CENNI NORMATIVI

 

Con l’emanazione dei decreti legislativi n°271 e 298 del 1999, l’Italia ha completato l’adeguamento a tutte le direttive contemplate nella Direttiva quadro 89/391/CEE in materia di tutela dei lavoratori.

 Il D.Lgs. 271/99 tratta di adeguamento della normativa sulla sicurezza e salute a bordo delle navi mercantili da pesca nazionali, mentre il D.Lgs.298/99 recepisce la Direttiva 93/103/CE del 23/11/93 riguardante le prescrizioni minime di sicurezza e di salute per il lavoro a bordo delle navi da pesca.

La Direttiva quadro 89/391/CEE concernente l’attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro  è la “madre” anche del D.Lgs. 626/94 e la struttura del D.Lgs.271/99 è molto simile al D.Lgs.626/94, con il quale si rapporta in forma di specialità ma privo di qualsiasi autonomia.

In questo modo il legislatore ha inteso colmare una lacuna in un settore lavorativo importante, sia culturalmente sia economicamente, ma lungamente trascurato, oggetto di deroghe e con una normativa storicamente improntata alla sicurezza più che alla salute e più alla sicurezza della navigazione che alla sicurezza delle mansioni lavorative.

Per meglio comprendere il contesto in cui ci si muove,  sembra importante accennare alle altre normative d’igiene e sicurezza del lavoro applicabili alla Pesca

·        Direttiva 92/29/CEE riguardante le prescrizioni minime di sicurezza e di salute per promuovere una migliore assistenza medica a bordo delle navi.

·        Direttiva 97/70/CE che istituisce un regime di sicurezza armonizzato per le navi da pesca di lunghezza uguale o superiore a 24 metri.

Quest’ultima poggia sul protocollo di Torremolinos del 1993 ed “integra” il protocollo stesso nella parte relativa alle imbarcazioni di lunghezza uguale o superiore ai 24 metri.

 

Inoltre va sottolineato che i dati della Commissione per la pesca del Parlamento Europeo indicano che il 77% della flotta UE è costituito da navi di lunghezza inferiore a 10 metri alle quali non si applicano:

 

Alla maggior parte delle navi da pesca comunitarie si applica quindi la normativa nazionale.

 

La normativa Italiana, oltre ai Decreti citati ha altri punti di riferimento nelle Convenzioni e nei Protocolli Internazionali.  Fra questi si possono citare:

·        Convenzione Internazionale SOLAS per la salvaguardia della vita umana in mare.

·        Convenzione Torremolinos e relativo Protocollo in cui sono trattate materie quali la certificazione, la costruzione e l’equipaggiamento delle navi da pesca, la loro stabilità, macchine e mezzi di salvataggio, la protezione contro gli incendi, la protezione dell’equipaggio.

·        STCW- Fishing 1995 recante le norme relative alla formazione della gente di mare, al rilascio dei brevetti e alla guardia per quanto concerne le navi da pesca.