Profili di rischio / Lavori contenimento terreno  

Profili di rischio nei comparti produttivi dell’artigianato,
delle piccole e medie industrie e pubblici esercizi

GENIO CIVILE
(Lavori contenimento terreno)









Responsabile del Progetto:
Maurizio Baldacci

Hanno coordinato e curato il progetto:
Maurizio Baldacci, Taddeo Di Bella, Massimo Frilli, Andrea Romeo

Coordinamento per immagini e video:
Andrea Romeo

Hanno collaborato alla stesura del testo:
Maurizio Baldacci, Taddeo Di Bella, Silvia Fantechi, Elena Fissi, Massimo Frilli, Dante Gioviti, Claudio Grifoni, Anna Lampestri, Ambra Morini, Alessandro Muller, Franco Nistri, Enrico Picchiotti, Andrea Romeo, Emiliano Taccetti, Paola Zoppi della Unità Funzionale Tav e grandi opere dell’Azienda Sanitaria 10 di Firenze

Si ringrazia per la collaborazione:

  • Danila Scala e Yuri Fabbri del Centro Documentazione Informazione e Formazione CEDIF dell’Agenzia ARPAT della Regione Toscana
  • CO.E.STRA. spa Impresa appaltatrice dei lavori
  • Igiene industriale dell’Azienda Sanitaria 10 di Firenze
  • Catiuscia Lisi – Consulente informatica

Firenze – 30 Settembre 2004

Indice

Documento di comparto
Introduzione
  • I rischi lavorativi comuni all’intero ciclo produttivo
  • Analisi del fenomeno infortunistico
  • Impatto e rischio ambientale del comparto
  • Il cantiere industriale a servizio delle maestranze e delle lavorazioni
Flow chart del ciclo produttivo
Documento Fase / Fattore di rischio
1. Lavori preliminari
1.1 Smacchiamento e scoticamento
1.2 Scavi di sbancamento

2.A. Lavori di contenimento scarpata con muro
2.A.1 Realizzazione pali
2.A.1.1 Perforazione
2.A.1.2 Inserimento pali e getto
2.A.2 Realizzazione tiranti
2.A.2.1 Perforazione
2.A.2.2 Inserimento tiranti
2.A.2.3 Iniezione malta cementizia
2.A.2.4 Tesatura e serraggio tiranti
2.A.3 Sbancamento
2.A.3.1 Scavo del terreno con escavatore e martellone
2.A.3.2 Caricamento dumper
2.B Ricostruzione argine del fiume a sostegno del rilevato stradale
2.B.1 Sbancamento alveo argine
2.B.2 Gabbionatura
2.B.2.1 Posa e riempimento gabbionature
2.B.2.2 Reinterro e compattazione
2.B.3 Costruzione terra armata con faccia vista in pietra o biostuoia
2.B.3.1 Livellamento, compattazione e sistemazione del piano di posa
2.B.3.2 Posa della struttura metallica, del pietrame o della biostuoia
2.B.3.3 Reinterro e compattazione

3. Sistemazione idrauliche e sottoservizi
3.1 Sottoservizi
3.2 Sistemazione attraversamenti
3.3 Sistemazione idraulica di superficie

4. Rilevati e sottofondo stradale
4.1 Piano di appoggio del rilevato
4.2 Posa strati anticapillari (geotessile)
4.3 Posa e compattazione del rilevato in terra naturale
4.4 Riempimenti a ridosso di murature e sottoservizi
4.5 Realizzazione sovrastruttura stradale - Fondazione

5. Posa guard-rail e pannelli fonoassorbenti
5.1 Movimentazione materiali
5.2 Infissione montanti nel terreno
5.3 Montaggio delle onde delle barriere
5.4 Montaggio dei pannelli delle barriere fonoassorbenti

APPENDICE – Anagrafiche
  • Mansioni
  • Materie prime e prodotti
  • Macchine
  • Attrezzature
  • Classi di intervento
  • Dispositivi di protezione individuale

Legislazione di riferimento


Documento di comparto

ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO

I.S.P.E.S.L.          PROGETTO SI.PRE.           REGIONI

BANCA NAZIONALE DEI PROFILI DI RISCHIO DI COMPARTO

1. COMPARTO

Genio civile (Lavori contenimento terreno)

2. CODICI ISTAT

45.2

3. CODICE ISPESL

B28.39

 

     (riservato all’ufficio)

ZONA DI RILEVAZIONE

4. NAZIONALE:

No

 

5. REGIONALE

 No

 

6. PROVINCIALE

 Si

 

7. ASL

 Azienda Sanitaria Locale 10 Firenze

 

8.ANNO DI RILEVAZIONE

1997-2002

 

9. NUMEROADDETTI:

35 (medi compresi le ditte fornitrici ed appaltatrici)

10. NUMERO  AZIENDE :   5

11. STRUTTURA DI RILEVAZIONE

ASL 10 Firenze - Unità Funzionale TAV & Grandi Opere

12. REFERENTE: Maurizio Baldacci Responsabile Progetto

INDIRIZZO:

Via S.Salvi 12

CAP:

50135

 

 PROVINCIA:

 FIRENZE

 

TELEFONO:

 055/6263525

 

E-MAIL:

 maurizio.baldacci@asf.toscana.it

 

13. INFORTUNI:

TOTALI

18

DI CUI MORTALI

0

Vedi paragrafo Analisi del fenomeno infortunistico

14. MALATTIE PROFESSIONALI:

Vedi paragrafo Malattie professionali


Introduzione

Uno dei problemi affrontati nel contesto dei lavori per la linea ferroviaria ad alta velocità Bologna – Firenze, è stato il potenziamento della rete viaria del Mugello, partendo dal presupposto dell’inadeguatezza di quella esistente rispetto al forte incremento del traffico veicolare, in particolare del traffico pesante, che si sarebbe realizzato durante l’attività dei cantieri. Indubbiamente la contemporanea presenza sul territorio di numerosi cantieri ha determinato un aumento del traffico pesante sia per il trasporto di materiali necessari all’attività sia per l’allontanamento della terra di scavo (marino) delle gallerie verso le cave di deposito. Sono state pertanto previste alcune strade di circonvallazione per ovviare a due ordini di problemi: l’insufficienza ed inadeguatezza della rete viaria preesistente ad assorbire il traffico previsto, il disagio ed il rischio rappresentato da quest’ultimo per la popolazione residente. La costruzione di queste nuove strade ha, infatti, consentito che il transito dei mezzi di cantiere non comportasse l’attraversamento di centri abitati ed avvenisse almeno per alcuni tratti su una rete stradale di concezione più moderna per ampiezza di carreggiata e numero di corsie.

In questa ricerca sono stati presi in considerazione i lavori di parziale raddoppio della SS n.(Bolognese): si è trattato, come già detto, di lavori di costruzione di vie di circonvallazione che hanno interessato tre paesi, rispettivamente, partendo da Firenze: Vaglia, Campomigliaio, San Piero a Sieve .

L’opera che si sviluppa per complessivi 6.820 m, così suddivisi:

Opera

Durata dei lavori (*)

(mesi)

n° addetti

(**)

Sviluppo

Complessivo

(m)

Viadotti

(m)

Rilevato Trincea

(m)

Gallerie

(m)

Variante di Vaglia

    (Stralcio A)

    (Stralcio B-C)

 

68 mesi

15

2.000

660

1.220

120

Variante di Campomigliaio

29 mesi

25

1.920

-

1.780

140

Variante di S. Piero a Sieve

27 mesi

15

2.900

280

2.400

220

totale

 

 

6.820

940

5.400

480

         (*) non continuativi a partire dal Gennaio 1997

         (**) dipendenti della ditta appaltatrice dell’opera


I lavori sono stati affidati ad un’unica ditta appaltatrice, che si è avvalsa per specifiche opere secondarie di imprese di fornitura e montaggio di calcestruzzo, di armature ferro, di fornitura materiale per terre rinforzate e armate, di fornitura guardrail e pannelli fonoassorbenti e di travature per viadotti.

Come si intuisce dalla tipologie delle opere necessarie per costruire le strade di circonvallazione, l’andamento geomorfologico del territorio è caratterizzato da  colline del genere appenninico, con valli modestamente chiuse.

Per questo l’opera ha richiesto un considerevole impegno dal punto di vista ingegneristico come dimostra la costruzione di gallerie, sia artificiali che naturali, di ponti e viadotti, per l’attraversamento di corsi d’acquaed infine di numerose opere di   contenimento dei versanti limitrofi ai corsi di acqua.

Nel nostro territorio, esistevano pochissime esperienze sui lavori di edilizia stradale e sulle problematiche di igiene e sicurezza sul lavoro ad essi connesse. D’altra parte a breve, è previsto l’inizio dei lavori di adeguamento dell’Autostrada A1 tratto Barberino – Figline Valdarno; questa esperienza ha quindi rappresentato un importante momento di approfondimento per il personale del servizio anche in vista dei futuri impegni.

E’ importante chiarire che la ricerca si è orientata, per quanto riguarda le opere di genio civile, solo sulle problematiche inerenti la costruzione di trincee e di rilevati stradali, essendo le opere di realizzazione delle gallerie oggetto di un’altra ricerca.

Il tracciato stradale, in effetti, per un lungo tratto segue il versante di un rilievo, e pertanto ha richiesto lavori di contenimento, messa in sicurezza e ripristino delle scarpate per garantire un adeguato sostegno. Peraltro, in alcuni tratti la sede stradale corre molto vicino al letto di un fiume, posto a valle della stessa. E’ stato quindi necessario procedere ad interventi di ricostruzione dell’argine a sostegno del rilevato stradale, tali da contenere anche l’azione erosiva delle acque.

Oltre alle lavorazioni necessarie alla costruzione delle opere di genio civile sono state prese in considerazione le opere idrauliche di canalizzazione delle acque,  di costruzione di rilevati, del sottofondo stradale, dei guardrail e delle barriere fonoassorbenti. Non sono state prese in considerazione le fasi lavorative connesse ai lavori di realizzazione del manto stradale (bitumatura ed asfaltatura)


I rischi lavorativi comuni all’intero ciclo produttivo

In questo paragrafo sono indicati i principali rischi cui sono esposti, in modo trasversale all’intero ciclo di lavoro, tutti i lavoratori impegnati nella costruzione dell’opera.

rischi legati alla sicurezza

Per quanto attiene ai rischi per la sicurezza, nel comparto in esame ci troviamo di fronte a situazioni straordinarie proprio in relazione alla tipologia dei lavori effettuati, in particolare ci riferiamo al rischio di investimento derivante dalla circolazione dei mezzi. Infatti un aspetto rilevante, in questa tipologia di cantieri, è rappresentato dalla presenza contemporanea di mezzi e macchine operatrici in movimento con altre lavorazioni, prevalentemente di carpenteria, in spazi spesso ristretti con rischio di investimento per gli operatori a terra.

rischi legati a fattori igienico ambientale (tipo chimico/fisico)

Per quanto riguarda i rischi per la salute, i principali sono rappresentati dall’esposizione alle polveri, al rumore, alle vibrazioni e ai fattori macroclimatici, oltre alla movimentazione manuale dei carichi e alle posture incongrue.

L’esposizione a polveri rappresenta un fattore di rischio rilevante in questo tipo di attività che trova nella movimentazione terre e nella circolazione dei mezzi in cantiere i momenti espositivi principali. Mentre per gli operatori mezzi, l’impianto di climatizzazione dotato di adeguato sistema filtrante rappresenta una valida soluzione tecnica al problema, garantendo la reale possibilità di lavorare  a cabine chiuse, più difficile appare il contenimento per il personale a terra, che spesso impegnato in altre attività, risulta comunque esposto: devono essere quindi adottate misure di contenimento sulle lavorazioni inquinanti che consentano di impedire o comunque fortemente ridurre la propagazione delle polveri, al fine di evitare esposizioni indebite degli addetti ad altre mansioni. Particolare importanza rivestono in tal senso i sistemi di bagnatura sia del materiale di scavo che della viabilità di cantiere.

Un altro fattore di rischio è rappresentato dal rumore ampiamente rappresentato durante le operazioni di scavo, di movimentazione terra, di perforazione, durante le fasi di iniezione e di getto, durante l’impiego di utensili e attrezzature. Le stesse attività sono chiamate in causa se si affronta un altro rischio, quello derivante dall’esposizione a vibrazioni , sia che sia riferito al sistema mano-braccio per l’utilizzo di strumenti vibranti (martelli pneumatici, perforatori, trapani, ecc.), sia che interessi tutto il corpo (lavoratori alla guida di macchine operatrici e mezzi di cantiere):


rischi trasversali legati ad aspetti di tipo organizzativo

Per quanto riguarda poi i rischi trasversali essi riguardano prevalentemente, come tutti i lavori in esterno, le condizioni climatiche  che rappresentano un altro  fattore di rischio per la salute del personale, unendosi spesso a condizioni di lavoro gravose sia per impegno fisico che per ritmi di lavoro. In effetti l’attività di cantiere prevede in molte operazioni, movimentazione manuale di carichi eposture incongrue, condizioni che determinano una maggiore incidenza di disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico anche per il concorso di altri fattori, in particolare per l’effetto delle vibrazioni sul sistema osteoarticolare.  

 Analisi del fenomeno infortunistico

Nel  periodo 1997-2002 si sono verificati, nei cantieri in esame, 18 infortuni come documentato dal registro infortuni dell’azienda che ha realizzato i lavori, di cui 5 con prognosi superiore ai 30 giorni: gli infortuni più gravi sono avvenuti per cadute con urto accidentale contro parti di attrezzature, odalla caduta e conseguente investimento di materiali (pannelli, componenti in ferro)I dati sono del tutto in linea con l’andamento generale del settore rilevato attraverso i dati forniti dall’INAIL

In effetti, dai report INAIL relativi ai dati regionali nel periodo 2000-2002, per il comparto di interesse (edilizia stradale), si osserva che il fenomeno infortunistico risulta relativamente contenuto, rispetto ai dati relativi al settore costruzioni in generale.

Nella tabella seguente sono riportati gli infortuni accaduti nel periodo in esame nel comparto edilizia stradale a confronto con quelli del settore edilizia in generale riferiti all’ambito regionale e locale (ASL).


Infortuni accaduti in Toscana negli anni 2000, 2001 e 2002 per tipo di definizione e per settore produttivo

Anno Evento

Tipo Definizione

Costruzioni

Costruzione autostrade e strade

Numero casi

Addetti

Numero Casi

% Casi

rispetto al settore Costruzioni

Addetti

2000

Decessi

26

115472,1

1

3.85%

4022,10

Infortuni

8471

313

3.69%

TOTALE

8497

314

3.70%

2001

Decessi

29

117947,4

2

6.90%

3385

Infortuni

8215

266

3.24%

TOTALE

8244

268

3.25%

2002

Decessi

12

non disponibile

1

8.33%

non disponibile

Infortuni

5825

186

3.19%

TOTALE

5837

187

3.20%


Infortuni accaduti nell’ASL 10 negli anni 2000, 2001 e 2002 per tipo di definizione e per settore produttivo

Anno Evento

Tipo Definizione

Costruzioni

Costruzione autostrade e strade

Numero casi

Addetti

Numero Casi

% Casi

rispetto al settore Costruzioni

Addetti

2000

Decessi

4

21653,8

1

25.0%

1011,5

Infortuni

2059

118

5.73%

TOTALE

2063

119

5.77%

2001

Decessi

6

22668,9

-

-

979,1

Infortuni

1863

69

3.70%

TOTALE

1869

69

3.69%

2002

Decessi

-

non disponibile

-

-

non disponibile

Infortuni

1093

32

2.93%

TOTALE

1093

32

2.93%

Nelle tabelle successive si apprezza inoltre come il fenomeno infortunistico in questo settore sia relativamente contenuto anche in termini di gravità degli accadimenti, sempre a confronto con il settore costruzioni in generale. I dati sono sempre presentati sia a livello regionale che a livello locale (ASL).

Distribuzione delle classi di giornata di assenza per infortuni accaduti negli anni 2000, 2001 e 2002 per tipo di definizione

Anno Evento

Tipo Definizione

Classi di giornata

Toscana

ASL 10

Costruzioni

Costruzione autostrade e strade

Costruzioni

Costruzione autostrade e strade

2000

Decessi

-

26

1

4

1

Infortuni

<=30 giorni

6025

227

1480

87

Infortuni

>30 giorni

2446

86

579

31

2001

Decessi

-

29

2

6

-

Infortuni

<=30 giorni

5761

200

1341

58

Infortuni

>30 giorni

2454

66

520

11

2002

Decessi

-

12

1

2

-

Infortuni

<=30 giorni

4200

138

814

27

Infortuni

>30 giorni

1625

48

279

5

Totale

22578

769

5025

220

La classe maggiormente rappresentata è in effetti quella con prognosi inferiore a 30 giorni. Occorre tener presente che trattandosi di dati Inail vengono riportati solo gli infortuni con inabilità temporanea superiore a 3 giorni e pertanto non ricompresi nel periodo di franchigia.

Malattie professionali

Nel periodo oggetto della ricerca non sono state segnalate malattie professionali. Più in generale la maggioranza delle segnalazioni nel settore “costruzioni” riguarda l’ipoacusia da rumore. Anche in questo caso si assiste infatti ad una sottostima dei problemi rappresentati dalle patologie emergenti, in particolare dalle patologie osteoarticolari, rispetto a patologie professionali tradizionalmente oggetto di denuncia.


Impatto e rischio ambientale del comparto

In questo capitolo si considerano gli aspetti riassuntivi per l’intero comparto produttivo relativi all’inquinamento ambientale e agli effetti sul territorio.

I rischi ambientali vengono così riassunti:

a) Inquinamento ambientale

- Emissione in atmosfera

Le principali emissioni in atmosfera del ciclo produttivo in questione sono le seguenti:

Gas di scarico emessi dai motori endotermici diesel delle macchine operatrici  e dei mezzi di trasporto;

Polveri prodotte durante:

-         il passaggio dei mezzi in particolare in strade sconnesse, non asfaltate, oppure in prossimità delle uscite dei cantieri.

Per l’abbattimento di tali polveri è previsto un sistema di lavaggio ruote all’uscita dei cantieri, discariche, ecc. oppure il lavaggio giornaliero delle strade, realizzato attraverso macchine idropulitrici a carico dell’azienda costruttrice, in aree con particolare densità di cantieri afferenti a strade pubbliche di circolazione stradale ed in prossimità di abitazioni.

- Produzione di rifiuti

I residui derivanti dalle lavorazioni:

¨      Rifiuti costituiti da materiale fangoso a varia pezzatura prodotto dalle operazioni di ripulitura dei vie e piazzali di cantiere;

¨      Fango derivato dalla pulizie delle autobetoniere;

Le contaminazioni presenti in queste tipologie di materiale sono da attribuirsi principalmente al contatto oli lubrificanti e carburanti rilasciati dai mezzi oltre al contatto con le malte cementizie.

Rifiuti derivanti dall’attività di manutenzione dei mezzi sono a carico dei Service sul territorio attivati dall’impresa edile.


- Inquinamento acustico

da trafficoveicolare indotto

La principale fonte di inquinamento acustico è rappresentata dal traffico di mezzi pesanti per l’approvvigionamento delle materie prime necessarie per il cantieri. Al fine di ridurre i livelli di esposizione acustica per la popolazione, in alcuni casi, sono stati adottati degli interventi mitigativi quali:

-         riduzione limiti di velocità dei mezzi;

-         riduzione tempo effettivo di lavoro del cantiere con conseguente fermo dei mezzi in particolare nelle ore notturne.

b) Rischio ambientale

- Rilascio inquinanti

Dalla attività svolta si possono avere rilasci accidentali dei seguenti inquinanti:

¨      Liquidi, derivanti da sversamenti accidentali sul suolo di oli minerali, oli disarmanti, carburanti, grassi, ecc.;


Il cantiere industriale a servizio delle maestranze e delle lavorazioni

La cantierizzazionedi un opera stradale consiste, oltre chenella realizzazione di tutti gli impianti ed installazioni propedeutiche all’esecuzione dell’opera, anche nell’allestimento diun apposito cantiere industriale (C.I.).

In fase di progetto e comunque prima di iniziare i lavori relativi alla costruzione di un opera infrastrutturale comeuna strada è stato necessario individuare, lungo il tracciato, una apposita area con caratteristiche idonee a ricevere un C.I.

L’area interessata dal C.I.è ubicata  lontana da fonti di inquinamento come quello derivante da traffico veicolare e cantieri lavorativi altre che da situazioni ambientali di insalubrità.

Tale scelta consente di evitare l’esposizionedei lavoratori ai gas di scarico, al rumore e alle polveri prodotte dalle lavorazioni e dal transito dei mezzi.

L’area individuata è distante dazone abitate al fine  dinon arrecare disturbo alla popolazione.

Ilcantiere industriale è delimitato da un recinzione che impedisce l’accesso agli estranei ed èprovvista di accessi carrabili e pedonali.

Tutta l’area è pavimentata al  fine di ridurre il sollevamento delle polveri e per rendere sicuro il transito dei mezzi e delle persone. 

Un impianto di illuminazione esterno, costituito da pali e fari, garantisce un’adeguata visibilità in tutta l’aria del C.I. rendendo visibili sia i mezzi in movimento che le persone.

Gli spazi lasciati a parcheggio sono sufficienti a contenere il numero dei mezzi che accedono all’interno del C.I.

Le aree di deposito di materiali e attrezzature  sono distanti dai locali utilizzati dai lavoratori.  

Per i veicoli dei visitatori ed in genere per le autovetture che accedono in cantiere e per la piazzola di pronto soccorso, è predisposta un’area non interferente con le operazioni di manovra e lavorazioni.

All’interno del C.I. sono predisposte una serie di baracche prefabbricate con struttura portante in ferro e rivestite con pannelli in materiale isolante.

Le baracche sonoad uso:

  • ufficio;
  • ricovero;
  • refettorio;
  • magazzino;
  • servizi igienici e lavabi;
  • spogliatoio;

ufficio

Baraccato a servizio della direzione di cantiere, diviso in due porzioni, con all’interno scrivanie, sedie ed armadi.

ricovero

Baraccato con all’interno sedie e tavoli  utilizzati dalle  maestranze in caso di condizioni climatiche avverse o durante le pause di riposo.

refettorio

Baraccato destinato al consumo dei pasti con all’interno sedie, tavoli, frigorifero e scaldavivande.

magazzino

Baraccato destinato al deposito di materiale minuto e di piccole attrezzature

servizi igienici e lavabi

Baraccato con gabinetti e lavabi in numero adeguato alle maestranze. L’acqua è potabile ed è riscaldata da un boiler,  inoltre sono presenti erogatori  di  sapone liquido e asciugamani di carta.

L’ acqua potabile proviene da una cisterna ed i  WC sono di tipo chimico

spogliatoio

Baraccato destinato alla vestizione delle maestranze con all’interno armadietti a due scomparti e sedie. Ogni lavoratore ha a disposizione un armadietto.

Tutti i baraccati, escluso quello destinati a magazzino, sono areati, illuminati e riscaldati durante la stagione fredda con stufe elettriche.

I vari baraccati sono contraddistinti con apposita segnaleticaal fine di facilitare l’individuazione e lafunzione degli stessi.

I baraccati sono dotati di un adeguato numero di estintori installati in punti ben visibili, indicati da apposita segnaletica e facilmente raggiungibili

Al fine di evitare il rischio di investimento i percorsi pedonali sono separati da quelli destinati agli automezzi.

L’energia elettrica necessaria ad alimentare le varie utenze e le apparecchiature del C.I. viene prodotta da un gruppo elettrogeno e distribuita mediante linea di distribuzione e quadri.

Per le piccole riparazioni dei mezzi in cantiere interviene un meccanico utilizzando un automezzo con una piccola officina a bordo che effettua le riparazioni sul posto.

I lavori più consistenti di manutenzione e revisione degli automezzi di cantiere effettuati solitamente in officine esterne.

Documento Fase / Fattore di rischio

In questo capitolo vengono trattati i rischi presenti nelle diverse lavorazioni così come indicato nelle linee di indirizzo ISPESL.

Infatti pur mantenendo l’impostazione guida sono state apportate alcune modifiche che consentono, a giudizio dei curatori, una lettura più razionale ed omogenea.

Sostanzialmente sono state utilizzate due tipologie di schede, una per le fasi di lavoro principale l’altra per quelle secondarie.

La prima sintetizza le informazioni generali trasversali alla lavorazioni secondarie, mentre la seconda entra nel dettaglio della descrizione della lavorazione fornendo tutte quelle informazioni utili all’individuazione dei rischi, degli interventi e dei dpi.

Una sforzo importante degno di nota è quello di aver curato per tutto il profilo una banca anagrafica per descrivere:

¨      mansioni;

¨      materie prime e prodotti;

¨      sostanze e preparati;

¨      macchine;

¨      classi di intervento;

¨      dispositivi di protezione individuale;

Così da rendere possibile la consultazione in Appendice della definizione, della descrizioneed eventualmente, nel caso di macchine ed attrezzature, anche delle specifiche modalità di funzionamento.

Nel paragrafo classi di intervento  si è tentato di categorizzare le varie tipologie di intervento, così da rendere il più possibile omogeneo l’utilizzo nella compilazione del Profilo.

Analoga impostazione è stata usata per identificare le diverse tipologie dei rischi utilizzando, integrandola in alcuni casi, la classificazione proposta nelle Linee Guida ISPESL da applicare alle Strutture del SSN  (http://www.ispesl.it/linee_guida/servizio_ sanitario_nazionale/).

Infine, per quanto riguarda la legislazione di riferimento, è stato preferito di fornire in Appendice un elenco della normativa classificato per tema.


1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASI DI LAVORAZIONE:

1. Lavori preliminari

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

Vedi fasi di lavorazione secondarie

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ufficio)

6. N. ADDETTI:

Non disponibile

Capitolo 1 - “1. Lavori preliminari ”

Una volta individuato il percorso della strada da costruire si procede al picchettamento dell'area dei lavori, allo smacchiamento, scoticamento e sbancamento del terreno

La fase principale si compone delle seguenti fasi di lavorazione

1.1 Smacchiamento e scoticamento

1.2 Scavi di sbancamento

Per il dettaglio sulle modalità di svolgimento delle fasi di lavorazione secondarie vedi le schede successive

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 3 - “Il fattore di rischio”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 4 - “Danno Atteso”

Vedi i paragrafi “Analisi del fenomeno infortunistico”e “Malattie professionali”.

Capitolo 5 - “Gli interventi”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 6 - “Appalto a ditta esterna”

Non appaltata

Capitolo 7 - “Riferimenti legislativi”

Vedi in appendice il paragrafo “Normativa di riferimento”.

Capitolo 8 - “Il rischio esterno”

Vedi paragrafo Impatto e rischio ambientale del comparto.


1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

1.1 Smacchiamento e scoticamento

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per proiezione di materiale>>>

• sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per punture, tagli e schiacciamenti>>>

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione degli organi di lavoro>>>

• salute>B1 Agenti chimici>inalazione per presenza di inquinanti aerodispersi sotto forma di:>polveri;>>

• salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “1.1 Smacchiamento e scoticamento”

Nell'ambito dei movimenti di terra si procede inizialmente al taglio degli alberi, degli arbusti e dei cespugli, nonché all'estirpazione delle ceppaie e delle radici. I fusti di legname più grosso vengono tagliati in pezzi trasportabili e accatastati in zone delimitate. Le fronde dei rami e gli arbusti vengono triturati con il cippatore mobile e il truciolo prodotto viene depositato direttamente sul cassone di un camion e successivamente allontanato.

Prima di dar luogo allo sbancamento si deve procedere all'asportazione della coltre di terreno vegetale per lo spessore previsto in progetto. La terra vegetale viene accantonata in una apposita area per il successivo riutilizzo nelle costruzione della scarpata.

Lavoratori esposti:

¨        Autista

¨        Manovale generico

¨        Addetto macchine operatrici


Materie prime e prodotti:

¨        Terreno naturale

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Biotrituratore

¨        Bulldozer

¨        Camion (autocarro)

¨        Motosega

¨        Decespugliatore

Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento
Dpi

sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per proiezione di materiale>>>

   

• Occhiali di protezione a mascherina

  

sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per punture, tagli e schiacciamenti>>>

   

• Guanti in cuoio crosta

  

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione degli organi di lavoro>>>

   

• Controllo delle attrezzature e dei prodotti utilizzati

Gli organi lavoratori del biotrituratore sono resi inaccessibili agli arti, per la loro distanza dalla tramoggia di carico.

salute>B1 Agenti chimici>inalazione per presenza di inquinanti aerodispersi sotto forma di:>polveri;>>

   

• Riduzione degli esposti al rischio

  
Facciale filtrante per polveriFFP2S
Per l'addetto al biotrituratore.

salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

   

• Riduzione degli esposti al rischio

  
Cuffia antirumore
  

1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

1.2 Scavi di sbancamento

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

5. CODICE DI RISCHIO

  (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “1.2 Scavi di sbancamento”

Terminato lo scoticamento si procede ai lavori di apertura della sede stradale e dei  piazzali. Vengono inoltre realizzate tutte le opere di scavo e movimentazione terra accessorie: formazione tratti in trincea, lavori di spianamento del terreno, taglio delle scarpate, delle trincee o dei rilevati, formazione e approfondimenti di piani di posa dei rilevati, di cunette, fossi e canali.

Il piano dello sbancamento risulta leggermente inclinato (pendenza minima 4%) in modo da permettere un allontanamento delle acque sufficientemente rapido. Inoltre per garantire la compattezza verrà rullato alla fine di ogni giornata di lavoro e comunque immediatamente in caso di minaccia di pioggia.

Lavoratori esposti:

¨        Autista

¨        Addetto macchine operatrici

Materie prime e prodotti:

¨        Terreno naturale

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Bulldozer

¨        Camion (autocarro)

¨        Pala meccanica cingolata


Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento
Dpi

salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

   

• Sistema per l'isolamento dell'addetto alla guida dei mezzi

L'addetto alla guida dell'escavatore deve operare con cabina chiusa. Lavorando in periodo estivo il mezzo deve essere provvisto di impianto di climatizzazione.
Inserti antirumore ad archetto
L'addetto alla verifica deve indossare i dpi quando si avvicina ai mezzi in lavorazione

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

   Le macchine operatrici possono essere soggette al ribaltamento con rischio di schiacciamento della cabina di comando.
Lavoratore addestrato e con esperienza
L'addetto alla guida dell'escavatore deve fare particolare attenzione ad operare sul ciglio dello scavo.

• Controllo delle lavorazioni più a rischio

L'addetto al controllo farà particolare attenzione alle lavorazioni compiute dall'escavatorista verificando le zone di manovra nelle quali opera in modo da segnalare tempestivamente i pericoli.

• Riduzione degli esposti al rischio

   E' vietato l'accesso alla zona di lavoro delle macchine operatrici.

• Controllo delle attrezzature e dei prodotti utilizzati

Le macchine operatrici devono essere dotate di strutture di protezione della cabina in caso di ribaltamento (rops).

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

   

• Sistema per la visibilità, la segnalazione o l'avvertimento

I dumper devono essere provvisti di segnalatori acustici-luminosi che entrano in funzione in fase di retromarcia. Gli escavatori non avendo un senso di marcia definito, visto la loro versatilità di manovra, devono possedere un lampeggiante luminoso di colore arancione posto sul tetto del mezzo.

• Controllo delle attrezzature e dei prodotti utilizzati

Controllare la presenza e la regolazione degli specchietti retrovisori.

• Riduzione degli esposti al rischio

Durante le operazioni di sbancamento devono essere vietate, nella zona di azione dell'escavatore, altre lavorazioni.

• Indumenti da lavoro ad alta visibilità

  

1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASI DI LAVORAZIONE:

2.A. Lavori di contenimento scarpata con muro

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

Vedi fasi di lavorazione secondarie

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ufficio)

6. N. ADDETTI:

Non disponibile

Capitolo 1 - “2.A. Lavori di contenimento scarpata con muro ”

Quando un tracciato stradale segue il versante di un rilievo, può rendersi necessaria la realizzazione di opere di contenimento in corrispondenza dei volumi da scavare lato monte.

Le opere di contenimento possono essere realizzate successivamente allo scavo, solo quando le caratteristiche di autosostegno del materiale lo consentono; in tuttigli altri casi occorre procedere immediatamente al miglioramento delle caratteristiche geotecniche dei volumi di materiale della scarpata (preconsolidamento).

La fase principale si compone delle seguenti fasi di lavorazione

2.A.1 Realizzazione pali

2.A.2 Realizzazione tiranti

2.A.3 Sbancamento

Per il dettaglio sulle modalità di svolgimento delle fasi di lavorazione secondarie vedi le schede successive

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 3 - “Il fattore di rischio”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 4 - “Danno Atteso”

Vedi i paragrafi “Analisi del fenomeno infortunistico”e “Malattie professionali”.

Capitolo 5 - “Gli interventi”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 6 - “Appalto a ditta esterna”

Non appaltata

Capitolo 7 - “Riferimenti legislativi”

Vedi in appendice il paragrafo “Normativa di riferimento”.

Capitolo 8 - “Il rischio esterno”

Vedi paragrafo Impatto e rischio ambientale del comparto.

1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASI DI LAVORAZIONE:

2.A.1 Realizzazione pali

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

Vedi fasi di lavorazione secondarie

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ufficio)

6. N. ADDETTI:

Non disponibile

Capitolo 1 - “2.A.1 Realizzazione pali ”

Il preconsolidamento del terreno viene effettuato mediante la realizzazione di palificazioni verticali con pali accostati tra loro.

La fase principale si compone delle seguenti fasi di lavorazione

2.A.1.1 Perforazione

2.A.1.2 Inserimento pali e getto

Per il dettaglio sulle modalità di svolgimento delle fasi di lavorazione secondarie vedi le schede successive

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 3 - “Il fattore di rischio”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 4 - “Danno Atteso”

Vedi i paragrafi “Analisi del fenomeno infortunistico”e “Malattie professionali”.

Capitolo 5 - “Gli interventi”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 6 - “Appalto a ditta esterna”

Non appaltata

Capitolo 7 - “Riferimenti legislativi”

Vedi in appendice il paragrafo “Normativa di riferimento”.

Capitolo 8 - “Il rischio esterno”

Vedi paragrafo Impatto e rischio ambientale del comparto.


1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

2.A.1.1 Perforazione

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• trasversali>C1 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO>movimentazione manuale dei carichi;>>>

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione degli organi di lavoro>>>

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

• salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

• salute>B1 Agenti chimici>inalazione per presenza di inquinanti aerodispersi sotto forma di:>polveri;>>

• salute>B1 Agenti chimici>contatto cutaneo;>>>

• sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per punture, tagli e schiacciamenti>>>

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente >Caduta di attrezzature e materiale o proiezione>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “2.A.1.1 Perforazione”

La perforazione viene eseguita a mezzo di perforatrice idraulica cingolata autosemovente;

- la perforatrice, messa in posizione di lavoro sulla linea dei pali da realizzare, estrae gli stabilizzatori e solleva la slitta in verticale;

- viene eseguita l’operazione di perforazione fino alla profondità desiderata, innestando, nel caso, un' asta sull'altra;

- terminato il foro, la perforatrice si posiziona a fianco di questo ultimo  ed esegue il foro successivo fino a completare tutta la fila.

La perforazione può avvenire per rotazione o rotopercussione in funzione delle caratteristiche del terreno.

Lavoratori esposti:

¨        Sondatore

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Perforatrice idraulica

Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento
Dpi

trasversali>C1 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO>movimentazione manuale dei carichi;>>>

   Sollevamento e trasporto manuale delle prolunghe dell'utensile dalla zona deposito fino alla zona di operazione della perforatrice.

• Misura ergonomica

Una ridotta distanza dalla zona di preparazione/deposito degli utensili di perforazione riduce i rischi di lesioni da sforzo.

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione degli organi di lavoro>>>

   Durante la fase di perforazione  l’organo di lavoro, può  presentare rischi di presa, trascinamento e schiacciamento dei lavoratori addetti.
Precauzioni per l’addetto a lavorazioni pericolose
  
Controllo delle attrezzature e dei prodotti utilizzati
La perforatrice è dotata di comandiche consentano di operare a distanza di sicurezza e di dispositivi di blocco del movimento mediante fune con comando a tiro.

• Indumento da lavoro specifico

Indumento attillato con maniche strette ai polsi e alle caviglie che limitano il rischi di presa e trascinamento dell'operatore.

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

   Il terreno dove operano gli addetti alla perforatrice può essere scivoloso, a causa della presenza di fango, di acqua, di miscela cementizia o disconnessioni.

• Riduzione degli esposti al rischio

Allontanamento delle persone non addette alle lavorazioni.

• Accorgimenti per ipiani di lavoro e le vie di circolazione

Livellamento effettuato con pala gommata o terna

• Stivali antinfortunistici

  

salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

   La perforatrice idraulica è una macchina che in funzione produce elevato rumore dovuto sia al motore che all'attrito dell'utensile perforatore col terreno.

• Riduzione degli esposti al rischio

  

• Cuffia antirumore

salute>B1 Agenti chimici>inalazione per presenza di inquinanti aerodispersi sotto forma di:>polveri;>>

   La perforatrice idraulica è una macchina che durante l’attività di perforazione del terreno produce elevata polverosità.

• Riduzione degli esposti al rischio

  

• Facciale filtrante per polveri  FFP2S

  

salute>B1 Agenti chimici>contatto cutaneo;>>>

   Durante la perforazione gli operatori possono venire a contatto con le mani con fanghi bentonitici o altri fluidi stabilizzanti.

• Guanti in cuoio crosta

  

sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per punture, tagli e schiacciamenti>>>

   Durante la movimentazione dei pali e delle aste di perforazioni è presenterischio di schiacciamento.

• Guanti in cuoio crosta

  

• Stivali antinfortunistici

  

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente >Caduta di attrezzature e materiale o proiezione>>>

   Durante il sollevamento delle aste di perforazione i lavoratori possono essere investiti da materiale.

• Precauzioni per l’addetto a lavorazioni pericolose

  
• Casco protettivo
  

1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

2.A.1.2 Inserimento pali e getto

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

• trasversali>C1 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO>movimentazione manuale dei carichi;>>>

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione degli organi di lavoro>>>

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione degli organi di trasmissione>>>

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

• salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

• salute>B1 Agenti chimici>contatto cutaneo;>>>

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente >Caduta di attrezzature e materiale o proiezione>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “2.A.1.2 Inserimento pali e getto”

Una volta eseguito il foro del diametro previsto, lo stesso viene riempito con fanghi  bentonitici o altri fluidi stabilizzanti al fine di evitare il franamento della superficie interna del foro che impedirebbe l’inserimento deipali in acciaio.

Successivamente, con l’argano del perforatore (falchetto), all’interno dei fori vengono calati i pali, avvitati l’uno con l’altro fino ad arrivare a fondo foro. Si procede quindi al getto con calcestruzzo od altre miscele cementizie. Il trasporto ed il getto del calcestruzzo avviene mediante autobetoniere e autopompe che facilitano l’accesso al boccaforo, generalmente non facilmente raggiungibile.

Il collegamento di tutti i pali avviene mediante la costruzione di una trave di testa in calcestruzzo; nel caso, per palificazioni alte, possono essere realizzate una o più travi intermedie.

Le fasi di inserimento  e  getto dei pali, quando eseguite contemporaneamente e in zone contigue, possono creare delle interferenze.

Lavoratori esposti:

¨        Sondatore

¨        Autista

¨        Addetto macchine operatrici

Materie prime e prodotti:

¨        Malta per iniezione (betoncino)

¨        Calcestruzzo

¨        Micropalo in accaio

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Perforatrice idraulica: tramite l'argano idraulico (falchetto) ubicato alla sommità dell'antenna, vengono calati, dentro i fori, i pali di ferro.

¨        Autompompa per calcestruzzo

¨        Autobetoniera

Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento
Dpi

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

   

• Sistema per la visibilità, la segnalazione o l'avvertimento

Le autobetoniere sono dotate di dispositivi di avvertimento, quali girofaro e dispositivo acustico di retromarcia.

• Indumenti da lavoro ad alta visibilità

  

trasversali>C1 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO>movimentazione manuale dei carichi;>>>

   Sollevamento e trasporto manuale dei pali dalla zona deposito fino alla zona di operazione della perforatrice.

• Misura ergonomica

Una ridotta distanza dalla zona di preparazione/deposito degli utensili di perforazione riduce i rischi di lesioni da sforzo.

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione degli organi di lavoro>>>

   Durante la fase di prolungamento e inserimento dei pali si possonopresentare i rischi di schiacciamento presa e trascinamento dei lavoratori addetti.

• Riduzione degli esposti al rischio

  

• Controllo delle lavorazioni più a rischio

  

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione degli organi di trasmissione>>>

   Durante la fase di prolungamento e inserimento dei pali si possonopresentare i rischi di schiacciamento presa e trascinamento dei lavoratori addetti.

• Manutenzione macchine ed impianti

  

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

   Il terreno dove operano gli addetti alla perforatrice ed al getto può essere scivoloso a causa della presenza di fango, di acqua o di miscela cementizia o sconnesso.

• Accorgimenti per ipiani di lavoro e le vie di circolazione

  

• Stivali antinfortunistici

  

salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

   La perforatrice idraulica è una macchina che durante l'inserimento dei pali produce rumore dovuto al motore. Durante il getto della malta all'interno dei pali, viene emesso rumore dal motore dell'autobetoniera, dalla rotazione del bicchiere e dalla pompa. Pertanto in tale fase le  fonti di rumore si sovrappongono.

• Riduzione degli esposti al rischio

  
• Cuffia antirumore
  

salute>B1 Agenti chimici>contatto cutaneo;>>>

   Durante l'inserimento dei pali nel foro e il successivo getto, gli operatori possono venire a contatto con fanghi bentonitici o altri fluidi stabilizzanti.
• Guanti in cuoio crosta
  

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente >Caduta di attrezzature e materiale o proiezione>>>

   

• Precauzioni per l’addetto a lavorazioni pericolose

  
• Casco protettivo
  

1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASI DI LAVORAZIONE:

2.A.2 Realizzazione tiranti

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

Vedi fasi di lavorazione secondarie

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ufficio)

6. N. ADDETTI:

Non disponibile

Capitolo 1 - “2.A.2 Realizzazione tiranti ”

Successivamente alla realizzazione di pali verticali si procede alla tirantatura sub-orizzontale (berlinesi).

La fase principale si compone delle seguenti fasi di lavorazione

2.A.2.1 Perforazione

2.A.2.2  Inserimento tiranti

2.A.2.3 Iniezione malta cementizia

2.A.2.4 Tesatura e serraggio tiranti

Per il dettaglio sulle modalità di svolgimento delle fasi di lavorazione secondarie vedi le schede successive

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 3 - “Il fattore di rischio”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 4 - “Danno Atteso”

Vedi i paragrafi “Analisi del fenomeno infortunistico”e “Malattie professionali”.

Capitolo 5 - “Gli interventi”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 6 - “Appalto a ditta esterna”

In genere appaltata a ditta specializzata

Capitolo 7 - “Riferimenti legislativi”

Vedi in appendice il paragrafo “Normativa di riferimento”.

Capitolo 8 - “Il rischio esterno”

Vedi paragrafo Impatto e rischio ambientale del comparto.


1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

2.A.2.1 Perforazione

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• trasversali>C1 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO>movimentazione manuale dei carichi;>>>

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione degli organi di lavoro>>>

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

• salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

• salute>B1 Agenti chimici>inalazione per presenza di inquinanti aerodispersi sotto forma di:>polveri;>>

• salute>B1 Agenti chimici>contatto cutaneo;>>>

• sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per punture, tagli e schiacciamenti>>>

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente >Caduta di attrezzature e materiale o proiezione>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “2.A.2.1 Perforazione”

Terminata la maturazione della trave e delle palificazioni, si inizia lo sbancamento del terreno finoalla quota prevista per l’esecuzione della prima fila di tiranti:

1)      viene livellato il terreno e stabilizzata la perforatrice idraulica;

2)      sollevata la slitta, con l’inclinazione prevista dal progetto (generalmente dell'ordine dei 5°-15° gradi sull'orizzontale a scendere),si esegue la perforazione;

3)      terminato il foro, la perforatrice,  si posiziona a fianco di quest’ultimo e prosegue con il foro successivo fino a completare tutta la fila.

Durante la perforazione il foro viene riempito con fanghi  bentonitici o altri fluidi stabilizzanti al fine di evitare la caduta all’interno di materiale che complicherebbe l’inserimento dei tiranti.

Lavoratori esposti:

¨        Sondatore

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Perforatrice idraulica

Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento
Dpi

trasversali>C1 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO>movimentazione manuale dei carichi;>>>

   Sollevamento e trasporto manuale delle prolunghe dell'utensile dalla zona deposito fino alla zona di operazione della perforatrice.

• Misura ergonomica

Una ridotta distanza dalla zona di preparazione al deposito degli utensili di perforazione riduce i rischi di lesioni da sforzo.

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione degli organi di lavoro>>>

   Durante la fase di perforazione  l’organo di lavoro, può  presentare rischi di schiacciamento presa e trascinamento dei lavoratori addetti.

• Precauzioni per l’addetto a lavorazioni pericolose

  

• Controllo delle lavorazioni più a rischio

La perforatrice è dotata di comandiche consentano di operare a distanza di sicurezza e di dispositivi di blocco del movimento mediante fune con comando a tiro.

• Indumento da lavoro specifico

Indumenti attillati con maniche strette ai polsi e alle caviglie che limitano il rischi di presa e trascinamento dell'operatore.

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

   Il terreno dove operano gli addetti alla perforatrice può essere scivoloso a causa della presenza di fango, di acqua o di miscela cementizia e sconnesso.

• Accorgimenti per ipiani di lavoro e le vie di circolazione

  

• Stivali antinfortunistici

  

salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

   La perforatrice idraulica è una macchina che durante la perforazione produce elevato rumore dovuto sia al motore che all'attrito dell'utensile perforatore col terreno.

• Riduzione degli esposti al rischio

  

• Cuffia antirumore

  

salute>B1 Agenti chimici>inalazione per presenza di inquinanti aerodispersi sotto forma di:>polveri;>>

   La perforatrice idraulica è una macchina che in funzione produce alta polverosità.

• Riduzione degli esposti al rischio

  

• Facciale filtrante per polveri  FFP2S

  

salute>B1 Agenti chimici>contatto cutaneo;>>>

   Durante la perforazione gli operatori possono venire a contatto con fanghi bentonitici o altri fluidi stabilizzanti.
• Guanti in cuoio crosta
  

sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per punture, tagli e schiacciamenti>>>

   Durante la movimentazione dei pali e delle aste di perforazioni, vi è rischio di schiacciamento.

• Guanti in cuoio crosta

  

• Stivali antinfortunistici

  

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente >Caduta di attrezzature e materiale o proiezione>>>

   Durante il sollevamento delle aste di perforazione i lavoratori possono essere investiti da materiale.

• Precauzioni per l’addetto a lavorazioni pericolose

  

1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

2.A.2.2  Inserimento tiranti

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• trasversali>C1 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO>movimentazione manuale dei carichi;>>>

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

• sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per punture, tagli e schiacciamenti>>>

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente >Caduta di attrezzature e materiale o proiezione>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “2.A.2.2Inserimento tiranti”

All’interno di ciascun foro viene inserito manualmente da più operatori,  il tirante di ancoraggio della lunghezza del foro (15-20 metri).

Lavoratori esposti:

¨        Sondatore

Materie prime e prodotti:

¨        Tirante per muro di contenimento

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Pompa per iniezione malta

Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento

Dpi

trasversali>C1 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO>movimentazione manuale dei carichi;>>>

   Sollevamento e trasporto manuale dei tiranti dalla zona deposito fino al foro.

• Misura ergonomica

Una ridotta distanza dalla zona di preparazione/deposito degli utensili di perforazione riduce i rischi di lesioni da sforzo.

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

   Il terreno dove operano gli addetti all'inserimento dei tiranti può essere scivoloso a causa della presenza di fango, di acqua o di miscela cementizia e sconnesso.

• Accorgimenti per ipiani di lavoro e le vie di circolazione

  

• Stivali antinfortunistici

  

sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per punture, tagli e schiacciamenti>>>

   Durante la movimentazione dei tiranti, vi è rischio di schiacciamento.

• Guanti in cuoio crosta

  

• Stivali antinfortunistici

  

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente >Caduta di attrezzature e materiale o proiezione>>>

   Durante il sollevamento e trasporto dei tiranti i lavoratori possono essere investiti da materiale.

• Riduzione degli esposti al rischio

  

• Casco protettivo

  


1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

2.A.2.3 Iniezione malta cementizia

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione nell’uso di apparecchi a pressione (bombole e circuiti)>>>

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione degli organi di lavoro>>>

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

• salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

• salute>B1 Agenti chimici>inalazione per presenza di inquinanti aerodispersi sotto forma di:>polveri;>>

• sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per punture, tagli e schiacciamenti>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “2.A.2.3 Iniezione malta cementizia”

Il foro, a tirante inserito, viene riempito con malta cementizia miscelata e iniettata alla pressione prevista tramite l’utilizzo di un gruppo pompe a pistoni e idonee tubazioni. Il gruppo di pompe solitamente è posizionato distante qualche decina di metri dal luogo di iniezione,in zona sgombra.

Lavoratori esposti:

¨        Sondatore

Materie prime e prodotti:

¨        Malta per iniezione (betoncino)

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Pompa per iniezione malta

Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento

Dpi

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione nell’uso di apparecchi a pressione (bombole e circuiti)>>>

   La pompa per le iniezioni lavora con una pressione di esercizio elevata; qualora si verifichi la rottura di un condotto o di un raccordo, la miscela o i condotti stessi possono investire i lavoratori.

• Manutenzione macchine ed impianti

Una periodica e puntuale manutenzione della macchina in tutte le sue parti elimina e/o riduce eventuali pericoli per i lavoratori.

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione degli organi di lavoro>>>

   Durante la miscelazione della malta per le iniezioni, nella vasca di miscelazione, vi è il rischio di presa e trascinamento degli arti superiori per contatto con le pale. Inoltre vi è  rischio di schiacciamento per contatto con gli organi lavoratori.

• Controllo delle attrezzature e dei prodotti utilizzati

  

• Manutenzione macchine ed impianti

  

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

   Il terreno, dove operano gli addetti alle iniezioni, può essere scivoloso a causa della presenza di fango, di acqua o di miscela cementizia, e sconnesso.

• Accorgimenti per ipiani di lavoro e le vie di circolazione

  

• Stivali antinfortunistici

  

salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

   L'impianto di miscelazione della malta cementizia genera rumore durante la miscelazione della malta.

• Riduzione degli esposti al rischio

  

• Cuffia antirumore

cuffia antirumore

  

salute>B1 Agenti chimici>inalazione per presenza di inquinanti aerodispersi sotto forma di:>polveri;>>

   L'impianto di miscelazione della malta cementizia genera polverosità durante il riempimento del serbatoio con i sacchi di cemento.

• Riduzione degli esposti al rischio

  

• Facciale filtrante per polveri  FFP2S

  

sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per punture, tagli e schiacciamenti>>>

   rischio di schiacciamento durante la movimentazione dei sacchi di cemento o altro materiale

• Guanti in cuoio crosta

  

• Stivali antinfortunistici

  


1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

2.A.2.4 Tesatura e serraggio tiranti

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione degli organi di lavoro>>>

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

• salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

• sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per proiezione di materiale>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “2.A.2.4 Tesatura e serraggio tiranti”

Dopo la maturazione del calcestruzzo o della malta cementizia (28 gg) si procede alla tesatura di ciascun tirante secondo quanto previsto dal progetto.

Questa operazione viene eseguita utilizzando un martinetto idraulico azionato tramite centralina oleodinamica.

I singoli trefoli vengono tesati fino a raggiungere la tensione di progetto, e quindi fissati alla piastra di ancoraggio mediante cunei metallici.

L’operazione finale consiste nel taglio della lunghezza eccedente dei trefoli con mola flessibile.

Terminata questa operazione, si procede allo sbancamento del terreno fino a raggiungere la quota per l’esecuzione della successiva fila di tiranti.

Lavoratori esposti:

¨        Sondatore

Materie prime e prodotti:

¨        Tirante per muro di contenimento

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Mola "flessibile" elettrica: viene utilizzata per tagliare i trefoli sporgenti dalla piastra di serraggio.

Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio

Intervento

Dpi

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione degli organi di lavoro>>>

   Durante il taglio dei trefoli vi è il rischio di venire a contatto con ildisco.

• Controllo delle attrezzature e dei prodotti utilizzati

  

• Guanti in cuoio crosta

  

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

   Il terreno, dove operano gli addetti alla tesatura dei tiranti, può essere scivoloso a causa della presenza di fango, di acqua o di miscela cementizia, e sconnesso.

• Accorgimenti per i  piani di lavoro e le vie di circolazione

  

• Stivali antinfortunistici

  

salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

   Il taglio dei trefoli con mola flessibile provoca rumore.

• Cuffia antirumore

cuffia antirumore

  

sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per proiezione di materiale>>>

   Durante la tesatura dei trefoli vi è il rischio di essere colpiti da parti metalliche per rottura del trefolo e per rottura e sfilamento del morsetto.

• Lavoratore addestrato e con esperienza

  

• Occhiali di protezione a mascherina

  


1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASI DI LAVORAZIONE:

2.A.3 Sbancamento

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

Vedi fasi di lavorazione secondarie

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ufficio)

6. N. ADDETTI:

Non disponibile

Capitolo 1 - “2.A.3 Sbancamento ”

Terminata la tesatura di ciascuna linea di tiranti si procede allo sbancamento e alla rimozione del terreno, fino alla quota utile a potere eseguire la successiva fila di tiranti.

La fase principale si compone delle seguenti fasi di lavorazione

2.A.3.1 Scavo del terreno con escavatore e martellone

2.A.3.2 Caricamento dumper

Per il dettaglio sulle modalità di svolgimento delle fasi di lavorazione secondarie vedi le schede successive

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 3 - “Il fattore di rischio”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 4 - “Danno Atteso”

Vedi i paragrafi “Analisi del fenomeno infortunistico”e “Malattie professionali”.

Capitolo 5 - “Gli interventi”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 6 - “Appalto a ditta esterna”

Non appaltata

Capitolo 7 - “Riferimenti legislativi”

Vedi in appendice il paragrafo “Normativa di riferimento”.

Capitolo 8 - “Il rischio esterno”

Vedi paragrafo Impatto e rischio ambientale del comparto.


1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

2.A.3.1 Scavo del terreno con escavatore e martellone

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Altezza dell’ambiente>>>

• salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

• salute>B1 Agenti chimici>inalazione per presenza di inquinanti aerodispersi sotto forma di:>polveri;>>

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente >Caduta di attrezzature e materiale o proiezione>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “2.A.3.1 Scavo del terreno con escavatore e martellone”

Mediante un escavatore munito di benna si procede alla rimozione del terreno a valle della barriera di contenimento della scarpata.

Lavoratori esposti:

¨        Manovale generico

¨        Addetto macchine operatrici

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Pala meccanica cingolata

¨        Pala meccanica gommata

¨        Escavatore con martellone

¨        Escavatore con benna

¨    Piccone

¨    Pala

Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento

Dpi

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

   

• Sistema per la visibilità, la segnalazione o l'avvertimento

Controllare l’efficienza dei dispositivi di illuminazione e di avvertimento dei mezzi meccanici;

• Controllo delle lavorazioni più a rischio

Durante le manovre in retromarcia o con scarsa visibilità assistere il conducente del dumper con personale a terra;

• Riduzione degli esposti al rischio

Vietare la presenza di persone entro il raggio di azione delle macchine operatrici. Delimitare le aree di movimentazione dei mezzi con nastro di segnalazione e con cartelli monitori.

• Accorgimenti per ipiani di lavoro e le vie di circolazione

Predisporre vie obbligatorie di transito dei mezzi di scavo e di trasporto e regolamentarne il traffico. Le rampe di accesso al fondo degli scavi devono essere dimensionate rispetto all’ingombro dei mezzi garantendo uno spazio minimo di 70cm ogni lato oltre le sagome d’ingombro.

• Indumenti da lavoro ad alta visibilità

  

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

   I mezzi lavorando in prossimità della scarpata possono essere soggetti al ribaltamento con rischio di schiacciamento della cabina di comando.

• Controllo delle attrezzature e dei prodotti utilizzati

Le macchine operatrici devono essere dotate di sistemi di protezione antischiacciamento della cabina in caso di ribaltamento

• Precauzioni per l’addetto a lavorazioni pericolose

Tenersi lontani dalla scarpata.

• Controllo delle lavorazioni più a rischio

L'addetto al controllo farà particolare attenzione alle lavorazioni compiute dall'escavatorista verificando le zone di manovra nelle quali opera in modo da segnalare tempestivamente i pericoli.

• Scarpe antinfortunistiche

  

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Altezza dell’ambiente>>>

   L'accesso alla zona di sbancamento, modificandosi con il progredire dello scavo, può presentare pericoli di scivolamento e caduta.

• Protezione contro la caduta

Le scale con i gradini ed i viottoli ricavati nel terreno o nella roccia devono essere provvisti di parapettoregolamentare nei tratti prospicienti il vuoto. Vietare la presenza di persone sul ciglio superiore del fronte di attacco dello scavo. Le scale a mano di accesso allo scavo sono disposte con vincoli che non consentano slittamenti o rovesciamenti e devono sporgere di almeno 1mt oltre il piano di accesso.

salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

   

• Riduzione degli esposti al rischio

  

• Cuffia antirumore

  

salute>B1 Agenti chimici>inalazione per presenza di inquinanti aerodispersi sotto forma di:>polveri;>>

   

• Sistema per ridurre l'esposizione agli agenti nocivi

In caso di materiale secco si provvede a bagnare il terreno con acqua.

• Riduzione degli esposti al rischio

Allontanare il più possibile le persone non interessate ai lavori.

• Facciale filtrante per polveri  FFP2S

  

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente >Caduta di attrezzature e materiale o proiezione>>>

   

• Lavoratore addestrato e con esperienza

Addetto all'escavatore.

• Riduzione degli esposti al rischio

Vietare la presenza di persone nella zona dello sbancamento.

• Casco protettivo

  

• Scarpe antinfortunistiche

  


1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

2.A.3.2 Caricamento dumper

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

• salute>B2 Agenti fisici>B2-2 VIBRAZIONI (presenza di apparecchiatura e strumenti vibranti) con propagazione delle vibrazioni a trasmissione diretta o indiretta>>>

• salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

• salute>B1 Agenti chimici>inalazione per presenza di inquinanti aerodispersi sotto forma di:>polveri;>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “2.A.3.2 Caricamento dumper”

I materiali di risulta derivanti dagli scavi vengono caricati su dumper mediante l'utilizzo di pala gommata. Nel caso in cui il materiale abbattuto presenti dimensioni tali da non poter essere caricato dalla pala, lo stesso viene prima frantumato con escavatore munito dimartellone.

Lavoratori esposti:

¨        Autista

¨        Addetto macchine operatrici

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Dumper

¨        Pala meccanica gommata

¨        Escavatore con martellone

Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento

Dpi

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

   

• Accorgimenti operativi per i mezzi di sollevamento e trasporto

La larghezza dell'area è tale da permettere la sosta e la circolazione con franchi dal lato delle pareti e dal ciglio.

• Riduzione degli esposti al rischio

Durante tale operazione, l'area interessata dalla movimentazione del materiale, viene  interdetta al transito delle persone e dei mezzi non attinenti alla lavorazione.

• Sistema per la visibilità, la segnalazione o l'avvertimento

I dumper e la pala devono essere provvisti di segnalatori acustici-luminosi che entrano in funzione in fase di retromarcia. Gli escavatori non avendo un senso di marcia definito, visto la loro versatilità di manovra, devono possedere un lampeggiante luminoso di colore arancione posto sul tetto del mezzo.

• Indumenti da lavoro ad alta visibilità

  

salute>B2 Agenti fisici>B2-2 VIBRAZIONI (presenza di apparecchiatura e strumenti vibranti) con propagazione delle vibrazioni a trasmissione diretta o indiretta>>>

   Gli operatori addetti alle macchine possono essere esposti a vibrazioni trasmesse a tutto il corpo prodotte sia  dai motori di trazione delle macchine, sia dal loro utilizzo durante le operazioni di presa del marino con la pala meccanica e di scarico nel cassone.

• Sistema per ridurre l'esposizione agli agenti nocivi

I dumpers, i camion e la pala meccanica sono dotati di sedili con sistemi che riducono le vibrazioni trasmesse al conducente.

salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

   

• Sistema per ridurre l'esposizione agli agenti nocivi

Durante la fase di smarino, nell'area di lavoro, è presente solo il personale necessario:

• Sistema per l'isolamento dell'addetto alla guida dei mezzi

Gli operatori addetti alla pala meccanica e all'escavatore sono isolati all'interno della cabina di guida.

• Cuffia antirumore

  

salute>B1 Agenti chimici>inalazione per presenza di inquinanti aerodispersi sotto forma di:>polveri;>>

   La polvere, contenente silice libera cristallina, viene prodotta durante la presa e lo scarico del marino nei dumper.

• Sistema per l'isolamento dell'addetto alla guida dei mezzi

Gli autisti dei mezzi sono isolati all'interno delle cabine di guida. Gli autisti dei dumper devono mantenere i finestrini chiusi durante fase di scarico. In alternativa alla climatizzazione, per esposizioni di breve durata, le cabine sono dotate di sistema di ricircolo interno, che inibisce l'ingresso di aria inquinata dall'esterno.

• Sistema per ridurre l'esposizione agli agenti nocivi

Le polveri prodotte dalla movimentazione del marino vengono abbattute bagnando il materiale.

• Riduzione degli esposti al rischio

Durante la fase di caricamento, nell'area di lavoro, è presente solo il personale necessario:

• Facciale filtrante per polveri  FFP2S

  


1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASI DI LAVORAZIONE:

2.B Ricostruzione argine del fiume a sostegno del rilevato stradale

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

Vedi fasi di lavorazione secondarie

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ufficio)

6. N. ADDETTI:

Non disponibile

Capitolo 1 - “2.B Ricostruzione argine del fiume a sostegno del rilevato stradale”

I lavori di realizzazione dell'opera si sono resi  necessari per il fatto che la futura strada è collocata tra la linea ferroviaria (a monte) e l'alveo del piccolo fiume (a valle). Le lavorazioni consistono nella ricostruzione dell'alveo del fiume, attraverso la predisposizione di un argine rinforzato che costituirà  la base e  il sostegno per la realizzazione del rilevato stradale.

La fase principale si compone delle seguenti fasi di lavorazione

2.B Ricostruzione argine del fiume a sostegno del rilevato stradale

2.B.1 Sbancamento alveo argine

2.B.2 Gabbionatura

2.B.3 Costruzione terra armata con faccia vista in pietra o biostuoia

Per il dettaglio sulle modalità di svolgimento delle fasi di lavorazione secondarie vedi le schede successive

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 3 - “Il fattore di rischio”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 4 - “Danno Atteso”

Vedi i paragrafi “Analisi del fenomeno infortunistico”e “Malattie professionali”.

Capitolo 5 - “Gli interventi”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 6 - “Appalto a ditta esterna”

Non appaltata

Capitolo 7 - “Riferimenti legislativi”

Vedi in appendice il paragrafo “Normativa di riferimento”.

Capitolo 8 - “Il rischio esterno”

Vedi paragrafo Impatto e rischio ambientale del comparto.

1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

2.B.1 Sbancamento alveo argine

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

• trasversali>C4 CONDIZIONI DI LAVORO DIFFICILI>lavoro in acqua: in superficie (es. piattaforme) e in immersione.>>>

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

• salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “2.B.1 Sbancamento alveo argine”

Dall'alveo del fiume verso monte, viene rimossolo strato superficiale della scarpata e dell'alveo. La lavorazione ha l'obiettivo di creare, lungo il corso del fiume, uno sbancamento utile alla posa della terra armata o gabbionatura in pietra, quest'ultima da realizzare anche nel letto del fiume così da contenere l'azione erosiva delle acque.

Si procede così, mediante escavatore, all’asportazione del terreno, operando da monte verso il fiume, e realizzando gradonature provvisorie tali da non determinare durante le lavorazioni cedimenti o franamenti del terreno. Il terreno viene caricato su dumper e deposito in un'area dedicata posta nelle immediate vicinanze.

Lavoratori esposti:

¨        Escavatorista

¨        Autista

Materie prime e prodotti:

¨        Terreno naturale

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Escavatore con benna

¨        Dumper


Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento
Dpi

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

   

• Sistema per la visibilità, la segnalazione o l'avvertimento

I dumper devono essere provvisti di segnalatori acustici-luminosi che entrano in funzione in fase di retromarcia. Gli escavatori non avendo un senso di marcia definito, visto la loro versatilità di manovra, devono possedere un lampeggiante luminoso di colore arancione posto sul tetto del mezzo.

• Riduzione degli esposti al rischio

Durante le operazioni di sbancamento devono essere vietate, nella zona di azione dell'escavatore, altre lavorazioni.

• Controllo delle attrezzature e dei prodotti utilizzati

Controllare la presenza e la regolazione degli specchietti retrovisori.

• Indumenti da lavoro ad alta visibilità

  

trasversali>C4 CONDIZIONI DI LAVORO DIFFICILI>lavoro in acqua: in superficie (es. piattaforme) e in immersione.>>>

   I lavori possono essere eseguiti in presenza di acqua nel torrente.

• Accorgimenti per ipiani di lavoro e le vie di circolazione

I lavori vengono realizzati nel periodo estivo così da sfruttare la fase di minima portata del fiume che comunque viene deviato provvisoriamente in alveo più ristretto.

• Stivali antinfortunistici

  

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

   L'escavatore lavorando alla gradonatura della scarpata può essere soggetto a ribaltamento con rischio di schiacciamento della cabina di comando.

• Controllo delle attrezzature e dei prodotti utilizzati

Le macchine operatrici devono essere dotate di sistemi di protezione antischiacciamento della cabina in caso di ribaltamento

• Precauzioni per l’addetto a lavorazioni pericolose

L'addetto alla guida dell'escavatore deve fare particolare attenzione ad operarae sul ciglio dello scavo durante la realizzazione delle gradonature da monte verso il fiume

• Controllo delle lavorazioni più a rischio

L'addetto al controllo farà particolare attenzione alle lavorazioni compiute dall'escavatorista verificando le zone di manovra nelle quali opera in modo da segnalare tempestivamente i pericoli

salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

   

• Sistema per l'isolamento dell'addetto alla guida dei mezzi

L'addetto alla guida dell'escavatore deve operare con cabina chiusa. Lavorando in periodo estivo il mezzo deve essere provvisto di impianto di climatizzazione.

• Inserti antirumore ad archetto

L'addetto alla verifica deve indossare i dpi quando si avvicina ai mezzi in lavorazione

1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASI DI LAVORAZIONE:

2.B.2 Gabbionatura

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

Vedi fasi di lavorazione secondarie

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ufficio)

6. N. ADDETTI:

Non disponibile

Capitolo 1 - “2.B.2 Gabbionatura ”

Una volta livellato il terreno di posa, vengono predisposti i gabbioni, ciascuno di dimensioni ciascuno 80 x 80 x 150 cm., iniziando da quelli collocati sul letto del fiume e continuando con quelli della scarpata. Tale opera è necessaria per evitare l'erosione del corso d'acqua e per il sostegno alla base del rilevato stradale. Il rilevato ha una modesta altezza ed un’inclinazione irrilevante, tanto da non richiedere l'impiego della terra armata.

La fase principale si compone delle seguenti fasi di lavorazione

2.B.2.1 Posa e riempimento gabbionature

2.B.2.2 Reinterro e compattazione

Per il dettaglio sulle modalità di svolgimento delle fasi di lavorazione secondarie vedi le schede successive

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 3 - “Il fattore di rischio”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 4 - “Danno Atteso”

Vedi i paragrafi “Analisi del fenomeno infortunistico”e “Malattie professionali”.

Capitolo 5 - “Gli interventi”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 6 - “Appalto a ditta esterna”

Non appaltata

Capitolo 7 - “Riferimenti legislativi”

Vedi in appendice il paragrafo “Normativa di riferimento”.

Capitolo 8 - “Il rischio esterno”

Vedi paragrafo Impatto e rischio ambientale del comparto.


1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

2.B.2.1 Posa e riempimento gabbionature

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• trasversali>C1 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO>movimentazione manuale dei carichi;>>>

• sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per punture, tagli e schiacciamenti>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “2.B.2.1 Posa e riempimento gabbionature”

Il riempimento del gabbione in acciaio zincato viene effettuato con pietrame e ciottoli di dimensioni tali che non possano in alcun modo passare attraverso le maglie della rete. Il collocamento del pietrame viene realizzato a mano, con le facce in vista lavorate come per la muratura a secco. Durante il collocamento vengono posti in opera i tiranti di attraversamento che riuniscono le pareti e le testate, per evitare che la spinta del pietrame deformi il gabbione oltre la sagoma. Una volta terminato il riempimento, viene effettuata l'operazione di cucitura del lato superiore del gabbione, mediante filo in acciaio zincato. Man mano che igabbioni vengono costruiti, sono legati fra diloro.

Lavoratori esposti:

¨        Autista

¨        Carpentiere

Materie prime e prodotti:

¨        Filo di ferro zincato

¨        Pietrame

¨        Gabbione metallico

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Dumper: il pietrame viene scaricato nelle immediate vicinanze dei gabbioni per facilitare l'operazione manuale di riempimento.

¨        Tenaglia


Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento
Dpi

trasversali>C1 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO>movimentazione manuale dei carichi;>>>

   Rischio connesso alla movimentazione del pietrame per il riempimento dei gabbioni metallici

• Misura ergonomica

  Particolare attenzione deve essere posta dal carpentiere nella posa del pietrame, riducendo al minimo la distanza del deposito e facendo attenzione a non sollevare in posizioni scorrette i pesi.

sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per punture, tagli e schiacciamenti>>>

   

• Guanti in cuoio crosta

 L'uso dei guanti è necessario nella fase di posa dei gabbioni, durante le legatura con filo di ferro e per le operazioni di riempimento con il pietrame

• Scarpe antinfortunistiche

  

1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

2.B.2.2 Reinterro e compattazione

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

• salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “2.B.2.2 Reinterro e compattazione”

Dopo la posa della barriera a gabbioni, lungo il corso del fiume, viene realizzato il reinterro a monte della stessa procedendo al livellamento del materiale depositato ed alla successiva compattazione. Tali operazioni si ripetono fino al raggiungimento della quota desiderata.

Lavoratori esposti:

¨        Autista

¨        Addetto macchine operatrici

Materie prime e prodotti:

¨        Terreno naturale

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Rullo compattatore con conducente

¨        Pala meccanica cingolata

¨        Dumper

¨        Piccone

¨        Pala


Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento
Dpi

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

   

• Sistema per la visibilità, la segnalazione o l'avvertimento

  

• Riduzione degli esposti al rischio

  

salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

   
Sistema per l'isolamento dell'addetto alla guida dei mezzi
Gli operatori dei dumper e della pala devono operare con la cabina di guida chiuso.

• Cuffia antirumore

Indossata dal conducente del rullo compattatore se non dotato di cabina.

1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASI DI LAVORAZIONE:

2.B.3 Costruzione terra armata con faccia vista in pietra o biostuoia

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

Vedi fasi di lavorazione secondarie

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ufficio)

6. N. ADDETTI:

Non disponibile

Capitolo 1 - “2.B.3 Costruzione terra armata con faccia vista in pietra o biostuoia”

Il paramento di contenimento della scarpata, inclinato di circa 60°,è costituito da pannelli in rete elettrosaldata ancorati alla terra di riporto mediante ganci e tiranti metallici, trattenuti per gravità e attrito.

La finitura del paramento risulta faccia vista in pietrame o con biostuoia rinforzata con rete in fibra sintetica. La biostuoia rinforzata, che permette l'inerbimento della scarpata, svolge anche la funzione di contenimento dello strato di terreno vegetale a ridosso della rete.

La costruzione del paramento in terra armata  avviene con la successione ciclica delle due fasi: posa della struttura metallica e del pietrame; reinterro e compattazione.

La fase principale si compone delle seguenti fasi di lavorazione

2.B.3.1 Livellamento, compattazione e sistemazione del piano di posa

2.B.3.2 Posa della struttura metallica, del pietrame o della biostuoia

2.B.3.3 Reinterro e compattazione

Per il dettaglio sulle modalità di svolgimento delle fasi di lavorazione secondarie vedi le schede successive

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 3 - “Il fattore di rischio”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 4 - “Danno Atteso”

Vedi i paragrafi “Analisi del fenomeno infortunistico”e “Malattie professionali”.

Capitolo 5 - “Gli interventi”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.


Capitolo 6 - “Appalto a ditta esterna”

Non appaltata

Capitolo 7 - “Riferimenti legislativi”

Vedi in appendice il paragrafo “Normativa di riferimento”.

Capitolo 8 - “Il rischio esterno”

Vedi paragrafo Impatto e rischio ambientale del comparto.


1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

2.B.3.1 Livellamento, compattazione e sistemazione del piano di posa

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

• salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “2.B.3.1 Livellamento, compattazione e sistemazione del piano di posa”

Il piano di fondazione della struttura in terra armata viene livellato per un larghezza uguale o maggiore alla lunghezza delle armature che costituiscono il sistema di ancoraggio del paramento inclinato. Prima della posa in opera della struttura il piano di posa viene compattato con rullo vibrante.

Lavoratori esposti:

¨        Autista

¨        Addetto macchine operatrici

Materie prime e prodotti:

¨        Terreno naturale

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Rullo compattatore con conducente

¨        Motorgrader


Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento
Dpi

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

   

• Sistema per la visibilità, la segnalazione o l'avvertimento

  

• Riduzione degli esposti al rischio

  

• Indumenti ad alta visibilità

salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

   
Cuffia antirumore
Indossata dal conducente del rullo compattatore e del motorgrader se non dotati di cabina.

1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

2.B.3.2 Posa della struttura metallica, del pietrame o della biostuoia

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• trasversali>C1 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO>movimentazione manuale dei carichi;>>>

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Altezza dell’ambiente>>>

• sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per punture, tagli e schiacciamenti>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “2.B.3.2 Posa della struttura metallica, del pietrame o della biostuoia”

Si procede alla formazione del rilevato ponendo particolare cura nel compattare il terreno nelle vicinanze del paramento, quindi si esegue la stesura di uno strato di geotessile. In seguito si inizia a comporre l'armatura posando i ganci di collegamento insieme ai pannelli di rete elettrosaldata (circa 1,00x3,00 m). In particolare la struttura di contenimento è costituita dall'insieme dei seguenti elementi metallici zincati a caldo: rete elettrosaldata, ganci, piatto ad aderenza migliorata e giunzioni a bullone.

Accostate al pannello vengono disposte a mano le pietre di dimensioni superiori all'apertura delle maglie (100x100mm) oppure aposare, nella parte interna dei pannelli metallici,la bio-stuoia con la retina sintetica.

La fase di posa delle armature procede per livelli, corrispondenti  all'altezza dei pannelli,per l'intero sviluppo dell'opera.

Lavoratori esposti:

¨        Carpentiere

Materie prime e prodotti:

¨        Armatura per terra armata

¨        Filo di ferro zincato

¨        Pietrame

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Dumper

¨        Tenaglia

Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento
Dpi

trasversali>C1 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO>movimentazione manuale dei carichi;>>>

   

• Misura ergonomica

Particolare attenzione deve essere posta, dal carpentiere, nella posa del pietrame, riducendo al minimo la distanza del deposito/cumulo del pietrame e facendo attenzione a non sollevare in posizioni scorrette i pesi

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Altezza dell’ambiente>>>

   Con il progredire dei lavori di costruzione del paramento, quindi del susseguirsi delle fasi di: a) posa della struttura metallica e del pietrame e b) reinterro e compattazione, la quota di lavoro risulta sempre più elevata. Gli operatori impegnati nella posa della struttura metallica si trovano ad operare sul ciglio del paramento.

• Precauzioni per l’addetto a lavorazioni pericolose

Nella fase di posa dei pannelli di rete elettrosaldata gli addetti devono evitare di avvicinarsi indebitamento al ciglio del paramento.

sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per punture, tagli e schiacciamenti>>>

   

• Guanti in cuoio crosta

  

• Scarpe antinfortunistiche

  

1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

2.B.3.3 Reinterro e compattazione

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

• salute>B2 Agenti fisici>B2-2 VIBRAZIONI (presenza di apparecchiatura e strumenti vibranti) con propagazione delle vibrazioni a trasmissione diretta o indiretta>>>

• salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “2.B.3.3 Reinterro e compattazione”

Terminata la posa del primo livello di armatura e del pietrame o della biostuoia si procede al riempimento. Lo spessore massimo dello strato sciolto dipende dalle caratteristiche del materiale, dalle modalità di compattazione e dalle finalità  del rilevato. In ogni caso in genere lo spessore non supera in genere i 40 cmin modo da permettere un livellamento ed una compattazione ottimale.

La stesura del materiale avviene sistematicamente per strati di spessore costante e con modalità ed attrezzature atte ad evitare segregazioni, brusche variazioni granulometriche e del contenuto d'acqua.

La compattazione del materiale vicino alparamento appare più critica vista la presenza dei ganci di trattenuta dei pannelli disposti trasversalmente al piano da compattare. In questa zona si procederà con vibrocompattatori a guida manuale.

Lavoratori esposti:

¨        Autista

¨        Addetto macchine operatrici

Materie prime e prodotti:

¨        Terreno naturale

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Rullo compattatore con conducente

¨        Dumper

¨        Vibrocostipatore

¨        Piccone

¨        Pala

Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento
Dpi

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

   

• Sistema per la visibilità, la segnalazione o l'avvertimento

  

• Riduzione degli esposti al rischio

  

• Indumenti ad alta visibilità

salute>B2 Agenti fisici>B2-2 VIBRAZIONI (presenza di apparecchiatura e strumenti vibranti) con propagazione delle vibrazioni a trasmissione diretta o indiretta>>>

   Rischio di vibrazioni per l'addetto alla conduzione a piedi del vibrocostipatore

• Guanto antivibrazione

  Indossata dall'addetto alla guida del vibrocostipatore.

salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

   

• Sistema per l'isolamento dell'addetto alla guida dei mezzi

Gli operatori dei dumper pala devono operare con la cabina di guida chiuso.

• Cuffia antirumore

  Indossata dall'addetto alla guida del vibrocostipatore e del rullo compattatore.

1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASI DI LAVORAZIONE:

3. Sistemazione idrauliche e sottoservizi

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

Vedi fasi di lavorazione secondarie

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ufficio)

6. N. ADDETTI:

Non disponibile

Capitolo 1 - “3. Sistemazione idrauliche e sottoservizi ”

Terminate le opere civili, i lavori di contenimento delle scarpatee la costruzione dei sostegni del rilevato stradale, si procede alla realizzazione di tutte le opere necessarie alla posa dei sottoservizi (cavi telefonici, tubazioni del gas, cavi elettrici, ecc), all’attraversamento di canali di scolo o piccoli corsi di acqua, e alla difesa idraulica del corpo stradale.

La fase principale si compone delle seguenti fasi di lavorazione

3. Sistemazione idrauliche e sottoservizi

3.1 Sottoservizi

3.2 Sistemazione attraversamenti

3.3 Sistemazione idraulica di superficie

Per il dettaglio sulle modalità di svolgimento delle fasi di lavorazione secondarie vedi le schede successive

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 3 - “Il fattore di rischio”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 4 - “Danno Atteso”

Vedi i paragrafi “Analisi del fenomeno infortunistico”e “Malattie professionali”.

Capitolo 5 - “Gli interventi”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 6 - “Appalto a ditta esterna”

Non appaltata

Capitolo 7 - “Riferimenti legislativi”

Vedi in appendice il paragrafo “Normativa di riferimento”.

Capitolo 8 - “Il rischio esterno”

Vedi paragrafo Impatto e rischio ambientale del comparto.

1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

3.1 Sottoservizi

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• salute>B2 Agenti fisici>B2-4 RADIAZIONI NON IONIZZANTI Presenza di apparecchiature che impiegano radiofrequenze, microonde, radiazioni infrarosse, etc.>Radiazioni Ultraviolette (lambda ^ {315nm - 280nmU.V.B./ 280nm - 100nmU.V.C.} )>>

• salute>B1 Agenti chimici>inalazione per presenza di inquinanti aerodispersi sotto forma di:>fumi;>>

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione nell'uso di attrezzature manuali>>>

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

• salute>B2 Agenti fisici>B2-2 VIBRAZIONI (presenza di apparecchiatura e strumenti vibranti) con propagazione delle vibrazioni a trasmissione diretta o indiretta>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “3.1 Sottoservizi”

La fase di lavoro consiste nella realizzazione di scavi a sezione obbligata e nella successiva posa in opera dei sottoservizi(cavi telefonici, tubazioni del gas, cavi elettrici, ecc).

Lavoratori esposti:

¨        Autista

¨        Manovale generico

¨        Addetto macchine operatrici

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Camion con gru

¨        Camion (autocarro)

¨        Terna

¨        Vibrocostipatore

¨        Mola "flessibile" elettrica

¨        Saldatrice elettrica

¨        Piccone

¨        Pala

Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento
Dpi

salute>B2 Agenti fisici>B2-4 RADIAZIONI NON IONIZZANTI Presenza di apparecchiature che impiegano radiofrequenze, microonde, radiazioni infrarosse, etc.>Radiazioni Ultraviolette (lambda ^ {315nm - 280nmU.V.B./ 280nm - 100nmU.V.C.} )>>

   Prodotte dalla saldatura ad arco elettrico.

• Maschera per saldatura

  

salute>B1 Agenti chimici>inalazione per presenza di inquinanti aerodispersi sotto forma di:>fumi;>>

   Prodotta dai fumi di saldatura.

• Riduzione degli esposti al rischio

  

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione nell'uso di attrezzature manuali>>>

   

• Scarpe antinfortunistiche

  

• Guanti in cuoio crosta

  

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

   

• Riduzione degli esposti al rischio

  

• Sistema per la visibilità, la segnalazione o l'avvertimento

  

• Indumenti da lavoro ad alta visibilità

  

salute>B2 Agenti fisici>B2-2 VIBRAZIONI (presenza di apparecchiatura e strumenti vibranti) con propagazione delle vibrazioni a trasmissione diretta o indiretta>>>

   Prodotte dal vibrocostipatore.

• Guanto antivibrazione

  


1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

3.2 Sistemazione attraversamenti

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione nell’uso di apparecchi di sollevamento>>>

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione nell'uso di attrezzature manuali>>>

• trasversali>C1 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO>movimentazione manuale dei carichi;>>>

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

• salute>B2 Agenti fisici>B2-2 VIBRAZIONI (presenza di apparecchiatura e strumenti vibranti) con propagazione delle vibrazioni a trasmissione diretta o indiretta>>>

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione degli organi di lavoro>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “3.2 Sistemazione attraversamenti”

Per consentire l'attraversamento, sotto al corpo stradale, di canali di scolo o piccoli torrenti si provvede alla realizzazione di tombini o sottopassi. Tali attraversamenti sono eseguiti con manufatti in cemento armato o mediante elementi con struttura portante in lamiera di acciaio ondulata

Lavoratori esposti:

¨        Escavatorista

¨        Autista

¨        Carpentiere

¨        Manovale generico

¨        Addetto macchine operatrici

Materie prime e prodotti:

¨        Ferro per armatura

¨        Legno per casserature

¨        Calcestruzzo

Sostanze e preparati:

¨        Olio disarmante

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Autogru

¨        Terna

¨        Autobetoniera

¨        Camion con gru

¨        Vibrocostipatore

¨        Piccone

¨        Sega circolare a banco

¨        Pala

Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento
Dpi

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione nell’uso di apparecchi di sollevamento>>>

   
Precauzioni per l’addetto a lavorazioni pericolose
  
Riduzione degli esposti al rischio
Tenersi a distanza di sicurezza durante la movimentazione ela posa dei manufatti.

• Casco protettivo

  

• Scarpe antinfortunistiche

  

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione nell'uso di attrezzature manuali>>>

• Scarpe antinfortunistiche

  

• Guanti in cuoio crosta

  

trasversali>C1 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO>movimentazione manuale dei carichi;>>>

   Connesso alla movimentazione del materiale in cemento armato occorrente alla realizzazione dei canali  di scolo.

• Misura ergonomica

  

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

   

• Riduzione degli esposti al rischio

  

• Sistema per la visibilità, la segnalazione o l'avvertimento

  

• Indumenti da lavoro ad alta visibilità

  

salute>B2 Agenti fisici>B2-2 VIBRAZIONI (presenza di apparecchiatura e strumenti vibranti) con propagazione delle vibrazioni a trasmissione diretta o indiretta>>>

   Prodotto dal vibrocostipatore.

• Guanto antivibrazione

  

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione degli organi di lavoro>>>

   Determinato dalla lama della sega circolare durante il taglio del legno

• Controllo delle attrezzature e dei prodotti utilizzati

Verificare che il disco della sega circolare sia munito di cuffia di protezione della lama.

• Precauzioni per l’addetto a lavorazioni pericolose

L'addetto al taglio di pezzi medio-piccoli con la sega circolare deve usare lo spingipezzi.

1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

3.3 Sistemazione idraulica di superficie

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione nell’uso di apparecchi di sollevamento>>>

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione nell'uso di attrezzature manuali>>>

• trasversali>C1 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO>movimentazione manuale dei carichi;>>>

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “3.3 Sistemazione idraulica di superficie”

La difesa idraulica del corpo stradale viene realizzata mediante opere atte a smaltire le acque meteoriche, ad impedire infiltrazioni dannose all'interno del corpo stradale e ad assicurare la stabilità delle scarpate.

Dette opere consistono in:

- Cunette e fossi di guardia: sono necessari per convogliare le acque defluenti dal corpo stradale o dall'esterno. Vengono realizzati ai lati della strada con calcestruzzo gettato in opera, con elementi prefabbricati oppure in muratura;

- Caditoie stradali: sono dispositivi che raccolgono le acque provenienti dalle cunette e dai fossi di guardia. Sono costituite da un pozzetto di raccolta interrato, ispezionabile, fornito di una chiusura costituita da una griglia o da un chiusino.

- Embrici: sono degli scivoli che permettono l'allontanamento delle acque dal corpo stradale lungo la scarpata di un rilevato e vengono realizzati con elementi prefabbricati in calcestruzzo.

- Tubazioni di collegamento fra i pozzetti e i fossi di guardia o le fognature.


Lavoratori esposti:

¨        Escavatorista

¨        Autista

¨        Carpentiere

¨        Manovale generico

Materie prime e prodotti:

¨        Sabbia

¨        Calcestruzzo

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Autobetoniera

¨        Camion con gru

¨        Terna

¨        Martello pneumatico

¨        Piccone

¨        Pala

Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento
Dpi

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione nell’uso di apparecchi di sollevamento>>>

   

• Riduzione degli esposti al rischio

  

• Casco protettivo

  

• Scarpe antinfortunistiche

  

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione nell'uso di attrezzature manuali>>>

Dovuto alla movimentazione degli elementi in c.a. e delle condotte

   

• Guanti in cuoio crosta

  

• Scarpe antinfortunistiche

  

trasversali>C1 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO>movimentazione manuale dei carichi;>>>

   

• Misura ergonomica

  

• Lavoratore addestrato e con esperienza

  

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

   Rischio di ribaltamento dei mezzi che operano in prossimità del ciglio del rilevato

• Precauzioni per l’addetto a lavorazioni pericolose

• Lavoratore addestrato e con esperienza

  

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

   

• Precauzioni per l’addetto a lavorazioni pericolose

  

• Riduzione degli esposti al rischio

• Sistema per la visibilità, la segnalazione o l'avvertimento

  

• Indumenti da lavoro ad alta visibilità

  


1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASI DI LAVORAZIONE:

4. Rilevati e sottofondo stradale

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

Vedi fasi di lavorazione secondarie

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ufficio)

6. N. ADDETTI:

Non disponibile

Capitolo 1 - “4. Rilevati e sottofondo stradale ”

Per rilevati si intendono le sopraelevazioni del corpo stradale rispetto al piano di campagna effettuate con materiale di riporto allo scopo di:

- migliorare il profilo longitudinale della strada;

- superare corsi d'acqua;

- mantenere il pavimento stradale al di sopra di terreni allagabili;

- aumentare la resistenza delsottofondo.

Caratteristiche fondamentali di un buon rilevato sono la stabilità e la minima presenza di assestamenti.

I rilevati possono essere realizzati impiegando quasi tutti i tipi di terra quali rocce compatte, ghiaie, sabbie specie se legate da materiali fini; sono da escludere sostanze organiche, argille e limo.

Il rilevato va costruito per strati orizzontali omogenei e di uguale spessore, possibilmente molto lunghi.

La fase principale si compone delle seguenti fasi di lavorazione

4.1 Piano di appoggio del rilevato

4.2 Posa strati anticapillari (geotessile)

4.3 Posa e compattazione del rilevato in terra naturale

4.4 Riempimenti a ridosso di murature e sottoservizi

4.5 Realizzazione sovrastruttura stradale

Per il dettaglio sulle modalità di svolgimento delle fasi di lavorazione secondarie vedi le schede successive

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 3 - “Il fattore di rischio”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.


Capitolo 4 - “Danno Atteso”

Vedi i paragrafi “Analisi del fenomeno infortunistico”e “Malattie professionali”.

Capitolo 5 - “Gli interventi”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 6 - “Appalto a ditta esterna”

Non appaltata

Capitolo 7 - “Riferimenti legislativi”

Vedi in appendice il paragrafo “Normativa di riferimento”.

Capitolo 8 - “Il rischio esterno”

Vedi paragrafo Impatto e rischio ambientale del comparto.


1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

4.1 Piano di appoggio del rilevato

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

• salute>B1 Agenti chimici>inalazione per presenza di inquinanti aerodispersi sotto forma di:>polveri;>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “4.1 Piano di appoggio del rilevato”

Per piano di appoggio del rilevato, o sottofondo, s'intende il terreno naturale sul quale poggia il rilevato. Il sottofondo vieneappositamente trattato al fine di renderlo idoneo a sopportare i carichi previsti.

In genere il terreno è costituita da cinque elementi combinati tra loro in varie proporzioni: ghiaia, sabbia, limo, argilla e materiale organico. Occorre poi tener conto della  presenza dell’acqua che può alterare il comportamento di tali elementi. Per questo il terreno, a maggior ragione se in presenza di terre coesive,deve subire dei trattamenti di stabilizzazione per impedire  che le proprietà del terreno siano alterate in maniera eccessiva dall'acqua eper migliorarne le caratteristiche di portanza.

La stabilizzazione del terreno può essere ottenuta mediante vari procedimenti tra cui il più diffuso è quello con calce, utilizzata su terreni molto plastici, e il trattamento consiste nella stesura di uno strato di calce spenta sul terreno con successiva compattazione e mescolamento per mezzo di mezzi meccanici.

Lavoratori esposti:

¨        Assistente

¨        Autista

¨        Addetto macchine operatrici

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Rullo compattatore con conducente

¨        Camion (autocarro)

¨        Pala meccanica cingolata

Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento
Dpi

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

   

• Riduzione degli esposti al rischio

Vietare la presenza di persone entro il raggio di azione delle macchine operatrici. Delimitare le aree di movimentazione dei mezzi con nastro di segnalazione e con cartelli monitori.

• Sistema per la visibilità, la segnalazione o l'avvertimento

Controllare l’efficienza dei dispositivi di illuminazione e di avvertimento dei mezzi meccanici;

• Controllo delle lavorazioni più a rischio

  Durante le manovre in retromarcia o con scarsa visibilità assistere il conducente del dumper con personale a terra;

• Indumenti da lavoro ad alta visibilità

  

salute>B1 Agenti chimici>inalazione per presenza di inquinanti aerodispersi sotto forma di:>polveri;>>

   

• Riduzione degli esposti al rischio

  

1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

4.2 Posa strati anticapillari (geotessile)

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per punture, tagli e schiacciamenti>>>

• trasversali>C1 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO>movimentazione manuale dei carichi;>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “4.2 Posa strati anticapillari (geotessile)”

 La posa del geotessile viene utilizzata nella fondazione dei rilevati costruiti su terreni di tipo cedevole; spesso in abbinamento alla realizzazione di uno strato drenante. In tale applicazione il geotessile viene utilizzato per prevenire la contaminazione dello stato granulare drenante separandolo dal terreno di fondazione; inoltre lo stesso svolge una efficace funzione drenante, filtrando le acque provenienti dal terreno di fondazione minimizzando eventuali spinte di sottopressione.

Lavoratori esposti:

¨        Addetto all'impermeabilizzazione

Materie prime e prodotti:

¨        Tessuto non tessuto

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Camion con gru

Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento
Dpi

sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per punture, tagli e schiacciamenti>>>

   Durante la movimentazione dei rotoli di tessuto.

• Precauzioni per l’addetto a lavorazioni pericolose

• Guanti in cuoio crosta

trasversali>C1 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO>movimentazione manuale dei carichi;>>>

   Rischio connesso alla fase di stesura dei rotoli di tessuto.

• Misura ergonomica

L'operazione deve essere fatta da almeno due operatori

1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

4.3 Posa e compattazione del rilevato in terra naturale

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “4.3 Posa e compattazione del rilevato in terra naturale”

Il rilevato va costruito per strati orizzontali di uguale spessore ed omogenei, possibilmente molto lunghi ed aventi uno spessore massimo costipato di 25 cm per terre comuni ed eccezionalmente fino ad 80-100 cm per terre sensibili al costipamento con macchine vibranti.

Le macchine più idonee allo spargimento per strati sonola ruspa e lo scraper; sono tuttavia validi altri mezzi, tipo bulldozer, purché venga mantenuta la tecnica del deposito per strati, utilizzando un adeguato numero di graders per la regolarizzazione della superficie prima dell'inizio del costipamento.

Il rilevato va costruito caricando sempre prima i fianchi e mantenendo la parte centrale leggermente più bassa; nel caso si tema la pioggia è opportuno adottare la sagoma a tetto con pendenze comprese fra il 2-4 %.

Dopo la stesura di ogni strato si dovrà provvedere al costipamento dello stesso in modo tale da comprimere la terra e espellerne l'aria in modo da portare i grani di essa nel raggio d'azione delle reciproche forze di attrazione molecolare e di attrito. Tale operazione può essere svolta:

- per pressione ottenuto con i mezzi di trasporto delle terre, con i rulli a cilindri o con i rulli a piede di montone;

- per vibrazione, accoppiata a pressione, mediante rulli ed altre apparecchiature vibranti.

Lavoratori esposti:

¨        Assistente

¨        Palista

¨        Autista

¨        Addetto macchine operatrici

Materie prime e prodotti:

¨        Terreno naturale

¨        Pietrame

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Bulldozer

¨        Rullo compattatore con conducente

¨        Motorgrader

¨        Camion (autocarro)

¨        Pala meccanica cingolata

Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento
Dpi

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

   

• Sistema per la visibilità, la segnalazione o l'avvertimento

Controllare l’efficienza dei dispositivi di illuminazione e di avvertimento dei mezzi meccanici;

• Controllo delle lavorazioni più a rischio

Durante le manovre in retromarcia o con scarsa visibilità assistere il conducente del mezzi con personale a terra;

• Riduzione degli esposti al rischio

Vietare la presenza di persone entro il raggio di azione delle macchine operatrici. Delimitare le aree di movimentazione dei mezzi con nastro di segnalazione e con cartelli monitori.

• Indumenti da lavoro ad alta visibilità

  

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

   Il rischio è riferito al ribaltamento dei mezzi utilizzati per il trasporto e lo scarico del materiale che transitano sul rilevato

• Precauzioni per l’addetto a lavorazioni pericolose

Tenersi lontani dalla scarpata.

• Controllo delle lavorazioni più a rischio

L'addetto al controllo farà particolare attenzione alle lavorazioni compiute dall'escavatorista verificando le zone di manovra nelle quali opera in modo da segnalare tempestivamente i pericoli.

1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

4.4 Riempimenti a ridosso di murature e sottoservizi

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• salute>B2 Agenti fisici>B2-2 VIBRAZIONI (presenza di apparecchiatura e strumenti vibranti) con propagazione delle vibrazioni a trasmissione diretta o indiretta>>>

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione nell'uso di attrezzature manuali>>>

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “4.4 Riempimenti a ridosso di murature e sottoservizi”

La lavorazione consiste nel riempimento, mediante mezzi meccanici o manualmente, delle piccole trincee precedentemente eseguite per il passaggio dei sottoservizi quali cablaggi telefonici, linee elettriche interrate, tubazioni di gas ed acqua e tubazioni di scarico delle acque reflue.

Lavoratori esposti:

¨        Autista

¨        Manovale generico

¨        Addetto macchine operatrici

Materie prime e prodotti:

¨        Terreno naturale

¨        Sabbia

¨        Pietrame

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Camion (autocarro)

¨        Terna

¨        Vibrocostipatore

¨        Piccone

¨        Pala


Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento
Dpi

salute>B2 Agenti fisici>B2-2 VIBRAZIONI (presenza di apparecchiatura e strumenti vibranti) con propagazione delle vibrazioni a trasmissione diretta o indiretta>>>

   Rischio di vibrazioni per l'addetto alla conduzione a piedi del vibrocostipatore

• Sistema per ridurre l'esposizione agli agenti nocivi

  

• Guanto antivibrazione

  Indossata dall'addetto alla guida del vibrocostipatore.

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione nell'uso di attrezzature manuali>>>

   

• Scarpe antinfortunistiche

  

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

   

• Riduzione degli esposti al rischio

  

• Sistema per la visibilità, la segnalazione o l'avvertimento

  

• Indumenti da lavoro ad alta visibilità

  

1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

4.5 Realizzazione sovrastruttura stradale - Fondazione

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

• salute>B2 Agenti fisici>B2-2 VIBRAZIONI (presenza di apparecchiatura e strumenti vibranti) con propagazione delle vibrazioni a trasmissione diretta o indiretta>>>

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “4.5 Realizzazione sovrastruttura stradale - Fondazione”

Per sovrastruttura stradale si intende l'insieme di strati resistenti, disposti sopra il corpo stradale ("sottofondo stradale"), e destinati a ripartire su questo i carichi ed assicurare sul piano viabile le necessarie condizioni per il transito degli autoveicoli.

Una sovrastruttura stradale è formata generalmente da una fondazione (parte inferiore) e da una pavimentazione (parte superiore).

La fondazione, costituita da più strati di materiali diversi idonei a distribuire i carichi, assolve a vari compiti:

- provvedere al drenaggio delle acque;

- resistere agli effetti del gelo;

- aumentare la portanza della struttura distribuendo in modo uniforme i carichi provenienti dalla pavimentazione stradale.

Lavoratori esposti:

¨        Assistente

¨        Autista

¨        Addetto macchine operatrici

Materie prime e prodotti:

¨        Terreno naturale

¨        Pietrame

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Camion (autocarro)

¨        Rullo compattatore con conducente

Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento
Dpi

salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

   

• Riduzione degli esposti al rischio

  

• Cuffia antirumore

 

salute>B2 Agenti fisici>B2-2 VIBRAZIONI (presenza di apparecchiatura e strumenti vibranti) con propagazione delle vibrazioni a trasmissione diretta o indiretta>>>

   

• Sistema per ridurre l'esposizione agli agenti nocivi

  

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

   

• Riduzione degli esposti al rischio

Durante le operazioni devono essere vietate altre lavorazioni.

• Sistema per la visibilità, la segnalazione o l'avvertimento

Il rullo compattatore è dotato disegnalatori acustico-luminosi che entrano in funzione in fase di retromarcia e di  lampeggiante luminoso di colore arancione posto sul tetto del mezzo.

• Indumenti da lavoro ad alta visibilità

  

1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASI DI LAVORAZIONE:

5. Posa guard-rail e pannelli fonoassorbenti

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

Vedi fasi di lavorazione secondarie

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ufficio)

6. N. ADDETTI:

Non disponibile

Capitolo 1 - “5. Posa guard-rail e pannelli fonoassorbenti ”

La posa di barriere (guard rail e pannelli fonoassorbenti) può avvenire secondo tre modalità di esecuzione:

- infissione dei montanti, nel terreno, in corrispondenza dei rilevati;

- annegamento dei montanti in un getto di malta reoplastica, previa formazione dell’alloggiamento mediante carotatrice, in corrispondenza di opere d’arte in cemento armato;

- ancoraggio dei montanti, con tirafondi, alle opere in cemento armato.

La posa in opera su rilevato può essere preceduta da una micropalatura e costruzione di cordolo in cemento armato in caso di terreno particolarmente cedevole

La fase principale si compone delle seguenti fasi di lavorazione

5.1 Movimentazione materiali

5.2 Infissione montanti nel terreno

5.3 Montaggio delle onde delle barriere

5.4 Montaggio dei pannelli delle barriere fonoassorbenti

Per il dettaglio sulle modalità di svolgimento delle fasi di lavorazione secondarie vedi le schede successive

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 3 - “Il fattore di rischio”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 4 - “Danno Atteso”

Vedi i paragrafi “Analisi del fenomeno infortunistico”e “Malattie professionali”.

Capitolo 5 - “Gli interventi”

Per il dettaglio vedi le schede delle lavorazioni secondarie.

Capitolo 6 - “Appalto a ditta esterna”

In genere appaltata a ditta esterna


Capitolo 7 - “Riferimenti legislativi”

Vedi in appendice il paragrafo “Normativa di riferimento”.

Capitolo 8 - “Il rischio esterno”

Vedi paragrafo Impatto e rischio ambientale del comparto.


1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

5.1 Movimentazione materiali

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione nell’uso di apparecchi di sollevamento>>>

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

• sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per punture, tagli e schiacciamenti>>>

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente >Caduta di attrezzature e materiale o proiezione>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “5.1 Movimentazione materiali”

I componenti del guardrail e delle barriere fonoassorbenti vengono trasportati nei cantieri a bordo di autocarro cassonato e divisi in montanti, correnti, pannelli (tutti di dimensioni standardizzate); le operazioni di carico e di scarico vengono solitamente eseguite con l'ausilio di un mezzo di sollevamento.

Solitamente lo stesso autocarro adibito al trasporto materiali è equipaggiato di gru idraulica di servizio: tutti i componenti vengono scaricati a terra e distribuiti lungo la linea di posa

Lavoratori esposti:

¨        Autista

¨        Manovale generico

¨        Addetto macchine operatrici

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Camion (autocarro)

¨        Camion con gru

¨        Autogru

¨        Utilizzo: 

Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

 

Fattore di Rischio
Intervento
Dpi

 

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente >Protezione dal rischio di investimento>>>

   

• Indumenti da lavoro ad alta visibilità

  

 

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione nell’uso di apparecchi di sollevamento>>>

   

• Accorgimenti operativi per i mezzi di sollevamento e trasporto

Verifica dei pesi sollevati in relazione ai diagrammi di carico del mezzo.
Stabilizzazione della macchina durante le fasi di sollevamento e carico.
Posa sotto gli stabilizzatori di idonee piastre ripartitrici del carico.

• Controllo delle attrezzature e dei prodotti utilizzati

Verifica del buon funzionamento del limitatore di carico della gru.

 

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

   

• Accorgimenti per ipiani di lavoro e le vie di circolazione

Evitare la presenza eccessiva di acqua e fango nelle zone interessate al carico.

• Scarpe antinfortunistiche

  

 

sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per punture, tagli e schiacciamenti>>>

   

• Guanti in cuoio crosta

  

 

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente >Caduta di attrezzature e materiale o proiezione>>>

   

• Accorgimenti operativi per i mezzi di sollevamento e trasporto

  Evitare, durante la fase di sollevamento, trasporto e scarico dei materiali con la gru, di far oscillare il carico utilizzando idonea imbracatura o fissaggio.

• Procedura di sicurezza mirata

Il trasporto, il carico e lo scarico dei componenti delle barriere dovrà essere eseguito almeno dal manovratore del mezzo e da un imbracatore /segnalatore;

• Casco protettivo

  

• Scarpe antinfortunistiche

  

1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

 

2. FASE DI LAVORAZIONE:

5.2 Infissione montanti nel terreno

 

3. COD.INAIL:

3300

 

4. FATTORE DI RISCHIO:

• trasversali>C1 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO>movimentazione manuale dei carichi;>>>

• salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE(presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

 

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

 

6. N. ADDETTI:

 

Capitolo 1 - “5.2 Infissione montanti nel terreno”

Si procede alla tracciatura degli interassi e alla preparazione delle sedi di alloggiamento dei montanti mediante trivellatura.

Sul rilevato i fori sono già stati predisposti sul manufatto stesso o eventualmente carotati. La posa in opera su rilevato può essere preceduta, in caso di terreno particolarmente cedevole, da una micropalatura e costruzione di cordolo in c.a.

La posa in opera dei montanti avviene fissando i profilati all'interno dei fori con sabbia  e calcestruzzo.

Lavoratori esposti:

¨        Manovale generico

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Terna:  munita di accessorio "Battipalo"

Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento
Dpi

trasversali>C1 ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO>movimentazione manuale dei carichi;>>>

   

• Misura ergonomica

Gli addetti alla movimentazione dei carichi dovranno essere in numero sufficiente in relazione alle caratteristiche dei carichi stessi.

salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

   

• Controllo delle attrezzature e dei prodotti utilizzati

Corretta conservazione delle macchine ai fini delle emissioni acustiche;

• Cuffia antirumore

  

1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

5.3 Montaggio delle onde delle barriere

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

• sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per punture, tagli e schiacciamenti>>>

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Altezza dell’ambiente>>>

• salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “5.3 Montaggio delle onde delle barriere”

Montaggio dei correnti che sono fissati ai montanti a mezzo di appositi bulloni.

Per la successiva serratura dei bulloni si interviene con una chiave dinamometrica montata su avvitatore pneumatico o elettrico.

Successivamente si provvede a movimentare e posizionare le barriere dei guardrail (a doppia o tripla onda) manualmente.

Generalmente le altezze, per quanto riguarda il complesso del guardrail, non superano i 2 metri.

Per il montaggio di tali opere, nel caso di posizionamento su rilevato, per altezze sopra i 2 metri vengono impiegate scale a pioli, ponti mobili o ponti sviluppabili. Ovviamente i pericoli maggiori di caduta delle persone verso il vuoto si presentano quando la posa in opera avviene su opere d’arte in cemento armato (viadotti, ponti, muri di sostegno ecc.).

Lavoratori esposti:

¨        Manovale generico

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Avvitatore pneumatico

Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento
Dpi

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Pavimenti (lisci o sconnessi)>>>

   

• Scarpe antinfortunistiche

  

sicurezza>A6 Rischi da lavorazione prodotti e materie prime (no sostanze pericolose) >Protezioni per punture, tagli e schiacciamenti>>>

   

• Guanti in cuoio crosta

  

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Altezza dell’ambiente>>>

   

• Controllo delle lavorazioni più a rischio

Un preposto verifica la predisposizione di un sistema di trattenuta con fune dove poter assicurare la cintura di sicurezza.

• Controllo delle attrezzature e dei prodotti utilizzati

Verifica dello stato di manutenzione della cintura di sicurezza e degli accessori del sistema di trattenuta

• Imbracature anticaduta (cintura di sicurezza)

  

salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

   

• Controllo delle attrezzature e dei prodotti utilizzati

Corretta conservazione delle apparecchiature ai fini delle emissioni acustiche;

• Cuffia antirumore

  

1. COMPARTO:

Genio civile (Lavori contenimento terreno) B28.39

2. FASE DI LAVORAZIONE:

5.4 Montaggio dei pannelli delle barriere fonoassorbenti

3. COD.INAIL:

3300

4. FATTORE DI RISCHIO:

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione nell’uso di apparecchi a pressione (bombole e circuiti)>>>

• sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione nell’uso di apparecchi di sollevamento>>>

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Altezza dell’ambiente>>>

• salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

• sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente >Caduta di attrezzature e materiale o proiezione>>>

5. CODICE DI RISCHIO

    (riservato all’ ufficio)

6. N. ADDETTI:

Capitolo 1 - “5.4 Montaggio dei pannelli delle barriere fonoassorbenti”

Dopo aver posto in opera i montanti, che normalmente sono costituiti da profilati metallici a doppio T, si provvede a movimentare e posizionare le barriere (a doppia o tripla onda) manualmente, nel caso in cui la dimensione ed il peso della barriera lo permetta, oppure mediante l’ausilio di gru su autocarro.

Lo stesso procedimento si adotta nell’infilaggio dei pannelli fonoassorbenti, che vanno a costituire la barriera fonoassorbente, dentro le guide formate dai montanti a doppio T.

Generalmente le altezze per le barriere fonoassorbenti variano da 3 a 5 metri.

Lavoratori esposti:

¨        Manovale generico

Capitolo 2 - Attrezzature, Macchine e Impianti”

¨        Camion con gru

¨        Ponte sviluppabile con cestello

¨        Avvitatore pneumatico

Capitolo 3 - Il fattore di rischio, gli interventi e i DPI

Fattore di Rischio
Intervento

Dpi

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione nell’uso di apparecchi a pressione (bombole e circuiti)>>>

   

• Controllo delle attrezzature e dei prodotti utilizzati

Verifica della corretta installazione delle condutture in pressione, delle tubazioni e raccorderie dell’alimentazione ad aria compressa.

sicurezza>A2 Rischi da carenze di sicurezza su Macchine e Apparecchiature relativamente a:>Protezione nell’uso di apparecchi di sollevamento>>>

   

• Accorgimenti operativi per i mezzi di sollevamento e trasporto

Verifica dei pesi sollevati in relazione ai diagrammi di carico del mezzo.
Stabilizzazione della macchina durante le fasi di sollevamento e di carico.
Posa sotto gli stabilizzatori di idonee piastre ripartitrici del carico.

• Controllo delle attrezzature e dei prodotti utilizzati

Verifica del buon funzionamento del limitatore di carico della gru.

• Precauzioni per l’addetto a lavorazioni pericolose

Divieto di eseguire, sul cestello portapersone, lavori che per intensità eccessiva o per direzione obliqua abbiano per risultato delle forze superiori alle portate consentite e discostanti dalla verticale della macchina stessa. Divieto di superare le portate previste a bordo del ponte sviluppabile.

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente a:>Altezza dell’ambiente>>>

   

• Protezione contro la caduta

Per altezze sopra i 2 metri vengono impiegate scale a pioli, ponti mobili o ponti sviluppabili. Ovviamente i pericoli maggiori di caduta delle persone verso il vuoto si presentano quando la posa in opera avviene su opere d’arte in cemento armato (viadotti, ponti, muri di sostegno ecc.).

• Controllo delle lavorazioni più a rischio

Un preposto verifica la predispisizione di un sistema di trattenuta con fune dove poter assicurare la cintura di sicurezza.

• Controllo delle attrezzature e dei prodotti utilizzati

Verifica dello stato di manutenzione della cintura di sicurezza e degli accessori del sistema di trattenuta

• Imbracature anticaduta (cintura di sicurezza)

Viene utilizzata quando non è possibile applicare sistemi fissi di protezione, come per esempio all'esterno dei viadotti.

salute>B2 Agenti fisici>B2-1 RUMORE  (presenza di apparecchiatura rumorosa durante il ciclo operativo e di funzionamento) con propagazione dell’energia sonora nell’ambiente di lavoro.>>>

   

• Cuffia antirumore

  

sicurezza>A1 Rischi da carenze strutturali dell’Ambiente di Lavoro relativamente >Caduta di attrezzature e materiale o proiezione>>>

   

• Casco protettivo

  

• Scarpe antinfortunistiche

  


APPENDICE – Anagrafiche


a) Mansioni

Addetto impianto di betonaggio

Operaio che gestisce l'impianto per la produzione del calcestruzzo

Addetto macchine operatrici

Addetto generico alla conduzione di pale meccaniche, escavatori, motorgrader, rullo compattatore, ecc

Autista

Operaio addetto alla guida dei dumper, autobetoniere, autopompe.

Boscaiolo

Addetto al taglio e potatura di alberi ed arbusto

Canneggiatore

Aiutante di chi effettua i rilievi topografici

Carpentiere

Operaio che, servendosi di materiali di legno o di metallo, esegue l'armatura e le cassaforme delle strutture in calcestruzzo.

Escavatorista

Operaio addetto alla guida dell'escavatore

Ferraiolo

Operaio addetto alla lavorazione e posa dei ferri di armatura delle strutture in cemento armato.

Geologo

Tecnico addetto al controllo dei parametri geotecnici.

Manovale generico

Operaio edile non qualificato che svolge lavori semplici e spesso pesanti: chi ha compiti puramente esecutivi, subordinati.

Pompista

Operaio addetto alla conduzione della pompa per il trasporto del calcestruzzo

Topografo

Tecnico addetto ai rilievi topografici.


b) Materie prime e prodotti

Armatura per terra armata

Si tratta dell'insieme dei componenti metallici zincati a caldo utili a costruire la struttura portantedel rilevato. In particolare è costituita da:  pannelli di rete elettrosaldata (circa 1,00x3,00 m),  ganci, piatto ad aderenza migliorata e giunzioni a bullone.

Biostuoia

Tessuto in fibre vegetali, rinforzate da retina sintetica, utilizzato per favorire l'inerbimento e contenere il dilavamento delle acque meteoriche.

Calce spenta

Composto solido, bianco, poroso ottenuto per cottura a secco del calcare (calcinazione) in appositi forni ad una temperatura di circa 900°; viene utilizzata in edilizia come legante per le malte da costruzione e quale materiale ricoprente per intonaci.

La calce spenta si ottiene sottoponendo la calce viva (ottenuta con il procedimento sopra descritto) all’operazione “dello spegnimento” che consiste in un apposito trattamento con acqua che da origine ad una reazione chimica, anche violenta, con sviluppo di calore.

Calcestruzzo

Prodotto  costituito da un impasto di inerti (sabbia, ghiaia e pietrisco), cemento, acqua e additivi fluidificanti (sali di polimero solfonato).

Il cemento del calcestruzzo, contenendo, fra le altre sostanze, cromo esavalente può determinare sensibilizzazione cutanea ed irritazione per la pelle e per gli occhi.

Il calcestruzzo, essendo costituito da inerti, quando viene proiettato ad elevate pressioni,sviluppa aerosol  contenenti silice libera cristallina.

Elettrodi per saldatura

Un elettrodo per saldatura manuale è composto da un'anima metallica, il cui diametro definisce quello nominale dell'elettrodo, e da un rivestimento esterno ottenuto da sostanze polverizzate, unite con un legante ed essiccate in forno. Anima e rivestimento hanno compiti diversi, ma complementari:

- l'anima conduce la corrente elettrica che alimenta l'arco e apporta il materiale costituente il cordone di saldatura;

- il rivestimento protegge il bagno di fusione ed il metallo proveniente dall'anima contro l'influenza nociva dell'atmosfera, reagisce con il metallo in fusione e ne modifica le caratteristiche chimico-fisiche, ionizza la zona dell'arco e lo mantiene stabile.

Ferro per armatura

Barra di acciaio a sezione circolare, di spessore compreso tra i 5 e i 30 mm, spec. impiegata come armatura di costruzioni in cemento armato e caratterizzata da nervature trasversali o elicoidali che ne migliorano l’aderenza

Filo di ferro zincato

Gabbione metallico

Gabbia di rete metallica zincata che, riempita di pietre, serve come elemento di opere di difesa idraulica.

Legno per casserature

Malta per iniezione (betoncino)

Miscela di acqua/cemento eventualmente additivata con bentonite o altre sostanze.

Malta reoplastica premiscelata

Malta a base di cemento tradizionale di alta qualità’, additivato con resine ed altri additivi “antiritiro” al fine di mantenere la stabilita’ del volume.

Può’ essere premiscelata in stabilimento o addirittura essere già’ preconfezionata dal produttore ed amalgamata con acqua mediante betoniera direttamente sul luogo di esecuzione del lavoro.

Micropalo in acciaio

Pali con diametro fino a 300 mm e lunghezze variabili. Hanno la funzione di trasmettere al terreno sottostante i carichi e le tensioni agenti in prossimità della superficie e trasmesse dalle strutture. Sono opere che hanno sia carattere provvisionale che permanente.

Il loro impiego varia, oltre che per opere di sottofondazione e consolidamento di terreni (frane), anche per la realizzazione di paratie "a berlinese" e diaframmi.

Pietrame

Frammento di roccia di modeste dimensioni.

Rete elettrosaldata

E' formata da tondini di ferro saldato in modo da formare  maglie metalliche, costituendo “fogli” quadrati di dimensionivariabili.

Sabbia

Tassello chimico a base di resine epossidiche

Sistema di serraggio formato da resine bicomponenti contenute infiale di vetro. Le resine vengono iniettate nel foro per vincolare la barra filettata alla struttura.

Al momento dell’inserimento della barra filettata la fiala si rompe ed i componenti si mescolano creando il tassello.

Terreno naturale

Tessuto non tessuto

Feltro in PP (polipropilene) autoestinguente di una grammatura di 400gr/metro quadro.

Tirante per muro di contenimento

Elemento strutturale  connesso al terreno o alla roccia, che in esercizio è sollecitato a trazione.

In genere il tirante è costituito da sei parti principali:

1- Armatura di trazione (trefoli);

2- Testata di ancoraggio;

3- Tratto libero;

4- Tratto ancorato;

5- Sacco otturatore;

6- Canna valvolata.

Ciascuna di queste sei parti potrà avere caratteristiche diverse in funzione delle diverse esigenze a cui il tirante dovrà rispondere.

Tubo di drenaggio

Condotto in PVC corrugato utilizzato per convogliare le  acque drenate ai pozzetti di raccolta.


c) Macchine

Autobetoniera

L'autobetoniera è una macchina utilizzata per il trasporto e il getto del calcestruzzo. Essa è costituita da un autotelaio e dalla betoniera vera e propria. La betoniera è composta da quattro principali componenti:

- sistema di carico e scarico del materiale;

- tamburo di mescolamento;

- trasmissione del moto;

- impianto dell'acqua;

Tale mezzo è dotato di un lampeggiante arancio / giallo sul tetto della cabina e di un segnalatore acustico di retromarcia.

Il materiale è immesso nel tamburo di mescolamento (bicchiere) attraverso la tramoggia di carico; qui il calcestruzzo è mescolato e mantenuto "vivo" dal punto di carico a quello di scarico.

La rotazione del bicchiere è assicurata dalla potenza prelevata da una presa di forza dall'albero motore dell'autotelaio. La velocità della rotazione del tamburo può essere variata ed il senso di rotazione invertito.

Due eliche in lamiera saldate all'interno del tamburo provvedono alla mescola e, invertendo la rotazione, all'estrazione del calcestruzzo. Sulla autobetoniera è anche installato un impianto di acqua costituito da un serbatoio, una pompa ed una lancia.

Questo impianto oltre a garantire una riserva di acqua utile per la pulizia dei vari componenti dopo il getto serve a garantire la giusta fluidità del calcestruzzo.

Autogru

Apparecchio di sollevamento e trasporto costituito da carro di base proprio portante il motore diesel per la traslazione, dotato di cabina di comando con posto operatore, di argani di sollevamento e torretta girevole su cui e’ installata una gru’ a portata variabile costituita da un braccio telescopico inclinabile e sviluppabile oleodinamicamente oppure a braccio tralicciato inclinabile mediante l’ausilio di argani.

Tale mezzo è dotato di un lampeggiante arancio / giallo sul tetto della cabina e di un segnalatore acustico di retromarcia.


Autompompa per calcestruzzo

L'autopompa è  costituita da un autotelaio, una pompa per calcestruzzo e un braccio di distribuzione. L'autotelaio sul quale è montata la pompa deve avere caratteristiche di portata e di passo in funzione del modello di braccio

Il gruppo pompante è composto da  una coppia di pistoni con movimento alternativo in sequenza con una valvola di scambio e di una tramoggia di alimentazione calcestruzzo. In tal modo il pistone che sta spingendo il calcestruzzo comunica tramite la valvola con la tubazione di distribuzione, mentre l'altro pistone comunica con la tramoggia da cui aspira il calcestruzzo. Questa alternanza di fasi associata allo scambio valvola , determina sulla linea un flusso costante la cui portata può essere regolata a piacere. L'azionamento è totalmente idraulico.

Il braccio di distribuzione è costituito da più tubi in acciaio ad alta resistenza. Il movimento è realizzato attraverso particolari leverismi collegati a cilindri idraulici. La parte terminale della tubazione è realizzata in tubo flessibile.

La macchina è dotata di un quadro comando principale installato sulla macchina e di  quadro portatile; ambedue comandano, fra l'altro, il movimentodel braccio e la variazione di portata del calcestruzzo. Tale mezzo è dotato di un lampeggiante arancio / giallo sul tetto della cabina e di un segnalatore acustico di retromarcia.

L'autopompa è utilizzata per la distribuzione del calcestruzzo su tragitti misti, orizzontali, verticali ed inclinati, a grande distanza.

La produzione oraria varia da 30 a 150 mc/ora con pressioni fino a 150 bar.  Il calcestruzzo per essere pompato deve avere caratteristiche tali da garantire la scorrevolezza lungo la tubazione e non creare intasamenti.

L'autopompa   deve essere posizionata su terreno solido e piano e con gli stabilizzatori aperti. Le operazioni devono essere eseguite mediante il comando a distanza (portatile). La postazione fissa deve essere utilizzata solo per operazioni di emergenza.

Biotrituratore

Il biotrituratore è una macchina per la macinazione di rifiuti vegetali ed assimilabili come potature in genere verdi e secche,terricci, cortecce, imballaggi in legno e cartone, ecc. Tramite il doppio sistema a martelli mobili e disco cippatore, si può triturare ogni tipo di scarto verde. La presenza di una griglia di raffinazione, permette di ottenere la finezza desiderata del prodotto finito.

Tra numerosi accessori disponibili, si evidenziano il carrello omologato stradale, i tappeti di carico e scarico ed il caricatore idraulico, per agevolare gli spostamenti su strada e peraccelerare le operazioni di lavoro

Bulldozer

Macchina semovente, generalmente a cingoli,spinta da un motore endotermico diesel, dotata nella parte anteriore di una grande lama (dozer), la quale con il moto del mezzo spinge, sposta e livella il materiale di risulta.

Detta macchina può essere munita di un’attrezzatura (ripper) da montare nella parte posteriore ed occorrente per dissodare e rompere il terreno.

La macchina è costituita da:

- un telaio che ha lo scopo di assorbire tutti gli sforzi e di mantenere l’allineamento dei vari organi per impedirne usure premature;

- il motore;

- la trasmissione dei vari organi del mezzo; essa gioca un ruolo fondamentale in quanto incide in modo diretto sugli sforzi di trazione e sulle velocità di avanzamento;

- il carro che consiste essenzialmente di una ruota motrice posteriore, di una folle anteriore e di una serie di rulli per parte sui quali viene teso il cingolo. Il carro risulta fissato al telaio.

- l’utensile “lama”, di varie dimensioni e forme a seconda dell’utilizzo, è fissata al trattore per mezzo di due bracci inferiori, detti bracci di spinta, di lunghezza non regolabile; la lama è collegata ai bracci di spinta anche mediante due tiranti di lunghezza regolabile; essa inoltre può essere alzata, inclinata e abbassata mediante un dispositivo a comando idraulico. Macchina semovente, generalmente a cingoli,spinta da un motore endotermico diesel, dotata nella parte anteriore di una grande lama (dozer), la quale con il moto del mezzo spinge, sposta e livella il materiale di risulta.

Tale mezzo è dotato di un lampeggiante arancio / giallo sul tetto della cabina e di un segnalatore acustico di retromarcia.

L’impiego prevalente è quello dello scavo e successiva spinta (livellamento) di terreno lungo la direzione di marcia, secondo un ciclo pendolare composto dalle seguenti fasi:

- fase di rippaggio (eventuale);

- scavo del materiale e carico della lama;

- spinta del materiale accumulato;

- ritorno a vuoto in retromarcia.

In funzione del tipo di terreno e della quantità di materiale da movimentare variano le dimensioni e la forma della lama, ed in particolare:

- le lame universali ad “U” presentano ampie curvature che la rendono efficiente per lo spostamento di grossi carichi su medie / lunghe distanze;

- le lame “dritte” risultano più versatili, e sebbene consentano una movimentazione ridotta di materiale rispetto alle lame ad “U”, permettono di movimentare una più vasta gamma di materiali.

Camion (autocarro)

Il camion è una macchina semovente dotata di cassone ribaltabile e spinta da un motore endotermico diesel.

Esso è costituito da un autotelaio a tre assi previsti per l’impiego pesante e dotati di sofisticati ponti posteriori, con quattro ruote gemellate motrici.

Viene impiegato sia su strada pubblica che su pista di cantiere; tuttavia l’utilizzo esclusivo come mezzo fuori strada presenta notevoli limiti strutturali ed economici e quindi risulta sostituito dai dumpers.

Tale mezzo è dotato di un lampeggiante arancio / giallo sul tetto della cabina e di un segnalatore acustico di retromarcia.

Nei lavori costruzione di gallerie il camion viene principalmente utilizzato per il trasporto del marino. Il ciclo di lavoro è composto da una prima fase di caricamento che può essere eseguito mediante pala meccanica, escavatore con benna o nastro trasportatore, e da una seconda fase di trasporto fino alla discarica.

Camion con gru

Gru a braccio articolato ad azionamento idraulico montata su autocarro costituito da basamento corredato di stabilizzatori, collegato al telaio dell’autocarro tramite interposizione di controtelaio, su cui ruota la colonna portante il braccio articolato corredato di eventuali prolunghe e/o verricello idraulico di sollevamento.

Tale mezzo è dotato di un lampeggiante arancio / giallo sul tetto della cabina e di un segnalatore acustico di retromarcia.


Carotatrice

Apparecchio ad azionamento elettrico o pneumatico, munito di un utensile rotante (tazza rotante), da posizionare sui cordoli di opere d’arte in cemento armato per effettuazione di fori con diametro variabile da 4 a 25 cm circa.

Dumper

Il dumper è una macchina semovente dotata di cassone aperto ribaltabile e spinta da un motore endotermico diesel, a due assi, con quattro o sei ruote, introdotta abbastanza recentemente nel campo del movimento terra.

Ne esistono di svariate dimensioni; con cassoni enormi per il trasporto di grandi quantità di materiale usati nelle cave o nelle costruzioni per grandi opere di genio civile, oppure piccoli, utilizzati principalmente nei lavori edili civili.

Tale mezzo è dotato di un lampeggiante arancio / giallo sul tetto della cabina e di un segnalatore acustico di retromarcia.

Nei lavori costruzione di gallerie il dumper viene utilizzato per il trasporto del marino. Il ciclo di lavoro è composto da una prima fase di caricamento che può essere eseguito mediante pala meccanica, escavatore con benna o nastro trasportatore, e da una seconda fase di trasporto fino alla discarica.

Escavatore con benna

Macchina operatrice semovente su cingoli o ruote gommate, spinta da un motore endotermico diesel e dotata di un braccio articolato alla cui estremità viene montata una benna.

Per comprendere bene come è realizzato un escavatore idraulico si procederà a scomporlo in tre parti principali: Il carro, la torretta e l’attrezzatura di scavo.

- il carro è costituito da un telaio cha ha la funzione di sopportare il peso della struttura sovrastante e le sollecitazioni provenienti dall’attrezzatura di scavo; tali forze vengono scaricate sul terreno attraverso appoggi che sono costituiti da cingoli. Altra funzione del carro è quella di permettere alla macchina di spostarsi sul terreno e di ruotare, normalmente di 360°, intorno ad un asse verticale tramite un cuscinetto denominato ralla.

- la torretta è normalmente costituita da un telaio la cui funzione è quella di alloggiare i vari componenti quali motori, serbatoi, pompe e distributori idraulici, cabina ed attrezzatura di scavo

- l’attrezzatura di scavo è costituita da un primo braccio (braccio base)  incernierato sulla torretta, un secondo braccio (braccio di scavo) incernierato al primo ed un accessorio finale costituito da una benna incernierata al braccio di scavo.

Le dimensioni e le caratteristiche della benna dipendono, oltre che dalla potenza dell’escavatore, dal tipo di terreno in cui opera ed il tipo di lavorazione da svolgere. In alcuni casi le benne montate sugli escavatori possono essere dotate di idoneo alloggiamento per gancio di sollevamento; in questo caso l’escavatore assume le funzioni di apparecchio di sollevamento. Tale funzione deve essere prevista dal costruttore e il datore di lavoro deve provvedere a comunicare alla ISPESL la messa in funzione dell’apparecchio nella suddetta configurazione procedendo in seguito alle verifiche periodiche di legge.

Tale mezzo è dotato di un lampeggiante arancio / giallo sul tetto della cabina e di un segnalatore acustico di retromarcia.

Nei lavori di costruzione delle gallerie l'escavatore con benna viene  principalmente utilizzata per le operazioni di scavo dell’arco rovescio in terreni argillosi, per la livellazione delle piste e per il carico di modeste quantità di materiale.  Fondamentale è la scelta del tipo di benna in quanto rappresenta il punto di contatto fra la macchina ed il materiale da scavare.

Per l’utilizzo in prossimità del fronte di scavo la cabina di guida è protetta mediante una struttura FOPS tale da resistere all’impatto di gravi provenienti dall’alto.

Motorgrader

È un livellatore di materiale di finitura molto preciso e veloce. Viene usato per stendere il materiale „bianco" nella costruzione delle strade, cioè l'ultimo strato di ghiaia prima della asfaltatura. Viene usato anche per lavori di livellamento, taglio canali, profilature di scarpate ecc.

Tale mezzo è dotato di un lampeggiante arancio / giallo sul tetto della cabina e di un segnalatore acustico di retromarcia.


Pala meccanica cingolata

Macchina semovente a cingoli, spinta da un motore endotermico diesel, provvista da una parte anteriore che funge da sostegno ad un dispositivo di carico; essa è progettata principalmente per il carico o lo scavo per mezzo di una benna tramite il movimento in avanti della macchina.

Le pale cingolate sono più lente di quelle gommate, ma hanno maggior potere „penetrante" nel terreno con i denti della benna; generalmente vengono utilizzate per scavare, caricare, spandere e stendere materiale.

Tale mezzo è dotato di un lampeggiante arancio / giallo sul tetto della cabina e di un segnalatore acustico di retromarcia.

Perforatrice idraulica

Si tratta di una apparecchiatura generalmente dotata di carrello semovente a cingoli che gli consente lo spostamento ed il corretto posizionamento sulla zona che si intende perforare.

Sopra il carro semovente è alloggiato un cassone all'interno del quale è sistemato il motore diesel atto a fornire la potenza necessaria al movimento

di traslazione ed al funzionamento della pompa che alimenta i circuiti idraulici.

Sul carro è incernierata una struttura a slitta denominata antenna ; sulla slitta scorre la testa di rotazione che imprime il movimento di rotazione alle aste utilizzate per la perforazione. Sulla parte terminale della slitta che viene appoggiata a contrasto con la zona da perforare possono essere presenti una o due coppie di morse che vengono utilizzate per consentire un facile svitamento delle aste di perforazione a fine lavoro. L'antenna è dotata di un sistema di rotazione che gli permette l'abbattimento della stessa sul carro durante gli spostamenti; il sistema di rotazione,può in alcuni casi, consentire l'esecuzione di perforazioni con angoli diversi da 90° rispetto alla superficie di appoggio della macchina.

Inoltre la macchina può essere dotata di antenne aventi diverse lunghezze in modo da poter essere utilizzata anche in ambienti ristretti (trincee e gallerie) infine l'antenna può essere corredata da un magazzino per contenere la batteria di aste da utilizzare per la perforazione e l'alimentazionedelle aste (l'inserimento o il disinserimento)  può essere automatico.

Sulla sommità dell'antenna è installato un argano idraulico (falchetto)

La macchina è dotata di plancia di comando mobile per le fasi di perforazioni.

Pompa per iniezione malta

L’impianto di miscelazione e pompaggiodi malte cementizie  per l’esecuzione delle iniezioni di  consolidamento al fronte è cosi costituito:

- silos per cemento o bentonite ed eventuali serbatoi per lo stoccaggio dei prodotti chimici;

- serie di miscelatori ad alta velocità per amalgamare la malta cementizia con acqua ed eventuali sostanze chimiche;

- dosatori automaticiutilizzati per la taratura e la contemporanea registrazione dei volumi di miscela di volta in volta utilizzati;

- iniettori alternativi per il pompaggio delle miscele nei fori di iniezione e relative tubazioni;

- apposite attrezzature, poste a valle dell’iniettore, che controllano i valori di pressione e di portata dell’iniezione che intervengono automaticamente quando sono superati i limiti previsti.

Rullo compattatore con conducente

Macchina per addensamento dei materiali in sito ,ad esempio pietrame, terreno o materiali di rivestimento del suolo.

In particolare rullo di compattazione semovente ad uno o più cilindri metallici o rulli gommati; la stazione dell’operatore fa parte integrante della macchina.

Tale mezzo è dotato di un lampeggiante arancio / giallo sul tetto della cabina e di un segnalatore acustico di retromarcia.

Terna

Macchina semovente a ruote o a cingolicostituita da una struttura di base progettata per il montaggio sia di un caricatore anteriore che di un escavatore posteriore.

Quando è utilizzata come retroescavatore la macchina è fissa e normalmente scava al di sotto del livello del suolo con un movimento della benna verso se stessa con un ciclo di lavoro del retroescavatore che comprende uno scavo, un sollevamento, una rotazione e uno scarico del materiale.

Quando è utilizzata come caricatore, normalmente con la benna , la macchina effettua il carico con un movimento in avanti secondo un ciclo di lavoro del caricatore che comprende un riempimento, un sollevamento, un trasporto e uno scarico del materiale.

La macchina può essere dotata, in luogo dell’escavatore posteriore, di una attrezzatura per la posa  di pali o di una trivella.

Tale mezzo è dotato di un lampeggiante arancio / giallo sul tetto della cabina e di un segnalatore acustico di retromarcia.


d) Attrezzature

Avvitatore pneumatico

Utensile portatile ad aria compressa utilizzato per allentare o serrare viti e bulloni.

Chiavi a stella e a tubo

Decespugliatore

Attrezzo portatile a motore costituito da un’asta metallica recante all’estremità un disco rotante o filo, usato per tagliare arbusti, cespugli, ecc

Gruppo elettrogeno

Macchina generatrice di energia elettrica azionata da motore endotermico.

Martello da carpentiere

Martello pneumatico

Utensile portatile demolitore usato per abbattere e perforare materiale di elevata consistenza.

Mazza

Mola "flessibile" elettrica

Utensile elettrico portatile B.T. dotato di mola abrasivautilizzato per tagliare vari tipologie di materiali (calcestruzzo, laterizi, ferro, pvc, ecc).

Motosega

Sega portatile azionata da un motore endotermico utilizzata perabbattere alberi ed arbusti.

Pala

Piccone

Pinza

Saldatrice elettrica

Macchina elettrica (raddrizzatore) con regolazione di corrente meccanica o elettronica mediante potenziometro, utilizzato per saldare ad arco elettrico ad alta temperatura gli elementi metallici.

Scala semplice

Sega a mano

Sega circolare a banco

Apparecchio elettrico a bassa tensione mobile a banco, munito di un disco  con denti d'acciaio, utilizzato per tagliare tavole e pezzi di legno

Tenaglia

Trapano

Vibrocostipatore

Macchina per addensamento dei materiali in sito, ad esempio pietrame, terreno o materiali di rivestimento del suolo.

Mezzo di compattazione dotato di piastra prevalentemente piatta che induce la vibrazione del terreno; sono azionati da un operatore.


e) Classi di intervento

Accorgimenti operativi per i mezzi di sollevamento e trasporto

Accorgimenti finalizzati a migliorare sia la stabilità del mezzo e del carico che l'accidentale urto con persone e cose

Accorgimenti per ipiani di lavoro e le vie di circolazione

Accorgimenti per migliorare la praticabilità del piano di lavoro e delle vie di circolazione

Controllo delle attrezzature e dei prodotti utilizzati

Prima dell'utilizzo accorre verificarele caratteristiche e l'idoneità all'uso delle attrezzature e dei prodotti utilizzati

Controllo delle lavorazioni più a rischio

Un addetto responsabile con provata esperienza professionale presidia la lavorazione a rischio in modo da vigilare sul correttorispetto delle procedure.

Lavoratore addestrato e con esperienza

Il lavoratore, a causa della delicatezza delle lavorazioni da eseguire, deve essere particolarmente addestrato e aver fatto specifiche esperienze professionali nelle operazioni a cui è stato dedicato.

Manutenzione macchine ed impianti

Azioni di manutenzione particolarimirate a conservare l'efficienza degli impianti, delle macchine e delle attrezzature.

Misura ergonomica

Accorgimento per ridurre il rischio di lesioni da sforzo durante la movimentazione manuale di pesi

Precauzioni per l’addetto a lavorazioni pericolose

L’operatore direttamente coinvolto nella lavorazione presta particolare cura e attenzione alla zona di pericolo, tenendosi a dovuta distanza, proteggendosi con misure tecniche di tipo passivo o adottando specifiche misure di prevenzione.

Procedura di sicurezza mirata

Adozione di specifica procedura di sicurezza per governare condizioni di rischio particolari.

Protezione contro la caduta

Sistema di protezione e precauzioni anticaduta per la sosta e l'accessoai posti di lavoro


Riduzione degli esposti al rischio

Attraverso l'allontanamento dei lavoratori non coinvolti direttamente nelle operazioni  viene ridotto il numero degli esposti

Sistema per la visibilità, la segnalazione o l'avvertimento

Sistema per migliorare la visibilità delle aree di lavoro e per segnalare/avvertire i lavoratori di eventuali pericoli.

Sistema per l'isolamento dell'addetto alla guida dei mezzi

L'operatore addetto alla guida dei mezzi è isolato dentro la cabina  in modo da ridurre l'esposizione al rumore e agli inquinanti aerodispersiprodotti dalle lavorazioni.

La cabina dei mezzi è climatizzata ed aereata dall'esterno. L'addetto deve operare con porte e finestrini chiusi e deve evitare di fumare.

Per garantire la funzionalità del condizionamento è importante garantire una costante manutenzione del sistema di filtraggio dell'aria.

Sistema per ridurre l'esposizione agli agenti nocivi

Accorgimenti tecnici/operativi per ridurre alla fonte, contenere o diluire gli agenti nocivi.


f) Dispositivi di protezione individuale

Casco protettivo

Dispositivo utile a proteggere il lavoratore dal rischio di offesa al capo per caduta di materiale dall'alto o comunque per contatti con elementi pericolosi.

Cuffia antirumore

Cuffia antirumore leggera.  La pressione delle coppe auricolari è regolabile. I cuscinetti sporchi ed usurati sono facilmente sostituibili.

Cuffia antirumore per elmetti

Dispositivo utile a proteggere il lavoratore dall'esposizione al rumore. Cuffia antirumore leggera adatta per essere installata su caschi di protezione predisposti. Le cuffie auricolari sono fissate a braccietti sagomati che si agganciono all'elmetto mediante appositi adattatori. I braccetti possono essere regolati in altezza e si possono ruotare all'indietro o spostarsi in fuori, per consentire le posizioni di riposo e di parcheggio. La pressione delle coppe auricolari è regolabile. I cuscinetti sporchi ed usurati sono facilmente sostituibili.

 Facciale filtrante per polveri  FFP2S

Dispositivo utile a proteggere il lavoratore dal rischio di esposizione alle polveri.

Mascherina per la protezione di polveri a media tossicità, fibre e aerosol a base acquosa di materiale particellare >= 0,02 micron. Filtrazione meccanica ed elettrostatica, struttura semirigida, morbida guarnizione di tenuta lungo l'intero bordo del facciale, bardatura di sostegno a deu elastici regolabili in 4 punti. Versione con valvola di espirazione. (EN 149 - DIN 58645)

Guanti in cuoio crosta

Dispositivo utile a proteggere il lavoratore dal rischio di esposizione al taglio, punture, abrasioni e ustioni.

Guanto antivibrazione

Dispositivi che riducono l'energia delle vibrazioni prodotte dagli attrezzi (martello demolitore, fioretto, flessibile, ecc). I guanti antimpatto  offrono protezione contro i danni causati dall'uso quotidiano di queste attrezzature.

Imbracature anticaduta (cintura di sicurezza)

Dispositivo utile a proteggere il lavoratore dai rischi caduta dall'alto.

Le imbracature anticaduta sono costituite da cinghie, bretelle, cosciali e sottonatiche. I cosciali e le sottonatiche, posizionati in maniera ergonomica, migliorano il comfort e permettono all'utilizzatore un migliore arresto in caso di caduta.  Le imbracature anticaduta sono conformi alle norme europee EN 361.

Indumenti da lavoro ad alta visibilità

Dispositivo utile a proteggere il lavoratore dai rischi di investimento dovuto al transito e alla movimentazione dei mezzi e delle macchine operatrici.

Capo di vestiario, capotto impermeabile, tuta o giacca/pantalone ad alta visibilità di classe 3, sui quali sono applicati stabilmente inserti in tessuto rifrangente in grado di assicurare la visibilità in qualsiasi condizione di luce sia di giorno che di notte.

DM 9 Giugno 1995 "Disciplinare tecnico sulle prescrizioni relative ad indumenti e dispositivi autonomi per rendere visibile a distanza il personale impegnato su strada in condizioni di scarsa visibilità"

Indumento da lavoro specifico

Indumento da lavoro adatto a  lavorazioni specifiche.

Inserti antirumore ad archetto

Dispositivo utile a proteggere il lavoratore dall'esposizione al rumore. Dispositivi semiauricolari, con supporto ad archetto polipropilene, costituiti da inserti in soffice poliuretano modellabile al cavo auricolare. Provvisti ciascuno di superficie trattata non porosa per evitare che polveri ed impurità sia portate nel meato uditivo.

Maschera per saldatura

Dispositivo utile a proteggere il lavoratore dal rischio di esposizione a radiazioni dirette e proiezione di materiale incandescente. Maschere a mano ed a caschetto con lenti in vetro per la saldatura elettrica ed ossiacetilenica.

Occhiali di protezione a mascherina

Dispositivo utile a proteggere il lavoratore dal rischio di offesa agli occhi per proiezione di materiali, polveri e liquidi. Occhiali a mascherina in PVC trasparente e flessibile con ampio campo visivo e lenti in policarbonato normale o trattamento antiappannante. Rivestono completamente l'area oculare evitando al massimo l'investimento da schizzi di materiale proiettato. La mascherina è dotato di fori di ventilazione e di un bordo a cuscinetto che assicura la comodità. EN166

Scarpe antinfortunistiche

Dispositivo utile a proteggere il lavoratore dai rischi di puntura e schiacciamento del piede. La suola è del tipo antiscivolo (carroarmato)

Semimaschera a 2 filtri

Dispositivo utile a proteggere il lavoratore dai rischi di inalazione di sostanze tossiche e nocive. Apparecchio di protezione delle vie respiratorie riutilizzabile, a due elementi filtranti, con semimaschera. Può essere utilizzata con un ampia gamma di cartucce per filtri.

Il dispositivo è costituito da: morbido facciale (con alto grado di resistenza, resistente agli agenti atmosferici e alle escursioni termiche), da bardatura ergonomica munita di cinghiette regolabili e slacciamento rapido, da valvola di espirazione in posizione centrale per evitare l’accumulo di calore ed umidità all'interno.

Stivali antinfortunistici

Dispositivo utile a proteggere il lavoratore dai rischi di puntura e schiacciamento del piede, oltre alla difesa dal fango ed acqua. La suola è del tipo antiscivolo (carroarmato)

Tuta impermeabile

Dispositivo utile a proteggere il lavoratore da pioggia, getti o stillicidio di acqua.


Legislazione di riferimento

In questo ultimo paragrafo sono state raccolte le principali normative di riferimento per il comparto in questione. Al fine di rendere più consultabile l’elenco è stato creata un classificazione secondo la seguenti tematiche:

1. Generale

1.1 Appalti

1.2 Dispositivi di protezione individuale

1.3 Pianificazione della sicurezza

1.4 Specifiche di comparto: settore costruzioni

1.5 Attività di misura, verifica, vigilanza e controllo

2. Sicurezza

2.1 Ambienti e posti di lavoro

2.2 Attrezzature, apparecchiature, attrezzi ed utensili

2.2.1 Attrezzature edilizia, ponteggi, cassaforme ecc

2.3 Impianti

2.3.1 Impianti a pressione

2.3.2 Impianti elettrici

2.3.3 Areazione, ventilazione, condizionamento e climatizzazione

2.4 Macchine

2.4.1 Macchine generatrici, trasformatrici e convertitrici

2.4.2 Macchine operatrici

2.4.3 Macchine sollevamento e trasporto

2.4.4 Macchine utensili

3. Igiene e salute

3.1 Rischio agenti chimici

3.2 Rischio polveri

3.3 Rischio fibre (amianto e fibra di vetro)

3.4 Rischio agenti fisici

3.5 Igiene locali e rischio biologico

3.6 Illuminazione ambientale

3.7 Ergonomia (postura, movimentazione manuale dei carichi)

3.8 Accertamenti sanitari, monitoraggi biologici


All’interno di ciascun tema la legislazione è ordinata secondo le seguenti tipologie di norma:

Circ. Min.

Circolare Ministeriale

D. Interm.

Decreto Interministeriale

D.L.

Decreto Legge

D.Lgs.

Decreto Legislativo

D.M.

Decreto Ministeriale

D.P.C.M.

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri

D.P.R.

Decreto del Presidente della Repubblica

Dir.UE

Direttiva Comunitaria

L.

Legge

L.Reg.

Legge Regionale

Lett. Circ.

Lettera Circolare Ministeriale

N.I.

Note Interregionali Toscana / Emilia Romagna

N.T.

Normativa Tecnica

R.D.

Regio Decreto

e per ciascuna di queste in ordine di data di emissione.


1. Generale

    Circ. Min. n° 53 del 05/11/1964

MINISTERO DEL LAVORO Prevenzione infortuni, applicazione dell’ art. 191 del DPR 27 aprile 1955 n. 547

     Circ. Min. n° 28642 del 01/06/1978

Ministro del Lavoro

     Circ. Min. n° 9 del 01/02/1979

Ministro del Lavoro:Carrelli elevatori. Applicazione delle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro. 

     Circ. Min. n° 89 del 27/06/1996

Ministro del Lavoro:Decreto legislativo 19 marzo 1996, n. 242, contenente modificazioni e integrazioni al D.Lgs. 19 settembre 1994, n.626, in materia di sicurezza e salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. Direttive per l’applicazione G.U. n. 156 del 05.07.96

     Circ. Min. n° 154 del 19/11/1996

Ministro del Lavoro:Ulteriori indicazioni in ordine all’applicazione del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, come modificato dal decreto legislativo 19 marzo 1996, n.242. (criteri di computo dei dipendenti ai fini dell’applicazione dei diversi  G.U. n. 284 deI 04.12.96

     Circ. Min. n° 172 del 20/12/1996

Ministro del Lavoro:Ulteriori indicazioni in ordine all’applicazione del decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, come modificato dal decreto legislativo 19 marzo 1996, n.242. (campo di applicazione soggettivo) G.U. n.5 del 08.01 .97

     Circ. Min. n° 41 del 18/03/1997

Ministro del Lavoro:decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494, concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili: prime direttive per l’applicazione. G.U. n. 75 del 1.04.97

     Circ. Min. n° 73 del 30/05/1997

Ministro del Lavoro: Ulteriori chiarimenti interpretativi del D.Lgs. 494/96 e del D.Lgs. 626/94

     D. Interm. n°   del 23/12/1982

Identificazione delle attività omologative di competenza dell’ISPELS.

     D.L. n° 26 del 31/01/1995

Convertito con modificazioni ed integrazioni in L.29 marzo 1995, n.95 (G.U. n. 77 del 01 04.95) G.U. n. 26 deI 01 .02.95

     D.Lgs. n° 277 del 15/08/1991

Avviso di rettifica G.U. n.260 del 06.11.91 :Attuazione delle direttive 80/1107/CEE, 83/447/CEE, 86/188/CEE e 88/642/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lav s.o.G.U.n.200 del 27.08.91

     D.Lgs. n° 626 del 19/09/1994

“Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/-CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro” e successive integrazioni e modificazioni 

     D.Lgs. n° 242 del 19/03/1996

(Modifiche ed integrazioni nel decreto legislativo 19/09/91 n. 626, recante attuazione di direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. s.o.G.U. n. 75 del 06.05.96


     D.Lgs. n° 494 del 14/08/1996

Attuazione della direttiva 92/57/CEE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili. s.o.G.U. n. 156 deI 23.09.96

     D.M. n°   del 16/01/1997

Individuazione dei contenuti minimi della formazione dei lavoratori, dei rappresentanti per la sicurezza e dei datori di lavoro che possono svolgere direttamente i compiti propri del responsabile del servizio di prevenzione e protezione. Definizione dei c G.U. n. 27 del 03.02.97

     D.P.R. n° 547 del 27/04/1955

Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. s.o.G.O.n.158 deI 12.07055

     D.P.R. n° 164 del 07/01/1956

Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni. s.o.G.O.n.78 del 31.03.56

     D.P.R. n° 302 del 19/03/1956

Norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro integrative di quelle generali emanate con DPR 27 aprile n .155 n. 547 S.O.G.U.- n. 105 deI 30/04/1956

     D.P.R. n° 303 del 19/03/1956

Norme generali per l’igiene sul lavoro. s.o.G.O.n.109 del 05.05.56

     D.P.R. n° 302 del 19/03/1956

Norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro integrative di quelle generali emanate con Decreto del Presidente della Repubblica 27 Aprile 1955 n.547

     D.P.R. n° 320 del 20/03/1956

Norme per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro in sotterraneo. s.o.G.O.n.109 deI 05.05.56

     D.P.R. n° 459 del 24/07/1996

Regolamento per attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/365/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle macchine. s.o.G.U. n. 146 del 06.09.96

     Dir.UE n° 74/3251 del 09/07/1974

CEE – Decisione del Consiglio del 27/06/1974 che istituisce un comitato consultivo per la sicurezza l’igiene e la tutela della salute su luogo di lavoro. G.U.09.07.1974

     Dir.UE n° 78/711 del 11/07/1978

CEE Risoluzione del Consiglio del 29 giugno 1978, relativa ad una programma d’azione delle Comunità europee in materia di sicurezza e di salute sul luogo di lavoro. G.U.11/07/1978

     Dir.UE n° 88/364 del 09/07/1988

CEE Direttiva del Consiglio del 9 giugno 1988 sulla protezione dei lavoratori mediante il divieto di taluni agenti specifici e/o di talune attività (quarta direttiva particolare ai sensi dell’ art. 8 della direttiva 80/1 107/CEE). G.U.09.07.1988

     Dir.UE n° 88/383 del 14/07/1988

CEE Decisione della Commissione del 24 febbraio 1988 relativa al miglioramento dell’informazione in materia di sicurezza, igiene e sanità sul luogo di lavoro. G.U.14.07.1988

     Dir.UE n° 89/391 del 29/06/1989

CEE Direttiva del Consiglio del 12 giugno 1989, concernente l’attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro. G.U.29.06.1989


     Dir.UE n° 89/654 del 30/12/1989

CEE Direttiva del consiglio del 30 novembre 1989, relativa alle prescrizioni minime di sicurezza e di salute per i luoghi di lavoro (prima direttiva particolare ai sensi dell’articolo 16, paragrafo 1 della direttiva 89/391/CEE). G.U.30.12. 1989

     Dir.UE n° 92/57 del 26/08/1992

CEE Direttiva del Consiglio del 24 giugno 1992 riguardante le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili (ottava direttiva particolare ai sensi dell’art. 16 paragrafo 1, della direttiva 89/391/CEE). G.U.26.08.1992

     Dir.UE n° 94/2062 del 20/08/1994

CEE Regolamento (CE) del Consiglio del 18 luglio 1994, relativo all’istituzione di un’agenzia europea per la sicurezza e la salute. G.U.20.08.1994

     L. n° 178 del 02/05/1983

Interpretazione autentica dell’art.7 del DPR 27 aprile 1955, n.547, concernente norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. 

     L. n° 246 del 15/06/1984

Integrazioni e modifiche al Decreto del Presidente della Repubblica 9/04/1959, N. 128, contenente Norme di Polizia delle Miniere e delle cave, nonche' alla Legge 6/10/1982 n. 752, concernente l'attuazione della politica mineraria. G.U. 172 del 23/06/1984

     L. n° 55 del 19/03/1990

Nuove disposizioni per la prevenzione della delinquenza di tipo mafioso e di altre gravi forme di manifestazione di pericolosità sociale. (art.8.c.8 piani di sicurezza). G.U.128 del 04.06.90

     L. n° 609 del 28/11/1996

Conversione del D.L. 1.10.96, n. 512. Disposizioni Urgenti concernenti l’incremento e il ripianamento di organico dei ruoli del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e misure di razionalizzazione per l’impiego del personale nei servizi d’istituto. G.U. n. 281 deI 30.11.96

     N.I. n° 27964/PRC del 10/07/2000

Allegato n.11 - Interruzione e ripresa lavori “Interruzione e ripresa dei lavori in galleria” Regioni Toscana Emilia – Romagna

     N.I. n° 8080/FC del 23/02/2001

Allegato n.14 - Campi Base: chiarimenti - Lettera ASL USL Bo Sud prot.n. 8080FC -CO/FC del 23.02.2001 " principali requisiti igienico-sanitari e di sicurezza da adottare nella realizzazione dei Campi base per la costruzione di grandi opere pubbliche quali la linea ferroviaria ad Alta Velocita' e la Variante Autostradale di Valico. Chiarimenti inerenti il punto 3.2.2. Dormitori in materia di resistenza al fuoco. Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 46299 del 19/09/2002

Allegato n.19 - Fine lavori di scavo. - "Sistema Alta Velocita' - Linea Milan /Napooli - Tratta Bologna/ Firenze. Dotazioni e impianti di sicurezza da mantenere in essere al termine dei lavori di scavo delle gallerie" . Lettera ASL USL BO SUD - ASL 10 Firenze. Regioni Toscana Emilia - Romagna


 1.1 Appalti

     D.Lgs. n° 358 del 24/07/1992

Testo unico delle disposizioni in materia di appalti pubblici di forniture e, in attuazione delle direttive 77/62/CEE, 801767/CEE e 88/295/CEE. s.o.G.U. n. 104 del 11.08.92

     D.Lgs. n° 157 del 17/03/1995

Attuazione della direttiva 92150/CEE in materia di Appalti pubblici di servizi. G.U. n. 52 del 06.05.95

     D.Lgs. n° 158 del 17/03/1998

Attuazione delle direttive 90/531/CEE e 93/38/CEE relative alle procedure di appalti nei settori esclusi. G.U. n. 52 deI 06.05.95

     L. n° 55 del 19/03/1990

Nuove disposizioni per la prevenzione della delinquenza di tipo mafioso e di altre gravi forme di manifestazione di pericolosità sociale. (art.8.c.8 piani di sicurezza). G.U.128 del 04.06.90

     L. n° 109 del 11/02/1994

Legge quadro in materia di lavori pubblici. (art. 8 - qualificazione; art. 16 – attività di progettazione; art. 17 – redazione di progetti art 31 - piani di sicurezza). s.o.G.U. n. 29 del 19.02.94

     L. n° 216 del 02/06/1995

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 3 aprile 1995, n. 101, recante: ‘ norme urgenti in materia di lavori pubblici”. G.U. n.127 del 02.06.95

 1.2 Dispositivi di protezione individuale

     Circ. Min. n° 13 del 20/01/1982

Ministro del Lavoro: Sicurezza nell’edilizia: sistemi e mezzi anticaduta, produzione e montaggio degli elementi prefabbricati in c.a. e c.a.p., manutenzione delle gru a torre automontanti. 

     Circ. Min. n° 13 del 20/01/1982

Ministro del Lavoro Sicurezza dell’edilizia: sistemi e mezzi anticaduta, produzione e montaggio degli elementi prefabbricati in c a e c a p, manutenzione della gru a torre automontanti. 

     Circ. Min. n° 13 del 20/01/1982

MINISTERO DEL LAVORO Sicurezza nell’edilizia: sistemi e mezzi anticaduta, produzione e montaggio degli elementi prefabbricati in c.a. e c.a.p, manutenzione della gru a torre automontanti. 

     D.Lgs. n° 475 del 04/12/1992

Attuazione della direttiva 891686/CEE, in materia di ravvicinamento delle legislazioni degli stati membri relative ai dispositivi di protezione individuale. s.o.G.U. n. 289 del 09.12.92

     D.Lgs. n° 10 del 02/01/1997

Attuazione delle direttive 93/68/CEE, 93/95/CEE, 96/58/CEE relative ai dispositivi di protezione individuale. G.U. n. 24 del 30.01 .97

     D.M. n°   del 28/05/1985

Sostituito dal D.M. 22 maggio 1992 n.466 (Riconoscimento di efficacia di un sistema individuale anticaduta per gli addetti al montaggio ed allo smontaggio dei ponteggi metallici. G.U. n.151 deI 28.06.85

     D.M. n° 466 del 22/05/1992

Ministro del Lavoro:Regolamento recante il riconoscimento di efficacia di un sistema individuale anticaduta per gli addetti al montaggio ed allo smontaggio dei ponteggi metallici. G.U. n. 284 deI 2.12.92

     N.I. n° 3216 del 23/01/2004

Allegato n.23 - Indumenti ad alta visibilita' - "Indumenti ad alta visibilita' nei lavori di realizzazione di opere all'aperto" Lettera ASL USL BO SUD e ASL 10 Firenze. Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.T. n° 7154 del 01/12/1973

Elemetti da lavoro elmetti speciali dielettrici UNI\

     N.T. n° 7154 del 01/07/1974

Elmetti da lavoro elmetti speciali ininfiammabili UNI

     N.T. n° 7417 del 01/01/1975

caschi per conduttori e passeggeri di motocicli UNI

     N.T. n° 8479 del 01/06/1983

Guanti da lavoro di cuoio a cinque dita - dimensioni, requisiti e prove UNI

     N.T. n° 7154 parte 4^ del 01/05/1986

Elemetti da lavoro elemetti speciali con elevata rigidita' laterale UNI

     N.T. n° 7154 del 01/05/1986

Emeltti da lavoro- Classificazione requisiti e prove UNI

     N.T. n° 8967 del 01/05/1986

Apparecchi di protezione delle vie respiratorie. Respiratori a presa d'aria esterne. Requisiti prove e marcatura UNIi

     N.T. n° 7246parte 1^ del 01/05/1986

Apparecchi di protezione delle vie respiratorie - raccordi a filettatura tonda UNI

     N.T. n° 8970 del 01/05/1986

Apparecchi di protezione delle vie respiratorie - Prove pratiche di impiego UNI

     N.T. n° 7246 PARTE 3^ del 01/05/1986

Apparecchi di protezione delle vie respiratorie - Raccordi a vite centrale UNI

     N.T. n° 7246 del 01/05/1986

Apparecchi di protezione delle vie respiratorie filettatura tonda UNI

     N.T. n° 8960 del 01/05/1986

Apparecchi di protezione delle vie respiratorie. Maschere intere- requisiti, prove e marcatura UNI

     N.T. n° 8962 del 01/05/1986

Apparecchi di protezione delle vie respiratore. Filtri antigas e combinati. Requisiti, prove e marcatura UNI

     N.T. n° 8966 del 01/05/1986

Apparecchi di protezione delle vie respiratorie. Autorespiratori ad aria compressa a circuito aperto - Requisit prove e marcature UNI

     N.T. n° 8968 del 01/05/1986

Apparecchi di protezione delle vie respiratorie. Respiratori ad aria compressa alimentati dalla linea. Requisit prove e marcatura UNI

     N.T. n° 7246 parte 2^ del 01/05/1986

Apparecchi di protezione delle vie respiratorie raccordi a filettatura tonda UNI

     N.T. n° 8963 del 01/06/1986

Apparecchi di protezione delle vie respiratorie. Filtri antipolvere. Requisiti, prove e marcatura UNI

     N.T. n° 8964 del 01/06/1986

Apparecchi di protezione delle vie respiratorie. Facciali filtranti antipolvere, requisiti, prove e marcatura. UNI


     N.T. n° 8961 del 01/10/1986

Apparecchi di protezione delle vie respiratorie. Semimaschere e quarti dimaschere. Requisiti , prove e marcatura UNI

     N.T. n° 8965 del 01/10/1986

Apparecchi di protezione delle vie respiratorie: Respiratori alimentati ad aria compressa completi di cappuccio. Requisit prove e marcatura UNI

     N.T. n° 7562 del 01/12/1986

Cinturedi sicurezza da lavoro - termini classificazine e requisti UNI

     N.T. n° 8969 del 01/01/1987

Apparecchi di protezione delle vie respiratorie- Prove di tenuta dei facciali UNI

     N.T. n° 8615 parte 1^ del 01/04/1989

Calzature di protezione con tomaio di cuoio. Terminologia, classificazione, requisiti generali e metodi di prova. UNI

 1.3 Viabilità, segnalazioni e cartelli segnaletici

     Circ. Min. n° 1220 del 22/07/1983

MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI Sistema segnaletico per veicoli e mezzi operativi in lento movimento sulle carreggiate autostradali a due corsie

     Circ. Min. n° 2900 del 20/11/1984

MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI Segnaletica relativa a lavori nelle autostrade e nelle strade con analoghe caratteristiche” 

     Circ. Min. n° 2146 del 20/09/1989

MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI Aut.Prot  N. 2146 DEL 20.09.89 Sistema segnaletico per veicoli e mezzi operativi in lento movimento sulle carreggiate delle autostrade a tre corsie

     D.Lgs. n° 285 del 30/04/1992

Nuovo Codice della Strada S.O. G.U. 114 del 18/05/1992

     D.Lgs. n° 493 del 14/08/1996

Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro. s.o.G.U. n. 156 deI 23.09.96

     D.M. n°   del 28/12/1989

Ministro dei Trasporti:modalità e cautele per la circolazione saltuaria di carrelli elevatori trasportatori o trattori. G.U. - n.5 - deI 08/01/1990

     D.M. n° 576 del 30/12/1992

MINISTERO DEI TRASPORTI Regolamento di attuazione della direttiva della commissione delle comunità europee n. 91/663 del 10 dicembre 1991, relativa alla omologazione parziale CEE dei tipi di veicolo a motore e relativi rimorchi per quanto riguarda l’installazione di dispositivi di illuminazione e segnalazione luminosa. G.U. n. 99  del 29/04/1993

     D.M. n° 326 del 25/03/1996

MINISTERO DEI TRASPORTI Regolamento concernente prescrizioni tecniche per la protezione degli occupanti degli autocarri contro lo spostamento del carico. G.U. -n 144 - del 21/06/1996

     D.P.R. n° 495 del 16/12/1992

Regolamento di esecuzione ed attuazione del Nuovo Codice della Strada S.O. G.U. n. 303 del 28/12/1992


     Dir.UE n° 92/58 del 26/08/1992

CEE Direttiva del Consiglio del 24 giugno 1992, recante le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute sul luogo di lavoro (nona direttiva particolare ai sensi dell’art.16 paragrafo i della direttiva 89/391/CEE). G.U.26.08.1992

     N.I. n° 12211 del 31/03/2004

Allegato n.26 - Mezzi diesel - "Standar di sicurezza per i lavori in galleria da adottarsi durante la costruzione di grandi opere pubbliche quali la linea ferroviaria ad Alta Velocita', la Variante Autostradale di Valico e la realizzazione della terza corsia. Dotazioni ed uso dei mezzi equipaggiati con motori diesel" Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.T. n° 9533 del 01/01/1989

Macchine movimento terra - Allarmi acustici di marcia avanti e retromarcia montati sulla macchina - Metodo di prova acustico ISO

     N.T. n° 7546 - parte 13^ del 01/12/1994

Segni grafici per segnali di sicurezza - Scala UNI

 1.4 Specifiche di comparto: settore costruzioni

     Circ. Min. n° 13 del 20/01/1982

Ministro del Lavoro Sicurezza dell’edilizia: sistemi e mezzi anticaduta, produzione e montaggio degli elementi prefabbricati in c a e c a p, manutenzione della gru a torre automontanti. 

     Circ. Min. n° 80 del 07/07/1986

Ministro del Lavoro:Autorizzazione alla costruzione e all’impiego di attrezzature per il getto di conglomerato in calcestruzzo con tecnologia a tunnel e pannelli per setti con relativi orizzontamenti. 

     Circ. Min. n° 41 del 18/03/1997

Ministro del Lavoro:decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 494, concernente le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili: prime direttive per l’applicazione. G.U. n. 75 del 1.04.97

     Dir.UE n° 92/57 del 26/08/1992

CEE Direttiva del Consiglio del 24 giugno 1992 riguardante le prescrizioni minime di sicurezza e di salute da attuare nei cantieri temporanei o mobili (ottava direttiva particolare ai sensi dell’art. 16 paragrafo 1, della direttiva 89/391/CEE). G.U.26.08.1992

     Dir.UE n° 1199/32/CE del 26/04/1999

Relativa alla riduzione del tenore di zolfo di alcuni combustibili liquidi e che modifica la direttiva 93/12/CEE G.U. CE del 11/05/1999

     D.M. n° 592 del 28/11/1987

Ministro Coordinamento Politiche Comunitarie:Attuazione della Direttiva n.84/532/CEE, relativa alle attrezzature e macchine per cantieri edili. G.U. n. 92 suppl. deI 20.04.88

     D.M. n° 259 del 10/05/1988

Ministro del Lavoro:Riconoscimento di efficacia di motori termici di tipo antideflagrante (Deroga allart.75 del DPR n.320 del 20.03.56). G.U. n. 162 del 12.07.88

     D.P.R. n° 164 del 07/01/1956

Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni. s.o.G.O.n.78 del 31.03.56

     D.P.R. n° 320 del 20/03/1956

Norme per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro in sotterraneo. s.o.G.O.n.109 deI 05.05.56


     L. n° 706 del 19/07/1961

Impiego della biacca nella pittura. G.U.n.197 del 9.08.61

     L. n° 246 del 15/06/1984

Integrazioni e modifiche al Decreto del Presidente della Repubblica 9/04/1959, N. 128, contenente Norme di Polizia delle Miniere e delle cave, nonche' alla Legge 6/10/1982 n. 752, concernente l'attuazione della politica mineraria. G.U. 172 del 23/06/1984

     N.T. n° 8088 del 01/06/1980

Lavori inerenti le coperture dei fabbricati - criteri per la sicurezza UNI

     N.I. n° 15267/PRC del 20/04/1998

Allegato n.1 - Grisù l° edizione “Scavo di gallerie in terreni grisutosi: standard di sicurezza. DPR 320/56 Capo X” Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 18704/PRC del 12/05/1998

Allegato n.2 - Impossibilita' di praticare il soccorso - Collegamento con 118 interrotto “Sospensione dei lavori di scavo delle gallerie quando le vie di collegamento tra cantieri di lavoro e le strutture di emergenza sanitaria sono interrotte e non è altresì possibile effettuare l’intervento di elisoccorso. Standard di sicurezza da adottarsi durante la costruzione della linea ferroviaria ad Alta Velocità” Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° Prot. N°18705 del 12/05/1998

Allegato n.3 - DPI, antincendio, salvataggio - Standard di sicurezza per i lavori in galleria da adottarsi durante la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità: DPI, antincendio, salvataggio. Regione Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 36026/PRC del 03/09/1999

Allegato n.4 - Ambulanze " Interventi di soccorso in situazioni di emergenza. Disciplina dell'accesso delle ambulanze nelle costruende gallerie della linea ferroviaria ad Alta Velocita' ai fini della prevenzione incendi ed esplosione". Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 9940/PRC del 09/03/2000

Allegato n.5 - Grisù 2^ edizione “Standard di sicurezza per lo scavo di gallerie in terreni grisutosi nell’Appennino Tosco Emiliano. DPR 320/56 Capo X 2^ edizione” Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 10319/PRC del 13/03/2000

Allegato n.6 - Postazioni SOS “Sistemi di comunicazione e di allarme installati in galleria” Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 12440/PRC del 22/03/2000

Allegato n.7 - Grisù2^ edizione riordinata per classe “Edizione riordinata per classe di galleria ed annotata dell’allegato tecnico della 2a edizione della nota interregionale - Standard di sicurezza per lo scavo di gallerie in terreni grisutosi nell’Appennino losco Emiliano. DPR 320/56 Capo X” Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 12442/PRC del 22/03/2000

Allegato n.8 - Rete antincendio “Standard di sicurezza Antincendio per i lavori in galleria da adottarsi durante la costruzione della linea ferroviaria ad Alta Velocità Rete idrica antincendio: caratteristiche progettuali e di installazione” Regioni Toscana Emilia - Romagna

    N.I. n° Prot. N° 12447 del 22/03/2000

Allegato n.9 - Container di salvataggio - Standard di sicurezza antincendio e salvataggio per i lavori in galleria da adottarsi durante la costruzione della linea farroviaria ad alta velocità: container di salvataggio e misure correlate. Regioni Toscana Emilia - Romagna


     N.I. n° 27964/PRC del 10/07/2000

Allegato n.11 - Interruzione e ripresa lavori “Interruzione e ripresa dei lavori in galleria” Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 27965/PRC del 10/07/2000

Allegato n.12 - Campi base “Principali requisiti igienico — sanitari e di sicurezza da adottare nella realizzazione dei campi base per la costruzione di grandi opere pubbliche quali la linea ferroviaria ad Alta Velocità e la Variante Autostradale di Valico” Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 27963/PRC del 10/07/2000

Allegato n.10 - Controllo parametri di ventilazione - Sistema di ventilazione di tipo permanente controllo dei parametri di ventilazione della galleria. Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 40226/PRC del 16/10/2000

Allegato n.13 - Campi base: Avviso di rettifica alla Nota  interregionale  prot.n. 27965/PRC del 10/07/2000 «Principali requisiti igienico —sanitari e di sicurezza da adottare nella realizzazione dei campi base per la costruzione di grandi opere pubbliche quali la linea ferroviaria ad Alta Velocità e la Variante Autostradale di Valico». Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 8080/FC del 23/02/2001

Allegato n.14 - Campi Base: chiarimenti - Lettera ASL USL Bo Sud prot.n. 8080FC -CO/FC del 23.02.2001 " principali requisiti igienico-sanitari e di sicurezza da adottare nella realizzazione dei Campi base per la costruzione di grandi opere pubbliche quali la linea ferroviaria ad Alta Velocita' e la Variante Autostradale di Valico. Chiarimenti inerenti il punto 3.2.2. Dormitori in materia di resistenza al fuoco. Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° Prot. N°47291 del 30/11/2000

Allegato n.15 - Veicolo per l'immediata evacuazione del personale Lavori in galleria. Veicolo per l'immediata evacuazione del personale in situazione di crisi. Precisazioni inerenti la disponibilità e le caratteristiche. Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 24644/PRC del 03/06/2002

Allegato n.16 Esplosivi “Standard di sicurezza per i lavori in galleria da adottarsi durante la costruzione di grandi opere pubbliche quali la linea ferroviaria ad Alta Velocità e la Variante Autostradale di Valico.

Metodo di avanzamento con perforazione e sparo. Sistema di innesco delle cariche esplosive a tubo conduttore d’onda nelle gallerie grisutose” Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 64678 del 31/12/2002

Allegato n.17 - Tarature e sganci - "Standar di sicurezza per lo scavo di gallerie in terrenti grisutosi nell'Appennino Tosco Emiliano. DPR 320/56 - Capo X 2^ edizione- Aspetti applicativi in tema di manutenzine dei sistemi dimonitoraggio gas - verifica dei sistemi di controllo dell'esplosivita' dell'atmosfera, delle costruzioni elettriche a sovrapressione interna e dei locali pressurizzati" Lettera ASL USL BO SUD - ASL 10 Firenze n. 64678 del 31.12.2002 Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° Prot. N°21093 del 26/05/2003

Allegato n.18 - Sistema di gestione dell'emergenza - Standard di sicurezza per i lavori in galleria da adottarsi durante la costruzione di grandi opere pubbliche quali la linea ferroviaria ad alta velocità e la variante autostradale di Valico. Sistema di gestione dell'emergenza. Regioni Toscana Emilia - Romagna


     N.I. n° 46299 del 19/09/2002

Allegato n.19 - Fine lavori di scavo. - "Sistema Alta Velocita' - Linea Milan /Napooli - Tratta Bologna/ Firenze. Dotazioni e impianti di sicurezza da mantenere in essere al termine dei lavori di scavo delle gallerie" . Lettera ASL USL BO SUD - ASL 10 Firenze. Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 56970 ASL10 del 05/09/2003

Allegato n.20 - Addetti al monitoraggio TAV - Lettera di chiarimenti su Nota Interregionale n°9440/PRC del 09/03/2000 - Standard di sicurezza per lo scavo di gallerie in terreni grisutosi nell'appennino Tosco Emiliano - DPR 320/56 Capo X 2° edizione Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 60750 del 25/09/2003

Allegato n.21- Impianti di Condizionamente dormitori VAV - Principali requisiti igienico sanitari e di sicurezza da adottare nella realizzazione dei campi base per la costruzione di grandi opere pubbliche quali la linea ferroriaria ad Alta Velocita' e la Variante Autostradale di Valico". Aspetti applicativi inerenti il punto 3.2.2."Dormitori in tema di condizioni microclimatiche negli ambienti di riposo"Lettera ASL USL BO SUD e ASL 10 Firenze prot.n. 60750 del 25/09/2003 Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 64434 del 15/12/2003

Allegato n.22 - Addetti al monitoraggio VAV. Standar di sicurezza per lo scavo di gallerie in terreni grisutosi nell'Appennino Tosco Emiliano. DPR 320/56 - Capo X - 2^edizione Aspetti applicativi in tema di monitoraggio del grisu' responsabile del monitoraggio e addetti al monitoraggio. Lettera ASL BO SUD e ASL 10 Firenze - Prot.n. 64434 del 15.12.2003 Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 3216 del 23/01/2004

Allegato n.23 - Indumenti ad alta visibilita' - "Indumenti ad alta visibilita' nei lavori di realizzazione di opere all'aperto" Lettera ASL USL BO SUD e ASL 10 Firenze. Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 6041 del 06/02/2004

Allegato n.24 - Grafici grisu' - "Standar di sicurezza per lo scavo di gallerie in terreni grisutosi nell'Appennino Tosco Emiliano. DPR 320/56 capo X - 2^ edizione. Grafici del sistema di rilevazione e registrazione del grisu'" Lettera ASL USL BO SUD e ASL 10 Firenze prot.n. 6041 del 06/02/2004 Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 7130 del 24/02/2004

Allegato n.25 - Grisu' 2^ edizione - Integrazione - Nota Interregionale prot.n.4940/PRC del 09/03/2000 2 Standar di sicurezza per lo scavo di gallerie in terreni grisutosi nell'Appennino Tosco Emiliano DPR 320/56 capo X - 2^ edizione " integrazione. Nota Interregionale pro.tn. 12440 /PRC del 22/03/2000 " Edizone riordinata per classe di galleria ed annotata dell'allegato tecnico della 2^ edizione della nota interregionale " Standar di sicurezza per lo scavo di gallerie in terreni grisutosi nell'Appennino Tosco Emiliano. DPR 320/56 Capo X" Integrazione. Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 12211 del 31/03/2004

Allegato n.26 - Mezzi diesel - "Standar di sicurezza per i lavori in galleria da adottarsi durante la costruzione di grandi opere pubbliche quali la linea ferroviaria ad Alta Velocita', la Variante Autostradale di Valico e la realizzazione della terza corsia. Dotazioni ed uso dei mezzi equipaggiati con motori diesel" Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.T. n° 1497.i del 01/11/1972

Direttive concernenti la prevenzione degli infortuni dovuti ad incendi ed esplosioni nell'esecuzione di lavori sotterranei attraverso strati rocciosi emananti gas naturali. INSAI


     N.T. n° 1497.i del 01/11/1972

Direttive concernenti la prevenzione degli infortuni dovuti ad incendi ed esplosioni nell'esecuzione di lavori sotterranei attraverso strati rocciosi emananti gas naturali. INSAI

     N.T. n° 8966 del 01/05/1986

Apparecchi di protezione delle vie respiratorie. Autorespiratori ad aria compressa a circuito aperto - Requisit prove e marcature UNI

     N.T. n° 8962 del 01/05/1986

Apparecchi di protezione delle vie respiratore. Filtri antigas e combinati. Requisiti, prove e marcatura UNI

     N.T. n° 8968 del 01/05/1986

Apparecchi di protezione delle vie respiratorie. Respiratori ad aria compressa alimentati dalla linea. Requisit prove e marcatura UNI

     N.T. n° 8960 del 01/05/1986

Apparecchi di protezione delle vie respiratorie. Maschere intere- requisiti, prove e marcatura UNI

     N.T. n° 8961 del 01/10/1986

Apparecchi di protezione delle vie respiratorie. Semimaschere e quarti dimaschere. Requisiti , prove e marcatura UNI

     N.T. n° 8969 del 01/01/1987

Apparecchi di protezione delle vie respiratorie- Prove di tenuta dei facciali UNI

     N.T. n° 88112.i del 01/04/1996

Concetto di salvataggio per lavori sotterranei INSAI

     N.T. n° 815 del 01/05/1997

Sicurezza delle frese a piena sezione non scudate e delle macchine per scavo meccanizzato di pozzi senza l'ausilio di alberi di trazione. UNI EN

     N.T. n° 815 del 01/05/1997

Sicurezza delle frese a piena sezione non scudate e delle macchine per scavo meccanizzato di pozzi senza l'ausilio di alberi di trazione. UNI EN

     N.T. n° 196 del 01/12/1998

Ventilazione dei cantieri sotterranei. (in lingua francese, traduzione italiana) SIA Norma Svizzera

1.5 Attività di misura, verifica, vigilanza e controllo

     Circ. Min. n° 130 del 29/11/1982

MINISTERO DEL LAVORO Omologazione e collaudi di piattaforme di lavoro.

     Circ. Min. n° 44 /2000prt.2l2BIrla 5-q del 10/07/2000

Ministro del Lavoro e della previdenza sociale Direzione Generale Rapporti di Lavoro: verifiche e controlli sulle attrezzature di lavoro :modalità di conservazione delle relative documentazioni Ministero del Lavoro

     Circ. Min. n° 46/2000 prt.21255Iom-4 del 11/07/2000

Ministro del Lavoro e della previdenza sociale Direzione Generale Rapporti di Lavoro: Verifiche di sicurezza dei ponteggi metallici fissi di cui allart. 30 del DPR 7 gennaio 1956 n 164 Ministero del Lavoro

     D.Lgs. n° 758 del 19/12/1994

Modificazioni alla disciplina sanzionatoria in materia di lavoro s.o.G.U. n. 9 del 26.01 .95

     D.M. n°   del 12/09/1959

Attribuzione dei compiti e determinazione delle modalità e delle documentazioni relative all esercizio delle verifiche e dei controlli previsti dalle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro. 

     D.M. n° 588 del 28/11/1987

Attuazione delle direttive CEE n. 79/113, n. 81/1051, n. 85;/405, n. 84/533, n. 85/406, n. 84/534, n. 84/535, n. 85/407, n. 84/536, n. 85/408, n. 84/537 e n. 85/409 relative al metodo di misura del rumore, nonché al livello sonoro o di potenza acustica di motocompressori, gru a torre, gruppi elettrogeni di saldatura, gruppi elettrogeni e martelli demolitori azionati a mano utilizzati per compiere lavori nei cantieri edili e di ingegneria civile. S.O.G.U.- n. 73 - del 28/03/1988

     D.M. n° 628 del 23/10/1996

Ministero dei Trasporti e della Navigazione - Regolamento recante norme per l'approvazione e l'omologazione delle attrezzature tecniche per le prove di revisione dei veicoli a motore e dei loro rimorchi G.U. n. 293 del 14/12/1996

     Dir.UE n° 79/113 del 28/03/1988

CEE Direttiva del Consiglio del 19 dicembre 1978, relativa alla determinazione delle emissioni sonore delle macchine e dei materiali per cantieri. G.U.28.3.1988.n.73-suppl

     Dir.UE n° 81/ 1057 del 28/03/1988

CEE Direttiva del Consiglio del 7 dicembre 1981 che modifica la direttiva n 79/11 3/Cee, relativa alla determinazione delle emissioni sonore delle macchine e dei materiali per cantieri G.U.28.3.1988 n.73-suppl

     N.I. n° 27963/PRC del 10/07/2000

Allegato n.10 - Controllo parametri di ventilazione - Sistema di ventilazione di tipo permanente controllo dei parametri di ventilazione della galleria. Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 64434 del 15/12/2003

Allegato n.22 - Addetti al monitoraggio VAV. Standar di sicurezza per lo scavo di gallerie in terreni grisutosi nell'Appennino Tosco Emiliano. DPR 320/56 - Capo X - 2^edizione Aspetti applicativi in tema di monitoraggio del grisu' responsabile del monitoraggio e addetti al monitoraggio. Lettera ASL BO SUD e ASL 10 Firenze - Prot.n. 64434 del 15.12.2003 Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.T. n° 271 del 01/01/1977

Ambiente di Lavoro - Determinazione delle polveri atmosferiche - Metodo gravimetrico UNICHIM

     N.T. n° 271 del 01/01/1977

Ambiente di Lavoro - Determinazione delle polveri atmosferiche - Metodo gravimetrico UNICHIM

     N.T. n° 318 del 01/01/1977

Ambiente di Lavoro - Determinazione della silice libera cristallina nei materiali e nelle polveri atmosferiche - Metodo gravimetrico UNICHIM

     N.T. n° 7814 del 08/05/1978

Dosimetri fotografici individuali - Classificazione , caratteristiche fondamentali e prove UNI

     N.T. n° 544 del 01/01/1980

Misure alle emissioni - Flussi gassosi convogliati - Determinazione degli ossidi di azoto in flussi gassosi convogliati - Metodo all'acido fenoldisolfonico UNICHIM

     N.T. n° 54 del 01/01/1980

Misure alle Emissioni - Flussi gassosi convogliati - Determinazione del monossido di carbonio in flussi gassosi convoliati metodo spettrofotometrico all'infrarosso UNICHIM

     N.T. n° 8199 del 01/03/1981

Misura in opera e valutazione dei rumore prodotto negli ambienti dagli impianti di riscaldamento , condizionamento e ventilazione. UNI

     N.T. n° 587 del 01/01/1983

Misure alle emissioni- Flussi gassosi convogliati - Determinazione degli ossidi di azoto - Metodo colorimetrico con reattivo di griess-saltzman UNICHIM

     N.T. n° 634q del 01/01/1984

Misure alle emissioni - Flussi gassosi convogliati - Determinazione del solfuro di idrogeno Metodo volumetrico UNICHIM

     N.T. n° 6055 del 01/07/1984

Carrelli industriali semoventi a grande sollevamento con gudatore a bordo - Tetto di protezione per guidatore -Prescrizione e prove UNI ISO

     N.T. n° 8967 del 01/05/1986

Apparecchi di protezione delle vie respiratorie. Respiratori a presa d'aria esterne. Requisiti prove e marcatura UNIi

     N.T. n° 9533 del 01/01/1989

Macchine movimento terra - Allarmi acustici di marcia avanti e retromarcia montati sulla macchina - Metodo di prova acustico ISO

     N.T. n° 3795 del 01/01/1989

Veicoli stradali, trattrici, macchine agricole e forestali - Determinazione del comportamento della combustione dei materiali all'interno dei veicoli ISO

     N.T. n° 28662 parte 1^ del 01/10/1993

Macchine utensili portatili - Misura delle vibrazioni sull'impugnatura - generalita' UNI - EN

     N.T. n° 25349 del 01/06/1994

Vibrazioni meccaniche -Linee guida per la misurazine e la valutazione dell'esposizione a vibrazioni trasmesse al sistema mano braccio UNI ENV

     N.T. n° 2631-1 del 01/05/1997

Mechanical vibration and shock evaluation of human exposure to whole-body vibration ISO

 


2. Sicurezza

 2.1 Ambienti e posti di lavoro

     Circ. Min. n° 13 del 20/01/1982

MINISTERO DEL LAVORO Sicurezza nell’edilizia: sistemi e mezzi anticaduta, produzione e montaggio degli elementi prefabbricati in c.a. e c.a.p, manutenzione della gru a torre automontanti. 

     N.I. n° 27965/PRC del 10/07/2000

Allegato n.12 - Campi base “Principali requisiti igienico — sanitari e di sicurezza da adottare nella realizzazione dei campi base per la costruzione di grandi opere pubbliche quali la linea ferroviaria ad Alta Velocità e la Variante Autostradale di Valico” Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 40226/PRC del 16/10/2000

Allegato n.13 - Campi base: Avviso di rettifica alla Nota  interregionale  prot.n. 27965/PRC del 10/07/2000 «Principali requisiti igienico —sanitari e di sicurezza da adottare nella realizzazione dei campi base per la costruzione di grandi opere pubbliche quali la linea ferroviaria ad Alta Velocità e la Variante Autostradale di Valico». Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 8080/FC del 23/02/2001

Allegato n.14 - Campi Base: chiarimenti - Lettera ASL USL Bo Sud prot.n. 8080FC -CO/FC del 23.02.2001 " principali requisiti igienico-sanitari e di sicurezza da adottare nella realizzazione dei Campi base per la costruzione di grandi opere pubbliche quali la linea ferroviaria ad Alta Velocita' e la Variante Autostradale di Valico. Chiarimenti inerenti il punto 3.2.2. Dormitori in materia di resistenza al fuoco. Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 46299 del 19/09/2002

Allegato n.19 - Fine lavori di scavo. - "Sistema Alta Velocita' - Linea Milan /Napooli - Tratta Bologna/ Firenze. Dotazioni e impianti di sicurezza da mantenere in essere al termine dei lavori di scavo delle gallerie" . Lettera ASL USL BO SUD - ASL 10 Firenze. Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 60750 del 25/09/2003

Allegato n.21- Impianti di Condizionamente dormitori VAV - Principali requisiti igienico sanitari e di sicurezza da adottare nella realizzazione dei campi base per la costruzione di grandi opere pubbliche quali la linea ferroriaria ad Alta Velocita' e la Variante Autostradale di Valico". Aspetti applicativi inerenti il punto 3.2.2."Dormitori in tema di condizioni microclimatiche negli ambienti di riposo"Lettera ASL USL BO SUD e ASL 10 Firenze prot.n. 60750 del 25/09/2003 Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.T. n° 8088 del 01/06/1980

Lavori inerenti le coperture dei fabbricati - criteri per la sicurezza UNI

     N.T. n° 8612 del 01/01/1984

Cancelli, porte e portoni motorizzati. Criteri costruttivi e dispositivi di protezione contro gli infortuni UNI

 2.2 Attrezzature, apparecchiature, attrezzi ed utensili

     Circ. Min. n° 226 del 01/08/1974

MINISTERO DEL LAVORO Ponteggi metallici fissi a giunti e tubi e ad elementi prefabbricati.

     Circ. Min. n° 103 del 17/11/1980

MINISTERO DEL LAVORO Prevenzione infortuni nei cantieri - betoniere.


     Circ. Min. n° 18 del 07/02/1981

MINISTERO DEL LAVORO Attrezzature per getto di calcestruzzo con tecnologia a tunnel. norme di calcolo.

     Circ. Min. n° 80 del 07/07/1986

MINISTERO DEL LAVORO Art. 30 DPR 7/1/56 n.164. Autorizzazione alla costruzione all’impiego di attrezzature per il getto di conglomerato in calcestruzzo con tecnologia a tunnel e pannelli per setti con relativi orizzontamenti.

     Circ. Min. n° 44 /2000prt.2l2BIrla 5-q del 10/07/2000

Ministro del Lavoro e della previdenza sociale Direzione Generale Rapporti di Lavoro: verifiche e controlli sulle attrezzature di lavoro :modalità di conservazione delle relative documentazioni Ministero del Lavoro

     D.M. n°   del 20/11/1968

Riconoscimento dell’efficacia, ai fini della sicurezza, dell’isolamento speciale completo di cui devono essere dotati gli utensili e gli apparecchi elettrici mobili senza collegamento elettrico a terra. G.U. n. 307 del 03.12.68

     D.M. n°   del 18/09/1975

Ministro dei Trasporti:norme tecniche di sicurezza per la costruzione e l’esercizio delle scale mobili in servizi pubblico S.O.G.U. n. 295 del 07/11/1975

     D.M. n° 982 del 04/03/1982

MINISTERO DEL LAVORO Riconoscimento di efficacia di nuovi mezzi e sistemi di sicurezza per i ponteggi sospesi motorizzati. G.U. -n. 81 -del 24/03/1982

     D.M. n°   del 27/07/1985

MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI Norme tecniche per l’esecuzione delle opere in cemento armato normale e compresso e per le strutture metalliche (pompa per c.l.s.). S.O.G.U.-n. 113-del 17/05/1986

     D.M. n°   del 25/11/1986

Ministro dei Trasporti:norme tecnico-funzionali degli autoveicoli ad uso speciale allestiti con attrezzature di lavoro e comunque non atti al carico. G.U. - n. 10- deI 14/01/1 987

     D.M. n° 588 del 28/11/1987

Attuazione delle direttive CEE n. 79/113, n. 81/1051, n. 85;/405, n. 84/533, n. 85/406, n. 84/534, n. 84/535, n. 85/407, n. 84/536, n. 85/408, n. 84/537 e n. 85/409 relative al metodo di misura del rumore, nonché al livello sonoro o di potenza acustica di motocompressori, gru a torre, gruppi elettrogeni di saldatura, gruppi elettrogeni e martelli demolitori azionati a mano utilizzati per compiere lavori nei cantieri edili e di ingegneria civile. S.O.G.U.- n. 73 - del 28/03/1988

     D.M. n° 592 del 28/11/1987

MINISTERO PER IL COORDINAMENTO DELLE POLITICHE COMUNITARIE Attuazione della direttiva n. 84/532/CEE, relativa alle attrezzature e macchine per cantieri edili S.O.G U - n. 92 - del 20/04/1988

     D.M. n°   del 30/03/1994

Attuazione della direttiva del consiglio delle comunità europee n.92/22 del 31 marzo 1992 relativa ai vetri di sicurezza ed ai materiali per vetri sui veicoli a motore e sui loro rimorchi. S.O.G.U. n. 99 del 30/04/1994

     D.P.R. n° 302 del 19/03/1956

Norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro integrative di quelle generali emanate con DPR 27 aprile n .155 n. 547 S.O.G.U.- n. 105 deI 30/04/1956

     Dir.UE n° 85/409 del 28/03/1988

CEE Direttiva del Consiglio dell’il luglio 1985 che adegua al progresso tecnico la direttiva n.84/537/CEE, relativa al livello di potenza acustica ammesso dei martelli demolitori azionati a mano. G.U.28.3.1 988, n.73-suppl.

     Dir.UE n° 84/532 del 20/04/1988

CEE Direttiva del Consiglio del 17 settembre 1984 relativa alle disposizioni comuni in materia di attrezzature e macchine per cantieri edili G.U.20.4.1 988 n.92-suppl.

     Dir.UE n° 89/656 del 30/12/1989

CEE Direttiva del Consiglio del 30 novembre 1989 relativa ai requisiti minimi di sicurezza e di salute per l’uso di attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori durante il lavoro (terza direttiva particolare ai sensi dell’articolo 16, paragrafo i della  G.U.30.12.1989

     Dir.UE n° 89/655 del 30/12/1989

CEE Direttiva del Consiglio del 30 novembre 1989, relativa ai requisiti minimi di sicurezza e di salute per l’uso delle attrezzature di lavoro dal parte dei lavoratori durante il lavoro (seconda direttiva particolare ai sensi dell’articolo 16, paragrafo i G.U.30.12.1989

     Dir.UE n° 95/63 del 05/12/1995

DIRETTIVA DEL CONSIGLIO DELLE COMUNITA’ EUROPEE Direttiva 95/63/CEE del consiglio del 5 dicembre 1995 che modifica la direttiva 89/655/CEE relativa ai requisiti minimi di sicurezza e di salute per l’uso della attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori GUCE - n. L. 335 - 30/1 211 995

     L. n° 320 del 05/11/1990

Norme concernenti le mole abrasive GU. - n. 264-del 12/11/1990 G.U. - n. 264 - del 12/11/1990

     N.T. n° 68 del 01/04/1980

Molatrici a motore portatili sicurezza meccanica UNI EN

     N.T. n° 7918 del 01/03/1989

Macchine forestali - decespugliatori portatili - Protezione lama circolare - Dimensioni UNI ISO

     N.T. n° 8380 del 01/03/1989

Macchine forestali - Decespubliatori portatli - Protezione lama circolare - resistenza UNI ISO

     N.T. n° 28662 parte 1^ del 01/10/1993

Macchine utensili portatili - Misura delle vibrazioni sull'impugnatura - generalita' UNI - EN

 2.2.1 Attrezzature edilizia, ponteggi, cassaforme ecc

     Circ. Min. n° 24 del 07/07/1963

Art. 30 del DPR 7 gennaio 1956, n. 164. richiesta di autorizzazione alla costruzione ed all’impiego dei ponteggi metallici fissi.

     Circ. Min. n° 15 del 19/03/1980

MINISTERO DEL LAVORO Prevenzione infortuni: attrezzature per getto di calcestruzzo con tecnologia a tunnel. 

     Circ. Min. n° 39 del 15/05/1980

Ministro del Lavoro Impalcature automatiche autosollevanti. Art. 30 e seguenti del DPR 7 gennaio 1956, n. 164 

     Circ. Min. n° 103 del 17/11/1980

Ministro del Lavoro:Normativa disciplinante l’utilizzo delle betoniere nei cantieri.

     Circ. Min. n° 70 del 29/06/1981

MINISTERO DEL LAVORO Prevenzione infortuni nei cantieri - betoniere.


     Circ. Min. n° PROT. N. 7RL122626/PR-6 del 01/09/1981

Ministro del Lavoro Ascensori per cantieri - applicabilità delle norme di prevenzione infortuni di cui al DPR 27 aprile 1955, N. 547. 

     Circ. Min. n° 13 del 20/01/1982

Ministro del Lavoro:Sicurezza nell’edilizia: sistemi e mezzi anticaduta, produzione e montaggio degli elementi prefabbricati in c.a. e c.a.p., manutenzione delle gru a torre automontanti. 

     Circ. Min. n° 24 del 24/02/1982

Ministro del Lavoro DPR 7/1/56 N. 164 — ponteggi metallici realizzati con elementi componibili.

     Circ. Min. n° 149 del 22/11/1985

Ministro del Lavoro:DPR 27 gennaio 1956, n. 164 – Disciplina della costruzione e dell’impiego dei ponteggi metallici fissi. 

     Circ. Min. n° 80 del 07/07/1986

Ministro del Lavoro:Autorizzazione alla costruzione e all’impiego di attrezzature per il getto di conglomerato in calcestruzzo con tecnologia a tunnel e pannelli per setti con relativi orizzontamenti. 

    Circ. Min. n° 46/2000 prt.21255Iom-4 del 11/07/2000

Ministro del Lavoro e della previdenza sociale Direzione Generale Rapporti di Lavoro: Verifiche di sicurezza dei ponteggi metallici fissi di cui allart. 30 del DPR 7 gennaio 1956 n 164 Ministero del Lavoro

     D.M. n° 8626 del 02/09/1968

Riconoscimento di efficacia di alcune misure tecniche di sicurezza per i ponteggi metallici fissi, sostitutive di quelle indicate nel DPR n.164/1 956. G.U. n.242 del 23.09.68

     D.M. n°   del 04/03/1982

Ministro del Lavoro, Circolare del 21.06.82 Riconoscimento di efficacia di nuovi mezzi e sistemi di Sicurezza per i ponteggi sospesi motorizzati. G.U.n.81 de1 24.03.82

     D.M. n° 982 del 04/03/1982

MINISTERO DEL LAVORO Riconoscimento di efficacia di nuovi mezzi e sistemi di sicurezza per i ponteggi sospesi motorizzati. G.U. -n. 81 -del 24/03/1982

     D.M. n°   del 04/03/1982

Ministro del Lavoro Riconoscimento di efficacia di nuovi mezzi e sistemi di sicurezza per i ponteggi sospesi motorizzati. G.U.-n. 81 -deI 2410311982

     D.M. n°   del 12/03/1987

Ministro del Lavoro:modificazione al D.M. 4 marzo 1982 concernente il riconoscimento di efficacia di nuovi mezzi e sistemi di sicurezza per i ponteggi sospesi motorizzati. 

     D.M. n° 592 del 28/11/1987

Ministro Coordinamento Politiche Comunitarie:Attuazione della Direttiva n.84/532/CEE, relativa alle attrezzature e macchine per cantieri edili. G.U. n. 92 suppl. deI 20.04.88

     D.M. n° 451 del 06/10/1988

Ministro del Lavoro:Deroghe alla normativa in vigore relativamente ai ponteggi di servizio a piani di lavoro autosollevanti. G.U. n.251 deI 25.10.88

     D.M. n° 451 del 06/10/1988

Ministro del Lavoro:Deroghe alla normativa in vigore relativamente ai ponteggi di servizio a piani di lavoro autosollevanti. G.U. - n. 251 - del 25/10/1988

     D.M. n° 115 del 23/03/1990

Ministro del Lavoro:Riconoscimento di efficacia per ponteggi metallici fissi aventi interasse tra i montanti superiore a metri 1,80. G.U. n. 112 deI 16.05.90

     D.M. n° 466 del 22/05/1992

Ministro del Lavoro:Regolamento recante il riconoscimento di efficacia di un sistema individuale anticaduta per gli addetti al montaggio ed allo smontaggio dei ponteggi metallici. G.U. n. 284 deI 2.12.92

     Dir.UE n° 84/532 del 20/04/1988

CEE Direttiva del Consiglio del 17 settembre 1984 relativa alle disposizioni comuni in materia di attrezzature e macchine per cantieri edili G.U.20.4.1 988 n.92-suppl.

     Dir.UE n° 89/656 del 30/12/1989

CEE Direttiva del Consiglio del 30 novembre 1989 relativa ai requisiti minimi di sicurezza e di salute per l’uso di attrezzature di lavoro da parte dei lavoratori durante il lavoro (terza direttiva particolare ai sensi dell’articolo 16, paragrafo i della  G.U.30.12.1989

     N.T. n° 5767 del 01/04/1984

carrelli operanti in condizioni speciali, con montanti inclinati in avanti prove di stabilita'. UNI ISO

     N.T. n° 131parte 2^ del 01/04/1994

Scale - requisiti - prove - marcature UNI EN

     N.T. n° 131 oarte 1^ del 01/04/1994

Scale - Terminologia tipi dimensioni funzionali UNI -EN

     N.T. n° 10401 del 01/11/1994

Scale di appoggio portatili a sfilo ed innestabili per usi professionali specifici nell'industria UNI

 2.3 Impianti

     D.M. n°   del 12/09/1959

Attribuzione dei compiti e determinazione delle modalità e delle documentazioni relative all esercizio delle verifiche e dei controlli previsti dalle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro. 

     D.P.R. n° 323 del 20/03/1956

Norme per la prevenzione degli infortuni e l’igiene dei lavoro negli impianti telefonici. s.o.G.O.n.109 deI 05.05.56

     D.P.R. n° 320 del 20/03/1956

Norme per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro in sotterraneo. s.o.G.O.n.109 deI 05.05.56

     L. n° 46 del 05/03/1990

Norme per la sicurezza degli impianti. 

     N.T. n° 10339 del 01/06/1995

Impianti aeraluci a fini di benessere - Generalita' Classificazione e requisiti - regole per la richiesta d'offerta, l'offerta, l'0rdine e la fornitura sostituisce UNI 51/04 UNI

 2.3.1 Impianti a pressione

     D.L. n° 670 del 31/12/1996

Proroga di termini. Art. 7 Differimento di termini in materia di sicurezza di impianti ed edifici. (art. 30. c. 2 del D.Lgs. 242 contravvenzioni - Legge 46/90 impianti trasporto e utilizzazione dei gas negli edifici) G.U. n. 305 del 31 .12.96 (decaduto e non reiterato)

     D.Lgs. n° 311 del 27/09/1991

Attuazione delle Direttive CEE n. 87/404 e 90/488 in materia di recipienti semplici a pressione, a norma dellart. 56 della Legge 29 dicembre 1990, n. 428. G.U. n.233 del 4.10.91


     D.M. n° 70199 del 07/01/1999

99 “Codificazione del colore per l’identificazione delle bombole per gas trasportabili” 07/01/1999

     D.P.R. n° 321 del 20/03/1956

Norme per la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro nei cassoni ad aria compressa. s.o.G.O.n.109 del 05.05.56

     N.T. n° 6125 del 01/12/1974

filettature gas coniche per tubi porta cavi e letivi raccordi per impianti elettrici a sicurezza del tipo a prova di esplisine (AD -PE) UNI

     N.T. n° 228 del 01/01/1983

Filettature di tubazioni per accoppiamento non a tenuta sul filetto- Designazione dimensioni e tolleranze. UNI ISO

     N.T. n° ISO 7 del 01/04/1984

Tubazioni unisider - Filettature di tubazioni per accoppianto a tenuto sul filetto Designazione dimensione e tolleranze UNI

     N.T. n° 9507 del 01/07/1989

Unita' terminali per impianti - distribuzione di gas non infiammabili per uso medico UNI

     N.T. n° 7129 del 01/01/1992

Impianti a gas per uso domestico alimentati da rete di distribuzione progettazione, installazione e manuntenzione UNI

 2.3.2 Impianti elettrici

     D.M. n°   del 22/02/1965

Attribuzioni aII’E.N.P.l. dei compiti relativi alle verifiche dei dispositivi e delle installazioni di protezione contro le scariche atmosferiche e degli impianti di messa a terra. 

     D.M. n°   del 20/11/1968

Riconoscimento dell’efficacia, ai fini della sicurezza, dell’isolamento speciale completo di cui devono essere dotati gli utensili e gli apparecchi elettrici mobili senza collegamento elettrico a terra. G.U. n. 307 del 03.12.68

     D.M. n° 442 del 13/07/1990

Ministro del Lavoro: Regolamento recante riconoscimento di efficienza di un sistema di sicurezza per lavori sotto tensione effettuati su impianti elettrici alimentati a frequenza industriale con tensione nominale di esercizio compresa tra 1.000 e 30.000 vo G.U.n.24 del 29.01.91

     D.M. n° 347 del 10/05/1998

Ministro del Lavoro:modificato ai sensi del D.M.L.P.S. n. 354 deI 23.04.92 (G.U. n 181 deI 3.08.92): riconoscimento di efficacia dei mezzi e sistemi di sicurezza relativi alla costruzione ed all’impiego di radiocomandi per l’azionamento di gru, argani e p G.U. n. 190 deI 13.08.88

     L. n° 791 del 18/10/1977

Attuazione della Direttiva n.72I73/CEE relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione. 

     N.T. n° 31.8 del 01/05/1993

Costruzioni elettriche per atmosfere potenzialmente esplosive - Regole general.i CEI

     N.T. n° 10380 del 01/05/1994

Illuminotecnica - Illuminazione di interni con luce artificiale UNI


     N.T. n° 60079-10 del 01/10/1996

Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas. Parte 10: classificazione dei luoghi pericolosi. CEI EN

     N.T. n° 44.5 del 01/05/1998

Equipaggiamenti elettrici di macchine industriali parte I: norme generali. CEI

     N.T. n° 11.1 del 01/10/2001

Impianti elettrici utilizzatori con tensione superiore a 1KV in ca. CEI

     N.T. n° 64.8 V edizione del 01/05/2003

Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V ca e a 1500V cc CEI

 2.3.3 Areazione, ventilazione, condizionamento e climatizzazione

     N.I. n° 27963/PRC del 10/07/2000

Allegato n.10 - Controllo parametri di ventilazione - Sistema di ventilazione di tipo permanente controllo dei parametri di ventilazione della galleria. Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.T. n° 5104 del 01/01/1963

Impianti di condizionamento dell'aria - Norme per l'ordinazione l'offerta ed il collaudo UNI

     N.T. n° 7416 del 01/06/1975

Forni industriali - norme per l'ordinazine il collaudo e l'accettazione UNI

     N.T. n° 7415 del 01/06/1975

Forni industriali - Termini definzioni e classificazione UNI

     N.T. n° 8852 del 01/01/1987

Impianti di climatizzazione invernale per edifici adibiti ad attivita' industriale ed artigianale. Regole per l'ordinazione, l'offerta e il collaudo. UNI

     N.T. n° 196 del 01/12/1998

Ventilazione dei cantieri sotterranei. (in lingua francese, traduzione italiana) SIA Norma Svizzera

 2.4 Macchine

     Circ. Min. n° 31/MI.SA.(78) 11 del 31/08/1978

MINISTERO DELL’INTERNO Norme di sicurezza per l’installazione di motori a combustione interna accoppiati a macchina generatrice elettrica o macchina operatrice.

     Circ. Min. n° 31/MI.SA.(78) 11 del 31/08/1978

MINISTERO DELL’INTERNO Norme di sicurezza per l’installazione di motori a combustione interna accoppiati a macchina generatrice elettrica o macchina operatrice.

     Circ. Min. n° 3I/MI.SA.(78) 11 del 31/08/1978

MINISTERO DELL’INTERNO Norme di sicurezza per installazione di motori a combustione interna accoppiati a macchina generatrice elettrica o a macchina operatrici.

     Circ. Min. n° 15 del 19/03/1980

MINISTERO DEL LAVORO Prevenzione infortuni: attrezzature per getto di calcestruzzo con tecnologia a tunnel. 

     Circ. Min. n° 103 del 17/11/1980

MINISTERO DEL LAVORO Prevenzione infortuni nei cantieri - betoniere.

     Circ. Min. n° 103 del 17/11/1980

Ministro del Lavoro:Normativa disciplinante l’utilizzo delle betoniere nei cantieri.

     Circ. Min. n° 70 del 29/06/1981

MINISTERO DEL LAVORO Prevenzione infortuni nei cantieri - betoniere.

     Circ. Min. n° 113 del 10/09/1985

MINISTERO DEL LAVORO DPR 164/56- Centine autovaranti per viadotti.

     D.M. n°   del 14/03/1940

MINISTERO DEI TRASPORTI Registrazione e targatura delle macchine operatrici. G.U.-129- del 11/05/1984

     D.M. n°   del 12/09/1959

Attribuzione dei compiti e determinazione delle modalità e delle documentazioni relative all esercizio delle verifiche e dei controlli previsti dalle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro. 

     D.M. n°   del 04/03/1982

MINISTERO DEI TRASPORTI Parabrezza in vetro tempra differenziata conformi alle prescrizioni del regolamento CEE/ONU n.43 da montare sui veicoli a motore. S.O.G.U. - n. 155- deI 08/06/1982

     D.M. n°   del 14/06/1985

MINISTRO DEI TRASPORTI Norme tecnico-funzionali per l’immissione in circolazione delle macchine operatrici. G.U.  n. 159 - deI 08/07/1985

     D.M. n°   del 05/09/1986

 MINISTERO DEI TRASPORTI Norme relative alla omologazione parziale CEE dei tipi di veicolo a motore e di rimorchio per quanto riguarda la frenatura. S.O.G.U. n. 47 - del 26/02/1987

     D.M. n° 588 del 28/11/1987

Attuazione delle direttive CEE n. 79/113, n. 81/1051, n. 85;/405, n. 84/533, n. 85/406, n. 84/534, n. 84/535, n. 85/407, n. 84/536, n. 85/408, n. 84/537 e n. 85/409 relative al metodo di misura del rumore, nonché al livello sonoro o di potenza acustica di motocompressori, gru a torre, gruppi elettrogeni di saldatura, gruppi elettrogeni e martelli demolitori azionati a mano utilizzati per compiere lavori nei cantieri edili e di ingegneria civile. S.O.G.U.- n. 73 - del 28/03/1988

     D.M. n° 592 del 28/11/1987

MINISTERO PER IL COORDINAMENTO DELLE POLITICHE COMUNITARIE Attuazione della direttiva n. 84/532/CEE, relativa alle attrezzature e macchine per cantieri edili S.O.G U - n. 92 - del 20/04/1988

     D.M. n° 259 del 10/05/1988

Ministro del Lavoro:Riconoscimento di efficacia di motori termici di tipo antideflagrante (Deroga allart.75 del DPR n.320 del 20.03.56). G.U. n. 162 del 12.07.88

     D.M. n°   del 16/12/1989

MINISTERO DEI TRASPORTI Revisione generale dei veicoli a motore. G. U. n. 298-del 22/12/1989

     D.M. n°   del 23/03/1992

MinisteriAmbiente - Sanita' Trasporti - Nuovi limiti alle emissioni di gas inquinanti prodotti da motori ad accensione spontanea destinati alla propulsione dei veicoli S.O. G.U.n. 77 del 01/04/1992

     D.M. n° 576 del 30/12/1992

MINISTERO DEI TRASPORTI Regolamento di attuazione della direttiva della commissione delle comunità europee n. 91/663 del 10 dicembre 1991, relativa alla omologazione parziale CEE dei tipi di veicolo a motore e relativi rimorchi per quanto riguarda l’installazione di dispositivi di illuminazione e segnalazione luminosa. G.U. n. 99  del 29/04/1993

     D.M. n° 316 del 04/03/1994

MINISTERO DELL’INDUSTRIA Regolamento recante norme in materia di limitazione del rumore prodotto dagli escavatori idraulici e a funi, apripista e pale caricatrici. G.U. - n. 122 - del 27/05/1994


     D.M. n°   del 30/03/1994

MINISTERO DEI TRASPORTI Attuazione della direttiva del consiglio delle comunità europee n. 92/23 deI 31 marzo 1992 relativa ai pneumatici dei veicoli a motore e dei loro rimorchi nonchè al loro montaggio. S.O.G.U. n. 99 - del 30/04/1994

     D.M. n° 270 del 05/05/1995

MINISTERO DEI TRASPORTI Regolamento recante norme sulla revisione generale periodica di veicoli a motore e loro rimorchi G.U. - n. 156 -deI 06/07/1995

     D.M. n° 326 del 25/03/1996

MINISTERO DEI TRASPORTI Regolamento concernente prescrizioni tecniche per la protezione degli occupanti degli autocarri contro lo spostamento del carico. G.U. -n 144 - del 21/06/1996

     D.M. n° 628 del 23/10/1996

Ministero dei Trasporti e della Navigazione - Regolamento recante norme per l'approvazione e l'omologazione delle attrezzature tecniche per le prove di revisione dei veicoli a motore e dei loro rimorchi G.U. n. 293 del 14/12/1996

     D.M. n°   del 27/03/1997

Ministeri dei Trasporti e della Navigazione - Ambiente e Sanita' - Attuazione della direttiva 96/1/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22/01/1996 concernente il ravvicinamento delle Legislazioni degli Stati Membri relativi alle misure da adottare contro le emissioni di inquinanti gassosi e di particolato prodotti dai motori ad accensione spontanea destinati alla propulsione dei veicoli G.U. n. 88 del 16/04/1997

     D.P.C.M. n° 395 del 07/09/2001

Recepimewnto della direttiva 99/CEE relativa alla riduzione del tenore di zolfo di alcuni combustibili liquidi G.U. N. 255 del 2/11/2001

     D.P.R. n° 459 del 24/07/1996

Regolamento per attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/365/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle macchine. s.o.G.U. n. 146 del 06.09.96

     Dir.UE n° 79/113 del 28/03/1988

CEE Direttiva del Consiglio del 19 dicembre 1978, relativa alla determinazione delle emissioni sonore delle macchine e dei materiali per cantieri. G.U.28.3.1988.n.73-suppl

     Dir.UE n° 84/532 del 20/04/1988

CEE Direttiva del Consiglio del 17 settembre 1984 relativa alle disposizioni comuni in materia di attrezzature e macchine per cantieri edili G.U.20.4.1 988 n.92-suppl.

     N.T. n° 1070 del

Sicurezza del macchinario - Terminologia ENV

     N.T. n° 8482 del 01/06/1983

Mescolatori aperti a cilindri per gomma e materie plastiche. Dispositivi di arresto d'emergenza UNI

     N.T. n° 292-2 del 01/01/1991

Sicurezza del macchinario - Concetti fondamentali, principi generali di progettazione - Specifiche e principi tecnici. EN

     N.T. n° 292-1 del 01/01/1991

Sicurezza del macchinario - Concetti fondamentali, principi generali di progettazione - Terminologia, metodologia di base. EN


     N.T. n° 294 del 01/01/1992

Sicurezza del macchinario - Distanze di sicurezza per impedire il raggiungimento di zone pericolose con gli arti superiori EN

     N.T. n° 3046-1 del 01/01/1993

Motori alternativi a combustione interna - Prestazioni - Condizioni normali di riferimento, dichiarazione della potenza, consumi di combustibile ed olii lubrificanti e metodi di prova. ISO/DIS

     N.T. n° 815 del 01/05/1997

Sicurezza delle frese a piena sezione non scudate e delle macchine per scavo meccanizzato di pozzi senza l'ausilio di alberi di trazione. UNI EN

     N.T. n° 1679-1 del 01/01/2000

Motori alternativi a combustione interna Sicurezza Motori diesel UNI EN

 2.4.1 Macchine generatrici, trasformatrici e convertitrici

     Circ. Min. n° 31/MI.SA.(78) 11 del 31/08/1978

MINISTERO DELL’INTERNO Norme di sicurezza per l’installazione di motori a combustione interna accoppiati a macchina generatrice elettrica o macchina operatrice.

     Circ. Min. n° 31/MI.SA.(78) 11 del 31/08/1978

MINISTERO DELL’INTERNO Norme di sicurezza per l’installazione di motori a combustione interna accoppiati a macchina generatrice elettrica o macchina operatrice.

     Circ. Min. n°   del 31/08/1978

MINISTERO DELL’INTERNO Norme di sicurezza per l’installazione di motori a combustione interna accoppiati a macchina generatrice elettrica o macchina operatrice.

     Circ. Min. n° 3I/MI.SA.(78) 11 del 31/08/1978

MINISTERO DELL’INTERNO Norme di sicurezza per installazione di motori a combustione interna accoppiati a macchina generatrice elettrica o a macchina operatrici.

     Dir.UE n° 85/407 del 28/03/1988

CEE Direttiva del Consiglio dell'l1 luglio 1985 che adegua al progresso tecnico la direttiva n.84/535/CEE, relativa al livello di potenza acustica ammesso dei gruppi elettrogeni di saldatura. G.U.28.3.1988, n.73-suppl

     Dir.UE n° 84/533 del 28/03/1988

CEE Direttiva del Consiglio del 17 settembre 1984 relativa al livello di potenza acustica ammesso dei moto copressori G.U.28.3.1988 n. 73-suppl

     Dir.UE n° 84/535 del 28/03/1988

CEE Direttiva del Consiglio del 17 settembre 1984 relativa al livello di potenza acustica ammesso dei gruppi elettrogeni di saldatura G.U.28.3.1988, n.73-suppl.

     Dir.UE n° 84/536 del 28/03/1988

CEE Direttiva del Consiglio del 17 settembre 1984 relativa al livello di potenza acustica ammesso dei gruppi elettrogeni. G.U.28.3.1988, n.73-suppl.

 2.4.2 Macchine operatrici

     D.M. n°   del 14/03/1940

MINISTERO DEI TRASPORTI Registrazione e targatura delle macchine operatrici. G.U.-129- del 11/05/1984


     D.M. n°   del 14/06/1985

MINISTERO DEI TRASPORTI Norme tecnico —funzionali per l’immissione in circolazione delle macchine operatrici. G.U. - n. 159 del 08/07/1985

     D.M. n°   del 14/06/1985

MINISTRO DEI TRASPORTI Norme tecnico-funzionali per l’immissione in circolazione delle macchine operatrici. G.U.  n. 159 - deI 08/07/1985

     D.M. n° 455 del 22/10/1987

Ministro dei Trasporti:Omologazione quale unità tecnica indipendente, del motore destinato ad equipaggiare macchine agricole o macchine operatrici semoventi. G.U. - n. 259 - deI 05/11/1 987

     D.M. n° 594 del 28/11/1987

MIINISTERO PER IL COORDINAMENTO DELLE POLITICHE COMUNITARI Attuazione della direttiva n. 86/296/cee relativa alle strutture di protezione in caso di caduta di oggetti (fops) di determinate macchine per cantiere. S.O. G.U. -n. 92-del 20/04/1988

     D.M. n° 593 del 28/11/1987

MINISTERO PER IL COORDINAMENTO DELLE POLITICHE COMUNITARIE Attuazione della direttiva n. 86/295/cee, relativa alle strutture di protezione in caso di ribaltamento (rops) di determinate macchine per cantiere S.O.G.U. - n. 92 - deI 20/04/1988

     D.M. n° 594 del 28/11/1987

Ministro Coordinamento Politiche Comunitarie:Attuazione della Direttiva n. 86/296/CEE, relativa alle strutture di protezione in caso di caduta di oggetti (FOPS) di determinate macchine per cantiere. G.U. n. 92 suppl. deI 20.04.88

     D.M. n° 593 del 28/11/1987

Ministro Coordinamento Politiche Comunitarie:Attuazione della Direttiva n. 86/295/CEE, relativa alle strutture di protezione in caso di ribaltamento (ROPS) di determinate macchine per cantiere. G.U. n. 92 suppl. deI 20.04.88

     D.M. n° 247 del 07/06/1988

MINISTERO DEI TRASPORTI Termini e modalità per la registrazione e la targatura delle macchine operatrici. G.U. - n. 157 - del 06/07/1988

     D.M. n°   del 23/03/1992

Nuovi limiti alle emissioni di gas inquinanti prodotti da motori ad accensione spontanea destinati alla propulsione dei veicoli S.O. G.U.n. 77del '01/04/1992

     Dir.UE n° 86/295 del 04/01/1988

Direttiva del Consiglio deI 26 maggio 1986 relativa alle strutture di protezione in caso di ribaltamento (ROPS) in determinate macchine per cantieri. G.U.20.4.1 988,n.92-suppl

     Dir.UE n° 86/296 del 20/04/1988

CEE Direttiva del Consiglio del 26 maggio 1986 relativa alle strutture di protezione in caso di caduta di oggetti (FOPS) di determinate macchine per cantieri. G.U.20.4.1988, n 92-suppl.

     N.I. n° 12211 del 31/03/2004

Allegato n.26 - Mezzi diesel - "Standar di sicurezza per i lavori in galleria da adottarsi durante la costruzione di grandi opere pubbliche quali la linea ferroviaria ad Alta Velocita', la Variante Autostradale di Valico e la realizzazione della terza corsia. Dotazioni ed uso dei mezzi equipaggiati con motori diesel" Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.T. n° 5353 del 01/03/1983

Macchine movimento terra -Punto di riferimento del sedile UNI ISO


     N.T. n° 3449 del 01/06/1983

Macchine movimento terra strutture di protezione contro la caduta di oggetti prove di laboratorio e requisiti di prestazione UNI ISO

     N.T. n° 6750 del 01/01/1984

Macchine movimento terra - Uso e manutenzione - Presentazione e contenuto dei manuali ISO

     N.T. n° 6055 del 01/07/1984

Carrelli industriali semoventi a grande sollevamento con gudatore a bordo - Tetto di protezione per guidatore -Prescrizione e prove UNI ISO

     N.T. n° 2867 del 01/01/1986

Macchine movimento terra - Mezzi d'accesso ISO

     N.T. n° 6682 del 01/01/1986

Macchine movimento terra - Ergonomia e agibilita' dei comandi ISO

     N.T. n° 3457 del 01/01/1986

Macchine movimento terra - Schemi e protezioni - Definizioni e specifiche. ISO

     N.T. n° 23411 del 01/01/1988

Macchine per movimento tecnica - Misure fisiche degli operatori e spazio minimo di ingombro dell'operatore. EN

     N.T. n° 25353 del 01/01/1988

Macchine movimento terra, trattrici, macchine agricole e forestali - Punti di riferimento del sedile EN

     N.T. n° 9533 del 01/01/1989

Macchine movimento terra - Allarmi acustici di marcia avanti e retromarcia montati sulla macchina - Metodo di prova acustico ISO

     N.T. n° 3795 del 01/01/1989

Veicoli stradali, trattrici, macchine agricole e forestali - Determinazione del comportamento della combustione dei materiali all'interno dei veicoli ISO

     N.T. n° 9249 del 01/01/1989

Macchine movimento terra - Codice di prova motore - Potenza netta ISO

   N.T. n° 6405-1 del 01/01/1991

Macchine movimento terra - Simboli per i comandi e altri dispositivi - Simboli comuni ISO

     N.T. n° 2860 del 01/01/1992

Macchine movimento terra - Dimensioni minime di accesso ISO

     N.T. n° 5010 del 01/01/1992

Macchine movimento terra - Macchine dotate di pneumatici - Requisiti per lo sterzo ISO

     N.T. n° 500-1 del 01/01/1995

Macchine mobili per costruzioni stradali - Sicurezza - Requisiti generali EN

     N.T. n° 815 del 01/05/1997

Sicurezza delle frese a piena sezione non scudate e delle macchine per scavo meccanizzato di pozzi senza l'ausilio di alberi di trazione. UNI EN

 2.4.3 Macchine sollevamento e trasporto

     Circ. Min. n° 533 del 30/07/1960

MINISTERO DEL LAVORO Prevenzione infortuni verifiche e controlli modifiche delle modalità (autogrù).


     Circ. Min. n° 80 del 29/04/1966

MINISTERO DEL LAVORO – DPR N. 1497 DEL 29/05/1963 - Norme per gli ascensori e montacarichi – Quesiti

     Circ. Min. n° 89 del 05/12/1966

MINISTERO DEL LAVORO – DPR 1497/63 -Norme per gli ascensori e montacarichi Quesiti DPR N 1497/63 ART.6.5.aInterruttore generale. 

     Circ. Min. n° 90 del 20/01/1967

MINISTERO DEL LAVORO – DPR 1497/63 -Norme per gli ascensori e montacarichi Quesiti Art. 6.5 a IV interruttore generale  

     Circ. Min. n° 96 del 05/05/1967

MINISTERO DEL LAVORO – DPR 1497/63 - Norme per gli ascensori e montacarichi .

     Circ. Min. n° 102 del 23/10/1967

MINISTERO DEL LAVORO – DPR 29/05/1963 N. 1497 Norme per ascensori e montacarichi – Quesiti

     Circ. Min. n° 110 del 24/04/1968

MINISTERO DEL LAVORO – DPR 29/05/1963 N. 1497 - Norme per ascensori e montacarichi – Quesiti

     Circ. Min. n° 116 del 17/06/1968

Ministro del Lavoro DPR 29/05/63, n. 1497 - Norme per gli ascensori e montacarichi - Quesiti

     Circ. Min. n° 19385/5-3 del 28/04/1972

Ministro del Lavoro Verifiche periodiche degli apparecchi di sollevamento.

     Circ. Min. n° 24 del 04/02/1976

Ministro del Lavoro Montacarichi trasportabili - Assoggettabilità’ alle norme speciali per gli ascensori e montacarichi 

     Circ. Min. n° 254 del 17/03/1976

Ministro del Lavoro DPR 27 aprile 1955, n. 547: Carrelli elevatori.

     Circ. Min. n° 255 del 27/03/1976

Ministro del Lavoro DPR 29/5/1 963, N. 1497 - Norme per gli ascensori e montacarichi- Quesiti.

     Circ. Min. n° 77 del 23/12/1976

Ministro del Lavoro Verifiche e controlli delle gru e degli apparecchi di sollevamento di cui all’art. 194 del DPR 27 aprile 1955, n. 

     Circ. Min. n° 30/35/78 del 28/03/1978

Ministro del Lavoro Verifiche e controlli delle gru e degli apparecchi di sollevamento di cui all’art. 194 del DPR 27 aprile 1955, n.547 e dell’art. 5 del DM 12 settembre 1959, disposizioni transitorie e alternative alla normativa della Giro. 77 del 23.12

     Circ. Min. n°  50/78 del 29/05/1978

Ministro del Lavoro Dispositivi di blocco per argani di automontaggio delle gru a torre e per il controllo delle gru a portata variabile (artt. 11, 169 --173 - 192 - 194 del DPR 27 aprile 1955 n. 547 - DM 12 settembre 1959. Libretto MOD.I

     Circ. Min. n° 39 del 15/05/1980

Ministro del Lavoro Impalcature automatiche autosollevanti. Art. 30 e seguenti del DPR 7 gennaio 1956, n. 164 

     Circ. Min. n° 65 del 31/07/1980

Ministro del Lavoro Applicazione delle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro, carrelli elevatori con conducente a piedi. 

     Circ. Min. n° 33 del 07/04/1981

Ministro del Lavoro Ascensori e montacarichi - Pareri CNR- Quesiti e pareri VERIFICARE DATA

     Circ. Min. n° 38 del 29/04/1981

Ministro del Lavoro Prevenzione- DM 2 APRILE 1981 Di riconoscimento d’efficacia di nuovi sistemi di sicurezza per elevatori trasferibili 19/131

     Circ. Min. n° 22131 del 31/07/1981

Ministro del Lavoro Sicurezza elevatori a cavalletto. 

     Circ. Min. n° PROT. N. 7RL122626/PR-6 del 01/09/1981

Ministro del Lavoro Ascensori per cantieri - applicabilità delle norme di prevenzione infortuni di cui al DPR 27 aprile 1955, N. 547. 

     Circ. Min. n° 13 del 20/01/1982

Ministro del Lavoro Sicurezza dell’edilizia: sistemi e mezzi anticaduta, produzione e montaggio degli elementi prefabbricati in c a e c a p, manutenzione della gru a torre automontanti. 

     Circ. Min. n° 13 del 20/01/1982

MINISTERO DEL LAVORO Sicurezza nell’edilizia: sistemi e mezzi anticaduta, produzione e montaggio degli elementi prefabbricati in c.a. e c.a.p, manutenzione della gru a torre automontanti. 

     Circ. Min. n° 30 del 21/06/1982

Ministro del Lavoro D.M. 4 marzo 1982 concernente il riconoscimento di efficacia di nuovi sistemi di sicurezza (piattaforme di lavoro).

     Circ. Min. n° 100 del 13/09/1982

Ministro del Lavoro:ART. 191 DEL DPR 2774755, N. 547 —Gru scorrenti sulle medesime vie di corsia.

     Circ. Min. n° 130 del 29/11/1982

MINISTERO DEL LAVORO Omologazione e collaudi di piattaforme di lavoro.

     Circ. Min. n° 54 del 10/05/1983

Ministro del LavoroD.M. 2 APRILE 1981 - Riconoscimento di efficacia di sistemi di sicurezza relativi ad elevatori trasferibili. 

     Circ. Min. n° 98 del 01/09/1987

Ministro del Lavoro:applicazione norme prevenzione infortuni ed igiene del lavoro (piattaforme)

     Circ. Min. n° 50 del 18/04/1994

Ministro del Lavoro:Apparecchi di sollevamento 

     Circ. Min. n° 88/95 del 06/09/1999

Ministero dei Trasporti e della navigazione - D.M. 23/10/1996 n. 628 Procedure di omologazione, visita inziale, periodica ed occasionale delle attrezzature di cui ai punti a-b-c-d-e-f-g-, dell'appendice X del titolo III del regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada. Procedure di prova sui veicoli da sottoporre a revisione. S.O. G.U. n. 229 del 29/09/1999

     D.Lgs. n° 304 del 10/09/1991

Attuazione delle direttive 86/663/CEE del consiglio deI 22 dicembre 1986 e 89/24010FF della commissione deI 16 dicembre 1988, relative ai carrelli semoventi per movimentazione, a norma delI’art.55 della legge 29 dicembre 1990, n. 428 G.U.n.221 deI 20/09/1991

     D.Lgs. n° 304 del 10/09/1991

Attuazione delle direttive 86/663/cee del consiglio del 22 dicembre 1986 e 89/240/cee della commissione del 16 dicembre 1988, relative ai carrelli semoventi per movimentazione, a norma dell’ art. 55. Della legge 29 dicembre 1990, n. 428 (legge comunitaria 1990). S.O.G.U.n. 221 del 20/09/1991

     D.Lgs. n° 304 del 10/09/1991

Attuazione delle direttive 86/663/CEE e 89/240/CEE, relative ai carrelli semoventi per movimentazione, a norma dell’Art. 55 della legge 29 dicembre 90, n0 428 (comunitaria 1990) s.o.G.U. n. 221 deI 20.09.91

     D.M. n°   del 05/03/1931

MINISTERO DEI TRASPORTI Norme per l’impianto e l’esercizio in servizio pubblico, degli ascensori destinati al trasporto di persone. 

     D.M. n°   del 09/08/1960

Modalità per l’effettuazione delle prove di carico relative alla prima verifica delle gru.

     D.M. n°   del 28/05/1979

Ministro dei Lavori Pubblici: Misure sostitutive di sicurezza per ascensori e montacarichi a vite, a cremagliera ed idraulici. G.U.-n. 262 -deI 24/09/1979

     D.M. n°   del 02/04/1981

Ministro del Lavoro Riconoscimento di efficacia, ai sensi deil’art. 395 deI DPR 27 aprile 1955, n,547, di sistemi di sicurezza relativi ad elevatori trasferibili, non installabili stabilmente nei luoghi di lavoro. G.U.-n.106-del 16/04(1981

     D.M. n°   del 04/03/1982

MINISTERO DEI TRASPORTI Parabrezza in vetro tempra differenziata conformi alle prescrizioni del regolamento CEE/ONU n.43 da montare sui veicoli a motore. S.O.G.U. - n. 155- deI 08/06/1982

     D.M. n° 586 del 28/11/1987

Ministro per il Coordinamento delle Poltiche Comunitarie:attuazione della direttiva n.84/528/CEE relativa agli apparecchi di sollevamento e di movimentazione e loro elementi costruttivi. G.U. - n. 71 - del 25/03/1988

     D.M. n° 586 del 28/11/1987

Ministro per il Coordinamento delle Poltiche Comunitarie:attuazione della direttiva n.84/528/CEE relativa agli apparecchi di sollevamento e di movimentazione e loro elementi costruttivi. G.U. - n. 71 - del 25/03/1988

     D.M. n° 587 del 09/12/1987

Ministro per il Coordinamento delle Poltiche Comunitarie:attuazione delle direttive n. 84/529/CEE relative agli ascensori elettrici (come modificato dallawiso di rettifica apparso nella G.U. n. 101 del 02105/88). S.O.G.U. - n. 71 - del 25/03/1 988

     D.M. n° 451 del 06/10/1988

Ministro del Lavoro:Deroghe alla normativa in vigore relativamente ai ponteggi di servizio a piani di lavoro autosollevanti. G.U. - n. 251 - del 25/10/1988

     D.M. n°   del 28/12/1989

Ministro dei Trasporti:modalità e cautele per la circolazione saltuaria di carrelli elevatori trasportatori o trattori. G.U. - n.5 - deI 08/01/1990

     D.M. n° 354 del 23/04/1992

Ministro del Lavoro:Regolamento recante modificazioni alla normativa sul riconoscimento di efficacia mezzi e sistemi di sicurezza relativi alla costruzione ed all’impiego di radiocomandi per l'azionamento di gru, argani paranchi. G.U. - n. 181 - deI 03/08/1992

     D.M. n°   del 30/03/1994

MINISTERO DEI TRASPORTI Attuazione della direttiva del consiglio delle comunità europee n. 92/23 deI 31 marzo 1992 relativa ai pneumatici dei veicoli a motore e dei loro rimorchi nonchè al loro montaggio. S.O.G.U. n. 99 - del 30/04/1994

     D.M. n° 270 del 05/05/1995

MINISTERO DEI TRASPORTI Regolamento recante norme sulla revisione generale periodica di veicoli a motore e loro rimorchi G.U. - n. 156 -deI 06/07/1995

     D.M. n° 326 del 25/03/1996

MINISTERO DEI TRASPORTI Regolamento concernente prescrizioni tecniche per la protezione degli occupanti degli autocarri contro lo spostamento del carico. G.U. -n 144 - del 21/06/1996

     D.M. n° 628 del 23/10/1996

Ministero dei Trasporti e della Navigazione - Regolamento recante norme per l'approvazione e l'omologazione delle attrezzature tecniche per le prove di revisione dei veicoli a motore e dei loro rimorchi G.U. n. 293 del 14/12/1996

     D.M. n° 347 del 10/05/1998

Ministro del Lavoro:Riconoscimento di efficacia dei mezzi e sistemi di sicurezza relativi alla costruzione ed all’impiego di radiocomandi per l’azionamento di gru, argani e paranchi. G.U. - n. 190 - deI 13/08/1 988

     D.M. n° 347 del 10/05/1998

Ministro del Lavoro:modificato ai sensi del D.M.L.P.S. n. 354 deI 23.04.92 (G.U. n 181 deI 3.08.92): riconoscimento di efficacia dei mezzi e sistemi di sicurezza relativi alla costruzione ed all’impiego di radiocomandi per l’azionamento di gru, argani e p G.U. n. 190 deI 13.08.88

     D.P.R. n° 1767 del 24/12/1951

Approvazione del regolamento per l’esecuzione della Legge 21/10/42 n. 1415 concernente l’impianto e l’esercizio di ascensori e di montacarichi in servizio privato. G.U. - n.: 66 - del 17/03/1952

     D.P.R. n° 1497 del 29/05/1963

Approvazione del regolamento per ascensori e montacarichi in servizio privato S.O.G.U. -n.298 - deI 16/11/1 963

     D.P.R. n° 673 del 21/07/1982

Attuazione della Direttiva n. 73/361/CEE relativa alla attestazione e al contrassegno di funi metalliche, catene e ganci. 

     D.P.R. n° 268 del 28/03/1994

Regolamento recante attuazione della direttiva n. 90/486/CEE relativa alla disciplina degli ascensori elettrici, idraulici od oleoeiettrici. G.U. - n. 101 - del 03/0511994

     Dir.UE n° 98/70/CE del 13/10/1998

Relativa alla qualita' della benzina e del combustibile diesel e recante modificazione della direttiva 93/12/CEE del Consiglio G.U. CE  del 28/12/1998

     Dir.UE n° 1199/32/CE del 26/04/1999

Relativa alla riduzione del tenore di zolfo di alcuni combustibili liquidi e che modifica la direttiva 93/12/CEE G.U. CE del 11/05/1999

     L. n° 1415 del 24/10/1942

Impianto ed esercizio di ascensori e di montacarichi in servizio privato. G.U. - N.: 297- deI: 16/12/1942

     Lett. Circ. n° PROT. N. 226271 PR-8 del 02/09/1981

Ministro del Lavoro Ascensori e montacarichi - Paren CNR. 

     Lett. Circ. n° PROT. N. 22942/PR-8 del 12/10/1981

Ministro del Lavoro Sicurezza elevatori a cavalletto. 


     N.I. n° 12211 del 31/03/2004

Allegato n.26 - Mezzi diesel - "Standar di sicurezza per i lavori in galleria da adottarsi durante la costruzione di grandi opere pubbliche quali la linea ferroviaria ad Alta Velocita', la Variante Autostradale di Valico e la realizzazione della terza corsia. Dotazioni ed uso dei mezzi equipaggiati con motori diesel" Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.T. n° 4521 del 01/06/1960

Carrelli elevatori a forche - Targa invitante la portata e il baricentro del carico UNI

     N.T. n° 6055 del 01/01/1984

Carrelli industriali semoventi a grande sollevamento con guidatore a bordo. Tetto di protezione per guidatore prescrizioni e prove UNI ISO

     N.T. n° 5767 del 01/04/1984

Carrelli operanti in condizioni speciali con montanti inclinati in avanti - Prove di stabilita' UNI ISO

     N.T. n° 5767 del 01/04/1984

Carrelli operanti in condizioni speciali con montanti inclinati in avanti - Prove di stabilita' UNI ISO

     N.T. n° 5767 del 01/04/1984

carrelli operanti in condizioni speciali, con montanti inclinati in avanti prove di stabilita'. UNI ISO

    N.T. n° 5053 del 01/07/1984

carrelli industriali semoventi Terminologia - Classificazione e nomenclatura UNI ISO

     N.T. n° 6055 del 01/07/1984

Carrelli industriali semoventi a grande sollevamento con gudatore a bordo - Tetto di protezione per guidatore -Prescrizione e prove UNI ISO

     N.T. n° 4309 del 01/12/1984

Funi metalliche per apparecchi di sollevamento criteri di verifica e sostituzione delle funi UNI ISO

     N.T. n° 4520 del 01/09/1987

Carrelli elevatori con carico a sbalzo -prove di stabilita' UNI

     N.T. n° 9533 del 01/01/1989

Macchine movimento terra - Allarmi acustici di marcia avanti e retromarcia montati sulla macchina - Metodo di prova acustico ISO

     N.T. n° 3795 del 01/01/1989

Veicoli stradali, trattrici, macchine agricole e forestali - Determinazione del comportamento della combustione dei materiali all'interno dei veicoli ISO

     N.T. n° 5053 del 01/11/1990

Carreli industriali semoventi terminologia - Sostituisce UNI ISO5053- 1 UNI ISO

 2.4.4 Macchine utensili

     L. n° 55 del 05/11/1990

Norme concernenti le mole abrasive. G.U.264 deI 12.11.90

     N.T. n° 8205 del 01/05/1981

Macchine utensili - presse meccaniche. Cristeri di progettazione e dispositivi per la sicurezza sul lavoro UNI

 


3. Igiene e salute

     D.P.R. n° 303 del 19/03/1956

Norme generali per l’igiene sul lavoro. s.o.G.O.n.109 del 05.05.56

     D.P.R. n° 323 del 20/03/1956

Norme per la prevenzione degli infortuni e l’igiene dei lavoro negli impianti telefonici. s.o.G.O.n.109 deI 05.05.56

     Dir.UE n° 88/203 del

CEE Risoluzione del Consiglio del 21 dicembre 1987 concernente la sicurezza, l’igiene e la salute sul luogo di lavoro 

 3.1 Rischio agenti chimici

     D.Lgs. n° 77 del 25/01/1992

Attuazione della direttiva 88/364/CEE in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro s.o.G.U. n. 36 del 13.02.92

     D.Lgs. n° 52 del 03/02/1997

“Attuazione della direttiva 92/32/CEE concernente classificazione ed etichettatura delle sostanze pericolose” 

     D.M. n°   del 23/03/1992

MinisteriAmbiente - Sanita' Trasporti - Nuovi limiti alle emissioni di gas inquinanti prodotti da motori ad accensione spontanea destinati alla propulsione dei veicoli S.O. G.U.n. 77 del 01/04/1992

     D.M. n°   del 23/03/1992

Nuovi limiti alle emissioni di gas inquinanti prodotti da motori ad accensione spontanea destinati alla propulsione dei veicoli S.O. G.U.n. 77del '01/04/1992

     D.M. n°   del 27/03/1997

Ministeri dei Trasporti e della Navigazione - Ambiente e Sanita' - Attuazione della direttiva 96/1/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 22/01/1996 concernente il ravvicinamento delle Legislazioni degli Stati Membri relativi alle misure da adottare contro le emissioni di inquinanti gassosi e di particolato prodotti dai motori ad accensione spontanea destinati alla propulsione dei veicoli G.U. n. 88 del 16/04/1997

     D.M. n° 40497 del 04/04/1997

“attuazione dell’art. 25, commi 1 e 2, del DLgs 3 febbraio 1997, n. 52, concernente classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose, relativamente alla scheda informativa in materia di sicurezza” 04/04/97

     D.M. n° 280497 del 28/04/1997

“Attuazione di direttive comunitarie in materia di classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose” 28/04/1997

     D.P.C.M. n° 395 del 07/09/2001

Recepimewnto della direttiva 99/CEE relativa alla riduzione del tenore di zolfo di alcuni combustibili liquidi G.U. N. 255 del 2/11/2001

     D.P.R. n° n°46 del 16/07/1998

“Attuazione di direttive comunitarie in materia di classificazione, imballaggio ed etichettatura dei preparati pericolosi, a norma dell’articolo 38 della legge 24 aprile 1998, n. 128” 


     Dir.UE n° 78/610 del 22/07/1978

CEE Direttiva del Consiglio del 29 giugno 1978 concernente il ravvicinamento delle disposizioni Iegislative, regolamentali e amministrative degli stati membri sulla protezione sanitaria al cloruro di vinile monomero. G.U.22/07/1978

     Dir.UE n° 88/642 del 28/03/1988

CEE Direttiva del Consiglio del 16 dicembre 1988 che modifica la direttiva 80/1107/CEE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro. G.U:28.3.1988,n.73-suppl.

     Dir.UE n° 90/394 del 26/07/1990

CEE Direttiva del Consiglio del 28 giugno 1990 sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un esposizione ad agenti cancerogeni durante il lavoro (sesta direttiva particolare ai sensi dell’articolo 16, paragrafo 1 della direttiva 89/391/C G.U.26.07.1990

     Dir.UE n° 82/605 del 04/08/1990

CEE Direttiva del Consiglio deI 28 luglio 1982 sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi ad un’esposizione al piombo metallico ed ai suoi composti ionici durante il lavoro (prima direttiva particolare ai sensi dell’art. 8 della direttiva 80 G.U.4/08/1990 n.181

     Dir.UE n° 91/322 del 05/07/1991

CEE Direttiva della Commissione del 29 maggio 1991 relativa alla fissazione dei valori limite indicativi in applicazione della direttiva 80/1107/CEE del Consiglio sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti chimici G.U.05.07.1991

     Dir.UE n° 87/416 del 05/02/1992

Direttiva del Consiglio del 21luglio 1987 relativa al tenore di piombo nella benzina. G.U.15.2.1992, n.38-suppl.

     Dir.UE n° 87/219 del 15/02/1992

CEE Direttiva dei Consiglio del 30 marzo 1987 relativa al tenore di zolfo di taluni combustibili liquidi. G.U.15.2.1992, n.38-suppl

     Dir.UE n° 80/ 1107 del 04/08/1998

CEE -Direttiva del Consiglio del 27 novembre 1980 sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro. G.U.4.8.1998 n.181

     Dir.UE n° 98/70/CE del 13/10/1998

Relativa alla qualita' della benzina e del combustibile diesel e recante modificazione della direttiva 93/12/CEE del Consiglio G.U. CE  del 28/12/1998

     Dir.UE n° 1199/32/CE del 26/04/1999

Relativa alla riduzione del tenore di zolfo di alcuni combustibili liquidi e che modifica la direttiva 93/12/CEE G.U. CE del 11/05/1999

     L. n° 706 del 19/07/1961

Impiego della biacca nella pittura. G.U.n.197 del 9.08.61

     N.I. n° 12211 del 31/03/2004

Allegato n.26 - Mezzi diesel - "Standar di sicurezza per i lavori in galleria da adottarsi durante la costruzione di grandi opere pubbliche quali la linea ferroviaria ad Alta Velocita', la Variante Autostradale di Valico e la realizzazione della terza corsia. Dotazioni ed uso dei mezzi equipaggiati con motori diesel" Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.T. n° 7814 del 08/05/1978

Dosimetri fotografici individuali - Classificazione , caratteristiche fondamentali e prove UNI


     N.T. n° 544 del 01/01/1980

Misure alle emissioni - Flussi gassosi convogliati - Determinazione degli ossidi di azoto in flussi gassosi convogliati - Metodo all'acido fenoldisolfonico UNICHIM

     N.T. n° 54 del 01/01/1980

Misure alle Emissioni - Flussi gassosi convogliati - Determinazione del monossido di carbonio in flussi gassosi convoliati metodo spettrofotometrico all'infrarosso UNICHIM

     N.T. n° 587 del 01/01/1983

Misure alle emissioni- Flussi gassosi convogliati - Determinazione degli ossidi di azoto - Metodo colorimetrico con reattivo di griess-saltzman UNICHIM

     N.T. n° 634q del 01/01/1984

Misure alle emissioni - Flussi gassosi convogliati - Determinazione del solfuro di idrogeno Metodo volumetrico UNICHIM

     N.T. n° 3795 del 01/01/1989

Veicoli stradali, trattrici, macchine agricole e forestali - Determinazione del comportamento della combustione dei materiali all'interno dei veicoli ISO

 3.2 Rischio polveri

     N.I. n° 12211 del 31/03/2004

Allegato n.26 - Mezzi diesel - "Standar di sicurezza per i lavori in galleria da adottarsi durante la costruzione di grandi opere pubbliche quali la linea ferroviaria ad Alta Velocita', la Variante Autostradale di Valico e la realizzazione della terza corsia. Dotazioni ed uso dei mezzi equipaggiati con motori diesel" Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.T. n° 318 del 01/01/1977

Ambiente di Lavoro - Determinazione della silice libera cristallina nei materiali e nelle polveri atmosferiche - Metodo gravimetrico UNICHIM

     N.T. n° 271 del 01/01/1977

Ambiente di Lavoro - Determinazione delle polveri atmosferiche - Metodo gravimetrico UNICHIM

    N.T. n° 614 del 01/01/1983

Ambienti di Lavoro - Determinazione del numero di particelle di quarzo nella frazione respirabile della polvere atmosferica mediante microscopia ottica a contrato di fase - metodo numerico UNICHIM

 3.3 Rischio fibre (amianto e fibra di vetro)

     Circ. Min. n° 45 del 10/07/1986

MINISTERO DELLA SANITA’ - Piano di interventi e misure tecniche per l’individuazione ed eliminazione del rischio connesso allo impiego di materiali contenenti amianto in edifici scolastici e ospedalieri pubblici e privati. G•U. n.169 de             I 23.07.86

     Circ. Min. n° 23 del 25/11/1991

MINISTERO DELLA SANITA’ Usi delle fibre di vetro isolanti - Problematiche igienico-sanitarie - Istruzioni per il corretto impiego. G.U. n. 298 Suppl. del 20.11.91

     D.Lgs. n° 114 del 17/03/1995

Attuazione della Direttiva 87/217/CEE in materia di prevenzione e riduzione dell’inquinamento dell’ambiente causato dall’amianto. G.U. n. 92 del 20.04.95


     D.M. n°   del 06/09/1994

MINISTERO DELLA SANITA’ Normativa e metodologie tecniche di applicazione dell’art. 6 terzo comma, e dell’ art. 12, secondo comma, della legge 27.03.92, n. 257, relativa alla cessazione dell’impiego dell’amianto.

     Dir.UE n° 83/477 del 04/08/1990

CEE Direttiva del Consiglio del 19 settembre 1983 sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un’esposizione all’amianto durante il lavoro (seconda direttiva particolare ai sensi dell’art.8 della direttiva 80/1107/CEE) G.U.4.8.1990 n181

     L. n° 257 del 27/03/1992

Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto. s.o.G.U. n. 87 deI 13.04.92

 3.4 Rischio agenti fisici

     D.Lgs. n° 277 del 15/08/1991

Avviso di rettifica G.U. n.260 del 06.11.91 :Attuazione delle direttive 80/1107/CEE, 83/447/CEE, 86/188/CEE e 88/642/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lav s.o.G.U.n.200 del 27.08.91

     D.Lgs. n° 77 del 25/01/1992

Attuazione della direttiva 88/364/CEE in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro s.o.G.U. n. 36 del 13.02.92

     D.Lgs. n° 137 del 27/01/1992

Attuazione della direttiva 87/405/CEE relativa al livello di potenza acustica ammesso delle gru a torre. s.o.G.U. n. 41 del 19.02.92

     D.Lgs. n° 135 del 27/01/1992

Attuazione delle direttive 86/662/CEE e 89/514/CEE in materia di limitazione del rumore prodotto dagli escavatori idraulici e affini, apripista e pale caricatrici. s.o.G.U. n. 41 deI 19.02.92

     D.Lgs. n° 230 del 17/03/1995

Attuazione delle direttive Euratom 80/836, 84/467, 84/466, 89/618, 90/641 e 92/3 in materia di radiazioni ionizzanti. G.U. n. 74 del 13.06.95

     D.M. n° 588 del 28/11/1987

Attuazione delle direttive CEE n. 79/113, n. 81/1051, n. 85;/405, n. 84/533, n. 85/406, n. 84/534, n. 84/535, n. 85/407, n. 84/536, n. 85/408, n. 84/537 e n. 85/409 relative al metodo di misura del rumore, nonché al livello sonoro o di potenza acustica di motocompressori, gru a torre, gruppi elettrogeni di saldatura, gruppi elettrogeni e martelli demolitori azionati a mano utilizzati per compiere lavori nei cantieri edili e di ingegneria civile. S.O.G.U.- n. 73 - del 28/03/1988

     D.M. n° 316 del 04/03/1994

MINISTERO DELL’INDUSTRIA Regolamento recante norme in materia di limitazione del rumore prodotto dagli escavatori idraulici e a funi, apripista e pale caricatrici. G.U. - n. 122 - del 27/05/1994

     D.P.C.M. n° G.U.n.104 del 06.05.92 del 23/04/1992

Limiti massimi di esposizione ai campi elettrico e magnetico generati alla frequenza industriale nominale (50 Hz) negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno.

     Dir.UE n° 59/221 del 20/02/1959

CEE Direttive che fissano le norme fondamentali relative alla protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti G U. 20.02.1959


     Dir.UE n° 76/579 del 12/07/1976

EURTON Direttiva del Consiglio del 10 giugno 1976, che fissa le norme fondamentali rivedute relative alla protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti. G.U.12.07.1976

     Dir.UE n° 85/409 del 28/03/1988

CEE Direttiva del Consiglio dell’il luglio 1985 che adegua al progresso tecnico la direttiva n.84/537/CEE, relativa al livello di potenza acustica ammesso dei martelli demolitori azionati a mano. G.U.28.3.1 988, n.73-suppl.

     Dir.UE n° 79/113 del 28/03/1988

CEE Direttiva del Consiglio del 19 dicembre 1978, relativa alla determinazione delle emissioni sonore delle macchine e dei materiali per cantieri. G.U.28.3.1988.n.73-suppl

     Dir.UE n° 81/ 1057 del 28/03/1988

CEE Direttiva del Consiglio del 7 dicembre 1981 che modifica la direttiva n 79/11 3/Cee, relativa alla determinazione delle emissioni sonore delle macchine e dei materiali per cantieri G.U.28.3.1988 n.73-suppl

     Dir.UE n° 84/533 del 28/03/1988

CEE Direttiva del Consiglio del 17 settembre 1984 relativa al livello di potenza acustica ammesso dei moto copressori G.U.28.3.1988 n. 73-suppl

     Dir.UE n° 84/534 del 28/03/1988

CEE Direttiva del Consiglio del 17 settembre 1984 relativa al livello di potenza acustica ammesso delle gru a torre G.U.28.3.1988 n.73-suppl

     Dir.UE n° 85/407 del 28/03/1988

CEE Direttiva del Consiglio dell'l1 luglio 1985 che adegua al progresso tecnico la direttiva n.84/535/CEE, relativa al livello di potenza acustica ammesso dei gruppi elettrogeni di saldatura. G.U.28.3.1988, n.73-suppl

     Dir.UE n° 84/537 del 28/03/1988

CEE Direttiva del Consiglio del 17 settembre 1984 relativa al livello di potenza acustica ammesso dei Martelli demolitori azionati a mano.) G.U.28.3.1 988, n.73-suppl.

     Dir.UE n° 85/405 del 28/03/1988

CEE Direttiva del Consiglio dell’ 1l luglio 1985 che adegua all progresso tecnico la direttiva n. 79/113/CEE, relativa alla determinazione delle emissioni sonore delle macchine e dei materiali per cantieri G.U.28.3.1988, n.73-suppl

     Dir.UE n° 84/536 del 28/03/1988

CEE Direttiva del Consiglio del 17 settembre 1984 relativa al livello di potenza acustica ammesso dei gruppi elettrogeni. G.U.28.3.1988, n.73-suppl.

     Dir.UE n° 88/642 del 28/03/1988

CEE Direttiva del Consiglio del 16 dicembre 1988 che modifica la direttiva 80/1107/CEE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro. G.U:28.3.1988,n.73-suppl.

     Dir.UE n° 85/406 del 28/03/1988

CEE Direttiva del Consiglio dell’1l luglio 1985 che adegua al progresso tecnico la direttiva n.84/533/CEE, relativa al livello di potenza acustica ammesso dei motocompressori. G.U.28.3.1 988, n,73-suppl.


     Dir.UE n° 84/535 del 28/03/1988

CEE Direttiva del Consiglio del 17 settembre 1984 relativa al livello di potenza acustica ammesso dei gruppi elettrogeni di saldatura G.U.28.3.1988, n.73-suppl.

     Dir.UE n° 86/188 del 04/08/1990

CEE Direttiva del Consiglio del 12 maggio 1986 in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti dall' esposizione al rumore durante il lavoro. G.U .4.8.1990,N. 181

     Dir.UE n° 84/467 del 04/08/1990

EURATOM Direttiva del Consiglio del 3 settembre 1984 che modifica la direttiva 80/836/Euratom per quanto concerne le norme fondamentali relative alla protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i pericoli derivanti dalle radiazioni ioni G.U.4.8.1990, n.181

     Dir.UE n° 80/836 del 04/08/1990

EURATOM – Direttiva del Consiglio del 15 luglio 1980 che modifica le direttive che fissano le norme fondamentali relative alla protezione sanitaria della popolazione dei lavoratori contro i pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti. G.U.4/8/1990. n.181

     Dir.UE n° 90/641 del 03/12/1990

Euratom Direttiva del Consiglio del 4 dicembre 1990, concernente la protezione dei lavoratori esterni esposti al rischio di radiazioni ionizzanti nel corso del loro intervento in zona controllata. G.U.13.12.1990

     Dir.UE n° 80/ 1107 del 04/08/1998

CEE -Direttiva del Consiglio del 27 novembre 1980 sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro. G.U.4.8.1998 n.181

     N.I. n° 12211 del 31/03/2004

Allegato n.26 - Mezzi diesel - "Standar di sicurezza per i lavori in galleria da adottarsi durante la costruzione di grandi opere pubbliche quali la linea ferroviaria ad Alta Velocita', la Variante Autostradale di Valico e la realizzazione della terza corsia. Dotazioni ed uso dei mezzi equipaggiati con motori diesel" Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.T. n° 7814 del 08/05/1978

Dosimetri fotografici individuali - Classificazione , caratteristiche fondamentali e prove UNI

     N.T. n° 8199 del 01/03/1981

Misura in opera e valutazione dei rumore prodotto negli ambienti dagli impianti di riscaldamento , condizionamento e ventilazione. UNI

     N.T. n° 8554 del 01/12/1983

Protezione contro le radiazioni. Scheda dosimetrica personale UNI

     N.T. n° 5982-465 del 01/05/1992

Vibrazioni ed urti  inpendenza meccanica di ingresso del corpo umano UNI ISO

     N.T. n° 28662 parte 1^ del 01/10/1993

Macchine utensili portatili - Misura delle vibrazioni sull'impugnatura - generalita' UNI - EN

     N.T. n° 25349 del 01/06/1994

Vibrazioni meccaniche -Linee guida per la misurazine e la valutazione dell'esposizione a vibrazioni trasmesse al sistema mano braccio UNI ENV

     N.T. n° 2631-1 del 01/05/1997

Mechanical vibration and shock evaluation of human exposure to whole-body vibration ISO


 3.5 Igiene locali e rischio biologico

     D.Lgs. n° 77 del 25/01/1992

Attuazione della direttiva 88/364/CEE in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro s.o.G.U. n. 36 del 13.02.92

     Dir.UE n° 88/642 del 28/03/1988

CEE Direttiva del Consiglio del 16 dicembre 1988 che modifica la direttiva 80/1107/CEE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro. G.U:28.3.1988,n.73-suppl.

     Dir.UE n° 90/679 del 31/12/1990

CEE Direttiva del Consiglio del 26 novembre 1990, relativa alla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti biologici durante il lavoro (settima direttiva particolare ai sensi dell’articolo 16, paragrafo i della diretti G.U.31.12.1990

     Dir.UE n° 80/ 1107 del 04/08/1998

CEE -Direttiva del Consiglio del 27 novembre 1980 sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro. G.U.4.8.1998 n.181

     N.I. n° 27965/PRC del 10/07/2000

Allegato n.12 - Campi base “Principali requisiti igienico — sanitari e di sicurezza da adottare nella realizzazione dei campi base per la costruzione di grandi opere pubbliche quali la linea ferroviaria ad Alta Velocità e la Variante Autostradale di Valico” Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 40226/PRC del 16/10/2000

Allegato n.13 - Campi base: Avviso di rettifica alla Nota  interregionale  prot.n. 27965/PRC del 10/07/2000 «Principali requisiti igienico —sanitari e di sicurezza da adottare nella realizzazione dei campi base per la costruzione di grandi opere pubbliche quali la linea ferroviaria ad Alta Velocità e la Variante Autostradale di Valico». Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 8080/FC del 23/02/2001

Allegato n.14 - Campi Base: chiarimenti - Lettera ASL USL Bo Sud prot.n. 8080FC -CO/FC del 23.02.2001 " principali requisiti igienico-sanitari e di sicurezza da adottare nella realizzazione dei Campi base per la costruzione di grandi opere pubbliche quali la linea ferroviaria ad Alta Velocita' e la Variante Autostradale di Valico. Chiarimenti inerenti il punto 3.2.2. Dormitori in materia di resistenza al fuoco. Regioni Toscana Emilia - Romagna

     N.I. n° 60750 del 25/09/2003

Allegato n.21- Impianti di Condizionamente dormitori VAV - Principali requisiti igienico sanitari e di sicurezza da adottare nella realizzazione dei campi base per la costruzione di grandi opere pubbliche quali la linea ferroriaria ad Alta Velocita' e la Variante Autostradale di Valico". Aspetti applicativi inerenti il punto 3.2.2."Dormitori in tema di condizioni microclimatiche negli ambienti di riposo"Lettera ASL USL BO SUD e ASL 10 Firenze prot.n. 60750 del 25/09/2003 Regioni Toscana Emilia - Romagna

 3.6 Illuminazione ambientale

     N.T. n° 10380 del 01/05/1994

Illuminotecnica - Illuminazione di interni con luce artificiale UNI


3.7 Ergonomia (postura, movimentazione manuale dei carichi)

     Dir.UE n° 90/270 del 21/06/1990

CEE Direttiva del Consiglio del 29 maggio 1990 relativa ai requisiti minimi di sicurezza e di salute per le attività svolte su attrezzature munite di videoterminali (quinta direttiva particolare ai sensi dell’articolo 16, paragrafo i della direttiva 89/39 G.U.21 .06.1990

     Dir.UE n° 90/269 del 21/06/1990

CEE Direttiva del Consiglio del 29 maggio 1990 relativa ai requisiti minimi di sicurezza e di salute concernenti la movimentazione manuale dei carichi che comporta tra l’altro rischi dorso-lombari per i lavoratori (quarta direttiva particolare ai sensi de G.U 21 .06.1990

     N.T. n° 5353 del 01/03/1983

Macchine movimento terra -Punto di riferimento del sedile UNI ISO

     N.T. n° 6682 del 01/01/1986

Macchine movimento terra - Ergonomia e agibilita' dei comandi ISO

     N.T. n° 25353 del 01/01/1988

Macchine movimento terra, trattrici, macchine agricole e forestali - Punti di riferimento del sedile EN

     N.T. n° 23411 del 01/01/1988

Macchine per movimento tecnica - Misure fisiche degli operatori e spazio minimo di ingombro dell'operatore. EN

 3.8 Accertamenti sanitari, monitoraggi biologici

     Dir.UE n° 62/831 del 31/08/1962

CEE –Raccomandazione della Commissione rivolta agli stati membri in materia di medicina del lavoro alle imprese. G.U. 31 .08.1962

     Dir.UE n° 66/464 del 17/08/1966

CEE – Raccomandazioni della Commissione del 27 luglio 1966 rivolta agli stati membri in riguardante il controllo sanitario dei lavoratori esposti a rischi particolari. G.U.17.08.1966

     Dir.UE n° 78/610 del 22/07/1978

CEE Direttiva del Consiglio del 29 giugno 1978 concernente il ravvicinamento delle disposizioni Iegislative, regolamentali e amministrative degli stati membri sulla protezione sanitaria al cloruro di vinile monomero. G.U.22/07/1978

     Dir.UE n° 90/394 del 26/07/1990

CEE Direttiva del Consiglio del 28 giugno 1990 sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un esposizione ad agenti cancerogeni durante il lavoro (sesta direttiva particolare ai sensi dell’articolo 16, paragrafo 1 della direttiva 89/391/C G.U.26.07.1990

     Dir.UE n° 84/466 del 04/08/1990

CEE – Direttiva del Consiglio del 3 settembre 1984 che stabilisce le misure fondamentali relative alla protezione radiologica delle personesottoposte ad esami e trattamenti medici G.U. 4.8.1990 n. 181

     Dir.UE n° 80/836 del 04/08/1990

EURATOM – Direttiva del Consiglio del 15 luglio 1980 che modifica le direttive che fissano le norme fondamentali relative alla protezione sanitaria della popolazione dei lavoratori contro i pericoli derivanti dalle radiazioni ionizzanti. G.U.4/8/1990. n.181

     Dir.UE n° 84/467 del 04/08/1990

EURATOM Direttiva del Consiglio del 3 settembre 1984 che modifica la direttiva 80/836/Euratom per quanto concerne le norme fondamentali relative alla protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i pericoli derivanti dalle radiazioni ioni G.U.4.8.1990, n.181

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