FASE
7 - ACCATASTAMENTO TAVOLE
Capitolo 1- La fase di lavorazione.
Descrizione
La fase consiste
nella selezione delle tavole per qualità e dimensione e nel loro accatastamento
in pacchi da trasportare ai depositi.
La selezione viene
effettuata a valle dell’impianto di segagione, mentre l’accatastamento può
essere svolto contestualmente a tale operazione o successivamente allo
stoccaggio dei pezzi in depositi intermedi.
Modalità esecutive
a- Selezionatura
La lavorazione
consiste nella separazione delle tavole per tipologie dimensionali o
qualitative e nel loro stoccaggio provvisorio in contenitori differenziati.
L’operazione si
avvale di impianti automatici, semiautomatici o di tecniche di movimentazione
meccanica e manuale.
1- Selezionatura
automatica
L’impianto di
selezionatura automatica consente il trasferimento in continuo delle tavole
dall’impianto di segagione ad una serie di contenitori, differenziando il
conferimento per tipologie omogenee. L’operatore provvede quindi dal pulpito di
comando ad azionare l’impianto, ad impostare i criteri di selezione, a gestirne
il funzionamento e a verificare il corretto deposito delle tavole, coadiuvato
da altri operatori che stazionano in postazioni di controllo.
In alcuni
impianti moderni un unico impianto provvede sia alla selezionatura che
all’accatastamento.
2- Selezionatura
semiautomatica
Consiste in una
o più caditoie di accumulo, in linea con i nastri di trasporto dell’impianto di
segagione, dalle quali uno o più addetti prelevano i pezzi con un sistema misto
di movimentazioni meccaniche e manuali per selezionarli e stoccarli in
differenti aree limitrofe.
Se la caditoia è
unica, gli operatori vagliano il materiale indifferenziato e lo selezionano,
movimentandolo manualmente agli attigui stoccaggi provvisori.
3- Selezionatura
manuale
Laddove siano
presenti singole macchine di taglio non collegate a linee di trasporto
automatico (segatronchi e refilatrici di vecchia concezione, multilame), gli
operatori vagliano e selezionano manualmente ogni pezzo, movimentandolo poi
meccanicamente o manualmente verso le aree di stoccaggio intermedio
differenziato.
b- Movimentazione
La lavorazione
consiste, laddove l’accatastamento non sia contestuale alla selezionatura,
nella movimentazione meccanica dei pezzi con carrelli elevatori a forca
(elettrici o a combustibile) a specifiche aree di deposito intermedio
differenziato, ubicate all’interno o all’esterno dello stabilimento e
predisposte per lo stoccaggio dei pezzi in senso orizzontale (box, ripiani,
scaffali) o verticale (box, rastrelliere).
c- Accatastamento
La lavorazione
consiste nella realizzazione di pacchi di tavole, diponendo i singoli pezzi in
piani e intercalando questi ultimi con una serie di listelli distanziatori, al
fine di evitare il contatto diretto tra le facce inferiori del piano superiore
con le facce superiori delle tavole sottostanti.
L’operazione si
avvale di impianti di accatastamento automatici (autonomi o collegati al
selezionatore) o di un sistema misto di operazioni meccaniche e manuali.
Essa può essere
svolta contestualmente alla selezionatura, oppure in un secondo momento, dopo
lo stoccaggio provvisorio dei pezzi nei depositi intermedi differenziati.
1-
Accatastamento automatico
L’addetto
aziona, imposta e governa l’impianto dal pulpito di comando del selezionatore o
dell’impianto autonomo, che provvede automaticamente alla costituzione dei
piani ed alla listellizzazione, mentre altri addetti controllano a valle la
corretta disposizione dei pezzi.
2- Accatastamento
meccanico
L’addetto
governa il carrello elevatore a forca, prelevando i singoli piani di tavole
(già manualmente predisposti su listelli o appoggi distanziatori da terra per
facilitarne il carico) e disponedoli opportunamente su livelli sovrapposti per
costituire i pacchi. La listellizzazione viene invece svolta manualmente: i
listelli vengono di norma già posizionati al momento della predisposizione dei
piani, ma in qualche caso l’operazione può essere svolta direttamente al
momento dell’accatastamento da un operatore a terra con mansioni di assistenza
al conduttore del carrello, che dispone i listelli sui singoli piani, sollevati
dal carrello ad opportuno livello o già depositati sulla catasta.
3-
Accatastamento manuale
Tale operazione
può essere esclusiva (soprattutto nelle piccole imprese) o, come descritto al
punto precedente, può necessitarsi in appoggio alla movimentazione meccanica:
uno o più operatori procedono alla vagliatura, alla movimentazione manuale ed
al corretto posizionamento dei pezzi.
Luogo di lavoro
a) Selezionatura
1- Selezionatura
automatica
L’impianto è di
norma collocato in apposito reparto, attiguo a quello di segagione.
2- Selezionatura
semiautomatica
Viene svolta
nell’area terminale dell’impianto di segagione e quindi nello stesso reparto.
3- Selezionatura
manuale
Viene svolta nel
reparto di segagione, in prossimità della singola macchina di taglio.
b- Accatastamento
1-
Accatastamento automatico
L’ impianto
automatizzato, in versione autonoma o collegato al selezionatore, è di norma
collocato nel reparto di selezionatura.
2-
Accatastamento meccanico
La
movimentazione meccanica viene svolta in area adiacente alla zona di
selezionatura o nell’area dei depositi intermedi se l’operazione è successiva allo stoccaggio dei pezzi.
3-
Accatastamento manuale
La
movimentazione manuale dei pezzi viene svolta nelle stesse aree di quella
meccanica.
Capitolo 2- Le attrezzature e le macchine
a- Selezionatura
1- Impianto
automatico
Collegato al
nastro trasportatore di scarico della refilatrice, è costituito da pulpito di
comando, nastri trasportatori, separatori, caditoie, contenitori (box,
cassonetti, accumulatori con ammortizzatori a cinghia). Le tavole provenienti
dall’impianto di segagione procedono su nastro trasportatore verso la zona dei
depositi intermedi, venendo arrestate dai separatori al livello desiderato, per
cadere nei rispettivi contenitori. Da qui le tavole verranno successivamente accatastate in loco o movimentate
meccanicamente all’area specificamente destinata per tale operazione.
Alcuni impianti
altamente automatizzati provvedono direttamente anche all’accatastamento delle
tavole selezionate.
2- Impianto
semiautomatico
Consiste in una
o più caditoie in linea con i nastri trasportatori dell’impianto di segagione,
governate direttamente dal pulpito di comando dello stesso.
Le tavole
provenienti dalla refilatrice procedono su nastro trasportatore fino alle
caditoie terminali, dove gli addetti procedono alla vagliatura e alla selezione
meccanica o manuale delle tavole.
b- Mezzi di movimentazione meccanica
I carrelli
elevatori a forca elettrici o a combustibile vengono utilizzati sia nella
selezionatura che nell’accatastamento: intervengono infatti sia nella
movimentazione del materiale ai depositi che nella costituzione dei pacchi di
tavole.
c- Depositi intermedi differenziati
Box o aree dotate di scaffali e ripiani per
il deposito orizzontale, rastrelliere per quello verticale.
d- Accatastamento
1- Impianto
automatico
Consente la disposizione
automatica di tavole in modo opportuno alla costituzione di piani, che vengono
listellizzati e sovrapposti per realizzare i pacchi.
L’impianto può
essere in sequenza diretta con quello di selezionatura o invece autonomo: è
costituito da pulpito di comando, nastri trasportatori, ventose di prelievo e
piani scorrevoli di deposizione delle tavole secondo schemi computerizzati.
Le tavole,
separate al livello desiderato dall’impianto selezionatore o caricate
manualmente sull’impianto autonomo, vengono prelevate da ventose e disposte su
un piano mobile a scorrimento, dal quale i singoli piani di tavole vengono
prelevati tramite forche, listellizzati
e deposti in modo adeguato sulla catasta.
2-
Accatastamento meccanico
Si avvale di
carrelli elevatori a forca elettrici o a combustibile che prelevano e
depositano i piani di tavole già manualmente predisposti e listellizzati.
3-
Accatastamento manuale
Consiste nella
vagliatura dei pezzi, nel loro corretto posizionamento a formare piani di
tavole, nella posa dei listelli di separazione tra i vari piani.
FASE
7 - ACCASTASTAMENTO TAVOLE
Rischio 7.1. Rischi per la sicurezza.
Rischio 7.1.1. Rischi strutturali
7.1.1.1. Vie di transito
7.1.1.1.1. Ingombri da ostacoli fissi.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
L’operatore può
venire a contatto in modo accidentale con parti sporgenti degli impianti, con
fasci o pacchi di tavole stoccati nelle diverse aree.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 10 casi su 177
(5.64%).
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Traumatismi per urto di parti del corpo degli operatori
contro oggetti fissi (parti sporgenti di impianti o tavole).
Valutazione del rischio:
R3: lieve (probabile con danno lieve).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a-Tecnici:
1-
Identificazione, delimitazione e segnalazione di idonei percorsi di accesso
alla postazione di comando ed ai componenti degli impianti o per il transito
nelle aree di lavoro.
2- Idonei DPI
(indicate scarpe con puntale protetto).
b-Procedurali: rispetto dei percorsi.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Vie di
transito: artt.8-11 DPR 547/55.
- DPI:
artt.377-384 DPR547/55 e art.43 Dlgs626/94 (All.V: scarpe: assimilabile a
“Lavori di
movimentazione e stoccaggio” in quanto
attività compresente sull’impianto).
Capitolo 8-”il rischio esterno”
No.
FASE 7 - ACCATASTAMENTO TAVOLE
Rischio 7.1. Rischi per la sicurezza.
Rischi 7.1.1. Rischi strutturali
7.1.1.1. Vie di transito
7.1.1.1.2. Ingombri da ostacoli mobili (investimenti)
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
1- Nastri
trasportatori e caditoie: laddove le vie di transito di accesso alle postazioni
di comando o a componenti degli impianti siano adiacenti o attraversino i
nastri trasportatori del selezionatore automatico o dell’impianto di
segagione, può verificarsi il rischio
di investimento di addetti da parte di tavole in movimento.
2- Mezzi di
movimentazione meccanica (carrelli elevatori): per scarsa visibilità o errata
manovra, può verificarsi il rischio di investimento di pedoni da parte del
mezzo.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 8 casi su 177
(4.51%).
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Traumatismi
anche gravi per investimento di parti del corpo degli addetti da parte di tavole
in movimento o di carrelli elevatori.
Valutazione del rischio:
R4: medio (poco probabile con danno grave).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a-Tecnici:
1-
Identificazione, delimitazione e protezione di idonee vie di transito per
l’accesso alle postazioni di
comando ed a componenti degli impianti;
in caso di attraversamenti passaggi sopraelevati o ponti
con parapetti normali.
2- Dispositivi
di segnalazione acustica e luminosa dei carrelli elevatori.
3- Idonei DPI
(indicate scarpe con puntale protetto).
b-Procedurali: rispetto dei percorsi; procedure di
segnalazione di presenza dei pedoni e di manovra
da parte dei conducenti dei carrelli
elevatori..
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Vie di transito:
artt.8-11 DPR 547/55.
- Formazione:
artt.21-22 DLgs626/94.
- DPI:
artt.377-384 DPR547/55 e art.43 Dlgs626/94 (All.V: scarpe: assimilabile a
“Lavori di
movimentazione e stoccaggio” in quanto
attività compresente sull’impianto).
Capitolo 8-”il rischio esterno”
No.
FASE 7 - ACCATASTAMENTO TAVOLE
Rischio 7.1. Rischi per la sicurezza.
Rischio 7.1.1. Rischi strutturali
7.1.1.1. Vie di transito
7.1.1.1.3. Caduta di gravi da luoghi elevati.
Capitolo 3: “Il fattore di rischio”-
Rischio di
investimento degli operatori in transito o in stazionamento nelle relative aree
di lavoro per caduta di tavole da:
1- linee di
trasporto dell’impianto di
selezionatura e di segagione per fuoriuscita dalle guide;
2- caditoie
terminali di accumulo: per eccessiva velocità o accumulo, per
malposizionamento;
3- piani del
pallettizzatore automatico: per eccessiva velocità o malposizionamento;
4- carrelli
elevatori: per malposizionamento del carico sulle forche o per sbandamenti del
mezzo da pavimenti sconnessi;
5- box di
deposito intermedio (soprattutto verticali): per assenza, inidoneità o
inadeguatezza delle strutture di contenimento (ripiani, rastrelliere etc.) o
per malposizionamento;
6- pacchi: per malposizionamento o perchè
sfuggiti dalle mani.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 15 casi su 177
(8.47%).
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Traumatismi da
schiacciamento per caduta di gravi dall’alto.
Valutazione del rischio:
R5: medio (probabile con danno grave).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a-Tecnici:
1- Linee di
trasporto: guide e protezioni contro il deragliamento delle tavole.
2- Caditoie
terminali di accumulo: protezioni contro la fuoriuscita delle tavole.
3- Piani del pallettizzatore:
protezioni contro la fuoriuscita delle tavole.
4- Carrelli
elevatori: verifica e manutenzione delle forche e del mezzo.
5- Box di
deposito intermedio: spazi adeguati, ripiani e rastrelliere di contenimento
opportunamente
dislocate.
6- Idonei DPI
(indicate scarpe con puntale protetto).
b-Procedurali:
1- Percorsi:
rispetto dei percorsi e divieto di percorsi impropri sugli impianti;
2- Impianti:
corrette procedure di governo degli impianti automatici di selezionatura ed
accatastamento, nonchè degli impianti di segagione onde evitare eccessive
velocità ed accumuli terminali dei pezzi; corretto posizionamento degli
operatori (laterale alle caditoie) dalla prevedibile direzione di caduta delle
tavole dagli accumuli terminali.
3- Mezzi di movimentazione:
corrette procedure di conferimento dei materiali ai depositi intermedi
differenziati (soprattutto verticali) e di posizionamento dei pezzi sui piani
dei pacchi; corretto posizionamento del carrello elevatore rispetto alla
prevedibile direzione di caduta o sfaldamento
degli accatastamenti orizzontali e verticali, nonchè corretto
posizionamento dei pedoni (laterale, in zona visibile ed a distanza di
sicurezza dal mezzo) rispetto alle forche del carrello.
4-
Accatastamento manuale: corrette procedure di accatastamento e di valutazione
della stabilità dei pacchi.
c- Organizzative:
Valutazione del
numero di addetti necessario per una corretta gestione degli impianti
semiautomatici e per le movimentazioni miste.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Vie di
transito: artt.8-11 DPR 547/55.
- Mezzi di
movimentazione meccanica: artt.168-169 DPR547/55.
- Formazione:
artt.21-22 DLgs626/94.
- DPI:
artt.377-384 DPR547/55 e art.43 Dlgs626/94 (All.V: scarpe: assimilabile a
“Lavori di
movimentazione e stoccaggio” in quanto
attività compresente sull’impianto).
Capitolo 8-”il rischio esterno”
No.
FASE 7 - ACCATASTAMENTO TAVOLE
Rischio 7.1. Rischi per la sicurezza.
Rischi 7.1.1. Rischi strutturali
7.1.1.1. Vie di transito
7.1.1.1.4. Caduta di persone in piano per
inciampi o scivolamenti
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
L’operatore può
scivolare o inciampare, specialmente in presenza di percorsi angusti, bagnati o
con ingombri, nei percorsi di accesso alle postazioni di comando o a componenti
degli impianti o nel transito nelle aree di lavoro.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 21 casi su 177
(11.86%).
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Traumatismi per caduta di persone su terreno accidentato
o per scivolamento.
Valutazione del rischio:
R4.5: medio (probabile con danno medio-lieve).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a-Tecnici:
1-
Individuazione, delimitazione, segnalazione di idonee vie di transito per
l’accesso alle postazioni di comando e a componenti degli impianti, nonchè
nelle aree di lavoro; scale fisse e passerelle di accesso alle postazioni di
comando e a componenti degli impianti idonee (parapetti normali, consigliato
pavimento grigliato o zigrinato antisdrucciolo) e manutenzione delle stesse;
pavimentazione e regolare pulizia dei percorsi nelle aree di lavoro.
2- Idonei DPI
(indicate scarpe con suola antiscivolamento e puntale protetto).
b-Procedurali: rispetto dei percorsi.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Vie di
transito: artt.8-11 DPR547/55 e art.7 DPR303/56.
- DPI:
artt.377-384 DPR547/55 e art.43 Dlgs626/94 (All.V: scarpe: assimilabile a
“Lavori di
movimentazione e stoccaggio” in quanto attività
compresente sull’impianto).
Capitolo 8-”il rischio
esterno”
No.
FASE
7 - ACCATASTAMENTO TAVOLE
Rischio 7.1. Rischi per la sicurezza.
Rischio 7.1.1. Rischi strutturali
7.1.1.1. Vie di transito
7.1.1.1.5. Caduta di persone da luoghi elevati
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Caduta di
persone da scale e passerelle di accesso alle postaziobni di comando o a componenti degli impianti non
protetti o durante percorsi impropri
sugli impianti.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 9 casi su 177
(5.08%).
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Traumatismi anche gravi per caduta di persone
dall’alto..
Valutazione del rischio:
R4.5: medio (probabile con danno medio-grave).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a-Tecnici: parapetti idonei e completi su scale
fisse e passerelle di transito.
b-Procedurali: divieto di percorsi impropri
sull’impianti.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Vie di
transito: artt.11-16-.26-27 DPR547/55.
Capitolo
8-”il rischio esterno”
No.
FASE 7 - ACCATASTAMENTO TAVOLE
Rischio 7.1. Rischi per la sicurezza.
Rischio 7.1.1. Rischi strutturali
7.1.1.2. Superficie di lavoro
7.1.1.2.1. Spazi inadeguati delle postazioni di
lavoro e dei passaggi.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Le postazioni di
lavoro ed i passaggi possono avere superfici insufficienti o essere confinati
in spazi angusti per presenza di depositi eccessivi o in ubicazioni scorrette,
con costrittività per l’operatore e rischi infortunistici aggiuntivi.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Disconfort da
costrittività fisica ed organizzativa; rischio infortunistico accresciuto (vedi
rischi vie di transito).
Valutazione del rischio:
R2: lieve (poco probabile con danno lieve).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a-Tecnici: corretto dimensionamento delle
superfici delle postazioni di lavoro e dei passaggi; stoccaggi provvisori ed
intermedi dei materiali parametrati agli spazi disponibili.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Superfici di
lavoro: artt.6-7 DPR303/56.
Capitolo 8-”il rischio esterno”
No.
FASE 7 - ACCATASTAMENTO TAVOLE
Rischio 7.1. Rischi per la sicurezza.
Rischio 7.1.1. Rischi strutturali
7.1.1.3. Uscite di sicurezza
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Non adeguato
numero e dimensionamento delle uscite di sicurezza o difficoltà di raggiungere
le stesse, anche per ostacoli sulle vie di fuga, in caso di incendio o altra
emergenza interna o esterna.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: 0 casi su 177.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Danni gravi o
gravissimi per impossibilità di evacuazione (ustioni, asfissia da inalazione di
fumi e gas nocivi come CO ed HCN. Per altre emergenze (alluvioni, terremoti
etc) i danni sono correlati alla magnitudo dell’evento ed al numero di perosne
presenti.
Valutazione del rischio:
R4.5: medio (poco probabile con danno grave o gravissimo).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a-Tecnici:
Dotazione di
uscite di sicurezza in numero e dimensioni idonee al rischio d’incendio dell’attività,
apribili verso l’esterno, mantenute aperte durante le lavorazioni, dotate di
maniglione antipanico e di idonea segnaletica, preferibilmente con
illuminazione di sicurezza; vie di fuga
di dimensioni idonee, con segnaletica orizzontale e verticale e non
ingombrate da ostacoli lungo il percorso.
b- Procedurali:
Informazione e
formazione dei lavoratori sull’evacuazione e sui riferimenti alla squadra
antincendio ed evacuazione; informazione e formazione dei componenti della
squadra antincendio ed evacuazione alle misure di emergenza.
c- Organizzativi
Redazione del
Piano di evacuazione e creazione della squadra di prevenzione incendi ed
evacuazione.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Uscite di sicurezza:
art.13 DPR547/55 e art.3 Decr.Intermin.10/03/98.
Capitolo 8- Il rischio esterno
No.
FASE 7 - ACCATASTAMENTO TAVOLE
Rischio 7.1. Rischi per la sicurezza.
Rischio 7.1.2. Carenza di sicurezza su macchine.
7.1.2.1. Protezioni inadeguate degli organi di
trasmissione.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
In caso di
presenza di addetto in prossimità di nastri trasportatori non protetti
(solitamente tuttavia collocati in posizione elevata e non accessibile) e
durante operazioni di manutenzione degli impianti di selezionatura ed
accatastamento può verificarsi il rischio di contatti accidentali con gli
organi di trasmissione (rulli, ingranaggi, perni e catenarie).
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 10 casi su 177
(5.64%).
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Traumatismi
anche gravi per contatto con gli organi in movimento e trasmissione.
Valutazione del rischio:
R5: medio (probabile con danno grave).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a)Tecnici: posizionamento dei nastri trasportatori
in posizione elevata ed inaccessibile; perni e catenarie carterati nei tratti
di possibile contatto con gli operatori; disposivi contro l’avviamento
accidentale degli impianti; comandi dotati di dispositivi di arresto di
emergenza facilmente identificabili ed opportunamente dislocati.
b)Procedurali: divieto di manutenzione degli impianti
ad organi di trasmissione in movimento.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi
- Organi di
trasmissione: artt.55-61 DPR547/55.
Capitolo
8-”il rischio esterno”
No.
FASE
7 - ACCATASTAMENTO TAVOLE
Rischio 7.1. Rischi per la sicurezza.
Rischio 7.1.2. Carenze di sicurezza su macchine.
7.1.2.1. Protezione nell’uso di apparecchi di
sollevamento..
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
In caso di mezzi
di movimentazione meccanica (carrelli elevatori) con sistemi di sicurezza
inidonei o avariati può verificarsi lo sgancio dei gravi per inefficienza delle
strutture di sollevamento.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 1 caso su 177
(0.56%).
Capitolo 4-Il danno atteso
Traumatismi
anche gravi per investimenti di persone da parte di gravi caduti dall’alto per
inefficienza dei mezzi di sollevamento.
Valutazione del rischio:
R3: lieve (improbabile con danno grave).
Capitolo 5-Gli interventi.
a) Tecnici: verifiche e manutenzione carrelli
elevatori.
b) Procedurali: corrette esecuzioni delle manovre.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Mezzi di sollevamento:
Artt.168-169-183 DPR547/5
Capitolo
8- Il rischio esterno.
No.
FASE 7 - ACCATASTAMENTO TAVOLE
Rischio 7.1. Rischi per la sicurezza.
Rischio 7.1.3. Rischio da carenza di sicurezza
elettrica.
7.1.3.1. Non idoneità impianto elettrico.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Rischio di
elettrocuzione per gli operatori, dovuto a non idoneità o carente manutenzione
(usura, rotture) dell’impianto elettrico generale e dei singoli impianti.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 0 casi su 177.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Lesioni gravi o
gravissime (ustioni, arresto cardiaco) da elettrocuzione sia per gli operatori
direttamente interessati, sia per eventuali soccorritori che non adottino
idonee procedure di sicurezza durante l’intervento.
Valutazione del rischio:
R5: medio (poco probabile con danno gravissimo).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a) Tecnici: valutazione di idoneità dell’impianto
elettrico generale e dell singole macchine (impianto elettrico almeno IP44),
della presenza della messa sulle macchine e di un dispositivo di sgancio
tensione generale.
b) Procedurali: corretta manutenzione elettrica.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
Si: la
manutenzione dell’impianto elettrico e tutti gli interventi specifici sono appaltati
ad impiantisti specializzati esterni.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi
- Impianti
elettrici: Titolo VII DPR547/55 e artt.6-9 L46/90; nore CEI 64-8 e 20-13.
- Formazione:
artt.21-22 Dlgs626/94.
- Appalti: art.7
Dlgs626/94.
Capitolo 8- Il rischio esterno.
No.
FASE 7 - ACCATASTAMENTO TAVOLE
Rischio 7.1.Rischi per la sicurezza.
Rischio 7.1.3.Rischio di incendio.
7.1.3.1 Presenza di depositi di materiali
infiammabili.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Rischio di incendio
per presenza di materiale combustibile; l’evento può essere determinato da
inneschi accidentali (sovracorrenti negli impianti elettrici generali o della
macchina, mozziconi di sigaretta accesi, per mancanza di opportune distanze di
sicurezza tra i depositi e gli impianti o per presenza nelle adiacenze di
prodotti infiammabili, quali preservanti, impregnanti , vernici e solventi) o
dolosi.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 0 casi su 177.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Lesioni gravi o
gravissime (ustioni)
Valutazione del rischio:
R4.5: medio (poco probabile con danno grave o gravissimo) in quanto lavorazione in ambiente
confinato con possibile difficoltà di fuga.
Capitolo 5-”gli interventi”-
a)Tecnici:
Realizzazione
degli interventi tecnici ai fini della prevenzione incendi e del rilascio del
CPI (Certificato Prevenzione Incendi) nei casi previsti; estintori a polvere di
tipo ABC (carrellati da 50kg. o portatili da 6-9kg.) in numero sufficiente ed
opportunamente dislocati; rete idrica antincendio (manichette antincendio di
tipo UNI45: idranti con portata d’acqua sufficiente per almeno 120 minuti da
acquedotto o riserva idrica) laddove l’attività rientri nelle previsioni del
CPI.
1- Depositi intermedi
Aree di deposito degli scarti ubicate ad
opportuna distanza dagli impianti (circa 15m); stoccaggio di eventuali prodotti
infiammabili in idonei locali chiusi, naturalmente ventilati e di idonea
resistenza al fuoco.
2- Impianti
Impianto
elettrico generale e di macchina idonei e manutenzione dello stesso;
aspirazione sulla zona di lavoro della macchina onde asportare le polveri
prodotte (per il rischio che particelle fini restino a contatto con organi
lavoratori surriscaldati); pulizia giornaliera dell’area di lavoro e della
macchina (onde asportare le polveri anche fini dal contatto con gli organi
lavoratori).
b) Procedurali:
Realizzazione
delle procedure ai fini della prevenzione incendi e del rilascio del CPI nei
casi previsti; divieto di fumare.
1- Depositi intermedi
Rispetto delle
aree di deposito e pulizia periodica delle stesse; informazione e formazione di
tutti i lavoratori sulle procedure di emergenza ed evacuazione e sui rapporti
con la squadra di prevenzione antiincendio ed evacuazione dell’azienda;
informazione e formazione dei componenti della squadra di prevenzione
antincendio ed evacuazione sulle procedure di intervento ordinario e
straordinario.
2 Impianti
Divieto di utilizzo di apparecchi di riscaldamento a
fiamma (a segatura o ad altro combustibile) e di stoccaggio non protetto di
prodotti infiammabili; permessi di lavoro a caldo (saldatura etc.).
c) Organizzativi:
Inoltro
richiesta ai Vigili del Fuoco al fine dell’ottenimento del CPI nei casi
prevsiti; creazione squadra prevenzione antiincendio ed evacuazione; redazione
del piano di emergenza antincendio ed evacuazione; attività di vigilanza
sull’area di lavoro da parte degli operatori addetti alle lavorazioni della
fase.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
a- Competenze
VVFF:
- CPI: art.4
L966/65 e Decreto Interministeriale 16/2/82 (voce 46): obbligo CPI sopra i
500q. in
deposito (sono esclusi i depositi esterni
con distanze di sicurezza non inferiori ai 100m).
- Criteri
generali di prevenzione incendi: DM 10.03.98 n.64.
b- Competenze
ASL:
- Tecniche di
intervento antincendio: artt.34-36-37 DPR 547/55
- Organizzazione
squadre intervento: artt.12-13-14 Dlgs 626/94
Capitolo 8- Il rischio esterno.
Esiste la possibilità
di propagazione dell’incendio agli insediamenti civili circostanti con
possibili danni a cose e persone.
FASE 7 - ACCATASTAMENTO TAVOLE
Rischio 7.2. Salute e igienico-ambientali.
Rischio 7.2.1. Agenti chimici
7.2.1.1. Rischio inalatorio
7.2.1.1.1. Polveri.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Polverosità
sollevata dalla movimentazione meccanica e manuale delle tavole, nonchè dalle
contigue lavorazioni di segagione.
La valutazione
del rischio dipende ovviamente dal tipo di legno utilizzato. In provincia di
Sondrio la materia prima è costituita quasi esclusivamente da legni morbidi
(conifere) : in questo caso i livelli di rischio e di esposizione sono da
considerarsi contenuti (PT<2,5 mg/m3 su un TLV di 5 mg/m3), per la
diemensione granulometrica prevalentemente grossolana delle particelle.
Laddove si
utilizzino invece legni duri (Faggio, Quercia etc.)il giudizio deve essere più
cautelativo per le dimostrate proprietà mutagene di tali legni (TLV 1mg/m3).
A- Risultati
dell’indagine campionaria: Polverosità Totale (PT): TLV 5mg/m3.
a-
Accatastamento area: M 0.44mg/m3; Range 0.12-1.20mg/m3.
Capitolo 4-Il danno atteso
a- Legni
morbidi (conifere): Teorica
possibilità di patologia irritativa ed allergica delle vie respiratorie;
b- Legni
duri (faggio, quercia etc):
anche epistassi e mutagenesi delle cavità nasali e paranasali; per alcuni legni
esotici (mansonia, teak, etc) anche effetti tossici (aritmie, iperpilessia,
oliguria) da componenti naturali (glucoside e saponina)
Valutazione del rischio:
a- Legni
morbidi (conifere): R3: lieve (poco probabile con danno medio)
per il rischio allergico; R1: trascurabile (improbabile con danno lieve) per
quello irritativo, in quanto da polveri grossolane in ambiente esterno.
b-
Legni duri (faggio, quercia etc): R6:
alto (probabile con danno gravissimo).
Capitolo 5-Gli interventi.
a) Tecnici:
1- Asfaltatura
delle vie di transito con periodica pulizia delle stesse; cabinatura
condizionata degli
automezzi.
2- Idonei DPI (consigliata
mascherina antipolvere) nella sezionatura con motosega.
b) Organizzativi:
1- Sorveglianza
sanitaria soprattutto ad esposizione a polveri di legni duri
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
-
Polveri: art.21
DPR 303/54.
-
Cancerogeni
e mutageni: artt. 63-66-69-70-71 Dlgs 626/94;
-
Dl 66/2000;
in riferimento a Elenco LEGNI DURI IARC/95;
Capitolo 8- Il rischio esterno
No
FASE
7 - ACCATASTAMENTO TAVOLE
Rischio 7.2. Rischi igienico-ambientali.
Rischio 7.2.1. Agenti chimici
7.2.1.1. Rischio inalatorio
7.2.1.1.2. Fumi e gas
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Nel caso siano
presenti mezzi di movimentazione meccanica (carrelli elevatori) e combustibile vi
è il rischio di fumi di scarico (CO, NOx, IPA, SO2 per diesel ecc.); tali mezzi
sono impiegati in ambiente sia esterno che interno, anche se quest’ultimo non è
sempre confinato, ma spesso direttamente comunicante con l’esterno.
Capitolo 4-Il danno atteso
Patologia
irritativa e neoplastica delle alte e basse vie respiratorie (se in ambiente
confinato).
Valutazione del rischio:
R1: trascurabile (improbabile con danno lieve), in quanto lavorazione effettauata in ambiente ampiamente
comunicante cion l’esterno.
Capitolo 5-Gli interventi.
a) Tecnici: corretta manutenzione del motore e
delle marmitte di scarico
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Fumi e gas: art.20 DPR303/56.
Capitolo 8-”il rischio esterno”
No.
FASE 7 - ACCATASTAMENTO TAVOLE
Rischio 7.2. Salute e igienico-ambientali.
Rischio 7.2.2. Agenti fisici
7.2.2.1. Rumore
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Il rumore è provocato da: imgranaggi ed organi di
trasmissione del moto sui nastri trasportatori, sussulti delle assi sui rulli
dei nastri trasportatori, caduta delle assi dalle caditoie ai depositi
intermedi, motori a scoppio dei carrelli elevatori.
I livelli di
rumorosità (Leq) dipendono innanzitutto dalla presenza o meno di un reparto separato
di selezionatura o dalla distanza di tale area di lavoro dall’impianto di
segagione; essi quindi variano da trascurabili a molto elevati (75-95dBA), con
prevalenza di elevati (85-95dBA).
I livelli di esposizione degli addetti (Lepd
) sono in genere discreti (80-85dBA) in
rapporto alla distanza dall’impianto di segagione.
A- Risultati
dell’indagine campionaria:
a- Leq:
- selezionatore
: Range 83.0-89.5dBA; MG86.0dBA; Mediana 87.4dBA.
- area di lavoro
movimentazione: Range 81.0-97.0.dBA; MG 91.3dBA; Mediana 87.0dBA.
-
pallettizzatore automatico: 89.5dBA.
- area di lavoro
di accatastamento: Range 67.0-82.0dBA; MG 78.1dBA; Mediana 80.0dBA.
- carrelli
elevatori: Range 72.5-93.0dBA; MG 85.6dBA; Mediana 83.8dBA.
b- Lepd:
- addetto
all’impianto selezionatore: Range 79.8-89.3dBA; MG 85.9dBA; Mediana 83.6dBA.
- addetto
movimentazione: Range 83.2-85.6dBA; MG 84.6dBA; Mediana 84.6dBA.
- addetto
all’accatastamento: Range 72.8-85.5dBA; MG 83.4dBA; Mediana 84.5dBA.
- addetto al
carrello elevatore: Range 78.5-84.5dBA; MG 81.9dBA; Mediana 80.5dBA.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Ipoacusia
professionale da rumore .
Valutazione del rischio: R4: medio (probabile con danno medio).
Capitolo 5-Gli interventi.
a) Tecnici:
1-
Lubrificazione e manutenzione ingranaggi (rulli e catenarie) dei nastri
trasportatori degli impianti (segagione, selezionatore, pallettizzatore); ;
scelta preferenziale delle caditoie con contenitori a cinghia (il sistema di
raccolta è infatti costituito da cinghie elastiche di sostegno che si allungano
con l’aumentare del peso, cosicchè il pezzo cade su materiale non rimbombante e
da distanza ravvicinata); rivestimento caditoie metalliche con materiali
fonoassorbenti (gomma, plastica etc.); carrelli elevatori elettrici.
2- Idonei DPI:
messa a disposizione di otoprotettori se l’area di accatastamento e deposito
sono in prossimità dell’impianto di segagione se richiesto da specifica valutazione del rischio
exDLgs277/91).
b)Procedurali: limitare la presenza di altri addetti
nell’area dell’impianto d segagione.
c) Organizzativi: sorveglianza sanitaria a richiesta
(salvo diversa valutazione specifica del rischio ex DLgs277/91).
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi
- Rumore:
artt.40-43-44 DLgs277/91.
Capitolo 8-Il rischio esterno
Possibile
inquinamento acustico dell’area circostante: valutazione e rispetto dei limiti
ex L447/95.
FASE
7- ACCATASTAMENTO TAVOLE
Rischio 7.2. Rischi igienico-ambientali.
Rischio 7.2.2. Agenti fisici
7.2.2.2. Vibrazioni (scuotimenti)
Capitolo 3-”il fattore rischio”
Il rischio è
dovuto agli scuotimenti (vibrazioni total body) trasmessi dal motore del mezzo
di movimentazione meccanica (carrello elevatore) al sedile di guida.
Capitolo 4-Il danno atteso
Patologia
osteoarticolare (elettivamente a carico del rachide lombare, ma con possibili
effetti sul rachide cervicali e sulle articolazioni degli arti superiori.
Valutazione del rischio: R4: medio (probabile con danno medio), in quanto i percorsi sono per lo più
pavimentati.
Capitolo 5-Gli interventi.
a) Tecnici: asfaltatura delle vie di transito,
sedili ammortizzati, manutenzione delle sospensioni.
b) Organizzativi: introduzione di pause espositive sulla
base della valutazione del rischio.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi”
- Vibrazioni e
scuotimenti: art.24 DPR303/56.
Capitolo 8-”rischio esterno”
No.
FASE 7 - ACCATASTAMENTO TAVOLE
Rischio 7.2. Salute ed igienico-ambientali
Rischio 7.2.2. Agenti fisici
7.2.2.2. Microclima
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Quasi sempre la
postazione di comando degli impianti automatici di selezionatura e
pallettizzazione non risultano cabinate; le andatoie alle postazioni di
controllo, le operazioni di vagliatura e accatastamento, nonchè quelle di
movimentazione meccanica o manuale delle assi
sono invece quasi sempre effettuate in aree ampiamente comunicanti con
l’esterno.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Patologie da
perfrigerazione, in particolare alte vie respiratorie.
Valutazione del rischio:
R3: lieve (probabile con danno lieve), in quanto lavorazionmi in ambienti ampiamente comunicanti
con l’esterno.
Capitolo 5-”gli interventi”-
a)Tecnici:
1- Cabinatura
climatizzata della postazione di comando degli impianti automatici.
2- Idonei DPI: abbigliamento per gli addetti alla
vagliatura, accatastamento e movimentazione
meccanica o manuale (indicati giubbotto
impermeabile e scarpe idonee con suola antiscivolo e
puntale protetto) in quanto le aree di
lavoro sono ampiamente comunicanti con l’esterno
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi
- Temperatura:
art.11 DPR303/56 ed Regolamenti Locali di Igiene.
- DPI: artt.
377-379 DPR547/55 e art.43 Dlgs626/94 (All.V: scarpe e indumenti: assimilabili a
“lavori
di movimentazione e stoccaggio in quanto
attività compresente sugli impianti).
Capitolo 8-”il rischio
esterno”
No.
FASE
7 - ACCATASTAMENTO TAVOLE
Rischio 7.2. Salute ed igienico-ambientali.
Rischio 7.2.3. Agenti biologici
7.2.3.1. Batteri (tetano)
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Durante la
movimentazione manuale delle assi, spigoli o schegge di legno taglienti,
potenzialmente contaminate da tetano, possono infiggersi nella cute degli
addetti.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Patologie infettiva
(tetano) da infissione nella cute di schegge contaminate da Clostridium tetani.
Valutazione del rischio:
R4: medio (improbabile con danno gravissimo).
Capitolo 5-”gli interventi”-
Vaccinazione
antitetanica obbligatoria (ciclo di base e richiami).
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi
- Vaccinazione
selettiva obbligatoria: L.292/63 modificata con L.419/68
Capitolo 8-”il rischio esterno”
No.
FASE
7 - ACCATASTAMENTO TAVOLE
Rischio 7.3. Rischi trasversali e organizzativi
Rischio 7.3.1. Organizzazione del lavoro
7.3.1.1. Manutenzione degli impianti.
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Manutenzione
degli impianti: vedi Rischio 7.1.1.1.1. Ingombri da ostacoli fissi; 7.1.1.1.2.
Ingombri da ostacoli mobili; 7.1.1.1.3. Caduta di gravi da luoghi elevati;
7.1.1.1.4. Caduta di persone in piano per inciampo o scivolamento; 7.1.1.1.5.
Caduta di persone da luoghi elevati; 7.1.2.1. Protezione inadeguata degli
organi di trasmissione.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Vedi Rischi
sopraelencati.
Valutazione del rischio:
vedi rischi sopraelencati.
Capitolo 5-”gli interventi”-
Vedi Rischi
sopraelencati: in ogni caso divieto di manutenzione manuale ad organi di
trasmisione e di lavoro in movimento.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna”-
No.
Capitolo 7-”riferimenti legislativi
- Manutenzione:
vedi Rischi sopraelencati; artt.48-49 DPR547/55.
Capitolo 8-”il rischio esterno”
No.
FASE 7 - ACCATASTAMENTO TAVOLE
Rischio 7.3. Trasversali o organizzativi.
Rischio 7.3.1. Organizzazione del lavoro
7.3.1.2. Movimentazione manuale dei carichi
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Negli impianti
di selezionatura semiautomatica e nell’accatastamento sono molto frequenti
operazioni di movimentazione manuale delle assi.
Oltre ai rischi
per la colonna lombare vi sono rischi infortunistici aggiuntivi per gravi
sfuggiti dalle mani per difettosa presa, sbilanciamento o eccessivo peso.
A- Risultati
dello studio epidemiologico decennale: modalità complessiva: 4 casi su 177
(2.25%) di strappi muscolari nella movimentazione manuale, 47 casi su 177
(26.55%) di schiacciamenti da gravi sfuggiti dalle mani.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Patologia
osteoarticolare del rachide dorso-lombare, del rachide cervicale e dell’arto
superiore; traumatismi da schiacciamento da gravi sfuggiti dalle mani.
Valutazione del rischio:
R2.5: lieve (poco probabilità con danno medio-grave) per il rischio del
rachide; R5.5: medio-alto per quella da schiacciamento (altamente probabile con
danno medio-grave).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a- Tecnici:
1- Automazione
degli impianti; ricorso ovunque possibile alla movimentazione meccanica
rispetto a quella manuale.
2- Idonei DPI:
guanti per facilitare la presa.
b- Procedurali: tecniche di movimentazione adeguate con
informazione e formazione degli addetti.
c- Organizzativi: vincolo alla movimentazione in coppia
delle assi di maggiori dimensioni in funzione
del peso, della lunghezza e della presa,
secondo procedure prestabilite; dimensionamento idoneo
delle assi per le refilatrici
semiautomatiche; sorveglianza sanitaria.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
No.
Capitolo 7-”riferimenti
legislativi
-
Movimentazione manuale dei carichi: artt.21-22-48-49 Dlgs626/94.
Capitolo 8-”il rischio
esterno”
No.
FASE
7 - ACCATASTAMENTO TAVOLE
Rischio 7. 3.Trasversali o organizzativi.
Rischio 7.3.1. Fattori psicologici
7.3.1.2.: Ritmi elevati
Capitolo 3-”il fattore rischio”-
Negli impianti
semiautomatici gli addetti movimentano manualmente ogni asse, vagliandoli per
qualità o dimensione. I ritmi possono essere elevati, soprattutto nel caso di
non interrompibilità del compito
per continuo
deposito automatico di pezzi nel deposito terminale all’impianto di segagione.
Capitolo 4-”il danno atteso”-
Stress e
patologia neuropsichiatrica.
Valutazione del rischio:
R2: lieve (poco probabile con danno lieve).
Capitolo 5-”gli interventi”-
a- Tecnici: automazione degli impianti,
movimentazione meccanica ovunque tecnicamente fattibile.
b- organizzativi: definizione di adeguato organico,
turnazioni e pause di riposo.
Capitolo 6-”appalto a ditta esterna
No.
Capitolo 7-”riferimenti
legislativi
-
Formazione: artt.21-22 Dlgs626/94.
-
Movimentazione manuale dei carichi: artt.48-49 DLgs626/94.
Capitolo 8-”il rischio
esterno”
No.