Life-line - cintura di posizionamento


Problematica
Possibilità di cadute a bordo e fuori bordo.
Talune analisi hanno permesso di osservare che:
  • molto spesso, per il vento o le correnti, il marinaio è spinto a sporgersi in modo eccessivo al di fuori del parapetto per agganciare e recuperare le boe e/o i segnali;
  • il rischio di caduta in mare esiste anche quando in condizioni meteo avverse bisogna effettuare sforzi eccessivi per liberare reti o nasse impigliate sul fondo;
  • una cattiva disposizione delle apparecchiature può essere causa di rischi importanti di caduta in mare. Il non tenere conto, nella progettazione dell’imbarcazione, delle regole elementari dell’ergonomia, relative in particolare alle zone di prensione, induce il marinaio a salire sull’impavesata per effettuare le operazioni di recupero dell’attrezzatura;
  • è durante la cala che i rischi sono più importanti: il parco reti occupa quasi tutto lo spazio a poppavia della nave; se il marinaio, intervenendo sulla rete, vi si impiglia, rischia di essere trascinato in acqua.
  • Le imbarcazioni da pesca inferiori a 12m presentano una certa specificità legata al fatto che il lavoro vi viene svolto in uno spazio limitato e su una piattaforma in movimento. La perdita di equilibrio di un marinaio potrebbe determinarne la caduta in mare. In questo caso, se l’altro marinaio [ove esista] si accorge dell’accaduto, corre in plancia per manovrare; in caso contrario, magari assorto nella conduzione della nave, non si accorgerà della scomparsa del suo compagno nei secondi successivi alla sua caduta.


Descrizione soluzione e attrezzature necessarie
Immagine - life-line Nei piccoli pescherecci, il cui equipaggio si compone di una o due persone al massimo, allo scopo di prevenire le cadute in mare, pare utile la realizzazione di un sistema che tenga l’operatore costantemente ancorato all’imbarcazione, pur consentendogli ampia libertà di manovra.
I diversi accorgimenti, atti a realizzare un tale ancoraggio, consistono essenzialmente in un cavo di acciaio inossidabile che collega costantemente il pescatore con un punto fisso della sua imbarcazione, consentendogli libertà di azione.
Il sistema con cavo di scorrimento, illustrato in figura, si rivela piuttosto funzionale per le imbarcazioni sprovviste di picco da carico in quanto il pescatore può lavorare liberamente su tutto il ponte e raggiungere pure il ponte di comando per governare la nave.

Con questo sistema, il pescatore è collegato alla nave da un lungo cavo a sua volta connesso con un dispositivo che, in caso di caduta fuori bordo, provoca il disinnesto dell’elica dal motore, la nave si ferma e quindi il pescatore sarà in grado di risalirvi mediante la scala di salvataggio.
Questo sistema assicura un’ampia libertà di movimento ma, nel caso di accentuati moti di rollio della nave, l’asta si flette facilmente.
Il collegamento del cavo di sicurezza al marinaio presuppone che egli indossi delle cinture che siano sufficientemente robuste e resistenti agli ambienti corrosivi, si possano togliere e indossare facilmente, siano regolabili in relazione agli indumenti indossati, non abbiano ganci o fibbie per non costituire punti di aggancio per le attrezzature da pesca.

Allestimento, reperibilità e costi


Valutazione efficacia