PROFILO DI RISCHIO NEL COMPARTO STAMPA OFFSET



1. COMPARTO          : STAMPA OFFSET
2. CODICI ISTAT      : 22.22
3. CODICE ISPESL     : 

ZONA DI RILEVAZIONE
4. NAZIONALE         : 
5. REGIONALE         : 
6. PROVINCIALE       : PROV. ROMA
7. USL               : 
8. ANNO RILEVAZIONE  : 1998

9. NUMERO ADDETTI
  9A. IMPIEGATI : 10 uomini 
  9B. OPERAI    : 10 uomini 

10. N.AZIENDE        : 11

11. STRUTTURA DI RILEVAZIONE : IGEAM srl. SERVIZI E STUDI PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE

12. REFERENTE

  QUALIFICA : 
  NOME      : MICHELE - PIERO
  COGNOME   : CASCIANI - SANTANTONIO
  INDIRIZZO : c/o IGEAM srl VIA DELLA TRASFIGURAZIONE, 2
  CAP       : 00151
  CITTÀ     : ROMA
  PROVINCIA : RM
  TELEFONO  : 06/5327031
  FAX       : 06/53270330
  E-MAIL    : igeam@tin.it

13. INFORTUNI: TOTALE 0 DI CUI MORTALI 0

14. MALATTIE PROFESSIONALI

DENOMINAZIONE N.CASI COD.INAIL
     
     
     
     
     
     
     
     


NOTE: Malattie professionali: nella ricerca non sono stati riscontrati casi di malattia professionale.

Ciclo produttivo: Stampa offset

La realizzazione di questo progetto si colloca nellambito di un lavoro che implementa una banca dati sui rischi professionali connessi ai lavori tipografici e quindi, che fornisce alle aziende ed agli operatori del settore un riferimento e una linea di comportamento rispetto a problemi legati alligiene ed alla sicurezza sul lavoro. In particolare si sono considerate:

Piccole e medie aziende tipografiche che operano nel comune di Roma e che si occupano di fotocomposizione e di stampa offset".

Il processo di stampa

La stampa offset, o stampa indiretta, risulta diffusa per la realizzazione di opuscoli, libri, manuali illustrativi, fogli informativi, riviste e giornali. Deriva dalla litografia, ossia da quella tecnica tipografica nella quale la matrice presenta le parti da stampare sullo stesso piano della zona da non stampare (stampa planografica) e realizza il processo mediante un procedimento che sfrutta limmiscibilità e le diverse caratteristiche chimico-fisiche tra soluzioni oleose ed acquose: utilizzando materiali e/o speciali procedimenti chimici, la tecnica litografica prevede la realizzazione di matrici in cui le parti da stampare sono costituite da materiali idrofobi ed oleoricettivi. Se la matrice viene prima umidificata con soluzioni acquose e quindi cosparsa di inchiostri a base oleosa, si otterrà uninchiostrazione solo sulle parti da stampare (oleoricettive), mentre le altre (oleorepellenti) rimarranno inalterate, permettendo così la riproduzione dellimmagine sul foglio copia.

Nel processo di stampa offset, limmagine non viene riportata dalla matrice direttamente sul foglio copia, ma trasferita in un primo tempo su un rullo di caucciù e da questo sul foglio copia attraverso il movimento rotatorio di tre cilindri, contigui tra loro e con gli assi di rotazione paralleli. Il primo cilindro porta la matrice, il secondo, il nastro di caucciù (nastro di trasferimento) ed infine il terzo, assicura la pressione e lo scorrimento della carta. Esistono poi dei rulli di servizio, come i rulli inchiostratori, che stendono linchiostro sulla matrice e, per evitare la sua essiccazione, vengono continuamente trattati con solvente, ed i rulli umidificatori che provvedono alla continua umidificazione della matrice stessa.

Nel seguito viene riportata una descrizione grafica dellintero processo produttivo, che stato razionalmente suddiviso in fasi lavorative elementari.

FLOW-CHART

Descrizione del comparto

Il comparto considerato, si colloca, secondo quanto redatto dallISPESL, tra i Settori lavorativi" del ramo Produttivo", e più precisamente viene elencato allinterno del Settore n 209 (Legatorie, Tipografie e Industrie Poligrafiche in genere) con il Codice ATECO 22.22, la cui descrizione la seguente: Altre stampe di arti grafiche in genere"; essa comprende infatti, Stampa mediante macchine da stampa, macchine duplicatrici, riproduzione informatizzata, gaffratrici, offset di riviste, periodici, libri, spartiti musicali, opuscoli, carte, atlanti, manifesti, carte da gioco e altro materiale".

Secondo quanto rilevato dalle banche dati consultate (INAIL, CERVED), nellanno1998, il numero di imprese di questo tipo presenti nella provincia di Roma, sono 753, con un numero totale di addetti di circa 10000 unità (in base ai dati INAIL sugli assicurati), non chiaramente ripartite tra operai e impiegati, e tra uomini e donne: dai sopralluoghi effettuati comunque, si riscontrato che la totalità degli operai risulta di sesso maschile, mentre le donne impiegate (circa 1/6 di tutti gli addetti), svolgono esclusivamente funzioni impiegatizie o sono addette alla fotocomposizione al videoterminale. Ad un sondaggio diretto (telefonico) hanno dichiarato di effettuare questo tipo di stampa, nel comune di Roma, poco più di 20 aziende di cui solo 11 hanno fornito una fattiva collaborazione.

Il danno rilevato

Nel comparto preso in esame , in seguito alla consultazione degli appositi registri durante i sopralluoghi, sia effettuando sondaggi telefonici a tappeto, non stato rilevato nessun infortunio negli ultimi 3 anni. Come riferimento sono stati perciò presi in considerazione i dati degli infortuni INAIL relativi alla voce di tariffa 2231 (Stampe Offset). Nel seguito tali dati vengono presentati in forma tabellare e grafica e si riferiscono al quinquennio 1993-1997, relativamente alla provincia di Roma.

Nei grafici seguenti viene riportata la frequenza degli infortuni che hanno causato invalidità temporanea e pemanente e degli infortuni fatali degli ultimi 5 anni.

Numero di infortuni per tipo di attività


Nel grafico successivo vengono riportati gli indici di frequenza degli infortuni del triennio 1995-

1997.

Dal grafico si deduce che lIF relativamente basso rispetto allattività industriale ed congruente con quanto rilevato nei sopralluoghi (IF= 10 per 60 operai pari a 0,5 infortuni anno)

Indice di frequenza assoluta per tipo di invalidità



Nel seguito si riportano i dati relativi alla gravità degli infortuni, come numero di giorni di invalidità e come indice di gravità.

Dai dati si evince che in media ogni infortunio produce una prognosi di 20 giorni.

Si nota tuttavia che, mentre il numero di infortuni diminuisce dal 93 al 97, la gravità media aumentata, passando da 20gg./infortunio nel 93 a 25gg./infortunio nel 1997.

Tale dato confermato dallandamento dellindice di gravità.

Dallanalisi dei dati risulta, quindi, che nellultimo quinquennio non sono accaduti incidenti mortali e quelli che hanno causato invalidità permanente sono in numero decisamente esiguo, con indici di frequenza inferiori a quelli tipici del settore industriale.

Questa situazionetrova la sua giustificazione probabilmente nel fatto che il campione di aziende prese in esame (piccole dimensioni), analogamente a quanto avviene per la registrazione degli infortuni, le malattie professionali non vengono denunciate e quindi non sono riportate nei registri; a maggior ragione, pertanto, nei dati forniti dallINAIL, non se ne trova traccia per il comparto preso in esame.

Serva comunque, come dato di confronto, che le malattie professionali del settore produttivo in aziende di maggiori dimensioni (riconosciute dallistituto), sono comunque esigue nellultimo triennio e relative principalmente allipoacusia.

Giornate lavorative perse per tipo di invalidità





Indice di gravità per tipo di invalidità

Infine nel grafico e nella tabella successivi sono riportati i dati relativi al numero degli infortuni nel quinquennio in funzione della tipologia



Tipologie di infortunio secondo la classificazione INAIL



Tabella dei tipi di infortunio rilevati dallINAIL negli ultimi 5 anni

I dati forniti dallINAIL non sono riferibili alle singole fasi, ma sono aggregati per tutto il ciclo produttivo descritto dalla presente ricerca.

Tali dati sono comunque un utile riferimento di massima relativo al comparto in questione.

All. 3


1. FASE DI LAVORAZIONE  : Composizione del testo
2. COD.INAIL            : 2222
3. FATTORE DI RISCHIO   : Agenti fisici: Microclima;Agenti chimici: polveri
4. CODICE DI RISCHIO    : 
5. N.ADDETTI            : 30

FASE 1 Composizione del testo

Capitolo 1.1 Descrizione

Questa fase richiede tre operazioni:

Capitolo 1.2 Attrezzature e macchine

Le attrezzature normalmente utilizzate sono:

Videoterminali

Mediamente sono modelli che risalgono alla fine degli anni 90, con marcatura CE. Vengono utilizzati per comporre le immagini ed i testi da stampare.

Stampanti laser

La varietà dei modelli usati risulta ampia, ma in genere risalgono alla fine degli anni 90, e presentano marcatura CE. Vengono utilizzati per avere una prima bozza della stampa e per impostare le eventuali correzioni dei pezzi che comporranno la pagina.

Scanner elettronici

La varietà dei modelli usati risulta ampia, ma in genere risalgono alla fine degli anni 90, e presentano marcatura CE. Vengono utilizzati per riportare le immagini ed i testi da carta a pellicola retinata .

Capitolo 1.3 Il fattore di rischio

I principali rischi sono dovuti a:

Tipo

Utilizzo

Fattore di rischio

DPI

Toner

Utilizzati nella stampa laser e fotostatica.

Il rischio principale costituito dalla presenza, in taluni toner, di idrocarburi policiclici aromatici soprattutto per la possibilita di dispersione nellambiente durante il caricamento o per il cattivo funzionamento della macchina.

Nelle operazioni di caricamento può essere utile avere a disposizione dei guanti di lattice e la mascherina per polveri respirabili.

Capitolo 1.4 Il danno atteso

Nei sopralluoghi effettuati nelle aziende prese a campione, non sono stati indicati infortuni negli ultimi tre anni. Per avere comunque delle indicazioni, seppure parziali e non disaggregate per fasi, si può far riferimento allanalisi dei dati forniti dallINAIL relativamente al settore Stampe offset" (Codice INAIL: 2231, Codice ATECO 91: 22.22) e riportati nel documento di comparto.

Capitolo 1.5 Gli interventi

Capitolo 1.6 Appalti

Nell80% dei casi viene appaltata lintera fase a società specializzate.

Capitolo 1.7 Riferimenti legislativi

L. 5.3.1990, n. 46

Norme per la sicurezza degli impianti.

D.P.R. 6.12.1991, n. 447

Regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990 n 46, in materia di sicurezza degli impianti.

D.L.vo 4.12.92, n.476

Attuazione della direttiva 89/336/CEE del Consiglio del 3 maggio 1989, in materia di ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica, modificata dalla direttiva 92/31/CEE del Consiglio del 28 aprile 1992 .

D.M. 15.9.1994

Elenco delle norme armonizzate sulla compatibilità elettromagnetica.

D.L.vo 15.08.1991, n. 277

Attuazione delle direttive n. 80/1107/CEE, n. 82/605/CEE, n. 83/477/CEE, n. 86/188/CEE e n. 88/642/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma dell'art. 7 legge 30 luglio 1990, n. 212.

D. P. R. 24.07.1996, n. 459

Regolamento per l'attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368, 93/44 e 93/68 concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle macchine.

D.L.vo 05.02.1997,n. 22

Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio.

D.L.vo 19.9.1994, n. 626

Attuazione delle direttive 89/391CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.

D.L.vo 19.03.1996, n 242

Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, recante attuazione di direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.

UNI EN 29241/1-2-3, giugno 94

Requisiti ergonomici per il lavoro di ufficio con VDT: introduzione generale; guida ai requisiti dei compiti; requisiti dellunità video.

UNI EN ISO 9241/10, giugno 94

Requisiti ergonomici per il lavoro di ufficio con VDT: principi dialogici.

UNI 10380, maggio 94

Illuminotecnica. Illuminazione di interni con luce artificiale.

UNI 10530, febbraio 97

Principi di ergonomia della visione. Sistemi di lavoro e di illuminazione.

Capitolo 1.8 Fenomeni interagenti con lambiente

Esiste la possibilità di dispersione di rifiuti solidi assimilabili a quelli urbani (carta comune) e di rifiuti non assimilabili agli urbani (toner ) i cui contenitori vengono prelevati solitamente dalle ditte fornitrici che provvedono alla ricarica.

All. 3


1. FASE DI LAVORAZIONE  : Assemblaggio dei testi e delle foto
2. COD.INAIL            : 2222
3. FATTORE DI RISCHIO   : Agenti fisici:,microclima; Agenti chimici: irritanti.
4. CODICE DI RISCHIO    : 
5. N.ADDETTI            : 30

FASE 2 Assemblaggio dei testi e delle foto

Capitolo 2.1 Descrizione

La fase comporta lesecuzione dellimpaginazione dei testi e delle foto che erano state riportate su pellicola retinata nella fase precedente:

Capitolo 2.2 Attrezzature e macchine

Le attrezzature normalmente utilizzate sono:

Forbici e taglierine manuali

Utilizzate per ridimensionare il formato delle pellicole retinate.

Tavoli luminosi

Servono ad evidenziare il testo rispetto al fondo del foglio; in media risalgono alla metà degli anni 80 e non presentano marchio CE.

Capitolo 2.3 Il fattore di rischio

I principali rischi sono dovuti a:

Tipo

Utilizzo

Fattore di rischio

DPI

Prodotti per la pulizia

Utilizzati per pulire il tavoli.

Contatto con sostanze irritanti.

Guanti.

Colla

Utilizzata per incollare le pellicole sul supporto pellicolare Astralon".

Contatto con sostanze irritanti.

Guanti.

Capitolo 2.4 Il danno atteso

Nei sopralluoghi effettuati nelle aziende prese a campione, non sono stati indicati infortuni negli ultimi tre anni. Per avere comunque delle indicazioni, seppure parziali e non disaggregate per fasi, si può far riferimento allanalisi dei dati forniti dallINAIL relativamente al settore Stampe offset" (Codice INAIL: 2231, Codice ATECO 91: 22.22) e riportati nel documento di comparto.

Capitolo 2.5 Gli interventi

Capitolo 2.6 Appalti

Nell80% dei casi viene appaltata lintera fase a società specializzate.

Capitolo 2.7 Riferimenti legislativi

L. 5.3.1990, n. 46

Norme per la sicurezza degli impianti.

D.P.R. 6.12.1991, n. 447

Regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990 n 46, in materia di sicurezza degli impianti.

D.L.vo 15.08.1991, n. 277

Attuazione delle direttive n. 80/1107/CEE, n. 82/605/CEE, n. 83/477/CEE, n. 86/188/CEE e n. 88/642/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma dell'art. 7 legge 30 luglio 1990, n. 212.

D.L.vo 05.02.1997,n. 22

Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio.

D.P.R. 24.07.1996, n. 459

Regolamento per l'attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368, 93/44 e 93/68 concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle macchine.

D.L.vo 19.9.1994, n. 626

Attuazione delle direttive 89/391CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.

D.L.vo 19.03.1996, n 242

Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, recante attuazione di direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.

UNI 10380, maggio 94

Illuminotecnica. Illuminazione di interni con luce artificiale.

UNI 10530, febbraio 97

Principi di ergonomia della visione. Sistemi di lavoro e di illuminazione.

Capitolo 2.8 Fenomeni interagenti con lambiente

Esiste la possibilità di dispersione di rifiuti solidi assimilabili a quelli urbani (pellicole) .

All. 3


1. FASE DI LAVORAZIONE  : produzione delle matrici
2. COD.INAIL            : 2222
3. FATTORE DI RISCHIO   : Agenti fisici: radiazioni non ionizzanti, microclima; Agenti chimici: irritanti.
4. CODICE DI RISCHIO    : 
5. N.ADDETTI            : 15

FASE 3 Produzione delle matrici

Capitolo 3.1 Descrizione

La fase comporta il trasferimento delle immagini e dei testi da pellicola, a lastra litografica e può essere suddivisa in diverse sotto-fasi:

Capitolo 3.2 Attrezzature e macchine

Le attrezzature normalmente utilizzate sono:

Bromografi

Utilizzati per trasferire le immagini ed i testi disposti su pellicola su lastra; la lastra e la pellicola sono messe in stretto contatto tramite la produzione del vuoto in modo che durante lesposizione a raggi ultravioletti venga colpita solo la zona della lastra al di fuori del testo, rimanendo in tal modo attivata. Queste macchine sono mediamente di produzione recente (1997) e presentano marcatura CE.

Sviluppatrici automatiche a ciclo chiuso

Utilizzate per effettuare lo sviluppo delle lastre precedentemente esposte: viene asportato il materiale fotosensibile esposto alla luce ultravioletta dei bromografi. Lanno di produzione varia ed in genere, queste macchine non presentano marcatura CE.

Capitolo 3.3 Il fattore di rischio

I principali rischi sono dovuti a:

Tipo

Utilizzo

Fattore di rischio

DPI

Ozono

Si sviluppa in seguito allutilizzo delle lampade ad UV del bromografo.

Risulta tossico per inalazione od esposizione .

Non richiesti.

Prodotti di sviluppo

Prodotti nelle sviluppatrici automatiche.

Durante il cambio dei liquidi di sviluppo, mani ed occhi possono venire in contatto con sostanze irritanti.

Guanti ed occhiali.

Detergenti per la pulizia delle lastre

(Alcoset)

Utilizzati per pulire le lastre.

Irritanti se vengono a contatto con gli occhi a causa di schizzi.

(per lalcoset TLV 441 mg/mc)(nocivo per inalazioni per concentrazioni superiori al 20%)

Guanti ed occhiali.

Solventi usati nella gommatura

Utilizzati durante la gommatura .

Irritanti se a contatto con la pelle e tossici se inalati.

Guanti.

Capitolo 3.4 Il danno atteso

Nei sopralluoghi effettuati nelle aziende prese a campione, non sono stati indicati infortuni negli ultimi tre anni. Per avere comunque delle indicazioni, seppure parziali e non disaggregate per fasi, si può far riferimento allanalisi dei dati forniti dallINAIL relativamente al settore Stampe offset" (Codice INAIL: 2231, Codice ATECO 91: 22.22) e riportati nel documento di comparto.

Capitolo 3.5 Gli interventi

Capitolo 3.6 Appalti

Nell80% dei casi viene appaltata lintera fase a società specializzate, in genere viene appaltata anche la fornitura e la rigenerazione di lastre presensibilizzate.

Capitolo 3.7 Riferimenti legislativi

L. 5.3.1990, n. 46

Norme per la sicurezza degli impianti.

D.P.R. 6.12.1991, n. 447

Regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990 n 46, in materia di sicurezza degli impianti.

D.L.vo 15.08.1991, n. 277

Attuazione delle direttive n. 80/1107/CEE, n. 82/605/CEE, n. 83/477/CEE, n. 86/188/CEE e n. 88/642/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma dell'art. 7 legge 30 luglio 1990, n. 212.

D.L.vo 05.02.1997,n. 22

Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio.

D.P.R. 24.07.1996, n. 459

Regolamento per l'attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368, 93/44 e 93/68 concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle macchine.

D.P.R. 19.03.1956, n 303

Norme generali per l'igiene del lavoro

D.P.R. 27.04.1955, n 547

Norme per la prevenzione degli infortuni.

D.L.vo 19.9.1994, n. 626

Attuazione delle direttive 89/391CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.

D.L.vo 19.03.1996, n 242

Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, recante attuazione di direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.

L. 10.05.1976, n 319

Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento.

Capitolo 3.8 Fenomeni interagenti con lambiente

Esiste la possibilità di dispersione di rifiuti solidi assimilabili a quelli urbani (pellicole, contenitori vuoti) e di emissione di acque di lavaggio della sviluppatrice.

All. 3


1. FASE DI LAVORAZIONE  : stampa offset
2. COD.INAIL            : 2222
3. FATTORE DI RISCHIO   : Agenti fisici: Microclima, rumore, Agenti chimici: irritanti.
4. CODICE DI RISCHIO    : 
5. N.ADDETTI            : 15

FASE 4 Stampa offset

Capitolo 4.1 Descrizione



Questa fase comporta lesecuzione della stampa su carta, partendo dalle matrici precedentemente allestite, secondo la successione di diverse operazioni lavorative:

Operazioni saltuarie:

Capitolo 4.2 Attrezzature e macchine

Le attrezzature normalmente utilizzate sono:

Macchine da stampa offset

Utilizzate per stampare su carta. Il parco macchine (usualmente sono di marca HEIDELBERG o AURELIA)comprende in parte macchine di costruzione recente (fine anni 90) dotate di marcatura CE, ed in parte macchine la cui anzianità supera i 15/20 anni e prive di marcatura CE. In genere sono di diversa grandezza e diverso formato, ma tutte dotate di schermi di sicurezza per gli elementi mobili e di gabbie di protezione per i rulli.

Macchine lavarulli

Utilizzate per il lavaggio dei rulli dopo la stampa. Risalgono in genere allinizio degli anni 90 e non presentano marcatura CE.

Capitolo 4.3 Il fattore di rischio

I principali rischi sono dovuti a:

Tipo

Utilizzo

Fattore di rischio

DPI

Inchiostri per stampa offset

Utilizzati nella stampa.

Sono tutti a base oleosa e potrebbero contenere componenti irritanti. (per esempio il pigmento blu (c.i. 42595:2), della serie jet king, per concentrazioni del 15-20% Xn può essere pericoloso per gli occhi).

Guanti e occhiali.

Soluzioni umidificatrici delle matrici

Vengono stratificate sulla matrice al fine di rendere oleorepellenti le parti da non stampare.

Sono soluzioni acquose che potrebbero contenere componenti irritanti .

Guanti e occhiali

Solventi usati per la pulizia

(petrolitho)

(Rigen 82)

Vengono utilizzate per le normali pulizie giornaliere, saltuarie e periodiche delle macchine stampatrici che vengono a contatto con gli inchiostri.

Normalmente contengono idrocarburi policiclici aromatici, che risultano cancerogeni se inalati. (infiammabile) (pericolosi fumi e gas)

Guanti e occhiali .

Preservatori delle matrici

Usate per rivestire le matrici di carta di un film di resina sintetica al fine di assicurare la loro integrità nel tempo.

Soluzioni acquose potrebbero contenere componenti nocivi.

Guanti e occhiali ori.

Correttori

Usate per la correzione delle bozze sulle matrici.

Sono paste gelatinose che potrebbero contenere componenti irritanti.

Guanti e occhiali.

Capitolo 4.4 Il danno atteso

Nei sopralluoghi effettuati nelle aziende prese a campione, non sono stati indicati infortuni negli ultimi tre anni. Per avere comunque delle indicazioni, seppure parziali e non disaggregate per fasi, si può far riferimento allanalisi dei dati forniti dallINAIL relativamente al settore Stampe offset" (Codice INAIL: 2231, Codice ATECO 91: 22.22) e riportati nellIntestazione.

Capitolo 4.5 Gli interventi

Capitolo 4.6 Appalti

La fase non mai appaltata.

Capitolo 4.7 Riferimenti legislativi

L. 5.3.1990, n. 46

Norme per la sicurezza degli impianti.

D.P.R. 6.12.1991, n. 447

Regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990 n 46, in materia di sicurezza degli impianti.

D.L.vo 15.08.1991, n. 277

Attuazione delle direttive n. 80/1107/CEE, n. 82/605/CEE, n. 83/477/CEE, n. 86/188/CEE e n. 88/642/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma dell'art. 7 legge 30 luglio 1990, n. 212.

D.L.vo 05.02.1997,n. 22

Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio.

D.P.R. 24.07.1996, n. 459

Regolamento per l'attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368, 93/44 e 93/68 concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle macchine.

D.P.R. 19.03.1956, n 303

Norme generali per l'igiene del lavoro

D.P.R. 27.04.1955, n 547

Norme per la prevenzione degli infortuni.

D.L.vo 19.9.1994, n. 626

Attuazione delle direttive 89/391CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.

D.L.vo 19.03.1996, n 242

Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, recante attuazione di direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.

L 10.05.1976, n 319

Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento.

UNI EN 292 settembre 91 PARTE I

Sicurezza del macchinario .Concetti fondamentali, principi generali di progettazione. Terminologia, metodologia di base.

UNI EN 292 settembre 91 PARTE II

Sicurezza del macchinario .Concetti fondamentali, principi generali di progettazione. Specifiche e principi tecnici.

UNI EN 294 giugno 92

Sicurezza del macchinario .Distanze di sicurezza per impedire il raggiungimento di zone pericolose con gli arti superiori.

UNI EN 349 aprile 93

Sicurezza del macchinario Spazi minimi per evitare lo schiacciamento di parti del corpo.

Capitolo 4.8 Fenomeni interagenti con lambiente

Esiste la possibilità di dispersione di rifiuti solidi speciali non tossici e non nocivi , di emissioni gassose dovute ai ricambi daria ambientali e localizzati e di emissioni liquide dovute alle acque provenienti dalla lavarulli e contenenti residui dinchiostro.

All. 3


1. FASE DI LAVORAZIONE  : Finitura
2. COD.INAIL            : 
3. FATTORE DI RISCHIO   : Apparecchiature; Agenti fisici:microclima; Agenti chimici: irritanti.
4. CODICE DI RISCHIO    : 
5. N.ADDETTI            : 20

FASE 5 Finitura

Capitolo 5.1 Descrizione



Questa fase può dividersi in più sottofasi:

Capitolo 5.2 Attrezzature e macchine

Le attrezzature normalmente utilizzate sono:

Voltapile

Sono macchine elettriche mobili utilizzate per capovolgere le pile di carta stampata alluscita delle macchine da stampa. Se presenti, risultano di recente costruzione e dotate di marcatura CE.

Transpalletts

Sono macchine elettriche mobili utilizzate per il trasferimento delle pile di carta dalle macchine da stampa ai magazzini e viceversa. In genere non sono di recente costruzione e non presentano marcatura CE.

Macchine raccoglitrici

Macchinari che raccolgono il materiale stampato, dispongono di schermi delle parti mobili e degli elementi di trasmissione. In genere non sono di recente costruzione e non presentano marcatura CE.

Macchine tagliatrici

Macchinari usati per tagliare il materiale stampato. in genere sono dotati delle dovute protezioni contro il rischio di infortunio quale una fotocellula che agisce direttamente sul blocco della lama e comando a due mani. In genere non sono di recente costruzione e non presentano marcatura CE.

Piegatrici

Presenti in vari modelli a seconda del formato della carta, sono utilizzate per piegare il materiale stampato. In genere non sono di recente costruzione e non presentano marcatura CE.

Macchine cucitrici a punto metallico o a filo refe

Macchinari che cuciono il materiale stampato con punti metallici o con filo refe. Alcune volte dispongono di protezioni di sicurezza quali schermi degli elementi mobili e fotocellule per il blocco istantaneo di alcune parti. In genere non sono di recente costruzione e non presentano marcatura CE.

Macchine cellofanatrici

Macchine utilizzate per incellofanare il materiale stampato che verrà in seguito trasportato; usualmente sono dotate di un sistema che non permette lapertura del pannello di copertura sino al termine del ciclo. In genere non sono di recente costruzione e non presentano marcatura CE.

Capitolo 5.3 Il fattore di rischio

I principali rischi sono dovuti a:

Tipo

Utilizzo

Fattore di rischio

DPI

Colla

Utilizzata per incollare a caldo copertine e dorsetti.

Ustioni e contatto con sostanze irritanti.

Guanti.

Capitolo 5.4 Il danno atteso

Nei sopralluoghi effettuati nelle aziende prese a campione, non sono stati indicati infortuni negli ultimi tre anni. Per avere comunque delle indicazioni, seppure parziali e non disaggregate per fasi, si può far riferimento allanalisi dei dati forniti dallINAIL relativamente al settore Stampe offset" (Codice INAIL: 2231, Codice ATECO 91: 22.22) e riportati nellIntestazione.

Capitolo 5.5 Gli interventi

Capitolo 5.6 Appalti

Alcune sotto-fasi possono essere appaltate a seconda della quantità del prodotto.

Capitolo 5.7 Riferimenti legislativi

L. 5.3.1990, n. 46

Norme per la sicurezza degli impianti.

D.P.R. 6.12.1991, n. 447

Regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990 n 46, in materia di sicurezza degli impianti.

D.L.vo 15.08.1991, n. 277

Attuazione delle direttive n. 80/1107/CEE, n. 82/605/CEE, n. 83/477/CEE, n. 86/188/CEE e n. 88/642/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma dell'art. 7 legge 30 luglio 1990, n. 212.

D.L.vo 05.02.1997,n. 22

Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio.

D.P.R. 24.07.1996, n. 459

Regolamento per l'attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368, 93/44 e 93/68 concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle macchine.

D.P.R. 19.03.1956, n 303

Norme generali per l'igiene del lavoro

D.P.R. 27.04.1955, n 547

Norme per la prevenzione degli infortuni.

D.L.vo 19.9.1994, n. 626

Attuazione delle direttive 89/391CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.

D.L.vo 19.03.1996, n 242

Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, recante attuazione di direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.

UNI EN 292 settembre 91 PARTE I

Sicurezza del macchinario .Concetti fondamentali, principi generali di progettazione. Terminologia, metodologia di base.

UNI EN 292 settembre 91 PARTE II

Sicurezza del macchinario .Concetti fondamentali, principi generali di progettazione. Specifiche e principi tecnici.

UNI EN 294 giugno 92

Sicurezza del macchinario .Distanze di sicurezza per impedire il raggiungimento di zone pericolose con gli arti superiori.

UNI EN 349 aprile 93

Sicurezza del macchinario .Spazi minimi per evitare lo schiacciamento di parti del corpo.

Capitolo 5.8 Fenomeni interagenti con lambiente

Esiste la possibilità di dispersione di rifiuti solidi speciali non tossici e non nocivi.

All. 3


1. FASE DI LAVORAZIONE  : Manutenzione
2. COD.INAIL            : 2222
3. FATTORE DI RISCHIO   : Agenti fisici:Rumore, Microclima; Agenti chimici: irritanti.
4. CODICE DI RISCHIO    : 
5. N.ADDETTI            : 40

FASE 6 Manutenzione

Capitolo 6.1 Descrizione

Risulta una fase accessoria alla produzione e si compone in genere di fasi manuali e non ripetitive:

Viene svolta da personale specializzato, per le macchine più grosse ecostose (spesso non completamente di proprietà del tipografo), o dal tipografo stesso, per le più piccole.

Capitolo 6.2 Attrezzature e macchine

Le attrezzature normalmente utilizzate sono:

Utensili portatili

Sono utensili di diverso genere e vengono utilizzati normalmente nella regolazione e nella manutenzione delle macchine e degli impianti.

Capitolo 6.3 Il fattore di rischio

I principali rischi sono dovuti a:

Tipo

Utilizzo

Fattore di rischio

DPI

Lubrificanti

Utilizzati per mantenere in efficienza le parti mobili delle macchine.

Contatto con sostanze nocive e/o irritanti

Guanti, occhiali.

Prodotti per la pulizia delle macchine

Vengono utilizzati per le normali pulizie giornaliere, saltuarie e periodiche delle macchine.

talvolta contengono idrocarburi policiclici aromatici, che risultano cancerogeni se inalati.

Guanti, occhiali e in alcuni casi respiratori.

Capitolo 6.4 Il danno atteso

Nei sopralluoghi effettuati nelle aziende prese a campione, non sono stati indicati infortuni negli ultimi tre anni. Per avere comunque delle indicazioni, seppure parziali e non disaggregate per fasi, si può far riferimento allanalisi dei dati forniti dallINAIL relativamente al settore Stampe offset" (Codice INAIL: 2231, Codice ATECO 91: 22.22) e riportati nellIntestazione.

Capitolo 6.5 Gli interventi

Capitolo 6.6 Appalti

Nella totalità dei casi appaltata la manutenzione delle macchine, mentre le operazioni di controllo e le piccole riparazioni, sono effettuate da personale interno alle aziende.

Capitolo 6.7 Riferimenti legislativi

L. 5.3.1990, n. 46

Norme per la sicurezza degli impianti.

D.P.R. 6.12.1991, n. 447

Regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990 n 46, in materia di sicurezza degli impianti.

D.L.vo 15.08.1991, n. 277

Attuazione delle direttive n. 80/1107/CEE, n. 82/605/CEE, n. 83/477/CEE, n. 86/188/CEE e n. 88/642/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma dell'art. 7 legge 30 luglio 1990, n. 212.

D.L.vo 05.02.1997,n. 22

Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio.

D.P.R. 24.07.1996, n. 459

Regolamento per l'attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368, 93/44 e 93/68 concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle macchine.

D.P.R. 19.03.1956, n 303

Norme generali per l'igiene del lavoro

D.P.R. 27.04.1955, n 547

Norme per la prevenzione degli infortuni.

D.L.vo 19.9.1994, n. 626

Attuazione delle direttive 89/391CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.

D.L.vo 19.03.1996, n 242

Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, recante attuazione di direttive comunitarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.

UNI EN 292 settembre 91 PARTE I

Sicurezza del macchinario .Concetti fondamentali, principi generali di progettazione. Terminologia, metodologia di base.

UNI EN 292 settembre 91 PARTE II

Sicurezza del macchinario .Concetti fondamentali, principi generali di progettazione. Specifiche e principi tecnici.

UNI EN 294 giugno 92

Sicurezza del macchinario .Distanze di sicurezza per impedire il raggiungimento di zone pericolose con gli arti superiori.

UNI EN 349 aprile 93

Sicurezza del macchinario .Spazi minimi per evitare lo schiacciamento di parti del corpo.

L. 10.05.1976, n 319

Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento.

Capitolo 6.8 Fenomeni interagenti con lambiente

Esiste la possibilità di dispersione di rifiuti solidi speciali non tossici e non nocivi, rottami metallici, rifiuti liquidi come oli lubrificanti esausti, emissioni liquide di acque di scarto dal lavaggio dei pezzi .