All. 2/A
ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO
I.S.P.E.S.L. PROGETTO
SI.PRE. REGIONI
BANCA NAZIONALE DEI PROFILI DI
RISCHIO DI COMPARTO
1. COMPARTO |
LAVORAZIONE PAVIMENTI |
2. CODICI ISTAT |
45.43 |
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3. CODICE ISPESL |
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(riservato all’ufficio)
ZONA DI RILEVAZIONE
4. NAZIONALE: |
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5. REGIONALE |
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6. PROVINCIALE |
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7. USL |
AZIENDA USL RMB- ROMA |
8.ANNO DI
RILEVAZIONE |
2 |
0 |
0 |
3 |
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9. NUMERO ADDETTI: |
1000* |
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9 PAVIMENTISTI |
450* |
Uomini |
?? |
Donne |
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||
9B. : MURATORI |
300* |
Uomini |
?? |
Donne |
|
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|
||
9C. : MANOVALI |
250* |
Uomini |
?? |
Donne |
|
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· ) cifra stimata
10. NUMERO AZIENDE: |
?? |
All. 2/B
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11. STRUTTURA DI RILEVAZIONE |
SERVIZIO PISLL (PREV.IGIENE E SICUREZZA LUOGHI DI LAVORO -AUSL RM B – ROMA |
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|
Viale Bardanzellu 8 – 00155 Roma |
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12. REFERENTE: Dr.
SERGIO ROVETTA
INDIRIZZO: |
SPISLL AUSL RMB ;
Viale Bardanzellu 8 |
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CAP: |
00155 |
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CITTA’: |
ROMA |
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PROVINCIA: |
ROMA |
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TELEFONO: |
06/ 41434946 |
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|
FAX: |
06/ 41434936 |
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E-MAIL: |
xxxxx |
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13. INFORTUNI *:
TOTALE: |
|
DI CUI
MORTALI |
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14. MALATTIE
PROFESSIONALI :
Scheda 1
1 |
REALIZZAZIONE MASSETTO |
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1. COMPARTO: |
LAVORAZIONE PAVIMENTI |
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2. FASE DI
LAVORAZIONE: |
1. Realizzazione massetto |
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3. COD.INAIL: |
3140 |
|
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|
|
|
4. FATTORE DI
RISCHIO: |
Infortunistici,Igienico Ambientali (agenti fisici e chimici), Trasversali o Organizzativi (posturali) |
|
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|
5. CODICE DI
RISCHIO |
|
|
|
(riservato all’ ufficio) |
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6. N. ADDETTI: |
1000 |
|
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|
|
FASE LAVORATIVA:
Cap
1 - DESCRIZIONE FASE
Il massetto è il fondo livellato su cui viene posato qualunque tipo di pavimento (legno, ceramica, marmo ecc.).
Si possono realizzare due tipi di fondo secondo il metodo di posatura del pavimento:
La lavorazione inizia con il caricamento manuale degli inerti (generalmente sabbia, cemento e acqua o in caso di pavimentazioni in pietra anche calce e acqua) che vengono amalgamati in impastatrici elettriche che possono essere di diverse grandezze. Sono grandi (generalmente situate a piano terra) nel caso dei cantieri edili di grandi dimensioni: mediante tubazioni l’impasto viene portato nei vari luoghi interessati dalle lavorazioni. Nei piccoli cantieri le impastatrici sono di ridotte dimensioni e vengono collocate di volta in volta dove cccorre, con conseguente necessità di movimentazione dei materiali da utilizzare. L’impasto ottenuto viene trasportato sul luogo tramite carriole.
Una volta scaricato il materiale sul punto si provvede a distribuirlo e stenderlo in modo uniforme con le pale e a livellarlo tramite un regolo di alluminio.
L’operazione di livellatura viene svolta dal pavimentista in posizione accosciata per tempi di circa 4 ore giornaliere
La lavorazione della realizzazione del massetto prevede che in una giornata lavorativa venga realizzata una superficie di circa 20 – 25 mq di pavimento in ceramica e poco meno per quello in pietra.
ADDETTI
2 – 3 Manovali, pavimentisti
Cap
2 - ATTREZZATURE E MACCHINE
Attrezzatura |
Con dichiarazione CEE in % |
Vetustà Media (anni) |
Impastatrice e pressione |
60 |
5 |
Attrezzi manuali |
|
|
Impastatrice a pressione nel 60% dei casi non è provvista di protezione verso l’organo lavoratore (grata) con il rischio di coinvolgimento delle mani del lavoratore. Tale mancanza sale fino all’85 % nelle operazioni di pulizia, al termine dell’utilizzo dell’impastatrice, tale operazione è svolta con ausilio di tubo di acqua e con il movimento della stessa.
Contatto con sostanze irritanti per occhi,pelle e vie respiratorie contenute nei cementi
Contatto con sostanze sensibilizzanti per la pelle contenute nei cementi (cromo VI)
Arrossamenti della cute per contatti estesi e ripetuti con sostanze irritanti contenute nei cementi
Rischio di gravi lesioni oculari per contatto con calce idrata (idrossido di calcio e carbonato di calcio)
Non osservato
Rumore:
Gli addetti sono esposti a livelli di esposizione quotidiana (Lep d) tra 80 e 85 dB(A) e tra 85 e 90 dB(A
In questa fase l’esposizione al rumore degli addetti è influenzata dall’utilizzo dellla impastatrice
Rumorosità attrezzature
|
Leq (CTP)* |
Leq (ASL RM/B) |
Impastatrice e pressione (interno) |
81,4 |
83 |
Impastatrice e pressione (esterno) |
85,3 |
87 |
Livelli esposizione giornaliera
|
Lep (CTP)* |
Lep,d (ASL RM/B) |
Muratore |
83,6 |
|
Manovale |
81,8 |
84 |
Vibrazioni
Non osservato
TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI
M.M.C.
Dall’osservazione nei cantieri si è verificato:
INDUMENTI DI LAVORO
Non sono mai risultate presenti idonee procedure tali da garantire che l’operatore abbia a disposizione abiti da lavoro in quantità sufficienti per poter sempre operare in condizioni igieniche idonee anche in caso di contaminazione con i prodotti irritanti e sensibilizzanti contenuti nei cementi
INFORMAZIONE - FORMAZIONE
Si è verificato che pur presenti e forniti idonei D.P.I. gli stessi vengono utilizzati in maniera discontinua:
maschere antipolvere 60%
guanti protettivi 50%
Non sono risultate messe a disposizione protezioni per gli occhi
Nel 70% si è verificata scarsa conoscenza, da parte dei
lavoratori, delle sostanze (schede di sicurezza) e delle relative norme
igieniche e comportamentali
Nel 85% si è verificata scarsa conoscenza, da parte dei
lavoratori, delle corrette modalità per la movimentazione manuale dei carichi
Cap
4 – IL DANNO ATTESO
Lesioni traumatiche da contatto con organi in movimento
Cadute in piano
Contusioni e schiacciamento da caduta materiali
Elettrocuzione
Lombalgia e lesioni muscolari da sforzo
Lesioni oculari da contatto con calce idrata
Malattie cutanee da contatto con cemento
Patologia respiratoria da inalazioni di polveri
Cap 5 - INTERVENTI ADOTTATI
Non osservato
Cap 6 - APPALTO A DITTA ESTERNA
90 % dei casi (ISPESL)
Cap 7 - RIFERIMENTI NORMATIVI
DPR 547/1955 artt. 41-68-71-72 (protezioni delle macchine); 40-328 (impianti di terra); 374 (manutenzione generale); 381-382-383-384-387 (D.P.I. per capo, occhi, mani, piedi e respirazione).
DPR 303/1956 artt. 21 ( difesa contro le polveri) ).
D.Lgs 277/1991- titolo IV Rumore - artt. 40 (valutazione), 41 (procedure), 42 (informazione - formazione).
D.Lgs 626/1994 - artt. 3 (misure di tutela) - 4 comma 2 e 11 (adempimenti) comma 5 d) (fornitura dei dispositivi di protezione individuali ) f) (richiesta di osservare norme e disposizioni aziendali) q) (misure di prevenzione incendi); art. 5 (obblighi dei lavoratori); art. 7 (Appalti); artt. 21- 22 (informazione - formazione generale); attrezzature di lavoro artt. 35 (obblighi del datore di lavoro) , 37-38 (informazione - formazione) 39 (obblighi dei lavoratori); DPI art. 43 (obblighi del datore di lavoro) 44 (obblighi dei lavoratori) 49 (informazione e formazione del personale sulla corretta movimentazione dei carichi) 72-septies (Fornitura indumenti protettivi per agenti chimici) 72-octies (informazione e formazione del personale per la protezione dagli agenti chimici).
DPR 459/1996 – Direttiva Macchine.
D.Lgs 494/1996 - artt 3 (adempimenti committente) – 5 (adempimenti coordinatore) - 9 comma 1 c-bis (piano operativo).
- Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale – Circolare n.34 del 29/4/99 ( Indumenti di
Lavoro e Dispositivi di Protezione Individuale)
- Decreto ministeriale 20/12/1968 (efficacia degli apparecchi ed utensili portatili e mobili).
- Legge 186/1968 (norme CEI) (realizzazione impianto elettrico)
- Legge 18/10/1977 n, 791( garanzie di sicurezza per il materiale elettrico)
- Norme CEI 62-5 (IEC 6)
Cap 8 - IL RISCHIO ESTERNO
Scheda 2
2 |
pavimentazioni in pietra |
|
|
|
|
1. COMPARTO: |
LAVORAZIONE PAVIMENTI |
|
|
|
|
|
|
2. FASE DI
LAVORAZIONE: |
2. pAVIMENTAZIONE IN PIETRA |
|
|
|
|
|
|
3. COD.INAIL: |
3140 |
|
|
|
|
|
|
4. FATTORE DI
RISCHIO: |
Infortunistici,Igienico Ambientali (agenti fisici e chimici), Trasversali o Organizzativi (posturali) |
|
|
|
|
|
|
5. CODICE DI
RISCHIO |
|
|
|
(riservato all’ ufficio) |
|
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|
|
|
6. N. ADDETTI: |
1000 |
|
|
|
|
|
|
FASE LAVORATIVA:
Cap
1 - DESCRIZIONE FASE
I materiali industriali in pietra sono rappresentati da marmi, graniti ecc…
Si scaricano nei pressi della zona di lavorazione le lastre di pietra che andranno montate. I pesi possono arrivare anche a 35 Kg, nel caso di scale le lastre pesano fino a 25 Kg.
Le lavorazioni prevedono due modalità di posizionamento del pavimento, sul massetto di allettamento precedentemente realizzato ( scheda 1) denominate “a collante” o “a preparazione”.
Per la lavorazione “a collante” la pavimentazione viene posta previa spalmatura di colla (malta specifica) sul massetto già asciugato e quindi battuto manualmente..
Per la lavorazione “a preparazione” si provvede immediatamente,al termine del livellamento del massetto, a posizionare la pavimentazione per tutta la superficie preparata previa spolveratura in superficie di cemento; al termine si provvede alla battitura manualmente.
La natura del materiale rende impossibile realizzare pezzi a misura, infatti gli stessi sono forniti di numero d’ordine per la posa direttamente dal fornitore, quindi si interviene per piccole asportazioni con il flex a disco diamantato.
Durante la posa del pavimento per la realizzazione di tagli a misura si utilizza il frullino (flex) con disco diamantato.
Una volta posato e battuto il pavimento si provvede alla stuccatura “a cemento bianco” .
Si cosparge la pavimentazione tramite spazzetta in maniera da riempire gli spazi vuoti, mediante utilizzo di soluzione acquosa che viene successivamente eliminata con segatura o spugna.
Le operazioni di posa prevedono mediamente un tempo di circa 2 – 3 ore per un ambiente di 15 mq tra trasporto posa taglio e battitura manuale delle lastre, l’operatore deve inoltre montare gli zoccoli.
Tutto il lavoro avviene in posizione accosciata .
ADDETTI
2 – 3 Manovale e pavimentisti
Cap
2 - ATTREZZATURE E MACCHINE
Attrezzatura |
Con dichiarazione CEE in % |
Vetustà Media (anni) |
Frullino portatile a disco (flex) |
80 |
3 |
Attrezzi manuali - Spazzetta |
|
|
Frullino portatile a lama diamantata nel 60% dei casi non è provvisto di cuffia di protezione
con rischio di rotture del disco e proiezione di schegge e cotatto con organo in movimento ( i frullini non sono provvisti di freno per l’interruzione del movimento del disco)
Polveri delle pietre durante il taglio con frullino che nella totalità delle osservazioni non è mai risultato provvisto di aspirazione
Si è verificato che esistono in commercio frullini provvisti di presa per aspirazione portatile, il costo dell’attrezzatura completa (frullino e aspiratore) è di circa 1500,00 Euro contro costi medi di circa 100,00 Euro per uno privo di aspirazione
Non osservato
Rumore:
Gli addetti sono esposti a livelli di esposizione quotidiana (Lep d) tra 80 e 85 dB(A) e tra 85 e 90 dB(A)
In questa fase l’esposizione al rumore degli addetti è influenzata dall’utilizzo del frullino portatile a disco diamanatato e la rullatrice elettrica
Rumorosità attrezzature
|
Leq (CTP)* |
Leq (ASL RM/B) |
Frullino portatile a disco diamanatato (Flex) |
106 |
99 |
Livelli esposizione giornaliera
|
Lep (CTP)* |
Lep,d (ASL RM/B) |
Pavimentista |
84 |
89,2 – 84,7 |
Manovale |
81,8 |
84 |
Vibrazioni
Gli addetti sono esposti a vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio nell’utilizzo del Frullino portatile a disco diamanatato (Flex)
Vibrazioni attrezzature
|
m/s2 (ISPESL)* |
Manuali Istruzione Uso (attrezzature CE) m/s2 |
Frullino portatile a disco diamanatato (Flex) |
6 - 7 |
2,5 |
TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI
M.M.C.
Dall’osservazione nei cantieri si è verificato:
INFORMAZIONE - FORMAZIONE
Si è verificato che pur presenti e forniti idonei D.P.I. gli stessi vengono utilizzati in maniera discontinua:
ginocchiere 40 %
protezione occhi 60%
maschere antipolvere 60%
guanti protettivi 50%
otoprotettori 70%
Nel 70% si è verificata scarsa conoscenza, da parte dei lavoratori,
delle sostanze (schede di sicurezza) e delle relative norme igieniche e
comportamentali
Nel 85% si è verificata scarsa conoscenza, da parte dei
lavoratori, delle corrette modalità per la movimentazione manuale dei carichi
Cap
4 – IL DANNO ATTESO
Abrasioni contusioni taglio da utensili
Lesioni oculari per proiezione di schegge
Cadute in piano
Contusioni e schiacciamento da caduta materiali
Elettrocuzione
Ipoacusia da rumore
Lombalgia e lesioni muscolari da sforzo
Malattie cutanee da contatto con cemento e additivi collanti
Patologia respiratoria da inalazioni di polveri
Cap 5 - INTERVENTI ADOTTATI
Non osservato
Cap 6 - APPALTO A DITTA ESTERNA
90 % dei casi (ISPESL)
Cap 7 - RIFERIMENTI NORMATIVI
DPR 547/1955 artt. 41-68-71-72 (protezioni delle macchine); 40-328 (impianti di terra); 374 (manutenzione generale); 381-382-383-384-387 (D.P.I. per capo, occhi, mani, piedi e respirazione).
DPR 303/1956 artt. 21 ( difesa contro le polveri) ); 24 (vibrazioni).
D.Lgs 277/1991- titolo IV Rumore - artt. 40 (valutazione), 41 (procedure), 42 (informazione - formazione).
D.Lgs 626/1994 -
artt. 3 (misure di tutela) - 4 comma 2 e 11 (adempimenti) comma 5 d) (fornitura dei dispositivi di protezione
individuali ) f) (richiesta di osservare norme e disposizioni aziendali) q)
(misure di prevenzione incendi); art. 5 (obblighi dei lavoratori); art. 7
(Appalti); artt. 21- 22 (informazione - formazione generale); attrezzature di
lavoro artt. 35 (obblighi del datore di lavoro) , 37-38 (informazione -
formazione) 39 (obblighi dei lavoratori);
DPI art. 43 (obblighi del datore di lavoro) 44 (obblighi dei lavoratori)
49 (informazione e formazione del personale sulla corretta movimentazione dei
carichi 72-septies (Fornitura indumenti protettivi per agenti chimici)
72-octies (informazione e formazione del personale per la protezione dagli
agenti chimici).
DPR 303/1956 – Direttiva macchine.
D.Lgs 494/1996 - artt 3 (adempimenti committente) – 5 (adempimenti coordinatore) - 9 comma 1 c-bis (piano operativo).
- Decreto ministeriale 20/12/1968 (efficacia degli apparecchi ed utensili portatili e mobili).
- Legge 186/1968 (norme CEI) (realizzazione impianto elettrico)
- Legge 18/10/1977 n, 791( garanzie di sicurezza per il materiale elettrico)
- Norme CEI 62-5 (IEC 6)
- Norme UNIEN (vibrazioni)
Cap 8 - IL RISCHIO ESTERNO
Scheda 3
3 |
LUCIDATURA pavimentazioni in pietra |
|
|
|
|
1. COMPARTO: |
LAVORAZIONE PAVIMENTI |
|
|
|
|
|
|
2. FASE DI
LAVORAZIONE: |
3. LUCIDATURA pAVIMENTAZIONE IN PIETRA |
|
|
|
|
|
|
3. COD.INAIL: |
3140 |
|
|
|
|
|
|
4. FATTORE DI
RISCHIO: |
Infortunistici,Igienico Ambientali (agenti fisici e chimici), Trasversali o Organizzativi (posturali) |
|
|
|
|
|
|
5. CODICE DI
RISCHIO |
|
|
|
(riservato all’ ufficio) |
|
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|
|
|
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6. N. ADDETTI: |
1000 |
|
|
|
|
|
|
FASE LAVORATIVA:
Cap
1 - DESCRIZIONE FASE
La macchina può raggiungere i 100 – 120 Kg di peso. L’operatore deve passarla 6 volte (2 passaggi per l’abrasione – 3 per la rifinitura – 1 per la lucidatura /piombatura).
Ad ogni cambio di fase vanno cambiati i supporti situati nella parte rotante, l’operatore deve sollevare la zona orbitale , sostituire i supporti e farla ridiscendere per riprendere il lavoro ciò comporta uno sforzo muscolare visto il peso della macchina.
Al termine dei passaggi per abrasione può essere necessario intervenire sulle lastre dove possono affiorare delle disomogenità o pori o scheggiature che vanno colmate con mastici bicomponenti poliestere attivati da catalizzatori, mescolati a polvere di marmo e spatolati direttamente ove necessario, si provvede quindi alla rimozione dell’eccesso di mastice ed alla pulizia della zona con solventi organici.
Possono, successivamente essere svolte operazioni accessorie quali la ceratura delle superfici, o l’applicazione di protettivi conteneti solventi organici.
Per poter lavorare la macchina deve essere spinta tramite una maniglia di trasporto a ruota pivotante posta sulla zona orbitale a distanza variabile dal piano di lavoro di circa 80 cm:, ( 60 per le attrezzature da scale) il lavoratore è quindi costretto ad assumere posizioni che lo obbligano a stare con la schiena inarcata.
Anche nelle operazioni di lucidatura tramite frullino, usato per zoccoli e bordi, il lavoratore deve assumere posizioni incongrue (inginocchiato o accosciato). Queste operazioni vengono svolte a secco con notevole produzione di polvere dispersa nell’ambiente che può essere respirata dall’operatore.
ADDETTI
2 Manovale, Lucidatore
Cap
2 - ATTREZZATURE E MACCHINE
Attrezzatura |
Con dichiarazione CEE in % |
Vetustà Media (anni) |
Levigatrice |
60 |
5 |
Frullino Flex a lama diamantata |
80 |
3 |
Attrezzi manuali |
|
|
Frullino portatile a lama diamantata nel 60% dei casi non è dotato di cuffia di protezione
con rischio di rotture del disco e proiezione di schegge e contatto con organo in movimento ( i frullini non sono provvisti di freno per l’interruzione del movimento del disco)
Nelle operazioni di lucidatura di zoccoli e bordi tramite frullino l’operatore deve mantenere lo strumento in modo saldo onde evitare scarti bruschi che possono provocare lesione alle braccia.
Si è verificato che esistono in commercio frullini provvisti presa per aspirazione portatile, il costo dell’attrezzatura completa (frullino e aspiratore) è di circa 1500,00 Euro contro costi medi di circa 100,00 Euro per uno privo di aspirazione.
Si è verificato che esistonpo in commercio Tagliapietra
portatili ad acqua con disco diamantato
e fornite di supporti (goniometro, squadra ed angolari) per poter effettuare
tutti i tipi di taglio con costo di 150
Euro e peso di 12 Kg
Polveri delle pietre durante l’utilizzo del frullino per zoccoli e bordi.
Contatto con sostanze sostanze sensibilizzanti per la pelle in particolare ftalati e perossidi contenuti nei catalizzatori
Contatto con sostanze sostanze irritante per pelle ed occhi (perossidi) contenute nei catalizzatori
Contatto con sostanze (poliestere-Stirene) nocive per inalazione e irritante per occhi e pelle
Contatto con sostanze (acido ossalico) nocive a contatto con la pelle e per ingstione
Contatto con sostanze (Toluolo) nocive per inalazione
Non osservato
Rumore:
Gli addetti sono esposti a livelli di esposizione quotidiana (Lep d) tra 80 e 85 dB(A) e tra 85 e 90 dB(A)
In questa fase l’esposizione al rumore degli addetti è influenzata dall’utilizzo del frullino portatile a disco diamanatato e la levigatrice
Rumorosità attrezzature
|
Leq (CTP)* |
Leq (ASL RM/B) |
Frullino portatile a disco diamanatato (Flex) |
106 |
99 |
Levigatrice |
87,9 |
|
Livelli esposizione giornaliera
|
Lep (CTP)* |
Lep,d (ASL RM/B) |
Lucidatore |
89,3 |
|
Manovale |
81,8 |
84 |
Vibrazioni
Gli addetti sono esposti a vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio nell’utilizzo del Frullino portatile a disco diamanatato (Flex)
Vibrazioni attrezzature
|
M/s2 (ISPESL)* |
Manuali Istruzione Uso (attrezzature CE) m/s2 |
Frullino portatile a disco diamanatato (Flex) |
6 - 7 |
2,5 |
TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI
M.M.C.
Dall’osservazione nei cantieri si è verificato che:
INFORMAZIONE - FORMAZIONE
Si è verificato che pur presenti e forniti idonei D.P.I. gli stessi vengono utilizzati in maniera discontinua:
ginocchiere 40 %
maschere antipolvere 60%
maschere per solvente 40%
guanti protettivi 50%
otoprotettori 70%
Nel 70% si è verificata scarsa conoscenza, da parte dei lavoratori, delle sostanze (schede di sicurezza) e delle relative norme igieniche e comportamentali
Nel 85% si è verificata scarsa conoscenza, da parte dei
lavoratori, delle corrette modalità per la movimentazione manuale dei carichi
Cap
4 – IL DANNO ATTESO
Abrasioni contusioni taglio da utensili
Lesioni oculari per proiezione di schegge
Lesioni traumatiche da contatto con organi in movimento
Cadute in piano
Contusioni e schiacciamento da caduta materiali
Elettrocuzione
Ipoacusia da rumore
Lombalgia e lesioni muscolari da sforzo
Malattie cutanee da contatto con cemento e additivi collanti
Patologia respiratoria da inalazioni di polveri
Cap 5 - INTERVENTI ADOTTATI
Non osservato
Cap 6 - APPALTO A DITTA ESTERNA
90 % dei casi (ISPESL)
Cap 7 - RIFERIMENTI NORMATIVI
DPR 547/1955 artt. 41-68-71-72 (protezioni delle macchine); 40-328 (impianti di terra); 374 (manutenzione generale); 381-382-383-384-387 (D.P.I. per capo, occhi, mani, piedi e respirazione).
DPR 303/1956 artt. 21 ( difesa contro le polveri) ); 24 (vibrazioni).
D.Lgs 277/1991- titolo IV Rumore - artt. 40 (valutazione), 41 (procedure), 42 (informazione - formazione).
D.Lgs 626/1994 -
artt. 3 (misure di tutela) - 4 comma 2 e 11 (adempimenti) comma 5 d) (fornitura dei dispositivi di protezione
individuali ) f) (richiesta di osservare norme e disposizioni aziendali) q)
(misure di prevenzione incendi); art. 5 (obblighi dei lavoratori); art. 7
(Appalti); artt. 21- 22 (informazione - formazione generale); attrezzature di
lavoro artt. 35 (obblighi del datore di lavoro) , 37-38 (informazione -
formazione) 39 (obblighi dei lavoratori);
DPI art. 43 (obblighi del datore di lavoro) 44 (obblighi dei lavoratori)
49 (informazione e formazione del personale sulla corretta movimentazione dei
carichi) 72-septies (Fornitura indumenti protettivi per agenti chimici)
72-octies (informazione e formazione del personale per la protezione dagli
agenti chimici).
DPR 459/1996 – Direttiva Macchine.
D.Lgs 494/1996 - artt 3 (adempimenti committente) – 5 (adempimenti coordinatore) - 9 comma 1 c-bis (piano operativo).
- Decreto ministeriale 20/12/1968 (efficacia degli apparecchi ed utensili portatili e mobili).
- Legge 186/1968 (norme CEI) (realizzazione impianto elettrico)
- Legge 18/10/1977 n, 791( garanzie di sicurezza per il materiale elettrico)
- Norme CEI 62-5 (IEC 6)
- Norme UNIEN (vibrazioni)
Cap 8 - IL RISCHIO ESTERNO
Scheda 4
4 |
pavimentazioni in ceramica |
|
|
|
|
1. COMPARTO: |
LAVORAZIONE
PAVIMENTI |
|
|
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|
||
2. FASE DI
LAVORAZIONE: |
4. PAVIMENTAZIONE IN CERAMICA |
|
|
|
|
|
|
3. COD.INAIL: |
3140 |
|
|
|
|
|
|
4. FATTORE DI
RISCHIO: |
Infortunistici,Igienico Ambientali (agenti fisici e chimici), Trasversali o Organizzativi (posturali) |
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5. CODICE DI
RISCHIO |
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(riservato all’ ufficio) |
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6. N. ADDETTI: |
1000 |
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FASE LAVORATIVA:
Cap
1 - DESCRIZIONE FASE
I materiali industriali ceramici sono rappresentati da gres porcellanato, monocotture, bicotture, cotti.
Nei grandi cantieri il materiale arriva confezionato e pallettizzato; viene scaricato tramite mezzi di sollevamento idonei; si scompongono le confezioni , si preleva il quantitativo necessario da collocare e lo si trasporta al piano di lavoro tramite apparecchio di sollevamento, si collocano preventivamente nei pressi della zona in lavorazione il quantitativo di ceramiche che andranno montate:
-i pesi possono variare da 20 Kg per confezioni da 37 pezzi monocottuta di dimensoine 20x20 cm fino a 33 Kg per confezioni da 6 pezzi in gres porcellanato smaltato di dimensioni 50x50 cm.
Esistono due modalità di posizionamento del pavimento,
1) sul massetto di allettamento precedentemente realizzato ( scheda 1) denominate “a collante”
2) “a preparazione”(scheda 1).
Nella lavorazione di posatura “a collante” si provvede a ricoprire e a spalmare di colla (malta specifica) il massetto realizzato e opportunamente asciugato, quindi si posano le ceramiche che subito vengono battute (al fine di distribuire il più possibile la colla sul fondo della ceramica) manualmente o tramite rullatrice elettrica: quest’ultimo tipo di battitura viene in genere realizzata per mattonelle di grandi dimensioni (almeno cm. 30x30).
Per la lavorazione “a preparazione” si provvede immediatamente,al termine del livellamento del impasto di cemento e sabbia , a posizionare la pavimentazione per tutta la superficie preparata previa spolveratura in superficie di cemento. Al termine si provvede alla battitura manuale o tramite rullatrice elettrica
Durante la posa del pavimento per la realizzazione di tagli a misura si possono utilizzare taglierina manuale a diamante con goniometro; taglierina ad umido o il flex con disco diamantato.
Le operazioni di battitura con battipiastrelle -vibratore prevedono durate molto brevi che vanno dai 6-7 minuti per una superficie di 15 mq a circa 15 minuti per superfici di 25 mq.
Una volta posato e battuto il pavimento si provvede alla stuccatura con cemento semi liquido . Si cosparge la pavimentazione tramite spazzetta in modo da riempire gli spazi vuoti (fessure o fughe), il materiale in eccesso viene successivamente eliminato con segatura o spugna.Possono essere utilizzati prodotti riempifuga.
In genere una giornata lavorativa consente di realizzare circa 20- 25 mq di pavimentazione finita.
I lavoratori trascorrono tra il livellamento del massetto e
l’applicazione della pavimentazione oltre 6 ore giornalere in posizione
accosciata con sovraccarico della colonna vertebrale.
ADDETTI
2 – 3 Manovali, Pavimentisti
Cap
2 - ATTREZZATURE E MACCHINE
Attrezzatura |
Con dichiarazione CEE in % |
Vetustà Media (anni) |
Frullino portatile a disco diamanatato (Flex) |
80 |
3 |
Battipiastrelle - vibratore |
50 |
6 |
Attrezzi manuali - Spazzetta |
|
|
Frullino portatile a lama diamantata nel 60% dei casi non è provvisto di cuffia di protezione
con rischio di rotture del disco e proiezione di schegge e contatto con organo in movimento ( i frullini non sono provvisti di freno per l’interruzione del movimento del disco)
Polveri delle ceramiche durante il taglio
Contatto con sostanze irritanti per occhi,pelle e vie respiratorie contenute nei collanti base di cemento
Contatto con sostanze sensibilizzanti per la pelle contenute nei collanti a base di cemento
Arrossamenti della cute per contatti estesi e ripetuti con sostanze irritanti contenute nei collanti a base di cemento
Si è verificato che esistono in commercio frullini provvisti presa per aspirazione portatile, il costo dell’attrezzatura completa (frullino e aspiratore) è di circa 1500,00 Euro contro costi medi di circa 100,00 Euro per uno privo di aspirazione
Si è verificato che esistonpo in commercio Tagliaceramiche
portatili ad acqua con disco diamantato
e fornite di supporti (goniometro, squadra ed angolari) per poter effettuare
tutti i tipi di taglio con costo di circa 250,00 Euro e peso di circa 15 Kg
Non osservato
Rumore:
Gli addetti sono esposti a livelli di esposizione quotidiana (Lep d) tra 80 e 85 dB(A) e tra 85 e 90 dB(A)
In questa fase l’esposizione al rumore degli addetti è influenzata dall’utilizzo del frullino portatile a disco diamantato e la rullatrice elettrica
Rumorosità attrezzature
|
Leq (CTP)* |
Leq (ASL RM/B) |
Frullino portatile a disco diamantato (Flex) |
106 |
99 |
Battipiastrelle - vibratore |
95,5 |
98,8 |
|
|
|
Livelli esposizione giornaliera
|
Lep (CTP)* |
Lep,d (ASL RM/B) |
Pavimentista |
84 |
89,2 – 84,7 |
Posa battipiastrelle - vibratore |
87 |
|
Manovale |
81,8 |
84 |
Vibrazioni
Gli addetti sono esposti a vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio nell’utilizzo del Frullino portatile a disco diamanatato (Flex)
Vibrazioni attrezzature
|
M/s2 (ISPESL)* |
Manuali Istruzione Uso (attrezzature CE) m/s2 |
Frullino portatile a disco diamanatato (Flex) |
6 - 7 |
|
Battipiastrelle - vibratore |
|
5 - 12 |
TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI
M.M.C.
Dall’osservazione nei cantieri si è riscontrato che:
INFORMAZIONE - FORMAZIONE
Si è verificato che pur presenti e forniti idonei D.P.I. gli stessi vengono utilizzati in maniera discontinua:
ginocchiere 40 %
maschere antipolvere 60%
guanti protettivi 50%
otoprotettori 70%
Nel 70% si è verificata scarsa conoscenza, da parte dei
lavoratori, delle sostanze (schede di sicurezza) e delle relative norme
igieniche e comportamentali
Nel 85% si è verificata scarsa conoscenza, da parte dei lavoratori, delle corrette modalità per la movimentazione manuale dei carichi
Cap
4 – IL DANNO ATTESO
Abrasioni contusioni taglio da utensili
Lesioni oculari per proiezione di schegge
Lesioni traumatiche da contatto con organi in movimento
Cadute in piano
Contusioni e schiacciamento da caduta materiali
Elettrocuzione
Ipoacusia da rumore
Lombalgia e lesioni muscolari da sforzo
Malattie cutanee da contatto con cemento e additivi collanti
Patologia respiratoria da inalazioni di polveri
Cap 5 - INTERVENTI ADOTTATI
Non osservato
Cap 6 - APPALTO A DITTA ESTERNA
90 % dei casi (ISPESL)
Cap 7 - RIFERIMENTI NORMATIVI
DPR 547/1955 artt. 41-68-71-72 (protezioni delle macchine); 40-328 (impianti di terra); 374 (manutenzione generale); 381-382-383-384-387 (D.P.I. per capo, occhi, mani, piedi e respirazione).
DPR 303/1956 artt. 21 ( difesa contro le polveri) ); 24 (vibrazioni).
D.Lgs 277/1991- titolo IV Rumore - artt. 40 (valutazione), 41 (procedure), 42 (informazione - formazione).
D.Lgs 626/1994 - artt. 3 (misure di tutela) - 4 comma 2 e 11 (adempimenti) comma 5 d) (fornitura dei dispositivi di protezione individuali ) f) (richiesta di osservare norme e disposizioni aziendali) q) (misure di prevenzione incendi); art. 5 (obblighi dei lavoratori); art. 7 (Appalti); artt. 21- 22 (informazione - formazione generale); attrezzature di lavoro artt. 35 (obblighi del datore di lavoro) , 37-38 (informazione - formazione) 39 (obblighi dei lavoratori); DPI art. 43 (obblighi del datore di lavoro) 44 (obblighi dei lavoratori) 49 (informazione e formazione del personale sulla corretta movimentazione dei carichi) 72-septies (Fornitura indumenti protettivi per agenti chimici) 72-octies (informazione e formazione del personale per la protezione dagli agenti chimici).
DPR 303/1956 – Direttiva Macchine.
D.Lgs 494/1996 - artt 3 (adempimenti committente) – 5 (adempimenti coordinatore) - 9 comma 1 c-bis (piano operativo)
- Decreto ministeriale 20/12/1968 (efficacia degli apparecchi ed utensili portatili e mobili).
- Legge 186/1968 (norme CEI) (realizzazione impianto elettrico)
- Legge 18/10/1977 n, 791( garanzie di sicurezza per il materiale elettrico)
- Norme CEI 62-5 (IEC 6)
- Norme UNIEN (vibrazioni)
Cap 8 - IL RISCHIO ESTERNO
Scheda 4
4 |
pavimentazioni in legno |
|
|
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|
1. COMPARTO: |
LAVORAZIONE
PAVIMENTI |
|
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||
2. FASE DI
LAVORAZIONE: |
5. PAVIMENTAZIONE IN LEGNO |
|
|
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3. COD.INAIL: |
5221 |
|
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4. FATTORE DI
RISCHIO: |
Infortunistici,Igienico Ambientali (agenti fisici, chimici e cancerogeni), Trasversali o Organizzativi (posturali) |
|
|
|
|
|
|
5. CODICE DI
RISCHIO |
|
|
|
(riservato all’ ufficio) |
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|
|
|
6. N. ADDETTI: |
1000 |
|
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|
FASE LAVORATIVA:
Cap 1 - DESCRIZIONE FASE
Le pavimentazioni in legno possono essere applicate in varie maniere:
· su pavimentazione esistente, se è in ceramica lucida, che non permette una buona presa della colla, si deve preventivamente sfrollinare per realizzare maggiore aderenza e il collante utilizzato è del tipo bicomponente
· su massetto esistente tramite applicazione di colla bicomponente
· tramite realizzazione ex novo di massetto in materiali specifici (es. della MAPEI) avente la caratteristica di espellere l’acqua con applicazione di collante bicomponente
· nel caso di pavimentazioni in marmi o in ceramiche porose (non lucide) il collante utilizzato può essere ad acqua.
Una volta posizionato il parquet si esegue la lamatura tramite arrotatrice specifica provvista di dischi abrasivi di varia granulometria, queste arrotatrici sono dotate di sacchetto per la raccolta delle polveri di legno provenienti dalla lavorazione.
Si tratta quindi il pavimento con la stesa di una mano di vernice specifica (olio, acqua o sintetica) in modo da mettere in risalto le eventuali imperfezioni o la necessità di stuccare tramite impasto composto da collante tipo bostik e polvere da legno tramite spatola.
Si esegue una leggera lamatura nei punti ritoccati.
Si provvede quindi alla I, II ed alla eventuale III mano di vernice (ad olio, acqua o sintetica) applicata a rullo. Durante questa lavorazione è necessario che non vi sia presenza di polvere che, depositandosi, rovinerebbe la vernice del pavimento. Perciò l’operatore mantiene chiuse le finestre e le porte durante le varie passate di vernice, effettuate a distanza di tempo l’una dall’altra, di conseguenza negli ambienti ci saranno vapori a seconda della tipologia (olio,acqua o sintetico) della vernice utilizzata.
Nel caso di lavori per il ripristino di pavimentazioni vecchie, vi può essere la necessità di sostituzione di listelli perché danneggiati o tarlati, o semplicemente il pavimento necessita di nuova lucidatura. In questo caso dopo la eventuale sostituzione dei listelli danneggiati dapprima si lama, con le modalità sopradescritte, e poi si applica la vernice (ad olio, acqua o sintetica) con una o più mani.
Esiste un ultimo tipo di pavimentazione oggi interessata prevalentemente da opere di manutenzione e ripristino: il “parquet inchiodato”. In questo caso durante la realizzazione del massetto si affogano dei magatelli (cantinelle di legno) in maniera da realizzare una tessitura su cui poi inchiodare i listelli di parquet ortogonalmente. Successivamente si passa alla ceratura con cera d’api e lucidatura manuale. Altro sistema è quello di porre, al posto dei magatelli, un pavimento di fibre di legno (sealite, swelite) ad incasso su cui vengono inchiodati i listelli di parquet.
Nel caso di sostituzione di listelli non si fa altro che schiodare l’esistente e inchiodare i nuovi listelli. Quando si deve effettuare una nuova lucidatura si provvede dapprima a decerare la pavimentazione tramite scartavetratura a mano e successivamente ad applicare la cera d’api e a lucidare. Tali attività vengono svolte manualmente.
I legni utilizzati sono in maggioranza di alberi esotici, di rovere, d’ulivo, d’acero, di ciliegio, di frassino appartenenti alle angiosperme. Il decreto legislativo 66/2000 li classifica come “legno duro” e le polveri derivate dalle lavorazioni sono classificate come cancerogene. I legni esotici, come la “noce manzonia” sono anche allergizzanti e, spesso, danno forti emottisi nasali.
I campionamenti e le determinazioni di vapori di sostanze chimiche (Xileni) hanno dato valori superiori al “Valore Limite” sulle otto ore, raggiungendo e superando il limite del “breve termine” che è riferito ai soli quindici minuti.
Le polveri di legno duro si sono attestate a circa 2 volte il “Valore Limite” sulle otto ore.
Si noti che tutte le lavorazioni suddescritte avvengono, solitamente, con l’operatore in posizione carponi o chinata.
ADDETTI
2 - 3
Cap
2 - ATTREZZATURE E MACCHINE
Attrezzatura |
Con dichiarazione CEE in % |
Vetustà Media (anni) |
Sega circolare |
100 |
3 |
Frullino |
100 |
2 |
Arrotatrice - Lamatrice |
100 |
2 |
Attrezzi manuali |
|
1 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Dato l’utilizzo delle attrezzature si possono evidenziare rischi derivanti come proiezione di materiale con lesioni
Polveri di Massetto specifico per parquet
Polveri dei materiali durante il taglio
Sostanze allergizzanti per la cute
Vapori sostanze chimiche
Polvere da legno
Non osservato
Rumore:
Gli addetti sono esposti a livelli di esposizione quotidiana (Lep d) tra 80 e 85 dB(A) e tra 85 e 90 dB(A)
TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI
M.M.C.
Dall’osservazione è risultato che il carico di lavoro fisico, per durata e frequenza, provoca affaticamento delle zone dorso-lombari per posizioni scorrette (carponi).
INFORMAZIONE - FORMAZIONE
Si è verificato che pur presenti e forniti idonei D.P.I. gli stessi vengono utilizzati in maniera discontinua:
maschere antipolvere 50%
maschere antivapori 80%
guanti protettivi 70%
otoprotettori 70%
Cap
4 – IL DANNO ATTESO
Abrasioni contusioni taglio da utensili
Lesioni traumatiche da contatto con organi in movimento
Lombalgia e lesioni muscolari da sforzo
Cadute in piano
Contusioni e schiacciamento da caduta materiali
Ipoacusia da rumore
Malattie cutanee da contato con malta, cemento, prodotti chimici
Patologia respiratoria da inalazioni di polveri e sost. chimiche
Elettrocuzione
Cap. 5 - INTERVENTI ADOTTATI
Non osservato (sedia)
Utilizzo D.P.I. e Otoprotettori
Cap. 6 - APPALTO A DITTA ESTERNA
90% dei casi (Ispesl)
Cap. 7 - RIFERIMENTI NORMATIVI
DPR 164/1956
DPR 547/1955 artt. 41-68-71-72 (protezioni delle macchine); 40-328 (impianti di terra); 374 (manutenzione generale); 381-382-383-384-387 (D.P.I. per capo, occhi, mani, piedi e respirazione).
DPR 303/1956 artt. 21 ( difesa contro le polveri).
D.Lgs 277/1991- titolo IV Rumore - artt. 40 (valutazione), 41 (procedure), 42 (informazione - formazione).
D.Lgs 626/1994 - artt. 3 (misure di tutela) - 4 comma 2 e 11 (adempimenti) comma 5 d) (fornitura dei dispositivi di protezione individuali ) f) (richiesta di osservare norme e disposizioni aziendali) q) (misure di prevenzione incendi); art. 5 (obblighi dei lavoratori); artt. 21 e 22 lettere a) d) f) q); artt. 21- 22 (informazione - formazione generale); attrezzature di lavoro artt. 35 (obblighi del datore di lavoro) , 37-38 (informazione - formazione) 39 (obblighi dei lavoratori); DPI art. 43 (obblighi del datore di lavoro) 44 (obblighi dei lavoratori) 49 (informazione e formazione del personale sulla corretta movimentazione dei carichi) 62 (sostituzione e riduzione) 63 (valutazione del rischio) 64 (misure tecniche, organizzative, procedurali) 66 (informazione e formazione del personale per la protezione dagli agenti cancerogeni) 69 (accertamenti sanitari e e norme preventive e protettive specifiche) 72-quater (valutazione dei rischi) 72-quinquies (misure e principi generali per la prevenzione dei rischi) 72-sexies (misure specifiche di protezione e prevenzione) 72-octies (informazione e formazione del personale per la protezione dagli agenti chimici) 72-decies (sorveglianza sanitaria)
- Decreto ministeriale 20/12/1968 (efficacia degli apparecchi ed utensili portatili e mobili).
- Legge 186/1968 (norme CEI) (realizzazione impianto elettrico)
- Legge 46/90 (certificazione impianto elettrico e gas)
- Legge 18/10/1977 n, 791( garanzie di sicurezza per il materiale elettrico)
- Norme CEI 62-5 (IEC 6)
Cap. 8 - IL RISCHIO ESTERNO
Scheda 6
6 |
RISTRUTTURAZIONI:SOSTITUZIone pavimentazione
esistente |
|
|
|
|
1. COMPARTO: |
LAVORAZIONE PAVIMENTI |
|
|
|
|
|
|
2. FASE DI
LAVORAZIONE: |
6. RISTRUTTURAZIONI : SOSTITUZIONE
PAVIMENTAZIONE ESISTENTE |
|
|
|
|
|
|
3. COD.INAIL: |
3140 |
|
|
|
|
|
|
4. FATTORE DI
RISCHIO: |
Infortunistici,Igienico Ambientali (agenti fisici e chimici), Trasversali o Organizzativi (posturali) |
|
|
|
|
|
|
5. CODICE DI
RISCHIO |
|
|
|
(riservato all’ ufficio) |
|
|
|
|
|
|
|
6. N. ADDETTI: |
1000 |
|
|
|
|
|
|
FASE LAVORATIVA
Cap
1 - DESCRIZIONE FASE
Se le lavorazioni di pavimentazione devono andare a sostituirne una già esistente di uguale o diversa natura, si possono verificare tre condizioni per cui:
1. la nuova pavimentazione viene posta direttamente su quella preesistente con utilizzo di collanti specifici per il materiale utilizzato (schede 2-4-5)
2. viene demolita la sola pavimentazione che verrà sostituita da altra posta sul massetto esistente tramite collanti specifici per il materiale utilizzato, con allontanamento del materiale di risulta (scheda 2-4-5)
3. si provvede alla demolizione preventiva sia della pavimentazione esistente che del massetto con realizzazione del nuovo massetto specifico ( scheda 1) a seconda del tipo di pavimentazione da realizzare con allontanamento del materiale di risulta.
4. Nel caso di pavimentazione in pietra si provvede alla lucidatura (scheda n.3)
L’allontanamemto del materiale di risulta si può effettuare a seconda della localizzazione del cantiere tramite sacchi che vengono manualmente trasportati a terra tramite le scale o, dove possibile, calati a terra permezzo di tiro elettrico o ancora tramite canale di scarico.
ADDETTI
2 – 3 Manovali, muratori ,pavimentisti e lucidatori
Cap
2 - ATTREZZATURE E MACCHINE
Attrezzatura |
Con dichiarazione CEE in % |
Vetustà Media (anni) |
Martello demolitore |
80 |
3 |
Vedi schede n. 1- 2 – 3 - 4
Martello Pneumatico con rischio di proiezione di materiale derivante dalla lavorazione
Impastatrice a pressione ( vedi scheda 1)
Frullino portiatile (vedi schede 2 – 3 – 4)
Polveri del massetto, pietre e ceramiche durante la demolizione
Sostanze irritanti e sensibilizzanti (vedi shede 1- 2 – 3 – 4)
Gravi lesioni oculari (vedi scheda 1)
Non osservato
Rumore:
Gli addetti sono esposti a livelli di esposizione quotidiana (Lep d) tra 80 e 85 dB(A) e tra 85 e 90 dB(A)
In questa fase l’esposizione al rumore degli addetti è influenzata dall’utilizzo del martello demolitore e la movimentazione dei materiali di risulta a seconda delle lavorazioni previste
Rumorosità attrezzature
|
Leq (CTP)* |
Leq (ASL RM/B) |
Martello demolitore |
101,4 |
98,4 |
Vedi schede n. 1 – 2 – 3 - 4
Livelli esposizione giornaliera
|
Lep (CTP)* |
Lep,d (ASL RM/B) |
Muratore con martello demolitore |
94 |
|
Manovale demolizione e scarico |
86 |
|
Vedi schede n. 1 – 2 – 3 - 4
Vibrazioni
Gli addetti sono esposti a vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio nell’utilizzo del Frullino portatile a disco diamanatato (Flex) e dei martelli demolitori
Vibrazioni attrezzature
|
M/s2 (ISPESL)* |
Manuali Istruzione Uso (attrezzature CE) m/s2 ** |
Martelli demolitori elettrici |
10 - 11 |
8 |
Martelli demolitori elettrici (Chipping hammer) |
20 -24 |
18 |
Vedi schede n. 1 – 2 – 3 - 4
TRASVERSALI O ORGANIZZATIVI
M.M.C.
Dall’osservazione nei cantieri si è osservato che la fase dell’allontanamento del materiale di risulta espone i lavoratori a frequenti flessioni e torsioni del tronco provocate dal trasporto dei sacchi.
Vedi schede n. 1 – 2 – 3 - 4
INDUMENTI
DI LAVORO
Vedi sched n. 1
INFORMAZIONE - FORMAZIONE
Vedi schede n. 1 – 2 – 3 - 4
Cap
4 – IL DANNO ATTESO
Lesioni oculari per proiezione di schegge provenienti dalle demolizioni
Ipoacusia da rumore per utilizzo martello demolitore
Lombalgia e lesioni muscolari da sforzo durante movimentazione macerie
Patologia respiratoria da inalazioni di polveri
Vedi schede n. 1 – 2 – 3 - 4
Cap 5 - INTERVENTI ADOTTATI
Non osservato
Cap 6 - APPALTO A DITTA ESTERNA
90 % dei casi (ISPESL)
Cap 7 - RIFERIMENTI NORMATIVI
DPR 547/1955 artt. 41-68-71-72 (protezioni delle macchine); 40-328 (impianti di terra); 374 (manutenzione generale); 381-382-383-384-387 (D.P.I. per capo, occhi, mani, piedi e respirazione).
DPR 303/1956 artt. 21 ( difesa contro le polveri); 24 (vibrazioni).
D.Lgs 277/1991- titolo IV Rumore - artt. 40 (valutazione), 41 (procedure), 42 (informazione - formazione).
D.Lgs 626/1994 -
artt. 3 (misure di tutela) - 4 comma 2 e 11 (adempimenti) comma 5 d) (fornitura dei dispositivi di protezione
individuali ) f) (richiesta di osservare norme e disposizioni aziendali) q)
(misure di prevenzione incendi); art. 5 (obblighi dei lavoratori); art. 7
(Appalti); artt. 21- 22 (informazione - formazione generale); attrezzature di
lavoro artt. 35 (obblighi del datore di lavoro) , 37-38 (informazione -
formazione) 39 (obblighi dei lavoratori);
DPI art. 43 (obblighi del datore di lavoro) 44 (obblighi dei lavoratori)
49 (informazione e formazione del personale sulla corretta movimentazione dei
carichi) 72-septies (Fornitura indumenti protettivi per agenti chimici)
72-octies (informazione e formazione del personale per la protezione dagli
agenti chimici).
DPR 303/1956 – Direttiva Macchine.
D.Lgs 494/1996 - artt 3 (adempimenti committente) – 5 (adempimenti coordinatore) - 9 comma 1 c-bis (piano operativo)
- Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale – Circolare n.34 del 29/4/99 ( Indumenti di
Lavoro e Dispositivi di Protezione Individuale)
- Decreto ministeriale 20/12/1968 (efficacia degli apparecchi ed utensili portatili e mobili).
- Legge 186/1968 (norme CEI) (realizzazione impianto elettrico)
- Legge 18/10/1977 n, 791( garanzie di sicurezza per il materiale elettrico)
- Norme CEI 62-5 (IEC 6)
- Norme UNIEN (vibrazioni)
Cap 8 - IL RISCHIO ESTERNO