PROFILO
DI RISCHIO NEL COMPARTO : RESIDENZE SANITARIE ASSISTITE (RSA) |
PROGETTO
DI RICERCA ISPESL - ASL DELLA PROVINCIA DI BERGAMO
(N°B/67 – 31/DOC/00)
DICEMBRE
2003
PROFILO
DI RISCHIO NEL COMPARTO : RESIDENZE SANITARIE ASSISTITE (RSA) |
- Flow Chart RSA -
ANZIANI ( soggetti non
autosufficienti, non curabili a domicilio, portatori di patologie
geriatriche, neurologiche e
neuropsichiatriche stabilizzate ) |
Attività di accettazione |
Attività
medica di classificazione e di assistenza |
Attività
nei reparti: ·
infermieristica ·
socio-assistenziale |
Attività
di riabilitazione e mantenimento: ·
fisioterapia ·
animazione |
Attività
logistiche nella RSA: ·
mensa ·
lavanderia ·
manutenzione |
Sorveglianza medica,
infermieristica e igienica dell'ospite, attività di prevenzione,
riabilitazione e intrattenimento |
ISTITUTO
SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO
I.S.P.E.S.L. ASL
BERGAMO
RESIDENZE
SANITARIE ASSISTITE (R.S.A.)
1.
COMPARTO
85.11.5
2.
CODICI ISTAT (ATECO 91)
3.
CODICE ISPESL
(riservato all’ufficio)
ZONA DI RILEVAZIONE
4.
NAZIONALE
5.
REGIONALE
ASL PROVINCIA DI BERGAMO
6.
PROVINCIALE
ASL PROVINCIA DI BERGAMO
7.
USL
2003
8.
ANNO DI RILEVAZIONE
9. NUMERO
ADDETTI : DIPENDENTI :
967
22
9A. ANIMATORI
:
17
9B. PORTINAI :
41
9C.
AMMINISTRATIVI :
44
9D. ADD.
LAVANDERIATI :
37
9E. ADD. CUCINA :
53
9F. FISIOTERAPISTI :
574
9G. A.S.A. :
137
9H. I.P. :
18
9I. MEDICI :
24
9L. MANUTENTORI :
18 (DICIOTTO)
10. NUMERO
D’AZIENDE
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE
( SERVIZIO P.S.A.L.-Resp. Giorgio Luzzana)
11. STRUTTURA
DI RILEVAZIONE
ASL PROVINCIA DI BERGAMO
12.
REFERENTI: Bruno
Pesenti – Piero Imbrogno
Responsabile
scientifico:Silvio Rocchi
Servizio PSAL – ASL BERGAMO – Via Borgo Palazzo, 130
INDIRIZZO:
24121
CAP:
CITTA’:
BERGAMO
BG
PROVINCIA:
035-
385076 - 2270598 (Sig.ra Nives Leidi)
TELEFONO:
035-2270536
FAX:
pimbrogno@asl.bergamo.it
E-MAIL:
13. INFORTUNI:
215 0
TOTALE: DI
CUI MORTALI
14. MALATTIE
PROFESSIONALI:
DENOMINAZIONE |
N° CASI |
COD. INAIL |
= |
= |
= |
= |
= |
= |
= |
= |
= |
DOCUMENTO di COMPARTO
Inquadramento
generale
Il presente profilo riguarda il settore di lavoro che
vede coinvolte le figure professionali che operano all’interno delle Residenze Sanitarie Assistite (RSA) e
sono addette alla assistenza dell’ospite.
Le RSA sono destinate ad accogliere soggetti:
·
non
autosufficienti;
·
non
curabili a domicilio;
·
portatori
di patologie geriatriche;
·
portatori
di patologie neurologiche e
neuropsichiatriche stabilizzate.
Le ospitalità possono essere di tipo:
·
permanente;
·
di
sollievo alla famiglia e di completamento di cicli riabilitativi eventualmente
iniziati in altri presidi del SSN.
Recenti disposizioni della Regione Lombardia hanno
introdotto un nuovo sistema di classificazione degli ospiti non autosufficienti
ricoverati in RSA.
Gli ospiti vengono classificati in 8 diverse
categorie sulla base delle loro caratteristiche di
fragilità/autosufficienza a cui corrispondono specifiche prestazioni socio
sanitarie con i relativi costi giornalieri per
la struttura. Parametri individuali,
anagrafici e clinici sono compilati per ciascun ospite all'ingresso in RSA ed
aggiornati almeno semestralmente tramite una scheda informatica predisposta
dalla Regione Lombardia (Scheda di Osservazione
Intermedia di Assistenza - S.Os.I.A.).
Nel settore delle RSA la
dimensione della struttura spesso incide:
·
sulle
modalità organizzative del lavoro;
·
sulla
dotazione complessiva delle attrezzature a disposizione degli addetti;
·
sulla
qualità e sul livello di coinvolgimento
degli addetti alle varie iniziative di formazione e informazione in materia di
igiene e sicurezza del lavoro, di pronto soccorso, di evacuazione e
antincendio.
L'attività di assistenza nelle RSA viene erogata impiegando:
A)
personale qualificato e specializzato a diretto contatto con
l'ospite e viene espletata attraverso:
- Attività di assistenza sanitaria di reparto e individuale dove il personale Medico:
·
ricopre la funzione di Direttore Sanitario della RSA;
·
gestisce
della condizione sanitaria dell'ospite attraverso la compilazione dei
S.Os.I.A.;
·
svolge assistenza sanitaria di routine
dell'ospite;
·
richiede consulenze specialistiche
·
coordina l'attività sanitaria dei reparti.
- Attività paramediche e di assistenza di reparto dove il personale
infermieristico (IP):
·
supporta
l'attività del Medico Direttore Sanitario della RSA;
·
somministra
le terapie;
·
verifica
e controlla le condizioni generali dell'ospite;
·
esegue
interventi e manovre sanitarie di
emergenza sull'ospite;
·
organizza
e gestisce la funzionalità del reparto assegnato.
- Attività socio-assistenziali di reparto e individuale dove il personale Ausiliario Socio Assistenziale
(ASA):
·
cura l'igiene personale, l'abbigliamento, e
l'alimentazione dell'ospite;
·
gestisce
gli ambienti di vita attuando la loro pulizia e disinfezione;
·
intrattiene
l'ospite adattandosi alle singole esigenze sociali e sanitarie
·
supporta
il personale sanitario nell'espletamento di alcune pratiche sanitarie.
- Attività di riabilitazione e
mantenimento dove il personale Tecnico
(Fisioterapisti e Animatori):
·
attua
i programmi terapeutici personalizzati degli ospiti che necessitano di
riabilitazione;
·
stimola,
sviluppa e mantiene le funzioni sociali
e comportamentali degli ospiti.
B)
personale qualificato e specializzato non a diretto contatto con
l'ospite e viene espletata attraverso:
- Attività gestionale amministrativa dove il personale
amministrativo:
·
gestisce
l'amministrazione della RSA (impiegati);
- Attività gestionale Logistica dove il personale:
·
gestisce
la produzione e il confezionamento dei pasti (cuochi, aiuto cuochi e personale di cucina);
·
gestisce
il lavaggio e la disinfezione della biancheria sporca (addetti alla lavanderia e stiratura);
·
gestisce/seleziona
la biancheria, prepara i carrelli di biancheria pulita da inviare ai reparti
(rammendo e immagazzinamento della biancheria);
- Attività di controllo e manutenzione
dove il personale tecnico:
·
gestisce
la manutenzione di impianti e delle attrezzature (manutenzioni meccaniche, elettriche, di falegnameria, impianti termici
e idraulici).
Dimensionamento
dell'indagine
Le RSA presenti sul territorio della provincia di
Bergamo sono 58 con un numero
complessivo di ospiti, al momento dell’indagine pari a
5.074.
Il campione scelto ha riguardato n. 18 RSA pari al 31% del totale; le
realtà individuate sono state scelte in modo casuale tenendo conto delle
dimensioni tra le piccole, medie e grandi realtà.
MATERIALI E METODI
L'indagine ha preso spunto dal fatto che nel recente
passato in molte RSA sono state evidenziate carenze nell'ambito della sicurezza
strutturale ed impiantistica (sicurezza antincendio, adeguatezza impianti di
riscaldamento, impianti elettrici di messa a terra, ecc...) nonché problemi
organizzativi sulla gestione della sicurezza e prevenzione negli ambienti di lavoro
(mancanza di procedure di sicurezza, formalizzazione delle responsabilità,
gestione del rischio biologico e da movimentazione dei carichi, elaborazione
dei piani di emergenza ed evacuazione, ecc..).
La fase operativa
E’ stato costituito un gruppo di lavoro
multidisciplinare, composto da personale Medico, Tecnico ed Infermieristico
afferente a diverse strutture della ASL di Bergamo ed in particolare del:
·
Dipartimento
di Prevenzione - Servizio Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro
(SPSAL);
·
Dipartimento
di Prevenzione - Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP);
·
Dipartimento
ASSI.
Il gruppo di lavoro ha elaborato le linee generali di
indirizzo dell'indagine predisponendo, altresì, il materiale di supporto
per lo svolgimento della ricerca.
I Materiali
Al fine di raccogliere in
modo uniforme i dati necessari allo studio, è stato predisposto un questionario
ad hoc da utilizzare durante i sopralluoghi (vedasi allegato A). In
particolare il questionario era suddiviso in capitoli specifici per la
rilevazione di:
A)
Documentazione
(relativa a strutture e impianti, antincendio, attrezzature, adempimenti in
materia di igiene e sicurezza del lavoro);
B)
Notizie
generali sugli ambienti di lavoro (anche acquisizione di planimetrie);
C)
Notizie
dettagliate sui lavoratori occupati presso la struttura (numero e tipologia
delle figure professionali):
D) Schede specifiche per la descrizione delle mansioni;
E)
Scheda
per la individuazione dei fattori di rischio;
F)
Scheda
per la raccolta dati dell'andamento infortunistico e delle Malattie
Professionali.
Tutti i dati, raccolti
durante i sopralluoghi di indagine, sono stati informatizzati e successivamente
elaborati.
I Responsabili Legali delle
RSA, i Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione (RSPP), i Direttori
Sanitari, i consulenti (qualora incaricati di svolgere attività all'interno dei
Servizi di Prevenzione e Protezione) e le Organizzazioni Sindacali di categoria
sono stati invitati ad un incontro preliminare dove gli operatori
dell’ASL, referenti del progetto, hanno illustrato gli orientamenti
generali dell'indagine.
Gli interventi presso le RSA individuate, sono stati
organizzati e suddivisi tra i vari operatori del gruppo di lavoro
dell’ASL, in modo tale che in ogni sopralluogo fossero contemporaneamente
presenti figure professionali (medici, tecnici e personale infermieristico) dei
vari Servizi Dipartimentali coinvolti (SPSAL, SISP, ASSI).
Al fine di consentire alle RSA sorteggiate di
predisporre copia della documentazione, necessaria ai fini dell’indagine, 15
giorni prima del sopralluogo sono state informate preventivamente del
nostro accesso alla struttura, tramite l’invio di una lettera.
A conclusione di ogni intervento gli operatori hanno
redatto una relazione riportante le problematiche emerse durante i sopralluoghi e le
considerazioni effettuate sui documenti acquisiti ed esaminati (valutazione
rischi, indagini ambientali ecc..) dalle singole RSA. Le criticità evidenziate nelle RSA sono state oggetto di indicazioni
volte ad intraprendere, ove necessario, approfondimenti delle valutazioni
effettuate ed azioni migliorative da adottare per eliminare, ridurre o
contenere situazioni considerate a rischio o comunque meritevoli di ulteriori
approfondimenti.
Il numero totale di lavoratori
occupati presso le RSA oggetto dell'indagine è risultato, per l'anno 2003, pari
a n. 1.596 di cui 967 lavoratori
dipendenti e 629 soggetti occupati con altra tipologia di rapporto di
lavoro (Liberi Professionisti, lavoro
in appalto svolto da personale di cooperative di servizi (vedi grafico
1);
Grafico n.1
Il grafico n.2 mostra come nel periodo 2000 – 2003,
ci sia stato un incremento del personale occupato presso le RSA ed in
particolare del personale dipendente.
Grafico n.2
Il grafico n.3 evidenzia come, nella
suddivisione del personale addetto, le mansioni prevalenti siano quelle delle
Ausiliarie Socio Assistenziali (ASA) 54,8 % e delle Infermiere Professionali
(IP) 12,9 %.
|
Andamento medio
occupazionale negli anni 2000-2003 |
|
Animatori Portinai Amministrativi Lavanderia Cucina Fisioterapisti Asa I.P. Manutentori Medici |
29,9 18,3 52,3 69,3 113,6 66,3 837,6 196,8 86,5 59,0 |
|
Totale medio |
1.529,6 |
Grafico n.3
La situazione
infortunistica
L'analisi del fenomeno
infortunistico ha riguardato solo gli addetti dipendenti direttamente dalle RSA
poiché, solo per questi lavoratori erano disponibili i dati relativi agli
infortuni (Registro degli Infortuni) per il periodo 2000 - 2002.
Complessivamente nei tre anni sono stati registrati 215
infortuni (vedi grafico n. 4).
Grafico n.4
Complessivamente il numero di giorni persi per
infortunio, nel triennio considerato, è pari a 3.639 (vedi grafico
n.5).
Grafico n.5
GLI INDICI INFORTUNISTICI
Sulla base dei dati raccolti è stato possibile
elaborare i seguenti indici: Indice di Frequenza (I.F.), Durata Media (D.M.) e Indice di Incidenza
(I.I.).
In mancanza dei dati relativi al grado di rendita
INAIL, non è stato possibile calcolare l'Indice di Gravità (I.G.).
Indice di Frequenza (I.F.)
Questo indice, consente di
avere informazioni utili sulla congruità dell’organizzazione predisposta per la
prevenzione degli infortuni e la sicurezza delle attrezzature.
Considerato che 100.000 ore lavorate corrispondono a
circa 50 occupati, è possibile ottenere il dato relativo all'incidenza degli
infortuni dei soggetti esposti al rischio.
Stabilito per convenzione che il valore di
riferimento dell’I.F. è pari a 2 (valore di riferimento assunto per le
realtà produttive industriali: Di Credico - Merluzzi - Grieco), abbiamo la
possibilità di poter esprimere un ulteriore valutazione sulla “qualità” e sulla
“efficacia” del sistema prevenzionistico
adottato dalla struttura.
Un andamento degli I.F.:
·
elevato e stabile (senza forti oscillazioni)
può indicare la totale mancanza o
inadeguatezza dell'organizzazione prevenzionistica adottata;
·
basso e stabile può indicare o la presenza di una pericolosità intrinseca estremamente
contenuta oppure rispecchia, a fronte di una pericolosità realmente esistente ,
l'efficacia delle misure volte a tutelare la sicurezza dei lavoratori
coinvolti.
Grafico n.6
Risultati
Dall’analisi dei dati,
riportati nel grafico n.6, è risultato valore medio di I.F. pari
a 5.04 (nel triennio 2000-2002), cioè più che doppio rispetto al valore di
riferimento assunto. Il valore medio di I.F. calcolato per le RSA è sicuramente
molto elevato, considerando altresì che l’indice di riferimento utilizzato nel
nostro studio, è proprio di realtà produttive industriali, ove ben più grave si
presenta il rischio infortunistico legato ad impianti e all'uso di
attrezzature.
A fronte di un indice così elevato è necessario
intervenire sulla organizzazione della sicurezza e non tanto nei confronti
delle attrezzature in uso, che sono poco rappresentative in tale settore.
Gli elevati valori dell'I.F. ci inducono ad
indirizzare le azioni di miglioramento in:
·
procedure
e modalità operative volte a ridurre i principali fattori di rischio in
relazione alle dinamiche di accadimento degli infortuni;
·
interventi
formativi e informativi programmati e ripetuti nel tempo;
·
verifica
e controllo sulla corretta applicazione delle procedure;
Durata Media (D.M.)
Questo indice, consente di trarre delle considerazioni
circa la gravità dei postumi riportati. Prendendo come riferimento il valore
medio di 25 giorni (valore di riferimento assunto per le realtà
produttive industriali: Di Credico - Merluzzi - Grieco), valori medi
superiori stanno ad indicare infortuni
con postumi di inabilità permanente importanti e quindi, indipendentemente dagli
altri indici, è opportuno intervenire analizzando le modalità di accadimento
dei casi di maggiore gravità al fine di adottare idonee misure preventive.
Grafico n.7
Risultati
Il grafico n.7 mostra il valore medio/anno
riscontrato nella nostra indagine. La media calcolata per il triennio è pari a 16,5
giorni, inferiore quindi all’indice di durata media di riferimento che è come
già detto pari a 25.
Il valore dell’indice da noi riscontrato, inferiore a
quello di riferimento, però, può a volte sottostimare la reale gravità dei
postumi: alcuni infortuni registrati, infatti, pur non comportando una prognosi
con un numero elevato di giorni di convalescenza (basti considerare ad es. le
punture accidentali da ago) possono comportare, di fatto, postumi ben più gravi
rispetto alla lesione iniziale (es.: epatiti, AIDS, ecc..).
Indice di Incidenza (I.I.)
Rappresenta la percentuale delle
persone che in rapporto a quelle esposte al rischio hanno subito infortuni.
Risultati
Siamo in presenza di un
valore medio pari a 6,1% che può
essere ritenuto una percentuale piuttosto elevata in proporzione al numero degli esposti (vedi
grafico n.8).
Grafico n.8
Analisi dei dati
Nella tabella n.1 sono riportate le modalità di accadimento osservate.
Tab. n.1
|
N° infortuni /anno |
|
||
Modalità accadimento |
2000 |
2001 |
2002 |
Totali |
scivolamenti in piano |
12 |
7 |
6 |
25 |
schiacciamenti |
0 |
5 |
5 |
10 |
aggredito, colpito da |
12 |
10 |
9 |
31 |
incidenti stradali |
3 |
6 |
2 |
11 |
punture aghi / liquidi biologici |
17 |
15 |
17 |
49 |
urto contro oggetti |
3 |
7 |
8 |
18 |
caduta oggetti/attrezzature |
5 |
3 |
2 |
10 |
movimentazione ospiti |
26 |
21 |
14 |
61 |
Totali |
78 |
74 |
63 |
215 |
Il grafico n.9 riporta la distribuzione
percentuale delle modalità di accadimento, rilevate dall’analisi dei Registi
Infortuni. Risulta evidente che la modalità di accadimento prevalente risulta essere quella relativa alla movimentazione manuale
degli ospiti che è risultata pari al 34% del totale. Se consideriamo le
percentuali derivanti da altre modalità di accadimento (ad es.:
aggredito/colpito da 10% - uso di attrezzi siringhe 7%) e le sommiamo alla
percentuale relativa agli infortuni dovuti alla movimentazione degli ospiti, si
raggiunge la considerevole percentuale del 51%, che rappresenta il totale degli
infortuni che si manifestano nello svolgimento di attività socio sanitarie a
diretto contatto con l’ospite.
Un’altra modalità
d’accadimento degli infortuni piuttosto rilevante è risultata quella
conseguente alla caduta d’oggetti/attrezzature (17%).
In definitiva possiamo affermare che la mansione con il maggior rischio di infortuni tra gli operatori delle RSA
sia quella delle ASA che, tra l’altro, comporta anche attività quali la
gestione e l’immagazzinamento dei materiali necessari all’attività di reparto.
Un’ultima considerazione deriva dall’analisi del dato relativo agli
infortuni in itinere (incidenti stradali) risultata pari al 7% degli infortuni
totali.
Grafico n.9
La Sede delle lesioni
Nella tabella n.2 è riportata la sede delle lesioni osservate.
tab. n.2
|
N° infortuni / anno |
|
||
Sede delle lesioni |
2000 |
2001 |
2002 |
Totali |
gamba |
5 |
8 |
3 |
16 |
spalla |
12 |
12 |
9 |
33 |
mano |
9 |
6 |
10 |
25 |
fronte |
2 |
6 |
3 |
11 |
tronco |
17 |
15 |
11 |
43 |
polso |
4 |
6 |
4 |
14 |
piede |
7 |
6 |
2 |
15 |
faccia |
2 |
3 |
3 |
8 |
dita/mano |
20 |
12 |
18 |
50 |
Totali |
78 |
74 |
63 |
215 |
Il grafico
n.10 mostra la distribuzione percentuale della sede delle
lesioni.
Grafico n.10
Le figure
professionali coinvolte
Nella successiva tabella n.3 viene riportata la distribuzione degli
infortuni osservati per figura professionale/mansione lavorativa.
tab. n.3
|
N° infortuni / anno |
|
||
Figura professionale |
2000 |
2001 |
2002 |
Totali |
Amministrativo |
1 |
0 |
1 |
2 |
A.S.A. |
47 |
46 |
40 |
133 |
Infermiere professionale |
16 |
13 |
8 |
37 |
Animatrice |
0 |
2 |
0 |
2 |
Addetto cucina |
11 |
10 |
8 |
29 |
Addetto pulizia |
2 |
0 |
5 |
7 |
Addetto lavanderia |
1 |
3 |
1 |
5 |
Totali |
78 |
74 |
63 |
215 |
il grafico
n.11 mostra la distribuzione in percentuale delle figure professionali che
hanno subito infortuni; risulta evidente che le figure
professionali maggiormente coinvolte negli infortuni sono le ASA e le I.P. (79%) .
Grafico n.11
Non
siamo in possesso di dati INAIL di
settore con i quali confrontarci
per l'intera provincia di Bergamo (ora
coincidente con l'ASL della provincia di Bergamo) riguardano l'intero comparto
"
·
Le malattie professionali
Premesso
che l’applicazione della normativa vigente ed in particolare degli obblighi
relativi alla sorveglianza sanitaria nelle RSA è stata piuttosto recente, al
momento attuale non esistono dati epidemiologici sufficienti per una
valutazione specifica della realtà studiata.
In
particolare, dall’esame delle relazioni sanitarie redatte dai medici competenti
delle RSA da noi indagate, non risultano segnalazioni di malattia
professionale.
In base
all’analisi dei rischi specifici delle strutture socio assistenziali e dagli
studi condotti a tutt’oggi da vari ricercatori, emerge che nel personale
addetto all’assistenza (ASA e IP) sono molto diffusi i disturbi o le patologie
dell’apparato muscolo scheletrico, in particolare a carico del rachide.
Occorre
però considerare che le assenze dal lavoro dovute a disturbi muscolari o a
patologie del rachide lombo-sacrale, spesso non
compaiono come giornate di malattia correlate al lavoro, a meno
che non ci sia stato un vero e proprio evento acuto (lombalgia da sforzo,
strappi muscolari) inquadrabile come infortunio. Anche le malattie da rischio biologico, sono in
realtà considerate dall'INAIL come complicanze di infortunio e tradizionalmente
insufficientemente stimate.
Nel futuro,
la raccolta dei dati risultanti dall’attività di sorveglianza sanitaria svolta
nel settore delle RSA ci consentirà di effettuare una valutazione mirata sulle
patologie lavoro correlate prevalenti.
Tuttavia,
pur non disponendo di dati specifici relativi a patologie da lavoro nel settore
delle RSA della nostra Provincia, è possibile effettuare una valutazione di
merito circa un’aspecifica presenza di patologie osteoarticolari nel personale
con mansione di ASA o IP.
Dall’analisi
dei ricorsi avverso il giudizio espresso dal Medico Competente, pervenuti dal
1996 ad oggi alla Commissione Provinciale ex art 17 Decreto Legislativo 626/94
dell’ASL di Bergamo, si possono rilevare indirettamente informazioni che, pur
in assenza di nesso causale certo tra patologia e rischio, ci consentono di
avere una stima, se pure grossolana, della presenza di patologie
osteoarticolari in personale ASA e IP.
Nel periodo
suddetto sono stati esaminati in totale 37 ricorsi di cui 15 risultano presentati da operatori del settore sanitario
così distribuiti: ospedali (11 casi), RSA (2 casi), cooperative di servizi
sociali (2 casi). Di questi 15 ricorsi, ben 12 provengono da personale con mansione di
ASA e/o IP. Nello specifico 9 dei 12 ricorsi riguardano giudizi di idoneità con
limitazioni dovute alla presenza di patologie osteoarticolari a fronte di un
rischio di MMC e/o MM di pazienti. In particolare
i due ricorsi presentati da personale ASA occupato presso RSA, erano relativi a
giudizi di idoneità alla mansione specifica con limitazioni nella
movimentazione manuale di ospiti.
Diagramma della mansione
Mansione |
Fattori di Rischio |
Modalità di esposizione al rischio |
|
|
|
MEDICO |
Biologici |
·
Contatto con sangue e residui organici |
|
|
|
Chimici e Fisici |
·
Utilizzo di medicinali antiblastici ·
Contatto con residui organici di soggetti in
chemioterapia, radioterapia, e isotopi radioattivi |
|
|
|
|
Stress |
·
Attività gestionale e di dirigenza ·
Difficoltà di rapporto con gli ospiti e loro
familiari |
|
|
|
|
Infortunistici |
·
Ferite, contusioni, punture ·
Elettrocuzione |
Capitolo 1 – “ La fase di lavorazione”
La mansione comporta il
contatto diretto con l’ospite.
L'attività
esercitata comprende :
·
funzioni
collegate alla Direzione Sanitaria della RSA;
·
valutazione
delle condizioni sanitarie dell'ospite attraverso la compilazione dei
S.Os.I.A.;
·
gestione
della assistenza sanitaria di routine dell'ospite;
·
richiesta
di consulenze specialistiche;
·
coordinamento
dell'attività sanitaria dei reparti.
Capitolo 2 – “Le attrezzature e le macchine”
In uso al medico
di reparto sono presenti attrezzature
elettromedicali quali;
·
elettrocardiografo;
·
defibrillatore.
Capitolo 3 – “I fattori di rischio”
Rischi Biologici
·
Il contatto può verificarsi durante lo svolgimento delle attività
cliniche routinarie o durante la somministrazione di eventuali terapie. Per la
descrizione specifica di tale fattore di rischio si rimanda a quanto descritto
nel capitolo 3 della scheda predisposta per gli infermieri professionali.
Risulta evidente che per la tipologia di attività svolta, il rischio biologico
risulta meno rappresentativo nel personale medico rispetto a quello paramedico.
Rischi Chimici
·
Contatto con farmaci
(antiblastici, citostatici, antibiotici, mezzi di contrasto): durante
la somministrazione di questi farmaci può verificarsi il contatto accidentale
con gli stessi.
·
Contatto con detergenti,
disinfettanti: utilizzati per la detersione e la
disinfezione cutanea (per esempio lavaggio mani) o per la pulizia, disinfezione
di parti anatomiche in corso di medicazione o in preparazione di terapie
iniettive.
Rischi Infortunistici
·
Ferite, contusioni, punture: il rischio, connesso agli strumenti/attrezzature di
lavoro (aghi, forbici, bisturi), si manifesta nell’ambito della attività
ambulatoriale e di reparto, nell’applicazione di medicazioni o durante
somministrazione di terapie iniettive specie in urgenza ove è richiesta la
presenza del medico.
Rischio da Stress
·
Elevata responsabilità
gestionale e dirigenziale: è un fattore di rischio spesso sottostimato, che incide
nell'esercizio della pratica clinica su soggetti non sempre collaboranti.
Notevole è anche l'influenza delle responsabilità sanitarie complessive
nella gestione delle RSA ( rapporti con
I.P., ASA e Amministrazione) e dei rapporti con l'utenza esterna (Familiari
degli ospiti), delle strutture sanitarie
e non sanitarie preposte alla vigilanza sulle RSA.
Capitolo 4 – “Il danno atteso”
Premessa
Per fornire una stima immediata del
danno atteso si ritiene utile utilizzare uno schema tipo sotto riportato.
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Improbabile |
+ |
++ |
+++ |
Poco probabile |
++ |
+++ |
++++ |
Probabile |
+++ |
++++ |
+++++ |
Biologici
Senza alcun dubbio, a fronte
di un fattore di rischio ben presente e definito, il danno atteso può
considerarsi poco probabile con patologie comprese tra il modesto e il grave.
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Poco probabile |
|
+++ |
++++ |
Chimici
Il
danno atteso per questi fattori di rischio si differenziano sostanzialmente:
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Improbabile |
+ |
|
|
Infortunistici
Anche per questi fattori di
rischio necessita differenziare il danno atteso suddividendoli:
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Poco probabile |
|
+++ |
++++ |
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Improbabile |
|
|
+++ |
Stress
Il danno atteso per questo
insieme di fattori di rischio, vista la tipologia delle attività svolte dai
medici, spesso assunti con contratto libero
professionale, può essere riassunto in:
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Poco probabile |
|
+++ |
|
Capitolo 5 – “Gli interventi”
Non vi sono
suggerimenti particolari se non quello di utilizzare in modo corretto i DPI
durante tutte le fasi di applicazione di terapie e visite mediche.
Capitolo 6 – “Appalto a ditta esterna”
E’ frequente il
ricorso a Liberi Professionisti i quali devono essere gestiti dalla RSA facendo
riferimento alle disposizioni dell’Articolo 7 del D.Lgs n. 626/94.
Capitolo 7 – “Riferimenti legislativi”
·
D.Lgs.
626/1994 ( Informazione e Formazione - Movimentazione manuale dei carichi – Uso
dei DPI - Rischio Chimico – Rischio
Biologico)
Capitolo 8 – “Il rischio esterno”
Nessuno
Diagramma della
mansione
Mansione |
Fattori di Rischio |
Modalità di esposizione al rischio |
|
|
|
INFERMIERE PROFESSIONALE |
Disergonomici |
·
Movimentazione manuale degli ospiti ·
Posture incongrue |
|
|
|
Biologici |
·
Contatto con sangue e residui organici |
|
|
|
|
Chimici e Fisici |
·
Utilizzo di medicinali antiblastici ·
Contatto con residui organici di soggetti in
chemioterapia, radioterapia, e isotopi radioattivi ·
Rumore ·
Microclima |
|
|
|
|
Stress |
·
Attività organizzative del reparto ·
Gestione del personale ASA ·
Attività con ospiti neurologici ·
Ritmi e turni di lavoro anche notturni ·
Rapporti con i familiari degli ospiti ·
Burn
out |
|
|
|
|
Infortunistici |
·
Ferite, contusioni, punture, strappi muscolari ·
Scivolamenti in piano ·
Traumi da maltrattamenti ·
Elettrocuzione |
Capitolo 1 – “ La fase di lavorazione”
La mansione, solitamente svolta su tre turni
lavorativi (mattino, pomeriggio, notte), comporta il contatto diretto con
l’ospite, in particolare per quanto concerne le attività strettamente infermieristiche
(terapie farmacologiche, medicazioni ecc…).
L'attività
esercitata comprende:
·
supporto
all'attività del Medico e del Direttore
Sanitario della RSA;
·
organizzazione
e gestione delle riunioni d'equipe;
·
organizzazione
dei turni di lavoro e coordinamento delle attività degli A.S.A.;
·
interventi
di assistenza diretta sull’ospite (misurazione della p.a., rilievo della
temperatura, inserimento di cateteri, ecc);
·
somministrazione
delle terapie (preparazione dei blister e effettuazione di terapie iniettive);
·
verifica
e controllo delle condizioni generali dell'ospite;
·
effettuazione
di prelievi (ematici, urine, feci,ecc.);
·
esecuzione
delle medicazioni;
·
esecuzioni
degli interventi e delle manovre sanitarie di emergenza sull'ospite a supporto
del medico;
·
registrazione
in cartella clinica o in archivi cartacei e/o informatizzati di dati,
interventi, consegne, note, ecc….;
·
gestione
delle scorte di farmaci dei reparti;
·
mantenimento
dei rapporti con utenza esterna (famigliari dei degenti ecc.);
·
organizzazione
e gestione della funzionalità delle attrezzature assegnate al reparto.
Capitolo 2 – “Le attrezzature e le macchine”
Si tratta di attrezzature elettromedicali e ausili per la movimentazione
degli ospiti:
·
elettrocardiografo;
·
defibrillatore;
·
sollevatori elettrici/manuali
Capitolo 3 – “I fattori di rischio”
SONO PRINCIPALMENTE
RAPPRESENTATI DA:
Rischi da Movimentazione manuale di carichi e
disergonomie
Movimentazione manuale o con sollevatori degli ospiti: questo fattore di rischio
è presente nell'attività dell’I.P. in occasione di alcuni interventi di
medicazione, durante l'effettuazione di visite mediche o durante l'applicazione
di particolari terapie sull'ospite. Nelle manovre di movimentazione degli
ospiti di norma l'Infermiere Professionale è affiancato da personale ASA. Per
quanto alla descrizione di tale fattore di rischio si rimanda al capitolo tre
della scheda mansione ASA.
Posture incongrue: nello svolgimento di alcune
manovre sull’ospite, può essere necessario effettuare movimenti ripetuti degli
arti superiori e il mantenimento di posture incongrue fisse prolungate.
L’esposizione professionale ad agenti biologi
quali HBV, HCV, AIDS, deriva nella gran maggioranza dei casi dal contatto col
sangue, liquidi e materiali biologici (feci,
urine, lacrime,vomito,sudore). I fattori che aumentano il rischio d’infezione a seguito di un’esposizione
professionale possono essere: ferita
o lesione profonda, puntura con ago cavo utilizzato in un vaso del paziente,
presenza di sangue in quantità visibile sullo strumento con cui ci si punge o
taglia. Il contatto può verificarsi durante la somministrazione di terapie
(iniettive per i.m. o e.v., fleboclisi) nell’effettuazione/controllo di
medicazioni, durante prelievi di
sangue, nell’ applicazione e rimozione di cateteri vescicali e nell’
effettuazione di enteroclismi. Per quanto concerne altri microrganismi
quali il micobatterio
della tubercolosi,
l ’esposizione
professionale avviene invece per via aerea: i pazienti che presentano lesioni
tubercolari comunicanti con l’esterno, emettono starnutendo o tossendo, una
grande quantità di micobatteri che si disperdono in aria. Tale tipo di contagio
potrebbe verificarsi in presenza di ospiti affetti da TBC e presenti in reparto
ancora in fase prediagnostica. Ovviamente la diagnosi di TBC attiva richiede il
trasferimento del paziente in reparti ospedalieri specializzati. Vista la grande complessità che hanno gli
aspetti immunologici della tubercolosi, è difficile stabilire l’effettiva
suscettibilità degli operatori sanitari; a tale proposito occorre tenere
presente che la vaccinazione
antitubercolare, soprattutto negli adulti, non è sempre capace di offrire un
adeguato grado di protezione. Si precisa inoltre che il recente DPR 7-11-01 ha
ridefinito le categorie di soggetti da sottoporre a vaccinazione, limitandole
ai minori di 5 anni in caso di persistenza del rischio di contagio e a chi
opera in ambiente sanitario e non può essere sottoposto a terapia preventiva in
caso di cuticonversione.
·
Farmaci, detergenti, disinfettanti, sterilizzanti:
il
contatto con farmaci (antiblastici, citostatici, antibiotici) può
verificarsi accidentalmente durante la somministrazione degli stessi. I detergenti e i disinfettanti sono utilizzati
per la detersione e la disinfezione cutanea (per esempio lavaggio mani) o per
la pulizia, disinfezione di parti anatomiche in corso di medicazione o in
preparazione di terapie iniettive.
Occorre menzionare anche
l’esposizione a ad agenti fisici (alte temperature e radiazioni non ionizzanti)
utilizzati nelle operazione di sterilizzazione (in genere di strumenti ed
accessori per medicazioni: forbici, arcelle, pinze ecc..) per la distruzione
totale di microrganismi.
·
Contatto con residui
organici di soggetti in chemioterapia, radio terapia e isotopi radioattivi: le attività che possono esporre a questo fattore di
rischio sono collegate alla preparazione e somministrazione dei medicinali
antiblastici nonchè all'attività di assistenza di ospiti sottoposti a radio
terapia o a trattamenti con isotopi radioattivi.
·
Rumore: la presenza di tale rischio
nei reparti di degenza deriva dall’ attività specifica e soprattutto dalla
presenza degli ospiti, dei visitatori e, in misura minore dalla movimentazione
di materiali e attrezzature o dalle attività di pulizia con macchine. I livelli
medi rilevati dalle misurazioni effettuate sono stati i seguenti:
ü
Lep,d dB(A) ( valori compresi tra 67 e 71 Lep,d).
·
Microclima: gli ambienti sono
normalmente dotati dei requisiti di aerazione naturale regolamentari e per
questo motivo il rischio non risulta particolarmente significativo a meno che
non siano presenti impianti di condizionamento non adeguatamente controllati e
sottoposti a corretta manutenzione.
Rischio da Stress
Attività di gestione del reparto: situazioni stressanti possono derivare dal carico di
responsabilità legato alla gestione del reparto e dall’attività di
coordinamento delle varie figure professionali, in particolare per chi svolge
mansione di caposala (gestione delle cartelle sanitarie degli ospiti e
registrazione dei dati, gestione e stesura dei turni di lavoro degli A.S.A.,
gestione delle sostituzioni o di particolari carenze di personale, gestione del
personale proveniente da ditte esterne, preparazione dei blister sanitari).
·
Ritmi e turni di lavoro
anche notturni:
la turnazione anche notturna, comporta l’accumularsi di fattori negativi che si
riflettono poi anche a livello della sfera individuale, causando una
desincronizzazione dei ritmi circadiani con ripercussioni psico-biologiche e
con effetti negativi sulla salute nel breve e nel lungo termine.
·
Difficoltà di rapporto con
l’ospite:
l’I.P. diviene spesso punto di riferimento primario per l'ospite che ha
tendenza a riversare sul personale infermieristico le proprie aspettative circa
le sue condizioni psicofisiche. L’inadeguatezza di fronte a tali attese può
generare un’ulteriore situazione di stress per gli operatori.
·
Riflessi sulla sfera
affettiva e BURN–OUT: lo stretto e continuo contatto tra gli I.P. e gli ospiti coinvolge
tali operatori anche nella sfera affettiva. Se ciò può considerarsi meritevole
d’apprezzamento e attenzione, d’altra parte può diventare effettivamente un
fattore di rischio per l’equilibrio psicologico dei lavoratori. Il personale
sociosanitario, infatti, dopo una prima fase di appassionato impegno nella
professione, inizia a manifestare un malessere caratterizzato da sintomi quali
maggiore vulnerabilità alle malattie e disturbi psicosomatici, fino ad un
quadro caratterizzato da nervosismo ed indifferenza nei confronti del proprio
lavoro.
Questo perché l’operatore si
rende conto di non poter incidere sulla realtà tramite il proprio operato:
infatti, il continuo rapportarsi con l’evento finale della morte dell’ospite,
creando sensibili scompensi psicologici, può condurre al rifiuto di questo tipo
di lavoro e del rapporto umano con l’ospite stesso fino a raggiungere, talora,
livelli di “fusione” e di vero e proprio Burn-out caratterizzato, nella sua
fase finale, da sintomi emotivi quali difficoltà di rapporti interpersonali,
ansia, sfiducia e senso di fallimento.
Rischi infortunistici
·
Ferite, contusioni, punture, strappi muscolari: tali
rischi possono verificarsi nello
svolgimento delle attività infermieristiche quali somministrazione e/o
applicazione di terapie o medicazioni e sono di norma connessi all’utilizzo di
attrezzature. La presenza di ospiti non collaboranti può determinare un aumento del rischio.
·
Scivolamento in piano: pavimenti non adeguati, la
possibile presenza di liquidi sugli stessi durante la pulizia dei locali o
possibili spandimenti di liquidi da parte degli ospiti, sono tra le principali
cause di scivolamento. Anche l’uso di calzature improprie (zoccoli o ciabatte)
che non proteggono in modo adeguato la caviglia possono rivelarsi causa di
scivolamento.
·
Traumi da maltrattamenti: l'attività di assistenza
infermieristica ad ospiti portatori di patologie geriatriche, neurologiche e
neuropsichiatriche, anche se stabilizzate, può comportare per gli operatori
sanitari anche il rischio di subire maltrattamenti o percosse.
·
Elettrocuzione: tale
rischio, legato all’uso di apparecchiature elettromedicali, può presentarsi solo in caso
di cattiva manutenzione degli impianti e delle attrezzature
Capitolo
4 – “Il danno atteso”
PREMESSA
Le
Malattie Professionali
Dall’analisi dei dati
sanitari raccolti nel corso della nostra indagine (relazioni sanitarie redatte
dai medici competenti), non risultano segnalate patologie correlate al lavoro.
I dati di letteratura indicano che le affezioni
muscolo-scheletriche sono di frequente riscontro nel personale
infermieristico. L'organizzazione del lavoro impone sia l'assunzione di posture
incongrue fisse prolungate, sia il sollevamento e il trasporto di carichi. Nel
corso di queste operazioni si determinano forze compressive sui costituenti
anatomici del rachide lombare che possono condurre a microlesioni e lesioni
delle strutture stesse. Le affezioni della colonna vertebrale interessano i
tratti lombare, dorsale e cervicale e consistono in artrosi e ernia del disco.
La sintomatologia prevalente consiste nella comparsa di dolori accompagnati da
impotenza funzionale oppure senso di peso, formicolii e parestesie.
Tali
disturbi non sono adeguatamente registrati perché le assenze dal lavoro, legate
al quadro sintomatologico sopradescritto, non sono segnalate come giornate di
malattia correlate al lavoro, a meno che non ci sia stato un vero e proprio
evento acuto (lombalgia da sforzo) inquadrabile come infortunio.
Anche le malattie da rischio biologico, sono in
realtà considerate dall'INAIL come complicanze di infortunio e
tradizionalmente stimate in modo
insufficiente.
Infine da
segnalare anche la possibilità di patologie
cutanee sia irritative (DIC) che allergiche da
contatto (DAC) dovute all’esposizione a vari allergeni
(farmaci, detergenti, disinfettanti, e guanti in latice). L’esposizione alle
medesime sostanze può comportare anche altre patologie irritative e allergiche
(riniti, rino-congiuntiviti, asma).
Per fornire una stima immediata del
danno atteso si ritiene utile utilizzare uno schema tipo sotto riportato.
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Improbabile |
+ |
++ |
+++ |
Poco probabile |
++ |
+++ |
++++ |
Probabile |
+++ |
++++ |
+++++ |
Da movimentazione di carichi e disergonomie
Senza alcun dubbio, a fronte
di un fattore di rischio ben presente e definito, il danno atteso può
considerarsi probabile con patologie comprese tra il modesto e il grave.
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Probabile |
|
++++ |
+++++ |
Biologico
Per tale fattore di rischio,
pur in presenza di consolidate procedure di lavoro e dell’uso costante di DPI,
il danno atteso può considerarsi probabile con patologie comprese tra il
modesto e il grave, in rapporto alle condizioni psicofisiche dell’ospite.
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Probabile |
|
++++ |
+++++ |
Chimico e Fisico
Il danno atteso per questi
fattori di rischio si differenzia in relazione a:
· contatto con sostanze
chimiche (disturbi allergici ed irritativi) :
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Probabile |
+++ |
++++ |
|
· Contatto con residui organici di soggetti in chemioterapia, radioterapia e isotopi radioattivi in
:
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Poco probabile |
++ |
|
|
·
Danno da rumore:
è risultato praticamente trascurabile per cui:
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Improbabile |
+ |
|
|
·
Danno da Microclima:
è risultato praticamente trascurabile per cui
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Improbabile |
+ |
|
|
Da stress
Ritmi e turni
di lavoro anche notturni possono provocare effetti a breve e a lungo temine. Gli effetti sulla
salute a breve termine sono il cambiamento dell'umore, la diminuzione
dell'efficienza, la modifica delle abitudini alimentari e del sonno, quelli a
lungo termine sono i disturbi gastro-intestinali, cardio-vascolari e
neuro-psichici. Il lavoro di notte aumenta il rischio di infortuni; le
alterazioni del ritmo circadiano provocano, tra l’altro, sonnolenza che abbassa
il livello di attenzione nel lavoro. Gli effetti di una riduzione del livello di
vigilanza, appaiono rilevanti quando al lavoro organizzato in turni, si
aggiungono compiti che richiedono elevata efficienza psico-fisica, avente per
conseguenza condizioni operative stressanti.
Il danno atteso per questo insieme di fattori di
rischio, pertanto può essere schematizzato in:
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Probabile |
|
++++ |
|
Infortunistico
Anche per questi fattori di rischio necessita
differenziare il danno atteso conseguente a:
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Probabile |
|
++++ |
+++++ |
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Probabile |
|
++++ |
+++++ |
·
Cadute dall’alto in :
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Poco probabile |
|
|
++++ |
· Traumi da maltrattamenti in :
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Probabile |
|
++++ |
|
·
Elettrocuzione in :
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Improbabile |
|
|
+++ |
Capitolo 5 – “Gli
interventi”
PREMESSA
L’elemento comune
ed indispensabile al fine di raggiungere un livello di sicurezza accettabile è
quello della corretta informazione e formazione degli addetti. Sottovalutando questo aspetto, tutti gli interventi,
siano essi tecnici, organizzativi e procedurali, non saranno in grado di
eliminare, ridurre o controllare i fattori di rischio presenti.
Il mantenimento
dei requisiti di sicurezza per impianti e attrezzature è
un altro punto fondamentale degli interventi da adottare. A questo proposito va
incentivato/adottato un registro delle manutenzioni all’interno del quale sono annotati tutti gli interventi di manutenzione
ordinaria e straordinaria. Per favorire questo aspetto necessita adottare una procedura
interna formalizzata che individui compiti e relative
responsabilità in merito a segnalazione di malfunzionamenti, interventi
correttivi da adottare in relazione a situazioni di rischio rilevato.
Per quanto ai
rischi specifici, individuati nel corso della nostra indagine, si propongono di
seguito alcune proposte d’intervento di tipo tecnico, organizzativo e
procedurale.
Prevenzione del rischio MMC e Disergonomie
Interventi Tecnici |
Interventi organizzativi |
Interventi procedurali |
·
Dotazione di ausili
e attrezzature in numero adeguato rispetto al numero e tipologia dell’ospite: ü sollevatori; ü carrozzine; ü letti ergonomici; ü ausili minori; ·
Interventi
strutturali per garantire spazi adeguati per una corretta circolazione di
attrezzature e persone; ·
Evitare ingombri di
materiali e oggetti lungo le vie di transito |
·
Idoneo numero di
operatori/ospite in relazione al grado di disabilità/autosufficienza; ·
Rideterminazione,
ove necessario, dei tempi medi di assistenza per ospite in relazione al grado
di disabilità/autosufficienza; ·
Organizzazione dei
turni di lavoro inserendo opportuni e necessari tempi di recupero ·
prescrivere alle
lavoratrici di comunicare per iscritto al datore di lavoro l’eventuale stato di gravidanza non appena
accertato. ·
Sorveglianza
sanitaria; |
·
Stesura di
procedure operative; ·
Corretta
informazione e formazione con verifica dell’ apprendimento; ·
Verifica e
controllo sulla applicazione delle procedure; ·
Predisporre un
sistema di aggiornamento periodico delle procedure operative in relazione alle conoscenze tecnico
scientifiche acquisite sui vari fattori di rischio |
Prevenzione dei rischi da
agenti Biologici
Si
basa sull’ informazione degli addetti e sull’applicazione di corrette
procedure di lavoro (un
numero non trascurabile di punture accidentali è causato spesso da manovre
sconsigliate, quali il reincappucciamento degli aghi dopo il loro impiego).
L'informazione, fornita dal
personale Medico tramite incontri periodici tra le figure professionali, deve essere mirata al mantenimento dei
livelli di sicurezza in funzione delle prestazioni di assistenza da erogare.
Un’adeguata
fornitura di D.P.I. (guanti monouso, grembiuli monouso, mascherine)
sono indispensabili per prevenire
questo fattore di rischio.
Non
ultima una adeguata copertura vaccinale (in particolare anti HBV) per tutto il
personale a contatto diretto con
l'ospite.
Interventi Tecnici |
Interventi organizzativi |
Interventi procedurali |
· Adeguata dotazione di D.P.I. quali: ü guanti monouso e in gomma; ü camici/
grembiuli usa e getta; ü mascherine; ü occhiali (o visiere); ü alibox. |
·
Incontri periodici
sulle patologie degli ospiti; ·
Sorveglianza
sanitaria e controllo della copertura
vaccinale degli addetti; ·
prescrivere alle
lavoratrici di comunicare per iscritto al datore di lavoro l’eventuale stato di gravidanza non appena
accertato. |
·
Stesura di
procedure operative; ·
Corretta
informazione e formazione con verifica dell’ apprendimento; ·
Verifica e
controllo sulla applicazione delle procedure; ·
Predisporre un
sistema di aggiornamento periodico delle procedure operative in relazione alle conoscenze tecnico scientifiche
acquisite sui vari fattori di rischio. |
Chimici e Fisici
Per
quanto attiene ai rischi chimici l’intervento primario è quello di
seguire le corrette indicazioni per l’uso delle sostanze desunte, ove possibile
dalle schede tecniche e tossicologiche (scheda di sicurezza).
Interventi Tecnici |
Interventi organizzativi |
Interventi procedurali |
· Adeguata dotazione di D.P.I. quali: ü guanti monouso; ü mascherine; ü occhiali (o visiere); ·
Adeguata dotazione
di cappa aspirata per la manipolazione dei medicinali antiblastici. |
·
Acquisto di
prodotti non tossici e non nocivi; ·
Corretta gestione
dello stoccaggio e della distribuzione; ·
prescrivere alle
lavoratrici di comunicare per iscritto al datore di lavoro l’eventuale stato di gravidanza non appena
accertato; ·
Sorveglianza
sanitaria. |
·
Stesura di
procedure operative; ·
Corretta
informazione e formazione con verifica dell’ apprendimento; ·
Verifica e
controllo sulla applicazione delle procedure; ·
Predisporre un
sistema di aggiornamento periodico delle procedure operative in relazione alle conoscenze tecnico
scientifiche acquisite sui vari fattori di rischio. |
Per
quanto riguarda il rumore, il livello di rischio riscontrato non richiede
interventi correttivi previsti dalla normativa vigente.
Per
la situazione microclimatica occorre invece valutare caso per caso, la
necessità di adottare interventi tecnici, organizzativi e procedurali, in
relazione alla presenza di sistemi di ricambio o condizionamento d’aria.
Per
quanto riguarda il rischio legato all’eventuale contatto con ospiti in
trattamento chemio e/o radioterapico o trattati con isotopi
radioattivi, le
raccomandazioni principali sono:
Interventi Tecnici |
Interventi organizzativi |
Interventi procedurali |
· Adeguata dotazione di D.P.I. quali: ü guanti monouso, ü camici/ grembiuli usa e getta; ü mascherine; |
· Incontri periodici di aggiornamento; ·
Corretta segnalazione della
presenza di tali pazienti al personale addetto ·
indicazioni operative chiare su: 1.
Trattenersi al letto del paziente il tempo strettamente necessario per
svolgere l’opera di assistenza; 2.
Mantenersi a distanza dal paziente quanto possibile; 3.
Lavarsi abbondantemente le mani con acqua e sapone; · Predisporre idonei spazi e attrezzature per la
raccolta e lo stoccaggio di rifiuti e biancheria contaminata; · prescrivere alle lavoratrici di comunicare per
iscritto al datore di lavoro
l’eventuale stato di gravidanza non appena accertato; · Sorveglianza sanitaria. |
· Stesura di procedure operative; · Corretta informazione e formazione con verifica
dell’ apprendimento; · Verifica e controllo sulla applicazione delle
procedure; · Predisporre un sistema di aggiornamento periodico
delle procedure operative in
relazione alle conoscenze tecnico scientifiche acquisite sui vari
fattori di rischio. |
Stress
Per quanto attiene questo
particolare fattore di rischio gli interventi possono riassumersi in:
Interventi Tecnici |
Interventi organizzativi |
Interventi procedurali |
|
· Garantire sufficienti periodi di pausa durante i
turni di lavoro; · Incontri periodici di aggiornamento sulle patologie degli
ospiti e sulla gestione sanitaria degli stessi; · Possibilità di accedere a incontri con personale
specializzato (psicologi); · prescrivere alle lavoratrici di comunicare per
iscritto al datore di lavoro
l’eventuale stato di gravidanza non appena accertato. · Sorveglianza sanitaria. |
|
Infortunistici
Gli interventi da adottare sono:
Interventi Tecnici |
Interventi organizzativi |
Interventi procedurali |
·
Corretto utilizzo dei sollevatori; ·
Dotazione di calzature (sandali, zoccoli o ciabatte) con suola antiscivolo; · Corretto uso degli alibox
per riporre siringhe ed aghi; · Corretta manutenzione e verifica periodica delle
attrezzature elettromedicali. |
· Idoneo numero di addetti per ospite in relazione
alle patologie/disabilità; · Rivalutazione dei tempi medi di assistenza per
ospiti non autosufficienti. |
· Stesura di procedure; · Corretta informazione e verifica di apprendimento; · Corretta formazione e verifica di apprendimento; · Verifica e controllo sulla applicazione delle
procedure. |
Capitolo 6 – “Appalto a ditta esterna”
E’ frequente il ricorso a Liberi Professionisti i quali devono essere
gestiti dalla RSA facendo riferimento alle disposizioni dell’Articolo 7 del
D.Lgs n. 626/94.
Capitolo
7 – “Riferimenti legislativi”
·
D.Lgs.
626/1994 ( Informazione e Formazione - Movimentazione manuale dei carichi – Uso
dei D.P.I. - Rischio Chimico – Rischio
Biologico)
·
DPR
n.459/96 (Regolamento “Direttiva macchine”)
·
Art.
8 DPR 547/55 (pavimenti e passaggi)
·
Art.11
DPR 547/55 (posti di lavoro e di passaggio)
·
Art.13
DPR 547/55 (vie e uscite di emergenza)
·
D.Lgs.
645/96 (lavoratrici gestanti)
·
D.Lgs.
532/99, D.Lgs. 151/01 e D.Lgs. 66/03 (lavoro notturno)
·
D.Lgs.
230/95 e D.Lgs 241/00 (radioprotezione)
Capitolo
8 – “Il rischio esterno”
Nessuno
Diagramma della mansione
Mansione |
Fattori di Rischio |
Modalità di esposizione al rischio |
|
|
|
A.S.A. |
Disergonomici |
·
Movimentazione manuale o con sollevatori
degli ospiti ·
Cambio biancheria (uso di carrelli) ·
Rifacimento letti ·
Pulizia di attrezzature e locali |
|
|
|
Biologici |
·
Pulizia e igiene personale degli ospiti ·
Gestione/raccolta biancheria sporca ·
Interventi di supporto al personale
infermieristico |
|
|
|
|
Chimici
e Fisici |
·
Utilizzo di prodotti per la pulizia ·
Contatto con residui organici di soggetti
in chemioterapia, radioterapia, e trattamenti con isotopi radioattivi ·
Rumore ·
Microclima |
|
|
|
|
Stress |
·
Attività di gestione intrattenimento
degli ospiti anche neurologici ·
Ritmi e turni di lavoro anche notturni ·
Rapporti con familiari degli ospiti ·
Burn
out |
|
|
|
|
Infortunistici |
·
Ferite, contusioni, punture, strappi
muscolari, ustioni ·
Scivolamenti in piano e cadute dall’alto ·
Traumi da maltrattamenti ·
Elettrocuzione |
Capitolo 1 – “ Il ciclo
lavorativo ”
La
mansione, solitamente svolta su tre turni lavorativi (mattino, pomeriggio,
notte), comporta il contatto diretto
con l’ospite.
L'attività esercitata comprende :
·
movimentazione manuale di ospiti non
autosufficienti parziali e totali (allettamento, posizionamento su carrozzine,
sedie, aiuto nella deambulazione, ecc).
Tale attività viene svolta con o senza utilizzo di ausili;
·
igiene e cura della persona (bagni, lavaggi,
spugnature, pulizia mani e piedi, lavaggio capelli, frizioni, applicazione di
creme, igiene intima ecc.);
·
distribuzione dei pasti e aiuto all’ospite
nell’alimentazione;
·
preparazione di bevande calde (latte, te,
camomilla, ecc.) e la loro distribuzione;
·
pulizia di attrezzature e mezzi (carrozzine,
tavoli, pappagalli, padelle, sponde dei letti, sedie, comodini, posateria e
stoviglie ecc.);
·
cambio della biancheria e rifacimento dei letti;
·
raccolta in sacchi della biancheria sporca e invio alla lavanderia con carrelli ;
·
presa in consegna della biancheria pulita
proveniente dal guardaroba e trasporto della medesima nei reparti;
·
gestione e immagazzinamento del materiale di
consumo ad uso del reparto (pannoloni, presidi medico chirurgici, detergenti,
igienizzanti, ecc.);
·
pulizia dei locali (pulizia servizi igienici,
pavimenti, vetrate, scale, lampade, arredi e suppellettili varie ecc..);
·
interventi di supporto alle IP nella
somministrazione di medicinali e/o nella effettuazione di medicazioni;
·
attività di intrattenimento dell’ospite.
Capitolo 2 – “Le
attrezzature e gli ausili ”
Le attrezzature normalmente in uso sono:
·
Sollevatori/Traslatori elettrici e manuali degli ospiti;
·
Ausili minori (cintura
ergonomica, rullo, transfer disc, maniglie, ecc);
·
Carrelli manuali per il trasporto biancheria (pulita/sporca);
·
Vasche da bagno con elevatori /traslatori;
·
Carrelli portavivande termoregolati;
·
Utensili manuali per la manicure e pedicure;
·
Scale semplici portatili, sgabelli;
·
Carrelli attrezzati per la pulizia dei locali (strofinacci, ramazze,
mop con strizzatore);
·
Carrozzine con braccioli removibili, schienale non ingombrante, e
dotate di freni;
·
Deambulatori;
Da quanto
rilevato nel corso dell’indagine, le attrezzature e/o ausili in uso
(sollevatori/traslatori ecc..) sono risultati nel 90 % dei casi con marcatura
CE; le altre attrezzature presentavano una vetustà indicativa di 10- 15 anni.
Capitolo 3 – “I fattori di
rischio”
Rischi da Movimentazione manuale di carichi e disergonomie
Movimentazione manuale o con sollevatori degli ospiti:
Tra i rischi presenti nello svolgimento delle attività assistenziali sanitarie,
particolare importanza riveste la movimentazione
di carichi, svolta dal personale ASA durante le operazioni di assistenza a
pazienti non autosufficienti. Tali operazioni comportano un sovraccarico
biomeccanico del rachide; vari studi riportano carichi discali compresi tra i
400 e i 1100 Kg durante la movimentazione di pazienti. L’esposizione lavorativa
(sovraccarico biomeccanico del rachide) è essenzialmente determinata dalla
contemporanea presenza dei seguenti fattori:
·
Carico assistenziale dovuto alla presenza di
pazienti non autosufficienti. (n.b.: un paziente non collaborante viene
movimentato almeno 4 volte al giorno);
·
Tipo e grado di disabilità motoria dei pazienti;
·
Aspetti strutturali degli ambienti di lavoro;
·
Attrezzature in dotazione;
·
Formazione specifica degli operatori sulla movimentazione
dei carichi e sull’uso delle attrezzature.
La valutazione del rischio legato alla movimentazione
manuale dei carichi ed ai movimenti ripetuti degli arti superiori, effettuata
utilizzando metodi consolidati come NIOSH, OCRA, OSHA, ecc.. può determinare
una sottostima del rischio stesso e dei potenziali danni attesi; tali metodi,
indicati per la movimentazione manuale di oggetti, non tengono conto infatti,
di quei movimenti specifici che vengono effettuati durante le manovre di
trasferimento manuale di persone; si ritiene pertanto opportuno utilizzare
anche altri metodi di valutazione (per es.: MAPO).
La
movimentazione manuale degli ospiti non autosufficienti viene svolta più volte
al giorno e richiede l’intervento di due operatori; anche l’utilizzo del
sollevatore comporta fasi di lavoro che necessariamente devono essere svolte
da due addetti (per es.: spostare correttamente l’ospite dalla carrozzina
al letto e viceversa).
Nell’ambito
del nostro studio, le valutazioni del rischio legato alla movimentazione
manuale dei carichi, effettuate con il metodo NIOSH e MAPO hanno evidenziato
per le figure professionali A.S.A. i
seguenti indici di rischio:
Indice
NIOSH |
Indice
MAPO |
|
|
Rischio
> 1 (area rossa) ==> necessità di intervento immediato di prevenzione |
Rischio
> 5 (area rossa) - rischio grave ==> necessità di prevenzione primaria
- ausiliazione |
Indice
valutato = 1,76 |
Indice
valutato 5,16 |
Oltre a quanto sopra descritto, occorre considerare anche il rischio
legato alla MMC, all’effettuazione di movimenti ripetuti degli arti superiori e
al mantenimento di posture incongrue fisse prolungate, in mansioni non
strettamente legate all’assistenza diretta dell’ospite quali:
·
Cambio biancheria:
operazione che viene svolta giornalmente per la consegna alla lavanderia dei
sacchi di biancheria sporca e il ritiro dei carrelli della biancheria pulita da
consegnare e depositare nei reparti. Le azioni di spinta e traino di carrelli
comportano un rischio di sovraccarico biomeccanico dell'apparato
osteoarticolare, in particolare dell'articolazione delle spalle e del rachide.
Una variabile importante che può incrementare il rischio, è il tipo di percorso
da seguire in particolare: la lunghezza del tragitto, gli ostacoli da superare,
i percorsi sconnessi, la presenza di
tratti non pianeggianti, ecc.
·
Rifacimento
letti: operazione che viene svolta singolarmente o a
volte in coppia dagli operatori, almeno una volta per turno e in caso di
necessità anche più volte. Il numero medio di rifacimento letti varia non
solo in base al n° degli ospiti ma anche in base alle loro disabilità
(incontinenza, patologie neurologiche ecc..)
·
Pulizia
attrezzature e locali: tali operazioni
sono svolte anche più volte nell’arco del turno e gli addetti coinvolti,
alternano momenti di assistenza all'ospite a momenti di sistemazione e pulizia
dei vari ambienti, arredi, ausili e attrezzature di reparto. La fatica fisica è
in rapporto con la vastità delle superfici, nonché con l'adeguatezza delle
attrezzature utilizzate per eseguire la pulizia. Alcune particolari operazioni
di pulizia (lavaggio vetri, pulizia di lampade, scale ecc..) comportano anche
il rischio infortunistico di caduta dall'alto; tale rischio risulta spesso non
adeguatamente valutato per cui eseguito in assenza di idonei D.P.I. ed adatte
attrezzature antinfortunistiche. Gli addetti A.S.A. sono quindi impropriamente esposti ad un rischio grave di caduta dall’alto.
Rischi da agenti
biologici
·
Pulizia
e igiene personale ospiti: l'ospite
può essere una fonte di rischio di agenti biologici: le attività suddette, pur svolte con gli idonei
DPI, possono comportare infatti
accidentali contatti dell'operatore con agenti patogeni presenti nei
liquidi biologici, nelle feci, nell'escreato e sulla cute. E' pertanto
fondamentale un'adeguata formazione degli operatori in merito ai rischi
presenti unitamente ad una rigorosa applicazione delle procedure che saranno
aggiornate e riferite specificamente all'ospite da accudire.
·
Gestione
biancheria sporca: l'attività può comportare l'esposizione per
via inalatoria o per contatto cutaneo di microrganismi presenti nella
biancheria utilizzata dall'ospite.
Pertanto si rende necessario il costante uso di D.P.I. (guanti,
mascherine)
·
Interventi
di supporto al personale infermieristico: nel momento in
cui l'operatore viene chiamato a supportare l'attività dell'infermiere
professionale va incontro a tutti i rischi potenzialmente presenti per questa
figura professionale (puntura di aghi, ecc...).
Rischi chimici e fisici
·
Utilizzo
di prodotti per la pulizia: I prodotti chimici
utilizzati per la pulizia e la disinfezione sono classificabili prevalentemente
in:
ü
tensioattivi anionici, non ionici;
ü
alchilati;
ü
antiossidanti;
ü
ammoniaca al 6%;
ü
alcooli;
ü
sodio ipoclorito;
ü
acido cloridrico;
tali
sostanze sono caratterizzate indicativamente dalle frasi di rischio R e consigli di prudenza S secondo la tabella
sotto riportata:
Frasi
di Rischio R |
Consigli
di Prudenza S |
||
R11 |
Molto
infiammabile |
S2 |
Conservare fuori
portata dei minori |
R12 |
Estremamente
infiammabile |
S7 |
Conservare il
recipiente perfettamente chiuso |
R31 |
A
contatto con un acido sviluppa gas tossico |
S14 |
Conservare lontano da
... (sostanze incompatibili specificate dal produttore) |
R34 |
Provoca
ustioni |
S16 |
Conservare lontano da
qualsiasi fonte d'infiammazione. Non fumare |
R35 |
Provoca
gravi ustioni |
S23 |
Non respirarne i gas e
i vapori, i fumi, gli aerosol |
R36 |
Irritante
per gli occhi |
S24 |
Evitare il contatto
con la pelle |
R37 |
Irritante
per le vie respiratorie |
S25 |
Evitare il contatto
con gli occhi |
R38 |
Irritante
per la pelle |
S26 |
In caso di contatto
con gli occhi lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e consultare
uno specialista |
R41 |
Rischio
di lesioni oculari gravi |
S28 |
Dopo contatto con la
pelle, lavarsi immediatamente e abbondantemente con ... (prodotto adeguato
specificato dal produttore) |
R36/38 |
Irritante
per gli occhi e la pelle |
S37 |
Indossare guanti
adeguati |
R36/37/38 |
Irritante
per gli occhi, le vie respiratorie e la pelle |
S39 |
Far uso di apparecchio
di protezione degli occhi e del viso |
|
|
S45 |
In caso di d'infortunio
o di malore, consultare immediatamente un medico (recare con se l'etichetta) |
|
|
S51 |
Utilizzare in zone
perfettamente ventilate |
|
|
S24/25 |
Evitare il contatto
con la pelle e gli occhi |
|
|
S36/39 |
Indossare un indumento
protettivo adeguato e un apparecchio di protezione degli occhi e del viso |
|
|
S36/37/39 |
Indossare un indumento
di protezione adeguato, guanti e un
apparecchio di protezione degli occhi e del viso |
Si
riscontra che per l'utilizzo di tali prodotti è necessario l'utilizzo di idonei
D.P.I. pur non essendo
inseriti in classi di tossicità particolarmente rischiose.
L'esposizione
anche accidentale o continuativa a basse dosi di agenti chimici, presenti nei
prodotti per la disinfezione o per la pulizia, può comportare nell'utilizzatore
il verificarsi di fenomeni irritativi acuti a carico della cute, delle prime
vie aeree e/o della congiuntiva e la cronicizzazione di tali fenomeni con
possibilità di sensibilizzazioni e allergie.
·
Contatto
con residui organici di soggetti in
chemioterapia, radio terapia e
in trattamento con isotopi radioattivi: una esposizione a questi
fattori di rischio può verificarsi nelle attività svolte per l’igiene personale
dell’ospite sottoposto a questi trattamenti o per contatto con i suoi residui
organici. Talora è richiesto all’A.S.A. di accompagnare ospiti con problemi
comportamentali, all'interno di sale diagnostiche (Rx), per trattenerlo durante
l’effettuazione di esami e terapie. Questa
mansione e la conseguente esposizione è da ritenersi impropria.
·
Rumore:
l’esposizione a tale rischio deriva dalle attività svolte e dalla presenza
degli ospiti, di visitatori e, in misura minore, dalla movimentazione di
materiali e attrezzature o dalle attività di pulizia. I livelli di rumorosità
nei reparti è stata misurata ed i livelli medi sono stati i seguenti :
ü
Lep,d dB(A) ( valori compresi tra 67 e 71
Lep,d.
·
Microclima:
gli
ambienti sono normalmente dotati dei requisiti di aerazione naturale
regolamentari e per questo motivo il rischio non risulta particolarmente
significativo a meno che non siano presenti impianti di condizionamento non
adeguatamente controllati e sottoposti a corretta manutenzione. Si segnala
altresì la possibile esposizione a correnti d’aria durante le fasi di pulizia
dei locali. Infatti, per accelerare l’asciugatura delle superfici bagnate e per
effettuare i necessari ricambi d’aria, possono essere aperte contemporaneamente
più finestre.
·
Stress
Attività di gestione e intrattenimento
dell’ospite e la presenza di persone con patologie neurologiche e neuropsichiatriche stabilizzate: anche
l’ASA come l’I.P. diviene spesso punto di riferimento principale per l'ospite
che ha tendenza a riversare sul personale di reparto, le proprie attese.
L’inadeguatezza di fronte a tali aspettative può generare un’ulteriore situazione
di stress per gli operatori. Il farsi carico dei problemi dell’ ospite può
indurre l’operatore a somatizzare alcune situazioni ed aspetti e ad accumularli
a quelli individuali.
Ritmi e turni di lavoro anche notturni: spesso l’organizzazione del lavoro non prevede pause sufficienti per un congruo
recupero. La ripetitività del lavoro svolto sui tre turni (mattino,
pomeriggio e notte) con una cadenza spesso giornaliera, comporta l’accumularsi
di fattori negativi che si riflettono poi anche a livello della sfera
individuale.
Difficoltà di rapporto con l’ospite:
anche il rapporto con gli ospiti, può diventare un fattore di stress se
improntato sulla casualità e improvvisazione. L’A.S.A. non adeguatamente
informato sulle particolari problematiche di ciascun ospite, può presentare
maggiori difficoltà nell'espletamento di tutti gli interventi necessari.in
particolare nella nostra indagine abbiamo riscontrato che i tempi medi di assistenza per i singoli ospiti indicati dalla Regione
Lombardia (circa 15 min/ospite), non sempre tengono conto della complessità
della gestione dell’ospite.
Riflessi sulla sfera affettiva e Burn–out: il rapportarsi
in modo continuo dell’ASA con gli ospiti, coinvolge gli operatori anche nelle
sfera affettiva. Si veda a tal proposito quanto riportato al Cap.3 dei fattori
di rischio nella scheda relativa agli infermieri professionali.
Scarso riconoscimento del proprio ruolo:
anche tale aspetto risulta di notevole interesse al fine di ricostruire
compiutamente il profilo di rischio di questi addetti. Il fatto che la propria
mansione sia considerata da altri solo in funzione di quanto effettuato
nell’attività di igiene dell’ospite e pulizia dei locali, è indubbiamente un
fattore deprimente che induce a sottovalutare aspetti peculiari del ruolo e dei
compiti assegnati.
Rischi Infortunistici
·
Cadute
dall’alto: il rischio può essere presente quando gli addetti
provvedono ad immagazzinare e riporre materiali e oggetti in scaffalature o
armadi con uso di scale semplici portatili, di sgabelli o con uso improprio di
sedie o altri punti di appoggio. Gli addetti A.S.A. che effettuano pulizie di
infissi, finestre, ecc.. sono esposti impropriamente ad
un rischio grave di caduta dall’alto in quanto effettuano tale attività senza
essere dotati delle idonee attrezzature (punti di ancoraggio
fissi, dispositivi di trattenuta e cinture di sicurezza).
·
Traumi
da maltrattamenti: il contatto con l’ospite affetto da varie
patologie anche di tipo neurologico e neuropsichiatrico può comportare per
l’ASA, il rischio di subire maltrattamenti o percosse da parte di ospiti in
fase di agitazione psicomotoria.
Capitolo 4 – “Il danno atteso”
PREMESSA
Le Malattie Professionali
I rischi specifici a cui sono esposti gli operatori ASA, derivano sia
dalle attività svolte a diretto contatto con gli ospiti che dalle mansioni di
pulizia e riordino degli ambienti assegnati. In particolare lo studio attuato
ha evidenziato l’esposizione ad un alto livello di rischio legato sia alla
movimentazione di carichi che al mantenimento di posture incongrue fisse e
prolungate quindi, sicuramente importante potrebbe risultare il danno da
sovraccarico biomeccanico non solo a carico del rachide. Tale danno si
manifesta soprattutto con comparsa di dolori accompagnati da impotenza
funzionale oppure senso di peso, formicolii e parestesie; la prevalenza di
lombalgie (low back pain) e dorsalgie, cervicalgie e cervicobrachialgie, dolori
alle spalle ed agli arti inferiori, in personale addetto all’assistenza di
pazienti poco o nulla collaboranti
appare evidente ed importante in molti sudi effettuati su strutture ospedaliere
e RSA.
Una corretta valutazione del rischio
risulta fondamentale per individuare ed attuare quelle azioni preventive che
possono ridurre il sovraccarico biomeccanico dell’apparato osteomuscolare in
tali lavoratori. Il rischio da movimentazione manuale, se pur riducibile, non è
però eliminabile; per tale motivo è sempre necessaria la sorveglianza sanitaria
che può svolgere un ruolo importante
nella valutazione e nella prevenzione del danno. Al fine di correlare l’entità
del rischio al danno subito dai lavoratori e di mettere in atto di conseguenza
azioni preventive è necessario raccogliere, in modo omogeneo, i dati sanitari
(protocolli clinico-anamnestici definiti per la valutazione clinico funzionale
del rachide, analisi degli episodi di lombalgia acuta, utilizzo di criteri
standardizzati per la definizione dei giudizi di idoneità alla mansione).
La
molteplicità dei compiti assegnati agli operatori ASA, comportanti esposizione
a varie tipologie di rischio, rende probabile anche l’insorgenza di altre
patologie come ad esempio le allergie e le forme irritative da contatto legate
all’uso di sostanze chimiche ed in particolare di detergenti e disinfettanti.
Per quanto riguarda i danni conseguenti agli altri rischi evidenziati, il danno
atteso è del tutto sovrapponibile a quello rilevato per la figura degli I.P.
Per fornire una
stima immediata del danno atteso si ritiene utile utilizzare uno schema tipo
sotto riportato.
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Improbabile |
+ |
++ |
+++ |
Poco probabile |
++ |
+++ |
++++ |
Probabile |
+++ |
++++ |
+++++ |
Disergonomie
Visti i risultati delle
valutazioni effettuate in particolare per la movimentazione manuale degli
ospiti (indice MAPO) e di altri carichi (indice NIOSH) possiamo quindi inserire
il danno atteso in:
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Probabile |
|
++++ |
+++++ |
Agenti biologici
Per
tale fattore di rischio, pur in presenza di consolidate procedure di lavoro e
dell’uso costante di DPI, il danno atteso può considerarsi probabile con
patologie comprese tra il modesto e il grave, in rapporto alle condizioni
psicofisiche dell’ospite.
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Probabile |
|
++++ |
+++++ |
Chimici e Fisici
Il danno atteso per questi fattori di rischio si differenzia in relazione
a:
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Probabile |
|
++++ |
+++++ |
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Poco probabile |
++ |
|
|
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Improbabile |
+ |
|
|
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Improbabile |
|
++ |
|
Stress
Il danno atteso per
questo insieme di fattori di rischio, in considerazione del fatto che gli
stessi possono interagire e provocare
sinergie comunque aggravanti del sintomo, possiamo riassumerle in:
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Probabile |
|
++++ |
|
Infortunistici
Il danno atteso per
questi fattori di rischio si differenzia in base alle modalità di accadimento:
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Probabile |
|
++++ |
+++++ |
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Probabile |
|
++++ |
+++++ |
·
per le
Cadute dall’alto in :
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Poco probabile |
|
|
++++ |
·
per i
Traumi da maltrattamenti in :
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Probabile |
|
++++ |
|
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Improbabile |
|
|
+++ |
Capitolo 5 – “Gli
interventi”
PREMESSA
Come già
specificato nella scheda della mansione per infermieri, l’elemento comune ed
indispensabile al fine di raggiungere un livello di sicurezza accettabile è
quello della corretta informazione e formazione degli addetti. Sottovalutando questo aspetto, tutti gli interventi,
siano essi tecnici, organizzativi e procedurali, non saranno in grado di
eliminare, ridurre o controllare i fattori di rischio presenti.
Il mantenimento
dei requisiti di sicurezza per impianti e attrezzature è
un altro punto fondamentale degli interventi da adottare. A questo proposito va
incentivato/adottato un registro delle manutenzioni all’interno del quale sono annotati tutti gli interventi di manutenzione
ordinaria e straordinaria. Per favorire questo aspetto necessita adottare una procedura
interna formalizzata che individui compiti e relative
responsabilità in merito a segnalazione di malfunzionamenti, interventi
correttivi da adottare in relazione a situazioni di rischio rilevato.
Per quanto ai
rischi specifici, individuati nel corso della nostra indagine, si propongono di
seguito alcune proposte d’intervento di tipo tecnico, organizzativo e
procedurale sovrapponibili a quelle proposte nella scheda infermieri.
Prevenzione del rischio MMC e Disergonomie
Interventi Tecnici |
Interventi organizzativi |
Interventi procedurali |
· Dotazione di ausili e attrezzature in numero
adeguato rispetto al numero e tipologia dell’ospite: ü
sollevatori; ü
carrozzine; ü
letti ergonomici; ü
ausili minori; · Interventi strutturali per garantire spazi adeguati
per una corretta circolazione di attrezzature e persone; · Evitare ingombri di materiali e oggetti lungo le vie
di transito |
·
Idoneo numero di
operatori/ospite in relazione al grado di disabilità/autosufficienza; ·
Rideterminazione,
ove necessario, dei tempi medi di assistenza per ospite in relazione al grado
di disabilità/autosufficienza; ·
Organizzazione dei
turni di lavoro inserendo opportuni e necessari tempi di recupero . prescrivere alle lavoratrici di comunicare per
iscritto al datore di lavoro
l’eventuale stato di gravidanza non appena accertato. . Sorveglianza sanitaria; |
·
Stesura di
procedure operative; ·
Corretta
informazione e formazione con verifica dell’ apprendimento; ·
Verifica e
controllo sulla applicazione delle procedure; ·
Predisporre un
sistema di aggiornamento periodico delle procedure operative in relazione alle conoscenze tecnico
scientifiche acquisite sui vari fattori di rischio |
Prevenzione dei rischi da
agenti Biologici
Si
basa sull’ informazione degli addetti e sull’applicazione di corrette procedure
di lavoro L'informazione,
fornita dal personale Medico tramite incontri periodici tra le figure professionali, deve essere
mirata al mantenimento dei livelli di sicurezza in funzione delle
prestazioni di assistenza da erogare.
Un’adeguata
fornitura di D.P.I. (guanti monouso, grembiuli monouso, mascherine)
sono indispensabili per prevenire
questo fattore di rischio.
Non ultima una adeguata copertura vaccinale (in
particolare anti HBV e Antitetanica) per tutto il personale ASA.
Interventi Tecnici |
Interventi organizzativi |
Interventi procedurali |
·
Adeguata dotazione
di D.P.I. quali: ü guanti monouso e in gomma; ü camici/
grembiuli usa e getta; ü
mascherine; ü
occhiali (o
visiere); |
·
Incontri periodici
sulle patologie degli ospiti; ·
Sorveglianza
sanitaria e controllo della copertura
vaccinale degli addetti; ·
prescrivere alle
lavoratrici di comunicare per iscritto al datore di lavoro l’eventuale stato di gravidanza non appena
accertato. |
·
Stesura di
procedure operative; ·
Corretta
informazione e formazione con verifica dell’ apprendimento; ·
Verifica e
controllo sulla applicazione delle procedure; ·
Predisporre un
sistema di aggiornamento periodico delle procedure operative in relazione alle conoscenze tecnico
scientifiche acquisite sui vari fattori di rischio |
Chimici e Fisici
Per
quanto attiene ai rischi chimici l’intervento primario è quello di
seguire le corrette indicazioni per l’uso delle sostanze desunte, ove possibile
dalle schede tecniche e tossicologiche (scheda di sicurezza).
Interventi Tecnici |
Interventi organizzativi |
Interventi procedurali |
· Adeguata dotazione di D.P.I. quali: ü guanti monouso; ü mascherine; ü occhiali (o visiere); |
·
Acquisto di
prodotti non tossici e non nocivi; ·
Corretta gestione
dello stoccaggio e della distribuzione; ·
prescrivere alle
lavoratrici di comunicare per iscritto al datore di lavoro l’eventuale stato di gravidanza non appena
accertato. ·
Sorveglianza
sanitaria |
·
Stesura di
procedure operative; ·
Corretta
informazione e formazione con verifica dell’ apprendimento; ·
Verifica e
controllo sulla applicazione delle procedure; ·
Predisporre un sistema di aggiornamento periodico delle procedure
operative in relazione alle
conoscenze tecnico scientifiche acquisite sui vari fattori di rischio. |
Per
quanto riguarda il rumore,
il livello di rischio riscontrato non richiede interventi correttivi previsti
dalla normativa vigente.
Per
quanto riguarda il microclima
occorre invece valutare caso per caso, la necessità di adottare interventi
tecnici, organizzativi e procedurali, in relazione alla presenza di sistemi di
ricambio o condizionamento d’aria. Per quanto concerne la eventuale presenza di
correnti d’aria durante la pulizia/aerazione dei locali è sufficiente dare
semplici indicazioni per evitare l’apertura contemporanea di finestre contrapposte.
Per
quanto riguarda il rischio legato all’eventuale contatto con ospiti in
trattamento chemio e/o radioterapico o trattati con isotopi
radioattivi, le
raccomandazioni principali sono:
Interventi Tecnici |
Interventi organizzativi |
Interventi procedurali |
·
Adeguata dotazione
di D.P.I. quali: ü guanti monouso, ü camici/ grembiuli usa e getta; ü mascherine; |
·
Incontri periodici
di aggiornamento; · Corretta segnalazione della presenza di tali pazienti al
personale addetto · indicazioni operative
chiare su: ·
Trattenersi al letto del paziente il tempo strettamente necessario
per svolgere l’opera di assistenza; · Mantenersi a distanza dal
paziente quanto possibile; · Lavarsi abbondantemente le
mani con acqua e sapone; ·
Predisporre idonei
spazi e attrezzature per la raccolta e lo stoccaggio di rifiuti e biancheria
contaminata; ·
prescrivere alle
lavoratrici di comunicare per iscritto al datore di lavoro l’eventuale stato di gravidanza non appena
accertato. ·
Sorveglianza
sanitaria; |
·
Stesura di
procedure operative; ·
Corretta informazione
e formazione con verifica dell’ apprendimento; ·
Verifica e
controllo sulla applicazione delle procedure; ·
Predisporre un
sistema di aggiornamento periodico delle procedure operative in relazione alle conoscenze tecnico
scientifiche acquisite sui vari fattori di rischio; |
Stress
Per quanto attiene questo
particolare fattore di rischio gli interventi possono riassumersi in:
Interventi Tecnici |
Interventi organizzativi |
Interventi procedurali |
|
· Garantire sufficienti periodi di pausa durante i
turni di lavoro; · Incontri periodici di aggiornamento sulle patologie
degli ospiti e sulla gestione sanitaria degli stessi; · Possibilità di accedere a incontri con personale
specializzato (psicologi); · prescrivere alle lavoratrici di comunicare per
iscritto al datore di lavoro
l’eventuale stato di gravidanza non appena accertato. · Sorveglianza sanitaria |
|
Infortunistici
Gli interventi da adottare sono:
Interventi Tecnici |
Interventi organizzativi |
Interventi procedurali |
· Corretto utilizzo dei
sollevatori; · Dotazione di calzature
(sandali, zoccoli o ciabatte) con suola antiscivolo; ·
Corretto uso degli alibox per riporre siringhe ed aghi; ·
Corretta
manutenzione e verifica periodica delle attrezzature elettromedicali; |
·
Idoneo numero di
addetti per ospite in relazione alle patologie/disabilità; ·
Rivalutazione dei
tempi medi di assistenza per ospiti non autosufficienti; |
·
Stesura di
procedure; ·
Corretta
informazione e verifica di apprendimento; ·
Corretta formazione
e verifica di apprendimento; ·
Verifica e
controllo sulla applicazione delle procedure; |
Capitolo 6 – “Appalto a ditta esterna”
E’ frequente il ricorso ad appalti con ditte esterne
(cooperative di servizi, Agenzie di
prestazione di manodopera) per la fornitura di personale
A.S.A.
I lavoratori esterni occupati presso le RSA devono essere gestiti facendo riferimento alle
disposizioni dell’Articolo 7 del D.Lgs n. 626/94.
Capitolo 7 – “Riferimenti
legislativi”
·
D.Lgs. 626/1994 ( Informazione e Formazione -
Movimentazione manuale dei carichi – Uso dei D.P.I. - Rischio Chimico – Rischio Biologico)
·
DPR 459/96 (Regolamento “Direttiva macchine”)
·
Art. 8 DPR 547/55 (pavimenti e passaggi)
·
Art.11 DPR 547/55 (posti di lavoro e di passaggio)
·
Art.13 DPR 547/55 (vie e uscite di emergenza)
·
Linee guida Regione Lombardia "Rifiuti e Strutture
Sanitarie - 09 Marzo 1998"
·
D.Lgs n. 22/97 e successive modifiche
·
D.Lgs.
645/96 (lavoratrici gestanti)
·
D.Lgs.
532/99, D.Lgs. 151/01 e D.Lgs. 66/03 (lavoro notturno)
·
D.Lgs.
230/95 e D.Lgs 241/00 (radioprotezione)
Capitolo
8 – “Il rischio esterno”
Il
rischio esterno può derivare dalla presenza di rifiuti che devono essere
trattati conformemente alle normative vigenti in materia.
Una
considerazione particolare va riportata per il trattamento dei rifiuti
provenienti da pazienti in trattamento
sanitario con chemioterapia,
radioterapia e isotopi radioattivi .
Il
trattamento di questi rifiuti deve essere effettuato nel modo corretto e cioè:
Diagramma
della mansione
Mansione |
Fattori di Rischio |
Modalità di esposizione al rischio |
|
|
|
FISIOTERAPISTI |
Disergonomici |
·
Movimentazione manuale degli ospiti ·
Movimentazione attrezzature |
|
|
|
Stress |
·
Attività gestionale del reparto ·
Rapporti con gli ospiti e utenti |
|
|
|
|
Infortunistici |
·
Urti, traumi e strappi muscolari ·
Elettrocuzione |
Capitolo 1 – “ La fase di lavorazione”
La mansione comporta il
contatto diretto con l’ospite.
Generalmente il FKT opera presso la palestra della struttura ma talora può
effettuare interventi anche presso i reparti di degenza.
In alcune RSA la
palestra di fisioterapia e le terapie riabilitative sono accessibili anche ad
utenti esterni.
L'attività esercitata
comprende :
·
ricevimento dell'ospite (talora anche esterno alla
struttura);
·
gestione degli appuntamenti;
·
attuazione di programmi terapeutici personalizzati
prestabiliti;
·
utilizzo delle apparecchiature e attrezzature;
·
registrazione degli interventi in cartella;
·
riavvio degli ospiti ai reparti;
·
coordinamento delle attività con i medici;
·
terapie di gruppo con animazione.
Capitolo 2 – “Le attrezzature e le
macchine”
In uso nel reparto vi sono apparecchiature elettromedicali per trattamenti terapeutici vari
(ultrasuonoterapie, elettroforesi, TENS, ecc.).
Possono essere presenti ed utilizzate nella palestra anche attrezzature
quali: panche, panchette, lettini, biciclette da camera, ecc.
Capitolo 3 – “Il fattore di rischio”
E’ dovuto principalmente
alle fasi di applicazione delle terapie riabilitative e all'accompagnamento
dell'ospite.
Disergonomie
·
La professione del fisioterapista comporta
continue operazioni di movimentazione manuale di segmenti corporei del
paziente. A ciò si aggiunge il rischio da posture incongrue determinato
essenzialmente dalle diverse tipologie di arredi utilizzati (Lettino FKT, letto
di degenza, materasso, tappeto). I fattori che nell’insieme contribuiscono a
determinare il rischio specifico da movimentazione di pazienti sono:
·
carico assistenziale determinato in particolare da
pazienti non autosufficienti
·
aspetti strutturali degli ambienti di lavoro
·
attrezzature in dotazione
·
formazione specifica
Stress
·
gestione delle cartelle sanitarie degli ospiti e
registrazione dei dati;
·
gestione delle attività di fisioterapia di utenti
esterni;
Infortunistici
Capitolo
4 – “Il danno atteso”
PREMESSA
Per fornire una
stima immediata del danno atteso si ritiene utile utilizzare uno schema tipo
sotto riportato.
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Improbabile |
+ |
++ |
+++ |
Poco probabile |
++ |
+++ |
++++ |
Probabile |
+++ |
++++ |
+++++ |
Danno da disergonomie
Le operazioni di movimentazione o di sollevamento di pazienti o di
segmenti corporei presentano una notevole variabilità sia in relazione
all’organizzazione del lavoro del reparto sia alla professionalità del
fisioterapista che alle diverse tecniche riabilitative utilizzate. Tale
variabilità comporta per il FKT un
carico discale differenziato a cui può aggiungersi la permanenza prolungata in
posture incongrue. Tutto questo può determinare un sovraccarico biomeccanico del rachide e degli arti
superiori con conseguente danno a carico del sistema osteoarticolare ed in
particolare del rachide.
Il danno atteso per tale rischio può essere indicato come:
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Probabile |
|
++++ |
|
Infortunistico
Anche per questi fattori
di rischio necessita differenziare il danno atteso suddividendoli:
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Probabile |
|
++++ |
|
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Improbabile |
|
|
+++ |
Da stress
Il danno atteso per
questo insieme di fattori di rischio, in considerazione del fatto che gli
stessi possono interagire e provocare
sinergie comunque aggravanti del sintomo, possiamo riassumerle in:
|
Danno/patologia Lieve |
Danno/patologia Modesta |
Danno/patologia Grave |
Improbabile |
|
++ |
|
Capitolo 5 – “Gli interventi”
Non vi sono suggerimenti particolari
se non quello di ricordare l'utilizzo corretto delle attrezzature durante tutte
le fasi di applicazione delle terapie.
Capitolo 6 – “Appalto a ditta esterna”
E’ frequente il ricorso a Liberi
Professionisti i quali devono essere gestiti dalla RSA facendo riferimento alle
disposizioni dell’Articolo 7 del D.Lgs n. 626/94.
Capitolo 7 – “Riferimenti legislativi”
·
D.Lgs. 626/1994 (Informazione e Formazione -
Movimentazione manuale dei carichi – Uso dei D.P.I.)
·
DPR 459/96 (Regolamento “Direttiva macchine”)
·
Art. 8 DPR 547/55 (pavimenti e passaggi)
·
Art.11 DPR 547/55 (posti di lavoro e di passaggio)
·
Art.13 DPR 547/55 (vie e uscite di emergenza)
Capitolo
8 – “Il rischio esterno”
Nessuno
Mansione
5 - Amministrativi, Addetti Cucina e Lavanderia, Animatori e Manutentori |
Mansione |
Attività
svolta |
Rischi |
Amministrativi |
Lavori di
ufficio |
· rischi
da v.d.t.; · posture
incongrue; · rischi
elettrici generici; · impegno
mentale e stress connesso; · microclima. |
Addetti
Cucina |
Lavori
di : · magazzinaggio
e stoccaggio prodotti alimentari; · preparazione cibi; · preparazione
carrelli scaldavivande; · lavaggio
pentole e stoviglie (manuale e con lavastoviglie), · pulizia
dei locali in uso e delle attrezzature. |
· movimentazione
manuale di carichI; · contatto
con oggetti acuminati o taglienti; · contatto
con parti mobili di macchine; · scivolamento
e caduta in piano; · ustioni; · microclima
sfavorevole; · rumore; · elettrocuzione; · contatto
con sostanze chimiche (detergenti, detersivi, ecc). |
Addetti
Lavanderia |
Lavori
di : · ricevimento
biancheria sporca; · movimentazione
manuale di sacchi di biancheria; · carico
e scarico manuale delle lavatrici; · utilizzo
di prodotti chimici e detergenti; · uso
del mangano, · stiratura; · rammendo
biancheria. |
· movimentazione
manuale dei carichi; · contatto
con biancheria sporca (residui organici); · contatto
con sostanze chimiche, · elettrocuzione, · contatto
con parti mobili di macchine; · scivolamento
e cadute in piano; · ustioni; · microclima
sfavorevole; · posture
incongrue. |
Animatori |
·
accompagnamento
e intrattenimento degli ospiti |
|
Manutentori (idraulici,
elettricisti e falegnami) |
· manutenzione di impianti
tecnologici e di attrezzature. |
· movimentazione
manuale dei carichi; · elettrocuzione; · caduta
dall'alto; · traumi; · ecc. |
Dimensione dell'organico dipendente
dalle RSA
Nell'anno 2003, le figure
professionali addette a mansioni che non comportano il diretto contatto con
l'ospite, sono risultate 163 pari al 16,8% del totale degli addetti dipendenti delle RSA.
Le mansioni svolte da tale personale
risultano così suddivise:
Anno 2003
Amministrativi |
Portinai |
Addetti
Lavanderia |
Addetti
Cucina |
Manutentori |
41 |
17 |
44 |
37 |
24 |
Dimensione degli addetti dipendenti
da ditte esterne
Nell'anno 2003, le figure professionali
addette a mansioni che non comportano il diretto contatto con l'ospite, e
dipendenti da ditte esterne (appalti e sub-appalti) sono risultate 195 pari al 31% del personale dipendente dalle ditte
esterne
Le mansioni svolte da tale personale
risultano così suddivise:
Anno 2003
Amministrativi |
Portinai |
Addetti
Lavanderia |
Addetti
Cucina |
Manutentori |
12 |
3 |
29 |
85 |
66 |
“ Il ciclo lavorativo ”
I
cicli di lavoro eseguiti da questi addetti che non operano a diretto
contatto con l'ospite, sono assimilabili alle corrispondenti mansioni
svolte in altri settori produttivi.
Pertanto
il ciclo di lavoro è schematicamente
riportato nel precedente diagramma.
In
particolare nel sito ISPESL possiamo reperire sufficienti dati relativi alla
ricostruzione dei profili di rischio delle seguenti mansioni/attività:
·
Linee Guida V.R. per la Pubblica Amministrazione;
·
Lavanderie e Stirerie;
·
Linee Guida per le PMI.
“ Appalto a ditta esterna ”
Il numero degli addetti provenienti
da ditte esterne risulta in numero maggiore rispetto agli occupati dipendenti
dalle RSA.
Il ricorso ad appalti i quali devono
essere gestiti dalla RSA facendo riferimento alle disposizioni dell’Articolo 7
del D.Lgs n. 626/94.
Allegato A
|
DIPARTIMENTO DI
PREVENZIONE
Sistema di Gestione per la
Qualità ISO 9001:2000 - Certificato
CSQ n.9122 ASLB Area
della Sicurezza e della Tutela della Salute negli Ambienti di Lavoro Responsabile:
Dr. Bruno Pesenti Via
Borgo Palazzo, 130 - 24125 Bergamo - (
035/2270597 / 598 2 035/2270536 Ufficio
di Bonate Sotto - Via Garibaldi, 13 - (
035/49.91.110 2 035/49.42.179 |
Progetto ASL /ISPESL PROFILI DI RISCHIO R.S.A.
Data :
________
Ambito n° __
RSA :
___________________________
Via :
__________________________________
Comune :
__________________________________
Presenti al sopralluogo per RSA :
Nome : _______________ Mansione : _______________
Nome : _______________ Mansione : _______________
Nome : _______________ Mansione : _______________
Operatori ASL : _________________________________
ELENCO
DOCUMENTI
TIPO di
DOCUMENTO |
SI |
NO |
1. Strutture e impianti |
|
|
1.1 Certificato di agibilità |
|
|
1.2 Certificato di collaudo statico |
|
|
1.3 Autorizzazione sanitaria per la produzione alimenti |
|
|
1.4 Dichiarazione conformità impianti elettrici / impianti di messa a terra |
|
|
1.5 Calcolo di fulminazione (Scariche atmosferiche) |
|
|
1.6 Libretto e verifica
ascensori e montacarichi |
|
|
1.7 Deroga altezze/cubatura/superficie - Art. 6 DPR n.303/56 |
|
|
1.8 Deroga locali sotterranei - Art. 8 DPR n. 303/56 |
|
|
1.9 Barriere architettoniche - conformità (DPR n. 503/97) |
|
|
2.
Antincendio |
|
|
2.1 Certificato Prevenzione Incendi (C.P.I.) |
|
|
2.2 Piano evacuazione |
|
|
2.3 Verifica mezzi di estinzione |
|
|
2.4 Nomina addetti squadre speciali emergenza/evacuazione |
|
|
3. Attrezzature |
|
|
3.1 Elenco apparecchiature elettromedicali |
|
|
3.2 Registro delle manutenzioni |
|
|
4. Adempimenti di Igiene e Sicurezza del Lavoro |
|
|
4.1 documento di valutazione dei rischi - D.Lgs.626/94 |
|
|
4.2 verbale
riunione periodica di cui all'art. 11 - D.Lgs. n.626/94 |
|
|
4.3 nomina del medico competente - D.Lgs. 626/94 |
|
|
4.4 documento di valutazione del rumore - D.Lgs. 277/91 |
|
|
4.5 relazione sanitaria annuale |
|
|
4.6 piano di sorveglianza sanitaria |
|
|
4.7 nomina R.S.P.P. |
|
|
4.8 verbali commissione vigilanza ASL |
|
|
5. varie |
|
|
5.1 registro carico e scarico rifiuti |
|
|
|
|
|
Ambienti di lavoro (acquisire planimetria):
1) Uffici Amministrativi
2) Reparto non autosufficienti,
3) Reparto parzialmente autosufficienti,
4) Reparto autosufficienti,
5) Fisioterapia,
6) Lavanderia- guardaroba,
7) Cucine,
8) Altro,
Dati sul personale
presente alla data del ____________:
FIGURE PROFESSIONALI |
N° |
Amministrativi |
|
Addetti lavanderia |
|
Addetti alla cucina |
|
Fisioterapia |
|
Ausiliari Socio Assistenziali e operatori d’appoggio |
|
Infermiere Professionali |
|
Liberi Professionisti (medici, amministrativi ecc.) quantificabili in circa : |
|
Appalti : |
|
|
|
1 - ADDETTI AI
SERVIZI AMMINISTRATIVI.
A fronte delle mansioni effettuate si possono evidenziare le seguenti tipologie di rischio professionale:
· rischi da ambiente fisico di lavoro, |
· rischi da v.d.t., |
· posture incongrue, |
· indoor pollution, |
· rischi elettrici generici, |
· impegno mentale e stress connesso. |
·
|
2 - ADDETTI
ALLA LAVANDERIA.
Le operazioni che indistintamente, a turno, le addette compiono si possono così schematizzare:
· ricevimento biancheria sporca,
· movimentazione manuale di sacchi di biancheria,
· apertura dei sacchi,
· introduzione manuale della biancheria nelle lavatrici in dotazione,
· attivazione dei programmi di lavaggio,
· movimentazione dei detersivi ed additivi di lavaggio,
· scarico manuale della biancheria dalle lavatrici,
· carico - scarico manuale della biancheria nell’essiccatoio,
· scarico e cernita del materiale già stirato e piegato dal mangano,
· carico dei carrelli con biancheria pronta per la distribuzione ai singoli reparti,
· spinta o traino dei carrelli pronti all’area di stoccaggio per consentire il ritiro a cura degli A.S.A. addetti ai singoli reparti,
· stiratura con mezzi tradizionali della biancheria,
· piccoli interventi di rammendo/riparazione anche con uso di macchine da cucire di tipo lineare.
Le tipologie di rischio evidenziabili sono:
· movimentazione manuale dei carichi, |
· rischio da contatto con materiali biologici, |
· rischio da contatto con sostanze chimiche, |
· elettrocuzione, |
· rischio da contatto con parti mobili di macchine ed apparecchiature, |
· rischio di scivolamento e cadute in piano e dall’alto, |
· rischio da contatto con superfici calde, |
· rischio da condizioni microclimatiche sfavorevoli (umidità, temperatura, ecc), |
· rischio da contatto con oggetti (eventuali aghi dimenticati nella biancheria) acuminati o taglienti, |
· posture incongrue |
|
3 - ADDETTI ALLA CUCINA.
Le operazioni svolte sono quelle tipiche della preparazione dei pasti per comunità numerosa.
· ricevimento dei prodotti alimentari,
· stoccaggio degli alimenti in aree diverse a seconda della tipologia,
· preparazione dei cibi con l’utilizzo di apparecchiature quali: affettatrici, tritacarne, pelapatate, polentiere, fornelli, forni (ad induzione, a vapore, tradizionali, ecc.), grattugie, frullatori, omogeneizzatori, friggitrici, piastre elettriche, utensili manuali vari,
· preparazione dei carrelli scaldavivande da inviare ai reparti,
· lavaggio pentolame e stoviglie (manuale e con lavastoviglie),
· pulizia dei locali in uso e delle attrezzature,
· attività di movimentazione delle derrate stoccate.
Le tipologie di rischio evidenziabili sono:
· elettrocuzione, |
· movimentazione manuale di carichi, |
· contatto con oggetti acuminati o taglienti, |
· contatto con parti mobili di macchine, |
· rischi da scivolamento e caduta in paiano, |
· contatto con parti sporgenti, |
· contatto con apparecchiature o fluidi caldi, |
· microclima sfavorevole, |
· contatto con sostanze chimiche (detergenti, detersivi, additivi di lavaggio, ecc), |
· rischio biologico. |
·
|
4 - ADDETTI
ALLA FISIOTERAPIA.
La mansione comporta il diretto contatto con gli ospiti che richiedono terapie riabilitative, attività fisica o trattamenti semplici con l’impiego di apparecchiature elettromedicali tipiche della branca (ultrasuonoterapie, elettroforesi, TENS, ecc.). Possono essere presenti e utilizzate nella palestra diverse altre attrezzature quali: panche, panchette, lettini, biciclette da camera, ecc.
Le mansioni comportano:
· ricevimento dell’ospite,
· attuazione di programmi terapeutici personalizzati già stabiliti,
· utilizzo delle apparecchiature, strumenti ed attrezzature,
· registrazione degli interventi,
· riavvio dei pazienti ai reparti,
· coordinamento delle attività con i medici.
Le tipologie di rischio evidenziabili sono:
· movimentazione manuale di carichi, |
· scivolamenti in piano, |
· posture incongrue, |
· elettrocuzione, |
· contatto con parti sporgenti, |
· contatto con gli ospiti |
·
|
5 - AUSILIARI
SOCIO ASSISTENZIALI (A.S.A.)
La mansione comporta il diretto contatto con l’ospite. L'attività esercitata comprende :
· movimentazione manuale di ospiti non deambulanti (allettamento, posizionamento su carrozzine, sedie, aiuto nella deambulazione, ecc),
· igiene e cura della persona (bagni, lavaggi, spugnature, pulizia mani e piedi, lavaggio capelli, frizioni, applicazione di creme, igiene intima ecc.),
· distribuzione dei pasti e aiuto nell’alimentazione di disabili,
· pulizia di attrezzature e mezzi (carrozzine, tavoli, pappagalli, padelle, sponde dei letti, sedie, comodini, posateria e stoviglie ecc.),
· cambio biancheria, rifacimento letti,
· raccolta ed invio in lavanderia della biancheria sporca,
· presa in consegna della biancheria pulita in lavanderia e trasporto nei reparti,
· ritiro presso i rispettivi magazzini dei prodotti necessari al reparto (pannoloni, presidi medico chirurgici, detergenti, igienizzanti, ecc.),
· alcuni interventi di pulizia dei locali,
· alcuni interventi di supporto all’assistenza infermieristica.
· preparazione di bevande calde (latte, te, camomilla, ecc.)
· attività di intrattenimento dell’ospite,
A tale scopo vengono utilizzate
attrezzature varie quali:
· sollevatori (in dotazione ad ogni reparto),
· vasche da bagno con elevatori/traslatori,
· sterilizzatrici,
· mezzi per la pulizia (strofinacci, ramazze, mop con strizzatore ecc.),
· deambulatori e carrozzine,
· carrelli scaldavivande,
· stoviglie e posate,
· piccoli attrezzi per manicure e pedicure,
· asciuga capelli (phon, caschi ecc.),
· lavastoviglie, forni, fornelli, frigoriferi,
· lavapadelle, lavapappagalli.
Le tipologie di rischio evidenziabili sono
:
· movimentazione manuale di carichi, |
· rischio biologico (contatto con feci, urine, vomito, sangue ecc.), |
· posture incongrue, |
· scivolamenti in piano e urti con parti sporgenti, |
· contatto con parti calde, |
· elettrocuzione, |
· contatto con oggetti acuminati o taglienti, |
· stress psicofisico per: lavoro articolato su turni, ritmi di lavoro, difficoltà di rapportarsi con l’ospite, disagio da permanenza in ambiente rumoroso (noiance da vocio continuo), riflessi sulla sfera affettivo legati all’elevato “tuorn over” degli ospiti, |
· rischi da contatto con sostanze chimiche |
|
6 - INFERMIERI
PROFESSIONALI.
La mansione comporta il diretto contatto con l’ospite, lo svolgimento di attività di assistenza infermieristica e il coordinamento generale delle attività sotto la direzione del personale medico.
L’attività infermieristica esercitata comprende:
· interventi di assistenza diretta sull’ospite (misurazione della p.a., rilievo della temperatura, inserimento di cateteri, ecc),
· effettuazione di prelievi (ematici, urine, feci,ecc.),
· somministrazione di farmaci (sia in blisters che terapie iniettive),
· esecuzione di medicazioni,
· preparazione dei blisters personalizzati,
· registrazione in cartella clinica o in archivi di: dati, interventi, consegne, note,
· coordinamento delle attività degli A.S.A.,
· gestione delle scorte di farmaci dei reparti,
· rapporto con utenza esterna (famigliari dei degenti ecc.).
Le tipologie di rischio evidenziabili sono:
· movimentazione manuale di carichi, |
· rischio biologico (contatto con feci, urine, vomito, sangue ecc.), |
· posture incongrue, |
· scivolamenti in piano e urti con parti sporgenti, |
· contatto con oggetti acuminati o taglienti, |
· stress psicofisico per: lavoro articolato su turni, ritmi di lavoro, difficoltà di rapportarsi con l’ospite, disagio da permanenza in ambiente rumoroso (noiance da vocio continuo), riflessi sulla sfera affettivo legati all’elevato “tuorn over” degli ospiti, |
· rischi da contatto con sostanze chimiche e farmaci |
|
LIBERI PROFESSIONISTI OPERANTI NELLA STRUTTURA.
Non verranno valutate le singole mansioni derivanti dalla specifica attività svolta dai liberi professionisti.
A questi professionisti deve comunque essere ampiamente illustrata la valutazione dei rischi presente presso la struttura.
STIMA DEI RISCHI SPECIFICI
PRESENTI NEI VARI AMBITI LAVORATIVI DELLA STRUTTURA
|
danno/patologie lieve |
danno/patologia modesta |
danno/patologia grave |
improbabile |
+ |
++ |
+++ |
poco probabile |
++ |
+++ |
++++ |
probabile |
+++ |
++++ |
+++++ |
Oggetto e numerazione delle schede: |
|
0. zone di transito, passaggio, ascensori |
|
1. locali: caldaia, depositi, magazzini, cabina elettrica |
|
2. locali di supporto (farmacia, infermeria di reparto, deposito presidi medico-chirurgici, camera mortuaria, deposito farmaci scaduti), |
|
3. spogliatoi del personale, |
|
4. uffici, |
|
5. cucina e annessi (depositi, dispensa, celle frigorifere, zona lavaggio), |
|
6. lavanderia e annessi, |
|
7. palestra e sala terapia fisica, |
|
8. reparti di degenza |
|
9. altro |
|
Scheda n° 0 : zone di passaggio / transito/ascensori
RISCHI DA INCIDENTI RILEVANTI |
SI |
NO |
GRAVITA’ |
PROBABILITÀ |
1.Incendio |
|
|
|
|
2.Esplosione |
|
|
|
|
3.Sviluppo sostanze nocive |
|
|
|
|
RISCHI CHIMICI /
BIOLOGICI |
|
|
|
|
4.Esposizione ad agenti chimici (gas, vapori, fumi, ecc.) |
|
|
|
|
5.Esposizione ad agenti cancerogeni |
|
|
|
|
6.Esposizione a rischio biologico |
|
|
|
|
RISCHI DA AGENTI FISICI |
|
|
|
|
7.Rumore |
|
|
|
|
8.Microclima |
|
|
|
|
RISCHI DA ATTREZZATURE ED IMPIANTI |
|
|
|
|
9.Macchine |
|
|
|
|
10.Attrezzi manuali |
|
|
|
|
11.Manipolazione oggetti |
|
|
|
|
12.Immagazzinamento |
|
|
|
|
13.Impianti elettrici |
|
|
|
|
14.Apparecchi a pressione |
|
|
|
|
15.Reti ed apparecchi distribuzione gas |
|
|
|
|
16.Apparecchi di sollevamento |
|
|
|
|
17.Videoterminali |
|
|
|
|
RISCHI CONNESSI AI
LUOGHI E POSTI DI LAVORO |
|
|
|
|
18.Aree di transito |
|
|
|
|
19.Spazi di lavoro |
|
|
|
|
20.Scale |
|
|
|
|
21.Aerazione e ventilazione |
|
|
|
|
22.Illuminazione |
|
|
|
|
23.Pavimenti sdrucciolevoli |
|
|
|
|
RISCHI CONNESSI AI
METODI DI LAVORO |
|
|
|
|
24.Carico di lavoro fisico |
|
|
|
|
25.Carico di lavoro mentale |
|
|
|
|
26.Rischio da movimentazione manuale di carichi |
|
|
|
|
ASPETTI
ORGANIZZATIVI |
|
|
|
|
27.Dispositivi Individuali di Protezione |
|
|
|
|
28.Manutenzione e collaudi |
|
|
|
|
29.Norme e procedimenti di lavoro |
|
|
|
|
30.Formazione/informazione |
|
|
|
|
Note: __________________________________________________________________________
Scheda n° 1: Locali : caldaia,
depositi, magazzini, cabina elettrica
RISCHI DA INCIDENTI RILEVANTI |
SI |
NO |
GRAVITA’ |
PROBABILITÀ |
1.Incendio |
|
|
|
|
2.Esplosione |
|
|
|
|
3.Sviluppo sostanze nocive |
|
|
|
|
RISCHI CHIMICI /
BIOLOGICI |
|
|
|
|
4.Esposizione ad agenti chimici (gas, vapori,fumi, ecc.) |
|
|
|
|
5.Esposizione ad agenti cancerogeni |
|
|
|
|
6.Esposizione a rischio biologico |
|
|
|
|
RISCHI DA AGENTI FISICI |
|
|
|
|
7.Rumore |
|
|
|
|
8.Microclima |
|
|
|
|
RISCHI DA ATTREZZATURE ED IMPIANTI |
|
|
|
|
9.Macchine |
|
|
|
|
10.Attrezzi manuali |
|
|
|
|
11.Manipolazione oggetti |
|
|
|
|
12.Immagazzinamento |
|
|
|
|
13.Impianti elettrici |
|
|
|
|
14.Apparecchi a pressione |
|
|
|
|
15.Reti ed apparecchi distribuzione gas |
|
|
|
|
16.Apparecchi di sollevamento |
|
|
|
|
17.Videoterminali |
|
|
|
|
RISCHI CONNESSI AI
LUOGHI E POSTI DI LAVORO |
|
|
|
|
18.Aree di transito |
|
|
|
|
19.Spazi di lavoro |
|
|
|
|
20.Scale |
|
|
|
|
21.Aerazione e ventilazione |
|
|
|
|
22.Illuminazione |
|
|
|
|
23.Pavimenti sdrucciolevoli |
|
|
|
|
RISCHI CONNESSI AI
METODI DI LAVORO |
|
|
|
|
24.Carico di lavoro fisico |
|
|
|
|
25.Carico di lavoro mentale |
|
|
|
|
26.Rischio da movimentazione manuale di carichi |
|
|
|
|
ASPETTI ORGANIZZATIVI |
|
|
|
|
27.Dispositivi Individuali di Protezione |
|
|
|
|
28.Manutenzione e collaudi |
|
|
|
|
29.Norme e procedimenti di lavoro |
|
|
|
|
30.Formazione/informazione |
|
|
|
|
Note: __________________________________________________________________________
Scheda n° 2 : LOCALI DI SUPPORTO
(farmacia, infermerie di reparto,
camera mortuaria, deposito farmaci scaduti).
RISCHI DA INCIDENTI RILEVANTI |
SI |
NO |
GRAVITA’ |
PROBABILITÀ |
1.Incendio |
|
|
|
|
2.Esplosione |
|
|
|
|
3.Sviluppo sostanze nocive |
|
|
|
|
RISCHI CHIMICI /
BIOLOGICI |
|
|
|
|
4.Esposizione ad agenti chimici (gas, vapori, fumi, ecc.) |
|
|
|
|
5.Esposizione ad agenti cancerogeni |
|
|
|
|
6.Esposizione a rischio biologico |
|
|
|
|
RISCHI DA AGENTI FISICI |
|
|
|
|
7.Rumore |
|
|
|
|
8.Microclima |
|
|
|
|
RISCHI DA ATTREZZATURE ED IMPIANTI |
|
|
|
|
9.Macchine |
|
|
|
|
10.Attrezzi manuali |
|
|
|
|
11.Manipolazione oggetti |
|
|
|
|
12.Immagazzinamento |
|
|
|
|
13.Impianti elettrici |
|
|
|
|
14.Apparecchi a pressione |
|
|
|
|
15.Reti ed apparecchi distribuzione gas |
|
|
|
|
16.Apparecchi di sollevamento |
|
|
|
|
17.Videoterminali |
|
|
|
|
RISCHI CONNESSI AI
LUOGHI E POSTI DI LAVORO |
|
|
|
|
18.Aree di transito |
|
|
|
|
19.Spazi di lavoro |
|
|
|
|
20.Scale |
|
|
|
|
21.Aerazione e ventilazione |
|
|
|
|
22.Illuminazione |
|
|
|
|
23.Pavimenti sdrucciolevoli |
|
|
|
|
RISCHI CONNESSI AI
METODI DI LAVORO |
|
|
|
|
24.Carico di lavoro fisico |
|
|
|
|
25.Carico di lavoro mentale |
|
|
|
|
26.Rischio da movimentazione manuale di carichi |
|
|
|
|
ASPETTI
ORGANIZZATIVI |
|
|
|
|
27.Dispositivi Individuali di Protezione |
|
|
|
|
28.Manutenzione e collaudi |
|
|
|
|
29.Norme e procedimenti di lavoro |
|
|
|
|
30.Formazione/informazione |
|
|
|
|
Note: __________________________________________________________________________
Scheda n° 3 : SPOGLIATOI DEL
PERSONALE
RISCHI DA INCIDENTI RILEVANTI |
SI |
NO |
GRAVITA’ |
PROBABILITÀ |
1.Incendio |
|
|
|
|
2.Esplosione |
|
|
|
|
3.Sviluppo sostanze nocive |
|
|
|
|
RISCHI CHIMICI /
BIOLOGICI |
|
|
|
|
4.Esposizione ad agenti chimici (gas, vapori,fumi, ecc.) |
|
|
|
|
5.Esposizione ad agenti cancerogeni |
|
|
|
|
6.Esposizione a rischio biologico |
|
|
|
|
RISCHI DA AGENTI FISICI |
|
|
|
|
7.Rumore |
|
|
|
|
8.Microclima |
|
|
|
|
RISCHI DA ATTREZZATURE ED IMPIANTI |
|
|
|
|
9.Macchine |
|
|
|
|
10.Attrezzi manuali |
|
|
|
|
11.Manipolazione oggetti |
|
|
|
|
12.Immagazzinamento |
|
|
|
|
13.Impianti elettrici |
|
|
|
|
14.Apparecchi a pressione |
|
|
|
|
15.Reti ed apparecchi distribuzione gas |
|
|
|
|
16.Apparecchi di sollevamento |
|
|
|
|
17.Videoterminali |
|
|
|
|
RISCHI CONNESSI AI
LUOGHI E POSTI DI LAVORO |
|
|
|
|
18.Aree di transito |
|
|
|
|
19.Spazi di lavoro |
|
|
|
|
20.Scale |
|
|
|
|
21.Aerazione e ventilazione |
|
|
|
|
22.Illuminazione |
|
|
|
|
23.Pavimenti sdrucciolevoli |
|
|
|
|
RISCHI CONNESSI AI
METODI DI LAVORO |
|
|
|
|
24.Carico di lavoro fisico |
|
|
|
|
25.Carico di lavoro mentale |
|
|
|
|
26.Rischio da movimentazione manuale di carichi |
|
|
|
|
ASPETTI
ORGANIZZATIVI |
|
|
|
|
27.Dispositivi Individuali di Protezione |
|
|
|
|
28.Manutenzione e collaudi |
|
|
|
|
29.Norme e procedimenti di lavoro |
|
|
|
|
30.Formazione/informazione |
|
|
|
|
Note: __________________________________________________________________________
Scheda n° 4 : UFFICI
RISCHI DA INCIDENTI RILEVANTI |
SI |
NO |
GRAVITA’ |
PROBABILITÀ |
1.Incendio |
|
|
|
|
2.Esplosione |
|
|
|
|
3.Sviluppo sostanze nocive |
|
|
|
|
RISCHI CHIMICI /
BIOLOGICI |
|
|
|
|
4.Esposizione ad agenti chimici (gas, vapori,fumi, ecc.) |
|
|
|
|
5.Esposizione ad agenti cancerogeni |
|
|
|
|
6.Esposizione a rischio biologico |
|
|
|
|
RISCHI DA AGENTI FISICI |
|
|
|
|
7.Rumore |
|
|
|
|
8.Microclima |
|
|
|
|
RISCHI DA ATTREZZATURE ED IMPIANTI |
|
|
|
|
9.Macchine |
|
|
|
|
10.Attrezzi manuali |
|
|
|
|
11.Manipolazione oggetti |
|
|
|
|
12.Immagazzinamento |
|
|
|
|
13.Impianti elettrici |
|
|
|
|
14.Apparecchi a pressione |
|
|
|
|
15.Reti ed apparecchi distribuzione gas |
|
|
|
|
16.Apparecchi di sollevamento |
|
|
|
|
17.Videoterminali |
|
|
|
|
RISCHI CONNESSI AI
LUOGHI E POSTI DI LAVORO |
|
|
|
|
18.Aree di transito |
|
|
|
|
19.Spazi di lavoro |
|
|
|
|
20.Scale |
|
|
|
|
21.Aerazione e ventilazione |
|
|
|
|
22.Illuminazione |
|
|
|
|
23.Pavimenti sdrucciolevoli |
|
|
|
|
RISCHI CONNESSI AI
METODI DI LAVORO |
|
|
|
|
24.Carico di lavoro fisico |
|
|
|
|
25.Carico di lavoro mentale |
|
|
|
|
26.Rischio da movimentazione manuale di carichi |
|
|
|
|
ASPETTI
ORGANIZZATIVI |
|
|
|
|
27.Dispositivi Individuali di Protezione |
|
|
|
|
28.Manutenzione e collaudi |
|
|
|
|
29.Norme e procedimenti di lavoro |
|
|
|
|
30.Formazione/informazione |
|
|
|
|
Note: __________________________________________________________________________
Scheda n° 5 : CUCINE E ANNESSI (depositi, celle frigorifere, zona lavaggio ecc.)
RISCHI DA INCIDENTI RILEVANTI |
SI |
NO |
GRAVITA’ |
PROBABILITÀ |
1.Incendio |
|
|
|
|
2.Esplosione |
|
|
|
|
3.Sviluppo sostanze nocive |
|
|
|
|
RISCHI CHIMICI /
BIOLOGICI |
|
|
|
|
4.Esposizione ad agenti chimici (gas, vapori,fumi, ecc.) |
|
|
|
|
5.Esposizione ad agenti cancerogeni |
|
|
|
|
6.Esposizione a rischio biologico |
|
|
|
|
RISCHI DA AGENTI FISICI |
|
|
|
|
7.Rumore |
|
|
|
|
8.Microclima |
|
|
|
|
RISCHI DA ATTREZZATURE ED IMPIANTI |
|
|
|
|
9.Macchine |
|
|
|
|
10.Attrezzi manuali |
|
|
|
|
11.Manipolazione oggetti |
|
|
|
|
12.Immagazzinamento |
|
|
|
|
13.Impianti elettrici |
|
|
|
|
14.Apparecchi a pressione |
|
|
|
|
15.Reti ed apparecchi distribuzione gas |
|
|
|
|
16.Apparecchi di sollevamento |
|
|
|
|
17.Videoterminali |
|
|
|
|
RISCHI CONNESSI AI
LUOGHI E POSTI DI LAVORO |
|
|
|
|
18.Aree di transito |
|
|
|
|
19.Spazi di lavoro |
|
|
|
|
20.Scale |
|
|
|
|
21.Aerazione e ventilazione |
|
|
|
|
22.Illuminazione |
|
|
|
|
23.Pavimenti sdrucciolevoli |
|
|
|
|
RISCHI CONNESSI AI
METODI DI LAVORO |
|
|
|
|
24.Carico di lavoro fisico |
|
|
|
|
25.Carico di lavoro mentale |
|
|
|
|
26.Rischio da movimentazione manuale di carichi |
|
|
|
|
ASPETTI
ORGANIZZATIVI |
|
|
|
|
27.Dispositivi Individuali di Protezione |
|
|
|
|
28.Manutenzione e collaudi |
|
|
|
|
29.Norme e procedimenti di lavoro |
|
|
|
|
30.Formazione/informazione |
|
|
|
|
Note: __________________________________________________________________________
Scheda n° 6 : LAVANDERIA E
ANNESSI
(zona asciuga abiti e detersivi,
spogliatoi, montacarichi)
RISCHI DA INCIDENTI RILEVANTI |
SI |
NO |
GRAVITA’ |
PROBABILITÀ |
1.Incendio |
|
|
|
|
2.Esplosione |
|
|
|
|
3.Sviluppo sostanze nocive |
|
|
|
|
RISCHI CHIMICI /
BIOLOGICI |
|
|
|
|
4.Esposizione ad agenti chimici (gas, vapori,fumi, ecc.) |
|
|
|
|
5.Esposizione ad agenti cancerogeni |
|
|
|
|
6.Esposizione a rischio biologico |
|
|
|
|
RISCHI DA AGENTI FISICI |
|
|
|
|
7.Rumore |
|
|
|
|
8.Microclima |
|
|
|
|
RISCHI DA ATTREZZATURE ED IMPIANTI |
|
|
|
|
9.Macchine |
|
|
|
|
10.Attrezzi manuali |
|
|
|
|
11.Manipolazione oggetti |
|
|
|
|
12.Immagazzinamento |
|
|
|
|
13.Impianti elettrici |
|
|
|
|
14.Apparecchi a pressione |
|
|
|
|
15.Reti ed apparecchi distribuzione gas |
|
|
|
|
16.Apparecchi di sollevamento |
|
|
|
|
17.Videoterminali |
|
|
|
|
RISCHI CONNESSI AI
LUOGHI E POSTI DI LAVORO |
|
|
|
|
18.Aree di transito |
|
|
|
|
19.Spazi di lavoro |
|
|
|
|
20.Scale |
|
|
|
|
21.Aerazione e ventilazione |
|
|
|
|
22.Illuminazione |
|
|
|
|
23.Pavimenti sdrucciolevoli |
|
|
|
|
RISCHI CONNESSI AI
METODI DI LAVORO |
|
|
|
|
24.Carico di lavoro fisico |
|
|
|
|
25.Carico di lavoro mentale |
|
|
|
|
26.Rischio da movimentazione manuale di carichi |
|
|
|
|
ASPETTI
ORGANIZZATIVI |
|
|
|
|
27.Dispositivi Individuali di Protezione |
|
|
|
|
28.Manutenzione e collaudi |
|
|
|
|
29.Norme e procedimenti di lavoro |
|
|
|
|
30.Formazione/informazione |
|
|
|
|
Note: __________________________________________________________________________
Scheda n° 7 : Palestra/fisioterapia
RISCHI DA INCIDENTI RILEVANTI |
SI |
NO |
GRAVITA’ |
PROBABILITÀ |
1.Incendio |
|
|
|
|
2.Esplosione |
|
|
|
|
3.Sviluppo sostanze nocive |
|
|
|
|
RISCHI CHIMICI /
BIOLOGICI |
|
|
|
|
4.Esposizione ad agenti chimici (gas, vapori,fumi, ecc.) |
|
|
|
|
5.Esposizione ad agenti cancerogeni |
|
|
|
|
6.Esposizione a rischio biologico |
|
|
|
|
RISCHI DA AGENTI FISICI |
|
|
|
|
7.Rumore |
|
|
|
|
8.Microclima |
|
|
|
|
RISCHI DA ATTREZZATURE ED IMPIANTI |
|
|
|
|
9.Macchine |
|
|
|
|
10.Attrezzi manuali |
|
|
|
|
11.Manipolazione oggetti |
|
|
|
|
12.Immagazzinamento |
|
|
|
|
13.Impianti elettrici |
|
|
|
|
14.Apparecchi a pressione |
|
|
|
|
15.Reti ed apparecchi distribuzione gas |
|
|
|
|
16.Apparecchi di sollevamento |
|
|
|
|
17.Videoterminali |
|
|
|
|
RISCHI CONNESSI AI
LUOGHI E POSTI DI LAVORO |
|
|
|
|
18.Aree di transito |
|
|
|
|
19.Spazi di lavoro |
|
|
|
|
20.Scale |
|
|
|
|
21.Aerazione e ventilazione |
|
|
|
|
22.Illuminazione |
|
|
|
|
23.Pavimenti sdrucciolevoli |
|
|
|
|
RISCHI CONNESSI AI
METODI DI LAVORO |
|
|
|
|
24.Carico di lavoro fisico |
|
|
|
|
25.Carico di lavoro mentale |
|
|
|
|
26.Rischio da movimentazione manuale di carichi |
|
|
|
|
ASPETTI
ORGANIZZATIVI |
|
|
|
|
27.Dispositivi Individuali di Protezione |
|
|
|
|
28.Manutenzione e collaudi |
|
|
|
|
29.Norme e procedimenti di lavoro |
|
|
|
|
30.Formazione/informazione |
|
|
|
|
Note: __________________________________________________________________________
Scheda n° 8 : Reparti di degenza
RISCHI DA INCIDENTI RILEVANTI |
SI |
NO |
GRAVITA’ |
PROBABILITÀ |
1.Incendio |
|
|
|
|
2.Esplosione |
|
|
|
|
3.Sviluppo sostanze nocive |
|
|
|
|
RISCHI CHIMICI /
BIOLOGICI |
|
|
|
|
4.Esposizione ad agenti chimici (gas, vapori,fumi, ecc.) |
|
|
|
|
5.Esposizione ad agenti cancerogeni |
|
|
|
|
6.Esposizione a rischio biologico |
|
|
|
|
RISCHI DA AGENTI FISICI |
|
|
|
|
7.Rumore |
|
|
|
|
8.Microclima |
|
|
|
|
RISCHI DA ATTREZZATURE ED IMPIANTI |
|
|
|
|
9.Macchine |
|
|
|
|
10.Attrezzi manuali |
|
|
|
|
11.Manipolazione oggetti |
|
|
|
|
12.Immagazzinamento |
|
|
|
|
13.Impianti elettrici |
|
|
|
|
14.Apparecchi a pressione |
|
|
|
|
15.Reti ed apparecchi distribuzione gas |
|
|
|
|
16.Apparecchi di sollevamento |
|
|
|
|
17.Videoterminali |
|
|
|
|
RISCHI CONNESSI AI
LUOGHI E POSTI DI LAVORO |
|
|
|
|
18.Aree di transito |
|
|
|
|
19.Spazi di lavoro |
|
|
|
|
20.Scale |
|
|
|
|
21.Aerazione e ventilazione |
|
|
|
|
22.Illuminazione |
|
|
|
|
23.Pavimenti sdrucciolevoli |
|
|
|
|
RISCHI CONNESSI AI
METODI DI LAVORO |
|
|
|
|
24.Carico di lavoro fisico |
|
|
|
|
25.Carico di lavoro mentale |
|
|
|
|
26.Rischio da movimentazione manuale di carichi |
|
|
|
|
ASPETTI
ORGANIZZATIVI |
|
|
|
|
27.Dispositivi Individuali di Protezione |
|
|
|
|
28.Manutenzione e collaudi |
|
|
|
|
29.Norme e procedimenti di lavoro |
|
|
|
|
30.Formazione/informazione |
|
|
|
|
Note: __________________________________________________________________________
ANALISI DEL FENOMENO INFORTUNISTICO
n° infortuni
Indice di frequenza (I.F.) = __________________________ x 100.000
n° ore lavorate
n° infortuni
Indice di incidenza (I.I.) = ______________________________ x 100
n° addetti
n° giorni di infortunio
Durata media (D.M.) = ________________________________
n° infortuni
Anno |
n° infortuni |
Giorni |
Ore lav. |
n° dip. |
I.F. |
D.M. |
I.I. |
2000 |
|
|
|
|
|
|
|
2001 |
|
|
|
|
|
|
|
2002 |
|
|
|
|
|
|
|
Totale |
|
|
|
|
|
|
|
Sede delle lesioni |
Totale |
2000 |
2001 |
2002 |
gamba |
|
|
|
|
spalla |
|
|
|
|
mano |
|
|
|
|
fronte |
|
|
|
|
tronco/addome |
|
|
|
|
Polso |
|
|
|
|
Piede |
|
|
|
|
Faccia |
|
|
|
|
dita/mano |
|
|
|
|
Totale |
|
|
|
|
Modalità di accadimento |
Totale |
2000 |
2001 |
2002 |
scivolamenti in piano |
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schiacciamenti |
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aggredito, colpito da |
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incidenti stradali |
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uso di attrezzi manuali (siringhe, ecc) |
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urto contro oggetti |
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caduta oggetti/attrezzature |
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lavori manuali |
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Figura professionale |
Totali |
2000 |
2001 |
2002 |
amministrativo |
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A.S.A |
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infermiere professionale |
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animatrice |
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addetto cucina |
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addetto lavanderia |
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Totale |
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ANALISI DELLE MALATTIE PROFESSIONALI
Tipologia |
Mansione / Figura Professionale |
Anno |
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2000 |
2001 |
2002 |
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ANALISI DELLE VACCINAZIONI EFFETTUATE
Tipo di vaccinazione |
Mansione / Figura Professionale |
Anno |
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2000 |
2001 |
2002 |
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