Capitolo 1-La fase di
lavorazione
Descrizione
Tale
fase consiste nella manutenzione ordinaria e straordinaria di
impianti, macchinari ed utensili.
a) Manutenzione ordinaria: consiste in interventi periodici di controllo
e revisione di impianti e macchinari, di sostituzione e ripristino di utensili
in funzione dell’usura. Essa è pertanto una fase indipendente dal ciclo di
lavorazione, ma ad esso organicamente accessoria per la sua routinarietà e
funzionalità ai fini della corretta gestione degli impianti.
b) Manutenzione
straordinaria: consiste
in interventi straordinari che possono comportare il fermo immediato di
impianti, l’individuazione e la riparazione di avarie, anche mediante rimozione
di parti o componenti. Essa è pertanto una fase indipendente dal ciclo di
lavorazione, attivata da esigenze eccezionali ed improvvise.
Per
quanto riguarda invece la regolazione di impianti e macchinari, valutato che
tali interventi di messa a punto sono parte integrante delle procedure di
gestione degli stessi e come tali interni alla descrizione delle relative fasi,
a queste si rimanda anche per la trattazione dei rischi correlati.
Modalità operative
a) manutenzione ordinaria
L’addetto
alla manutenzione, che può coincidere con il gestore dell’impianto, verifica
periodicamente a fermo macchina lo stato di conservazione dei componenti della
stessa, procedendo ad intervalli di tempo prestabiliti e secondo procedure
standardizzate alla pulizia della stessa, alla lubrificazione degli ingranaggi,
alla rimozione e sostituzione di componenti ed utensili usurati.
Questi
ultimi, quando passibili di riparazione in azienda, vengono trasportati in
officina e sottoposti a lavorazioni meccaniche con l’ausilio di macchine
utensili tipiche di quel comparto.
In
particolare le lame a nastro vengono periodicamente rigenerate in officina:
l’addetto alla manutenzione procede infatti routinariamente al loro
posizionamento su macchine utensili specifiche, sempre presenti in officina,
che realizzano la schiacciatura, bombatura ed affilatura delle stesse.
b) manutenzione
straordinaria
L’addetto
all’impianto o macchinario, in presenza di un sospetto di anomalie nel processo
di lavorazione, procede innanzitutto al fermo immediato dell’impianto o macchinario
(informando immediatamente gli addetti agli impianti eventualmente collegati,
che a loro volta adottano le misure conseguenti secondo procedure
prestabilite). Assicurata quindi l’accessibilità in sicurezza all’impianto,
l’addetto esegue una prima verifica visiva, intervenendo direttamente solo se a
ciò specificamente formato. In caso conferma dell’avaria l’addetto contatta il
manutentore, che ispeziona a sua volta l’impianto, decidendo tempi e modalità
del successivo intervento manutentivo in funzione della complessità
dell’intervento richiesto. Se la figura di addetto alla gestione ed alla
manutenzione dell’impianto coincidono, tale procedura deve essere comunque
garantita.
L’intervento
di manutenzione può comportare la rimozione e sostituzione manuale o meccanica
di pezzi ed utensili e consiste in operazioni meccaniche di riparazione e
collaudo secondo procedure prestabilite. A tal fine, per gli interventi minori,
possono essere utilizzate le macchine utensili tipiche del settore meccanico
presenti in officina, mentre per gli interventi più complessi ci si dovrà
invece avvalere di ditte specializzate esterne.
Il luogo di lavoro
a)
manutenzione ordinaria: reparti di
lavorazione per gli interventi sulle singole macchine; officina per le piccole
riparazioni di componenti e per il ripristino degli utensili.
b)Manutenzione
straordinaria: reparti di lavorazione
per gli interventi sulle singole macchine ed impianti; gli stessi
reparti ed in qualche caso l’officina interna per la riparazione degli stessi.
Capitolo 2-Le
attrezzature e le macchine
Nelle
officine, sempre annesse alle segherie per legno, sono presenti macchine
utensili tipiche del comparto meccanico (torni, trapani a colonna, taglierine,
mole angolari e da banco, saldatrici ad elettrodo o TIG-MIG etc.), utilizzate
saltuariamente a seconda delle necessità; per la loro descrizione e la
trattazione dettagliata dei relativi rischi si rimanda pertanto ai profili di
rischio di quel comparto.
Nelle
stesse officine sono invece sempre presenti alcune macchine utensili tipiche
del settore, in quanto utilizzate ordinariamente per la rigenerazione delle
lame a nastro:
a)
Schiacciadenti: utilizzata per alcuni tipi di lama (non trattate con stellite),
realizza la prima impronta su ogni singolo dente, schiacciandolo in modo
opportuno onde appiattirlo a “becco d’oca”; la macchina è composta da un
supporto portalama, da un sistema di avanzamento automatico o meno, da organi
lavoratori rappresentati da pressette che intervengono sul dente, con movimento
periodico o a comando manuale a seconda del grado di automazione.
b)
Bombatrice: realizza la bombatura del corpo della lama, pressandolo in modo
opportuno al fine di dare rigidità al nastro stesso; simile concettualmente alla precedente è anch’essa dotata di
piccole presse opportunamente modellate che intervengono con movimento
periodico sul pezzo.
c)
Affilatrice: realizza l’affilatura del dente mediante molatura completa del
petto e del dorso dello stesso; è anch’essa costituita da un supporto portalama,
dotato di sistema intermittente di avanzamento automatico, da un organo
lavoratore che supporta una piccola mola abrasiva e cala prima sul petto del
dente durante la fase di fermo dell’avanzamento, per poi seguire il profilo del
dorso del dente successivo durante la fase di progressione. La lavorazione
avviene di norma a umido, in alcuni casi mediante immersione in bagno d’olio,
più frequentemente mediante aspersione diretta di soluzione emulsionata oleosa
sull’utensile.
Rischio 10.1. Rischi per la sicurezza.
Rischio 10.1.1. Rischi strutturali
10.1.1.1. Vie di transito
10.1.1.1.1. Ingombri da ostacoli fissi.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
L’operatore può
venire a contatto in modo accidentale con parti sporgenti di macchine utensili
durante il transito in officina o con parti di impianti e depositi nell’accesso
ai singoli impianti per la
manutenzione.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 10 casi su 177
(5.64%).
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Traumatismi per urto di parti del corpo degli operatori
contro materiali depositati o parti sporgenti degli impianti.
Valutazione del rischio:
R3: lieve (probabile con danno lieve).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a-Tecnici:
1-
Individuazione, delimitazione e segnalazione di idonee vie di transito sia in
officina che per l’accesso ai singoli impianti.
2- DIP idonei
(indicate scarpe con puntale protetto).
b-Procedurali: rispetto dei percorsi.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Vie di
transito: Artt.8-11 DPR 547/55.
Capitolo 8-”il rischio esterno”
No.
FASE 10 - MANUTENZIONE
Rischio 10.1. Rischi per la sicurezza.
Rischi 10.1.1. Rischi strutturali
10.1.1.1. Vie di transito
10.1.1.1.2. Ingombri da ostacoli mobili
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Manutanzione
esterna: negli accessi agli impianti in funzione per manutenzione può
verificarsi il rischio di investimento da parte di tronchi e tavole in
movimento sulle rampe e sulle linee, del carro porta-tronchi in movimento sulle
rotaie, nel caso i percorsi siano adiacenti o attraversino gli stessi (vedi
rischi specifici descritti nelle singole fasi).
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 8 casi su 177
(4.51%).
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Traumatismi
anche gravi per investimento di parti del corpo dell’addetto da parte di
tronchi, scorzoni e carro porta-tronchi in movimento.
Valutazione del rischio:
R4.5: medio (poco probabile con danno grave o gravissimo).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a-Tecnici:
1- Rampe di
carico e scarico:
- Identificazione, delimitazione e
protezione di idonee vie di transito per l’accesso alle postazioni di
comando degli impianti.
- Idonei DPI (indicate scarpe con puntale
protetto).
2- Carro
porta-tronchi:
- Protezione degli attraversamenti dei
binari (passaggi sopraelevati e ponti con parapetti idonei;
cancelletti apribili solo ad impianto
non in fase di lavoro, dispositivi elettrici di arresto dei
movimenti pericolosi dell’impianto
all’apertura dei cancelli o al passaggio di persone etc.);
dispositivi di segnalazione di presenza
ai conduttori per consentire il fermo dei movimenti
pericolosi degli impianti e l’apertura
dei cancelletti per gli attraversamenti
- Idonei DPI (indicate scarpe con puntale
protetto).
3- Linee di
trasporto:
- Protezione degli attraversamenti delle
linee (passaggi sopraelevati e ponti con parapetti idonei;
cancelletti apribili solo ad impianti
non in funzione o dispositivi elettrici di arresto delle linee
all’apertura dei cancelli o al passaggio
di persone etc.); dispositivi di segnalazione di presenza ai
conduttori per consentire il fermo delle
linee e l’apertura dei cancelletti per gli attraversamenti.
-
Idonei DPI (indicate scarpe con puntale protetto).
b-Procedurali:
1- Rampe di
carico e scarico: rispetto dei percorsi; divieto di accesso alla postazione di
comando ad
impianti in funzione, senza il consenso
dell’operatore che preventivamente escluderà i movimenti
pericolosi.
2- Carro
porta-tronchi: rispetto dei percorsi; procedure di segnalazione di presenza ai
conduttori dell’
impianto per consentire il fermo del carro
e l’apertura dei cancelletti per gli attraversamenti.
3- Linee di
trasporto: rispetto dei percorsi; procedure di segnalazione di presenza ai
conduttori degli
impianti per consentire il fermo delle
linee e l’apertura dei cancelletti per gli attraversamenti.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Vie di
transito: artt.8-11 DPR 547/55.
- Formazione:
artt.21-22 DLgs626/94.
- DPI:
artt.377-384 DPR547/55 e art.43 Dlgs626/94 (All.V: scarpe: assimilabile a
“Lavori di
movimentazione e stoccaggio” in quanto
attività compresente sull’impianto).
Capitolo 8-”il rischio esterno”
No.
FASE 10 - MANUTENZIONE
Rischio 10.1. Rischi per la sicurezza.
Rischio 10.1.1. Rischi strutturali
10.1.1.1. Vie di transito
10.1.1.1.3. Caduta di gravi da luoghi elevati
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Manutenzione
esterna
In caso di
fuoriuscita di tronchi, scorzoni e tavole dalle linee di trasporto, spesso
adiacenti o sopraelevate rispetto alle vie di transito, si può verificare il
rischio di investimento degli addetti da parte di gravi caduti dall’alto.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 15 casi su 177
(8.47%).
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Traumatismi da
schiacciamento per caduta di gravi dall’alto.
Valutazione del rischio:
R5.5: medio-alto (probabile con danno grave o gravissimo.
Capitolo 5-”gli interventi”-
a-Tecnici:
1- Linee e
nastri di trasporto: protezioni e guide contro il deragliamento di tronchi,
scorzoni e tavole.
2- Idonei DPI (indicate
scarpe con puntale protetto).
b-Procedurali: rispetto dei percorsi.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Vie di
transito: artt.8-11 DPR 547/55.
- Formazione:
artt.21-22 Dlgs626/94.
- DPI: artt.377-384
DPR547/55 e art.43 Dlgs626/94 (All.V: scarpe: assimilabile a “Lavori di
movimentazione e stoccaggio” in quanto
attività compresente sull’impianto).
Capitolo 8-”il rischio esterno
No.
FASE 10 - MANUTENZIONE
Rischio 10.1. Rischi per la sicurezza.
Rischi 10.1.1. Rischi strutturali
10.1.1.1. Vie di transito
10.1.1.1.4. Caduta di persone in piano per
ostacoli o scivolamento
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
a- Manutenzione
esterna
L’operatore può
scivolare o inciampare, specialmente in presenza di percorsi angusti, bagnati o
con ingombri, nel transito di accesso alle postazioni di comando o a componenti
dei diversi impianti.
b- Officina
L’operatore può
inciampare o scivolare in presenza di ingombri o di pavimento imbrattato di oli
lubridficanti.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 21 casi su 177
(11.86%).
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Traumatismi per caduta di persone su terreno accidentato
o per scivolamento.
Valutazione del rischio:
R4.5: medio (altamente probabile con danno medio-lieve).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a-Tecnici:
1- Manutenzione
esterna
1-
Individuazione, delimitazione, segnalazione di idonee vie di transito per
l’accesso alle postazioni di comando e a componenti dei diversi impianti; scale fisse e passerelle di accesso a dette
postazioni idonee (parapetti normali, consigliato pavimento grigliato o
zigrinato antisdrucciolo) e manutenzione delle stesse.
2- Protezione
degli organi di lavoro e degli utensili (cuffia di protezione sulle seghe
circolari di intestatura e guida coprilama per le seghe a nastro della
segatronchi e del refendino discendenti automaticamente ad impianto non in fase
di lavoro) durante il transito e l’avvicinamento degli addetti al corpo
macchina.
b- Officina
Pulizia
pavimento officina.
2- Idonei DIP
(indicate scarponi con suola antiscivolo e con puntale protetto).
b-Procedurali: rispetto dei percorsi; procedure di
segnalazione di presenza ai conduttori degli impianti per consentire il fermo
delle linee e l’apertura dei cancelletti negli attraversamenti.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Vie di
transito: artt.8-11 DPR547/55 e art.7 DPR303/56.
- Protezione
organi di lavoro: artt.68-72-75 DPR547/55.
- Formazione:
artt.21-22 DLgs626/94.
- DPI:
artt.377-384 DPR547/55 e art.43 Dlgs626/94 (All.V: scarpe: assimilabile a
“Lavori di
movimentazione e stoccaggio” in quanto
attività compresente sull’impianto).
Capitolo 8-”il rischio
esterno”
No.
.
FASE
10 - MANUTENZIONE
Rischio 10.1.Rischi per la sicurezza.
Rischio 10.1.1.Rischi strutturali
10.1.1.1. Vie di transito
10.1.1.1.4. Caduta di persone da luoghi elevati
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Manutenzione
esterna
Caduta di
persone da scale e passerelle di accesso alle postazioni di comando, a
componenti dei diversi impianti o durante percorsi impropri sugli stessi.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 9 casi su 177
(5.08%).
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Traumatismi anche gravi per caduta di persone
dall’alto..
Valutazione del rischio:
R4.5: medio (probabile con danno medio-grave).
Capitolo 5-”gli interventi”-
Manutenzione
esterna
a-Tecnici: parapetti idonei e completi su percorsi
aerei (passerelle sospese e ponti), scale fisse e passerelle di transito.
b-Procedurali: divieto di percorsi impropri sugli
impianti.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Vie di
transito: artt.11-16-26-27 DPR547/55
Capitolo 8-”il rischio esterno”
No.
FASE 10 - MANUTENZIONE
Rischio: 10.1. Rischi
per la sicurezza
Rischio: 10.1.2.
Carenza di sicurezza sulle macchine
10.1.2.1 Protezioni inadeguate degli organi di
trasmissione.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
a- Manutenzione
esterna
Nella
manutenzione di organi di trasmissione del moto ad impianti in funzione può
verificarsi il rischio di contatti accidentali con tali organi (rulli,
ingranaggi, perni e catenarie).
b- Officina
Analogamente
nella manutenzione o durante la lavorazione con macchine utensili di officina
dotate di dispositivi di progressione automatica del pezzo (schiacciatrici,
bombatrici, affilatrici).
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 10 casi su 177
(5.64%).
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Traumatismi
anche gravi per contatto con gli organi in movimento e trasmissione.
Valutazione del rischio:
R5.5: medio-alto (probabile con danno grave o gravissimo).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a) Tecnici:
1- Manutenzione
esterna
1.1. Nastri
trasportatori: organi di trasmissione del moto (ingranaggi, perni, cinghie e
catenarie dei nastri trasportatori e delle rampe di carico e scarico) carterati
laddove accessibili.
1.2. Impianti in
genere: cofanatura degli organi di trasmissione del moto (volani, rulli etc.)
presenti nel
corpo macchina o protezione degli stessi
ove accessibili; dispositivi elettrici e/o meccanici di blocco
collegati con gli organi di messa in moto
e di movimento a controllo del corretto posizionamento
delle protezioni (carter, cofanature,
portelloni); dispositivi elettrici contro l’avviamento accidentale
degli impianti; comandi degli impianti
dotati di dispositivi di arresto di emergenza facilmente
identificabili ed opportunamente
dislocati.
2- Officina
Protezioni sugli
ingranaggi di progressione delle macchine utensili di officina (schiacciatrici,
bombatrici, affilatrici).
3- Idonei DPI
(necessari occhiali , visiere e guanti nella saldatura).
b)Procedurali: divieto di regolazione e manutenzione
degli organi di trasmissione, nonchè di avvicinamento ad organi di trasmissione
in movimento.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi
- Organi di
lavoro: artt.68-72-75 DPR547/55.
- DPI:
artt.377-382-383-385 DPR547/55 e art.43 Dlgs626/94 (All.V: occhiali: lavori di
saldatura,
molatura, tranciatura; indumenti e guanti:
lavori di saldatura).
Capitolo 8-”il rischio esterno”
No.
FASE
10 -MANUTENZIONE
Rischio 10.1. Rischi per la sicurezza.
Rischio 10.1.2. Carenza di sicurezza su
macchine.
10.1.2.2. Protezioni inadeguate degli organi di
lavoro.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
a- Manutenzione
esterna
Contatto con organi
lavoratori in movimento: possibilità di contatto con organi lavoratori durante
manutenzioni ad impianti in funzione.
b- Officina
1-Contatto con
organi lavoratori in movimento: analogamente per incogrue operazioni di
regolazione e avvicinamento all’organo lavoratore delle macchine utensili.
2- Proiezione di
materiali: proiezione di schegge nella saldatura e nell’affilatura delle lame a
nastro.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 41 casi su 177
(23.16%) per contatto con organi lavoratori in movimento, 10 su 177 (5.64%) per
proiezione di schegge.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Traumatismi
gravi e gravissimi per contatto con gli organi di lavoro.
Valutazione del rischio:
R6.5: alto-altissimo per contatto con organbi di lavoro in movimento (altamente
probabile con danno grave o gravissimo), R3: lieve per proiezione di schegge
(probabile con danno lieve).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a)Tecnici:
1- Manutenzione
esterna
1.1. Impianti in
genere:
1.1.1. Contatto con organi di lavoro in
movimento: cofanatura degli organi lavoratori presenti nel
corpo macchina o protezione degli
stessi ove accessibili; dispositivi elettrici e/o meccanici di
blocco collegati con gli organi di
messa in moto e di movimento, a controllo del corretto
posizionamento delle protezioni
(cofanatura e portelloni); dispositivi elettrici contro
l’avviamento accidentale degli
impianti; comandi degli impianti dotati di dispositivi di arresto
di emergenza facilmente
identificabili ed opportunamente dislocati.
1.1.2. Contatto
con utensili: carter per seghe circolari e coprilame per quelle a nastro
discendenti
sull’utensile nelle fasi di non
lavoro dell’impianto.
1.1.3. Proiezione
di schegge: cabinatura della postazione di lavoro ove possibile, cofanatura del
corpo
macchina, carter sugli utensili e
ripari per la postazione di lavoro.
2- Officina
2.1. Macchine
utensili meccaniche
Come 1.1.1.
2.2. Contatto con
utensili: protezioni sugli utensili di
affilatura (carter, cuffie, schermi).
2.3. Proiezione
di schegge: protezioni sugli utensili (carter, cuffie, schermi).
3- Idonei DPI:
necessari guanti, occhiali e grembiuli nella saldatura e affilatura.
b) Procedurali: divieto di regolazione e manutenzione,
nonchè di avvicinamento, ad organi di lavoro in movimento.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi
- Organi di
lavoro: artt.68-72-75 DPR547/55
- DPI:
artt.377-382-383-385 DPR547/55 e art.43 Dlgs626/94 (All.V: occhiali: lavori di
saldatura,
molatura, tranciatura; indumenti e guanti:
lavori di saldatura).
Capitolo 8-”il rischio esterno”.
No.
FASE 10 - MANUTENZIONE
Rischio 10.1. Rischi per la sicurezza.
Rischio 10.1.2. Rischio da carenza di sicurezza
elettrica.
10.1.2.1. Non idoneità impianto elettrico.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Rischio di
elettrocuzione per gli operatori, dovuto a non idoneità o carente manutenzione (usira,
rotture) dell’impianto elettrico generale e delle singole macchine.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 0 casi su 177.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Lesioni gravi o
gravissime (ustioni, arresto cardiaco) da elettrocuzione sia per gli operatori
direttamente interessati, sia per eventuali soccorritori che non adottino
idonee procedure di sicurezza durante l’intervento.
Valutazione del rischio:
R5: medio (poco probabile con danno gravissimo).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a) Tecnici: valutazione di idoneità dell’impianto
elettrico generale e delle singole macchine (impianto elettrico almeno IP44),
della presenza della messa sulle macchine e di un dispositivo di sgancio
tensione generale.
b) Procedurali: corretta manutenzione elettrica.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
Si: la
manutenzione dell’impianto elettrico e tutti gli interventi specifici sono
appaltati ad impiantisti specializzati esterni.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi
- Impianti
elettrici: Titolo VII DPR547/55 e artt.6-9 L46/90; nore CEI 64-8 e 20-13.
- Formazione:
artt.21-22 Dlgs626/94.
- Appalti: art.7
Dlgs626/94.
Capitolo 8- Il rischio esterno.
No.
FASE 10 - MANUTENZIONE
Rischio 10.1. Rischi per la sicurezza.
Rischio 10.1.3. Rischio di incendio.
10.1.3.1. Presenza di materiali infiammabili in
uso.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Rischio di
incendio per presenza di materiale combustibile; l’evento può essere
determinato da inneschi accidentali (sovracorrenti negli impianti elettrici generali
o della macchina, mozziconi di sigaretta accesi, per mancanza di opportune
distanze di sicurezza tra i depositi e gli impianti o per presenza nelle
adiacenze di prodotti infiammabili, quali preservanti, impregnanti ) o dolosi.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 0 casi su 177.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Lesioni gravi o
gravissime (ustioni)
Valutazione del rischio:
R4.5: medio (poco probabile con danno grave o gravissimo) in quanto lavorazione in ambiente confinato
con possibile difficoltà di fuga.
Capitolo 5-”gli interventi”-
a)Tecnici:
Realizzazione
degli interventi tecnici ai fini della prevenzione incendi e del rilascio del
CPI (Certificato Prevenzione Incendi) nei casi previsti; estintori a polvere di
tipo ABC (carrellati da 50kg o portatili da 6-9kg) in numero sufficiente ed
opportunamente dislocati; rete idrica antincendio (manichette antincendio
UNI45: idranti con portata d’acqua sufficiente per almeno 120 minuti da
acquedotto o riserva idrica) nel caso l’attività rientri nella previsione CPI.
1- Stoccaggi provvisori dei materiali
Aree di stoccaggio provvisorio dei materiali
ubicate ad opportuna distanza dagli impianti (circa 15m); stoccaggio di
eventuali prodotti infiammabili in idonei locali chiusi, naturalmente ventilati
e di idonea resistenza al fuoco.
2- Impianti
Impianto
elettrico generale e delle macchine idonei e manutenzione degli stessi;
aspirazione sulla zona di lavoro della macchina onde asportare le polveri
prodotte (per il rischio che particelle fini restino a contatto con organi
lavoratori surriscaldati); in particolare adeguato potenziamento
dell’aspirazione sulla multilame che, producendo polveri con componenti
particolarmente fini, può innescare anche reazioni esplodenti; pulizia giornaliera
dell’area di lavoro e delle macchina (onde asportare le polveri anche fini dal
contatto con gli organi lavoratori).
b) Procedurali:
Realizzazione
delle procedure ai fini della prevenzione incendi e del rilascio del CPI nei
casi previsti;
divieto di
fumare.
1- Stoccaggi provvisori dei materiali
Rispetto delle
aree di deposito e pulizia periodica delle stesse; informazione e formazione di
tutti i lavoratori sulle procedure di emergenza ed evacuazione e sui rapporti
con la squadra di prevenzione antiincendio ed evacuazione dell’azienda;
informazione e formazione dei componenti della squadra di prevenzione
antincendio ed evacuazione sulle procedure di intervento ordinario e
straordinario.
2 Impianti
Divieto di utilizzo di apparecchi di riscaldamento a
fiamma (a segatura o ad altro combustibile) e di stoccaggio non protetto di
prodotti infiammabili; permessi di lavoro a caldo (saldatura etc.).
c) Organizzativi:
Inoltro
richiesta ai Vigili del Fuoco al fine dell’ottenimento del CPI nei casi
prevsiti; creazione squadra prevenzione antiincendio ed evacuazione; redazione
del piano di emergenza antincendio ed evacuazione; attività di vigilanza
sull’area di lavoro da parte degli operatori addetti alle lavorazioni della
fase.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
a- Competenze
VVFF:
- CPI: art.4
L966/65 e Decreto Interministeriale 16/2/82 (voce 46): obbligo CPI sopra i
500q. in
deposito (sono esclusi i depositi esterni
con distanze di sicurezza non inferiori ai 100m).
- Criteri
generali di prevenzione incendi: DM 10.03.98 n.64.
b- Competenze
ASL:
- Tecniche di
intervento antincendio: artt.34-36-37 DPR 547/55
- Organizzazione
squadre intervento: artt.12-13-14 Dlgs 626/94
Capitolo 8- Il rischio esterno.
Esiste la
possibilità di propagazione dell’incendio agli insediamenti civili circostanti
con possibili danni a cose e persone.
FASE
10 -MANUTENZIONE
Rischio 10.2. Salute e igienico-ambientali.
Rischio 10.2.1. Agenti chimici
10.2.1.1. Rischio cutaneo
10.2.1.1.1. Sostanze chimiche (oli
minerali)
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Esposizione
a contatto con oli minerali lubrificanti nella manutenzione di parti di
impianti e nella lavorazione con macchine utensili meccanihe.
Capitolo 4-Il danno atteso
Patologia
cutanea irritativa ed allergica da oli
minerali; patologia neoplastica cutanea da componenti cancerogeni degli stessi.
Valutazione del rischio:
R1: trascurabile (poco probabile con danno lieve).
Capitolo 5-Gli interventi.
a) Tecnici: idonei DPI (guanti, grembiuli).
b) Organizzativi: sorveglianza sanitaria semestrale
(salvo deroghe ex art.34 DPR303/56).
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Sorveglianza sanitaria:
art.33 DPR303/56 (voce 47 tabella allegata).
Capitolo 8-”il rischio esterno”
No.
FASE
10 -MANUTENZIONE
Rischio 10.2. Salute e igienico-ambientali.
Rischio 10.2.1. Agenti chimici
10.2.1.2. Rischio inalatorio
10.2.1.2.1. Polveri
Capitolo 3- Il rischio
Durante
l’affilatura automatica con mole abrasive delle lame a nastro si sprigionano
limitate concentrazioni di polveri metalliche (metalli duri) ed abrasive.
A- Risultati
dell’indagine campionaria: Polverosità Totale (PT): TLV 10mg/m3
- Officina: area
affilatrice: M1.67mg/m3; Range 0.13-4.41mg/m3.
Capitolo 4-Il danno atteso
Patologia
irritativa e da accumulo delle alte e basse vie respiratorie.
Valutazione del rischio: R2: lieve (poco probabile con danno lieve).
Capitolo 5-Gli interventi.
a) Tecnici: aspirazione localizzata.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Polveri:
art.21 DPR303/56.
Capitolo 8-”il rischio esterno”
No.
FASE
10 -MANUTENZIONE
Rischio 10.2. Salute e igienico-ambientali.
Rischio 10.2.1. Agenti chimici
10.2.1.2. Rischio inalatorio
10.2.1.2.2. Fumi e gas
Capitolo 3- Il rischio
Durante i
saltuari interventi di saldatura su parti di macchine imbrattate di oli
meccanici, possono svilupparsi fumi di saldatura (O3, CO, NOx, IPA).
Capitolo 4-Il danno atteso
Patologia
irritativa e neoplastica delle alte e basse vie respiratorie.
Valutazione del rischio:
R2: lieve (poco probabile con danno lieve).
Capitolo 5-Gli interventi.
a) Tecnici: aspirazione localizzata sulle saldature
b) Organizzativi: sorveglianza sanitaria trimestrale
(salvo deroghe ex art.34 DPR303/56).
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Gas e fumi: art.20 DPR303/56.
- Sorveglianza
sanitaria: art.33 DPR303/56 (voci 11-19-25 tabella).
Capitolo 8-”il rischio esterno”.
No.
FASE
10 -MANUTENZIONE
Rischio 5.2. Salute e igienico-ambientali.
Rischio 5.2.2. Rischi fisici
5.2.2.1. Rumore
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Il rumore è provocato da: contatto delle lame a nastro
con gli utensili delle macchine tipiche del comparto meccanico (torni trapani,
taglierine, affilatrici); rumore di area negli interventi di manutenzione sugli
impianti e del motore della specifica macchina duranteil collaudo della stessa
dopo la riparazione.
I livelli di
rumorosità (Leq) sono in generale bassi (75-80dBA); I livelli di esposizione
degli addetti dipendono invece da altre lavorazioni o da rumore di area e
variano quindi da discreti ad elevati(80-90dBA).
A- Risultati dell’indagine
campionaria:
a- Leq:
- Manutenzione
agli impianti: Range 74.5-79.0dBA;
MG 78.0dBA; Mediana 78.5dBA.
- Affilatrici:
Range 76-83dBA; MG 79.2dBA; Mediana 78.5dBA.
b- Lepd:
- addetto alla
manutenzione impianti: Range 79.0-88.9dBA; MG 86.3dBA; Mediana 86.3dBA.
- addetto
all’officina:
Range 77.2-83.0dBA; MG 81.0dBA; Mediana 81.0dBA.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Ipoacusia
professionale da rumore .
Valutazione del rischio:
R6: alto per la manutenzione esterna (altamente probabile con danno
grave); R4: medio per l’officina
(probabile con danno medio).
Capitolo 5-Gli interventi.
a) Tecnici: messa a disposizione di otoprotettori
in funzione della valutazione del rischio ex
Dlgs.277/91 nell’utilizzo di macchine
utensili di officina.
b) Organizzativi: sorveglianza sanitaria biennale dei
manutentori esterni.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi
- Rumore: art.
40-43-44-DLgs277/91
Capitolo 8-Il rischio esterno
No.
FASE
10 -MANUTENZIONE
Rischio 10.2. Salute e igienico-ambientali.
Rischio 10.2.2. Agenti fisici
10.2.2.2. Radiazioni non ionizzanti
Capitolo 3- Il rischio
Durante i saltuari
interventi di saldatura su parti di macchine imbrattate di oli meccanici, si
sviluppano radiazioni non ionizzanti (UV, infrarosso etc.).
Capitolo 4-Il danno atteso
Patologia
irritativa oculare.
Valutazione del rischio:
R4: medio (probabile con danno medio).
Capitolo 5-Gli interventi.
a) Tecnici: Schermi sulle saldature; idonei DPI:
occhiali.
b) Organizzativi: sorveglianza sanitaria semestrale
(salvo deroghe ex art.34 DPR303/56).
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Radiazioni UV:
art.22 DPR303/56.
- DPI: art.377
DPR547/55 e art.43 Dlgs626/94 (All.V: occhiali: saldatura).
- Sorveglianza
sanitaria: art.33 DPR303/56 (voce 46 tabella).
Capitolo 8-”il rischio esterno”.
No.
FASE
10 -MANUTENZIONE
Rischio 10.2. Salute e igienico-ambientali.
Rischio 10.2.3. Agenti biologici
10.2.3.1. Batteri (tetano)
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Durante la
manipolazione di parti taglienti di pezzi meccanici e lame, potenzialmente
contaminate da tetano, possono prodursi lesioni da taglio fonte di infezione.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Patologie
infettiva (tetano) da infissione nella cute di schegge contaminate.
Valutazione del rischio:
R4: medio (improbabile con danno gravissimo).
Capitolo 5-”gli interventi”-
Vaccinazione
antitetanica obbligatoria (ciclo di base e richiami)
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi
- Vaccinazione
selettiva obbligatoria: L.292/63 modificata con L.419/68
Capitolo 8-”il rischio esterno”
No.
FASE
10 -MANUTENZIONE
Rischio 10.3.Trasversali o organizzativi.
Rischio 10.3.1. Organizzazione del lavoro
10.3.1.1. Movimentazione manuale dei carichi
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Il trasferimento
di pezzi ed utensili in officina è di solito manuale, anche se saltuario e di
solito ponderalmente accettabile.
A- Risultati dello studio epidemiologjco
decennale: modalità complessiva. 4 casi su 177 (2.25%) di sforzi muscolari
nella movimentazione manuale; 47 su 177 (26.55%) di gravi sfuggiti dalle mani.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Patologia
osteoarticolare del rachide dorso-lombare, del rachide cervicale e dell’arto
superiore.
Valutazione del rischio:
R2.5: lieve per il rischio del rachide (poco probabbile con danno medio-grave);
R5.5: medio-alto per gli schiacciamenti (altamente probabile con danno
medio-grave).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a- Tecnici: ricorso ad apparecchi di sollevamento e
trasporto meccanico dei pezzi pesanti.
b- procedurali: tecniche di movimentazione adeguate con
informazione e formazione degli addetti.
c- organizzativi: vincolo al sollevamento in coppia dei
pezzi di peso maggiore dei limiti accettabili secondo procedure predefinite.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
No.
Capitolo 7-”riferimenti
legislativi
-
Movimentazione manuale dei carichi: artt.48-49 Dlgs626/94.
Capitolo 8-”il rischio esterno”
No.