della media mobile del periodo inferiore a 15 microg./mc) i dati raccolti non permettono di trarre conclusioni definitive sull’esposizione e sui rischi per la popolazione locale, sia per il limitato territorio indagato sia per il periodo relativamente breve di campionamento. I dati preliminari rilevati (tab. 18) indicano la presenza di livelli di rischio limitati, , tenendo conto che la CCTN ha stimato, per la popolazione generale, per 1000 casi di leucemia riscontrabili in Italia annualmente, da 3 a 50 i casi attribuibili al benzene derivante da traffico veicolare con esposizione a concentrazioni medie comprese tra 15 e 90 microg./mc.

Riduzione dell’esposizione - Misure preventive

Il D.Lsvo 626/94 (Titolo VII -Protezione da agenti cancerogeni) prevede, la dove sia documentato un rischio per la salute dovuto all’esposizione ad agenti cancerogeni, l’adozione di provvedimenti tecnici , organizzativi e procedurali affinche’ il livello di esposizione degli addetti sia ridotto al piu’ basso valore tecnicamente possibile..Le soluzioni tecniche da adottare , tenendo conto dei rapporti rischi / benefici e costi / benefici, gia’ utilizzate in alcuni paesi industrializzati permetteranno , una volta attuate, anche con piani di adeguamento graduale degli impianti esistenti , una riduzione dell’esposizione sia degli addetti all’erogazione di carburante e degli utenti delle stazioni di servizio, sia della popolazione esposta alle emissioni degli autoveicoli .Infine come previsto dalla normativa vigente dovra’ essere prevista ,tra l’altro , per gli addetti al rifornimento di carburante una adeguata informazione e formazione sui rischi connessi all’esposizione a benzene, sulle norme tecniche, misure igieniche e precauzioni da adottare, sull’uso di idonei indumenti e mezzi di protezione personale, , sul divieto di adibire al rifornimento di carburante personale di eta’ inferiore a 16 anni. Dovra’ essere prevista, eventualmente soltanto la dove la Valutazione dei Rischi effettuata dal Datore di lavoro ai sensi dell’art. 4 del D.Lsvo 626/94 ne evidenzi la necessità, la tenuta del Registro degli esposti a sostanze cancerogene e la Sorveglianza Sanitaria per gli esposti , effettuata da un Medico "Competente", prevedendo una periodicità delle visite mediche adeguata all’entità dei rischi e l’effettuazione di accertamenti integrativi mirati comprensivi di monitoraggio ambientale e biologico.

Le pricipali misure tecniche , organizzative e procedurali si possono così riassumere:

1) uso di benzine a basso contenuto di benzene (<1% in peso) e di idrocarburi aromatici ( <30%);

2) sistemi di recupero dei vapori, solidali con le pistole di erogazione;

3) sistemi di carico delle cisterne a ciclo chiuso;

4) sistemi di recupero di vapori nei serbatoi delle autovetture con "canister" contenenti carbone vegetale capaci di assorbire gli idrocarburi;

5) regolare manutenzione delle colonnine e delle condutture;

6) corrette procedure di lavoro in sicurezza per la limitazione dell’esposizione individuale e della dispersione;

7) maggior diffusione di sistemi a self-service.

SOMMARIO

Nell’ ambito di uno studio finalizzato alla " Valutazione dell’esposizione professionale a benzene tra gli addetti al rifornimento di carburante", studio approvato e finanziato dall’ISPESL per la collaborazione con i progetti di ricerca proposti dall’Istituto stesso sui " Profili di rischio per comparti produttivi dell’artigianato delle piccole e medie industrie e pubblici esercizi" ,sono state censite 122 stazioni di rifornimento di carburante nel territorio di competenza dell’ASL di Bergamo della Regione Lombardia; in 90 di queste sono state effettuate interviste, previo sopralluogo conoscitivo, con compilazione di una scheda - questionario e sono stati individuati 292 addetti all’erogazione e vendita di carburante. Nelle stazioni di rifornimento, ubicate prevalentemente (70%) in centri abitati e dove solo il 19% lavora come dipendente ed il 16% e’ risultato di sesso femminile , e’ stato calcolato il quantitativo di carburante venduto all’anno da ciascun distributore, differenziando tra carburante super, verde, miscela e diesel. In 21 stazioni di servizio sono state effettuate nel periodo 1995-97, 55 misure ambientali con 17 campionatori fissi e 38 campionatori personali per la determinazione della concentrazione di benzene e metil-benzeni aerodispersi; in totale sono state effettuate 155 analisi. Sono stati inoltre raccolti campioni di benzina al fine di determinare la concentrazione di benzene: sono stati misurati valori compresi tra 0,65% e 3 % (1995) . La concentrazione media di benzene aerodisperso misurata con campionatori personali, è risultata nel 1995 pari a 560 m gr./mc (DS:240) (Limite nuovo proposto TWA - ACGIH : 1600 m gr./mc - 0,5 ppm), e valori di toluene e xilene al di sotto dei limiti ACGIH per i lavoratori professionalmente esposti. Il valore medio di benzene rilevato e’ risultato prossimo al valore medio nazionale rilevato dallo studio dell’AGIP-Petroli del 1992 (482 m gr. /mc) ma inferiore alla media rilevata nelle stazioni di rifornimento del Nord Italia (760 m g. /mc) : i risultati del campionamento fisso (media 110 m g. / mc, DS 58, Range 19 - 128 ) sono sovrapponibili ai risultati medi nazionali ( media 110 m g./mc) . Le misure sono state ripetute nel 1996 in quei distributori dove si erano rilevati valori prossimi ai limiti proposti, ed ex novo nel 1997 in 9 distributori dopo una campagna di informazione sui rischi e sulle procedure di corretta erogazione in sicurezza e dopo adozione di misure tecniche preventive: le analisi hanno permesso di evidenziare una riduzione significativa ( p < 0.001) ovvero un dimezzamento , in media , delle concentrazioni di benzene prelevato con campionatori personali (257.3 m g/mc - DS: 148.2). E’ stata inoltre determinata la concentrazione di benzene nell’aria per la valutazione dell’inquinamento atmosferico urbano : i valori della media mobile del periodo di misura sono risultati inferiori ai limiti degli obbiettivi di qualità validi sino al 31.12.1998 (15 m g./mc). Le misure ambientali sono state integrate dai dati di monitoraggio biologico: è stata determinata la concentrazione dell’Acido Trans-Trans Muconico in urine raccolte a fine turno in 40 addetti all’erogazione di carburante ( ttMA: 262.7 m g. /g. creat., DS 204.3) ed i risultati sono stati confrontati con quelli di un gruppo di controllo non professionalmente esposto ( ttMA :43.56 m gr./g creat., DS 42.15).I dati biologici (ttMA urinario) confermano che si è in presenza di bassi livelli di esposizione professionale a benzene, anche se con una differenza ancora significativa ( p < 0.001) tra professionalmente esposti e non esposti. Dai risultati dello studio si può stimare molto basso il rischio di leucemia negli esposti delle stazioni di servizio: tale rischio per una esposizione media a benzene di 257.3 m g./mc , risulta essere stimata inferiore a 0,5 casi per 1000 persone esposte per 40 anni.

I dati rilevati nel 1999 (28 distributori monitorati) evidenziano una ulteriore riduzione dell’esposizione in particolare in quei distributori dotati di impianto di recupero vapori, (83.8 micrg./mc) di impianto di aspirazione localizzata dei vapori ( 93.7 micrg./mc), ed di impianto " fai da te " ( 18.1 micrg./mc): si può considerare in questi ultimi casi sopratutto per gli addeti agli impianti fai da te irrilevante il rischio di leucemia

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Si ringraziano per la preziosa collaborazione

gli operatori della UOTSLL e della UOIA

I Tecnici del P.M.I.P. U.O. Chimica Sez. Industriale

I Tecnici del P.M.I.P. U.O Fisica e Tutela Ambiente

Il Laboratorio di analisi chimico-cliniche sez. Tossicologia industriale

L’Istituto di Medicina del Lavoro degli Ospedali Riuniti di Bergamo

 

 

BIBLIOGRAFIA

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STIMA DEL RISCHIO DI LEUCEMIA NEGLI ESPOSTI

Il numero di casi aggiunti di leucemia per 1000 persone esposte, per 40 anni è stato calcolato essere compreso da 1 a 7 casi per esposizioni variabili da 0,3 a 0,5 ppm (all’incirca tra 960 m g./mc - e 1600 m g./mc) (CCTN);

 

I valori medi rilevati nel nostro studio hanno evidenziato un’esposizione nel 1995 pari a 560 m g./mc , con un rischio calcolato di leucemia inferiore a 1 caso per 1000 persone esposte per 40 anni. I dati del 1997 ( 257 m g./mc) documentano una esposizione mediamente inferiore a 0,1 ppm ( 325 m g./mc - TWA- NIOSH) ovvero un rischio inferiore a 0,5 casi per 1000 esposti per 40 anni; i dati dell’ultima campagna confermano la riduzione ulteriore dell’ esposizione ( 123.7 m g./mc) ed un rischio di contrarre la leucemia irrilevante soprattutto nei distributori con impianto di recupero vapori ed in quelli fai da te.

 

Se si tiene conto del fatto che i dati di recenti studi epidemiologici su esposti a basse dosi di benzene ( < 1 ppm) non evidenziano incrementi significativi di leucemia e che i modelli utilizzati per la stima del rischio di leucemia sono estremamente conservativi , si può affermare che il rischio di leucemia è allo stato attuale, controllato in modo adeguato.

 

Una stima più precisa di tali rischi potrebbe essere realizzata utilizzando modelli più complessi quali i modelli PB-PK e BB-DR che tengono conto dei meccanismi di biotrasformazione e dei meccanismi di difesa sia umorali che cellulari dell’organismo nei confronti dell’interazione con molecole cancerogene)

STIMA DEL RISCHIO DI LEUCEMIA NELLA POPOLAZIONE GENERALE

 

Per quanto concerne la concentrazione atmosferica di benzene nell’area urbana indagata (valori della media mobile del periodo inferiore a 15 microg./mc) i dati raccolti non permettono di trarre conclusioni definitive sull’esposizione e sui rischi per la popolazione locale, sia per il limitato territorio indagato sia per il periodo relativamente breve di campionamento.

 

I dati preliminari rilevati indicano la presenza di livelli di rischio limitati, tenendo conto che la CCTN ha stimato, per la popolazione generale, per 1000 casi di leucemia riscontrabili in Italia annualmente, da 3 a 50 i casi attribuibili al benzene derivante da traffico veicolare con esposizione a concentrazioni medie comprese tra 15 e 90 microg./mc.

 

 

PROPOSTA DI SORVEGLIANZA SANITARIA

Viste le proposte di un protocollo di sorveglianza sanitaria contenute nel documento conclusivo del Gruppo di lavoro regionale "Benzene" del 1997 (Prof. Apostoli, Prof. Foà, Prof. Ghittori, e coll.) viste le indicazioni delle Linee guida dell’U.O. Igiene e Medicina del Lavoro della Provincia Autonoma di Trento, per la "Valutazione e la gestione dei rischi da benzine per la salute dei lavoratori addetti alle stazioni di servizio carburanti", visti i risultati dello studio sui distributori di carburante effettuato in provincia di Bergamo (Progetto di ricerca SIPATSLL -ISPESL), si propone il seguente protocollo di sorveglianza sanitario, graduato a seconda dell’entità dei livelli di esposizione, per gli erogatori di benzina:

- per gli altri:

a) visita medica preventiva integrata da

b) esame emocromocitometrico, creatininemia , ggt, cot, gpt;

c) ttMA di fine turno;

PERIODICITA’

visita medica periodica comprensiva degli accertamenti b) e c) , annuale fino al 1° luglio 2000 ( da tale data tutti gli impianti saranno dotati di sistemi di captazione dei vapori);

visita medica biennale comprensiva degli accertamenti b) e c) per i nuovi distributori , per tutti a partire dal 1° luglio 2000;

Qual’ora , dopo tale data il livello di esposizione evidenzi rischi irrilevanti, (anche tramite monitoraggio ambientale e biologico), la Sorveglianza sanitaria può essere sospesa previa richiesta di esenzione ai sensi dell’art. 35 DPR 303/56 e a giudizio del Medico Competente e del Datore di Lavoro ai sensi del D.Lsvo 626/94.