PROFILO DI RISCHIO NEL COMPARTO: ODONTOIATRI

All. 2/A

 

ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO

 

 

I.S.P.E.S.L.                            PROGETTO SI.PRE.                                              REGIONI

 

 

BANCA NAZIONALE DEI PROFILI DI RISCHIO DI COMPARTO

 

 

 

 

1. COMPARTO

DENTISTI (ODONTOIATRI)

 

2. CODICI ISTAT

85.13

 

 

 

 

 

 

 

 

3. CODICE ISPESL

 

     (riservato all’ufficio)

 

 

             ZONA DI RILEVAZIONE

 

4. NAZIONALE:

 

 

5. REGIONALE

 

 

6. PROVINCIALE

 

 

7. USL

AZIENDA USL RMB- ROMA

 

8.ANNO DI RILEVAZIONE

2

0

0

0

 

 

 

 

 

9. NUMERO  ADDETTI:

1200*

 

 

 

 

9 SANITARI:

   500*

uomini                                  

200*

Donne

 

 

 

9B. : ASSISTENTI

      50*

uomini

450*

Donne

 

 

 

 

* ) cifra stimata

 

10. NUMERO  AZIENDE:

550

 

 

Nel territorio di nostra competenza il 90% degli studi odontoiatri privati occupa meno di 3 operatori

 

All. 2/B

 

 

11. STRUTTURA DI RILEVAZIONE

SERVIZIO PISLL (PREV.IGIENE E SICUREZZA LUOGHI DI LAVORO -AUSL RM B – ROMA

 

Viale Bardanzellu 8 – 00155 Roma

                                                                                                         

 

 

 

 

12. REFERENTE: Dr. SERGIO ROVETTA

 

             INDIRIZZO:

SPISLL AUSL RMB ; Viale Bardanzellu 8

 

 

                         CAP:

00155

 

 

 

                    CITTA’:

ROMA

 

 

           PROVINCIA:

ROMA

 

 

 

            TELEFONO:

06/ 41434946

 

 

 

 

                         FAX:

06/ 41434936

 

 

 

 

                   E-MAIL:

 

 

 

 

13. INFORTUNI *:

 

TOTALE:

 

DI CUI MORTALI

 

 

 

 

 

*Non sono reperibili dati statistici relativi agli infortuni del comparto presso l’INAIL.

Perlopiù si verificano infortuni di lieve o lievissima entità che non comportano comunque assenza dal lavoro.

 

 

 

 

 

14. MALATTIE PROFESSIONALI :

 

 

Dati non esistenti

 

 

 

 

I.S.P.E.S.L.                            PROGETTO SI.PRE.                                              REGIONI

 

 

BANCA NAZIONALE DEI PROFILI DI RISCHIO DI COMPARTO

 

 

 

 

 

 

 

1. COMPARTO:

DENTISTI (ODONTOIATRI)

 

 

 

 

2. FASE DI LAVORAZIONE:

1. PREPARAZIONE SALA

 

 

 

 

3. COD.INAIL:

6530

 

 

 

 

4. FATTORE DI RISCHIO:

Igienico Ambientali (agenti fisici, chimici  e biologici), Trasversali o Organizzativi

 

 

 

 

5. CODICE DI RISCHIO

 

 

    (riservato all’ ufficio)

 

 

 

 

 

6. N. ADDETTI:

500

 

 

 

 

 

 

 

 

Elaborazione alternativa: “ODONTOIATRI ” 
1) Ciclo tecnologico PREPARAZIONE SALA
Elaborazione alternativa: 5) Preparazione strumenti manuali
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


                                                                                                                                 Scheda  1

 

  FASE LAVORATIVA: PREPARAZIONE SALA

                                                                                                                     

 

 

 

Cap 1 - DESCRIZIONE Fase

 

 

Si effettua tra un paziente e l’altro e consiste nello smontaggio/montaggio degli strumenti rotanti sul riunito, nel posizionamento degli strumenti di lavoro e dei prodotti di utilizzo non chirurgico per la prestazione che dovrà essere effettuata, nonché dei D.P.I. necessari.

Il riunito e le suppellettili sono disinfettati con prodotti contenenti glutaraldeide, in genere spray.

Gli strumenti (spingiamalgama, spatole per composito, frese ecc.) già utilizzati, sono sterilizzati a freddo in apposite bacinelle contenenti i disinfettanti. Tale attività è svolta in via esclusiva dall’assistente.

 

 

 

 

 

 

 

ADDETTI

 

1

 

 

 

Cap 2 - ATTREZZATURE E MACCHINE

 

Nella fase in esame non vengono utilizzate attrezzature

 

 


Cap 3 - FATTORI DI RISCHIO

 

 

 

INFORTUNISTICI

 

 

 

Possono derivare dallo smontaggio/montaggio degli strumenti rotanti. Si tratta di eventi rari che possono provocare danni molto limitati (abrasioni, punture e tagli).

 

 

 

IGIENICO AMBIENTALI

 

 

 

Agenti chimici

 

Esposizioni a vapori o nebbie dei prodotti disinfettanti (glutaraldeide, clorexidina)

Esposizione al lattice di gomma per uso dei guanti protettivi

 

 

Agenti fisici

 

Rumore:

 

Inferiore a 80 dB(A) Lep d

 

 

Agenti biologici

 

Esposizione ad agenti biologici: si tratta di un rischio potenziale, minimizzato  dall’utilizzo di guanti di protezione

Gli operatori non sono quasi mai vaccinati contro l’Epatite B

 

 

 

 

TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI

 

 

In numerosi studi si nota il mancato rispetto del tempo di attesa tra un paziente e l’altro previsto nelle procedure di disinfezione / aerazione dei locali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

INFORMAZIONE - FORMAZIONE

 

E’ risultata insufficiente, per la maggior parte degli assistenti, la formazione relativa all’utilizzo dei disinfettanti e alla necessità di aerare gli ambienti

 

Sono risultate insufficienti, per la maggior parte degli assistenti, le informazioni sui rischi per la salute che può comportare l’esposizione agli agenti biologici.

 

 

Cap. 4 – IL DANNO ATTESO

 

 

Patologie respiratorie e cutanee di tipo allergico da glutaraldeide

 

Dermatiti allergiche da contatto con lattice di gomma

 

 

 

 

 

Cap 5 - INTERVENTI ADOTTATI

 

Non osservati

 

 

Cap 6 - APPALTO A DITTA ESTERNA

 

Non osservato

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cap 7 - RIFERIMENTI NORMATIVI

 

DPR  547/1955 - 40-328 (impianti di terra); 267-269-270-271-282-283- 288-325 (realizzazione impianto elettrico);  374 (manutenzione generale); 259-382-383-387 (D.P.I.).

 

DPR  303/1956  artt. 9 (aereazione locali); 18 (difesa sostanze nocive); 19 (separazione lavori nocivi); 20 (aspirazioni localizzate).

 

D.Lgs  277/1991-  titolo IV Rumore - artt. 40 (valutazione

D.Lgs 626/1994  - artt. 3 (misure di tutela) - 4 comma 11  (adempimenti) comma 5 d) (fornitura dei dispositivi di protezione individuali ) f) (richiesta di osservare norme e disposizioni aziendali) q) (misure di prevenzione incendi); art. 5 (obblighi dei lavoratori); artt. 21 e 22 lettere a) d) f) q); artt. 21- 22 (informazione - formazione generale); attrezzature di lavoro artt. 35 (obblighi del datore di lavoro) , 37-38 (informazione - formazione) 39 (obblighi dei lavoratori);  DPI art. 43 (obblighi del datore di lavoro) 44 (obblighi dei lavoratori); artt. 78 – 80, 85 (agenti biologici)

 

 

 

Norme di buona Tecnica

 

- Norma CEI 64-4 impianti elettrici in ambienti uso medico

- Decreto ministeriale 12/09/1959 ( attribuzione dei compiti e determinazione delle modalità e delle documentazioni relative all’esercizio delle verifiche e dei controlli previsti dalle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro).

- Decreto  Ministeriale 22/02/1965 (attribuzione dei compiti relativi alle verifiche impianti di scariche atmosferiche e messa a terra).

- Decreto ministeriale 20/12/1968 (efficacia degli apparecchi ed utensili portatili e  mobili).

- Legge 186/1968 (norme CEI) (realizzazione impianto elettrico)

- Legge 46/90 (certificazione impianto elettrico e gas)

- Legge 18/10/1977 n, 791( garanzie di sicurezza per il materiale elettrico)

- Norme CEI 62-5 (IEC 601-1) Impianti elettrici

- Direttiva CEE 93/42 (Dispositivi Medici)

- Norma biocompatibilità utensili EN 30993

 

 

Cap 8 - IL RISCHIO ESTERNO

 

Non osservato

 


 

 

 

 

1. COMPARTO:

DENTISTI (ODONTOIATRI)

 

 

 

 

2. FASE DI LAVORAZIONE:

2.CURA DI UNA CARIE DI I^ II^ GRADO

 

 

 

 

3. COD.INAIL:

6530

 

 

 

 

4. FATTORE DI RISCHIO:

Igienico Ambientali (agenti fisici, chimici e biologici ) , Trasversali o Organizzativi (posturali)

 

 

 

 

5. CODICE DI RISCHIO

 

 

    (riservato all’ ufficio)

 

 

 

 

 

6. N. ADDETTI:

1200

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Elaborazione alternativa: “ODONTOIATRI ” 
2) Ciclo tecnologico CURA DI UNA CARIE DI I^ e II^ GRADO
Elaborazione alternativa: 3) Otturazione
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


                                                                                                                                 Scheda  2

 

  FASE LAVORATIVA: CURA DI UNA CARIE DI I^ e II^ GRADO

                                                                                                                     

 

 

 

Cap 1 - DESCRIZIONE Fase

 

 

La terapia inizia con la rimozione delle strutture dentali compromesse, dello smalto e della dentina rammollita con strumentazione rotante e/o manuale fino ad evidenziare dentina sana su cui procedere all’otturazione che può essere effettuata con materiali diversi, principalmente compositi o amalgama. Per le carie di I° e II° grado, quindi non interessanti la polpa, si procede alla cura mediante applicazione di un sottofondo (generalmente idrossidi di calcio) e successiva otturazione con il materiale suddetto.

 

 

 

 

ADDETTI

 

2

 

 

 

Cap.2 - ATTREZZATURE E MACCHINE

 

Attrezzatura

Con dichiarazione CEE in %

Vetustà

Media (anni)

Riunito

30

5

Macchine radiogene

50

7

Vibratore per amalgama

20

8

Strumenti rotanti

30

5

Strumenti manuali (escavatori,tagliasmalto,modellatori,otturatori)

 

 

Siringa da anestesia

 

 

Lampada UV

40

7

Aspiratore chirurgico

30

5

Aspiratore a bassa velocità

20

8

Compressore

20

8

 

 

 

 

 

Cap 3 - FATTORI DI RISCHIO

 

 

 

INFORTUNISTICI

 

 

Nelle operazioni di cura delle carie di I° e II° grado si possono ipotizzare rischi derivanti dall’utilizzo degli strumenti rotanti e manuali  con abrasioni, punture e tagli. Si tratta comunque di eventi rari.

 

 

IGIENICO AMBIENTALI

 

 

Agenti chimici

 

Esposizione a vapori di metilmetacrilato.

Esposizione al lattice di gomma per uso dei guanti protettivi

 

Agenti biologici

 

Esposizione ad agenti biologici per nebulizzazione o schizzi di materiale ematico.

Gli operatori non sono quasi mai vaccinati contro l’Epatite B.

 

Agenti fisici

 

Esposizione a radiazioni U.V. per le lampade di polimerizzazione, limitata dalla presenza di schermi.

Esposizione a radiazioni ionizzanti derivanti dall’utilizzo di macchine radiogene. Tale rischio è ipotetico, in relazione al controllo delle macchine e all’allontanamento dell’operatore al momento dello scatto.

 

 

Rumore:

inferiore a 80 db(A) Lep d

 

 

 

TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI

 

 

 

Dall’osservazione risulta presente un sovraccarico posturale della colonna vertebrale in toto, anche nei casi di miglioramento della situazione ambientale derivato dalle attrezzature di nuova concezione ergonomica (riuniti e sedie) e dalla formazione dell’operatore all’utilizzo di posizioni di lavoro corrette (posizionamento alle spalle del paziente, utilizzo della sedia).

 

 

 

 

INFORMAZIONE - FORMAZIONE

 

In tutti gli studi visitati l’odontoiatra è correttamente informato sul rischio biologico e sulle posture. 

 

 

Cap 4 – IL DANNO ATTESO

 

 

 

Patologie respiratorie di tipo allergico da metilmetacrilato .

 

Dermatiti allergiche da contatto con lattice di gomma

 

Malattie infettive a trasmissione ematica  (HIV, HBV, HCV)

 

Patologie da fissità posturale del rachide

 

 

 

 

 

Cap 5 - INTERVENTI ADOTTATI

 

Lampade ottiche in sostituzione delle lampade UV per la polimerizzazione

Uso di guanti, maschere e visiere di protezione.

 

 

Cap 6 - APPALTO A DITTA ESTERNA

 

Non osservato

Cap 7 - RIFERIMENTI NORMATIVI

 

DPR  547/1955 - 41-68-71-72 (protezioni delle macchine); 40-328 (impianti di terra); 250-251-252-253-254 (saldatura a gas ); 267-269-270-271-282-283- 288-325 (realizzazione impianto elettrico);  374 (manutenzione generale); 259-382-383-387 (D.P.I.).

 

DPR  303/1956  artt. 9 (aereazione locali); 18 (difesa sostanze nocive); 19 (separazione lavori nocivi); 20 (aspirazioni localizzate); 21 (polveri). 

 

D.Lgs  277/1991-  titolo IV Rumore - artt. 40 (valutazione), 41 (procedure), 42 (informazione - formazione).

 

D.Lgs 626/1994  - artt. 3 (misure di tutela) - 4 comma 2 e 11  (adempimenti) comma 5 d) (fornitura dei dispositivi di protezione individuali ) f) (richiesta di osservare norme e disposizioni aziendali) q) (misure di prevenzione incendi); art. 5 (obblighi dei lavoratori); artt. 21 e 22 lettere a) d) f) q); artt. 21- 22 (informazione - formazione generale); attrezzature di lavoro artt. 35 (obblighi del datore di lavoro) , 37-38 (informazione - formazione) 39 (obblighi dei lavoratori);  DPI art. 43 (obblighi del datore di lavoro) 44 (obblighi dei lavoratori); artt. 78 – 80, 85 (agenti biologici).

 

D.Lgs 230/95 D.Lgs 187/00 - radiazioni ionizzanti per macchine radiogene ( DPR 1428/68) , la documentazione deve essere rispondente al D.M. 449/90. D.lgs 241/00 ( protezione della popolazione)

 

Norme di buona Tecnica

 

- Decreto ministeriale 12/09/1959 ( attribuzione dei compiti e determinazione delle modalità e delle documentazioni relative all’esercizio delle verifiche e dei controlli previsti dalle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro).

- Decreto  Ministeriale 22/02/1965 (attribuzione dei compiti relativi alle verifiche impianti di scariche atmosferiche e messa a terra).

- Decreto ministeriale 20/12/1968 (efficacia degli apparecchi ed utensili portatili e  mobili).

- Legge 186/1968 (norme CEI) (realizzazione impianto elettrico)

- Legge 46/90 (certificazione impianto elettrico e gas)

- Legge 18/10/1977 n, 791( garanzie di sicurezza per il materiale elettrico)

- Norme CEI 62-5 (IEC 601-1) Impianti elettrici

- Direttiva CEE 93/42 (Dispositivi Medici)

- Norma biocompatibilità utensili EN 30993

 

 

 

Cap 8 - IL RISCHIO ESTERNO

 

Non osservato


 


 

 

1. COMPARTO:

DENTISTI (ODONTOIATRI)

 

 

 

 

2. FASE DI LAVORAZIONE:

3. CURA DI UNA CARIE DI III^ IV^ GRADO

 

 

 

 

3. COD.INAIL:

6530

 

 

 

 

4. FATTORE DI RISCHIO:

Igienico Ambientali (agenti fisici, agenti chimici e biologici), Trasversali o Organizzativi (posturali)

 

 

 

 

5. CODICE DI RISCHIO

 

 

    (riservato all’ ufficio)

 

 

 

 

 

6. N. ADDETTI:

1200

 

 

 

 

 

 

Elaborazione alternativa: “ODONTOIATRI ” 
3) Ciclo tecnologico CURA DI UNA CARIE DI III^ e IV^ GRADO
Elaborazione alternativa: 5) Eventuale applicazione di corona protesica
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


                                                                                                                                  Scheda 3

 

  FASE LAVORATIVA: CURA DI UNA CARIE DI III° O IV° GRADO

                                                                                                                     

 

 

Cap 1 - DESCRIZIONE Fase

 

Si effettua quando c’è un interessamento della polpa superficiale (III° grado) o profonda (IV° grado).

Nel caso di carie di III° grado, dopo aver asportato il materiale infetto si può procedere all’otturazione.  Nel caso di carie di IV° grado si deve accertare tramite radiografia la conformazione anatomica del dente ed anche eventuali lesioni periapicali (presenza di granulomi, cisti od altro). Altre radiografie andranno effettuate durante la terapia per verificare l’entità del lavoro, un’altra al termine per verificare la completa chiusura dei canali radicolari. Si procede poi alla devitalizzazione dell’elemento dentario con asportazione della polpa sia camerale che radicolare con apposita strumentazione manuale o rotante e sua sostituzione con adeguati cementi non riassorbibili e possibilmente radiopachi cui va aggiunta l’otturazione della corona dentale ed in fase successiva anche un’eventuale corona protesica per evitare la rottura del dente reso fragile dal trattamento.

A tale descrizione è associabile anche il cambio di otturazione, tecnica che prevede la rimozione delle occlusioni preesistenti e la nuova chiusura

 

 

ADDETTI

 

2

 

 

Cap 2 - ATTREZZATURE E MACCHINE

 

 

 

Attrezzatura

Con dichiarazione CEE in %

Vetustà

Media (anni)

Riunito

30

5

Macchine radiogene

50

7

Vibratore per amalgama

20

8

Bisturi

 

 

Strumenti canalari (tiranervi, Reamers, Rispi)

 

 

Autoclave

30

5

Strumenti rotanti

30

5

Strumenti manuali

 

 

Stufa a secco

20

9

Siringa da anestesia

 

 

Lampada UV

40

7

Aspiratore chirurgico

30

5

Aspiratore a bassa velocità

20

8

Compressore

20

8

Frese chirurgiche

 

 

Cap 3 - FATTORI DI RISCHIO

 

INFORTUNISTICI

 

Nelle operazioni di cura delle carie di III° e IV° grado si possono ipotizzare rischi derivanti dall’utilizzo degli strumenti rotanti e manuali  con abrasioni, punture e tagli. Si tratta comunque di eventi rari.

 

 

 

IGIENICO AMBIENTALI

 

Agenti chimici

 

Esposizioni a vapori di mercurio e metilmetacrilato, soprattutto nel caso di cambio otturazione.

Esposizione a lattice di gomma per uso di guanti protettivi.

 

Agenti biologici

 

Esposizione ad agenti biologici per nebulizzazione o schizzi di materiale ematico.

Gli operatori non sono quasi mai vaccinati contro l’Epatite B.

 

Agenti fisici

 

Esposizione a radiazioni UV per le lampade di polimerizzazione, limitata dalla presenza di schermi.

Esposizione a radiazioni ionizzanti derivanti dall’utilizzo di macchine radiogene. Tale rischio è teorico in relazione al controllo delle macchine e all’allontanamento dell’operatore al momento dello scatto.

 

 

Rumore:

inferiore a 80 db(A) Lep d

 

 

TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI

 

Dall’osservazione risulta presente un sovraccarico posturale della colonna vertebrale in toto, anche nei casi di miglioramento della situazione ambientale derivato dalle attrezzature di nuova concezione ergonomica (riuniti e sedie) e dalla formazione dell’operatore a posizioni di lavoro corrette (posizionamento alle spalle del paziente, utilizzo della sedia).

 

 

 

INFORMAZIONE - FORMAZIONE

 

In tutti gli studi visitati l’odontoiatra è correttamente informato sul rischio biologico e sulle posture. 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cap 4 – IL DANNO ATTESO

 

 

 

Patologie respiratorie di tipo allergico da metilmetacrilato e mercurio

 

Dermatiti allergiche da contatto con lattice di gomma

 

Malattie infettive a trasmissione ematica  (HIV, HBV, HCV)

 

Patologie da fissità posturale  del rachide

 

 

 

 

Cap 5 - INTERVENTI ADOTTATI

 

Lampade ottiche in sostituzione delle lampade UV per la polimerizzazione

Uso di guanti, maschere e visiere di protezione.

 

 

Cap 6 - APPALTO A DITTA ESTERNA

 

Non osservato

Cap 7 - RIFERIMENTI NORMATIVI

 

DPR  547/1955 - 41-68-71-72 (protezioni delle macchine); 40-328 (impianti di terra); 250-251-252-253-254 (saldatura a gas ); 267-269-270-271-282-283- 288-325 (realizzazione impianto elettrico);  374 (manutenzione generale); 259-382-383-387 (D.P.I.).

 

DPR  303/1956  artt. 9 (aereazione locali); 18 (difesa sostanze nocive); 19 (separazione lavori nocivi); 20 (aspirazioni localizzate); 21 (polveri). 

 

D.Lgs  277/1991-  titolo IV Rumore - artt. 40 (valutazione), 41 (procedure), 42 (informazione - formazione).

 

D.Lgs 626/1994  - artt. 3 (misure di tutela) - 4 comma 2 e 11  (adempimenti) comma 5 d) (fornitura dei dispositivi di protezione individuali ) f) (richiesta di osservare norme e disposizioni aziendali) q) (misure di prevenzione incendi); art. 5 (obblighi dei lavoratori); artt. 21 e 22 lettere a) d) f) q); artt. 21- 22 (informazione - formazione generale); attrezzature di lavoro artt. 35 (obblighi del datore di lavoro) , 37-38 (informazione - formazione) 39 (obblighi dei lavoratori);  DPI art. 43 (obblighi del datore di lavoro) 44 (obblighi dei lavoratori); artt. 78 – 80, 85 (agenti biologici)

 

 

D.Lgs 230/95 D.Lgs 187/00 - radiazioni ionizzanti per macchine radiogene ( DPR 1428/68) , la documentazione deve essere rispondente al D.M. 449/90. D.lgs 241/00 (protezione della popolazione)

 

Norme di buona Tecnica

 

- Decreto ministeriale 12/09/1959 ( attribuzione dei compiti e determinazione delle modalità e delle documentazioni relative all’esercizio delle verifiche e dei controlli previsti dalle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro).

- Decreto  Ministeriale 22/02/1965 (attribuzione dei compiti relativi alle verifiche impianti di scariche atmosferiche e messa a terra).

- Decreto ministeriale 20/12/1968 (efficacia degli apparecchi ed utensili portatili e  mobili).

- Legge 186/1968 (norme CEI) (realizzazione impianto elettrico)

- Legge 46/90 (certificazione impianto elettrico e gas)

- Legge 18/10/1977 n, 791( garanzie di sicurezza per il materiale elettrico)

- Norme CEI 62-5 (IEC 601-1) Impianti elettrici

- Direttiva CEE 93/42 (Dispositivi Medici)

- Norma biocompatibilità utensili EN 30993

 

 

 

Cap 8 - IL RISCHIO ESTERNO

 

Non osservato


 


 

 

1. COMPARTO:

ODONTOIATRI

 

 

 

 

2. FASE DI LAVORAZIONE:

4. PREPARAZIONE INSTALLAZIONE PROTESI FISSA E COMBINATA

 

 

 

 

3. COD.INAIL:

6530

 

 

 

 

4. FATTORE DI RISCHIO:

Igienico Ambientali (agenti  fisici, chimici e biologici) Trasversali o Organizzativi ( posturali)

 

 

 

 

5. CODICE DI RISCHIO

 

 

    (riservato all’ ufficio)

 

 

 

 

 

6. N. ADDETTI:

1200

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Elaborazione alternativa: “ODONTOIATRI ” 
4) Ciclo tecnologico PREPARAZIONE ED INSTALLAZIONE PROTESI FISSA E COMBINATA
Elaborazione alternativa: 5) Montaggio definitivo della protesi
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


                                                                                                                                 Scheda  4

 

FASE LAVORATIVA: PREPARAZIONE ED INSTALLAZIONE DI PROTESI FISSA E COMBINATA

                                                                                                                     

 

 

 

Cap 1 - DESCRIZIONE Fase

 

 

 

Si comincia prendendo la prima impronta di studio con alginato (idrocolloide non reversibile). In una seduta successiva s’inizia la preparazione dei monconi che si è deciso di utilizzare e l’inserzione di corone o ponti provvisori preconfezionati o costruiti ad hoc. Quelli preconfezionati vengono adattati direttamente sul moncone dall’odontoiatra; la tecnica di costruzione dei provvisori comporta la preparazione degli stessi con resina bicomponente utilizzando la prima impronta come matrice.

            Successivamente viene presa un’impronta di precisione con siliconi polivinilsiloxani o idrocolloidi reversibili su cui si costruiscono i manufatti protesici definitivi.

            Nelle sedute successive si effettuano prove dei manufatti protesici ad un grado successivo di risoluzione fino al montaggio definitivo del manufatto con cementi prima provvisori e poi definitivi

            I cementi provvisori sono in genere a base di ossido di zinco con o senza eugenolo. Quelli definitivi sono a base di ossido di zinco oppure policarbossilati o monomeri di vetro e recentemente anche cementi compositi e protesi combinate

            In corso d’opera viene rilevata e controllata l’articolazione mediante cere e basette articolari con l’ausilio di articolatori a valori medi o individuali.

Per le protesi combinate la procedura è da assimilare a quella fissa sopradescritta

 

 

 

ADDETTI

 

2

 

 

Cap 2 - ATTREZZATURE E MACCHINE

 

Attrezzatura

Con dichiarazione CEE in %

Vetustà

Media (anni)

Riunito

30

5

Portaimpronte

 

 

Vasca Termostatica

 

 

Autoclave

30

5

Strumenti rotanti

30

5

Strumenti manuali

 

 

Aspiratore chirurgico

30

5

Aspiratore a bassa velocità

20

8

Compressore

20

8

Frese chirurgiche

 

 

Cap 3 - FATTORI DI RISCHIO

 

INFORTUNISTICI

 

 

Nelle operazioni di preparazione ed installazione di protesi fisse e combinate si possono ipotizzare rischi derivanti dall’utilizzo degli strumenti rotanti e manuali con abrasioni, punture e tagli. Si tratta comunque di eventi rari.

 

 

 

IGIENICO AMBIENTALI

 

 

Agenti chimici

 

Esposizione a lattice di gomma per uso di guanti protettivi

 

Agenti fisici

 

Rumore:

inferiore a 80 db(A) Lep d

 

 

Agenti biologici

Esposizione ad agenti biologici per nebulizzazione o schizzi di materiale ematico.

Gli operatori non risultano quasi mai vaccinati contro l’Epatite B.

 

 

 

 

TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI

 

 

Dall’osservazione risulta presente un sovraccarico posturale della colonna vertebrale in toto, anche nei casi di miglioramento della situazione ambientale derivato dalle attrezzature di nuova concezione ergonomica (riuniti e sedie) e dalla formazione dell’operatore a posizioni di lavoro corrette (posizionamento alle spalle del paziente, utilizzo della sedia).

 

 

 

INFORMAZIONE - FORMAZIONE

 

In tutti gli studi visitati l’odontoiatra è correttamente informato sul rischio biologico e sulle posture. 

 

 

Cap 4 – IL DANNO ATTESO

 

Dermatiti allergiche da contatto con lattice di gomma

 

Malattie infettive a trasmissione ematica  (HIV, HBV, HCV)

 

Patologie da fissità posturale del rachide

 

 

 

 

Cap 5 - INTERVENTI ADOTTATI

 

Uso di guanti, maschere e visiere di protezione

 

Cap 6 - APPALTO A DITTA ESTERNA

 

Non osservato

 

 

Cap 7 - RIFERIMENTI NORMATIVI

 

DPR  547/1955 - 41-68-71-72 (protezioni delle macchine); 40-328 (impianti di terra); 250-251-252-253-254 (saldatura a gas ); 267-269-270-271-282-283- 288-325 (realizzazione impianto elettrico);  374 (manutenzione generale); 259-382-383-387 (D.P.I.).

 

DPR  303/1956  artt. 9 (aereazione locali); 18 (difesa sostanze nocive); 19 (separazione lavori nocivi); 20 (aspirazioni localizzate); 21 (polveri). 

 

D.Lgs  277/1991-  titolo IV Rumore - artt. 40 (valutazione), 41 (procedure), 42 (informazione - formazione).

 

D.Lgs 626/1994  - artt. 3 (misure di tutela) - 4 comma 2 e 11  (adempimenti) comma 5 d) (fornitura dei dispositivi di protezione individuali ) f) (richiesta di osservare norme e disposizioni aziendali) q) (misure di prevenzione incendi); art. 5 (obblighi dei lavoratori); artt. 21 e 22 lettere a) d) f) q); artt. 21- 22 (informazione - formazione generale); attrezzature di lavoro artt. 35 (obblighi del datore di lavoro) , 37-38 (informazione - formazione) 39 (obblighi dei lavoratori);  DPI art. 43 (obblighi del datore di lavoro) 44 (obblighi dei lavoratori). artt. 78 – 80, 85 (agenti biologici).

 

 

Norme di buona Tecnica

 

- Decreto ministeriale 12/09/1959 ( attribuzione dei compiti e determinazione delle modalità e delle documentazioni relative all’esercizio delle verifiche e dei controlli previsti dalle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro).

- Decreto  Ministeriale 22/02/1965 (attribuzione dei compiti relativi alle verifiche impianti di scariche atmosferiche e messa a terra).

- Decreto ministeriale 20/12/1968 (efficacia degli apparecchi ed utensili portatili e  mobili).

- Legge 186/1968 (norme CEI) (realizzazione impianto elettrico)

- Legge 46/90 (certificazione impianto elettrico e gas)

- Legge 18/10/1977 n, 791( garanzie di sicurezza per il materiale elettrico)

- Norme CEI 62-5 (IEC 601-1) Impianti elettrici

- Direttiva CEE 93/42 (Dispositivi Medici)

- Norma biocompatibilità utensili EN 30993

 

Cap 8 - IL RISCHIO ESTERNO

 

Non osservato


 

 

 

 

1. COMPARTO:

ODONTOIATRI

 

 

 

 

2. FASE DI LAVORAZIONE:

5. INSTALLAZIONE PROTESI MOBILE

 

 

 

 

3. COD.INAIL:

6530

 

 

 

 

4. FATTORE DI RISCHIO:

Igienico Ambientali (agenti fisici, chimici e biologici) Trasversali o Organizzativi (posturali)

 

 

 

 

5. CODICE DI RISCHIO

 

 

    (riservato all’ ufficio)

 

 

 

 

 

6. N. ADDETTI:

1200

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Elaborazione alternativa: “ODONTOIATRI  ” 
5) Ciclo tecnologico INSTALLAZIONE PROTESI MOBILE
Elaborazione alternativa: 3) Consegna definitiva
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


                                                                                                                                 Scheda  5

 

FASE LAVORATIVA: INSTALLAZIONE DI PROTESI MOBILE

 

                                                                                                                     

 

 

Cap 1 - DESCRIZIONE Fase

 

Si procede con la realizzazione di un’impronta di studio in alginato che viene utilizzata nella seconda seduta per una maggiore precisione del lavoro. Si fanno confezionare in laboratorio le strutture metalliche (se richieste) oppure delle basette per rilevare le articolazioni; segue un’ulteriore seduta con denti montati sugli scheletrati o sulle basette in resina per la prova sia estetica che fonetica con ribasamento della struttura in prova. In un’ulteriore seduta viene consegnata la protesi finita.

 

 

ADDETTI

 

2

 

 

Cap 2 - ATTREZZATURE E MACCHINE

 

Attrezzatura

Con dichiarazione CEE in  %

Vetustà

Media (anni)

Riunito

30

5

Portaimpronte

 

 

Strumenti rotanti

30

5

Strumenti manuali

 

 

Vasche da portaimpronta

 

 

Aspiratore chirurgico

30

5

Aspiratore a bassa velocità

20

8

Compressore

20

8

Frese chirurgiche

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cap 3 - FATTORI DI RISCHIO

 

INFORTUNISTICI

 

Nelle operazioni di installazione di protesi mobile si possono evidenziare rischi derivanti dall’utilizzo di strumenti rotanti e manuali con abrasioni, punture e tagli.

Si tratta comunque di eventi rari.

 

IGIENICO AMBIENTALI

 

 

Agenti chimici

Esposizione a lattice di gomma per uso di guanti protettivi.

 

 

Rumore:

inferiore a 80 db(A) Leq d

 

 

 

 

TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI

 

Dall’osservazione risulta presente un sovraccarico posturale della colonna vertebrale in toto, anche nei casi di miglioramento della situazione ambientale derivato dalle attrezzature di nuova concezione ergonomica (riuniti e sedie) e dalla formazione dell’operatore a posizioni di lavoro corrette (posizionamento alle spalle del paziente, utilizzo della sedia).

 

 

 

INFORMAZIONE - FORMAZIONE

 

In tutti gli studi visitati si fa uso di dispositivi individuali di protezione

 

 

Cap 4 – IL DANNO ATTESO

 

Dermatiti allergiche da contatto con lattice di gomma

 

Patologie da fissità posturale del rachide

 

 

Cap 5 - INTERVENTI ADOTTATI

 

Uso di guanti, maschere e visiere di protezione.

 

 

Cap 6 - APPALTO A DITTA ESTERNA

 

Non osservato

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cap 7 - RIFERIMENTI NORMATIVI

 

DPR  547/1955 - 41-68-71-72 (protezioni delle macchine); 40-328 (impianti di terra); 250-251-252-253-254 (saldatura a gas ); 267-269-270-271-282-283- 288-325 (realizzazione impianto elettrico);  374 (manutenzione generale); 259-382-383-387 (D.P.I.).

 

DPR  303/1956  artt. 9 (aereazione locali); 18 (difesa sostanze nocive); 19 (separazione lavori nocivi); 20 (aspirazioni localizzate); 21 (polveri). 

 

D.Lgs  277/1991-  titolo IV Rumore - artt. 40 (valutazione), 41 (procedure), 42 (informazione - formazione).

 

D.Lgs 626/1994  - artt. 3 (misure di tutela) - 4 comma 2 e 11  (adempimenti) comma 5 d) (fornitura dei dispositivi di protezione individuali ) f) (richiesta di osservare norme e disposizioni aziendali) q) (misure di prevenzione incendi); art. 5 (obblighi dei lavoratori); artt. 21 e 22 lettere a) d) f) q); artt. 21- 22 (informazione - formazione generale); attrezzature di lavoro artt. 35 (obblighi del datore di lavoro) , 37-38 (informazione - formazione) 39 (obblighi dei lavoratori);  DPI art. 43 (obblighi del datore di lavoro) 44 (obblighi dei lavoratori). artt. 78 – 80, 85 (agenti biologici).

 

 

 

Norme di buona Tecnica

 

- Decreto ministeriale 12/09/1959 ( attribuzione dei compiti e determinazione delle modalità e delle documentazioni relative all’esercizio delle verifiche e dei controlli previsti dalle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro).

- Decreto  Ministeriale 22/02/1965 (attribuzione dei compiti relativi alle verifiche impianti di scariche atmosferiche e messa a terra).

- Decreto ministeriale 20/12/1968 (efficacia degli apparecchi ed utensili portatili e  mobili).

- Legge 186/1968 (norme CEI) (realizzazione impianto elettrico)

- Legge 46/90 (certificazione impianto elettrico e gas)

- Legge 18/10/1977 n, 791( garanzie di sicurezza per il materiale elettrico)

- Norme CEI 62-5 (IEC 601-1) Impianti elettrici

- Direttiva CEE 93/42 (Dispositivi Medici)

- Norma biocompatibilità utensili EN 30993

 

 

 

Cap 8 - IL RISCHIO ESTERNO

 

Non osservato

 

 

 

 


 

 

 

1. COMPARTO:

ODONTOIATRI

 

 

 

 

2. FASE DI LAVORAZIONE:

6. CHIRURGIA ESTRATTIVA E GENGIVALE

 

 

 

 

3. COD.INAIL:

6530

 

 

 

 

4. FATTORE DI RISCHIO:

Igienico Ambientali (agenti chimici ,fisici e, biologici) Trasversali o Organizzativi (posture)

 

 

 

 

5. CODICE DI RISCHIO

 

 

    (riservato all’ ufficio)

 

 

 

 

 

6. N. ADDETTI:

150

 

 

 

 

 

 

 

 

Elaborazione alternativa: “ODONTOIATRI ” 
6)  Ciclo tecnologico CHIRURGIA ESTRATTIVA E GENGIVALE
 

 

 

 

 

Elaborazione alternativa: 2) Estrazione denti
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


                                                                                                                                 Scheda  6

 

FASE LAVORATIVA: CHIRURGIA ESTRATTIVA E GENGIVALE

                                                                                                                     

 

 

Cap 1 - DESCRIZIONE Fase

 

 

 

            Le terapie chirurgiche eseguibili ambulatorialmente in anestesia sia locale (direttamente da parte del medico ) sia totale  (con presenza di un anestesista ed attrezzature adeguate) sono sia di carattere estrattivo per denti compromessi, sia per denti inclusi parzialmente o totalmente.

La chirurgia orale ambulatoriale comprende, oltre a ciò, anche incisioni di ascessi, rimozione di corpi estranei, di neoformazioni di limitata entità e tutta la chirurgia paradontale dagli innesti ai lembi.

Tali prestazioni vengono svolte solo in alcuni studi e gli stessi risultano composti da almeno 3 sale  in ogni caso una sala è prevalentemente dedicata alla chirurgia, anche la dotazione organica e di maggiori dimensioni.

 

 

 

ADDETTI

 

2 - 3

 

 

 

Cap 2 - ATTREZZATURE E MACCHINE

 

Attrezzatura

Con dichiarazione CEE in %

Vetustà

Media (anni)

Riunito

30

5

Bisturi

 

 

Strumenti per estrazioni

 

 

Strumenti per sutura

 

 

Autoclave

30

5

Strumenti rotanti

30

5

Strumenti manuali

 

 

Teli per isolamento campo

 

 

Siringa da anestesia

 

 

Aspiratore chirurgico

30

5

Aspiratore a bassa velocità

20

8

Compressore

20

8

Frese chirurgiche

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cap 3 - FATTORI DI RISCHIO

 

INFORTUNISTICI

 

Nelle operazioni di chirurgia estrattiva e gengivale si possono evidenziare rischi derivanti dall’utilizzo di strumenti rotanti e manuali, in particolare bisturi, con possibilità di punture e tagli.

 

 

IGIENICO AMBIENTALI

 

 

Agenti chimici

 

Esposizione a lattice di gomma per uso di guanti protettivi.

 

 

Agenti biologici

 

Esposizione ad agenti biologici per nebulizzazione o schizzi di materiale ematico.

Gli operatori non risultano quasi mai vaccinati contro l’Epatite B.

 

 

Agenti fisici

 

Esposizione a radiazioni ionizzanti derivanti dall’utilizzo di macchine radiogene. Tale rischio è teorico in relazione al controllo delle macchine e all’allontanamento dell’operatore al momento dello scatto.

 

 

 

Rumore:

inferiore a 80 db(A) Leq d

 

 

 

TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI

 

 

Dall’osservazione risulta presente un sovraccarico posturale della colonna vertebrale in toto, anche nei casi di miglioramento della situazione ambientale derivato dalle attrezzature di nuova concezione ergonomica (riuniti e sedie) e dalla formazione dell’operatore a posizioni di lavoro corrette (posizionamento alle spalle del paziente, utilizzo della sedia).

 

 

 

INFORMAZIONE - FORMAZIONE

 

In tutti gli studi visitati l’odontoiatra è correttamente informato sul rischio biologico e sulle posture. 

 

 

 

Cap 4 – IL DANNO ATTESO

 

Lesioni da punture d’ago e da taglienti

 

Malattie infettive a trasmissione ematica  (HIV, HBV, HCV)

 

Malattie infettive a trasmissione aerea

 

Patologie da fissità posturale del rachide

 

 

 

 

Cap 5 - INTERVENTI ADOTTATI

 

Uso di guanti, maschere e visiere di protezione.

 

Procedure di preparazione e dismissione del campo operatorio.

 

In tutti i casi vengono usati teli a perdere che vanno a coprire tutte le suppellettili presenti.

In un caso si è osservato che il medico in caso di uscita dallo studio prima del termine dell’operazione copre i guanti in uso con altri che poi getta al rientro.

In uno studio visitato, inoltre è stato predisposto un generatore di continuità con motore a scoppio per sopperire alla mancanza di energia elettrica che si dovesse verificare nel corso di un intervento.

 

 

Cap 6 - APPALTO A DITTA ESTERNA

 

Non osservato

 

 

 

 

 

Cap 7 - RIFERIMENTI NORMATIVI

 

DPR  547/1955 - 41-68-71-72 (protezioni delle macchine); 40-328 (impianti di terra); 250-251-252-253-254 (saldatura a gas ); 267-269-270-271-282-283- 288-325 (realizzazione impianto elettrico);  374 (manutenzione generale); 259-382-383-387 (D.P.I.).

 

DPR  303/1956  artt. 9 (aereazione locali); 18 (difesa sostanze nocive); 19 (separazione lavori nocivi); 20 (aspirazioni localizzate); 21 (polveri). 

 

D.Lgs  277/1991-  titolo IV Rumore - artt. 40 (valutazione), 41 (procedure), 42 (informazione - formazione).

 

D.Lgs 626/1994  - artt. 3 (misure di tutela) - 4 comma 2 e 11  (adempimenti) comma 5 d) (fornitura dei dispositivi di protezione individuali ) f) (richiesta di osservare norme e disposizioni aziendali) q) (misure di prevenzione incendi); art. 5 (obblighi dei lavoratori); artt. 21 e 22 lettere a) d) f) q); artt. 21- 22 (informazione - formazione generale); attrezzature di lavoro artt. 35 (obblighi del datore di lavoro) , 37-38 (informazione - formazione) 39 (obblighi dei lavoratori);  DPI art. 43 (obblighi del datore di lavoro) 44 (obblighi dei lavoratori); artt. 78 – 80, 85 (agenti biologici).

 

 

 

Norme di buona Tecnica

 

- Decreto ministeriale 12/09/1959 ( attribuzione dei compiti e determinazione delle modalità e delle documentazioni relative all’esercizio delle verifiche e dei controlli previsti dalle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro).

- Decreto  Ministeriale 22/02/1965 (attribuzione dei compiti relativi alle verifiche impianti di scariche atmosferiche e messa a terra).

- Decreto ministeriale 20/12/1968 (efficacia degli apparecchi ed utensili portatili e  mobili).

- Legge 186/1968 (norme CEI) (realizzazione impianto elettrico)

- Legge 46/90 (certificazione impianto elettrico e gas)

- Legge 18/10/1977 n, 791( garanzie di sicurezza per il materiale elettrico)

- Norme CEI 62-5 (IEC 601-1) Impianti elettrici

- Direttiva CEE 93/42 (Dispositivi Medici)

- Norma biocompatibilità utensili EN 30993

 

 

 

Cap 8 - IL RISCHIO ESTERNO

 

Non osservato

 

 

 

 

 


 

 

 

 

1. COMPARTO:

ODONTOIATRI

 

 

 

 

2. FASE DI LAVORAZIONE:

7. SBIANCAMENTO DENTINA

 

 

 

 

3. COD.INAIL:

         6530

 

 

 

 

4. FATTORE DI RISCHIO:

Infortunistici (contatto con acido), Igienico Ambientali (agenti chimici, fisici e biologici) Trasversali o Organizzativi (posturali)

 

 

 

 

5. CODICE DI RISCHIO

 

 

    (riservato all’ ufficio)

 

 

 

 

 

6. N. ADDETTI:

1200

 

 

 

 

 

 

 

Elaborazione alternativa: “ODONTOIATRI ” 
7)  Ciclo tecnologico  SBIANCAMENTO DELLA DENTINA
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Elaborazione alternativa: 1) Applicazione prodotti sbiancanti
 

 

 

 

 

 

 

 


                                                                                                                                 Scheda  7

 

  FASE LAVORATIVA: SBIANCAMENTO DELLA DENTINA

                                                                                                                     

 

 

Cap 1 - DESCRIZIONE Fase

 

 

 

            Negli ultimi anni sono apparsi sul mercato diversi metodi di sbiancamento dentale efficace anche sulla dentina che utilizzano o acqua ossigenata o perborato ad altre concentrazioni, generalmente in forma di gel. che vengono applicati sui denti direttamente od inserendoli dentro dei cucchiai individuali .

            Tutti prevedono delle sedute (2 o 3) presso lo studio e un richiamo casalingo per un periodo di 8-10 giorni usando lo stesso gel come dentifricio oppure mantenendo dei cucchiai individuali in bocca, durante la notte, riempiti di gel a concentrazione più bassa.

 

 

ADDETTI

 

2

 

 

 

 

 

 

 

Cap 2 - ATTREZZATURE E MACCHINE

 

Attrezzatura

 

 

Strumenti per sbiancamento dentina

 

 

Cucchiai individuali

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cap 3 - FATTORI DI RISCHIO

 

 

 

INFORTUNISTICI

 

 

Nelle operazioni di sbiancamento della dentina si possono evidenziare rischi di contatto con acido ortofosforico.

 

 

 

 

IGIENICO AMBIENTALI

 

Agenti chimici

Esposizione al contatto con acido ortofosforico

Esposizione a lattice di gomma per uso di guanti protettivi.

 

 

Agenti fisici

 

Rumore:

inferiore a 80 db(A) Leq d

 

 

 

 

TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI

 

 

Dall’osservazione risulta presente un sovraccarico posturale della colonna vertebrale in toto, anche nei casi di miglioramento della situazione ambientale derivato dalle attrezzature di nuova concezione ergonomica (riuniti e sedie) e dalla formazione dell’operatore a posizioni di lavoro corrette (posizionamento alle spalle del paziente, utilizzo della sedia).

 

 

 

 

INFORMAZIONE - FORMAZIONE

 

In tutti gli studi visitati l’odontoiatra è correttamente informato sul rischio biologico e sulle posture. 

 

 

Cap 4 – IL DANNO ATTESO

 

 

Dermatiti allergiche da contatto con lattice di gomma

 

Lesioni cutane derivanti dall’utilizzo di acido ortofosforico

 

 

 

 

Cap 5 - INTERVENTI ADOTTATI

 

Non osservati

 

 

Cap 6 - APPALTO A DITTA ESTERNA

 

Non osservato

Cap 7 - RIFERIMENTI NORMATIVI

 

DPR  547/1955 - 41-68-71-72 (protezioni delle macchine); 40-328 (impianti di terra); 250-251-252-253-254 (saldatura a gas ); 267-269-270-271-282-283- 288-325 (realizzazione impianto elettrico);  374 (manutenzione generale); 259-382-383-387 (D.P.I.).

 

DPR  303/1956  artt. 9 (aereazione locali); 18 (difesa sostanze nocive); 19 (separazione lavori nocivi); 20 (aspirazioni localizzate); 21 (polveri). 

 

D.Lgs  277/1991-  titolo IV Rumore - artt. 40 (valutazione), 41 (procedure), 42 (informazione - formazione).

 

D.Lgs 626/1994  - artt. 3 (misure di tutela) - 4 comma 2 e 11  (adempimenti) comma 5 d) (fornitura dei dispositivi di protezione individuali ) f) (richiesta di osservare norme e disposizioni aziendali) q) (misure di prevenzione incendi); art. 5 (obblighi dei lavoratori); artt. 21 e 22 lettere a) d) f) q); artt. 21- 22 (informazione - formazione generale); attrezzature di lavoro artt. 35 (obblighi del datore di lavoro) , 37-38 (informazione - formazione) 39 (obblighi dei lavoratori);  DPI art. 43 (obblighi del datore di lavoro) 44 (obblighi dei lavoratori); artt. 78 – 80, 85 (agenti biologici).

 

 

 

Norme di buona Tecnica

 

- Decreto ministeriale 12/09/1959 ( attribuzione dei compiti e determinazione delle modalità e delle documentazioni relative all’esercizio delle verifiche e dei controlli previsti dalle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro).

- Decreto  Ministeriale 22/02/1965 (attribuzione dei compiti relativi alle verifiche impianti di scariche atmosferiche e messa a terra).

- Decreto ministeriale 20/12/1968 (efficacia degli apparecchi ed utensili portatili e  mobili).

- Legge 186/1968 (norme CEI) (realizzazione impianto elettrico)

- Legge 46/90 (certificazione impianto elettrico e gas)

- Legge 18/10/1977 n, 791( garanzie di sicurezza per il materiale elettrico)

- Norme CEI 62-5 (IEC 601-1) Impianti elettrici

- Direttiva CEE 93/42 (Dispositivi Medici)

- Norma biocompatibilità utensili EN 30993

 

 

 

Cap 8 - IL RISCHIO ESTERNO

 

Non osservato

 


 

 

 

 

 

1. COMPARTO:

ODONTOIATRI

 

 

 

 

2. FASE DI LAVORAZIONE:

8. IMPLANTOLOGIA

 

 

 

 

3. COD.INAIL:

6530

 

 

 

 

4. FATTORE DI RISCHIO:

Igienico Ambientali (agenti fisici, chimici ,biologici) Trasversali o Organizzativi (posturali)

 

 

 

 

5. CODICE DI RISCHIO

 

 

    (riservato all’ ufficio)

 

 

 

 

 

6. N. ADDETTI:

1200

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Elaborazione alternativa: “ODONTOIATRI ” 
8) Ciclo tecnologico IMPLANTOLOGIA
Elaborazione alternativa: 3) Realizzazione protesi fissa 
(scheda 4)
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


                                                                                                                                 Scheda  8

 

  FASE LAVORATIVA: IMPLANTOLOGIA

                                                                                                                     

 

 

 

Cap 1 - DESCRIZIONE Fase

 

 

 

 

         In anestesia locale s’impiantano dei perni in titanio talvolta ricoperti da idrossiapatite. Questi perni, una volta solidarizzati con la struttura ossea con cui sono stati impiantati fungeranno da pilastri su cui si potranno costruire gli elementi delle protesi fisse.

            Da qui la lavorazione prosegue similmente a quella effettuata per la protesi fissa.

            La completa asepsi è fondamentale per la buona riuscita dell’impianto stesso.

 

 

 

 

ADDETTI

 

2

 

 

Cap 2 - ATTREZZATURE E MACCHINE

 

Attrezzatura

Con dichiarazione CEE in %

Vetustà

Media (anni)

Riunito

30

5

Bisturi con lame ad hoc

 

 

Micromotore per implantologia

80

2

Autoclave

30

5

Strumenti per sutura

 

 

Strumenti manuali

 

 

Stufa a secco

20

9

Teli per isolamento campo

 

 

Siringa da anestesia

 

 

Aspiratore chirurgico

30

5

Aspiratore a bassa velocità

20

8

Compressore

20

8

Frese chirurgiche

 

 

 

 

 

Cap 3 - FATTORI DI RISCHIO

 

 

 

INFORTUNISTICI

 

 

Nelle operazioni di implantologia si possono evidenziare rischi derivanti dall’utilizzo di strumenti rotanti e manuali, in particolare bisturi, con possibilità di punture e tagli.

 

 

 

IGIENICO AMBIENTALI

 

 

Agenti chimici

 

Esposizione a lattice di gomma per uso di guanti protettivi.

 

 

Agenti biologici

 

Esposizione ad agenti biologici per nebulizzazione o schizzi di materiale ematico.

Gli operatori non risultano quasi mai vaccinati contro l’Epatite B.

 

Agenti fisici

 

Esposizione a radiazioni ionizzanti derivanti dall’utilizzo di macchine radiogene. Tale rischio è teorico, in relazione al controllo delle macchine e all’allontanamento dell’operatore al momento dello scatto.

 

 

Rumore:

inferiore a 80 db(A) Leq d

 

 

 

TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI

 

Dall’osservazione risulta presente un sovraccarico posturale della colonna vertebrale in toto, anche nei casi di miglioramento della situazione ambientale derivato dalle attrezzature di nuova concezione ergonomica (riuniti e sedie) e dalla formazione dell’operatore a posizioni di lavoro corrette (posizionamento alle spalle del paziente, utilizzo della sedia).

 

 

 

 

 

 

 

INFORMAZIONE - FORMAZIONE

 

In tutti gli studi visitati l’odontoiatra è correttamente informato sul rischio biologico e sulle posture. 

 

 

Cap 4 – IL DANNO ATTESO

 

 

Lesioni da punture d’ago e da taglienti

 

Malattie infettive a trasmissione ematica  (HIV, HBV, HCV)

 

Malattie infettive a trasmissione aerea

 

Patologie da fissità posturale del rachide

 

 

 

 

Cap 5 - INTERVENTI ADOTTATI

 

Uso di guanti, maschere e visiere di protezione.

 

Procedure di preparazione e dismissione del campo operatorio.

 

In tutti i casi vengono usati teli a perdere che vanno a coprire tutte le suppellettili presenti.

 

 

Cap 6 - APPALTO A DITTA ESTERNA

 

Non osservato

 

 

 

 

Cap 7 - RIFERIMENTI NORMATIVI

 

DPR  547/1955 - 41-68-71-72 (protezioni delle macchine); 40-328 (impianti di terra); 250-251-252-253-254 (saldatura a gas ); 267-269-270-271-282-283- 288-325 (realizzazione impianto elettrico);  374 (manutenzione generale); 259-382-383-387 (D.P.I.).

 

DPR  303/1956  artt. 9 (aereazione locali); 18 (difesa sostanze nocive); 19 (separazione lavori nocivi); 20 (aspirazioni localizzate); 21 (polveri). 

 

D.Lgs  277/1991-  titolo IV Rumore - artt. 40 (valutazione), 41 (procedure), 42 (informazione - formazione).

 

D.Lgs 626/1994  - artt. 3 (misure di tutela) - 4 comma 2 e 11  (adempimenti) comma 5 d) (fornitura dei dispositivi di protezione individuali ) f) (richiesta di osservare norme e disposizioni aziendali) q) (misure di prevenzione incendi); art. 5 (obblighi dei lavoratori); artt. 21 e 22 lettere a) d) f) q); artt. 21- 22 (informazione - formazione generale); attrezzature di lavoro artt. 35 (obblighi del datore di lavoro) , 37-38 (informazione - formazione) 39 (obblighi dei lavoratori);  DPI art. 43 (obblighi del datore di lavoro) 44 (obblighi dei lavoratori); artt. 78 – 80, 85 (agenti biologici).

 

 

 

Norme di buona Tecnica

 

- Decreto ministeriale 12/09/1959 ( attribuzione dei compiti e determinazione delle modalità e delle documentazioni relative all’esercizio delle verifiche e dei controlli previsti dalle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro).

- Decreto  Ministeriale 22/02/1965 (attribuzione dei compiti relativi alle verifiche impianti di scariche atmosferiche e messa a terra).

- Decreto ministeriale 20/12/1968 (efficacia degli apparecchi ed utensili portatili e  mobili).

- Legge 186/1968 (norme CEI) (realizzazione impianto elettrico)

- Legge 46/90 (certificazione impianto elettrico e gas)

- Legge 18/10/1977 n, 791( garanzie di sicurezza per il materiale elettrico)

- Norme CEI 62-5 (IEC 601-1) Impianti elettrici

- Direttiva CEE 93/42 (Dispositivi Medici)

- Norma biocompatibilità utensili EN 30993

 

 

 

Cap 8 - IL RISCHIO ESTERNO

 

Non osservato

 

 


 

 

 

 

 

1. COMPARTO:

ODONTOIATRI

 

 

 

 

2. FASE DI LAVORAZIONE:

9. ORTODONZIA

 

 

 

 

3. COD.INAIL:

         6530

 

 

 

 

4. FATTORE DI RISCHIO:

Igienico Ambientali (agenti fisici, chimici, biologici) Trasversali o Organizzativi (posturali)

 

 

 

 

5. CODICE DI RISCHIO

 

 

    (riservato all’ ufficio)

 

 

 

 

 

6. N. ADDETTI:

1200

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Elaborazione alternativa: “ODONTOIATRI ” 
9) Ciclo tecnologico ORTODONZIA
Elaborazione alternativa:     Rilevazione impronta e studio
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


                                                                                                                                 Scheda  9

 

  FASE LAVORATIVA: ORTODONZIA

                                                                                                                     

 

 

 

Cap 1 - DESCRIZIONE Fase

 

 

 

 

 

Si divide in ortodonzia fissa e ortodonzia mobile.

            Per quella mobile, dopo aver studiato il caso anche con analisi cefalometrica, si rilevano le impronte e direttamente o tramite laboratorio si confezionano le apparecchiature che il paziente dovrà portare con controlli periodici in cui si apportano le necessarie modifiche.

            L’ortodonzia fissa comporta il montaggio in bocca al paziente di bande e Brakets direttamente o dopo averle provate sui modelli , di attrezzature cementate od incollate sugli elementi dentali e collegate fra di loro da fili, molle, elastici e quanto altro serva al movimento ed al corretto posizionamento degli elementi dentali .

 

 

 

 

 

ADDETTI

 

2

 

 

 

Cap 2 - ATTREZZATURE E MACCHINE

 

Attrezzatura

Con dichiarazione CEE in %

Vetustà

Media (anni)

Riunito

30

5

Strumenti per ortodonzia fissa

 

 

Strumenti per ortodonzia mobile

 

 

Autoclave

30

5

Strumenti rotanti

30

5

Strumenti manuali

 

 

Stufa a secco

20

9

Aspiratore chirurgico

30

5

Aspiratore a bassa velocità

20

8

Compressore

20

8

Frese chirurgiche

 

 

 

 

 

 

Cap 3 - FATTORI DI RISCHIO

 

 

 

INFORTUNISTICI

 

 

Nelle operazioni di ortodonzia sia fissa che mobile si possono evidenziare rischi derivanti dall’utilizzo di strumenti rotanti e manuali con possibilità di abrasioni, punture e tagli.

Si tratta comunque di eventi rari.

 

 

IGIENICO AMBIENTALI

 

 

Agenti chimici

 

Esposizione a lattice di gomma per uso di guanti protettivi.

 

 

Agenti biologici

 

Esposizione ad agenti biologici per nebulizzazione o schizzi di materiale ematico.

Gli operatori non risultano quasi mai vaccinati contro l’Epatite B.

 

 

Agenti fisici

 

Esposizione a radiazioni ionizzanti derivanti dall’utilizzo di macchine radiogene. Tale rischio è teorico in relazione al controllo delle macchine e all’allontanamento dell’operatore al momento dello scatto.

 

 

 

Rumore:

inferiore a 80 db(A) Leq d

 

 

 

TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI

 

 

Dall’osservazione risulta presente un sovraccarico posturale della colonna vertebrale in toto, anche nei casi di miglioramento della situazione ambientale derivato dalle attrezzature di nuova concezione ergonomica (riuniti e sedie) e dalla formazione dell’operatore a posizioni di lavoro corrette (posizionamento alle spalle del paziente, utilizzo della sedia).

 

 

 

INFORMAZIONE - FORMAZIONE

 

In tutti gli studi visitati l’odontoiatra è correttamente informato sul rischio biologico e sulle posture. 

Cap 4 – IL DANNO ATTESO

 

 

Malattie infettive a trasmissione ematica  (HIV, HBV, HCV)

 

Malattie infettive a trasmissione aerea

 

Patologie da fissità posturale del rachide

 

 

Cap 5 - INTERVENTI ADOTTATI

 

Uso di guanti, maschere e visiere di protezione.

 

 

Cap 6 - APPALTO A DITTA ESTERNA

 

Non osservato

 

 

 

 

Cap 7 - RIFERIMENTI NORMATIVI

 

DPR  547/1955 - 41-68-71-72 (protezioni delle macchine); 40-328 (impianti di terra); 250-251-252-253-254 (saldatura a gas ); 267-269-270-271-282-283- 288-325 (realizzazione impianto elettrico);  374 (manutenzione generale); 259-382-383-387 (D.P.I.).

 

DPR  303/1956  artt. 9 (aereazione locali); 18 (difesa sostanze nocive); 19 (separazione lavori nocivi); 20 (aspirazioni localizzate); 21 (polveri). 

 

D.Lgs  277/1991-  titolo IV Rumore - artt. 40 (valutazione), 41 (procedure), 42 (informazione - formazione).

 

D.Lgs 626/1994  - artt. 3 (misure di tutela) - 4 comma 2 e 11  (adempimenti) comma 5 d) (fornitura dei dispositivi di protezione individuali ) f) (richiesta di osservare norme e disposizioni aziendali) q) (misure di prevenzione incendi); art. 5 (obblighi dei lavoratori); artt. 21 e 22 lettere a) d) f) q); artt. 21- 22 (informazione - formazione generale); attrezzature di lavoro artt. 35 (obblighi del datore di lavoro) , 37-38 (informazione - formazione) 39 (obblighi dei lavoratori);  DPI art. 43 (obblighi del datore di lavoro) 44 (obblighi dei lavoratori); artt. 78 – 80, 85 (agenti biologici).

 

 

 

Norme di buona Tecnica

 

- Decreto ministeriale 12/09/1959 ( attribuzione dei compiti e determinazione delle modalità e delle documentazioni relative all’esercizio delle verifiche e dei controlli previsti dalle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro).

- Decreto  Ministeriale 22/02/1965 (attribuzione dei compiti relativi alle verifiche impianti di scariche atmosferiche e messa a terra).

- Decreto ministeriale 20/12/1968 (efficacia degli apparecchi ed utensili portatili e  mobili).

- Legge 186/1968 (norme CEI) (realizzazione impianto elettrico)

- Legge 46/90 (certificazione impianto elettrico e gas)

- Legge 18/10/1977 n, 791( garanzie di sicurezza per il materiale elettrico)

- Norme CEI 62-5 (IEC 601-1) Impianti elettrici

- Direttiva CEE 93/42 (Dispositivi Medici)

- Norma biocompatibilità utensili EN 30993

 

 

 

Cap 8 - IL RISCHIO ESTERNO

 

Non osservato

 

 


 

 

 

 

1. COMPARTO:

ODONTOIATRI

 

 

 

 

2. FASE DI LAVORAZIONE:

10. ESTRAZIONI DENTARIE

 

 

 

 

3. COD.INAIL:

6530

 

 

 

 

4. FATTORE DI RISCHIO:

Infortunistici (strumenti taglienti), Igienico Ambientali (agenti fisici, chimici, biologici) Trasversali o Organizzativi (posturali)

 

 

 

 

5. CODICE DI RISCHIO

 

 

    (riservato all’ ufficio)

 

 

 

 

 

6. N. ADDETTI:

1200

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Elaborazione alternativa: “ODONTOIATRI” 
10) Ciclo tecnologico ESTRAZIONE DENTARIA
Elaborazione alternativa: 5) Eventuale sutura
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


                                                                                                                                 Scheda  10

 

  FASE LAVORATIVA: ESTRAZIONE DENTARIE

                                                                                                                     

 

 

 

Cap 1 - DESCRIZIONE Fase

 

 

 

Qualora l’elemento dentario sia effettivamente compromesso bisogna procedere alla sua estrazione od a quella della sua radice se la corona è assente.

            Nelle estrazioni semplici (con parte del dente visibile) si procede con anestesia locale e successivamente con leve o per l’estrazione diretta o per distacco del dente dal proprio alveolo ed eventualmente con delle pinze, leve e pinze diverse a seconda del dente da estrarre.

            Successivamente l’alveolo va curettato con degli appositi cucchiai e riempito con spugne di filmina ed anche con osso artificiale e rinchiuso con dei punti di sutura qualora sia così ampio da non permettere una guarigione spontanea.

            Nel caso di denti o radici inclusi l’estrazione va preceduta dall’apertura di un lembo che al termine dell’estrazione dovrà essere suturato.

            Talvolta la posizione dei denti o delle radici è tale che deve essere rimossa con strumenti rotanti una parte di osso o di dente per permettere l’estrazione stessa

 

 

 

 

ADDETTI

 

2

 

 

 

Cap 2 - ATTREZZATURE E MACCHINE

 

Attrezzatura

Con dichiarazione CEE in %

Vetustà

Media (anni)

Riunito

30

5

Strumenti per estrazione

 

 

Bisturi

 

 

Strumenti per sutura

 

 

Autoclave

30

5

Strumenti rotanti

30

5

Strumenti manuali

 

 

Stufa a secco

20

9

Siringa da anestesia

 

 

Aspiratore chirurgico

30

5

Aspiratore a bassa velocità

20

8

Compressore

20

8

Frese chirurgiche

 

 

 

Cap 3 - FATTORI DI RISCHIO

 

 

 

INFORTUNISTICI

 

 

Nelle operazioni di estrazione dentaria si possono evidenziare rischi derivanti dall’utilizzo di strumenti rotanti e manuali con abrasioni, punture e tagli.

Si tratta comunque di eventi rari.

 

 

IGIENICO AMBIENTALI

 

Agenti chimici

 

Esposizione a lattice di gomma per uso di guanti protettivi.

 

Agenti biologici

Esposizione ad agenti biologici per nebulizzazione o schizzi di materiale ematico.

Gli operatori non risultano quasi mai vaccinati contro l’Epatite B.

 

Agenti fisici

 

Esposizione a radiazioni UV per le lampade di polimerizzazione, limitata dalla presenza di schermi.

Esposizione a radiazioni ionizzanti derivanti dall’utilizzo di macchine radiogene. Tale rischio è teorico in relazione al controllo delle macchine e all’allontanamento dell’operatore al momento dello scatto.

 

 

Rumore:

inferiore a 80 db(A) Leq d

 

 

 

 

 

TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI

 

Dall’osservazione risulta presente un sovraccarico posturale della colonna vertebrale in toto, anche nei casi di miglioramento della situazione ambientale derivato dalle attrezzature di nuova concezione ergonomica (riuniti e sedie) e dalla formazione dell’operatore a posizioni di lavoro corrette (posizionamento alle spalle del paziente, utilizzo della sedia).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

INFORMAZIONE - FORMAZIONE

 

In tutti gli studi visitati l’odontoiatra è correttamente informato sul rischio biologico e sulle posture. 

 

 

Cap 4 – IL DANNO ATTESO

 

 

Dermatiti allergiche da contatto con lattice di gomma

 

Malattie infettive a trasmissione ematica  (HIV, HBV, HCV)

 

Malattie infettive a trasmissione aerea

 

Patologie da fissità posturale del rachide

 

 

 

 

Cap 5 - INTERVENTI ADOTTATI

 

Uso di guanti, maschere e visiere di protezione.

 

 

Cap 6 - APPALTO A DITTA ESTERNA

 

Non osservato

 

 

Cap 7 - RIFERIMENTI NORMATIVI

 

DPR  547/1955 - 41-68-71-72 (protezioni delle macchine); 40-328 (impianti di terra); 250-251-252-253-254 (saldatura a gas ); 267-269-270-271-282-283- 288-325 (realizzazione impianto elettrico);  374 (manutenzione generale); 259-382-383-387 (D.P.I.).

 

DPR  303/1956  artt. 9 (aereazione locali); 18 (difesa sostanze nocive); 19 (separazione lavori nocivi); 20 (aspirazioni localizzate); 21 (polveri). 

 

D.Lgs  277/1991-  titolo IV Rumore - artt. 40 (valutazione), 41 (procedure), 42 (informazione - formazione).

 

D.Lgs 626/1994  - artt. 3 (misure di tutela) - 4 comma 2 e 11  (adempimenti) comma 5 d) (fornitura dei dispositivi di protezione individuali ) f) (richiesta di osservare norme e disposizioni aziendali) q) (misure di prevenzione incendi); art. 5 (obblighi dei lavoratori); artt. 21 e 22 lettere a) d) f) q); artt. 21- 22 (informazione - formazione generale); attrezzature di lavoro artt. 35 (obblighi del datore di lavoro) , 37-38 (informazione - formazione) 39 (obblighi dei lavoratori);  DPI art. 43 (obblighi del datore di lavoro) 44 (obblighi dei lavoratori); artt. 78 – 80, 85 (agenti biologici).

 

 

 

 

D.Lgs 230/95 D.Lgs 187/00 - radiazioni ionizzanti per macchine radiogene ( DPR 1428/68) , la documentazione deve essere rispondente al D.M. 449/90. D.lgs 241/00 ( protezione della popolazione)

 

Norme di buona Tecnica

 

- Decreto ministeriale 12/09/1959 ( attribuzione dei compiti e determinazione delle modalità e delle documentazioni relative all’esercizio delle verifiche e dei controlli previsti dalle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro).

- Decreto  Ministeriale 22/02/1965 (attribuzione dei compiti relativi alle verifiche impianti di scariche atmosferiche e messa a terra).

- Decreto ministeriale 20/12/1968 (efficacia degli apparecchi ed utensili portatili e  mobili).

- Legge 186/1968 (norme CEI) (realizzazione impianto elettrico)

- Legge 46/90 (certificazione impianto elettrico e gas)

- Legge 18/10/1977 n, 791( garanzie di sicurezza per il materiale elettrico)

- Norme CEI 62-5 (IEC 601-1) Impianti elettrici

- Direttiva CEE 93/42 (Dispositivi Medici)

- Norma biocompatibilità utensili EN 30993

 

 

 

Cap 8 - IL RISCHIO ESTERNO

 

Non osservato


 

 

 

 

 

 

1. COMPARTO:

ODONTOIATRI

 

 

 

 

2. FASE DI LAVORAZIONE:

11. ABLAZIONE SUPERFICIALE E PROFONDA DEL TARTARO

 

 

 

 

3. COD.INAIL:

         6530

 

 

 

 

4. FATTORE DI RISCHIO:

Igienico Ambientali (agenti fisici chimici, biologici) Trasversali o Organizzativi (posturali)

 

 

 

 

5. CODICE DI RISCHIO

 

 

    (riservato all’ ufficio)

 

 

 

 

 

6. N. ADDETTI:

1200

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Elaborazione alternativa: “ODONTOIATRIA ” 
11) Ciclo tecnologico ABLAZIONE SUPERFICIALE E PROFONDA DEL TARTARO
Elaborazione alternativa: 2) Ablazione del tartaro
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


                                                                                                                                 Scheda  11

 

  FASE LAVORATIVA: ABLAZIONE SUPERFICIALE E PROFONDA DEL TARTARO

                                                                                                                     

 

 

 

Cap 1 - DESCRIZIONE Fase

 

 

Si effettua per rimuovere concrezioni di tartaro che si formano sui denti ed in particolare negli spazi interdentali nella maggioranza della popolazione e quindi può essere considerato un lavoro di routine.

            Per eseguirlo si usano sia strumenti manuali (scalers) che strumenti ad ultrasuoni che sfruttando la differenza di risonanza tra tartaro e dente permettono di staccarlo senza alterare le strutture dentali stesse.

            L’ablazione del tartaro sub-gengivale e più aderente alle strutture profonde si esegue, anche dopo un’eventuale anestesia locale, con strumenti manuali (curettes) che permettono di levigare la radice del dente fin nella profondità dell’eventuale tasca gengivale rimuovendo, in questo modo, non solo il tartaro, ma anche tutte quelle concrezioni batteriche e non, e il tessuto granulare presente nelle tasche stesse lasciando una superficie sia dentale che gengivale sana che renda possibile un nuovo attacco gengivale sulla radice del dente.

 

 

 

 

ADDETTI

 

2

 

 

Cap 2 - ATTREZZATURE E MACCHINE

 

Attrezzatura

Con dichiarazione CEE in  %

Vetustà

Media (anni)

Riunito

30

5

Autoclave

30

5

Strumenti rotanti

30

5

Strumenti manuali

 

 

Ablatore ad ultrasuoni

10

10

Aspiratore chirurgico

30

5

Aspiratore a bassa velocità

20

8

Compressore

20

8

Frese chirurgiche

 

 

 

 

 

 

 

Cap 3 - FATTORI DI RISCHIO

 

 

 

INFORTUNISTICI

 

 

Nelle operazioni di ablazione superficiale e profonda del tartaro si possono evidenziare rischi derivanti dall’utilizzo di strumenti rotanti e manuali con abrasioni, punture e tagli.

Si tratta, comunque, di eventi rari.

 

 

IGIENICO AMBIENTALI

 

Agenti chimici

 

Esposizioni a vapori di mercurio e metilmetacrilato, soprattutto nel caso di cambio otturazione.

Esposizione a lattice di gomma per uso di guanti protettivi.

 

Agenti biologici

Esposizione ad agenti biologici per nebulizzazione o schizzi di materiale ematico.

Gli operatori non risultano quasi mai vaccinati contro l’Epatite B.

 

Agenti fisici

 

Esposizione a radiazioni ionizzanti derivanti dall’utilizzo di macchine radiogene. Tale rischio è teorico in relazione al controllo delle macchine e all’allontanamento dell’operatore al momento dello scatto.

 

 

Rumore:

inferiore a 80 db(A) Leq d

 

 

 

TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI

 

Dall’osservazione risulta presente un sovraccarico posturale della colonna vertebrale in toto, anche nei casi di miglioramento della situazione ambientale derivato dalle attrezzature di nuova concezione ergonomica (riuniti e sedie) e dalla formazione dell’operatore a posizioni di lavoro corrette (posizionamento alle spalle del paziente, utilizzo della sedia).

 

 

 

INFORMAZIONE - FORMAZIONE

 

In tutti gli studi visitati si fa uso di dispositivi individuali di protezione

 

 

 

 

 

 

Cap 4 – IL DANNO ATTESO

 

 

Dermatiti allergiche da contatto con lattice di gomma

 

Malattie infettive a trasmissione ematica  (HIV, HBV, HCV)

 

Malattie infettive a trasmissione aerea

 

Patologie da fissità posturale  del rachide

 

 

 

Cap 5 - INTERVENTI ADOTTATI

 

Uso di guanti, maschere e visiere di protezione.

 

 

Cap 6 - APPALTO A DITTA ESTERNA

 

Non osservato

 

Cap 7 - RIFERIMENTI NORMATIVI

 

DPR  547/1955 - 41-68-71-72 (protezioni delle macchine); 40-328 (impianti di terra); 250-251-252-253-254 (saldatura a gas ); 267-269-270-271-282-283- 288-325 (realizzazione impianto elettrico);  374 (manutenzione generale); 259-382-383-387 (D.P.I.).

 

DPR  303/1956  artt. 9 (aereazione locali); 18 (difesa sostanze nocive); 19 (separazione lavori nocivi); 20 (aspirazioni localizzate); 21 (polveri). 

 

D.Lgs  277/1991-  titolo IV Rumore - artt. 40 (valutazione), 41 (procedure), 42 (informazione - formazione).

 

D.Lgs 626/1994  - artt. 3 (misure di tutela) - 4 comma 2 e 11  (adempimenti) comma 5 d) (fornitura dei dispositivi di protezione individuali ) f) (richiesta di osservare norme e disposizioni aziendali) q) (misure di prevenzione incendi); art. 5 (obblighi dei lavoratori); artt. 21 e 22 lettere a) d) f) q); artt. 21- 22 (informazione - formazione generale); attrezzature di lavoro artt. 35 (obblighi del datore di lavoro) , 37-38 (informazione - formazione) 39 (obblighi dei lavoratori);  DPI art. 43 (obblighi del datore di lavoro) 44 (obblighi dei lavoratori); artt. 78 – 80, 85 (agenti biologici).

 

 

 

Norme di buona Tecnica

 

- Decreto ministeriale 12/09/1959 ( attribuzione dei compiti e determinazione delle modalità e delle documentazioni relative all’esercizio delle verifiche e dei controlli previsti dalle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro).

- Decreto  Ministeriale 22/02/1965 (attribuzione dei compiti relativi alle verifiche impianti di scariche atmosferiche e messa a terra).

- Decreto ministeriale 20/12/1968 (efficacia degli apparecchi ed utensili portatili e  mobili).

- Legge 186/1968 (norme CEI) (realizzazione impianto elettrico)

- Legge 46/90 (certificazione impianto elettrico e gas)

- Legge 18/10/1977 n, 791( garanzie di sicurezza per il materiale elettrico)

- Norme CEI 62-5 (IEC 601-1) Impianti elettrici

- Direttiva CEE 93/42 (Dispositivi Medici)

- Norma biocompatibilità utensili EN 30993

 

 

 

Cap 8 - IL RISCHIO ESTERNO

 

Non osservato

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

1. COMPARTO:

ODONTOIATRI

 

 

 

 

2. FASE DI LAVORAZIONE:

12. PULIZIA E DISINFEZIONE

 

 

 

 

3. COD.INAIL:

6530

 

 

 

 

4. FATTORE DI RISCHIO:

Igienico Ambientali (agenti chimici, fisici, biologici) Trasversali o Organizzativi

 

 

 

 

5. CODICE DI RISCHIO

 

 

    (riservato all’ ufficio)

 

 

 

 

 

6. N. ADDETTI:

500

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Elaborazione alternativa: “ODONTOIATRIA ” 
12) Ciclo tecnologico PULIZIA E DISINFEZIONE
Elaborazione alternativa: 4) Disinfezione superfici
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


                                                                                                                                 Scheda  12

 

  FASE LAVORATIVA: PULIZIA E DISINFEZIONE

                                                                                                                     

 

 

 

Cap 1 - DESCRIZIONE Fase

 

 

 

Si effettua alla fine della giornata lavorativa e comprende la pulizia completa della sala, di tutte le suppellettili e superfici nonché del pavimento.

Le zone di lavoro (riunito) e zone limitrofe (gruppo idrico) sono pulite tramite applicazioni di soluzioni disinfettanti spray (a base di glutaraldeide o clorexidina) e, dopo un tempo di stazionamento, asciugate tramite materiale a perdere.

Il pavimento è pulito con normali saponi.

Gli strumenti metallici sono sterilizzati tramite autoclave inserendo gli stessi in apposite bustine semipermeabili sigillate con adesivi comprensivi di marcatori cromatici o termosigillatura con applicazione di banda rivelatrice cromatica che, cambiando di colore, indicano la perfetta sterilizzazione. In alcuni studi una volta al mese si eseguono dei controlli biologici.

Tale attività è svolta in via esclusiva dall’assistente.

 

 

 

 

 

ADDETTI

 

1

 

 

 

Cap 2 - ATTREZZATURE E MACCHINE

 

Attrezzatura

Con dichiarazione CEE in %

Vetustà

Media (anni)

Autoclave

30

5

Materiali di pulizia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cap 3 - FATTORI DI RISCHIO

 

 

 

INFORTUNISTICI

 

 

Non sono segnalati

 

 

 

 

IGIENICO AMBIENTALI

 

 

 

Agenti chimici

 

Esposizioni a vapori o nebbie dei prodotti disinfettanti  glutaraldeide e clorexidina

Esposizione al lattice di gomma per uso dei guanti protettivi

 

Agenti fisici

 

Rumore:

 

Inferiore a  80 dB(A) Leq d

 

 

Agenti biologici

 

Esposizione ad agenti biologici: si tratta di un rischio ipotetico, minimizzato anche dall’utilizzo di guanti di protezione

Gli operatori non risultano quasi mai vaccinati contro l’Epatite B

 

 

 

TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI

 

 

Non segnalati

 

 

M.M.C.

 

Non osservata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

INFORMAZIONE - FORMAZIONE

 

E’ risultata insufficiente, per la maggior parte degli assistenti, la formazione relativa all’utilizzo dei disinfettanti e alla necessità di aerare gli ambienti

 

Sono risultate insufficienti, per la maggior parte degli assistenti, le informazioni sui rischi per la salute che può comportare l’esposizione agli agenti biologici.

 

 

Cap 4 – IL DANNO ATTESO

 

 

Patologie respiratorie di tipo allergico da glutaraldeide

 

Dermatiti  allergiche da contatto con lattice di gomma

 

 

 

Cap 5 - INTERVENTI ADOTTATI

 

Non osservati

 

 

Cap 6 - APPALTO A DITTA ESTERNA

 

Non osservato

 

 

Cap 7 - RIFERIMENTI NORMATIVI

 

DPR  547/1955 - 40-328 (impianti di terra); 267-269-270-271-282-283- 288-325 (realizzazione impianto elettrico);  374 (manutenzione generale); 259-382-383-387 (D.P.I.).

 

DPR  303/1956  artt. 9 (aereazione locali); 18 (difesa sostanze nocive); 19 (separazione lavori nocivi); 20 (aspirazioni localizzate).

 

D.Lgs  277/1991-  titolo IV Rumore - artt. 40 (valutazione

D.Lgs 626/1994  - artt. 3 (misure di tutela) - 4 comma 11  (adempimenti) comma 5 d) (fornitura dei dispositivi di protezione individuali ) f) (richiesta di osservare norme e disposizioni aziendali) q) (misure di prevenzione incendi); art. 5 (obblighi dei lavoratori); artt. 21 e 22 lettere a) d) f) q); artt. 21- 22 (informazione - formazione generale); attrezzature di lavoro artt. 35 (obblighi del datore di lavoro) , 37-38 (informazione - formazione) 39 (obblighi dei lavoratori);  DPI art. 43 (obblighi del datore di lavoro) 44 (obblighi dei lavoratori); artt. 78 – 80, 85 (agenti biologici).

 

 

 

Norme di buona Tecnica

 

- Norma CEI 64-4 impianti elettrici in ambienti uso medico

- Decreto ministeriale 12/09/1959 ( attribuzione dei compiti e determinazione delle modalità e delle documentazioni relative all’esercizio delle verifiche e dei controlli previsti dalle norme di prevenzione degli infortuni sul lavoro).

- Decreto  Ministeriale 22/02/1965 (attribuzione dei compiti relativi alle verifiche impianti di scariche atmosferiche e messa a terra).

- Decreto ministeriale 20/12/1968 (efficacia degli apparecchi ed utensili portatili e  mobili).

- Legge 186/1968 (norme CEI) (realizzazione impianto elettrico)

- Legge 46/90 (certificazione impianto elettrico e gas)

- Legge 18/10/1977 n, 791( garanzie di sicurezza per il materiale elettrico)

- Norme CEI 62-5 (IEC 601-1) Impianti elettrici

- Direttiva CEE 93/42 (Dispositivi Medici)

- Norma biocompatibilità utensili EN 30993

 

 

Cap 8 - IL RISCHIO ESTERNO

 

Non osservato