CICLO LAVORATIVO SALA OPERATORIA

 

Casella di testo: FASE 1
Sterilizzazione strumenti
 

FASE 4

Manutenzione

Impianti

e

Attrezzature

 
 

 

 

 


                 Ú

 

 

 

 

 

 

 

 


                 Ú

 

Casella di testo: FASE 3
Smaltimento rifiuti
 

 

 

 

 

 


                 Ú

 

 

 

Casella di testo: FASE 4
Pulizia, disinfezione e preparazione della sala
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 


1. COMPARTO

Sale operatorie

 

2. CODICI ISTAT

 

 

 

 

 

 

 

 

 

3. CODICE ISPESL

 

     (riservato all’ufficio)

 

 

             ZONA DI RILEVAZIONE

 

4. NAZIONALE:

 

 

5. REGIONALE

 

 

6. PROVINCIALE

 

 

7. USL

Azienda Sanitaria Locale 10 Firenze

 

8.ANNO DI RILEVAZIONE

1

9

9

8

 

 

 

 

 

9. NUMERO  ADDETTI:

 

 

 

 

 

9A. MEDICI:

@  240

                                     

 

 

 

9B. INFERMIERI:

@  300

 

 

 

 

 

 


10. NUMERO  PRESIDI OSPEDALIERI :          6

 


 

11. STRUTTURA DI RILEVAZIONE

Azienda Sanitaria Locale 10 di Firenze

 

 

 

 

 

                                                                                                                                            

 

 

12. REFERENTE: Servizio di Prevenzione e Protezione

 

             INDIRIZZO:

Viale Gramsci, n°  16

 

 

                         CAP:

50132

 

 

 

                    CITTA’:

FIRENZE

 

 

           PROVINCIA:

FI

 

 

 

            TELEFONO:

055 – 2758415 – 434

 

 

 

 

                         FAX:

055 – 240937

 

 

 

 

                   E-MAIL:

seppaslfi@ftbcc

 

 

 

13. INFORTUNI:

 

TOTALE:

64

DI CUI MORTALI

Nessuno

 

14. MALATTIE PROFESSIONALI:

 

DENOMINAZIONE

N° CASI

COD. INAIL

Dermatite da contatto

2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE:

 

 

 

 

 

 

1. COMPARTO:

SALE OPERATORIE

 

 

 

 

2. FASE DI LAVORAZIONE:

Sterilizzazione strumenti

 

 

 

 

3. COD.INAIL:

 

 

 

 

 

4. FATTORE DI RISCHIO:

Biologico, Chimico, Infortunistico

 

 

 

 

5. CODICE DI RISCHIO

 

 

    (riservato all’ufficio)

 

 

 

 

 

6. N. ADDETTI:

150

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1. COMPARTO:

SALE OPERATORIE

 

 

 

 

2. FASE DI LAVORAZIONE:

Intervento Chirurgico

 

 

 

 

3. COD.INAIL:

 

 

 

 

 

4. FATTORE DI RISCHIO:

Biologico, Chimico, Movimentazione carichi, Elettrico

 

 

 

 

5. CODICE DI RISCHIO

 

 

    (riservato all’ufficio)

 

 

 

 

 

6. N. ADDETTI:

300

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1. COMPARTO:

SALE OPERATORIE

 

 

 

 

2. FASE DI LAVORAZIONE:

Manutenzione Impianti e Attrezzature

 

 

 

 

3. COD.INAIL:

 

 

 

 

 

4. FATTORE DI RISCHIO:

Biologico, Chimico, Infortunistico, Elettrico;

 

 

 

 

5. CODICE DI RISCHIO

 

 

    (riservato all’ufficio)

 

 

 

 

 

6. N. ADDETTI:

50

 

 

 

 

 


 

 

 

 

1. COMPARTO:

SALE OPERATORIE

 

 

 

 

2. FASE DI LAVORAZIONE:

Smaltimento rifiuti

 

 

 

 

3. COD.INAIL:

 

 

 

 

 

4. FATTORE DI RISCHIO:

Biologico

 

 

 

 

5. CODICE DI RISCHIO

 

 

    (riservato all’ufficio)

 

 

 

 

 

6. N. ADDETTI:

150  (inf. di sala)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1. COMPARTO:

SALE OPERATORIE

 

 

 

 

2. FASE DI LAVORAZIONE:

Pulizia e disinfezione della sala

 

 

 

 

3. COD.INAIL:

 

 

 

 

 

4. FATTORE DI RISCHIO:

Chimico, Biologico;

 

 

 

 

5. CODICE DI RISCHIO

 

 

    (riservato all’ufficio)

 

 

 

 

 

6. N. ADDETTI:

150 (inf. di sala)

 

 

 

 

 

 


2 – Documento Comparto

 

L’Azienda Sanitaria di Firenze svolge attività sanitaria di assistenza, in regime di ricovero per acuti e non.

Ha estensione provinciale, comprende 33 comuni ed è divisa in 4 zone:

 

-         Zona Firenze Centro, che comprende tutta l’area comunale di Firenze;

-         Zona Firenze Sud – Est che comprende i comuni di Pontassieve, Bagno a Ripoli, Rufina, Pelago, Rignano, Impruneta, San Casciano, Tavarnelle, Barberino Val d’Elsa, Greve, Reggello, Incisa Valdarno, Figline Valdarno;

-         Zona Firenze Nord – Ovest che comprende i comuni di Scandicci, Lastra a Signa, Signa, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Calenzano, Fiesole e Vaglia ;

-         Zona Mugello che comprende i comuni di Borgo San Lorenzo, Barberino del Mugello, San Piero a Sieve, Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Senio, Vicchio, Dicomano, Londa , San Godenzo, Scarperia.

 

Vedi Figura

 

 

 

 

 

Il bacino di utenza dell’Azienda Sanitaria di Firenze ha un’estensione territoriale di 2625 Km2 , con una popolazione di 811.000 abitanti e densità media di 309 abitanti per Km2 .   

 

Sul territorio vi sono dislocati 6 blocchi operatori situati all’interno dei presidi ospedalieri che si trovano rispettivamente:

-         P.O. Santa Maria Nuovo, P.O. Nuovo San Giovanni di Dio e P.O. IOT, nella zona Firenze Centro;

-         P.O. Santissima Annunziata e P.O. Serristori nella Zona Firenze Sud Est;

-         Nuovo Ospedale del Mugello nella Zona Mugello.

 

            Di fatto il ciclo lavorativo di un comparto operatorio(poi chiamato blocco) si svolge attorno a persone bisognose di cure, in cui il risultato finale è la guarigione.

Funzione del blocco operatorio è quello di far svolgere interventi chirurgici (programmati od in urgenza) garantendo le condizioni di sicurezza e sterilità al paziente ed al personale sanitario.

 

Il blocco operatorio è composto da un insieme di locali articolati in zone progressivamente più sterili, partendo dall’ingresso fino alle sale operatorie.

Al fine di mantenere la sterilità, all’interno del comparto operatorio vi sono dei percorsi differenziati (tra ingresso ed uscita) e zone filtro.

            I locali minimi di cui si compone un blocco operatorio sono:

-         spazio filtro all’entrata;

-         spazio preparazione personale, ove il personale che accede al comparto operatorio si cambia;

-         spazio preparazione chirurghi;

-         locale preparazione paziente;

-         locale risveglio paziente;

-         sale operatorie;

-         locale sterilizzazione materiale chirurgico;

-         deposito strumenti chirurgici;

-         deposito materiali sterili;

-         spogliatoi personale;

-         locale lavoro infermieri;

-         locale relax addetti alle sale operatorie;

-         servizi igienici per il personale;

-         deposito materiale sporco;

 

Il blocco operatorio per mantenere la sterilità ambientale è isolato verso l’esterno da una serie di zone filtro poste lungo il percorso di avvicinamento alla sala operatoria.

All’interno del blocco operatorio l’aria immessa dall’impianto di climatizzazione viene trattata e purificata fino ad una percentuale del 99,98%, ciò per impedire l’ingresso di agenti patogeni che potrebbero causare infezioni al paziente.

Altra funzione che svolge l’impianto è quello di mantenere salubre l’ambiente dall’inquinamento prodotto dai gas anestetici utilizzati durante gli interventi chirurgici. Ciò avviene per diluizione, immettendo numerosi volumi d’aria (almeno 15) all’interno delle sale operatorie.

 

L’impianto di climatizzazione e ricambio aria del blocco operatorio riveste pertanto un’importanza primaria per la riduzione del rischio chimico per gli operatori.

Data l’importanza che riveste, l’impianto di climatizzazione è soggetto ad una capillare e rigorosa manutenzione periodica che prevede:

-         la sostituzione periodica dei filtri;

-         rilievi delle portate d’aria sia in immissione sia in estrazione, per verificare il mantenimento delle caratteristiche iniziali;

-         verifiche sul gruppo di umidificazione dell’aria, e relativa pulizia;

-         pulizia e disinfezione periodica delle canalizzazioni.

All’interno del gruppo operatorio l’impianto elettrico ha delle caratteristiche particolari, infatti esso è mirato alla protezione del paziente contro i microshock elettrici.

Tale protezione, si ottiene mediante separazione elettrica effettuata da un trasformatore d’isolamento, il quale alimenta tutti gli apparecchi elettromedicali presenti nelle sale operatorie. I locali dove non vi è attività direttamente connessa con le sale operatorie (es. depositi, relax room, uffici) l’impianto elettrico è di tipo normale.

 

Il blocco operatorio è in collegamento diretto con altre Unita Operative (vedi figura) quali:

-         U.O. Rianimazione e Terapia Intensiva, in cui i pazienti possono avere necessità di interventi chirurgici di urgenza;

-         Pronto Soccorso, come sopra;

-         Reparti di degenza, da cui provengono pazienti con interventi chirurgici programmati;

-         Centrale di Sterilizzazione, dove vengono preparate le attrezzature per gli interventi chirurgici;

 

Il gruppo operatorio, è in collegamento diretto con alcune Unità Operative del presidio ospedaliero, vedi figura:

 

Ovale: Rianimazione e
Terapia Intensiva

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        

 
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    

 

Ovale: Sterilizzazione
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Gli infortuni totali accaduti nei 6 blocchi operatori dell’Azienda Sanitaria di Firenze, nell’anno 1998,  sono complessivamente 64; nessun infortunio ha avuto siero conversione in malattia professionale o esito mortale.

Il maggior numero di infortuni sono causati (vedi grafico) da attrezzature di lavoro a punta o taglienti, vi sono poi degli infortuni causati dal contatto con  materiali biologici (8).

 

Grafico 1


            La mansione professionale maggiormente interessata dagli infortuni nei 6 blocchi operatori è quella medica con  35 infortuni (vedi grafico).

 


                        Grafico 2


 


            L’entità del danno provocato dagli infortuni nei blocchi operatori dell’Azienda Sanitaria di Firenze è lieve.

            Di seguito si riporta l’elenco completo di tutti gli infortuni accaduti nei 6 blocchi operatori con maggiori informazioni rispetto ai grafici


Infortuni  accaduti nei 6 blocchi operatori dell’Azienda Sanitaria di Firenze:

Mansione

 Zona

 Reparto

Anno

 Settore lavorativo

 Agente lesione

 Sede lesione

 Natura lesione

 Medico

 Firenze Centro

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 Medico

 Firenze Centro

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Strumento tagliente

 Dita

 Contaminazione

 Medico

 Firenze Centro

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Strumento tagliente

 Mano

 

 Medico

 Firenze Centro

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Mano

 Contaminazione

 Medico

 Firenze Centro

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 O.P. infermiere

 Firenze Centro

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Materiale biologico

 Occhio

 Contaminazione

 Medico

 Firenze Centro

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 Medico

 Firenze Centro

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 O.P. infermiere

 Firenze Centro

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 Medico

 Firenze Centro

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Braccio

 Contaminazione

 Medico

 Firenze Centro

 Sala operatoria

1997

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 Medico

 Firenze Centro

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Mano

 Contaminazione

 O.P. infermiere

 Firenze Centro

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 O.P. infermiere

 Firenze Centro

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 O.P. infermiere

 Firenze Centro

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Attrezzatura di lavoro

 Braccio

 Contusione

 O.P. infermiere

 Firenze SE

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Mano

 Contaminazione

 O.P. infermiere

 Firenze SE

 Sala operatoria

1997

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 O.P. infermiere

 Firenze SE

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Provetta/contenitore

 Dita

 Ferita

 O.P. tecnico RX

 Firenze SE

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Pavimento/scala fissa

 Piede

 Distorsione

 Medico

 Firenze SE

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 Medico

 Firenze SE

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 O.P. infermiere

 Firenze SE

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Strumento tagliente

 Dita

 Contaminazione

 Medico

 Firenze SE

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Attrezzatura di lavoro

 Dita

 Ferita

 Medico

 Firenze SE

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 O.T.A.

 Firenze Centro

 Sala parto

1998

 Blocco operatorio

 Corpo contundente

 Testa

 Contusione

 Medico

 Firenze Centro

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Sangue

 Occhio

 Contaminazione

 O.P. infermiere

 Firenze Centro

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Sangue

 Volto, occhio

 Contaminazione

 Infermiere generico

 Mugello

 Sala Operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 O.T. manutenzione

 Firenze Centro

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 O.T.A.

 Mugello

 Ascensore

1998

 Blocco operatorio

 Corpo contundente

 Mano

 Distorsione

 Medico

 Mugello

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Corpo contundente

 Dita

 Ferita

 O.P. infermiere

 Mugello

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Materiale biologico

 Occhio

 Contaminazione

Mansione

 Zona

 Reparto

Anno

 Settore lavorativo

 Agente lesione

 Sede lesione

 Natura lesione

 Medico

 Mugello

 Reparto

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Mano

 Contaminazione

 O.T.A.

 Mugello

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Movimentazione pazienti

 Colonna

 Sforzo

 O.T.A.

 Mugello

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Attrezzatura di lavoro

 Dita

 Ferita

 O.T.A.

 Firenze SE

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 Medico

 Firenze SE

 Rianimazione

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 Medico

 Firenze SE

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Attrezzatura di lavoro

 Colonna

 Contusione

 Medico

 Firenze SE

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Strumento tagliente

 Dita

 Ferita

 Medico

 Firenze SE

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 O.P. infermiere

 Firenze SE

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 O.P. infermiere

 Firenze SE

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 Medico

 Firenze Centro

 Corridoio

1998

 Blocco operatorio

 Materiale biologico

 Occhio

 Contaminazione

 O.P. infermiere

 Firenze Centro

 Sala  operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 Infermiere generico

 Firenze Centro

sala sterilizzazione

1998

 Blocco operatorio

 Materiale biologico

 Volto

 Contaminazione

 O.P. infermiere

 Firenze Centro

 Pronto soccorso

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Mano

 Contaminazione

 Medico

 Firenze Centro

 Oculistica

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Piede

 Contaminazione

 Medico

 Firenze Centro

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Strumento tagliente

 Dita

 Contaminazione

 Medico

 Firenze Centro

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Movimentazione pazienti

 Dita

 Contaminazione

 Medico

 Firenze SE

 Medicina

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 Medico

 Firenze SE

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Materiale organico

 Volto

 Contaminazione

 Medico

 Firenze SE

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 Medico

 Firenze NO

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Pavimento/scala fissa

 Ginocchio

 Distorsione

 Biologo

 Firenze SE

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 Medico

 Firenze SE

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 Medico

 Firenze SE

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Materiale biologico

 Mano

 Contaminazione

 Medico

 Firenze Centro

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

O.P. infermiere

 Firenze Centro

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Corpo contundente

 Occhio

 Abrasione

 O.P. infermiere

 Firenze Centro

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Strumento tagliente

 Dita

 Ferita

 Medico

 Firenze SE

 Chirurgia

1998

 Blocco operatorio

 Attrezzatura di lavoro

 Braccio

 Ustione

 O.P. infermiere

 Mugello

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

 Medico

 Mugello

 Sala operatoria

1998

 Blocco operatorio

 Ago

 Dita

 Contaminazione

Totale

64 

 

 

 

 

 

 


3 Documento fase / fattore di rischio

 

 

 

 

 

1. COMPARTO:

SALE OPERATORIE

 

 

 

 

2. FASE DI LAVORAZIONE:

Sterilizzazione strumenti

 

 

 

 

3. COD.INAIL:

 

 

 

 

 

4. FATTORE DI RISCHIO:

Biologico, Chimico, Infortunistico

 

 

 

 

5. CODICE DI RISCHIO

 

 

    (riservato all’ufficio)

 

 

 

 

 

6. N. ADDETTI:

150

 

 

 

 

 

 

 

            Capitolo 1 – “Sterilizzazione strumenti”

 

                        azioni                                                                        motivazioni

 

1.      decontaminazione

-   indossare guanti di gomma e immergere                              - protezione dell’operatore dal

    in un contenitore ferri sporchi (aperti)                                contagio professionale da HIV

    immediatamente dopo l’uso per 10’                                   (D.M. Sanità del 28/9/90)

     in Fenplus strumenti                                                 

 

2.      lavaggio

-   indossare guanti di gomma, mascherina                               - protezione dell’operatore

e grembiule

 

-   lavare i ferri con un detergente neutro e con             - diminuire la carica batterica

    un bruschino apposito                                                         eliminando i residui di sangue, siero ecc.

 

-   sciacquare con acqua a temperatura non                             - evitare la coagulazione di sostanze

    superiore a 45°                                                                     albuminose

 

N.B.: il lavaggio ottimale è rappresentato dalla utilizzazione di macchine a ciclo automatico. Questo sistema evita punti di contatto fra materiale sporco e operatore, diminuendo i rischi di infortunio.

 

3.      asciugatura

-   i ferri dopo il lavaggio devono essere                                  - l’immissione in autoclave di ferri

    asciugati                                                                               bagnati non garantisce la sterilità

 

-   lubrificare almeno una volta alla settimana                - un cattivo stato di manutenzione del

    le articolazioni dei ferri con silkospray                                    ferro pregiudica la sterilità

 

-   chiudere solo fino alla prima tacca gli                                  - per permettere al vapore di raggiungere

    gli strumenti a cremagliera                                                   tutte le superfici del ferro

 

 

4.      confezionamento

-   può essere fatto singolarmente o per piccoli set’s                - per mantenere più a lungo la durata     

                                                                                                della sterilità

 

 

 


Si può utilizzare:

 

1)      steri-dual (carta e polietilene) per ferri e garze

 

1a) le buste formate non devono essere riempite                      - per evitare il sovraccarico e la

     oltre i ¾                                                                               rottura delle buste

 

1b) è fondamentale che la chiusura sia fatta                              - altri sistemi (ad es. il cerotto) non

     mediante saldatura                                                             garantiscono il mantenimento della                                                                                                      sterilità

1c) il contenuto deve mantenere una distanza                           - per facilitare l’apertura mantenendo

     di almeno 3 cm. dalla saldatura                                             la sterilità del contenuto

 

1d) per i ferri taglienti o con la punta è necessaria                    -per evitare la foratura dell’involucro

     una protezione in gomma                                                   

 

2) carta medical-grade                                                - la confezione di un “set” personalizzato

   da usare per sets per singole necessità, per es.:                     per un singolo paziente riduce

   occorrente per una medicazione; occorrente per               sensibilmente il rischio di una infezione

un intervento; camici, teli, ferri, ecc.                                   ospedaliera trasmessa dall’operatore 

                                                                                              sanitario

 

2a) i sets devono essere confezionati in doppio                      - per evitare che eventuali microfori siano

     strato, ortogonale l’uno all’altro                                          sovrapposti con conseguente garanzia di

                                                                                              mantenimento di sterilità

 

2b) il “set”  deve essere chiuso con nastro indicatore    - ermeticità del pacco e visualizzazione

     di sterilizzazione (autoclave)                                               esterna dell’avvenuto passaggio in

                                                                                              autoclave

 

2c) la carta deve essere di misura idonea rispetto al                 - per garantire avvolgimento e aderenza

     contenuto                                                                          totale del contenuto (set) ed eventuale

                                                                                            piano d’appoggio sterile durante l’utilizzo

 

2d) i pacchi devono essere siglati per quanti riguarda   - affinché venga individuato il contenuto

     il contenuto e le date (data di sterilizzazione e                      e le date e per evitare l’utilizzo di penne

     scadenza con etichette o pennarelli idonei,              biro che possono provocare lesioni alla

     possibilmente al di fuori delle saldature                               carta

 

2e) all’interno di ogni set deve essere collocato                        - per un controllo immediato

     un indicatore di sterilità, facilmente                           dell’avvenuto processo di

     reperibile dall’operatore                                                   sterilizzazione


 

3) containers con filtro

   si usano per materiale di sala operatoria

 

3a) il loro contenuto va sempre avvolto in un telo                   -  per assimilarlo ad una doppia

                                                                                             confezione e per evitare residui di   

                                                                                                umidità sugli strumenti

 

3b) la teleria va sistemata in senso verticale e               - per facilitare la penetrazione del vapore        senza sovraccarico                                                                          nel tessuto

 

 

3c)usare filtri monouso                                                 - per avere ad ogni ciclo maggiore

                                                                                                 sicurezza

 

N.B.: Ogni confezione deve riportare il tipo di materiale contenuto e la data della sterilizzazione.

 

Controlli e procedure giornaliere

 

                   azioni                                                                       motivazioni

 

1.controllare il livello dell’acqua                                               - nelle autoclavi a produzione di vapore

                                                                                              autonomo per esser certi che si produca

                                                                                              vapore

2.preriscaldamento o ciclo                                                      - per evitare surriscaldamento a vuoto

 

3.controllare il funzionamento degli indicatori                - per il monitoraggio funzionale

   fisici                                                                                     dell’autoclave

 

4.prova di tenuta della camera di                                             - per verificare che non vi siano

   sterilizzazione (Vacuum test)                                     infiltrazioni di aria dall’esterno

 

5. test di Bowie-Dick                                                              - per verificare se restano bolle d’aria

                                                                                              all’interno della camera

5a. se la carta sensibile contenuta all’interno del                      

    pacco - prova non ha subito un viraggio

    uniforme ripetere il test

 

5b. nel caso di due positività consecutive,

    fermare la macchina e chiamare il tecnico

    addetto

 


Controlli periodici

 

1.prove biologiche da eseguire una volta alla                - sono da considerarsi le più efficaci, le

   settimana ad autoclave carica. Nel caso di                            uniche riconosciute dal Ministero della

   risposta positiva, fermare la macchina e                                Sanità come Test di avvenuta

 chiamare il tecnico.                                                                sterilizzazione.

                                                                      

2.prova di umidità residua da eseguire ogni                              - per verificare che l’aumento di umidità

   3 mesi                                                                                del materiale alla fine del ciclo di

sterilizzazione non superi certi limiti

(1,2 %)

 

N.B.: una volta alla settimana, eseguire:

- la pulizia della camera dell’autoclave con materiale apposito per l’acciaio, sciacquare e asciugare, onde evitare depositi di incrostazione che potrebbero invalidare il processo di sterilizzazione.

- il controllo e la lubrificazione con silicone delle guarnizioni della camera.

 

I dati relativi alle varie fasi del processo di sterilizzazione devono essere raccolti in un registro e conservati a cura del Caposala per due anni. Il registro deve essere comprensivo dei seguenti dati:

n° di identificazione dell’autoclave, data di sterilizzazione, nome dell’operatore che l’ha eseguita. Devono inoltre essere allegate al registro le annotazioni relative alle prove biologiche, l’indicatore di processo prodotto dalla macchina e il test di Bowie-Dick.

 

Conservazione del materiale sterilizzato

 

Nella tabella che segue sono indicati i vari tipi di confezionamento in relazione al periodo di tempo massimo di conservazione del materiale con la garanzia di essere ancora in presenza di materiale sterile.

 

- cestelli con ghiera (chiusi)                                                                 24 ore

- buste di carta e polietilene conservati su scaffali aperti                       15 giorni

- buste di carta e polietilene conservate in armadio chiuso                    30 giorni

- containers a filtro                                                                              30 giorni

- confezione in carta Medical-Grade in doppio strato

  e conservate in armadio chiuso                                                          30 giorni

- buste di carta e polietilene in doppio strato conservate

  in armadio chiuso                                                                              90 giorni

 

Raccomandazioni

 

1.non manipolare le confezioni sterili se non con l’obiettivo dell’utilizzo immediato

2.controllare la data di sterilizzazione.

3.riconfezionare sempre il materiale che non è stato usato prima di sottoporlo nuovamente a sterilizzazione.


Sterilizzazione con ossido di etilene.

 

E’ possibile sterilizzare  a ETO:

- tutti i materiali termosensibili

plastiche, gomme, lattice, cavi elettrici, fibre ottiche, protesi vascolari, strumenti delicati……..

 

Non è possibile sterilizzare a ETO:

1.      materiali che possono essere sterilizzati a vapore

2.      presidi medico chirurgici a basso costo

3.      oggetti precedentemente  trattati a raggi gamma

     (possono formarsi perossidi che sono tossici per l’organismo umano)

 

-         Procedere alla preparazione del materiale da sterilizzare come in precedenza descritto

-         Allestire le confezioni da sterilizzare controllando la presenza dell’indicatore di processo all’esterno e di sterilità all’interno

-         Disporre il materiale nella camera di sterilizzazione in modo che il gas possa circolare liberamente:

·        il materiale non deve essere pressato e in posizione verticale

·        le superfici in carta delle buste devono essere abbinate tra loro

·        i pacchi piccoli devono essere posti sopra a quelli più grandi

·        gli strumenti e i presidi devono essere aperti, smontati e con la superficie da sterilizzare libera

·        i recipienti devono essere rivolti verso il basso per evitare il deposito sul fondo di condensa e permettere la circolazione del gas

-         Effettuare il ciclo di sterilizzazione

-         Dopo il ciclo di sterilizzazione il materiale deve essere sottoposto a degassificazione in camera ad areazione forzata per 72 ore

 

Gestione dell’autoclave a Ossido di Etilene e relativi controlli

Procedure da effettuarsi su ogni confezione

1.Indicatori di processo all’esterno

2.Indicatori di sterilizzazione all’interno

 

Procedure da effettuarsi ad ogni ciclo di sterilizzazione

1.Controlli fisici registrazione di temperatura, pressione e tempo.

I grafici relativi al ciclo di sterilizzazione devono essere firmati, datati e conservati per due anni

 

Procedure da effettuarsi periodicamente

-         Prova biologica

 

 


Sterilizzazione con "Sterrad" a gas plasma (perossido d'idrogeno)

 

Non possono essere sterilizzati:

1.      tessuti                                            4. superfici che possono collabire (es. Ambu)

2.      polveri                                           5. materiale spugnoso particolarmente assorbente

3.      carta                                             6. strumenti a fondo cieco

 

-         Procedere alla preparazione del materiale da sterilizzare come in precedenza descritto

-         Confezionare con apposita  carta in polipropilene

-         In ogni busta inserire l’indicatore chimico di processo

-         Saldatura tramite saldatrice a temperatura idonea

 

N.B.: il materiale deve essere perfettamente asciugato in quanto si blocca il processo di sterilizzazione in presenza di tracce di umidità sui materiali.

 

            Capitolo 2 – “Attrezzature, Macchine e Impianti”

 

            Autoclavi a vapore, sterilizzatrice ad Ossido di Etilene (CE), Sterilizzatrice ad acido Peracetico (CE), sterilizzatrice a perossido d’idrogeno (CE), imbustatrici e saldatrici a calore.

            Alcune autoclavi a vapore hanno più di 5 anni (è in corso un ammodernamento di tali macchine), mentre le altre hanno circa 2 – 3 anni.

 

Capitolo 3 – “Il fattore di rischio”

 

            Infortunistico: dovuto alla probabilità di ustioni alle autoclavi a vapore o imbustatrici a calore.

 

            Chimico: sterilizzatrice ad ossido di etilene, in caso di fughe di gas o errata asciugatura dei materiali (degassificazione).

 

            Biologico: è caratterizzato dalla probabilità di venire a contatto con gli strumenti chirurgici sporchi dei materiali biologici dei pazienti, dalle contaminazioni che possono avvenire tramite punture d’aghi (suture), tagli (bisturi).

 

Capitolo 4 – “Il danno atteso”

 

            Non è possibile fare una stima del danno atteso.

 

Capitolo 5 – “Gli interventi”

 

            Controllo e manutenzione periodica delle macchine, utilizzo di idonei DPI (guanti anticalore, maschere antigas), procedure e misure organizzative.

 

Capitolo 6 – “Appalto a ditta esterna”

 

            È appaltata a ditte specializzate la manutenzione delle sterilizzatrici.

 

Capitolo 7 – “Riferimenti legislativi”

           

            Dpr 547/55, D.lgs 626/94, D.lgs 502/92, Dpr 37 del 14/01/97, D.lgs 46/97, D.lgs 203/88, D.M. Sanità 28/09/90.

 

            Capitolo 8 – “Il danno esterno”

            L’emissione di fumi o vapori all’esterno avviene dopo debita filtrazione (OET). Il danno esterno è irrilevante

 

 

3 Documento fase / fattore di rischio

 

 

 

 

 

1. COMPARTO:

SALE OPERATORIE

 

 

 

 

2. FASE DI LAVORAZIONE:

Intervento Chirurgico

 

 

 

 

3. COD.INAIL:

 

 

 

 

 

4. FATTORE DI RISCHIO:

Biologico, Chimico, Movimentazione carichi, Elettrico

 

 

 

 

5. CODICE DI RISCHIO

 

 

    (riservato all’ufficio)

 

 

 

 

 

6. N. ADDETTI:

300

 

 

 

 

 

 

            Capitolo 1 – “Intervento Chirurgico”

 

            Sotto fase “Preparazione e anestesia paziente”

 

            Il paziente viene portato all’interno della “sala preparazione paziente”, si evidenzia il rischio di movimentazione carichi, dovuto allo spostamento del paziente dal letto di trasporto al letto chirurgico di sala operatoria. In questa fase il suddetto rischio è comunque ridotto perché gran parte dei pazienti è collaborativo.

            Si evidenzia anche il rischio biologico dovuto a puntura d’ago e contatto con liquido biologico (sangue e/o urine), ad esempio durante l’operazione d’inserimento dell’ago-cannula o cateteri vescicali.

            All’atto dell’anestesia vera e propria si evidenzia il rischio chimico dovuto all’operazione di apertura dei gas anestetici (protossido + gas alogenato); questo è un momento critico perché l’anestesista non ha collegato ancora il ventilatore polmonare al paziente in modo da costituire un circuito chiuso, pertanto parte dei gas anestetici vengono dispersi nell’ambiente creando inquinamento.

 

            Sotto fase “Preparazione equipé chirurgica” 

 

            Al fine di mantenere l’ambiente delle Sale Operatorie il più possibile “sterile”, chiunque vi entri deve indossare un copricapo in TNT (Tessuto non tessuto) che contenga completamente la capigliatura ed una mascherina sempre in TNT che copra bocca, naso ed eventualmente barba. Questa deve essere applicata con molta cura sul viso in modo tale che l’aria non esca e non penetri a livello delle guance. La maschera ed il copricapo devono essere sostituiti dopo ogni intervento chirurgico e gettati immediatamente in un sacco di plastica o carta impermeabile. Non si deve mai mettere la mascherina in tasca per poi riutilizzarla e non si deve uscire dal blocco operatorio con la mascherina. La mascherina sporca non deve mai essere toccata con le mani e dopo averla tolta bisogna lavarsi le mani.

 

            Il personale di sala (infermieri di sala ed anestesisti) si lavano le mani prima di accedere alle sale chirurgiche per almeno 1 minuto insistendo particolarmente intorno alle unghie ed agli spazi interdigitali, sciacquando poi abbondantemente ed asciugando infine con cura con una salvietta di carta. L’équipe chirurgica, medici e strumentisti, si lavano le mani prima dell’intervento chirurgico (durata 6-10 minuti). Tra due interventi conseguenti è accettabile che la detersione avvenga per 2-3 minuti.

            L’équipe chirurgica deve indossare guanti sterili; se un guanto si fora durante l’intervento deve essere subito sostituito. Sia il camice sia i guanti devono essere cambiati in caso di contaminazione  e sempre tra un intervento ed un altro.

            Negli interventi ortopedici con esposizione dell’osso e negli impianti protesici si devono indossare due paia di guanti.

 Sono usati saponi particolarmente aggressivi, per questo si evidenzia un rischio chimico che nel lungo periodo può provocare irritazioni alla cute.

            L’utilizzo dei guanti chirurgici per tempi lunghi porta l’operatore a sviluppare allergie e dermatiti alle sostanze che compongono i guanti (in particolar modo lattice).

            Sotto fase “Intervento chirurgico”

 

            Durante l’intervento chirurgico si ha un rischio chimico dovuto all’esposizione a gas anestetici, un rischio biologico dovuto al contatto con il liquido biologico del paziente (es. sangue) e l’uso di strumenti di lavoro (aghi, bisturi) che possono portare alla contaminazione dell’operatore attraverso punture, tagli, ecc.

            In questa fase esiste un rischio elettrico sia per gli operatori sia per i pazienti dovuto all’utilizzo di apparecchi elettromedicali (bisturi elettrico, laparoscopi, ecc.), in particolar modo per questi ultimi perché l’elettromedicale è a diretto contatto con parti interne del corpo umano, ove è sufficiente una corrente dispersa di poche decine di mA per creare situazioni di rischio al paziente.

 

 

            Sotto fase “Risveglio paziente”

 

            In questa fase il rischio chimico è dovuto all’estubazione del paziente, il quale immette nell’ambiente il proprio espirato contenente gas anestetici ad alte concentrazioni.

            Vi è il rischio da movimentazione carichi, in quanto il paziente è incapace di muoversi od aiutare gli addetti, che devono trasferire il paziente dal letto operatorio a quello di trasporto.

 

            Capitolo 2 – “Attrezzature, Macchine e Impianti”

 

            Ferri chirurgici, ventilatori polmonari (CE), elettrobisturi (CE), apparecchi di monitoraggio delle funzioni vitali (CE), laparoscopi (CE), amplificatori di brillanza (CE), impianto elettrico, impianto di trattamento e ricambio aria.

 

 

Capitolo 3 – “Il fattore di rischio”

 

            Chimico

            Per quanto riguarda il fattore di rischio gas anestetici i valori più restrittivi di riferimento sono quelli previsti dal NIOSH degli USA: protossido d’azoto 25 ppm; anestetici alogenati 2 ppm se utilizzati da soli, 0,5 ppm se usati insieme al protossido d’azoto.

            L’ACGIH propone invece i seguenti limiti TWA: 50 ppm per il protossido, 50 ppm per alotano, 75 ppm per etrano, nessun limite per isofluorano.

            La Circolare n° 5 del Ministero della Sanità del 14/03/89 sull’esposizione professionale a gas anestetici in sala operatoria, stabilisce limiti tecnici solo per il protossido d’azoto come indice guida per il controllo delle sale operatorie.

            Nelle sale operatorie esistenti il valore max TWA (settimanale) di protossido accettato è di 100 ppm, mentre le sale operatorie nuove o ristrutturate il valore max TWA è di 50 ppm.

            Il protossido d’azoto è stato campionato tramite uno spettrofotometro infrarosso portatile in continua, per concentrazioni alla lunghezza d’onda di 4,55 um. Inoltre sono state effettuati campionamenti ambientali fissi tramite pompe volumetriche dotate di fialette a carbone attivo; il carbone attivo dopo il campionamento è stato desorbito con solfuro di carbonio e l’eluato è stato analizzato mediante gas-cromatografia  con rivelatore ad ionizzazione di fiamma, colonna impaccata con 0,1 % di SP 1000 su Carbopack C 80-100 mesh.

 

            A tutt’oggi non esistono precisi limiti di legge in grado di dimostrare qualitativamente il danno prodotto da esposizione a gas anestetici.

 

 

 

            Biologico

            Il fattore di rischio biologico è caratterizzato dal contatto con i liquidi biologici dei pazienti e dalle contaminazioni che possono avvenire tramite punture d’aghi (suture), tagli (bisturi)

 

            Movimentazione carichi

            Il fattore di rischio movimentazione carichi (pazienti) è caratterizzato dal limite max di 30 Kg. Trattandosi generalmente di pazienti non collaboranti, la movimentazione viene effettuata da più addetti.

 

            Rischio elettrico

            Il fattore di rischio elettrico coinvolge sia il personale di sala operatoria sia il paziente sotto intervento chirurgico.

            In particolar modo il paziente che trovandosi in anestesia generale non può reagire in caso di folgorazione.

Inoltre lavorando con strumenti elettrici (elettrobisturi) a diretto contatto delle parti interne del corpo questo è molto più sensibile all’attraversamento delle micro correnti (si esclude la resistenza dell’epidermide); più ci si avvicina al cuore più aumenta il rischio di fibrillazione ventricolare dovuta al passaggio di micro correnti.

 

 

Capitolo 4 – “Il danno atteso”

 

            Dalla letteratura il danno atteso da esposizione a gas anestetici stimabile è il seguente:

 

            Effetti neuro - comportamentali precoci

 

            È ipotizzata un’azione sulle strutture neurologiche centrali deputate al controllo del ritmo sonno/veglia (sostanza reticolare tronco – encefalica), che comporta un’abolizione dello stato di vigilanza (effetto anestetico); modeste e transitorie riduzioni dell’efficienza psico motoria anche per esposizioni moderate.

 

            Effetti sulla funzione riproduttiva

 

            Allo stato attuale, in base a studi condotti nei paesi scandinavi ed in Gran Bretagna, non si può affermare con certezza un nesso causale tra esiti sfavorevoli della gravidanza dovuti ad esposizione professionale ad anestetici per inalazione.

 

            Effetti sulla funzione epatica

 

            I possibili danni epatici sono stati studiati mediante sperimentazione su animali; particolare attenzione è stata rivolta allo studio dell’induzione enzimatica nel tentativo d’identificare i meccanismi alla base dell’epatotossicità degli anestetici.

            È stata osservata una relazione dose/dipendente tra concentrazione urinaria di isofluorano e acido D - glucarico. 

 

Effetti sulla funzione emopoietica

           

            Numerosi studi concordano sulla capacità del protossido d’azoto di indurre un effetto mielotossico, ciò nonostante attualmente non è comprovabile con sicurezza tale effetto.

 

 

 

 

Effetti citogenetici

 

            Alcuni studi segnalano l’esistenza di aberrazioni cromosomiche; possono essere comunque presenti fattori di confondimento, quali la contemporanea esposizione a radiazioni ionizzanti.

 

 

            Biologico

            Contaminazione degli addetti da parte di virus HBVsag, HCV, HIV con gravi conseguenze per la salute degli operatori.

            In caso di contatto con materiale contaminato da virus HBVsag si stima che la probabilità di contrarre infezione  sia intorno il 70 – 80%. Ciò è dovuto alla grande virulenza e resistenza in ambiente esterno di questo virus.

            Per quanto attiene la probabilità di contrarre infezione da HCV non si hanno stime in merito.

            La probabilità di contrarre infezione da HIV, in caso di contatto con materiale contaminato, questa si stima intorno allo 0,3 – 0,5 %.

 

 

Movimentazione carichi

            Danni all’apparato muscolo scheletrico (ernia del disco) degli addetti alle sale operatorie.

           

            Elettrico

            Il danno provocato dalla corrente elettrica va dalla semplice sensazione di attraversamento (scossa elettrica), alla tetanizzazione (paralisi momentanea della muscolatura interessata dal passaggio di corrente), ustioni di varia gravità (I°, II°, III° grado) fino alla fibrillazione ventricolare nel caso che il cuore sia percorso dalla corrente.

            Non si hanno stime in merito.

 

Capitolo 5 – “Gli interventi”

 

Al fine di ridurre i rischi l’Azienda Sanitaria di Firenze ha attuato una serie di interventi sia a livello tecnico sia a livello procedurale.

Tutto il personale è sottoposto ad analisi biologiche e visite mediche periodiche.

 

Rischio chimico

Controllo periodico (semestrale) dell’impianto di ventilazione con verifica dei ricambi dell’aria, controllo dell’inquinamento delle sale operatorie, sostituzione filtri assoluti, verifica dei ventilatori polmonari (tenuta dei raccordi, perdite dai vaporizzatori), controllo dell’impianto di evacuazione dei gas anestetici.

 

            Rischio biologico

            Uso dei Dispositivi di Protezione Individuale, rispetto scrupoloso dei protocolli e delle procedure organizzative di lavoro, corsi di formazione specifica per il personale, vaccinazioni.

 

            Rischio movimentazione carichi       

            Uso degli ausili (es. sollevatori), formazione specifica per il personale esposto.

 

            Rischio elettrico

            Rischio trasversale, manutenzione periodica e verifica delle caratteristiche negli ambienti particolarmente  a rischio per le persone (sala operatoria).

            Verifica periodica degli apparecchi elettromedicali.

 

Capitolo 6 – “Appalto a ditta esterna”

 

            È appaltato a ditta esterna la manutenzione degli impianti di ventilazione, degli apparecchi elettromedicali, dei ventilatori polmonari.

 

Capitolo 7 – “Riferimenti legislativi”

 

Circolare n° 5 del Ministero della Sanità del 14/03/89 sull’esposizione professionale a gas anestetici in sala operatoria,  Dpr 547/55, D.lgs 626/94, D.lgs 502/92, Dpr 37 del 14/01/97, D.lgs 46/97, D.lgs 203/88, D.M. Sanità 28/09/90, norme CEI 64-8, 64-4. Pubblicazioni NIOSH e ACGIH.

 

            Capitolo 8 – “Il danno esterno”

 

            L’emissione di fumi o vapori all’esterno avviene dopo debita filtrazione. Il danno esterno è irrilevante

 

3 Documento fase / fattore di rischio

 

 

 

 

1. COMPARTO:

SALE OPERATORIE

 

 

 

 

2. FASE DI LAVORAZIONE:

Smaltimento rifiuti

 

 

 

 

3. COD.INAIL:

 

 

 

 

 

4. FATTORE DI RISCHIO:

Biologico

 

 

 

 

5. CODICE DI RISCHIO

 

 

    (riservato all’ufficio)

 

 

 

 

 

6. N. ADDETTI:

150  (inf. di sala)

 

 

 

 

 

 

 

 

            Capitolo 1 – “Smaltimento rifiuti ”

 

            La corretta raccolta dei rifiuti prodotti nel Blocco Operatorio è un presupposto essenziale per il loro idoneo smaltimento sia sotto il profilo igienico che  economico.

            La normativa vigente definisce tali rifiuti come “speciali” e ne individua tre frazioni distinte: i “pericolosi”, i “non pericolosi” e gli “assimilabili agli urbani” .

            La raccolta differenziata di questi rifiuti può essere fatta mediante sacchi di colore diverso: i rifiuti “pericolosi” devono essere disinfettati con derivati del cloro o della formalina prima di essere ermeticamente chiusi.

 

            Capitolo 2 – “Attrezzature, Macchine e Impianti”

 

            Uso di contenitori specifici per tipologia di rifiuti, per i rifiuti del blocco operatorio si utilizzano contenitori in materiale plastico rigidi con impresso il simbolo di rischio biologico.

 

Capitolo 3 – “Il fattore di rischio”

 

            Biologico

            Il fattore di rischio biologico è caratterizzato dal contatto con i liquidi biologici, garze e materiali sporchi, contaminazioni che possono avvenire tramite punture d’aghi, tagli.

           

Capitolo 4 – “Il danno atteso”

 

Biologico

            Contaminazione degli addetti da parte di virus HBVsag, HCV, HIV con gravi conseguenze per la salute degli operatori.

            In caso di contatto con materiale contaminato da virus HBVsag si stima che la probabilità di contrarre infezione  sia intorno il 70 – 80%. Ciò è dovuto alla grande virulenza e resistenza in ambiente esterno di questo virus.

            Per quanto attiene la probabilità di contrarre infezione da HCV non si hanno stime in merito.

            La probabilità di contrarre infezione da HIV, in caso di contatto con materiale contaminato, questa si stima intorno allo 0,3 – 0,5 %.

 

Capitolo 5 – “Gli interventi”

 

            Rispetto scrupoloso dei protocolli e delle procedure organizzative di lavoro, uso dei DPI, corsi di formazione.

 

Capitolo 6 – “Appalto a ditta esterna”

           

            È appaltata a ditta esterna il trasporto finale del rifiuto.

 

Capitolo 7 – “Riferimenti legislativi”

 

D.lgs 626/94, D.lgs 502/92, Dpr 37 del 14/01/97, D.lgs 22/97.


 

3 Documento fase / fattore di rischio

 

 

 

 

1. COMPARTO:

SALE OPERATORIE

 

 

 

 

2. FASE DI LAVORAZIONE:

Pulizia e disinfezione della sala

 

 

 

 

3. COD.INAIL:

 

 

 

 

 

4. FATTORE DI RISCHIO:

Chimico, Biologico;

 

 

 

 

5. CODICE DI RISCHIO

 

 

    (riservato all’ufficio)

 

 

 

 

 

6. N. ADDETTI:

150 (inf. di sala)

 

 

 

 

 

 

Capitolo 1 – “Pulizia, disinfezione e preparazione della sala ”

Per sanificazione s’intende l’attuazione di quel complesso di provvedimenti, precauzioni e operazioni di ordine sanitario che mirano alla diminuzione della carica microbica ambientale con conseguente riduzione del rischio d’infezione.

Nella programmazione delle pulizie è indispensabile considerare le aree che, con funzioni diverse e ben precise, compongono il blocco operatorio e pertanto attenersi alla distinzione delle zone sporca, pulita, ed a bassa carica microbica.

 

Norme generali da rispettare per una corretta sanificazione.

 

1)      Prima di un’adeguata disinfezione è necessaria una rigorosa pulizia: devono quindi essere rimossi polvere, frammenti di tessuti,  sui quali possono essere presenti batteri che  annullerebbero l’azione  antimicrobica delle soluzioni disinfettanti.

2)      Porte e finestre devono essere mantenute chiuse per evitare il passaggio di polvere nelle zone a bassa carica microbica.

3)      Il materiale utilizzato per le pulizie deve essere distinto per ogni singola sala.

 

Gli operatori.

Norme igieniche durante l’attività di pulizia:

1)      Utilizzare guanti allo scopo di evitare di toccare a mani nude materiale organico e rifiuti in genere e prodotti detergenti e disinfettanti che possono provocare manifestazioni cutanee allergiche.

2)      Tenere i capelli raccolti in cuffie sia per evitare il contatto con polvere e sporco sia per evitare la loro dispersione aerea.

3)      Fare attenzione, durante l’esercizio di manovre di pulizia e trasporto di rifiuti, a non contaminarsi la divisa.

4)      Lavarsi accuratamente le mani al termine dell’esecuzione delle pulizie.

5)      Evitare di portarsi alla bocca qualsiasi oggetto (caramelle, cibo, ecc.) durante le attività di pulizia.

6)      Entrando in Sala Operatoria indossare divise pulite, copricapo, mascherine, e calzature adibite solo alla Sala Operatoria.

7)      Non uscire mai dalla Sala Operatoria con il medesimo abbigliamento che viene utilizzato in tale zona.

8)      Per  il rispetto dei punti 6) e 7) si rende necessario l’utilizzo di apposito camice e soprascarpe quando è necessario allontanarsi dal Blocco Operatorio.

Descrizione delle metodologie, del materiale e dei prodotti utilizzati per la sanificazione.

 

Scopatura ad umido:

Consente una corretta raccolta della polvere senza che questa venga sollevata in aria.

Attrezzatura occorrente: - scopa a trapezio.

- panni trattati con oli minerali che vanno conservati chiusi nella                                      loro confezione.

Modalità d’uso: iniziare dal perimetro della superficie, poi all’interno retrocedendo con    movimento ad “S” e convogliando lo sporco verso l’esterno.

 

Lavaggio pavimenti:

 

            Attrezzatura occorrente: - apposito carrello

                                                                     - asta con frangia, tessuto spugnoso o panni appositi

            Modalità d’uso: - Procedere con la stessa tecnica della scopatura ad umido.

                                     - Sciacquare frequentemente la frangia.

                                     - Cambiare l’acqua al termine di ogni stanza.

                                     - Cambiare tutta l’attrezzatura al termine delle pulizia di ogni sala.

 

Lavaggio pareti e vetri:

 

            Attrezzatura occorrente: - asta con vello

                                                                     - asta con tergivetro

 

Conservazione del materiale:

 

Il materiale utilizzato al termine del suo uso deve essere lavato con soluzione detergente e asciugato perfettamente.

 

Prodotti per la sanificazione:

 

Per la sanificazione devono essere utilizzati i prodotti detergenti in dotazione all’Azienda, secondo le istruzioni d’uso fornite dalla ditta produttrice.

 

N.B.: Sia per la detersione che per la disinfezione devono essere rispettate le seguenti procedure:

 

-         i prodotti con azione disinfettante non devono mai essere mescolati a prodotti detergenti, allo scopo di evitare l’inattivazione delle soluzioni disinfettanti.

-         non devono essere travasati in contenitori che non siano quelli forniti dalla farmacia o dalle case produttrici.

-         la loro diluizione deve essere fatta rispettando le indicazioni della casa produttrice o della farmacia ospedaliera; vanno preparate al momento dell’uso cercando di evitare la conservazione dei prodotti già diluiti.

-         i prodotti devono essere conservati in contenitori a perfetta tenuta per evitare ogni possibile contaminazione.

 

Per le operazioni di sanificazione delle superfici non calpestabili devono essere utilizzati panni lavabili e asciugabili.

Le pulizie con il metodo ad umido comportano, se non eseguite correttamente, un elevato rischio di diffusione microbica.

 

 

Procedura quotidiana di sanificazione.

 

Le manovre di pulizia sono parte integrante della fase di allestimento della sala operatoria prima dell’inizio dell’attività giornaliera di ogni sala.

Tra un intervento e l’altro.

 

- Rimozione dei contenitori dei rifiuti e telerie.

- Disinfezione del piano del letto operatorio previa detersione se necessaria.

- Rimozione dei residui dal pavimento e detersione con soluzione detergente - disinfettante.

 

Al termine della seduta giornaliera.

 

A)    Sanificazione sala

- Rimozione dalla stanza di tutte le attrezzature mobili.

- Rimozione dei contenitori dei rifiuti e telerie.

- Detersione e disinfezione della lampada scialitica, dei carrelli, del letto operatorio, del tavolo servitore, del tavolo madre e successiva asciugatura.

- Detersione delle pareti.

- Detersione delle griglie dell’aria condizionata.

- Detersione dei pavimenti.

- Detersione e disinfezione di tutte le attrezzature prima che vengano riportate in Sala Operatoria.

 

B)    Altri locali blocco operatorio.

 

- Di seguito a quanto specificato ai punti A), si puliscono gli altri locali del Blocco Operatorio.

 

Procedure settimanali di sanificazione.

Tutti i locali del Blocco Operatorio devono essere puliti a fondo almeno una volta alla settimana.

 

Circolazione interna al blocco operatorio.

            La circolazione interna è organizzata in modo tale da ridurre progressivamente il rischio infettivo attraverso il rispetto di tappe obbligate rigidamente consequenziali.

            Nel Blocco Operatorio si entra sempre in divisa regolamentare; per accedere alle zone pulite del Blocco Operatorio (sala anestesia, sala risveglio, camere chirurghi, stanze infermieri, sala lavaggio mani, sala vestizione, portello dei materiali sterili e deposito dei materiali sterili) si deve sempre utilizzare la zona filtro dove s’indossa la divisa verde e zoccoli verdi puliti/soprascarpe.

            Le porte della zona filtro devono rimanere sempre chiuse.

            L’equipé chirurgica prima di entrare nelle Sale Operatorie (zone a basso contenuto microbico del blocco operatorio) deve indossare il camice sterile nella zona pulita di vestizione specifica. Le porte di accesso alle sale chirurgiche devono rimanere chiuse eccetto il tempo strettamente necessario al passaggio delle attrezzature del personale e del paziente. Di norma il paziente operando deve accedere al blocco operatorio in regime di ricovero e preventivamente preparato nella U.O. di degenza.

            Il paziente arriva al Blocco Operatorio con una barella che viene sostituita con un’altra barella propria del Blocco Operatorio con la quale viene trasferito direttamente sul letto operatorio. Ciò permette di evitare l’accesso della barella nei percorsi puliti, consentito esclusivamente nei casi di urgenza o per particolari problemi al risveglio.

            I visitatori, il personale esterno ed i genitori di pazienti minorenni per accedere al blocco operatorio devono indossare un camice verde completamente allacciato dietro, sovrascarpe, cappellino e mascherina.

            Per lunghe permanenze deve essere indossata la divisa regolamentare di Sala Operatoria.

            La biancheria pulita arriva al Blocco Operatorio mediante apposito carrello dal guardaroba e riposta subito nel deposito biancheria.

            Il materiale proveniente dalla farmacia e dal magazzino arriva direttamente dal corridoio “sporco” al magazzino.

            Non è consentito l’ingresso dei carrelli usati nel corridoio pulito.

            Il materiale da sterilizzare deve essere consegnato confezionato direttamente attraversando il corridoio “sporco”.

            Dopo la sterilizzazione il materiale viene riposto nella sede corretta.

            La biancheria sporca ed i rifiuti vengono smaltiti direttamente attraverso il corridoio “sporco”  e da qui depositati nei vari punti di stoccaggio.

 

Pulizia e disinfezione del blocco operatorio

 

            Una corretta e costante pulizia del Blocco Operatorio è fondamentale e deve raggiungere il massimo livello in Sala Operatoria al fine di assicurare un alto grado di protezione da infezioni microbiche.

            Si distinguono in base alla frequenza due tipi di pulizia: giornaliera e periodica.

            La pulizia giornaliera della zona sporca (zona filtro) deve essere fatta al termine della seduta operatoria. La pulizia giornaliera della zona pulita deve essere fatta due volte al giorno.

            Le sale operatorie devono essere pulite con una frequenza ancora diversa:

 

-         prima dell’intervento si effettua la pulizia e la disinfezione all’ambiente che, essendo già pulito, necessita della semplice asportazione ad umido di polvere dei pavimenti e superfici per poi essere disinfettato.

-         tra un intervento ed un altro s’interviene con la pulizia e la sanificazione del pavimento su cui è stata l’équipe e delle superfici non calpestabili nella zona d’intervento.

-         al termine della giornata si pulisce e si sanifica tutto l’ambiente:

- si spostano le attrezzature nella presala

- si allontana la biancheria sporca ed i rifiuti

- si pulisce e si sanifica l’ambiente.

 

La pulizia a fondo di tutti gli ambienti si esegue una volta alla settimana.

 

            Al fine di non invalidare la pulizia e la disinfezione delle Sale Operatorie è fondamentale tenere separato il materiale  usato per le Sale Operatorie da quello usato per altre zone.

 

 

            Capitolo 2 – “Attrezzature, Macchine e Impianti”

 

            Attrezzatura occorrente: - scopa a trapezio.

                                                   - panni trattati con oli minerali che vanno conservati chiusi nella

                                                      loro confezione.

 

            Durante questa fase non si usano macchine.

 

 

 

 

Capitolo 3 – “Il fattore di rischio”

 

            Chimico

È caratterizzato dal contatto della cute con i detergenti e disinfettanti utilizzati per la sanificazione del blocco operatorio.

 

 

 

            Biologico

            Il fattore di rischio biologico è caratterizzato dal contatto con i liquidi biologici dei pazienti e dalle contaminazioni che possono avvenire tramite punture d’aghi, tagli.

 

 

Capitolo 4 – “Il danno atteso”

 

Chimico

Dermatiti od irritazioni cutanee causate dal contatto delle mani con i saponi disinfettanti estremamente aggressivi per la pelle.

 

            Biologico

            Contaminazione degli addetti da parte di virus HBVsag, HCV, HIV con gravi conseguenze per la salute degli operatori.

            In caso di contatto con materiale contaminato da virus HBVsag si stima che la probabilità di contrarre infezione  sia intorno il 70 – 80%. Ciò è dovuto alla grande virulenza e resistenza in ambiente esterno di questo virus.

            Per quanto attiene la probabilità di contrarre infezione da HCV non si hanno stime in merito.

            La probabilità di contrarre infezione da HIV, in caso di contatto con materiale contaminato, questa si stima intorno allo 0,3 – 0,5 %.

 

Capitolo 5 – “Gli interventi”

 

            Chimico

            Uso dei Dispositivi di Protezione Individuale, rispetto scrupoloso dei protocolli e delle procedure organizzative di lavoro.

 

Rischio biologico

            Uso dei Dispositivi di Protezione Individuale, rispetto scrupoloso dei protocolli e delle procedure organizzative di lavoro, corsi di formazione specifica per il personale, vaccinazioni.

 

 

Capitolo 6 – “Appalto a ditta esterna”

           

            Il personale addetto alla pulizia e disinfezione del Blocco operatorio è dipendente dell’Azienda Sanitaria di Firenze.

 

 

Capitolo 7 – “Riferimenti legislativi”

 

            Non esiste legislazione in materia.

Bibliografia e schede tecniche in merito.