FASE 3 - FINITURA DEI TRONCHI

 

 

Capitolo 1- La fase di lavorazione.

Descrizione

La fase, non sempre presente in quanto necessitata solo da esigenze produttive specifiche, consiste nell’ottenere un prodotto finito direttamente dal tronco, sotto forma di travi di sostegno per soffitti rustici in legno di impiego edilizio.

 

Modalità esecutive

L’operazione consiste nella tornitura del tronco effettuata da una macchina automatica (tondatrice), al fine di produrre travi di impiego edile.

a- Movimentazione

L’asservimento alla macchina è effettuato dall’operatore addetto alla Fase 1 (“Movimentazione dei tronchi),  il quale trasporta con l’automezzo meccanico (autogru “ragno”) i tronchi dalla scortecciatrice alla tondatrice, per poi recuperarli a lavorazione ultimata e conferirli al deposito del prodotto finito, di solito collocato in zona coperta per proteggere il prodotto dalle intemperie.

b- Tondatura

La lavorazione specifica viene effettuata avvalendosi di una macchina specifica (tondatrice); l’operatore provvede all’azionamento della macchina, al governo degli organi di trasmissione del moto e degli organi lavoratori della stessa, al controllo del processo di tornitura. 

Nel caso la macchina sia provvista di piano di carico e scarico l’addetto comanda anche il trasferimento automatico del tronco dal piano di carico alla loggia di lavoro, dove, governando gli organi di trasmissione specifici (rulli), trasla e ruota il pezzo, sottoponendolo all’azione degli organi lavoratori (teste fresanti munite di taglienti), fino ad ottenere il livello di tornitura desiderato; a lavorazione ultimata governa infine il trasferimento del pezzo al piano di scarico della macchina.

 

Luogo di lavoro

Il mezzo di movimentazione meccanica opera nel piazzale esterno ed anche la tondatrice è collocata all’esterno del capannone.

 

Capitolo 2 - Le attrezzature e le macchine

a- Automezzo di movimentazione meccanica (autogru “ragno”)

Si tratta dello stesso automezzo descritto nella Fase 1 “Movimentazione tronchi”): è costituito da un automezzo gommato, dotato di cabina girevole e di braccio munito di una pinza di sollevamento per il prelievo del tondo.

b-Tondatrice

La macchina è composta da pulpito di comando, organi di trasmissione del moto ed organi lavoratori; in alcune versioni è anche dotata di piano di carico e scarico automatico.

Il piano di carico è dotato di organi di trasmissione del moto che consentono il trasferimento del pezzo ad apposita loggia di lavoro, dove dei rulli trasportatori imprimono al tronco il movimento traslatorio e rotatorio su sè stesso. Gli organi lavoratori sono invece costituiti da un braccio flottante sul quale trovano collocazione, a distanza di circa 1 metro l’una dall’altra, due teste fresanti munite di taglienti che vanno in appoggio sulla parte superiore del tronco.

L’addetto governa quindi il trasferimento del tronco dal piano di carico alla sede di lavoro e la sua tornitura, facendo traslare e ruotare il pezzo, per poi conferirlo al piano di scarico.

 

 

FASE 3 - FINITURA DEI TRONCHI

Rischio 3.1. Rischi per la sicurezza.

Rischio 3.1.1. Rischi strutturali

3.1.1.1. Vie di transito

3.1.1.1.1. Ingombri da ostacoli fissi.

 

Capitolo 3-”il fattore rischio”-

L’operatore può venire a contatto in modo accidentale con parti sporgenti del tondo o della macchina durante il transito sulle vie di accesso alla postazione di comando.

A- Risultati dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 10 casi su 177 (5.64%).

 

Capitolo 4-”il danno atteso”-

Traumatismi  per urto di parti del corpo degli operatori contro tronchi  sporgenti sui piani di carico e scarico della macchina o contro parti sporgenti della stessa.

 

Valutazione del rischio: R3: lieve (probabile con danno lieve).

 

Capitolo 5-”gli interventi”-

a-Tecnici:

1- Identificazione, delimitazione e protezione di idonee vie di transito per l’accesso alla postazione di comando della macchina; idoneo posizionamento del tondo sugli eventuali piani di carico e scarico della macchina.

2- Idonei DPI (indicate scarpe con puntale protetto).

b-Procedurali: rispetto dei percorsi.

 

Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-

No.

 

Capitolo 7-”riferimenti legislativi”

- Vie di transito: artt.8-11 DPR 547/55;

- DPI: artt.377-384 DPR547/55 e art.43 Dlgs626/94 (All.V: scarpe: assimilabile a “Lavori di

  movimentazione e stoccaggio” in quanto lavoro all’aperto).

 

Capitolo 8- Il rischio esterno

No.

 

 

FASE 3 - FINITURA DEI TRONCHI

Rischio 3.1. Rischi per la sicurezza.

Rischio 3.1.1. Rischi strutturali

3.1.1.1. Vie di transito

3.1.1.1.2. Ingombri da ostacoli mobili.

 

Capitolo 3-”il fattore rischio”-

Laddove le vie di transito di accesso alla postazione di comando siano adiacenti alle rampe di carico e scarico automatiche della macchina, può verificarsi il rischio di investimento di addetti da parte di tronchi in movimento.

A- Risultati dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 8 casi su 177 (4.51%).

 

Capitolo 4-”il danno atteso”-

Traumatismi anche gravi per investimento di parti del corpo dell’addetto da tronchi in movimento.

 

Valutazione del rischio: R4: medio (poco probabile con danni gravi).

 

Capitolo 5-”gli interventi”-

a-Tecnici:

1- Identificazione, delimitazione e protezione di idonee vie di transito per l’accesso alla postazione di comando della macchina; idoneo posizionamento del tondo sugli eventuali piani di carico e scarico della macchina.

2- Idonei DPI (indicate scarpe con puntale protetto).

b-Procedurali: rispetto dei percorsi; divieto di accesso alla postazione di comando a macchina in funzione, senza il consenso dell’operatore, che preventivamente escluderà i movimenti pericolosi.

 

Valutazione del rischio: medio (probabilità scarsa con danno grave-gravissimo).

 

Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-

No.

 

Capitolo 7-”riferimenti legislativi”

- Vie di transito: artt.8-11 DPR 547/55;

- DPI: artt.377-384 DPR547/55 e art.43 Dlgs626/94 (All.V: scarpe: assimilabile a “Lavori di

  movimentazione e stoccaggio” in quanto lavoro all’aperto).

 

Capitolo 8- Il rischio esterno

No.

 

 

FASE 3 - FINITURA TRONCHI

Rischio 3.1. Rischi per la sicurezza.

Rischio 3. 1.1. Rischi strutturali

3.1.1.1 Vie di transito

3.1.1.1.3. Investimenti e caduta di gravi da luoghi elevati

 

Capitolo 3-”il fattore rischio”-

In caso di sganciamento del tondo dalla presa della pinza dell’automezzo per inefficienza strutturale della stessa o per instabilità del mezzo e del carico, nonchè in caso di rotolamento di tronchi malposizionati sugli eventuali piani di carico e scarico della macchina, questi possono investire l’operatore o altri addetti che transitino nelle vicinanze.

 A- Risultati dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 15 casi su 177 (8.47%).

 

Capitolo 4-”il danno atteso”-

Traumatismi anche gravi da schiacciamento per caduta di gravi dall’alto.

 

Valutazione del rischio: R5.5: medio-alto (probabile con danni gravi o gravissimi).

 

Capitolo 5-”gli interventi”-

a-Tecnici:

1- Movimentazione meccanica

    Verifiche e manutenzioni periodiche del mezzo di sollevamento.

2- Tondatura

     Idonee guide sui piani di carico e scarico contro il rischio di  fuoruscita dei tronchi.

3- Idonei DPI (indicate scarpe con puntale protetto).

b-Procedurali:

1- Movimentazione meccanica

    Divieto di percorsi impropri; adeguata guida del mezzo e idoneo posizionamento del carico;

    corrette procedure di movimentazione meccanica dei tronchi e di loro posizionamento sulla

     macchina o sui suoi eventuali piani di carico e scarico.

2- Tondatura

     Divieto di percorsi impropri sulla macchina; divieto di accesso alla postazione di comando ad

     impianto in funzione, senza il consenso dell’operatore, che preventivamente provvederà ad

     escludere i movimenti pericolosi.

 

Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-

No.

 

Capitolo 7-”riferimenti legislativi”

- Mezzi di movimentazione meccanica: artt.168-169 DPR547/55.

- Vie di transito: artt.8-11 DPR 547/55.

- DPI: artt.377-384 DPR547/55 e art.43 Dlgs626/94 (All.V: scarpe: assimilabile a “Lavori di

  movimentazione e stoccaggio” in quanto lavoro all’aperto).

 

Capitolo 8- Il rischio esterno

No.

 

 

FASE 3 - FINITURA DEI TRONCHI

Rischio 3 .1. Rischi per la sicurezza.

Rischi 3. 1.1. Rischi strutturali

3.1.1.1. Vie di transito

3.1.1.1.4. Caduta di persone in piano per inciampo o scivolamenti

 

Capitolo 3-”il fattore rischio”-

L’operatore può scivolare o inciampare, specialmente in presenza di terreno bagnato o di ingombri, nel transito sulle vie di accesso  alla postazione di comando della macchina.

A- Risultati dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 21 casi su 177 (11.86%).

 

Capitolo 4-”il danno atteso”-

Traumatismi  per caduta di persone su terreno accidentato o per scivolamento.

 

Valutazione del rischio: R4.5: medio (altamente probabile con danno lieve o medio).

 

Capitolo 5-”gli interventi”-

a-Tecnici:

1-Identificazione, delimitazione e segnalazione di idonee vie di transito per l’accesso alla postazione di comando della macchina; indicata la pavimentazione con manutenzione delle stesse.

2- Idonei DPI (indicate scarpe con suola antiscivolo e puntale protetto).

b-Procedurali: rispetto dei percorsi.

 

Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-

No.

 

Capitolo 7-”riferimenti legislativi”

- Vie di transito: artt.8-11 DPR 547/55;

- DPI: artt.377-384 DPR547/55 e art.43 Dlgs626/94 (All.V: scarpe: assimilabile a “Lavori di

  movimentazione e stoccaggio” in quanto lavoro all’aperto).

 

Capitolo 8- Il rischio esterno

No.

 

 

FASE 3 - FINITURA DEI TRONCHI

Rischio 3.1. Rischi per la sicurezza.

Rischio 3.1.1. Carenze strutturali.

3.1.1.2. Superficie di lavoro

3.1.1.2.1. Spazi inadeguati delle postazioni di lavoro e dei passaggi.

 

Capitolo 3-”il fattore rischio”-

La postazione di comando (anche la eventuale cabina) ed i passaggi possono essere angusti con costrittività per l’operatore e rischi infortunistici aggiuntivi.

 

Capitolo 4-”il danno atteso”-

Disconfort da costrittività fisica ed organizzativa; rischio infortunistico accresciuto (vedi rischi precedenti delle vie di transito).

 

Valutazione del rischio: R2: lieve (poco probabile con danno lieve).

 

Capitolo 5-”gli interventi”-

a-Tecnici: corretto dimensionamento della postazione di lavoro, della eventuale cabina e dei passaggi.

 

Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-

No.

 

Capitolo 7-”riferimenti legislativi”

- Superfici di lavoro: artt.6-7 DPR303/56 e artt.8-11 DPR547/55.

 

Capitolo 8- Il rischio esterno

No.

 

 

FASE 3 - FINITURA DEI TRONCHI

Rischio 3.1. Rischi per la sicurezza.

Rischio 3.1.2. Carenza di sicurezza su macchine.

3.1.2.1. Protezioni inadeguate degli organi di trasmissione.

 

Capitolo 3-”il fattore rischio”-

In caso di presenza dell’addetto in prossimità degli eventuali piani di carico-scarico della macchina e dei rulli che consentono il rotolamento del tronco nell’area di lavoro, può verificarsi il rischio di contatti accidentali con gli organi di trasmissione del moto (rulli, ingranaggi, cinghie e catene).

A- Risultati dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 10 casi su 177 (5.64%).

 

Capitolo 4-”il danno atteso”-

Traumatismi anche gravi per contatto con gli organi di trasmissione del moto.

 

Valutazione del rischio: R5: medio (probabile con danno grave).

 

Capitolo 5-”gli interventi”-

a) Tecnici: organi di trasmissione del moto (rulli, ingranaggi, cinghie e catene) carterati laddove in posizione accessibile; disposivi contro l’avviamento accidentale della macchina; comandi della macchina dotati e di dispositivi di arresto di emergenza facilmente identificabili ed opportunamente dislocati.

b) Procedurali: divieto di regolazione e manutenzione degli organi di trasmissione o di avvicinamento agli stessi ad organi di trasmissione in movimento; divieto di accesso all’impianto in moto di altri addetti, se non con il consenso dell’operatore, che preventivamente escluderà i movimenti pericolosi.

 

Capitolo 6-”appalto a ditta esterna

No.

 

Capitolo 7-”riferimenti legislativi

- Organi di trasmissione: Artt.55-61 DPR547/55.

 

Capitolo 8- Il rischio esterno

No.

 

 

FASE 3 - FINITURA DEI TRONCHI

Rischio 3.1. Rischi per la sicurezza.

Rischio 3.1.2. Carenza di sicurezza su macchine.

3.1.2.2. Protezioni inadeguate degli organi di lavoro.

 

Capitolo 3-”il fattore rischio”-

Possibilità di contatto con gli organi lavoratori della macchina (braccio flottante e teste fresanti munite di coltelli) per avvicinamento da incongrue operazioni di regolazione e manutenzione della macchina.

A- Risultati dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 41 casi su 177 (23.16%) per il contatto con gli organi lavoratori in movimento e 10 su 177 (5.64%) per le proiezioni di schegge.

 

Capitolo 4-”il danno atteso”-

Traumatismi gravi e gravissimi per contatto con gli organi di lavoro.

 

Valutazione del rischio: R6: alto (altamente probabile con danno grave) per il contatto con organi lavoratori in movimento; R3: lieve (probabile con danno lieve) per la proiezione di schegge.

 

Capitolo 5-”gli interventi”-

a)Tecnici: protezione degli organi lavoratori della macchina ove accessibili; ripari contro la proiezione di materiali; dispositivi elettrici e/o meccanici di blocco collegati con gli organi di messa in moto e di movimento a controllo del corretto posizionamento delle protezioni (carter, cofanature, portelloni); dispositivi elettrici contro l’avviamento accidentale degli impianti; comandi degli impianti dotati di dispositivi di arresto di emergenza facilmente identificabili ed opportunamente dislocati.

b) Procedurali: divieto di manutenzione su organi lavoratori in movimento; divieto di accesso all’impianto in moto di altri addetti, se non con il consenso dell’operatore, che preventivamente escluderà i movimenti pericolosi.

 

Capitolo 6-”appalto a ditta esterna

No.

 

Capitolo 7-”riferimenti legislativi

- Organi di lavoro: artt.68-72-75 DPR547/55.

 

Capitolo 8- Il rischio esterno

No.

 

 

FASE 3 - FINITURA TRONCHI

Rischio 3.1. Rischi per la sicurezza.

Rischio 3.1.3. Rischio da carenza di sicurezza elettrica.

3.1.3.1. Non idoneità impianto elettrico.

 

Capitolo 3-”il fattore rischio”-

Rischio di elettrocuzione per gli operatori, dovuto a non idoneità o carente manutenzione (usura, rotture) dell’impianto elettrico, tenuto anche conto che la macchina è collocata all’esterno ed è quindi esposta all’azione degli agenti atmosferici (pioggia, gelo etc.).

A- Risultati dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 0 casi su 177.

 

Capitolo 4-”il danno atteso”-

Lesioni gravi o gravissime (ustioni, arresto cardiaco) da elettrocuzione sia per gli operatori direttamente interessati, sia per eventuali soccorritori che non adottino idonee procedure di sicurezza durante l’intervento.

 

Valutazione del rischio: R5: medio (poco probabile con danno gravissimo).

 

Capitolo 5-”gli interventi”-

a) Tecnici: valutazione di idoneità dell’impianto elettrico generale e della tondatrice (impianto elettrico almeno IP44), della presenza della messa sulla macchina e di un dispositivo di sgancio tensione generale.

b) Procedurali: corretta manutenzione elettrica.

 

Capitolo 6-”appalto a ditta esterna

Si: la manutenzione dell’impianto elettrico e tutti gli interventi specifici sono appaltati ad impiantisti specializzati esterni.

 

Capitolo 7-”riferimenti legislativi

- Impianti elettrici: Titolo VII DPR547/55 e artt.6-9 L46/90; nore CEI 64-8 e 20-13.

- Formazione: artt.21-22 Dlgs626/94.

- Appalti: art.7 Dlgs626/94.

 

Capitolo 8- Il rischio esterno.

No.

 

 

FASE 3 - FINITURA DEI TRONCHI

Rischio 3.1. Rischi per la sicurezza.

Rischio 3.1.4. Rischio di incendio.

3.1.4.1. Presenza di materiali infiammabili in uso.

 

Capitolo 3-”il fattore rischio”-

Rischio di incendio per presenza di materiale combustibile; l’evento può essere determinato da inneschi accidentali (sovracorrenti negli impianti elettrici generali o della macchina, mozziconi di sigaretta accesi, per mancanza di opportune distanze di sicurezza tra i depositi e  gli impianti per presenza nelle adiacenze di prodotti infiammabili, quali preservanti, impregnanti , vernici e solventi) o dolosi.

A- Risultati dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 0 casi su 177.

 

Capitolo 4-”il danno atteso”-

Lesioni gravi o gravissime (ustioni)

 

Valutazione del rischio: R4: medio (poco probabilità con danno grave) in quanto lavorazione in ambiente ampiamente comunicante con l’esterno e con sufficienti vie di fuga.

 

Capitolo 5-”gli interventi”-

a)Tecnici:

Realizzazione degli interventi tecnici ai fini della prevenzione incendi e del rilascio del CPI (Certificato Prevenzione Incendi) nei casi previsti; rete idrica antincendio (manichette antincendio UNI45: idranti con portata d’acqua sufficiente per almeno 120 minuti da acquedotto o riserva d’acqua).

1- Stoccaggi provvisori 

Stoccaggi provvisori ubicati ad opportuna distanza dagli impianti (circa 15m); rete idrica antincendio (manichette antincendio UNI45); stoccaggio di eventuali prodotti infiammabili in idonei locali chiusi, naturalmente ventilati e di idonea resistenza al fuoco.

2- Impianti

Impianto elettrico generale e della macchina idonei e manutenzione degli stessi; aspirazione sulla zona di lavoro della macchina onde asportare le polveri prodotte (per il rischio che particelle fini restino a contatto con organi lavoratori surriscaldati); pulizia giornaliera dell’area di lavoro e della macchina (onde asportare le polveri anche fini dal contatto con gli organi lavoratori).

 

 b) Procedurali:

Realizzazione delle procedure ai fini della prevenzione incendi e del rilascio del CPI nei casi previsti.

1- Stoccaggi provvisori

Rispetto delle aree di deposito e pulizia periodica delle stesse; informazione e formazione di tutti i lavoratori sulle procedure di emergenza ed evacuazione e sui rapporti con la squadra di prevenzione antiincendio ed evacuazione dell’azienda; informazione e formazione dei componenti della squadra di prevenzione antincendio ed evacuazione sulle procedure di intervento ordinario e straordinario.

2 Impianti

Divieto di  utilizzo di apparecchi di riscaldamento a fiamma (a segatura o ad altro combustibile) e di stoccaggio non protetto di prodotti infiammabili; permessi di lavoro a caldo (saldatura etc.). 

 

c) Organizzativi:

Inoltro richiesta ai Vigili del Fuoco al fine dell’ottenimento del CPI nei casi prevsiti; creazione squadra prevenzione antiincendio ed evacuazione; redazione del piano di emergenza antincendio ed evacuazione; attività di vigilanza sull’area di lavoro da parte degli operatori addetti alle lavorazioni della fase.

 

Capitolo 6-”appalto a ditta esterna

No.

 

Capitolo 7-”riferimenti legislativi”

a- Competenze VVFF:

- CPI: art.4 L966/65 e Decreto Interministeriale 16/2/82 (voce 46): obbligo CPI sopra i 500q. in

   deposito (sono esclusi i depositi esterni con distanze di sicurezza non inferiori ai 100m).

- Criteri generali di prevenzione incendi: DM 10.03.98 n.64.

b- Competenze ASL:

- Tecniche di intervento antincendio: artt.34-36-37 DPR 547/55

- Organizzazione squadre intervento: artt.12-13-14 Dlgs 626/94

 

Capitolo 8- Il rischio esterno.

Esiste la possibilità di propagazione dell’incendio agli insediamenti civili circostanti con possibili danni a cose e persone.

 

 

FASE 3 - FINITURA DEI TRONCHI

Rischio 3.2.Salute e igienico-ambientali.

Rischio 3. 2.1. Agenti chimici

3.2.1.1. Rischio inalatorio

3.2.1.1.1. Polveri.

 

Capitolo 3-”il fattore rischio”-

La polvere è prodotta dal contatto del tronco con gli organi di lavoro nella tornitura. La valutazione del rischio dipende ovviamente dal tipo di legno utilizzato. In provincia di Sondrio la materia prima è costituita quasi esclusivamente da legni morbidi (conifere) : in questo caso i livelli di rischio e di esposizione, pur condizionati dalla meteorologia del luogo ed in particolare da umidità e ventilazione, sono da considerarsi trascurabili (PT<1mg/m3 su un TLV di 5 mg/m3), anche per la dimensione prevalentemente grossolana delle particelle e per la collocazione esterna delle tondatrici. Laddove si utilizzino invece legni duri (Faggio, Quercia etc.)il giudizio deve essere più cautelativo per le dimostrate proprietà mutagene di tali legni (TLV 1mg/m3).

 

 

Capitolo 4-Il danno atteso

a-      Legni morbidi (conifere): Teorica possibilità di patologia irritativa ed allergica delle vie respiratorie;

b-     Legni duri (faggio, quercia etc): anche epistassi e mutagenesi delle cavità nasali e paranasali; per alcuni legni esotici (mansonia, teak, etc) anche effetti tossici (aritmie, iperpilessia, oliguria) da componenti naturali (glucoside e saponina)

 

Valutazione del rischio:

a-      Legni morbidi (conifere): R3: lieve (poco probabile con danno medio) per il rischio allergico; R1: trascurabile (improbabile con danno lieve) per quello irritativo, in quanto da polveri grossolane in ambiente esterno.

b-      Legni duri (faggio, quercia etc): R5: medio (poco probabile con danno gravissimo).
 

Capitolo 5-Gli interventi.

a) Tecnici:

1- Asfaltatura delle vie di transito con periodica pulizia delle stesse; cabinatura condizionata degli

    automezzi.

2- Idonei DPI (consigliata mascherina antipolvere) nella sezionatura con motosega.

b) Organizzativi:

1- Sorveglianza sanitaria soprattutto ad esposizione a polveri di legni duri

 

Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-

No.

 

Capitolo 7-”riferimenti legislativi”

-         Polveri: art.21 DPR 303/54.

-         Cancerogeni e mutageni: artt. 63-66-69-70-71 Dlgs 626/94;

-         Dl 66/2000; in riferimento a Elenco LEGNI DURI IARC/95;

 

Capitolo 8- Il rischio esterno

Possibile inquinamento ambientale esterno per sollevamento delle polveri da azione eolica e da movimentazione di automezzi. Rispetto limiti L203/88 per polveri totali di piazzale (All.6 Decr.Intermin.12/07/90).

 

 

FASE 3 - FINITURA DEI TRONCHI

Rischio 3.2. Salute e igienico-ambientali.

Rischio 3. 2.2. Agenti fisici

3.2.2.1. Rumore

 

Capitolo 3-”il fattore rischio”-

Il rumore è provocato da: contatto del tronco con gli organi lavoratori, motore della macchina, sussulti del tronco sui rulli del nastro trasportatore e del piano di scarico della macchina. 

I livelli di rumorosità (Leq) sono definibili come elevati (85-90dBA) sulla tondatrice; i livelli di esposizione dell’addetto (Lepd ) risultano conseguentemente elevati (85-90dBA).

A- Risultati dell’indagine campionaria:

a- Leq:

- tondatrice:  88.5dBA.

b- Lepd:

 - addetto alla tondatrice : 87.2dBA.

 

Capitolo 4-Il danno atteso

Ipoacusia professionale da rumore.

 

Valutazione del rischio: R6: alto (altamente probabile con danno grave).

 

Capitolo 5-Gli interventi.

a)Tecnici:

1- Cabinatura della postazione di comando con vetri antirumore; manutenzione degli organi di trasmissione del moto e degli organi lavoratori.

2- Idonei DPI: messa a disposizione di otoprotettori (salvo diversa specifica valutazione del rischio ex Dlgs.277/91).

b)Procedurali: limitare la presenza di altri addetti nell’area dell’impianto.

c) Organizzativi: sorveglianza sanitaria biennale (salvo diversa specifica valutazione del rischio ex DLgs277/91).

 

Capitolo 6-”appalto a ditta esterna

No.

 

Capitolo 7-”riferimenti legislativi

- Rumore: artt.40-43-44 DL.gs277/91

 

Capitolo 8-Il rischio esterno

Probabile inquinamento acustico dell’area circostante: valutazione e rispetto dei limiti ex L447/95.

 

 

FASE 3 - FINITURA DEI TRONCHI

Rischio 3.2. Salute e igienico-ambientali.

Rischio 3.2.2. Agenti fisici

3.2.2.2. Microclima

 

Capitolo 3-”il fattore rischio”-

Spesso la postazione di comando non risulta cabinata e quindi la lavorazione si svolge all’aperto, con conseguente rischio microclimatico determinato dalla metereologia del luogo.

 

Capitolo 4-”il danno atteso”-

Patologie da perfrigerazione, in particolare alte vie respiratorie.

 

Valutazione del rischio: R3: lieve (probabile con danno lieve).

 

Capitolo 5-”gli interventi”-

a)Tecnici:

1- Cabinatura climatizzata della postazione di comando.

2- Idonei DPI (indicati giubbotto impermeabile e scarpe con suola antiscivolo in quanto le operazioni vengono svolte all’aperto).

 

Capitolo 6-”appalto a ditta esterna

No.

 

Capitolo 7-”riferimenti legislativi

- DPI: artt. 377-379 DPR547/55.

 

Capitolo 8- Il rischio esterno

No.

 

 

FASE 3 - FINITURA DEI TRONCHI

Rischio 3.2. Salute e igienico-ambientali.

Rischio 3.2.3. Agenti biologici

3.2.3.1. Batteri (tetano).

 

Capitolo 3-”il fattore rischio”-

Durante la tornitura del tronco schegge di legno, potenzialmente contaminate da Clostridium tetani, possono infiggersi nella cute del personale presente nell’area di lavoro.

 

Capitolo 4-”il danno atteso”-

Patologia infettiva (tetano) da infissione nella cute di schegge contaminate.

 

Valutazione del rischio: R4: medio (improbabile con danno gravissimo).

 

Capitolo 5-”gli interventi”-

Vaccinazione antitetanica obbligatoria (ciclo di base e richiami)

 

Capitolo 6-”appalto a ditta esterna

No.

 

Capitolo 7-”riferimenti legislativi

- Vaccinazione selettiva obbligatoria: L.292/63 modificata con L.419/68

 

Capitolo 8- Il rischio esterno

No.

 

 

FASE 3 - FINITURA TRONCHI

Rischio 3.3. Rischi trasversali e organizzativi

Rischio 3.3.1. Organizzazione del lavoro

3.3.1.1. Manutenzione degli impianti

 

Capitolo 3-”il fattore rischio”-

Manutenzione della macchina: vedi Rischio 3.1.1.1.1. Ingombri da ostacoli fissi; 3.1.1.1.2. Ingombri da ostacoli mobili; 3.1.1.1.3. Caduta di gravi da luoghi elevati; 3.1.1.1.4. Caduta di persone in piano per inciampo o scivolamento; 3.1.2.1. Protezione inadeguata degli organi di trasmissione; .3.1.2.2.  Protezione inadeguata organi di lavoro.

 

Capitolo 4-”il danno atteso”-

Vedi Rischi sopraelencati.

 

Valutazione del rischio: vedi rischi sopraelencati.

 

Capitolo 5-”gli interventi”-

Vedi Rischi sopraelencati: in ogni caso divieto di manutenzione manuale a macchina in funzione.

 

Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-

No.

 

Capitolo 7-”riferimenti legislativi

- Manutenzione: vedi Rischi sopraelencati; artt.48-49 DPR547/55.

 

Capitolo 8- Il rischio esterno

No.