SCHEDA TECNICA PER LINEE DI SICUREZZA
MINIME
DA APPLICARSI A:
- MACCHINE ALTERNATIVE A RULLI
CILINDRO PER CUOIO
PREMESSA : Considerata la particolarità e distribuzione
territoriale del comparto conciario, con le conseguenti problematiche inerenti
la salute e la sicurezza dei lavoratori, tra le varie parti Sociali è emersa la
volontà di costituire un Gruppo di Lavoro operativo sulla individuazione dei
sistemi di sicurezza necessari sulle macchine ed impianti utilizzati nella
lavorazione meccanica della pelle. Questo Gruppo è formato da Operatori della Azienda USL n°11, Zona Valdarno,
Funzionari e Tecnici delle Associazioni degli Imprenditori ed Organizzazioni
Sindacali dei Lavoratori, in stretta collaborazione con Tecnici ASSOMAC in
rappresentanza dei Costruttori di macchine per conceria,
FINALITÀ : Questa scheda non costituisce norma; essa è finalizza a segnalare agli utilizzatori ed agli altri vari soggetti che operano nello specifico settore della conceria (datori di lavoro, costruttori, rivenditori, manutentori, operatori …), soluzioni di prevenzione e sicurezza alla luce della normativa vigente, della buona tecnica e degli infortuni che si sono verificati utilizzando queste macchine.
Le presenti indicazioni si riferiscono a macchine già in uso; esse possono risultare utili per i datori di lavoro utilizzatori di macchine, sia per indirizzarli nelle fasi di acquisto di nuove attrezzature (si ricorda che queste devono rispondere al DPR 459/96 “REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA MACCHINE” ed avere marcatura CE), sia per agevolare il riscontro della regolarità di quelle già in loro possesso ed in uso nelle proprie unità produttive.
CARATTERISTICHE GENERALI MACCHINA |
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VOCE |
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REQUISITO |
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1
denominazione
macchina |
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La macchina per cilindrare il cuoio è costituita da un
rullo in ghisa trattato superficialmente o rivestito da una lamina d’acciaio.
Il rullo, comunemente detto “cilindro”, ruotando sul piano di lavoro si
muove orizzontalmente con moto rettilineo – alternato. Il moto è conferito
al carro, su cui è montato il cilindro, da un sistema di riduzione ad
ingranaggi (vite senza fine). L’inversione della rotazione della vite
determina la corsa (destra o sinistra) in modo alternato. Il rullo è regolabile sull’asse verticale per consentire una lavorazione ottimale dei vari spessori di cuoio; è inoltre possibile eseguire la regolazione idraulica della pressione di schiacciamento ed una eventuale regolazione meccanica in relazione allo spessore della pelle. Il piano di lavoro è realizzato normalmente con acciai
temperati atti a conferirgli adeguata durezza. |
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2
destinazione d’uso |
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Il cilindro è utilizzato prevalentemente nella lavorazione
del cuoio da suola. La funzione principale di questa lavorazione è la
pressatura delle fibre con conseguente compattazione dei pori, che fornisce al cuoio solidità e lucentezza, caratteristiche che
daranno ai prodotti finiti maggiore resistenza all’acqua ed all’usura. La lavorazione è normalmente
effettuata in modo manuale; l’operatore mette il cuoio sul piano della
macchina, il rullo operatore
scorre lungo il piano di lavoro, l’operatore riposiziona il cuoio ad ogni
passaggio del cilindro in modo da ottenere una lavorazione omogenea. |
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CILINDRO 1. piano di lavoro 2. rullo operatore 3. carrello mobile 4. fotocellule 5. vite senza fine 6. pedana di sicurezza 7. pedale di comando. |
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REQUISITI
DI SICUREZZA ESSENZIALI |
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VOCE |
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REQUISITO |
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1.
illuminazione |
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L’utilizzo del macchinario deve avvenire in condizioni di illuminazione sufficiente. Nella
zona di lavoro dovrà essere garantita una illuminazione
adeguata alla lavorazione; si consigliano valori di illuminamento non
inferiori a 300 LUX (vedi tab. 1). L’illuminazione non deve creare abbagliamenti
o zone d’ombra. |
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2.
interruttore
generale di macchina |
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L’interruttore generale di macchina deve essere del tipo con
chiave o “lucchettabile”. |
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3.
comandi |
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I comandi devono essere: ·
Visibili, con funzioni facilmente identificabili mediante
adeguata simbologia e colorazione. ·
Adeguatamente posizionati in modo
da essere facilmente raggiungibili, ma comunque fuori dalle zone di pericolo. ·
costruiti in modo da
resistere alle normali sollecitazioni di servizio e resistere agli agenti
ambientali; |
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3.1.
comandi di
azionamento e/o avviamento |
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I comandi devono essere realizzati
secondo quanto richiesto dalla EN 60529/91; considerato il tipo di lavorazione il grado di protezione richiesto è IP44. Il comando di avvio ciclo deve essere
del tipo con chiave. |
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3.1.1.
pulsanti |
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Le
pulsantiere di comando devono: ·
avere colorazione
e simbologia adeguata, in allegato 1 si riportano alcuni esempi; ·
avere targhette identificatrici con le scritte in lingua italiana; · essere provvisti di dispositivi atti ad evitare l’avviamento accidentale (incassati, protetti con schermo, altro), fig. 2. |
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3.1.2. pedali |
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I pedali devono essere protetti contro l’avviamento
accidentale. |
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4.
Impianto elettrico |
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4.1. Impianto in generale |
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Gli impianti elettrici a bordo macchina
devono essere progettati e mantenuti secondo le indicazioni delle norme di
settore. I circuiti di comando e di alimentazione,
in caso di guasti o anomalie, devono essere strutturati in modo da evitare
eventuali avviamenti intempestivi e comunque porre la macchina in condizioni
di sicurezza. |
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4.2. Interruttore generale di macchina |
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La macchina, oltre a quanto riportato al punto 2., deve avere l’interruttore generale del tipo di manovra sottocarico onnipolare (ammesso anche unico dispositivo), in modo da permetterne il sezionamento dalla linea principale di alimentazione. |
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4.3.
sovracorrenti |
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I circuiti alimentati dal quadro macchina
devono essere protetti contro i sovraccarichi e contro i cortocircuiti
mediante interruttori automatici (magnetotermici,
fusibili, salvamotori magnetotermici o relè termici
adeguati). |
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4.4.
protezione contro i
contatti indiretti |
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Le masse metalliche della macchina devono risultare in equipotenzialità tra loro e collegate all’impianto di protezione (terra) del fabbricato mediante conduttore di protezione da attestare su morsetto apposito, adeguatamente segnalato. N.B. L’utilizzatore dovrà provvedere a proteggere la linea di alimentazione della
macchina con dispositivi di protezione (es. differenziali), coordinati con
l’impianto di protezione del fabbricato, idonei al tipo di fornitura. |
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4.5.
protezione contro i
contatti diretti. |
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Devono essere isolate tutte le parti
in tensione mediante involucri aventi grado di protezione adeguato
(consigliato minimo IP44). Sportelli e barriere utilizzate a
protezione delle parti in tensione devono poter essere rimosse esclusivamente
mediante chiavi, attrezzi o essere provviste di dispositivi di blocco
elettrico (es. microinterruttori). |
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4.6.
quadri elettrici |
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I quadri elettrici devono
avere grado di protezione adeguato (almeno I.P.44).
L’accesso interno deve essere possibile solo con apparecchiature fuori
tensione (interruttore blocco porta) oppure, se adeguatamente segnalato in
fronte quadro (es. con scritte indicanti la presenza di tensioni pericolose e
la necessità di interrompere l’alimentazione), mediante uso di chiavi ed
attrezzi (intervento eseguito da personale specializzato). Si ricorda inoltre quanto segue: ·
eventuali
sostituzioni di quadri elettrici devono essere certificate secondo le norme
di prodotto (CEI EN 60439, CEI EN 60204, ecc.). ·
gli schemi
elettrici devono essere conservati e mantenuti aggiornati (vedi anche
allegato 2, organizzazione e gestione delle operazioni di manutenzione). |
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5.
impianto
oleodinamico |
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5.1.
anomalie di pressione |
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Nell’impianto devono essere presenti
una o più valvole di sovrapressione collocate in
modo da limitare la pressione in tutte le parti dell’impianto. |
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5.2.
tubazioni e raccordi. |
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Le tubazioni esterne non devono essere
utilizzate come gradini o scala. Carichi esterni non devono gravare sulle
tubazioni. Nessuna perdita (esterna o interna) deve causare pericolo. |
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6.
rischi
meccanici |
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6.1.
macchina in generale |
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Requisiti generali: ·
Installazione stabile della macchina, facendo particolare
attenzione al peso ed alle sollecitazioni che insisteranno sulla struttura di ancoraggio. ·
Spazio utile sufficiente in relazione
alla tipologia della macchina ed in considerazione della necessità di
manutenzione e di pulizia. ·
La postazione di lavoro: ·
dovrà prevedere
lo spazio per il materiale in lavorazione (normalmente due pancali, uno per il cuoio da lavorare ed uno per quello lavorato)
lasciando all’operatore la possibilità di allontanarsi in sicurezza; ·
deve avere la
piattaforma di lavoro antiscivolo (legno, metallo grigliato,
trattamenti specifici, altro), stabile, di dimensioni adeguate ed idonee alla
tipologia di lavoro (indicativamente larga 100 cm, lunga 150 cm con altezza
di 15 cm). ·
dovrà essere ergonomica (è consigliabile a tal proposito organizzarsi
per ridurre i movimenti affaticanti e ripetitivi es. prelevare pelli da
altezze decisamente inferiori o superiori al piano di lavoro con rischio di
lesioni dorso-lombari). ·
Eliminazione di eventuali
superfici taglienti, spigoli e angoli vivi. ·
Istruzioni e procedure di lavoro corrette, come ad esempio
ruotare le pelli in modo che l’operatore possa mantenere le mani in posizione
sicura durante la lavorazione (fuori dalla zona di
operazione del cilindro). ·
Altre procedure adeguate per le operazioni di messa a
punto e pulizia della macchina (alcuni esempi sono indicati negli allegati 2
e 3). |
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6.2.
Elementi mobili |
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6.2.1.
organi di
trasmissione |
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Tutti gli elementi mobili di
trasmissione, con esclusione di quelli già protetti dai dispositivi di
sicurezza della zona di lavoro (vite senza fine, cilindro, controcilindro ecc.), devono essere inaccessibili oppure
protetti da: ·
ripari e carter
fissi apribili solo con chiavi ed attrezzi; ·
protezioni e ripari
mobili provvisti di dispositivo di sicurezza elettromeccanico, atto ad
impedire la messa in funzione degli organi pericolosi con il riparo aperto, o
evitarne l’apertura fino a che gli stessi organi sono in movimento. |
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6.2.2. organi che partecipano alla lavorazione. 6.2.2. organi che partecipano alla lavorazione (segue) |
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La protezione dei lavoratori esposti
ai rischi provocati da elementi mobili che partecipano alla lavorazione può
essere realizzata con vari dispositivi di sicurezza ed altri accessori di
protezione. Tali
dispositivi devono proteggere dai rischi di schiacciamento degli arti
superiori (principalmente lesioni alle mani). La tecnica e l’esperienza hanno dimostrato che un efficace sistema di
sicurezza su queste macchine si realizza sfruttando l’azione combinata
dei seguenti dispositivi: 1)
Dispositivo di blocco macchina
elettronico con “sistema capacitivo”. 2)
Dispositivo
pedana di lavoro ad uomo presente. 3)
Dispositivi di blocco macchina a fotocellula a raggi infrarossi. 4)
Protezione lato posteriore macchina. 1)
DISPOSITIVO DI BLOCCO
MACCHINA ELETTRONICO CON “SISTEMA CAPACITIVO” Questo dispositivo
ha avuto varie evoluzioni nel tempo ed ha raggiunto
lo standard attuale (cosiddetto sistema di tipo capacitivo) solo negli ultimi
anni. Questo tipo di dispositivo è normalmente montato su macchine di recente
costruzione, fabbricate in conformità al DPR 459/96 regolamento di attuazione della direttiva macchine. Il “sistema
capacitivo” determina il blocco della macchina nel caso
l’operatore venga a contatto con una parte metallica, struttura fissa
o elemento mobile (es. rullo, carrello, piano di scorrimento, vite senza fine
ecc.). Il principio di
funzionamento consiste nella trasmissione di un segnale elettromagnetico
emesso da una piastra posta nella pedana che raggiunge la ricevente posta sul
macchinario. La trasmissione avviene tramite l’operatore,
la sua presenza sulla pedana determina una corretta ricezione di
segnale da parte della strumentazione ricevente. Nel caso che l’operatore venga a contatto con parti metalliche della macchina, il
segnale cambia determinando l’interruzione del circuito trasmittente-ricevente
e conseguentemente il blocco macchina. Ogni blocco
macchina deve comportare un nuovo “riarmo” in modo da rendere
cosciente l’operatore di eventuali azioni errate o
guasti all’apparecchiatura. Il “sistema capacitivo”
funziona, (al contrario di quello induttivo), indipendentemente dal tipo di
calzatura indossata dall’operatore; rimane comunque
il divieto d’uso di guanti di qualsiasi genere che ostacolando la corretta
continuità del contatto (operatore - strutture metalliche) ne ridurrebbero
l’efficacia. |
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6.2.2. organi che partecipano alla lavorazione (segue) 6.2.2. organi che partecipano alla lavorazione (segue) 6.2.2. organi che partecipano alla lavorazione (segue) 6.2.2. organi che partecipano alla lavorazione (segue) |
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2) Dispositivo pedana di lavoro “ad uomo
presente”. Tale dispositivo consente il funzionamento della
macchina solo con la presenza dell’operatore nella corretta postazione di lavoro,
sopra la pedana. Questa pedana è infatti costituita
da apparecchi e circuiti elettronici che rilevano la presenza dell’operatore
tramite il suo peso. La
funzione principale della pedana di lavoro ad uomo presente sarà quella di
impedire l’abbandono del posto di lavoro con
macchina in movimento. Il peso dell’operatore mette in contatto le superfici
conduttrici (in genere rame) collocate all’interno della struttura della
pedana; questo contatto “elettrosensibile”
consentirà all’unità di controllo di rendere possibile l’avvio del ciclo. Nel
caso l’operatore scenda dalla pedana e venga quindi a mancare il contatto tra
le superfici conduttrici della pedana, la macchina si deve
arrestare. Il successivo avvio dovrà avvenire solamente dopo il reset generale
(test di avvio ciclo). 3)
Dispositivi di blocco macchina a fotocellula a raggi infrarossi. I dispositivi sono realizzati utilizzando
fotocellule emettitori/ricevitori il cui funzionamento consiste
nell’emissione e conseguente captazione di raggi infrarossi riflessi dal
piano di lavoro e dalle pelli in lavorazione. L’intercettazione del raggio da
parte dell’operatore (braccio, mani, ecc.) comporta la mancata ricezione da
parte della fotocellula del raggio emesso, con il conseguente blocco della
macchina. L’esperienza ha dimostrato che l’uso di tale dispositivo, il quale
interviene prima che l’operatore venga a contatto con le parti metalliche
mobili o fisse della macchina (cilindro e piano di lavoro che se intercettati
attivano la protezione capacitiva), anticipa i tempi di arresto
del cilindro compensando la traslazione che la ruota effettua per inerzia.
Pertanto per garantire tale funzionalità le fotocellule devono essere
posizionate in modo da proteggere ambedue i sensi di traslazione della ruota
e ad una distanza tale che il segnale di arresto
avvenga in tempi congrui allo spostamento che la ruota effettua per inerzia
prima del suo arresto. Prove effettuate su alcuni tipi di cilindro e l’esperienza acquisita hanno evidenziato che una distanza di 20cm. tra il raggio infrarosso ed il punto di schiacciamento tra
ruota e piano di lavoro può ritenersi adeguato. Considerato che la fotocellula può garantire la sua efficienza solo
per alcune tonalità di colore es. colori chiari o
scuri, le macchine adibite alla lavorazione di pelli chiare o nere dovranno
essere dotate di un doppio sistema di fotocellule tarate sulle due diverse
tonalità. Dopo ogni blocco macchina il riavvio deve essere volontario, “riarmo” in modo da rendere cosciente l’operatore
di eventuali azioni errate o guasti
all’apparecchiatura. 4) Protezione lato posteriore macchina. La
zona posteriore della macchina, se accessibile ai lavoratori, deve essere
provvista di: ·
Protezioni e ripari fissi ·
barriere fotoelettriche Le
protezioni fisse devono essere conformate in analogia a quanto riportato per
gli organi di trasmissione alla voce 6.2.1. Devono essere comunque rispettate le
indicazioni delle orme EN 953 (requisiti generali dei ripari e corretti
criteri di scelta dei materiali) e EN 294 (Distanze di sicurezza dei ripari). Le barriere fotoelettriche, se
adeguatamente scelte, consentono di unire le caratteristiche delle protezioni
di cui sopra al più agile prelievo di pezzi lavorati
che, anche se occasionalmente, devono essere recuperati dalla parte
posteriore della macchina. Il funzionamento delle barriere
fotoelettriche consiste nell’emissione di vari raggi infrarossi che vanno a formare una barriera immateriale. Le parti
trasmittenti e riceventi del sistema, se in continuità tramite i raggi
infrarossi, permettono il funzionamento della macchina. L’intercettazione di uno qualsiasi
dei raggi, così come l’errata installazione del sistema ed una sua eventuale
anomalia, quindi l’interruzione della continuità ricevente/trasmittente, deve
invece provocarne l’arresto. Considerata la natura delle
lavorazioni, i sopra citati dispositivi di protezione ed i relativi circuiti
di sicurezza devono essere controllati al fine di verificarne il buon
funzionamento. A tal proposito è opportuno che
gli stessi dispositivi di sicurezza siano del tipo ad azione positiva, in modo che eventuali loro anomalie determinino
conseguentemente il fermo della macchina. Relativamente
alle macchine i cui dispositivi di sicurezza non siano ad azione
positiva, obbligatorio prima dell’avvio ciclo di lavorazione, eseguire i test di
funzionamento del dispositivo secondo le indicazioni fornite dal costruttore
(l’eventuale test negativo deve impedire l’avvio della macchina). Si
ricorda infine che negli interventi di manutenzione che comportano la
sostituzione o riparazione dei vari dispositivi di sicurezza, devono essere
fatte scelte adeguate e tali da garantire l’integrazione degli stessi
dispositivi nel contesto funzionale ed operativo
della macchina e dell’ambiente in cui la stessa è collocata. I dispositivi di
sicurezza nuovi, anche se montati su macchine già in uso, devono rispondere
al DPR 459/96 (direttiva macchine) ed essere in
possesso dei relativi requisiti (marcatura CE, dichiarazione di conformità,
istruzioni per il corretto montaggio ed utilizzo). Vogliamo infine menzionare altri sistemi di protezione del cilindro
quali ad esempio slitte fisse, slitte con bandelle mobili, dispositivi muniti
di parti gomma elettroconduttrice la cui
affidabilità e praticità di impiego ne hanno nel
tempo limitato la diffusione. |
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7.
operazioni di
manutenzione e pulizia |
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·
Istruzioni adeguate: consultare il libretto d’uso e
manutenzione; ove questo mancasse, dovrà essere
predisposto un documento con le misure, tecniche e comportamentali, da
attuare in queste specifiche operazioni. In allegato n°
2 si è predisposto un “fac simile” dove sono
riportati contenuti minimi a titolo di indirizzo ed
esempio. ·
Organizzare la manutenzione tramite: programmazione degli
interventi tecnici (preventivi e periodici), procedure corrette (personale
interno ed esterno) e formazione (personale interno eventualmente addetto,
vedi allegato n° 2). ·
Personale specializzato e ditte esterne con requisiti tecnici
e professionali. ·
Coordinamento dei lavori con le normali attività
aziendali. |
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aspetti organizzativi
e procedurali relativi agli interventi di manutenzione sulla macchina
CILINDRO
PREMESSA
Aspetto rilevante e di importanza basilare è il mantenimento in efficienza della
macchina e dei relativi dispositivi di sicurezza. E’ pertanto necessità primaria
quella di stabilire un programma di manutenzione.
Si ricorda che la normativa vigente prevede precisi
obblighi per il datore di lavoro, tra cui:
-
art. 35, comma
4, D.Lgs. 626/94: “il datore
di lavoro prende le misure necessarie affinché le attrezzature di lavoro siano
oggetto di idonea manutenzione al fine di garantire nel tempo la rispondenza ai
requisiti di cui all’art.36 (vedi
sotto) e siano corredate, ove
necessario, da apposite istruzioni d’uso”.
-
Art. 36, comma
1, D.Lgs. 626/94: “le
attrezzature di lavoro messe a disposizione dei lavoratori devono soddisfare
alle disposizioni legislative e regolamentari in materia di tutela della
sicurezza e salute dei lavoratori stessi ad esse applicabili”.
Il datore di lavoro, in
caso di affidamento dei lavori di manutenzione a ditte
esterne, deve inoltre rispettare quanto previsto dall’art. 7 D.Lgs. 626/94 – CONTRATTO D’APPALTO O
CONTRATTO D’OPERA.
OGGETTO |
SOGGETTO INTERESSATO |
PROCEDURA |
ORGANIZZAZIONE |
Datore di lavoro Dirigente, Preposto |
Deve effettuare la: Ø
Raccolta e conservazione della documentazione relativa alla macchina: schema degli impianti (elettrico,
idraulico, pneumatico), manuali d’uso e manutenzione, altro. Ø
Definizione di un programma per
gli interventi tecnici necessari (preventivi e periodici) e relative
procedure per la loro effettuazione in sicurezza. Ø
Predisposizione di un efficace
sistema di controllo finalizzato alla verifica di guasti e anomalie. Tale
sistema potrebbe essere costituito ad esempio da schede macchina, registri, chek-list, guide ed altro, in modo da avere
tempestivamente: 1.
Pronta segnalazione, da parte degli addetti alla
macchina, delle anomalie riscontrate; 2.
Analisi dell’anomalia riscontrata e, in relazione
del grado di inefficienza, definizione
dell’intervento; |
OGGETTO |
SOGGETTO INTERESSATO |
PROCEDURA |
ORGANIZZAZIONE(segue) |
Datore di lavoro Dirigente, Preposto |
Deve: Ø
Individuare il personale interno incaricato di effettuare la manutenzione. Ø
Verificare la formazione (tecnico
professionale) e l’informazione (conoscenza delle procedure aziendali) del
personale addetto. Ø
In caso di affidamento dei
lavori a ditte esterne dovrà inoltre: 1.
Verificarne le capacità tecnico
professionali; 2.
adempiere agli
altri obblighi previsti dall’art 7 del D.Lgs
626/94. |
|
Ditte esterne |
Le ditte esterne hanno l’obbligo di
acquisire le informazioni sulla sicurezza fornite dal datore di lavoro
committente. |
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Addetti
alla manutenzione |
Devono prendere visione della documentazione esistente
(disegni degli impianti, libretti d’uso e manutenzione, chek-list
…), e di tutte le altre informazioni sulla sicurezza presenti in azienda
(programmi, procedure, altre indicazioni).
|
OGGETTO |
SOGGETTO INTERESSATO |
PROCEDURA |
FASE OPERATIVA |
Datore di lavoro Dirigente, Preposto |
Deve: Ø
Effettuare la
registrazione degli interventi più importanti in apposito registro,
schedario, altro. Ø
Richiedere l’aggiornamento della documentazione macchina,
schema degli impianti. Ø
Effettuare la
verifica dell’attuazione delle misure di sicurezza relative all’utilizzo
delle attrezzature e della predisposizione di opere atte a consentire
l’effettuazione dei lavori in condizioni di sicurezza. Ad esempio: a)
Lubrificazione ed ingrassaggio di organi
di trasmissione.
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OGGETTO |
SOGGETTO INTERESSATO |
PROCEDURA |
FASE OPERATIVA(segue) |
Ditte esterne |
Devono: Ø
Effettuare le
operazioni in sicurezza (propria e di terzi) in relazione anche alle altre
attività presenti in azienda. Ø
Rispettare le informazioni ed il
coordinamento fornito dal datore di lavoro committente. Ø
Integrare ed aggiornare la documentazione macchina
in conseguenza degli interventi effettuati. NB: quanto sopra risulta
importante per valutare se nel tempo, in conseguenza delle varie
manutenzioni, la macchina ha variato le proprie funzioni. |
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Addetti alla manutenzione |
Ø
Attuare le misure di sicurezza,
predisporre le opere e utilizzare le attrezzature necessarie a consentire
l’effettuazione dei lavori in condizioni di sicurezza. 1.
Eseguire i lavori osservando: le norme tecniche, le istruzioni ricevute
dalla direzione aziendale e le direttive indicate dai costruttori.
|
aspetti formativi e procedurali relativi al CILINDRO
OGGETTO |
SOGGETTO
INTERESSATO |
PROCEDURA |
ATTIVITA’
LAVORATIVE ORDINARIE |
|
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1.
Informazioni preliminari |
Datore di lavoro, Dirigente, Preposto |
·
Provvede a formare, informare ed addestrare
adeguatamente il personale prima di adibirlo al lavoro a questa macchina (ad
esempio neoassunti, cambio mansione) ·
Verifica il percorso formativo ed il livello di conoscenze acquisite
dagli addetti. ·
Controlla il corretto posizionamento delle
protezioni e stato generale della macchina. ·
Nella lavorazione di pelli di grosse dimensioni, devono essere
previsti due addetti. ·
Predispone le corrette procedure lavorative e prevede ulteriori cautele di sicurezza, ad esempio la riduzione
della velocità del rullo operatore, che dovranno essere adottate quando la
lavorazione richieda frequenti interventi con le mani nella zona di lavoro
del rullo come ad esempio per abbassare becche, creste e pieghe. Organizza le procedure per l’effettuazione del test di controllo (vedi punto 6.2.2 pag.14). Le macchine non dotate di dispositivi di sicurezza del tipo ad azione positiva (sicurezza intrinseca) necessitano di procedure di controllo atte a verificare il funzionamento del dispositivi di protezione. Ad esempio, alla messa in funzione della macchina l’operatore dovrà dare tensione ed attendere che la macchina completi il proprio auto-test od eventualmente effettuare un ciclo a vuoto per ogni dispositivo di sicurezza che necessita di controllo. |
ALLEGATO N° 3:
aspetti formativi e procedurali relativi al CILINDRO
OGGETTO |
SOGGETTO
INTERESSATO |
PROCEDURA |
ATTIVITA’ LAVORATIVE ORDINARIE |
|
|
1.
Informazioni preliminari (segue) 2.
informazioni lavorative |
Addetti alle macchine Addetti alle macchine |
Devono
conoscere: ·
Significato e funzione dei dispositivi di comando (simboli,
etichette, colori). ·
Significato e funzioni della chiave presente sul comando di avvio. Si ricorda che le chiavi
devono essere tenute dal responsabile della macchina in modo da evitare che personale
inesperto o non autorizzato possa operare alla macchina; ·
Significato e funzioni dei dispositivi di
sicurezza e protezione e loro corretto impiego. · Significato e modalità di effettuazione del test di controllo così come indicato dalla Direzione Aziendale. Le eventuali anomalie devono essere segnalate immediatamente · alla stessa Direzione Aziendale. Devono conoscere: Le varie procedure lavorative predisposte dall’azienda e le eventuali cautele di sicurezza da adottare in particolari condizioni di lavoro. |
ALLEGATO N° 3:
aspetti formativi e procedurali relativi al CILINDRO
OGGETTO |
SOGGETTO
INTERESSATO |
PROCEDURA |
ALTRE
ATTIVITA’ |
|
|
1.
Messa a punto, pulizia |
Datore di lavoro,
Dirigente, Preposto |
·
Individua il personale da adibire a queste operazioni e provvede alla
relativa formazione. ·
Organizza metodologie e procedure standardizzate per l’esecuzione di
queste operazioni. |
|
Addetti (interni) |
·
Rispettare le procedure e metodiche aziendali nella
esecuzione della messa a punto e/o di pulizia della macchina. ·
Togliere sempre l’alimentazione dal quadro
generale ed assicurarsi che gli organi pericolosi siano effettivamente nella
condizione di fermo. Intervenire solo su macchine e relativi organi pericolosi non in
movimento. ·
Vincolare sempre il fermo macchina
disinserendo sempre le chiavi dal quadro comandi. ·
Adottare le cautele ed utilizzare le attrezzature
di sicurezza previste nelle procedure aziendali. |
2.Manutenzione |
|
Vedi
allegato n° 2 |