(V/912/97)
CONTROLLO
DELLA SICUREZZA
TRASPORTO DI LEGNAME
(D4)
INDICE
Controllo della sicurezza 2
Come usare il controllo
della sicurezza 3
Sommario e valutazioni della
sicurezza 5
1.Sicurezza di macchinario
ed equipaggiamento 7
2.Assistenza e riparazione 9
3.Ordine e condizione della
cabina di guida e delle strade di
accesso 11
4.Ambiente di lavoro 13
5.Ergonomia 19
6.Pratica lavorativa 19
7.Sanità del lavoro, pronto
soccorso e prontezza nell’emergenza 23
Informazioni sul contatto 25
CONTROLLO DELLA SICUREZZA
Data:
Condotto da:
LISTA DEL CONTROLLO DELLA SICUREZZA
Questa guida di carattere specificamente
commerciale intende aiutarvi a prendervi cura della salute e della sicurezza di
tutti i lavoratori della vostra compagnia. Contiene tutti i fattori chiave
della sicurezza del lavoro sotto forma di una lista di controlli, facile da
usare. Usandola potrà determinare quali punti sono in ordine e quali
abbisognano ancora di essere migliorati. Potrà inoltre calcolare la
‘valutazione della sicurezza’ della sua compagnia, che rappresenta la
percentuale dei punti della sicurezza che sono in ordine.
In teoria questa valutazione potrebbe variare dallo 0% al 100% ma in pratica è
improbabile che una qualsiasi compagnia si trovi in posizione tale che ogni
cosa, ovvero nessuna, abbisogna di essere cambiato. Le compagnie possono
utilizzare la valutazione come uno strumento per stabilire degli obiettivi: se
la valutazione corrente è del 65% per esempio, potrebbe essere fissato
l’obiettivo di ottenere una valutazione dell’85% per l’anno successivo.
La
realizzazione di un buon ambiente i lavoro non costa necessariamente denaro. Un
posto di lavoro lindo e ben ordinato con attrezzature che funzionano in maniera
appropriata di fatto migliora la produttività come pure la sicurezza sul
lavoro. Tutti ne beneficiano. I costi della compagnia sono più bassi visto che
il tempo perduto, gli incidenti, i danni e le assenze dal lavoro vengono tutti
ridotti. I lavoratori sono più contenti sul lavoro e rimangono in miglior stato
di salute. La società a sua volta trae beneficio da una compagnia che genera
occupazione e introiti fiscali senza gravare sul bilancio sociale e sanitario.
Il datore di lavoro è inoltre vincolato dalla
legge a monitorare con regolarità le condizioni di lavoro, a determinare i
possibili pericoli e a valutare i rischi potenziali che essi rappresentano.
Questa guida vi aiuterà nel processo di monitoraggio e a formare una base per
lo sviluppo delle misure di sicurezza e per il programma della sicurezza sul
lavoro della compagnia.
COME USARE LA LISTA DI CONTROLLO
Nel definire la sicurezza si devono
considerare tutti gli impiegati all’interno della compagnia come pure tutte le
differenti funzioni di lavoro. Se necessario la lista può essere compilata
separatamente per differenti tipi di lavoro. Alcune delle voci della lista
vengono compilate meglio presso il posto di lavoro e/o attraverso la
discussione con i singoli operai. La lista dovrebbe essere compilata una volta
all’anno oppure quando la situazione lo richiede quando intervengono
cambiamenti nella compagnia.
Compilate la lista barrando semplicemente con
una croce in corrispondenza dell’intestazione ‘in ordine’, ‘non in ordine’ o
‘non applicabile’. Una materia è in ordine quando corrisponde alle esigenze
statutarie o alle regole di sicurezza stabilite dalla compagnia. Se un argomento non corrisponde a queste esigenze,
si deve barrare ‘non in ordine’ e se l’intera questione non si applica, barrare
semplicemente ‘non applicabile’.
Se non siete sicuri se una materia è in
ordine o no, omettete la questione e l’argomento verrà discusso più avanti.
Potrebbe voler dire che sono richieste ulteriori informazioni, per esempio dal dipartimento
della sanità del lavoro o in forma di sopralluoghi dell’igiene del lavoro ecc.
La lista di controllo contiene inoltre le
possibili misure che possono essere utilmente prese , specialmente per
correggere materie che non sono in ordine. Potete barrare argomenti di
possibile interesse che si spera stimoleranno i vostri pensieri circa la
sicurezza sul posto di lavoro.
(Illustrazione)
(Richiami a pagina 3, in senso orario dalla
sinistra)
(Annotazioni a pagina 3, in senso orario
dalla sinistra)
Se un argomento è in ordine, barrare qui
Se non applicabile, barrare qui
Rispondi a tutte queste domande
se l’argomento non è in ordine, barrare qui
NOTA DEL TRADUTTORE: IL RESTO
DELL’ILLUSTRAZIONE E’ UNA COPIA DELLE PRIME RIGHE DELLE PAGINE 7-8
(Annotazione a pagina 4)
Barrare le possibili misure da prendere se
l’argomento non è in ordine.
SOMMARIO E VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA
Per calcolare la valutazione della sicurezza
di una compagnia od organizzazione, tutte le informazioni sono riunite in una
scheda. Questa mostra a colpo d’occhio quante cose ‘sono in ordine’, e quante
non lo sono. La scheda vi aiuta a calcolare in modo semplice la percentuale
delle cose che sono in ordine.
|
Max |
In ordine |
Non in ordine |
Non applicabile |
Sicurezza del macchinario ed equipaggiamento |
10 |
|
|
|
Assistenza e riparazioni |
10 |
|
|
|
Ordine e condizioni della cabina e delle strade di accesso |
10 |
|
|
|
Ambiente di lavoro |
15 |
|
|
|
Ergonomia |
20 |
|
|
|
Pratica lavorativa |
20 |
|
|
|
Servizio sanitario
del lavoro, pronto soccorso ed rapidità nelle
emergenze |
15 |
|
|
|
TOTALE |
100 |
|
|
|
Valutazione = In ordine / In
ordine + Non in ordine = x x 100% =
.....%
(pagina 6)
Su questa scheda si devono
annotare tutte le misure da prendere, il nome della persona responsabile e le
scadenze concordate. E’ una buona idea controllare la conformità con queste
decisioni, ma al più tardi ciò diverrà ovvio quando la lista di controllo verrà
nuovamente rifatta, di preferenza entro dodici mesi.
(Tabella)
Misura concordata Persona responsabile Scadenza per l’ultimazione Completata il
(Pagina 7)
SICUREZZA DEL MACCHINARIO ED
EQUIPAGGIAMENTO
In ordine
Non in ordine
Non applicabile
1.1 La macchina porta un
contrassegno CE (Modello anno...)?
1.2 La cabina di guida è protetta da possibili
danni dovuti al movimento del carico?
1.3 La cabina
dell’apparato di sollevamento fornisce protezione contro i colpi che
intervengono durante
il carico?
1.4 Il carico può essere
fissato senza salirvi in cima?
1.5 Vi sono ausili per
il fissaggio del carico?
1.6 Questi ausili sono
in ordine?
1.7 Lo scarico deve essere
effettuato senza l’ausilio dell’equipaggiamento
appropriato?
1.8 vengono date istruzioni e addestramento
per lo scarico?
1.9 La cabina e
l’apparato di sollevamento contengono i necessari segnali e cartelli di
avviso?
1.10 Funzionano i freni,
indicatori e trombe del veicolo?
--- Sicurezza del
macchinario ed equipaggiamento - totale
Misure possibili
Il marchio CE denota che la
macchina corrisponde a tutte le direttive. (Si applica a macchine introdotte in
servizio dopo l’inizio del 1995)
-
Gabbia di sicurezza per la cabina di guida
-
Spuntoni appuntiti sul piano di carico
-
Cabina per l’apparato di sollevamento
-
Idonee attrezzature ed ausili di sollevamento
appositamente costruiti
-
Uso di equipaggiamento per il fissaggio che non
richiede che l’operatore salga sul carico
-
Uso di un tenditore ad aria compressa per fissare il
carico
-
Lavoro eseguito con calma
-
Scarico centralizzato
-
Uso di un carrello
-
Istruzione e addestramento sulle varie tecniche di scarico
( in acqua, sul terreno, direttamente in fabbrica)
-
Catarinfrangenti sul retro del rimorchio
Segnali:
-
- targhetta di registrazione complete di tipo di
macchina, numero di produzione e anno come pure nome e indirizzo del
costruttore
-
- targhetta di caricamento che indica il massimo
carico permesso ai differenti limiti di tragitto
-
- estensione dell’area pericolosa
-
- distanza minima da tenere da cavi elettrici
-
- avviso a tenersi fuori da sotto il carico
-
Regolare prova dei freni
-
Controlli regolari delle frecce e delle trombe
(Testo a margine)
(simbolo)Emergenza Stop
Riferimenti normativi: A.3 -
D.1 - I.4 - M.1 - M.2 - M.3 - S.3
(Pagina
9)
ASSISTENZA
E RIPARAZIONI
In
ordine
Non
in ordine
Non
applicabile
2.1 L’attrezzatura di caricamento
è stata ispezionata durante l’anno scorso? (esiste traccia documentata sul
libro di bordo?)
2.2 Sulle macchine ed
equipaggiamenti viene effettuata l’assistenza a intervalli fissi per
minimizzare i difetti di funzionamento?
2.3 Vengono effettuati
controlli regolari alla parte idraulica, sistemi a pressione e relative
tubazioni e connessioni?
2.4 Prima che venga
effettuato il lavoro di assistenza e riparazione, viene fatta una valutazione
dei rischi, e, quando si intraprendono incarichi potenzialmente pericolosi ci
sono almeno due persone presenti?
2.5 I compiti di
assistenza più gravosi vengono effettuati in officina?
2.6 Viene portata
adeguata attenzione all’assistenza e riparazione del macchinario(uso di
utensili corretti ed efficienti, guanti e calzature protettivi)?
2.7 Le cabine di guida
ribaltabili sono opportunamente assistite durante i lavori di assistenza e
riparazione?
000 2.8 L’apparato
sollevatore e il braccio sono assistiti durante la riparazione?
2.9 Vengono prevenuti i
movimenti del veicolo e dell’apparato di sollevamento durante le riparazioni?
2.10 Vi è una
documentazione Finlandese e Svedese per il funzionamento, assistenza, ispezione
e installazione dell’apparato di sollevamento?
(Pagina 10)
Misure possibili
- Ispezione
strutturale al sollevatore dopo le riparazioni
- Lavoro di
assistenza e riparazione ben pianificato e messo in calendario
- Manutenzione
preventiva
- Ispezioni
regolari
- Valutazione dei
rischi effettuata prima dell’inizio dei lavori di assistenza e riparazione
o Lavori
pericolosi/di grossa entità da effettuare in officina
o Almeno due
persone vengano impiegate nei compiti di assistenza e riparazione pericolosi
o Vengano usati
utensili di tipo giusto, efficienti
o Uso del freno a mano e di altri mezzi meccanici per prevenire movimenti del
veicolo
o Uso di fermi di
sicurezza per assicurare la cabina di guida
o Inclusione del
sollevatore e bel braccio nelle riparazioni
o Documentazione
facilmente comprensibile in Finlandese e Svedese del funzionamento, assistenza,
ispezione e installazione del sollevatore
(Testo
a margine)
Ulteriori
informazioni
Riferimenti
normativi: A.3 - I.4 - L.1 - M.1
(Pagina
11)
ORDINE
E CONDIZIONE DELLA CABINA E VIE DI ACCESSO
In
ordine
Non
in ordine
Non
applicabile
@ @ @ 3.1 vi sono
piattaforme di servizio opportunamente situate e ove necessario passerelle?
(per es. per assistenza e riparazioni)
@ @ @ 3.2 Le
passerelle hanno adeguati corrimano?
@ @ @ 3.3 Gli
scalini e le piattaforme di servizio sono puliti?
@ @ @ 3.4 Gli
scalini che conducono alla cabina e alle passerelle sono in buone condizioni?
@ @ @ 3.5 Le
piattaforme di servizio sono in buone condizioni?
@ @ @ 3.6 Le
piattaforme di servizio e le passerelle sono dotate di superfici antiscivolo o
corrugate?
@ @ @ 3.7 La cabina
di guida è ordinata?
@ @ @ 3.8 E’ ogni
cosa al proprio posto?
@ @ @ 3.9 Nella
cabina esiste un posto destinato all’occorrente per il pronto soccorso?
@ @ @ 3.10 Gli
utensili vengono tenuti in cabina nel posto loro dedicato?
---
Ordine e condizioni della cabina di guida e passerelle totale
(Pagina
12)
Misure
possibili
o soluzioni
strutturali (come maniglie, appoggi per i piedi, piattaforme di servizio ecc.)
per facilitare l’accesso alla cabina e all’area di carico
o Manutenzione e pulizia
degli scalini, maniglie e piatteforme di servizio
o Piattaforme di
servizio e passerelle da dotare di superfici antiscivolo o corrugate
o Tempo da
destinare durante i turni di lavoro alla manutenzione e pulizia
o Incoraggiare i
dipendenti e stabilire la pratica di tenere in ordine il posto di lavoro.
Ciò richiede i seguenti requisiti:
o - buon ordine
nella cabina, spazio adeguato
o - spazio
destinato agli utensili
o - spazio
destinato all’occorrente per il pronto soccorso e per vivande
o - contenitori
per rifiuti
o - addestramento
dei dipendenti
(Testo
a margine)
Ulteriori
informazioni
Riferimenti
normativi: I.4 - M.1 - P.1 - P.3 - S.1
(Pagina
3)
AMBIENTE
DI LAVORO
In
ordine
Non
in ordine
Non applicabile
4.1 Funziona il riscaldamento della cabina?
4.2 Il riscaldatore è sufficientemente potente?
4.3 La cabina possiede una ventilazione di aria fredda?
4.4 Il sistema di ventilazione riesce a mantenere , in ogni condizione, i vetri
liberi da condensa?
4.5 L’aria in ingresso viene filtrata?
4.6 Il livello di rumore in cabina è fastidioso?
4.7 L’illuminazione è adeguata per il caricamento del legname?
4.8 l’illuminazione è adeguata per le misure di manutenzione?
4.9 Le vie di accesso sono illuminate?
4.10 I fari di lavoro sono integri e puliti?
4.11 I fari sono integri e puliti?
4.12 I vetri della cabina sono puliti e non rigati?
4.13 I tergicristallo funzionano?
4.14 Lo spruzzo del tergicristallo funziona?
4.15 La visibilità attraverso i vetri e gli specchietti è adeguata per un
sicuro funzionamento?
(Pagina
14)
Misure
possibili
o Controllo della
temperatura (19-23°C)
o Riscaldatore
funzionante
o L’aria fredda
del sistema di ventilazione non deve soffiare direttamente sull’operatore
o Pause regolari
o Uso delle
protezioni per gli orecchi quando necessario
( per esempio durante il caricamento)
o Le guarnizioni
delle portiere sono in buone condizioni
o La cabina deve
essere isolata dal compartimento motore (sigillatura delle vie di ingresso)
o Luci di lavoro
direzionali potenti
o Adeguata
illuminazione sulle rampe e per compiti di assistenza
o Illuminazione
continua alimentata a batteria
o Pulizia
regolare dei fari
o Sostituzione
delle lampadine rotte
o Torcia
o Regolare
pulizia dei vetri facendo attenzione a non causare rigature
o Cura del
parabrezza e dei tergicristallo
o Pulizia
regolare delle spazzole del tergicristallo
o Buona
visibilità, essenziale per l’operatore
o Specchietti
sufficienti con buona visibilità laterale
o Specchietti
riscaldati elettricamente
(Testo
a margine)
Ulteriori
informazioni
Riferimenti
normativi: A.4 - L.1 - M.1 - R.3
(Pagina
15)
ERGONOMIA
In
ordine
Non
in ordine
Non
applicabile
Sedile
di guida
o
o o 5.1 Il sedile ed il telaio assorbono le vibrazioni?
o
o o 5.2 Gli operatori vengono istruiti sull’aggiustamento del sedile e
sulla posizione di guida e aggiustamento del sedile ergonomicamente
corretti?
o
o o 5.3 L’altezza, distanza e schienale del sedile vengono regolati alla
partenza di ciascun turno?
o
o o 5.4 C’è una protezione per il collo?
o
o o 5.5 Il sedile ha un supporto lombare?
o o o 5.6 Il sedile è riscaldato?
o
o o 5.7 Il sedile è ricoperto con materiale traspirante(per es. intessuto)?
o
o o 5.8 C’è la cintura di sicurezza e viene usata?
o
o o 5.9 Il volante è regolabile?
Sollevatore
o
o o 5.10 Il sedile dà sufficiente supporto?
o
o o 5.11 Assorbe le vibrazioni?
o
o o 5.12 Il sedile è regolabile?
o
o o 5.13 Il sedile è riscaldato?
(Pagina
16)
o Istruzione dei
dipendenti sulla posizione del sedile ergonomicamente corretta e su come
regolare il sedile in conseguenza
o Prestare
attenzione ai fattori ergonomici del sedile e dei comandi
o Regolazione del
sedile(altezza, distanza dal volante, inclinazione dello schienale)
o Regolazione del
sedile da controllare all’inizio di ciascun turno
o Poggiatesta e
supporto lombare
o sedile
riscaldato
o sedile
rivestito con materiale antisudore, traspirante ( per es. intessuto)
o Uso della
cintura di sicurezza
o disponibilità di
una cintura per le cosce da usare con il sollevatore
(Testo
a margine)
Ulteriori
informazioni
Riferimenti
normativi: M.1 - P.2
(Pagina
17)
ERGONOMIA
In
ordine
Non
in ordine
Non
applicabile
o
o o 5.14 I comandi sono situati in modo appropriato?
o
o o 5.15 La forza necessaria per far funzionare i comandi è giusta( non troppo
grande tuttavia non tanto piccola da ostacolare un comando preciso)?
o
o o 5.16 I comandi sono protetti, per esempio, se colpiti o toccati
accidentalmente?
o
o o 5.17 I comandi sono chiaramente contrassegnati con la loro funzione e
indicano cosa significhino le diverse posizioni?
o
o o 5.18 Per sollevare carichi pesanti si usano dispositivi di sollevamento e
ausili?
o
o o 5.19 Il normale lavoro, l’assistenza e le riparazioni vengono effettuate
senza che sia richiesta una posizione forzata (chinandosi, torcendosi,
accucciandosi, inginocchiandosi)?
o
o o 5.20 Vengono fatte sufficienti pause di riposo?
---
Ergonomia totale
(Pagina
18)
Misure
possibili
o Corretto posizionamento
dei comandi
o Comandi
disposti a distanza conveniente fra di loro
o Il
funzionamento accidentale dei comandi è strutturalmente impossibile o impedito
da coperchi protettivi separati o il
funzionamento richiede due movimenti in direzioni diverse o la corrente viene
interrotta se l’operatore lascia il sedile
o I comandi
dovrebbero funzionare nelle direzioni che uno logicamente si aspetta
o Chiare
istruzioni in Finlandese su cosa e come ogni operazione viene comandata
o Le funzioni e i
comandi devono passare automaticamente nella posizione off al momento del
rilascio
o Istruzioni
sulle corrette tecniche di sollevamento
o Uso di mezzi
ausiliari per il trasporto e sollevamento
o Buona
condizione dei mezzi ausiliari per il trasporto e sollevamento
o Uso del
dispositivo di sollevamento proprio del veicolo per la sostituzione dei
pneumatici
o Manutenzione e
assistenza da far eseguire presso depositi di assistenza
o Sufficienti
pause da prendere
o Esercizi fisici
da eseguire durante le pause ed il tempo libero
(Testo
a margine)
Ulteriori
informazioni
Riferimenti
normativi: A.3 - I.4 - M.1 - M.2 - M.3 - S.3
(Pagina
19)
PRATICA
LAVORATIVA
In
ordine
Non
in ordine
Non
applicabile
o
o o 6.1 Esiste una mappa dei luoghi di facile comprensione?
o
o o 6.2 Il percorso viene spiegato in anticipo?
o
o o 6.3 Il conduttore viene avvisato adeguatamente sui punti pericolosi?
o
o o 6.4 Vendono collocati segnali di avvertenza attorno alla zona di carico?
o o o 6.5 I rimorchi
staccati, parcheggiati separatamente vengono segnalati con cartelli di avviso?
o o o 6.6 Il sollevatore
durante le soste viene appoggiato(cioè non lasciato nella posizione ‘up’)?
o o o 6.7 Vi sono chiare
direttive sulle distanze minime da mantenere(dalle strade pubbliche, linee
ferroviarie, linee ad alta tensione)
o
o o 6.8 Queste direttive vengono seguite?
o
o o 6.9 Quando vi è gente nell’area di pericolo, il motore viene spento?
o
o o 6.10 Nell’alzare oggetti pesanti vengono usate le gambe stabilizzatrici?
o
o o 6.11 Quando necessario vengono usate le catene da neve?
Misure
possibili
o I punto di
raccolta per il carico deve essere chiaramente indicato su una mappa
o Selezione
preliminare e familiarizzazione con il percorso
o I dipendenti
debbono essere informati sui pericoli e come agire di conseguenza
o Triangoli di
avvertimento debbono essere posti ai lati della strada su ambedue i lati della
zona di carico
o Il caricamento
lungo il lato della strada deve essere fatto solo quando i mezzi possono essere
superati in sicurezza dagli altri veicoli
o Durante gli spostamenti
e le pause il sollevatore deve essere appoggiato
o Addestramento e
direttive per i dipendenti
o Osservanza dei
regolamenti sulle distanze di sicurezza
o Il caricamento
va interrotto se vi sono persone in zona pericolosa
o I carichi
sospesi non si devono far ondeggiare sopra la testa
o Uso degli
stabilizzatori
o Uso delle
piastre di supporto sotto agli stabilizzatori
o Uso delle
piastre metalliche sotto agli stabilizzatori
o Controllare le
condizioni del suolo
o Uso delle
catene da neve
(Testo
a margine)
Informazioni
aggiuntive)
Riferimenti
normativi: A.3 - I.4 - S.3
(Pagina
21)
PRATICA
LAVORATIVA
In
ordine
Non
in ordine
Non
applicabile
o
o o 6.13 I nuovi dipendenti vengono informati sui pericoli del lavoro?
o o o 6.14 Vengono impartite chiare
direttive sull’uso dell’equipaggiamento protettivo e sulla sicurezza delle
operazioni?
o o o 6.15 L’equipaggiamento protettivo personale (PPE), per esempio
sotto forma di stivali di sicurezza ed elmetto viene portato durante il carico
e scarico?
o o o 6.16 L’equipaggiamento protettivo è in buone condizioni e i mezzi
protettivi vengono regolarmente controllati?
o o o 6.17 Quando viene usata la sega a catena è disponibile
l’equipaggiamento di protezione necessario (per esempio, cuffie paraorecchi,
protezioni per gli occhi, stivali di sicurezza)
Viene prestata adeguata
attenzione ai seguenti fattori antistress?
o o o 6.18 - evitare gli straordinari
o o o 6.19 - lavoro scorrevole senza interruzioni
o o o 6.20 - pianificazione preventiva e raccolta di sufficienti
informazioni prima di prendere decisioni
(Pagina
22)
Misure
possibili
o Educazione sui
possibili fattori di rischio
o Addestramento
per induzione
o Motivare i
lavoratori ad essere consapevoli e responsabili sulla sicurezza
o Uso
dell’equipaggiamento protettivo personale quando richiesto
o Equipaggiamento
protettivo completo nell’uso della sega a catena
o Assicurarsi che
la protezione venga usata
o Migliorate
comunicazioni e cooperazione fra i lavoratori e la direzione
o Pianificazione preventiva
dei lavori da eseguire in tempi ristretti
o Coinvolgere i
dipendenti nelle procedure di pianificazione del lavoro
o Gli utensili
siano prontamente disponibili e in ordine
o Manutenzione
preventiva per ridurre al minimo gli inconvenienti
o Riservare tempo
per la manutenzione
o Istruzione sul
lavoro ripetizione periodica della istruzione sul lavoro
(Testo
a margine)
Informazioni
aggiuntive
Riferimenti
normativi: I.4 - D.1 - M.1
(Pagina
23)
SANITA’
DEL LAVORO, PRONTO SOCCORSO E PRONTEZZA NELLE EMERGENZE
In
ordine
Non
in ordine
Non
applicabile
o
o o 7.1 C’è uno schema sanitario
professionale per i dipendenti?
o
o o 7.2 C’è uno schema sanitario professionale per il datore di lavoro?
o o o 7.3 Il datore di lavoro, il dipendente e il
dipartimento della sanità del lavoro pianificano assieme le attività per la
“idoneità al lavoro”?
o o o 7.4 I dipendenti sono
soggetti a controlli sanitari (secondo l’età, a intervalli imposti per legge)
o
o o 7.5 I dipendenti sono stati addestrati al pronto soccorso?
o
o o 7.6 Il necessario per il pronto soccorso è a portata e pronto per l’uso?
o
o o 7.7 E’ disponibile un aiuto in caso di malessere acuto improvviso?
o
o o 7.8 Il veicolo è dotato di telefono?
o
o o 7.9 Vengono fatti controlli per accertare che il telefono venga udito sul
posto di lavoro
o
o o 7.10 I numeri di emergenza sono visibili?
o
o o 7.11 Durante il carico, il telefono è nelle vicinanze?
o
o o 7.12 Il telefono è nelle vicinanze durante l’assistenza?
o
o o 7.13 Nel veicolo c’è un estintore portatile?
o
o o 7.14 I dipendenti sono stati istruiti sull’uso dell’estintore?
o
o o 7.15 L’estintore viene controllato regolarmente?
-
- - Sanità del lavoro, pronto soccorso e prontezza nelle emergenze - totale
(Pagina
24)
Misure
possibili
o Attività
relative alla ‘idoneità al lavoro’ da pianificare con il dipartimento della
sanità del lavoro
o Corsi di pronto
soccorso per i dipendenti
o Materiale di
pronto soccorso da rendere accessibile e pronto per l’uso
o Rendere
disponibile un aiuto nel caso non vi sia telefono a portata di mano
o Avvisare gli
altri dipendenti quando sta per iniziare l’assistenza e quando viene ultimata
o Regolare
contatto con gli altri dipendenti
o Notificare dove
un dipendente lavora
o Verificare che
il telefono venga udito
o Il telefono viene
tenuto nei pressi durante il lavoro e l’assistenza
o Numeri di
emergenza visibili
o Composizione
rapida per i numeri di emergenza
o Controlli
regolari degli estintori portatili
o Eliminazione
dei focolai di incendio(fiamme aperte, fumo)
o Addestramento
della personale direttivo
o Ripetizione
regolare dell’addestramento
(Testo
a margine)
Ulteriori
informazioni
Riferimenti
normativi: A.2 - I.4 - P.3 - S.4
Design:
Picapica
Oy, Helsinki
Stampa:
Yliopistopaino,
Helsinki 1997
(Retro
di copertina)
E’
responsabilità di ogni datore di lavoro il valutare su una base regolare le
condizioni di salute e sicurezza sul posto di lavoro e di apportare i necessari
miglioramenti. Questa guida è fatta allo scopo specifico di aiutare le
compagnie minori ed i posti di lavoro ad ottemperare a questo obbligo.
Differenti attività commerciali presentano differenti rischi specifici. Questa
guida presenta una lista di controllo di una specifica attività commerciale che
può aiutare la compagnia nell’accertamento della propria situazione. Questa
guida contiene inoltre misure proposte per migliorare la salute e la sicurezza.
Questa prima edizione è stata prodotta per
assicurare che funzioni praticamente. Questo è il motivo per cui è richiesto il
suo contributo e per cui troverà all’interno una scheda di valutazione. Tutte le opinioni verranno
considerate ed ogni cambiamento necessario verrà apportato prima della
pubblicazione alla fine del 1998.
Grazie
in anticipo per il vostro aiuto!
(
Scheda di valutazione)
CONTROLLO
DELLA SICUREZZA: SCHEDA DI VALUTAZIONE
TRASPORTO
LEGNAME
Questa
prima edizione è stata prodotta per assicurare che essa funzioni in pratica.
Questo è il motivo per cui è richiesto il suo contributo e per cui troverà
all’interno una scheda di valutazione.
Tutte le opinioni verranno considerate ed ogni cambiamento necessario verrà
apportato prima della pubblicazione alla fine del 1998.
L’affrancatura
e prepagata, cosicchè lei può staccare la scheda compilata e restituirla agli
autori.
Grazie
in anticipo per l’aiuto!
1.
Disaccordo totale
2.
Disaccordo
3.
Impossibile decidere
4.
Concordo
5.
Concordo pienamente
Le
domande sono chiare e facili da capire
E’
facile rispondere alle domande
Quali
domande sono difficili da rispondere? (segnare i numeri)
E’
stato omesso qualcosa di importante? Se cosi cosa?
Le
misure proposte sono pratiche
C’era
un numero adatto di misure suggerite
Quali
altre misure proporrebbe?
Ritengo
che la sicurezza presso il mio posto di lavoro sia aumentata per effetto del
controllo della sicurezza
Il
controllo della sicurezza ha portato l’attenzione sui pericoli
Quanto
tempo ha impiegato per compilare il controllo della sicurezza?
Quante
persone sono state interessate alla compilazione del controllo della sicurezza?
Quale
è stata la valutazione finale della sua compagnia?
La
partecipazione al controllo della sicurezza ha portato miglioramenti all
sicurezza?
Altre
osservazioni e suggerimenti
Normative di
carattere generale:
1)
D.P.R. 27 Aprile 1955, n. 547 (G.U. 2.7.1955, n. 158) – Norme generali
per la prevenzione degli infortuni. Norme per prevenzione degli infortuni sul
lavoro
2)
D.P.R. 19
marzo 1956, n. 302 – Norme di prevenzione degli infortuni sul Lavoro
integrative di quelle generali emanate con D.P.R. 27 Aprile 1955, n. 547
3)
D.P.R. 19
marzo 1956, n. 303 – Norme generali per l’igiene del lavoro
4)
D.M.
(Lavoro) 28 Luglio 1958 – Presidi chirurgici e farmaceutici aziendali
5)
D.M.
(Lavoro) 12 Settembre 1958 – Istituzione del registro degli infortuni
6)
D.P.R. 30
Giugno 1965, n. 1124 – Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione
obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali
7)
L. 17
ottobre 1967, n. 977 – Tutela del lavoro dei fanciulli e degli adolescenti
8)
L. 20
Maggio 1970, n. 300 – Norme sulla tutela della libertà e dignità dei
lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale nei luoghi di
lavoro e norme sul collocamento
9)
L. 30
Dicembre 1971, n. 1204 – Tutela delle lavoratrici madri
10)L. 26 Aprile 1974, n. 191 – Prevenzione degli infortuni sul
lavoro nei servizi e negli impianti gestiti dall’Azienda autonoma delle
ferrovie dello stato
11) D.M. (Lavoro) 18 aprile 1973: Elenco delle malattie per le
quali è obbligatoria la denuncia contro gli infortuni sul lavoro e la malattie
professionali
12)D.P.R. 25 Novembre 1976, n. 1026 – Regolamento di esecuzione
della legge 30 Dicembre 1971, n. 1204, sulla tutela delle lavoratrici madri
13)L. 23 Dicembre 1978, n. 833 – Istituzione del servizio
sanitario nazionale
14)L. 5 marzo 1990, n. 46 – Norme per la sicurezza degli
impianti
15)D. Lgs. 15 Agosto 1991, n. 277 – Attuazione delle direttive
n. 80/1107/CEE, n. 82/605/CEE, n. 83/477/CEE, n. 86188/CEE e n. 88/642/CEE, in materia
di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizioni ad agenti
chimici, fisici e biologici durante il lavoro a norma dell’art. 7 della Legge
30 Luglio 1990 n. 212
16)D. Lgs. 25 Gennaio 1992, n. 77 – Attuazione della direttiva
88/364/CEE in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi di
esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici
17)D.M. (Sanità) 28 Gennaio 1992 – Classificazione e disciplina
dell’imballaggio e della etichettatura dei preparati pericolosi in attuazione
delle direttive emanate dal Consiglio e dalla Commissione delle Comunità
Europee
18)D. Lgs. 19 Settembre 1994, n. 626 – Attuazione delle
Direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE,
90/270/CEE, 90/394/CEE e 90/679/CEE, riguardanti il miglioramento della
sicurezza e salute dei lavoratori sul luogo di lavoro
19)D. Lgs. 17 Marzo 1995, n. 230 – Attuazione delle Direttive
EURATOM 80/836, 84/467, 84/466, 89/618, 90/641 e 92/3 in materia di radiazioni
ionizzanti
20)D. Lgs. 19 Marzo 1996, n. 242 – Modifiche ed integrazioni al
D. Lgs. 19 Settembre 1994, n. 626, recante attuazione di direttive comunitarie
riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul
luogo di lavoro
21)Circolare 27 Giugno 1996, n. 89 – Ministero del lavoro –
Direzione generale dei rapporti di lavoro Divisione VII - D. Lgs. 19 Marzo
1996, n. 242, contenente modificazioni ed ed integrazioni al D. Lgs. 19
Settembre 1994, n. 626, in materia di sicurezza e salute dei lavoratori sul
luogo di lavoro. Direttive per l’applicazione
22)D.P.R. 24 Luglio 1996, n. 459 – Regolamento per l’attuazione
delle direttive 89/392/CEE, 81/368/CEE, 93/44/CEE e 93/68/CEE concernenti il
riavvicinamento degli stati membri relative alle macchine
23)D. Lgs. 14 Agosto 1996, n. 493 – Attuazione della Direttiva
92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza
e/o di salute sui luoghi di lavoro
24) D. Lgs. 14 Agosto 1996, n. 494 – Attuazione della Direttiva
92/57/CEE concernente le prescrizioni minime di sicurezza e/o di salute da
attuare nei cantieri temporanei o mobili
25)D. Lgs. 25 Novembre 1996, n. 645 – Recepimento della
direttiva 92/85/CEE concernente il miglioramento della sicurezza e della salute
sul lavoro delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento
26)Circolare del 20 Dicembre 1996, n. 172 – Ulteriori
indicazioni in ordine di applicazione del D. Lgs. 19 Settembre 1994, n. 626,
come modificato dal D. Lgs. 10 Marzo 1996, n. 242
27)D.M . (Lavoro) 16 Gennaio 1997 – Individuazione dei contenuti
minimi della formazione dei lavoratori, dei rappresentanti per la sicurezza e
dei datori di lavoro che possono svolgere direttamente i compiti propri del
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
Normative su
aspetti specifici:
D. Lgs. 19 Settembre 1994, no.
626, titolo VIII, all. IX, X, XI, XII, XIII
Direttiva CEE/CEEA/CE 7 ottobre
1997, no. 59
D.Lgs. 19 settembre 1994, no. 626,
titolo II, capo III
D.Lgs, 14 agosto 1996, no. 493,
all. IV
D.M. (Interno) 19 febbraio 1997
D.M. (Interno) 13 novembre 1995
D.M. (Interno) 6 marzo 1992
D.M. (Interno)12 novembre 1990
L. 5 marzo 1990, no 46
D.M. (Interno) 13 novembre 1983
D.P.R. 29 luglio 1982, no. 577
D.P.R. 27 aprile 1955, no. 547,
titolo II, capo VI
Opuscolo informativo ISPESL
DOC.696W_OPU.912, 1997
D. Lgs. 19 Settembre 1994, no.
626, all. V
Direttiva CEE/CEEA/CE 30 novembre
1989, no. 656, all. III
UNI-ISO 1 ottobre 1989, no. 4305
D.M. (Lavoro) 10 maggio 1988, no.
347
D.M. (Sanità) 23 dicembre 1982
D.M. (Marina merc.) 15 maggio 1972
D.M. (Lavoro) 9 agosto 1960
D.M. (Lavoro) 12 settembre 1959
D.P.R. 27 Aprile 1955, no. 547,
titolo V, capo II
Opuscolo informativo ISPESL
DOC.696W_OPU.907, 1997
D.P.R. 19 marzo 1956, no. 303
Opuscolo informativo ISPESL
DOC.696W_OPU.912, 1997
D.Lgs. 19 Settembre 1994, no. 626,
all. IV, V
UNI-EN no. 344, 345, 346, 347,
31.1.94
D.P.R. 27 Aprile 1955, no. 547,
titolo X, capo III, art. 384
D.1. DPI
(Dispositivi di Protezione Individuale)
D.M. (Industria) 17 gennaio 1997
Comunicazione CE 14 giugno 1997
(CEN-EN 344, UNI-EN 244, 1996)
Comunicazione CE 13 dicembre 1996
(CEN-EN 344-2, 1996)
Comunicazione CE 30 agosto 1995
(CEN-EN 139, 1994; CEN-EN 270, 1994)
D. Lgs. 14 agosto 1996, no 493
D.Lgs. 19 settembre 1994, no. 626,
titolo IV
D.Lgs. 4 dicembre 1992, no. 475
D.P.R. 27 Aprile 1955, no. 547,
titolo X, capo III
D.M. (Interno) 12 aprile 1996
D.M. (Ambiente) 14 aprile 1994
D.P.C.M. 31 marzo 1989
D.P.R. 17 maggio 1988, no. 175
D.M. (Interno) 8 marzo 1985
D.M. (Interno) 24 novembre 1984
D.M. (Interno) 2 agosto 1984
D.P.R. 27 Aprile 1955, no. 547,
titolo VII, capo X
Opuscolo informativo ISPESL
DOC.696W_OPU.912, 1997
Direttiva CEE/CEEA/CE 8 ottobre
1996, no. 69
D.P.R. 24 luglio 1996, no. 459
D.M. (Ambiente) 12 luglio 1990,
no. 4
D.M. (Lavoro) 10 maggio 1988, no.
259, all. I
D.P.R. 27 Aprile 1955, no. 547,
titolo VIII, capo II
D.Lgs. 14 Agosto 1996, no. 493,
art. 1
D.P.R. 24 luglio 1996, no. 459,
1.1.4
D.Lgs. 19 Settembre 1994, no. 626,
all. VII
UNI 1 febbraio 1997, no 10530
D.P.R. 19 Marzo 1956, no, 303,
titolo II, capo I, art. 8, 10
D.P.R. 27 Aprile 1955, no. 547,
titolo II, capo I; titolo V, capo V; titolo VII, capo VI, X, Xi
Opuscolo informativo ISPESL
DOC.696W_OPU.901, 1997
D.Lgs. 31 luglio 1997, no. 277
D.Lgs. 25 novembre 1996, no. 626
D.M. (Industria) 12 febbraio 1996
Direttiva CEE/CEEA/CE 30 novembre
1989, no. 656, sez. II, art. 5, 6, 7; sez. III, art. 9
D.M. (Industria) 13 giugno 1989
D.M. (Industria) 1 marzo 1989
D.M. (Industria) 13 marzo 1987
L. 5 marzo 1990, no. 46
L. 18 ottobre 1977, no. 791
D.P.R. 27 Aprile 1955, no. 547,
titolo VII
Opuscolo informativo ISPESL
DOC.696W_OPU.914, 1997
D. Lgs. 3 febbraio 1997, no. 52,
art. II, comma 2
L. 18 agosto 1993, no. 340,
annesso III
D.P.C.M. 31 marzo 1989
D.P.R. 14 maggio 1988, no. 175
D.P.R. 27 Aprile 1955, no. 547
Opuscolo informativo ISPESL
DOC.696W_OPU.912, 1997
D.Lgs. 19 Settembre 1994, no. 626,
titolo l, capo VI
D.M. (Lavoro) 16 gennaio 1997
D.Lgs. 25 novembre 1996, no. 645
D.Lgs. 19 Settembre 1994, no. 626,
titolo V, all. VI
D.P:R. 25 novembre 1976, no. 1026
L. 30 dicembre 1971, no. 1204
L. 17 ottobre 1967, no. 977
L. 26 aprile 1934, no. 653
Opuscolo informativo ISPESL
DOC.696W_OPU.908, 1997
Direttiva CEE/CEEA/CE 24 giugno
1992, no. 57
D.M. (Lavoro) 21 marzo 1988, no.
449
D.M. (Lavoro) 16 gennaio 1991
L. 28 giugno1986, no. 339
D.P.R. 21 giugno 1968, no. 1062,
capo II, sez. I
D.Lgs. 19 Settembre 1994, no. 626,
titolo II
D.P.R. 27 Aprile 1955, no. 547
Opuscolo informativo ISPESL
DOC.696W_OPU.904, OPU.910, OPU.911, 1997
D.P.R. 24 luglio 1996, no. 459
D.Lgs. 30 aprile 1992, no. 285
D.P.R. 27 Aprile 1955, no. 547
Opuscolo informativo ISPESL
DOC.696W_OPU.907, 1997
D.Lgs. 14 agosto 1996, no. 494
D.P.R. 28 marzo 1994, no. 268
L. 5 marzo 1990, no. 46
D.M. (Pol. com.) 9 dicembre 1987,
no. 587
D.M. (Lav. pubbl.) 28 maggio 1979
D.P.R. 29 maggio 1963, no. 1497,
art. 6, 7
D.P.R. 27 Aprile 1955, no. 547,
capo III
L. 24 ottobre 1942, no. 1415
D.P.R. 24 luglio 1996, no. 459
D. Lgs. 19 Settembre 1994, no.
626, titolo V, all. VI
L. 19 ottobre 1970, no, 864,
convenz. 127
D.P.R. 27 Aprile 1955, no. 547,
titolo V, capo I
L. 26 aprile 1934, no. 653, art.
11
Opuscolo informativo ISPESL
DOC.696W_OPU.907, OPU.908,1997
Direttiva CEE/CEEA/CE 24 giugno
1992, no. 57, all. IV, part B, sez. II
D.P.R. 27 Aprile 1955, no. 547,
art. 196, 206, 215, 260
D. Lgs. 19 Settembre 1994, no.
626, titolo V, art. 52
Circolare 8 giugno 1994, no. 19
ISO/CD 11226
Opuscolo informativo ISPESL
DOC.696W_OPU.901, OPU.908, OPU.909, 1997
D.Lgs. 19 Settembre 1994, no. 626,
capo III, art. 12, 15
Circolare (Min. Lavoro) 31 Luglio
1958, no. 533
D.P.R. 19 marzo 1956, no. 303,
art. 27, 29, 30, 31
Direttiva CEE/CEEA/CE 20 giugno 1972,
no. 245, 6.3.1
D.Lgs. 12 novembre 1996, no. 615
D.M. (Lavoro) 13 luglio 1990, no.
449
Direttiva CEE/CEEA/CE 30 novembre
1989, no. 655, all- I, 3.1.4
Direttiva CEE/CEEA/CE 22 dicembre
1986, no. 663, all. I, 9.7.3.1.4
D.P.R. 27 Aprile 1955, no. 547,
titolo V, capo V, art. 223
D.Lgs. 14 agosto 1996, no. 493,
5.1.5
D.Lgs. 15 agosto 1991, no. 277,
capo IV
Opuscolo informativo ISPESL
DOC.696W_OPU.902, 1997
UNI-EN 30 aprile 1994, no.
131-1, 131-2
Direttiva CEE/CEEA/CE 30 novembre
1989, no. 654, all. I, art. 12, 13
D.M. (Lavoro) 12 settembre 1959,
titolo II, art. 5
D.P.R. 19 marzo 1956, no. 303,
titolo II, capo I, art. 7
D.P.R. 27 Aprile 1955, no. 547,
titolo II, capo II, art. 16, 17; capo III, art. 18, 20, 21, 22, 25
D.Lgs. 19 Settembre 1994, no. 626,
titolo VI, all. VII
Opuscolo informativo ISPESL
DOC.696W_OPU.907, 1997
D.Lgs. 14 agosto 1996, no. 493
D.P.R. 24 luglio 1996, no. 549
D.M. (Lavoro) 5 dicembre 1996
D.Lgs. 19 Settembre 1994, no. 626,
capo IV
D.P.R. 19 marzo 1956, no. 303,
capo III
D.M. (Lavoro) 18 aprile 1973
D.P.R. 30 giugno 1965, no. 1124
D.M. (Sanità) 4 aprile 1997
D. Lgs. 5 febbraio 1997, no. 22
Direttiva CEE/CEEA/CE 19 giugno
1995, no. 21, all. II
D.M. (Marina merc.) 26 aprile 1994
D.M. (Sanità) 28 gennaio 1992
D.M. (Marina merc.) 9 marzo 1984
L. 29 maggio 1974, no. 256
L. 26 aprile 1974, no. 191, art. 21
D.P.R. 27 Aprile 1955, no. 547,
titolo VIII
Opuscolo informativo ISPESL
DOC.696W_OPU.905, 1997
D.P.R. 24 luglio 1996, no 459,
1.1.2
Circolare Min. Trasporti 7 luglio
1997, no. 75
D.M. (Trasporti) 15 maggio 1997
D.Lgs. 3 febbraio 1997, no. 52
Direttiva CEE/CEEA/CE 13 dicembre
1996, no. 86, 87
D.M. (Trasporti) 4 settembre 1996
Direttiva CEE/CEEA/CE 23 luglio
1996, no. 49, cap. I, art. 1, 2, 3
D. Lgs. 14 agosto 1996, no. 493,
art. 2
Direttiva CEE/CEEA/CE 24 giugno
1992, all. II6
D. Lgs. 19 Settembre 1994, no.
626, titolo II, art. 32
D.P.R. 29 maggio 1963, no. 1497,
art. 29
D.P.R. 27 Aprile 1955, no. 547,
titolo II, capo I, art. 13
Comunicazione CE 4 Giugno 1997
(CEN-EN 1299, 1997)
D.M. 30 maggio 1997 (UNI-EN 1033,
1997)
UNI-EN no. 30326-1, 1 Aprile 1997
Comunicazione CE 22 marzo 1997
(CEN-EN 1032)
D.P.R. 24 Luglio 1996, no. 459,
1.5.9 e 3.2.2
Direttiva CEE/CEEA/CE 22 dicembre
1986, no. 663, 9.9.3
Direttiva CEE/CEEA/CE 14 Giugno
1989, no. 392, 1.5.9
D.M. (Lavoro) 18 aprile 1973
D.P.R. 19.3.1956, no. 303, titolo
II, capo II, art. 24
D.P.R. 27 aprile 1955, no. 547,
titolo III, capo I, art. 46
Opuscolo informativo ISPESL DOC.696W_OPU.903,1997