FASE
5 - TAGLIO DELLE TAVOLE
Capitolo 1- La fase di lavorazione.
Descrizione
La
lavorazione consiste nel taglio
longitudinale di travi e tavole,
regolarizzandone i profili o ricavandone listelli.
La fase si
articola in due sottofasi:
a) Refilatura delle tavole
La lavorazione
consiste nel taglio longitudinale dei bordi laterali delle tavole per
regolarizzarne i margini.
b) Taglio di travi e tavole
La lavorazione
consiste nel taglio longitudinale di travi e tavole al fine di ricavarne sezioni
o listelli di dimensioni desiderate.
Modalità
esecutive
a)
Refilatura
1- Impianti automatici
L’operatore aziona e governa dal pulpito
di comando l’impianto, prima asservendo il pezzo dalla rampa di carico alla
macchina e poi guidando un separatore orientabile per dividere le tavole dagli
scarti da conferire alla cippatura.
2- Impianti semiautomatici
L’operatore aziona (con comando a pedale
o a pulsantiera) la rampa di carico collegata alla segatronchi e dal refendino,
facendo depositare per caduta ogni singola tavola su un piano di deposito;
procede quindi a movimentare manualmente ogni pezzo al nastro di
ingresso alla refilatrice, accompagnando manualmente il pezzo fino alle guide
di contenimento, che lo trasportano agli organi lavoratori; quindi governa il
separatore orientabile sul nastro di scarico come da precedente descrizione.
b)
Taglio longitudinale di travi e tavole
L’operatore inserisce manualmente i travi
o le tavole sul nastro di ingresso della sezionatrice multilame, precedentemente
azionata, che trasferisce il pezzo agli organi lavoratori e quindi al nastro di
uscita.
Luogo
di lavoro
a)
Refilatura: poichè la
refilatrice è di solito collegata da una linea di trasporto alla segatronchi ed
al refendino, la lavorazione viene svolta nello stesso reparto.
b)
Taglio longitudinale di travi e tavole:
poichè il multilame non è di norma collegato ad altri impianti, la lavorazione
può essere effettuata anche in reparto diverso da quello di segagione.
Capitolo
2 - Le attrezzature e le macchine
a) Refilatrice
Mediante taglio
longitudinale regolarizza i margini
delle tavole.
1- Impianti
automatici:
L’impianto è
composto da pulpito di comando, nastro di carico collegato alla segatronchi ed al
refendino, corpo macchina segregato che monta due seghe circolari in posizione
laterale per refilare i margini delle tavole, nastro di uscita con listello
metallico orientabile che consente la separazione delle tavole dagli scarti,
che per caduta vengono avviati all’impianto di cippatura.
La postazione di comando è spesso
cabinata e quasi sempre cabinabile, salvo scarsa disponibilità di spazio.
2-
Impianti semiautomatici
L’impianto
è costituito da due componenti distinte: la rampa di carico e la refilatrice.
2.1.
Rampa di carico
Collocata lateralmente alla postazione
di lavoro, comprende un nastro di avanzamento, collegato
più o meno direttamente alla
segatronchi ed al refendino, azionato da un comando a pedale o a
pulsante, ed un piano di deposito per
la raccolta delle tavole, che vengono movimentate
manualmente alla refilatrice.
2.2.
Refilatrice
Collocata in posizione frontale alla
postazione di lavoro, comprende un nastro di entrata, guide di
trasporto e contenimento del pezzo alla
zona di taglio, un corpo macchina segregato che monta
due seghe circolari in posizione
laterale per refilare i margini delle tavole, un nastro di uscita con
separatore.
Sono tuttavia presenti anche versioni
diverse di refilatrice, in cui sono gli organi lavoratori a
muoversi verso il pezzo: in questo caso
le tavole vengono posizionate su un banco di lavoro
munito di rotaie in cui scorre il
carrello portalame.
b) Sezionatrice multilame
Realizza tagli
longitudinali per la produzione di travetti e listelli a partire da travi o
tavole.
La macchina è
composta da una postazione di comando, da un corpo macchina cofanato, da un
piano di deposito in entrata ed in uscita e da un nastro trasportatore dei
pezzi agli organi lavoratori.
Il corpo
macchina è costituito da un motore e da organi lavoratori rotanti che montano
come utensili seghe circolari di numero ed orientamento variabile a seconda del
taglio multiplo desiderato.
FASE
5 - TAGLIO DELLE TAVOLE
Rischio 5.1. Rischi per la sicurezza.
Rischio 5.1.1. Rischi strutturali
5.1.1.1. Vie di transito
5.1.1.1.1. Ingombri da ostacoli fissi.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
L’operatore può
venire a contatto in modo accidentale con parti sporgenti delle assi o degli
impianti durante il transito sulle vie di accesso alle postazione di comando o
ai componenti degli impianti stessi.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 10 casi su 177
(5.64%).
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Traumatismi per urto di parti del corpo degli operatori
contro materiali o parti sporgenti degli impianti.
Valutazione del rischio:
R3: lieve (probabile con danno lieve).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a-Tecnici:
1-
Individuazione, delimitazione e segnalazione di idonee vie di transito per
l’accesso alle postazioni di
comando degli impianti, adeguatamente
distanti e protette dalle zone di movimentazione e di
lavorazione.
2- Idonei DPI
(indicate scarpe con puntale protetto).
b-Procedurali: rispetto dei percorsi.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Vie di
transito: artt.8-11 DPR 547/55;
- DPI:
artt.377-384 DPR547/55 e art.43 Dlgs626/94 (All.V: scarpe: assimilabile a
“Lavori di
movimentazione e stoccaggio” in quanto
attività compresente sull’impianto).
Capitolo 8- Il rischio esterno.
No.
FASE 5 - TAGLIO DELLE TAVOLE
Rischio 5.1. Rischi per la sicurezza.
Rischi 5.1.1. Rischi strutturali
5.1.1.1. Vie di transito
5.1.1.1.2. Ingombri da ostacoli mobili
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
1- Rampe di
carico e scarico: laddove le vie di transito di accesso alle postazioni di
comando siano adiacenti alle rampe automatiche degli impianti, può verificarsi
il rischio di investimento di addetti da parte di tavole in movimento.
2- Linee di
trasporto: in caso le vie di transito alle postazioni di comando o a componenti
degli impianti attraversino le linee di trasporto, può verificarsi il rischio
di investimento degli addetti da parte di travi e tavole.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 8 casi su 177
(4.51%).
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Traumatismi
anche gravi per investimento di parti del corpo degli addetti da parte di travi
e tavole in movimento.
Valutazione del rischio:
R4: medio (poco probabile con danno grave).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a-Tecnici:
1- Rampe di
carico e scarico:
- Identificazione, delimitazione e
protezione di idonee vie di transito per l’accesso alle postazioni di
comando degli impianti.
- Idonei DPI (indicate scarpe con puntale
protetto).
2- Linee di
trasporto:
- Protezione degli attraversamenti delle
linee (passaggi sopraelevati e ponti con parapetti idonei;
cancelletti apribili solo ad impianti non
in funzione o dispositivi elettrici di arresto delle linee
all’apertura dei cancelli o al passaggio
di persone etc.); dispositivi di segnalazione di presenza ai
conduttori degli impianti per consentire
il fermo delle linee e l’apertura dei cancelletti negli
attraversamenti.
-
Idonei DPI (indicate scarpe con puntale protetto).
b-Procedurali:
1- Rampe di
carico e scarico: rispetto dei percorsi; divieto di accesso alla postazione di
comando ad
impianti in funzione, senza il consenso
dell’operatore che escluderà i movimenti pericolosi..
2- Linee di
trasporto: rispetto dei percorsi; procedure di segnalazione di presenza ai
conduttori degli
impianti per consentire il fermo delle
linee e l’apertura dei cancelletti negli attraversamenti
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Vie di
transito: artt.8-11 DPR 547/55.
- Formazione:
artt.21-22 DLgs626/94.
- DPI:
artt.377-384 DPR547/55 e art.43 Dlgs626/94 (All.V: scarpe: assimilabile a
“Lavori di
movimentazione e stoccaggio” in quanto
attività compresente sull’impianto).
Capitolo 8- Il rischio esterno.
No.
FASE 5 - TAGLIO DELLE TAVOLE
Rischio 5.1. Rischi per la sicurezza.
Rischi 5.1.1. Rischi strutturali
5.1.1.1. Vie di transito
5.1.1.1.3. Caduta di gravi da luoghi elevati.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
In caso di
fuoriuscita di travi e tavole dalle linee di trasporto, queste possono
investire gli operatori che transitino nelle vicinanze o che stazionino nelle
postazioni di lavoro. Nelle refilatrici semiautomatiche è inoltre possibile la
caduta di tavole provenienti dalla segatronchi o dal refendino dalla rampa di
carico direttamente sulla postazione di lavoro, investendo l’addetto.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 15 casi su 177
(8.47%).
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Traumatismi da
schiacciamento per caduta di gravi dall’alto.
Valutazione del rischio:
R5.5: medio-alto (probabile con danno grave o gravissimo).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a-Tecnici:
1- Linee di
trasporto: guide e protezioni contro il deragliamento di travi e tavole;
2- Refilatrice
semiautomatica: ripari di contenimento anticaduta sul piano di deposito per lo
scarico delle tavole provenienti dalla segatronchi e dal refendino ed adeguato
dimensionamento dello stesso; comando ad uomo presente (singolarizzatore a
pulsantiera o a pedale) del nastro della rampa di carico sul piano di deposito.
3- Idonei DPI
(indicate scarpe con puntale protetto).
b-Procedurali: rispetto dei percorsi e divieto di
percorsi impropri sugli impianti; nelle refilatrici semiautomatiche vincolo
allo scarico di una tavola per volta.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Vie di transito:
artt.8-11 DPR 547/55.
- Formazione:
artt.21-22 DLgs626/94.
- DPI:
artt.377-384 DPR547/55 e art.43 Dlgs626/94 (All.V: scarpe: assimilabile a
“Lavori di
movimentazione e stoccaggio” in quanto
attività compresente sull’impianto).
Capitolo 8- Il rischio esterno.
No.
FASE 5 - TAGLIO DELLE TAVOLE
Rischio 5.1. Rischi per la sicurezza.
Rischi 5.1.1. Rischi strutturali
5.1.1.1. Vie di transito
5.1.1.1.4. Caduta di persone in piano per
inciampo o scivolamento.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
L’operatore può
scivolare o inciampare, specialmente in presenza di percorsi angusti, bagnati o
con ingombri, nel transito di accesso alle postazioni di comando o a componenti
degli impianti.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 21 casi su 177
(11.86%).
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Traumatismi per caduta di persone su terreno accidentato
o per scivolamento.
Valutazione del rischio:
R4.5: medio (altamente probabile con danno medio-lieve).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a-Tecnici:
1-
Individuazione, delimitazione, segnalazione di idonee vie di transito per
l’accesso alle postazioni di comando e a componenti degli impianti; scale fisse
e passerelle di accesso alle postazioni di comando e a componenti degli impianti
idonee (parapetti normali, consigliato pavimento grigliato o zigrinato
antisdrucciolo) e manutenzione delle stesse.
2- Idonei DPI
(indicate scarpe con suola antiscivolamento e puntale protetto).
b-Procedurali: rispetto dei percorsi; procedure di
segnalazione di presenza ai conduttori degli impianti per consentire il fermo
delle linee e l’apertura dei cancelletti negli attraversamenti.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Vie di transito:
artt.8-11 DPR547/55 e art.7 DPR303/56.
- Formazione:
artt.21-22 DLgs626/94.
- DPI:
artt.377-384 DPR547/55 e art.43 Dlgs626/94 (All.V: scarpe: assimilabile a
“Lavori di
movimentazione e stoccaggio” in quanto
attività compresente sull’impianto).
Capitolo 8- Il rischio esterno.
No.
FASE 5 - TAGLIO DELLE TAVOLE
Rischio 5.1. Rischi per la sicurezza.
Rischi 5.1.1. Rischi strutturali
5.1.1.1. Vie di transito
5.1.1.1.5. Caduta di persone da luoghi elevati.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Caduta di persone
da scale e passerelle di accesso alle postaziobni di comando o a componenti degli impianti non protetti o durante
percorsi impropri sugli impianti.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 9 casi su 177
(5.08%).
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Traumatismi anche gravi per caduta di persone
dall’alto..
Valutazione del rischio:
R4.5: medio (probabile con danno medio-grave).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a-Tecnici: parapetti idonei e completi su scale
fisse e passerelle di transito.
b-Procedurali: divieto di percorsi impropri
sull’impianti.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Vie di
transito: artt.11-16-.26-27 DPR547/55.
Capitolo 8- Il rischio esterno.
No.
FASE 5 - TAGLIO DELLE TAVOLE
Rischio 5.1. Rischi per la sicurezza.
Rischio 5.1.1. Rischi strutturali
5.1.1.2. Superficie di lavoro
5.1.1.2.1. Spazi inadeguati delle postazioni di
lavoro e dei passaggi.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Le postazioni di
lavoro (soprattutto le cabine) ed i passaggi possono avere superfici
insufficienti o essere confinati in spazi angusti con costrittività per
l’operatore e rischi infortunistici aggiuntivi.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Disconfort da
costrittività fisica ed organizzativa; rischio infortunistico accresciuto (vedi
rischi vie di transito).
Valutazione del rischio:
R2: lieve (poco probabile con danno lieve).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a-Tecnici: corretto dimensionamento delle
superfici delle postazioni di lavoro, delle cabine e dei passaggi.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Superfici di
lavoro: artt.6-7 DPR303/56.
Capitolo 8- Il rischio esterno.
No.
FASE 5 - TAGLIO DELLE TAVOLE
Rischio 5.1. Rischi per la sicurezza.
Rischio 5.1.1. Rischi strutturali
5.1.1.2. Uscite di sicurezza
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Non adeguato
numero e dimensionamento delle uscite di sicurezza o difficoltà di raggiungere le
stesse, anche per ostacoli sulle vie di fuga, in caso di incendio o altra
emergenza interna o esterna.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: 0 casi su 177.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Danni gravi o
gravissimi per impossibilità di evacuazione (ustioni, asfissia da inalazione di
fumi e gas nocivi come CO ed HCN. Per altre emergenze (alluvioni, terremoti
etc) i danni sono correlati alla magnitudo dell’evento ed al numero di perosne
presenti.
Valutazione del rischio:
R4.5: medio (poco probabile con danno grave o gravissimo).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a-Tecnici:
Dotazione di
uscite di sicurezza in numero e dimensioni idonee al rischio d’incendio
dell’attività, apribili verso l’esterno, mantenute aperte durante le
lavorazioni, dotate di maniglione antipanico e di idonea segnaletica,
preferibilmente con illuminazione di sicurezza; vie di fuga di dimensioni idonee, con segnaletica
orizzontale e verticale e non ingombrate da ostacoli lungo il percorso.
b- Procedurali:
Informazione e formazione
dei lavoratori sull’evacuazione e sui riferimenti alla squadra antincendio ed
evacuazione; informazione e formazione dei componenti della squadra antincendio
ed evacuazione alle misure di emergenza.
c- Organizzativi
Redazione del
Piano di evacuazione e creazione della squadra di prevenzione incendi ed
evacuazione.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Uscite di
sicurezza: art.13 DPR547/55 e art.3 Decr.Intermin.10/03/98.
Capitolo 8- Il rischio esterno
No.
FASE 5 - TAGLIO DELLE TAVOLE
Rischio 5.1. Rischi per la sicurezza.
Rischio 5.1.2. Carenza di sicurezza su macchine.
5.1.2.1. Protezioni inadeguate degli organi di
trasmissione.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
- Possibilità di
contatti accidentali con gli organi di trasmissione (rulli, ingranaggi, perni,
cinghie e
catenarie) in caso di presenza degli
addetti in prossimità dei nastri trasportatori.
- Possibilità di
contatto con gli organi di trasmissione del moto per incongrue operazioni di
regolazione e manutenzione sugli impianti.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 10 casi su 177
(5.64%).
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Traumatismi
anche gravi per contatto con gli organi di trasmissione del moto in movimento.
Valutazione del rischio:
R5: medio (probabile con danno grave).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a)Tecnici:
1- Nastri
trasportatori: organi di trasmissione del moto (ingranaggi, perni, cinghie e catenarie
dei nastri trasportatori e delle rampe di carico e scarico) carterati laddove
accessibili.
2- Impianti in
genere: cofanatura degli organi di trasmissione del moto presenti sul corpo
macchina o protezione degli stessi ove accessibili; dispositivi elettrici e/o
meccanici di blocco collegati con gli organi di messa in moto e di movimento a
controllo del corretto posizionamento delle protezioni (cofanatura,
portelloni); dispositivi elettrici contro l’avviamento accidentale degli
impianti; comandi degli impianti dotati di dispositivi di arresto di emergenza
facilmente identificabili ed opportunamente dislocati.
3- Impianti
semiautomatici: dispositivo elettrico o meccanico di arresto (barra di
arresto), attivato da parti del corpo dell’operatore che entrano in contatto
con la stessa in caso di trascinamento verso gli organi di trasmissione (rulli
di presa).
b)Procedurali: divieto di regolazione e manutenzione
ad organi di trasmissione in movimento; divieto di accesso alla postazione di
comando ad impianti in funzione, senza il consenso dell’operatore che escluderà
i movimenti pericolosi
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi
- Organi di
trasmissione del moto: artt.55-61-72 DPR547/55.
- Formazione:
artt.21-22 DLgs626/94.
Capitolo 8- Il rischio esterno.
No.
FASE 5 - TAGLIO DELLE TAVOLE
Rischio 5.1. Rischi per la sicurezza.
Rischio 5.1.2. Carenza di sicurezza su macchine.
5.1.2.2. Protezioni inadeguate degli organi di
lavoro.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Possibilità di
contatto con organi lavoratori per incongrue operazioni di regolazione e
manutenzione sugli impianti; proiezione di schegge.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 41 casi su 177 (23.16%)
per il contatto con organi lavoratori in movimento; 10 su 177 (5.64%) di
proiezione di schegge.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Traumatismi
gravi e gravissimi per contatto con gli organi di lavoro.
Valutazione del rischio:
R6.5: alto-altissimo per il contatto con organi lavoratori in movimento
(altamente probabile con danno grave o gravissimo); R3: lieve per la proiezione
di schegge (probabile con danno lieve).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a)Tecnici:
1- Impianti in
genere:
1.1. Contatto
organi di lavoro in movimento: cofanatura degli organi di lavoro presenti nel
corpo macchina o protezione deglòi stessi ove accessibili; dispositivi
elettrici e/o meccanici di blocco collegati con gli organi di messa in moto e
di movimento, a controllo del corretto posizionamento delle protezioni
(cofanatura e portelloni); dispositivi elettrici contro l’avviamento
accidentale degli impianti; comandi degli impianti dotati di dispositivi di
arresto di emergenza facilmente identificabili ed opportunamente dislocati.
1.2. Proiezione
di schegge: cabinatura della postazione di lavoro ove possibile, cofanatura del
corpo macchina e ripari della postazione di lavoro.
2- Impianti
semiautomatici: dispositivo elettrico o meccanico di arresto (barra di
arresto), attivato da parti del corpo dell’operatore che entrano in contatto
con la stessa in caso di trascinamento verso gli organi lavoratori.
b)Procedurali: divieto di regolazione e manutenzione
ad organi di lavoro in movimento; divieto di accesso alla postazione di comando
ad impianti in funzione, senza il consenso dell’operatore che escluderà i
movimenti pericolosi.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi
- Organi di
lavoro: artt.68-72-75 DPR547/55.
- Formazione:
artt.21-22 Dlgs626/94.
Capitolo 8- Il rischio esterno.
No.
FASE 5 - TAGLIO DELLE TAVOLE
Rischio 5.1. Rischi per la sicurezza.
Rischio 5.1.3. Rischio da carenza di sicurezza
elettrica.
5.1.3.1. Non idoneità impianto elettrico.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Rischio di elettrocuzione
per gli operatori, dovuto a non idoneità o carente manutenzione (usura,
rotture) dell’impianto elettrico generale e delle macchine.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 0 casi su 177.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Lesioni gravi o
gravissime (ustioni, arresto cardiaco) da elettrocuzione sia per gli operatori
direttamente interessati, sia per eventuali soccorritori che non adottino
idonee procedure di sicurezza durante l’intervento.
Valutazione del rischio:
R5: medio (poco probabile con danno gravissimo).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a) Tecnici: valutazione di idoneità dell’impianto
elettrico generale e delle macchine (impianto elettrico almeno IP44), della
presenza della messa sulle macchine e di un dispositivo di sgancio tensione
generale.
b) Procedurali: corretta manutenzione elettrica.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
Si: la
manutenzione dell’impianto elettrico e tutti gli interventi specifici sono
appaltati ad impiantisti specializzati esterni.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi
- Impianti
elettrici: Titolo VII DPR547/55 e artt.6-9 L46/90; nore CEI 64-8 e 20-13.
- Formazione:
artt.21-22 Dlgs626/94.
- Appalti: art.7
Dlgs626/94.
Capitolo 8- Il rischio esterno.
No.
FASE 5 -TAGLIO DELLE TAVOLE
Rischio 5.1.Rischi per la sicurezza.
Rischio 5.1.4.Rischio di incendio.
5.1.4.1 Presenza di materiali infiammabili in
uso.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Rischio di
incendio per presenza di materiale combustibile; l’evento può essere
determinato da inneschi accidentali (sovracorrenti negli impianti elettrici
generali o della macchina, mozziconi di sigaretta accesi, per mancanza di
opportune distanze di sicurezza tra i depositi e gli impianti o per presenza
nelle adiacenze di prodotti infiammabili, quali preservanti, impregnanti ) o
dolosi.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 0 casi su 177.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Lesioni gravi o
gravissime (ustioni)
Valutazione del rischio:
R4.5: medio (poco probabile con danno grave o gravissimo) in quanto lavorazione in ambiente
confinato con possibile difficoltà di fuga.
Capitolo 5-”gli interventi”-
a)Tecnici:
Realizzazione
degli interventi tecnici ai fini della prevenzione incendi e del rilascio del
CPI (Certificato Prevenzione Incendi) nei casi previsti; estintori a polvere di
tipo ABC (carrellati da 50kg o portatili da 6-9kg) in numero sufficiente ed
opportunamente dislocati; rete idrica antincendio (manichette antincendio
UNI45: idranti con portata d’acqua sufficiente per almeno 120 minuti da
acquedotto o riserva idrica) nel caso l’attività rientri nella previsione CPI.
1- Stoccaggi provvisori dei materiali
Aree di stoccaggio provvisorio dei materiali
ubicate ad opportuna distanza dagli impianti (circa 15m); stoccaggio di
eventuali prodotti infiammabili in idonei locali chiusi, naturalmente ventilati
e di idonea resistenza al fuoco.
2- Impianti
Impianto
elettrico generale e delle macchine idonei e manutenzione degli stessi;
aspirazione sulla zona di lavoro della macchina onde asportare le polveri
prodotte (per il rischio che particelle fini restino a contatto con organi
lavoratori surriscaldati); in particolare adeguato potenziamento
dell’aspirazione sulla multilame che, producendo polveri con componenti
particolarmente fini, può innescare anche reazioni esplodenti; pulizia
giornaliera dell’area di lavoro e delle macchina (onde asportare le polveri
anche fini dal contatto con gli organi lavoratori).
b) Procedurali:
Realizzazione
delle procedure ai fini della prevenzione incendi e del rilascio del CPI nei
casi previsti;
divieto di
fumare.
1- Stoccaggi provvisori dei materiali
Rispetto delle
aree di deposito e pulizia periodica delle stesse; informazione e formazione di
tutti i lavoratori sulle procedure di emergenza ed evacuazione e sui rapporti
con la squadra di prevenzione antiincendio ed evacuazione dell’azienda;
informazione e formazione dei componenti della squadra di prevenzione
antincendio ed evacuazione sulle procedure di intervento ordinario e
straordinario.
2 Impianti
Divieto di utilizzo di apparecchi di riscaldamento a
fiamma (a segatura o ad altro combustibile) e di stoccaggio non protetto di
prodotti infiammabili; permessi di lavoro a caldo (saldatura etc.).
c) Organizzativi:
Inoltro richiesta
ai Vigili del Fuoco al fine dell’ottenimento del CPI nei casi prevsiti;
creazione squadra prevenzione antiincendio ed evacuazione; redazione del piano
di emergenza antincendio ed evacuazione; attività di vigilanza sull’area di
lavoro da parte degli operatori addetti alle lavorazioni della fase.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
a- Competenze
VVFF:
- CPI: art.4
L966/65 e Decreto Interministeriale 16/2/82 (voce 46): obbligo CPI sopra i
500q. in
deposito (sono esclusi i depositi esterni
con distanze di sicurezza non inferiori ai 100m).
- Criteri
generali di prevenzione incendi: DM 10.03.98 n.64.
b- Competenze
ASL:
- Tecniche di
intervento antincendio: artt.34-36-37 DPR 547/55
- Organizzazione
squadre intervento: artt.12-13-14 Dlgs 626/94
Capitolo 8- Il rischio esterno.
Esiste la
possibilità di propagazione dell’incendio agli insediamenti civili circostanti
con possibili danni a cose e persone.
FASE 5 -TAGLIO DELLE TAVOLE
Rischio 5.1.Rischi per la sicurezza.
Rischio 5.1.4.Rischio di incendio ed esplosione.
5.1.4.2. Inidoneità impianto antincendio.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Rischio di
esplosione e conseguente incendio sulla multilame, per presenza di polveri
fini, prodotte dalla lavorazione, che, caricate elettricamente, per contatto
con microscintille o organi di lavoro surriscaldati, possono innescare la
reazione esplodente.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 0 casi su 177.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Lesioni gravi o
gravissime (ustioni)
Valutazione del rischio:
R4.5: medio (poco probabile con danno grave o gravissimo) in quanto lavorazione in ambiente
confinato con possibile difficoltà di fuga.
Capitolo 5-”gli interventi”-
a)Tecnici:
Realizzazione degli
interventi tecnici ai fini della prevenzione incendi e del rilascio del CPI
(Certificato Prevenzione Incendi) nei casi previsti; estintori a polvere di
tipo ABC in numero sufficiente ed opportunamente dislocati.
1- Stoccaggi provvisori dei materiali
Aree di stoccaggio provvisorio dei materiali
ubicate ad opportuna distanza dagli impianti (circa 15m); rete idrica
antincendio (manichette antincendio UNI45); stoccaggio di eventuali prodotti
infiammabili in idonei locali chiusi, naturalmente ventilati e di idonea
resistenza al fuoco.
2- Impianti
Impianto
elettrico generale e della macchina idoneo e manutenzione degli stessi;
aspirazione potenziata sulla zona di lavoro della macchina onde asportare le
polveri prodotte (per il rischio che particelle fini restino a contatto con
organi lavoratori surriscaldati; pulizia giornaliera dell’area di lavoro e
delle macchina (onde asportare le polveri anche fini dal contatto con gli
organi lavoratori).
b) Procedurali:
Realizzazione
delle procedure ai fini della prevenzione incendi e del rilascio del CPI nei
casi previsti. informazione e formazione dei lavoratori e dei componenti della
squadra di prevenzione antincendio ed evacuazione sulle procedure di intervento
ordinario e straordinario; divieto di fumare.
1- Multilame
Divieto di utilizzo di apparecchi di riscaldamento a
fiamma (a segatura o ad altro combustibile) e di stoccaggio non protetto di
prodotti infiammabili; permessi di lavoro a caldo (saldatura etc.).
c) Organizzativi:
Inoltro
richiesta ai Vigili del Fuoco al fine dell’ottenimento del CPI nei casi
prevsiti; creazione squadra prevenzione antiincendio ed evacuazione; redazione
del piano di emergenza antincendio ed evacuazione; attività di vigilanza
sull’area di lavoro da parte degli operatori addetti alle lavorazioni della
fase.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
a- Competenze
VVFF:
- CPI: art.4
L966/65 e Decreto Interministeriale 16/2/82 (voce 46): obbligo CPI sopra i
500q. in
deposito (sono esclusi i depositi esterni
con distanze di sicurezza non inferiori ai 100m).
- Criteri
generali di prevenzione incendi: DM 10.03.98 n.64.
b- Competenze
ASL:
- Tecniche di
intervento antincendio: artt.34-36-37 DPR 547/55
- Organizzazione
squadre intervento: artt.12-13-14 Dlgs 626/94
Capitolo 8- Il rischio esterno.
Esiste la
possibilità di propagazione dell’incendio agli insediamenti civili circostanti
con possibili danni a cose e persone.
FASE 5 - TAGLIO DELLE TAVOLE
Rischio 5.2. Salute e igienico-ambientali.
Rischio 5.2.1. Agenti chimici
5.2.1.1. Rischio inalatorio
5.2.1.1.1. Polveri.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Polverosità
prodotta dal contatto delle tavole con gli organi lavoratori degli impianti.
La valutazione
del rischio dipende ovviamente dal tipo di legno utilizzato. In provincia di
Sondrio la materia prima è costituita quasi esclusivamente da legni morbidi
(conifere) : in questo caso i livelli di rischio e di esposizione sono da
considerarsi contenuti (PT<2,5 mg/m3 su un TLV di 5 mg/m3), per la
dimensione prevalentemente grossolana delle particelle ( salvo alle multilame
dove la granulometria è più fine) e per la frequente cabinatura delle
postazioni di lavoro. Laddove si utilizzino invece legni duri (Faggio, Quercia
etc.)il giudizio deve essere più cautelativo per le dimostrate proprietà
mutagene di tali legni (TLV 1mg/m3), in questo caso soprattutto alle multilame
il giudizio di rischio è discreto; ovviamente le cabinature delle postazioni di
lavoro risultano protettive anche rispetto a questo rischio.
A- Risultati
dell’indagine campionaria: Polverosità Totale (PT): TLV 5mg/m3.
a- Refilatrice
cabinata: 0.51mg/m3.
area: 1.12mg/m3.
b- Multilama
cabinato: 0.81mg/m3.
area:
M 0.31mg/m3; Range
0.28-0.35mg/m3.
Capitolo 4-Il danno atteso
a- Legni
morbidi (conifere): Teorica
possibilità di patologia irritativa ed allergica delle vie respiratorie;
b- Legni
duri (faggio, quercia etc):
anche epistassi e mutagenesi delle cavità nasali e paranasali; per alcuni legni
esotici (mansonia, teak, etc) anche effetti tossici (aritmie, iperpilessia,
oliguria) da componenti naturali (glucoside e saponina)
Valutazione del rischio:
a- Legni
morbidi (conifere): R3: lieve (poco probabile con danno medio)
per il rischio allergico; R1: trascurabile (improbabile con danno lieve) per
quello irritativo, in quanto da polveri grossolane in ambiente esterno.
b-
Legni duri (faggio, quercia etc): R6: alto
(probabile con danno gravissimo).
Capitolo 5-Gli interventi.
a) Tecnici:
1- Asfaltatura
delle vie di transito con periodica pulizia delle stesse; cabinatura
condizionata degli
automezzi.
2- Idonei DPI
(consigliata mascherina antipolvere) nella sezionatura con motosega.
b) Organizzativi:
1- Sorveglianza
sanitaria soprattutto ad esposizione a polveri di legni duri
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
-
Polveri:
art.21 DPR 303/54.
-
Cancerogeni
e mutageni: artt. 63-66-69-70-71 Dlgs 626/94;
-
Dl 66/2000;
in riferimento a Elenco LEGNI DURI IARC/95;
Capitolo 8- Il rischio esterno
No
FASE 5 - TAGLIO DELLE TAVOLE
Rischio 5.2. Salute e igienico-ambientali.
Rischio 5.2.2. Agenti fisici
5.2.2.1. Rumore
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Il rumore è
provocato da: contatto delle assi con gli organi lavoratori, motore delle
macchine, sussulti delle assi sui rulli dei nastri trasportatori, caduta degli
scarti sui vibrovagli sottostanti e delle assi sul piano di lavoro nelle
refilatrici semiautomatiche o sulla rampa di scarico dell’impianto di
segagione.
I livelli di
rumorosità (Leq) dipendono innanzitutto dalla presenza o meno di cabine sulle
postazioni di comando delle refilatrici e dalla cofanatura delle multilame,
nonchè dalla loro efficienza; essi sono definibili quindi come molto elevati
(90-95dBA) nelle refilatrici non cabinate, bassa nelle multilame cabinate
(75-80dBA) ed elevata in quelle non cabinate (85-90dBA), elevata nell’area di
lavoro (85-90dBA).
I livelli di
esposizione degli addetti (Lepd ) sono in genere elevati o molto elevati
(85-95dBA) in rapporto alla presenza o
meno di postazioni cabinate sulle refilatrici o di adeguate cofanature
antirumore sulle multilame.
Si tratta
comunque in media dei livelli di rischio più elevati delle segherie: a ciò
contribuiscono sia l’elevata rumorosità
intrinseca dei multilame che la scarsa diffusione di cabine alle refilatrici,
nelle quali comunque l’addetto non staziona continuativamente.
A- Risultati
dell’indagine campionaria:
a- Leq:
- refilatrice
non cabinata: Range 83.0-95.0dBA; MG90.7dBA; Mediana 90.4dBA.
- multilama
cabinata: 77.5dBA;
non cabinata: Range 84.3-90.5dBA; MG 87.5dBA; Mediana
86.0dBA;
- area di lavoro
multilame: Range 87.0-87.5.dBA; MG 87.2dBA; Mediana 87.0dBA.
b- Lepd:
- addetto alla refilatrice non cabinata: Range
84.3-91.3dBA; MG 89.0dBA; Mediana 88.5dBA.
- addetto al
multilame cabinata: 84.9dBA.
- addetto al
multilame non cabinata: Range 81.3-94.0dBA; MG 90.1dBA; Mediana 86.0dBA.
Capitolo 4-Il danno atteso
Ipoacusia professionale da rumore.
Valutazione del rischio:
R6: alto (altamente probabile con danno grave) per le postazioni non cabinate,
R4: medio (probabile con danno medio) per quelle cabinate.
Capitolo 5-Gli interventi.
a)Tecnici:
1- Postazioni di
comando: cabinatura delle postazioni di comando con vetri antirumore.
2- Corpo
macchina: segregazione degli organi lavoratori nella cofanatura della macchina,
imbottita con materiali fonoassorbenti; manutenzione degli organi di lavoro e
di trasmissione del moto.
3- Utensili:
segregazione degli utensili nella cofanatura della macchina, imbottita con
materiali fonoassorbenti; nelle refilatrici a carrello mobile cappottatura con
telaio di materiale fonoassorbente del carrello; dischi silenziati (a
sandwitch, a placca laterale in alluminio, con dentatura inverrsa, con
incisioni disarmoniche) per le seghe circolari.
4- Idonei DPI:
obbligo di otoprotettori per gli addetti ad impianti non cabinatri e per gli
addetti nell’area; messa a disposizione per quelli addetti ad impianti cabinati
(salvo diversa valutazione specifica del rischio ex Dlgs277/91).
b) Procedurali: limitare la presenza di altri addetti
nell’area dell’impianto.
c) Organizzativi: sorveglianza sanitaria annuale negli
addetti ad impianti non cabinati e biennale in quelli cabinati (salvo diversa
valutazione specifica del rischio ex DLgs277/91).
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi
- Rumore:
artt.40-43-44 DLgs277/91.
Capitolo 8-Il rischio esterno
Possibile
inquinamento acustico dell’area circostante: valutazione e rispetto dei limiti
ex L447/95.
FASE 5 - TAGLIO DELLE TAVOLE
Rischio 5.2. Salute e igienico-ambientali.
Rischio 5.2.2. Agenti fisici
5.2.2.2. Microclima.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Nelle postazioni
di comando non cabinate e nelle aree di lavoro di segagione in genere il
rischio microclimatico è condizionato dalla meteorologia del luogo (con
disconfort termico soprattutto invernale, condizionato anche dalla sedentarietà
della mansione di conduttore di impianti), anche perchè spesso il reparto è
ampiamente comunicante con l’esterno (in qualche caso sotto tettoie).
Nelle postazioni
di comando cabinate, ma non provviste di impianto di condizionamento il
disconfort può essere anche estivo, per insufficiente ventilazione.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Patologie da
perfrigerazione, in particolare alte vie respiratorie. Disconfort termico anche
estivo nelle cabine non climatizzate.
Valutazione del rischio:
R2: lieve (poco probabile con danno lieve).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a) Tecnici:
1- Cabinatura
climatizzata; idoneo riscaldamento degli ambienti di lavoro.
2- Idonei DPI (giubbotto
impermeabile e scarpe idonee, tenuto conto che gli ambienti sono
largamente comunicanti con l’esterno).
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi
- Temperatura:
art.11 DPR303/56 ed Regolamenti Locali di Igiene.
- DPI: artt.
377-379 DPR547/55 e art.43 Dlgs626/94 (All.V: scarpe e indumenti: assimilabili
a “lavori
di movimentazione e stoccaggio in quanto
attività compresente sugli impianti).
Capitolo 8-Il rischio esterno
No.
FASE 5 - TAGLIO DELLE TAVOLE
Rischio 5. 2. Salute ed igienico-ambientali.
Rischio 5.2.3. Agenti biologici
5.2.3.1. Batteri (tetano)
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Durante il
taglio schegge di legno, potenzialmente contaminate da tetano possono infiggersi
nella cute del personale presente nell’area di lavoro.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Patologie
infettiva (tetano) da infissione nella cute di schegge contaminate da
Clostridium tetani.
Valutazione del rischio:
R4: medio (improbabile con danno gravissimo).
Capitolo 5-”gli interventi”-
Vaccinazione
antitetanica obbligatoria (ciclo di base e richiami).
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi
- Vaccinazione
selettiva obbligatoria: L.292/63 modificata con L.419/68
Capitolo 8-Il rischio esterno
No.
FASE 5 - TAGLIO DELLE TAVOLE
Rischio 5.3. Rischi trasversali e organizzativi
Rischio 5.3.1. Organizzazione del lavoro
5.3.1.1. Manutenzione degli impianti
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Manutenzione
degli impianti: vedi Rischio 5.1.1.1.1. Ingombri da ostacoli fissi; 5.1.1.1.2.
Ingombri da ostacoli mobili; 5.1.1.1.3. Caduta di gravi da luoghi elevati;
5.1.1.1.4. Caduta di persone in piano per inciampo o scivolamento; 5.1.2.1.
Protezione inadeguata degli organi di trasmissione; 5.1.2.2. Protezione inadeguata organi di lavoro.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Vedi Rischi
sopraelencati.
Valutazione del rischio:
vedi rischi sopraelencati.
Capitolo 5-”gli interventi”-
Vedi Rischi sopraelencati:
in ogni caso divieto di manutenzione manuale ad organi di trasmisione e di
lavoro in movimento.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi
- Manutenzione:
vedi Rischi sopraelencati; artt.48-49 DPR547/55.
Capitolo 8-Il rischio esterno
No.
FASE 5 - TAGLIO DELLE TAVOLE
Rischio 5.3. Trasversali o organizzativi.
Rischio 5.3.1. Organizzazione del lavoro
5.3.1.2. Movimentazione manuale dei carichi
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Nelle
refilatrici semiautomatici l’addetto movimenta manualmente ogni tavola dal
piano di deposito collegato al nastro di scarico della segatronchi e del
refendino alla refilatrice, inserendo manualmente ogni pezzo; anche il
caricamento della sezionatrice multilame avviene di norma manualmente.
Oltre ai danni
alla colonna lombare vi sono rischi infortunistici aggiuntivi per gravi
sfuggiti dalle mani per difettosa presa, sbilanciamento o eccessivo peso.
A- Risultati dello studio epidemiologico
decennale: modalità complessiva: 4 casi su 177 (2.25%) di strappi muscolari
nella movimentazione manuale e 47 casi su 177 (26.55%) per i gravi sfuggiti
dalle mani.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Patologia
osteoarticolare del rachide dorso-lombare, del rachide cervicale e dell’arto superiore;
traumatismi da schiacciamento da gravi sfuggiti dalle mani.
Valutazione del rischio:
R2.5: lieve per il rischio del rachide (poco probabile con danno
medio-grave); R5.5: medio-alto per gli schiacciamenti (altamente probabile con
danno medio-grave).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a- Tecnici: automazione degli impianti.
b- Procedurali: tecniche di movimentazione adeguate con
informazione e formazione degli addetti.
c- Organizzativi: vincolo alla movimentazione in coppia
delle assi di maggiori dimensioni in funzione
del peso, della lunghezza e della presa,
secondo procedure prestabilite; dimensionamento idoneo
delle assi per le refilatrici
semiautomatiche; sorveglianza sanitaria.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
No.
Capitolo 7-”riferimenti
legislativi
-
Movimentazione manuale dei carichi: artt.21-22-48-49 Dlgs626/94.
Capitolo 8- Il rischio esterno
No.
FASE 5 -TAGLIO DELLE TAVOLE
Rischio 5.3. Trasversali o organizzativi.
Rischio 5.3.2. Fattori psicologici
5.3.2.1. Ritmi elevati
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Nelle
refilatrici semiautomatiche l’addetto movimenta manualmente le tavole dalla
rampa di carico collegata alla segatronchi e al refendino alla refilatrice,
inserendo manualmente ogni pezzo, con ritmi spesso elevati. Inoltre l’attività
esige un costante controllo e può necessitare interventi urgenti sulle linee di
trasporto per rimuovere tavole malposizionate.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Stress e
patologia psiconeurologica da ritmi elevati e costrittività organizzativa (elevata
attensione in ciclo scarsamente interrompibile).
Valutazione del rischio:
R2: lieve (poco probabile con danno lieve).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a- Tecnici: automazione degli impianti, apparecchi
di sollevamento e trasporto.
b- Organizzativi: pause e turnazioni nelle postazioni con
movimentazione manuale dei carichi o attività di controllo ed intervento sulle
linee di trasporto.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
No.
Capitolo 7-”riferimenti
legislativi
-
Formazione e Movimentazione manuale dei carichi: artt.21-22-48-49 Dlgs626/94.
Capitolo 8- Il rischio esterno
No.