Regione:

Usl:

Cod.Regione:

Cod. ISPESL:

Anno:

                   Riservato all’ufficio

 

 

Fonte dell’informazione

 

 

 

 1.1 Organizzazione:               

 1.2 Via/Piazza:  

 Cap.:       Comune:           Prov.:        

 Tel.:                  Fax:           e-mail:

1.3 Persona da contattare: 

1.4 Qualifica:   

 

2. Luogo di lavoro

 

 

2.1 Partita I.V.A.  

2.2 Cod. ISTAT

2.3 Ragione sociale:

2.4 Via/Piazza:   

       Cap.:   Comune:    Prov.: 

       Tel.:                                    Fax:                            e-mail:

 2.5 Comparto: 

2.6 Produzione:   Settore Ospedaliero e Sanitario

2.7 Referenti per la soluzione:

 

 

3. Processo lavorativo e natura del problema

 

 

3.1 Ciclo di lavorazione:

 

 

DECONTAMINAZIONE E LAVAGGIO DI STRUMENTI E MATERIALE SANITARIO

Subito dopo l’uso tutti gli strumenti e gli articoli sanitari riutilizzabili, usati nell’assistenza al paziente, devono essere trattati in modo da eliminare e/o ridurre a livelli di sicurezza la carica microbica patogena.

Gli strumenti possono essere suddivisi, in base al rischio potenziale di infezione connesso al loro uso, in tre grandi categorie: articoli critici, semicritici, non critici.

Per articoli critici si intendono strumenti che vengono a contatto con tessuti sterili, sangue, mucose lesionate, osso. I criteri che li fanno rientrare in questa categoria sono connessi: alla loro specifica natura (aghi, taglienti, pinze), all’indicazione d’impiego (es. drenaggi), alle caratteristiche del paziente (se immunodepresso o infetto).

Per gli articoli critici è indicata la sterilizzazione con mezzi fisici.

Per articoli semicritici si intendono strumenti che vengono a contatto con cute  e mucose integre (es. endoscopi a fibre ottiche). Per questi strumenti è raccomandata la sterilizzazione con mezzi fisici o, se si tratta di materiale termosensibile, la disinfezione ad alto livello. 

L’ intervento indicato con il termine “decontaminazione” ha lo scopo di prevenire la dispersione di contaminanti nell’ambiente, di rendere più sicure le procedure di detersione e di proteggere gli operatori sanitari addetti.

La decontaminazione degli strumenti e del materiale sanitario contaminati si può ottenere con l’uso di apparecchiature automatiche che associano la detersione ad un idoneo trattamento termico e/o chimico oppure con l’uso di disinfettanti di sicura efficacia sull’HIV.

E’ necessario quindi che tutto il materiale e gli strumenti chirurgici, prima della sterilizzazione o disinfezione ad alto livello, siano decontaminati. 

 

 

 

 

 

 

 

Decontaminazione di ferri chirurgici e di altro materiale metallico

Il requisito indispensabile che devono avere i ferri chirurgici in acciaio inossidabile o in leghe di carbonio al momento dell’utilizzo è la sterilità.

La gestione dei ferri chirurgici da inviare alla sterilizzazione prevede diverse fasi di lavorazione quali: 1. Decontaminazione; 2. Pulizia manuale; 3. Trattamento con ultrasuoni.

 

 

 

 

 

3.2 Lavorazione/Fase di lavorazione/Prodotto o materiale impiegato:

 

“Tutti gli strumenti e i presidi riutilizzabili debbono, dopo l’uso, essere immediatamente immersi in disinfettante chimico di riconosciuta efficacia sull’HIV prima delle operazioni di smontaggio e di pulizia da effettuare come preparazione alla sterilizzazione” (D.L. 28.9.1990 – regole per il personale sanitario per la prevenzione delle infezioni da HIV). La decontaminazione preventiva serve ad abbassare la carica batterica per garantire più sicurezza all’operatore durante la successiva procedura di detersione.

 

Per la decontaminazione possono essere utilizzati agenti fisici (vapore) o chimici (disinfettanti):

 

·        vapore con il lavaggio meccanico nella lavastrumenti (90° per 10 minuti)

·        soluzione disinfettante detergente per immersione dello strumento (20 minuti)

 

 

I prodotti e i materiali impiegati durante la lavorazione sono:

 

·        Disinfettante: polifenolo 3-4% per strumenti

·        Detergente enzimatico all’1%

·        Vaschette in plastica con coperchio

·        Vasca ad ultrasuoni

·        Spazzole e scovolini

 

meccanismo d’azione

I polifenoli agiscono come veleni citoplasmatici denaturando le lipoproteine della membrana cellulare e alterando i sistemi enzimatici fino ad arrivare, ad elevate concentrazioni, alla coagulazione delle proteine con effetto battericida anche grazie alla estrema solubilità che ne facilita la penetrazione all’interno della cellula.

 

I D.P.I. a disposizione sono:

 

·        Guanti in gomma per uso domestico (sono preferibili a quelli in latice perché sono più spessi, e possono essere decontaminati e riutilizzati)

·        Mascherina con visiera o mascherina e occhiali di protezione

·        Grembiule impermeabilizzato o sovracamice

 

 

 

 

 


3.6 Descrizione dei rischi (e stima del n. di soggetti esposti):

 

L’attività svolta comporta l’esposizione

1)degli operatori al rischio di incidente occupazionale

2)degli utenti al rischio di infezioni

 

Gli operatori sono esposti al rischio di ferita o di puntura, oltre a quello di contaminazione con prodotti chimici pericolosi attraverso cute e mucose o per inalazione o per ingestione.

La contaminazione può avvenire durante le operazioni di manipolazione, miscelazione e travaso, ma anche a seguito di eventi incidentali durante l’utilizzo (sversamenti, spandimenti, schizzi).

 

L’organismo viene a contatto con i prodotti chimici attraverso queste tre vie:

contatto cutaneo

alcuni prodotti come le sostanze irritanti e corrosive agiscono localmente nel punto di contatto con la pelle, le mucose o gli occhi; altri prodotti, solubili nei grassi, agiscono sulla pelle e, penetrando e diffondendosi in tutto l’organismo, provocano disturbi a livello sistemico.

inalazione

si tratta di una via di penetrazione molto frequente sul luogo di lavoro, poiché le sostanze inquinanti, durante la loro manipolazione possono mescolarsi con l’aria respirabile e penetrare contemporaneamente nei polmoni. Dopo essere state inalate, queste sostanze veicolate dal sangue possono provocare disturbi sia dell’apparato respiratorio che di altri organi.

Ingestione

avviene quasi sempre accidentalmente.

 

 

natura del rischio

I polifenoli possono dare una tossicità locale, cioè intossicazione per assorbimento cutaneo, o sistemica, per ingestione  

 

3.7 Descrizione dei danni (e stima del n. di soggetti danneggiati):


 

 

4. Soluzione

 

 

Tipo di intervento:

Gli strumenti chirurgici rappresentano una voce significativa nell’ambito degli investimenti totali dell’ospedale e una corretta gestione di tutto il processo di decontaminazione, lavaggio, lubrificazione, sterilizzazione, offre garanzie di sicurezza all’utente e al personale infermieristico.

L’analisi delle varie fasi dell’operazione ha messo in evidenza alcune criticità riferibili sia alle caratteristiche della strumentazione che alla tossicità dei prodotti utilizzati, che possono essere risolte con l’implementazione di procedure ben definite, poste a conoscenza degli operatori e quindi applicate in maniera standardizzata.

E’ stata pertanto prevista la compilazione di una procedura di facile consultazione e applicabilità per tutto il personale coinvolto, e quindi esposto al rischio, tale da superare pratiche inveterate, obsolete se non addirittura scorrette caratterizzate da un’ampia discrezionalità di prodotti e metodi di impiego.

Gli obiettivi sono stati individuati come:

 

Ø      adozione di modalità corrette nelle attività di decontaminazione, detersione e pulizia dello strumentario chirurgico

Ø      prevenzione del rischio di incidente occupazionale durante la pulizia degli strumenti

Ø      riduzione e controllo delle infezioni ospedaliere

 

 


Durante le varie operazioni si devono utilizzare alcuni accorgimenti:

 

Ø      devono essere rimosse immediatamente dallo strumentario, dopo l’uso, sostanze come i composti di mercurio, preparati allo iodio, nitrato d’argento, che possono danneggiare gli strumenti intaccando le leghe

 

Ø      devono essere eliminati subito dopo l’uso i residui presenti su strumentario odontoiatrico per evitare indurimenti e/o corrosione

 

 

Ø      deve essere evitato il contatto prolungato  con soluzioni di cloruro di sodio che provoca ruggine e danni

 

Ø      deve essere utilizzata cautela nella manipolazione degli strumenti chirurgici, devono essere previsti un utilizzo appropriato e una corretta disposizione rispetto all’utilizzo

 

Ø      gli strumenti articolati (es. forbici, sgorbie, portaaghi), per una corretta pulitura, devono essere aperti prima dell’operazione

 

Ø      manipoli, cavi per elettrobisturi devono essere trattati come strumenti chirurgici

 

Ø      gli strumenti per microchirurgia devono essere collocati su appositi supporti per non subire danni irreversibili

 

Ø      gli strumenti con punte, corpi abrasivi, frese, ecc., devono essere selezionati e posti in contenitori per essere trattati separatamente, per evitare punture e/o tagli accidentali durante il lavaggio

 


PROCEDURA

 

L’ operazione si compone di 3 fasi

 

1° FASE: decontaminazione

 

Dopo aver effettuato procedure invasive e/o tutte le volte che gli strumenti sono contaminati da liquidi biologici e materiale organico, è fatto obbligo a tutti gli operatori sanitari di procedere alla decontaminazione, prima della manipolazione dello strumentario, mediante immersione nel disinfettante per 20’ - 30’ (l’alternativa è la termodisinfezione nella lavastrumenti) quindi:

 

 

 

Ø      indossare i guanti di gomma pesante

Ø      preparare la soluzione disinfettante nella vaschetta dedicata provvista di coperchio

Ø      raccogliere e trasportare gli strumenti dalla sala operativa al punto di lavaggio servendosi di bacinelle o vassoi appositi

Ø      aprire o smontare gli strumenti articolati ed immergerli completamente nella soluzione disinfettante per almeno 30’, evitando il più possibile il procurarsi di schizzi

Ø      immergere gli strumenti appuntiti e taglienti in una bacinella apposita, mai con gli altri strumenti, e maneggiarli con precauzione, per evitare il rischio di puntura accidentale durante la procedura di lavaggio

Ø      togliere i guanti

Ø      lavarsi le mani

 

 

 

Avvertenze:

·  le soluzioni per la decontaminazione devono rimanere coperte durante il periodo di utilizzo

·  le soluzioni devono essere cambiate una volta al giorno e tutte le volte che diventano torbide o visibilmente sporche

 

 

 

 

2° FASE: pulizia manuale

 

 

Ø      indossare mascherina con visiera o mascherina e occhiali protettivi

Ø      indossare sovracamice e grembiule plastificato

Ø      indossare i guanti in gomma pesante

Ø      pulire lo strumentario  con spazzolino (le soluzioni disinfettanti di polifenoli per strumenti contengono anche sostanze detergenti sufficienti a garantire una pulizia efficace dello strumentario)

Ø      solo per particolari strumenti (frese, punte da trapano, ecc..) dove la pulizia risulta difficile, per la loro particolare conformazione, è necessario utilizzare detergenti enzimatici (dopo la decontaminazione immergere lo strumentario per 10’ nella soluzione in acqua con detergente enzimatico all’1% e procedere poi alla pulizia)

Ø      risciacquare accuratamente sotto acqua corrente

Ø      asciugare con panno pulito: questa fase è molto importante in quanto l’acqua presente nei materiali interferisce con l’azione dell’agente sterilizzante

Ø      controllare la pulizia e la funzionalità degli strumenti: filo tagliente per le forbici, capacità di presa per le pinze, dei portaaghi, ecc...

Ø      i ferri chirurgici che vanno sterilizzati a vapore vanno periodicamente lubrificati con prodotti idrosolubili (latte lubrificante per strumenti chirurgici) e non con sostanze oleose che creano una pellicola tale da impedire il contatto dell’agente sterilizzante

Ø      gli strumenti a cremagliera vanno bloccati al primo scatto della chiusura

Ø      prima di togliere i guanti, lavarli con acqua e sapone, bagnarli con disinfettante e lasciarli asciugare per evaporazione

Ø      lavare le mani

Ø      togliere i DPI

Ø      confezionare lo strumentario come previsto da protocolli specifici per ogni reparto e/o servizio (in containers, carta medical grade, ecc..)

Ø      disporre il materiale confezionato nel cesto a griglia, e consegnarlo alla centrale di sterilizzazione

 

 

3° FASE: trattamento con ultrasuoni

Per garantire un’adeguata pulizia a fondo di strumenti delicati (microchirurgici, dentali) risultano particolarmente adatti gli ultrasuoni, che sono in grado, inoltre, di eliminare efficacemente le incrostazioni.

Gli apparecchi ad ultrasuoni agiscono con piccole bolle di gas generate da onde soniche che producono aree di vuoto in grado di rimuovere lo sporco dalle superfici e depositarlo sul fondo della vasca.

Le indicazioni sono quindi:

 

 

 

Ø      eseguire la decontaminazione

Ø      indossare mascherina con visiera o mascherina e occhiali

Ø      indossare sovracamice o grembiule impermeabilizzato

Ø      indossare guanti in gomma

Ø      riempire la vasca ad ultrasuoni con acqua calda (le temperature superiori a 40° favoriscono la degasificazione e quindi l’effetto pulente) fino alla marcatura

Ø      aggiungere il detergente enzimatico pari all’1%

Ø      togliere gli strumenti dalla soluzione decontaminante

Ø      risciacquarli in acqua corrente

Ø      sistemare gli strumenti aperti nei cestini a rete evitando che si urtino tra di loro e immergere i cestini nella vasca ad ultrasuoni

Ø      controllare che gli strumenti siano completamente immersi nella soluzione in modo da permettere una corretta pulizia

Ø      accendere l’apparecchio e lasciare agire per il tempo previsto per ogni apparecchio dalle istruzioni per l’uso

Ø      risciacquare bene preferibilmente con acqua demineralizzata

Ø      asciugare

Ø      confezionare

Ø      togliere i DPI 

 

 

 

4.2   Protezione personale:

 

 

I dispositivi di protezione individuale sono rimasti quelli che già erano in dotazione al personale.

N.B. Per la protezione delle vie respiratorie va sempre fatto riferimento alle informazioni specifiche di tossicità contenute nella scheda tecnica del prodotto chimico utilizzato.

 

 

 

 

4.4   Informazione del personale:

 

Parte del personale è stato promotore della stesura della procedura, inoltre il coinvolgimento è stato allargato al resto del personale con la pubblicazione e diffusione di un manuale intitolato “Protocolli Operativi”.

E’ stato, inoltre, messo a punto un questionario, inserito nel manuale stesso, per raccogliere le impressioni e gli eventuali suggerimenti degli operatori dopo l’introduzione delle procedure nell’attività lavorativa.

Per quanto riguarda il manuale “Raccomandazioni per il buon uso dei disinfettanti” esso si propone come uno strumento per gli operatori teso al miglioramento della qualità delle attività definendole e standardizzandole attraverso l’implementazione di procedure. 

 

4.9   Risultati ottenuti/Efficacia:  vedi allegato 1 ( scheda di valutazione delle procedure.doc )


 

 

 

5. Valutazione

 

 

5.1 Difficoltà di utilizzo:  non raccolta la valutazione sulla difficoltà di utilizzo; si propone una scheda di valutazione da parte dei lavoratori delle procedure proposte ( Allegato 1 )

5.2 Sono stati informati i lavoratori/utilizzatori sull’uso/funzione della soluzione?

5.3 Parere dei lavoratori/utilizzatori/rappresentante per la sicurezza

       se indifferente o negativo specificare

5.4 Parere dell’imprenditore/datore di lavoro/

      Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dell’azienda

       se indifferente o negativo specificare

5.5 La soluzione modifica sostanzialmente le modalità di lavoro?

       se sì specificare

5.6 La soluzione deve essere rimossa per la normale manutenzione dell’impianto/

       macchina/ecc.

5.7 La soluzione deve essere rimossa per il carico/scarico dei prodotti in lavorazione?

       se sì l’impianto/macchina/ecc. può funzionare?

5.8 La soluzione necessita di particolari cure o manutenzione?

       se sì specificare

 


ALLEGATO 1

 

SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLE  PROCEDURE

 

Al fine di migliorare le procedure operative Vi chiediamo di compilare e consegnare all'ufficio ……………. la presente scheda. La scheda è anonima.

 

1.      Ritengo la procedura :

 

GIUDIZIO

X

PUNTEGGIO

UTILE

 

10

SUPERFLUA

 

1

 

GIUDIZIO

X

PUNTEGGIO

COMPLETA

 

10

INCOMPLETA

 

1

 

2.      Ritengo la descrizione della procedura:

 

GIUDIZIO

X

PUNTEGGIO

CHIARA

 

10

ABBASTANZA CHIARA

 

5

INCOMPRENSIBILE

 

1

 

3.      La procedura ha modificato il comportamento in riferimento ai rischi?

 

GIUDIZIO

X

PUNTEGGIO

MOLTO

 

10

ABBASTANZA

 

5

PER NIENTE (APPLICAVO GIA’ LE INDICAZIONI IN ESSA CONTENUTE)

 

5

PER NIENTE (RITENGO INADEGUATE LE INDICAZIONI IN ESSA CONTENUTE)

 

1

 

4.      Ho rilevato i seguenti errori / omissioni nella  procedura:      

_______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

 

5.      Propongo le seguenti variazioni:

_______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________


 

Riservato all’ufficio……………….

 

N° schede : ………………

 

Punteggio: SOMMARE I PUNTI PER OGNI RISPOSTA

 

PUNTEGGIO

 

VALUTAZIONE

N°SCHEDE 

%

DA 35 A 40

PROCEDURA RITENUTA VALIDA DALL’OPERATORE

 

 

DA 11 A 34

L’OPERATORE RITIENE UTILE LA PROCEDURA MA RILEVA ALCUNE CARENZE O INCONGRUENZE DELLA STESSA

 

 

INFERIORE A 11

L’OPERATORE RITIENE LA PROCEDURA NON IDONEA O NON ATTUABILE

 

 

 

 

CONDIZIONI DI VALIDITÀ:

Procedura valida se soddisfatte le due seguenti condizioni:

- punteggio da 35 a 40        > 70% 

- punteggio inferiore a 11    < 10%

In tutti gli altri casi la procedura va rivista.