La classificazione ATECO 91  






 
ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA
CLASSIFICAZIONE DELLE ATTIVITA' ECONOMICHE
A V V E R T E N Z E   I N T R O D U T T I V E (*)
PREMESSA
L'Istituto Nazionale di Statistica ha predisposto una nuova classificazione delle attivita' economiche (ATECO91) da adottare nei Censimenti Generali degli anni '90 al fine di soddisfare le seguenti esigenze:
- fornire informazioni statistiche attendibili e aggiornate utilizzando standard di migliore qualita' rispetto al passato in conseguenza dei grandi cambiamenti in atto nel sistema produttivo e sociale;
- garantire la comparabilita' tra la classificazione nazionale e quelle comunitarie e quindi tra statistiche nazionali e statistiche comunitarie, in vista della prossima realizzazione del mercato unico;
- fornire un supporto metodologico agli Enti dell'Amministrazione centrale e locale in vista della creazione del Sistema statistico nazionale.

L'ATECO91 e' stata creata, unicamente, per fini statistici e con essa si intende soddisfare l'esigenza di un linguaggio comune di classificazione. Pertanto le pubbliche amministrazioni, al fine di realizzare l'omogeneita' e la razionalizzazione dei flussi informativi a livello centrale e locale, che costituisce uno degli scopi fondamentali del Sistema statistico nazionale, possono utilizzare detta classificazione per definire le attivita' oggetto delle loro competenze istituzionali.


Finalita' della classificazione delle attivita' economiche
La classificazione delle attivita' economiche ha la finalita' principale di fornire un insieme di categorie di attivita' che possono essere utilizzate nell'articolazione delle varie statistiche secondo tali attivita'. Dato che molte statistiche sono mirate allo studio dell'andamento delle entita' economiche, la finalita' secondaria della classificazione delle attivita' e' quella di presentare una raccolta di categorie di attivita' articolate in modo tale che le entita' economiche possano essere classificate secondo l'attivita' da esse svolte, definendo le categorie di attivita' in un modo strettamente legato, sia al tipo di organizzazione del processo economico nelle varie unita' produttive, sia al modo in cui questo processo e' descritto nelle statistiche economiche.
Quando si parla di attivita' economiche produttive, l'espressione attivita' deve essere intesa nel senso di processo, cioe' di una combinazione di azioni che danno luogo ad un certo tipo di prodotto. In altri termini, una attivita' e' il risultato di una combinazione di differenti risorse, quali attrezzature, lavoro, tecniche di lavorazione, prodotti, dando luogo alla produzione di specifici beni o servizi.
Pertanto,una attivita' e' caratterizzata da un input di risorse, da un processo produttivo e da un output di prodotti.

Differenze dalle altre classificazioni
Nell'area delle statistiche economiche si possono distinguere due grandi raggruppamenti di classificazioni:
- le classificazioni dei prodotti che sono finalizzate all'elaborazione di statistiche microeconomiche aventi per oggetto i prodotti considerati nel loro rapporto funzionale con specifiche operazioni economiche a cui essi sono sottoposti quali, ad esempio, la loro produzione, il commercio interno ed estero, i trasporti.
- la classificazione delle attivita' economiche, utilizzata per classificare le unita' di produzione secondo l'attivita' da esse svolta e finalizzata all'elaborazione di statistiche di tipo macroeconomico, aventi per oggetto i fenomeni relativi alla partecipazione di tali unita' ai processi economici quali, ad esempio, la produzione, l'impiego di fattori produttivi (lavoro, materie prime, investimenti) o il reddito delle unita' in questione.
La classificazione delle attivita' economiche non vuol essere una classificazione di industrie, non va confusa con una classificazione di beni e servizi, ne' tantomeno con una classificazione di professioni o mestieri.
L'attivita' svolta da una determinata unita' produttiva rappresenta il tipo di produzione in cui e' impegnata,ed e' quindi quella caratteristica dell'unita' secondo la quale essa verra' raggruppata con altre unita' al fine di elaborare alcune particolari statistiche.
Nella realta' economica, una determinata impresa e' spesso costituita non solo da unita' che producono beni e servizi che sono caratteristici di una determinata attivita' economica, ma anche da unita' che sono impegnate in attivita' secondarie, diverse da quelle che diremo attivita' principale, ed alla quale appartiene l'impresa considerata. In pratica, quindi, l'output di una determinata impresa e' costituito da prodotti primari e da prodotti secondari. Dato che e' difficile, in linea di principio, stabilire una corrispondenza biunivoca tra attivita' e prodotti, la classificazione delle attivita' economiche non e' adatta a misurare i dati della produzione a livello molto dettagliato.

Riferimenti storici
La classificazione delle attivita' economiche adottata dall'Istat nel 1981 (ATECO 81) si basa sulla nomenclatura generale delle attivita' economiche nelle Comunita' europee del 1970 (NACE 70), ma i dati secondo l'ATECO 81 non coincidono esattamente con quelli dello stesso livello della NACE 70.
La NACE 70 non e' stata oggetto di un regolamento sicche' i dati comunitari raccolti sulla base delle nomenclature nazionali devono essere adottati mediante chiavi di conversione ed essere sottoposti ad un lavoro di approssimazione che ne riducono la comparabilita'.
Limitata, inoltre, e' risultata la comparabilita' su scala mondiale della ATECO 81 con le altre nomenclature delle attivita' economiche.Infine, quasi del tutto inesistenti sono le connessioni tra la classsificazione ATECO 81 e la classificazione dei prodotti.

Armonizzazione con le nomenclature internazionali
Attraverso un gruppo di lavoro comune tra Ufficio Statistico delle Comunita' europee (EUROSTAT) e quello delle Nazioni Unite, l'EUROSTAT ed i rappresentanti degli Stati membri hanno collaborato strettamente alla terza revisione della "International Standard Industrial Classification of All Economic Activities" (ISIC Rev.3/CITI Rev.3), adottata dalla Commissione statistica delle Nazioni Unite nel febbraio 1989.
Un gruppo di lavoro costituito da rappresentanti dell'EUROSTAT e degli Stati membri ha elaborato una versione riveduta della NACE 70, denominata NACE Rev.1 introducendo un grado di dettaglio sufficiente per rispecchiare non soltanto le similarita' tra le strutture economiche degli Stati membri, ma anche le principali differenze tra esse. L'adozione di questo criterio ha fatto si' che le voci comprese nella NACE Rev.1 siano in numero notevolmente maggiore di quell della CITI Rev.3.
Lo schema della NACE Rev.1 e' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunita' Europee L 293 del 24.10.1990 in allegato al Regolamento CEE n.3037/90 del Consiglio del 9.10.1990, relativo alla classificazione statistica delle attivita' economiche nelle Comunita' europee.
Occorre sottolineare che la NACE Rev.1, poiche' riprende le caratteristiche essenziali delle strutture nazionali, contempla attivita' la cui importanza varia notevolmente da un Paese all'altro.
Nessun Paese, quindi, trovera' rispecchiate nella NACE Rev.1 soltanto le attivita' che rivestono per esso particolare importanza.

L'ATECO91 versione nazionale della NACE Rev.1
Al fine di soddisfare le esigenze nazionali di dettaglio, l'Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) ha costituito un'apposita Commissione di studio incaricata di formulare proposte per la classificazione delle professioni e delle attivita' economiche, necessarie ai fini dei Censimenti generali degli anni'90 la quale ha concluso i lavori nel febbraio 1990.
I lavori per l'approntamento della classificazione ATECO91 sono proseguiti nell'ambito di un apposito progetto. L'ATECO91 contiene le stesse rubriche della NACE Rev.1 fino al quarto livello di dettaglio. Un quinto livello di dettaglio e' stato ottenuto per disaggregazione del quarto livello della NACE Rev.1. Nella stesura del livello nazionale di dettaglio si e' tenuto conto non solo delle proposte formulate dall'apposita Commissione di studio ma anche delle esigenze delle imprese, grazie alle indicazioni fornite dalle varie Associazioni di categoria, e di quelle di Enti dell'Amministrazione centrale (Ministero delle Finanze, INPS, ecc.).
Strettamente connesso a quello suddetto e' l'altro criterio seguito, in base al quale sono stati presi in considerazione settori di attivita' particolarmente sensibili, indipendentemente dalla loro rilevanza attuale, guardando al futuro (per esempio elettronica, informatica, taluni servizi ad alta intensita' tecnologica) o al passato (per esempio taluni settori delle industrie metallurgiche ed estrattive).

Criteri generali seguiti nella classificazione delle attivita' economiche
L'ATECO91, analogamente alla NACE Rev.1 e alla CITI Rev.3, non tiene conto di criteri di differenziazione che non hanno alcun riferimento con le caratteristiche dell'attivita' in se' stessa. Di conseguenza, tutte le unita' produttive che esercitano lo stesso genere di attivita' economica sono classificate in un'unica categoria, senza distinzione alcuna riguardo alla loro forma giuridica, al titolo di possesso, alla forma di conduzione dell'impresa. D'altro canto,tenuto conto dell'importanza rivestita da queste caratteristiche per l'elaborazione di alcune statistiche, e' utile costruire alcune classificazioni appropriate e ben distinte dalla classificazione delle attivita', che evidenzino le unita' produttive a seconda che esse svolgano la loro attivita' in forma individuale o associata che distinguano nell'ambito di una medesima attivita' quella svolta da organizzazioni o enti pubblici da quella svolta da privati, che separino l'attivita' produttiva di beni e servizi vendibili (market), da quelli non vendibili (non market), l' attivita' svolta in forma artigianale da quella svolta in forma industriale, l'attivita' svolta presso una impresa o a domicilio. In tal modo, molte utili informazioni supplementari potranno essere ottenute incrociando queste differenti classificazioni, con quella delle attivita' economiche. Giova ricordare che la dicotomia: pubblico e privato non coincide con la distinzione: vendibile, non vendibile; infatti, oltre agli organismi pubblici, gli organismi privati non aventi fini di lucro possono fornire beni e servizi non vendibili, cioe' forniti gratuitamente o ad un prezzo non superiore alla meta' dei costi di produzione. In linea di principio tutte le attivita' possono dar luogo ad una produzione vendibile o non vendibile. Nondimeno, i servizi non vendibili sono piu' frequentemente forniti da organismi pubblici particolarmente nei settori di attivita' quali l'istruzione, la sanita', l'assicurazione sociale, l'assistenza sociale, ecc.

UNITA' STATISTICA DI CLASSIFICAZIONE
A base della classificazione puo' essere assunta una delle seguenti unita' statistiche:
- l'unita' economico-giuridica, cioe' l'impresa o ditta;
- l'unita' locale, cioe' lo stabilimento, il laboratorio, il cantiere, la miniera, la bottega, il magazzino, il negozio, lo studio professionale, l'ufficio e simili;
- l'unita' di attivita' economica (U.A.E.), cioe' l'unita' che esercita una sola attivita', ossia una lavorazione o un gruppo di lavorazioni che concorrono direttamente alla fabbricazione di un determinato prodotto o gruppo di prodotti, o le operazioni che concorrono direttamente alla prestazione di un determinato servizio o gruppo di servizi.
Da un punto di vista generale, puo' osservarsi che l'analisi maggiore si conseguirebbe assumendo a base della classificazione l'U.A.E. e cio' in quanto le U.A.E. operanti in una medesima unita' locale e le unita' locali relative ad una stessa unita' economico-giuridica possono appartenere a differenti categorie di attivita' economica . In pratica,secondo gli scopi che si propone la classificazione, puo' risultare conveniente l'adozione di una o altra delle unita' statistiche suddette. In considerazione della molteplicita' degli impieghi cui e' destinata la presente classificazione e tenuto conto delle notevoli difficolta' che si incontrano all'atto pratico nella individuazione delle U.A.E. per le interferenze dell'una con l'altra, a base della presente classificazione e' stata assunta l'unita' locale, che risulta adottata nella maggioranza degli altri Paesi e nelle stesse classificazioni internazionali. Per unita' locale si intende il luogo variamente denominato (stabilimento, laboratorio, miniera, bottega, negozio, bar, albergo, studio professionale, ufficio, magazzino, agenzia, abitazione, scuola, ospedale, ecc.) in cui si realizza la produzione di beni o si svolge o si organizza la prestazione di servizi destinabili o non destinabili alla vendita. Con riferimento alla natura dell'attivita' svolta nelle unita' locali, queste si possono distinguere in unita' locali operative e unita' locali amministrativo-gestionali. Le prime sono quelle ove materialmente si esplica la attivita' di produzione o di vendita di beni o di prestazione di servizi; le seconde sono le unita' costituite dalla sede centrale dell'impresa e dagli uffici direttivi, tecnici e amministrativi, che siano distinti fisicamente o funzionalmente dalle unita' locali operative, nelle quali si esplicano attivita' inerenti l'organizzazione, la gestione finanziaria, la consulenza legale e commerciale, la formazione del personale, la contabilita', il centro elaborazione dati (quando questo svolge esclusivamente o prevalentemente attivita' interna, ausiliaria per l'impresa), ecc. Mentre le unita' locali "operative" vengono classificate in base alla propria attivita' (unica o principale), le unita' locali "amministrativogestionali vengono classificate in base all'attivita' unica o principale esercitata dall'impresa cui appartengono.

DETERMINAZIONE DELL' ATTIVITA' PRINCIPALE
Nelle unita' locali operative possono svolgersi attivita' miste, nel senso che sono contemplate in categorie distinte della classificazione delle attivita' economiche. Le attivita' miste possono consistere in piu' fasi di lavoro successive quali, ad esempio, la tessitura della lana e la fabbricazione di articoli di maglieria, cioe' in attivita' integrate verticalmente, o addirittura possono consistere in processi produttivi piu' o meno estranei tra loro, che riflettono produzioni diverse quali, ad esempio, la fabbricazione di vetro cavo e la fabbricazione di fibre di vetro cioe' in attivita' integrate trasversalmente.
In tali casi l'unita' locale viene classificata, nel suo complesso, secondo l'attivita' economica principale. Analogo criterio viene seguito per la classificazione delle imprese.
L'attivita' principale dell'unita' locale e' determinata sulla base del valore aggiunto da essa conseguito mediante il processo produttivo o i servizi resi.
Se non sono disponibili informazioni relative al valore aggiunto, l'attivita' principale e' determinata adottando criteri diversi da quelli basati sulla ripartizione del valore aggiunto secondo le varie attivita' svolte dall'unita' locale. L'attivita' principale dell'Unita' locale puo' essere determinata con i seguenti criteri, scegliendo tra questi, quello che fornisce una miglior stima del valore aggiunto:
- Occupazione nelle varie attivita' determinata sulla base della corrispondente distribuzione dei dipendenti
- Redditi da lavoro dipendente nelle distinte attivita'.
Tuttavia, qualora questi rappresentino una piccola parte del valore aggiunto, come nelle attivita' ad elevata intensita' di capitale, e' preferibile prendere in considerazione la distribuzione per attivita' dei beni di investimento
- Valore della produzione ripartita sulla base del valore dei beni e servizi che ricadono nelle diverse attivita'
- Valore delle vendite,in sostituzione del valore della produzione, ripartito sulla base del valore dei beni e servizi che ricadono nelle diverse attivita'

SERVIZI INDUSTRIALI
Le unita' che svolgono una attivita' su ordinativi per conto terzi sono classificate nella categoria delle unita' che producono gli stessi beni o servizi per conto proprio, salvo diversa indicazione dell'ATECO '91.

INSTALLAZIONE E MONTAGGIO
Le unita' che svolgono attivita' di installazione e montaggio di apparecchi, attrezzature ed altri impianti fabbricati da altre imprese, in edifici o in altre opere di costruzione e necessarie per il loro funzionamento sono classificate nella divisione 45 "Costruzioni". Le unita' che svolgono attivita' di installazione e montaggio di macchinari o apparecchiature industriali o di addestramento del personale al loro uso sono classificate nella stessa categoria delle industrie manifatturiere produttrici dei beni suddetti.

RIPARAZIONE E MANUTENZIONE
La maggior parte delle attivita' di riparazione e manutenzione sono collocate in tre gruppi specifici:
- le attivita' di riparazione e manutenzione di autoveicoli e motoci cli sono classificate nel gruppo 50.2
- le attivita' di riparazione di beni di consumo personali e per la casa sono classificate nel gruppo 52.7
- le attivita' di riparazione e manutenzione di macchine per ufficio ed elaboratori elettronici sono classificate nel gruppo 72.5
- le attivita' di riparazione e manutenzione di altri beni (beni di investimento ) sono classificate nella stessa categoria delle unita' che producono i beni.

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Nella classificazione ATECO 81 erano contemplate due distinte categorie : 911.1 per gli organi costituzionali, 911.2 per l'Amministrazione statale centrale e periferica e 911.3 per l'Amministrazione degli enti locali La nuova classificazione ATECO 91 ripartisce l'insieme delle due precedenti categorie in quattordici categorie sulla base della classificazione delle funzioni dell'Amministrazione Pubblica (CFAP-COFOG Pubblicazione delle Nazioni unite: F.80.XVII.17- New York,1980). Le attivita' della Pubblica Amministrazione sono collocate nella classe 75.11 (ad eccezione del Ministero degli Affari esteri, compreso nella 75.21) se sono rivolte alla regolamentazione dell'area generale, nella classe 75.12 se sono rivolte alla regolamentazione dell'area sociale, nella classe 75.13 se sono rivolte alla regolamentazione della area economica e nella classe 75.14 qualora consistano in servizi centralizzati di supporto alla P.A. medesima. Le Amministrazioni regionali, provinciali, comunali, ad esempio, sono classificate nella categoria 75.11.1. Le regole di classificazione delle unita' statistiche predisposte dalla CEE prevedono che le unita' locali della P.A. che svolgono attivita' collocabili in specifiche aree della NACE Rev.1, quali ad esempio le centrali comunali del latte, le aziende municipalizzate dei trasporti, ecc. siano classificate nelle categorie appropriate dell'industria manifatturiera, dei trasporti, ecc. e non nella divisione 75.

INDUSTRIA
Nella presente classificazione si e' voluto limitare l'uso del termine "industria", in quanto alcuni utilizzatori della classificazione danno al suddetto termine un significato restrittivo mentre altri attribui scono al termine "industria" un significato molto ampio, consideran dolo sinonimo del termine "attivita'", sicche' si parla di industrie produttrici di beni e di industrie produttrici di servizi.

ATTIVITA' MANIFATTURIERE ED ATTIVITA' DI SERVIZI
Una attivita' economica e' considerata manifatturiera quando:
- e' produttrice e trasformatrice di beni materiali o di energia (ad es. energia elettrica) che e' un bene immateriale
- il suo prodotto e' suscettibile di essere ulteriormente commercializzato
- l'attivita' di produzione o di trasformazione non viene svolta su specifica ordinazione da parte di una unita' economica consumatrice.
Una attivita' economica e' considerata produttrice di servizi quando:
- produce beni immateriali , esclusa l'energia
- produce o trasforma beni materiali non durevoli o semidurevoli su specifica ordinazione di una unita' economica consumatrice.
Conseguentemente, l'attivita' di produzione di fotografie, film, videocassette registrate, software che possono essere utilizzate da un qualsiasi utente sono considerate attivita' manifatturiere, mentre l'attivita' di produzione di fotografie, film, software o di registrazione di videocassette su ordine di un cliente secondo le sue particolari richieste, sono considerate attivita' di servizi. Con riferimento alla produzione libraria si puo' arguire che l'attivita' dell'autore di preparazione del manoscritto e' attivita' di servizio, mentre l'attivita' manifatturiera inizia solo nella fase di editoria. Al di la' delle definizioni di attivita' manifatturiere e attivita' di servizi sopra riportate, sembra opportuno porre in evidenza che nella realta' oggettiva esistono situazioni di sovrapposizione tra le attivita' manifatturiere in senso stretto, e quelle di servizi, in quanto alcune unita' che praticano attivita' manifatturiere possono talvolta operare su commissione. Pertanto, per una corretta collocazione dell'attivita' si dovra' ricorrere al criterio dell'attivita' principale.

PRINCIPALI DIFFERENZE TRA LE CLASSIFICAZIONI ATECO'81 e ATECO'91
Le attivita' di trasformazione annesse ad aziende agricole che lavorano prodotti propri e quelle svolte in forma associata, sono collocate nella sezione D "ATTIVITA' MANIFATTURIERE" dell'ATECO'91, ad eccezione della produzione di vino di uva di produzione propria che rimane collocata nella sezione A "AGRICOLTURA", inoltre sono state evidenziate le attivita' dei servizi connessi all'agricoltura e quelli connessi all'allevamento del del bestiame. Nell'ATECO'91 e' stata evidenziata l'attivita' dei servizi connessi alla pesca e alla piscicoltura. Al fine di poter ricostruire il precedente settore" ENERGIA" la sezione Estrazione di minerali e' stata suddivisa in due sottosezioni:
- CA "ESTRAZIONE DI MINERALI ENERGETICI"
- CB " ESTRAZIONE DI MINERALI NON ENERGETICI"
Per quanto concerne le Industrie tessili, nella presente classificazione a differenza della precedente, non sono state evidenziate le attivita' integrate di filatura-tessitura. Con riferimento all'industria dei mobili, sono stati collocati nel gruppo 36.1 i mobili di qualsiasi materiale, compresi quelli metallici che nella precedente classificazione erano collocati nella "Costruzione di utensili e articoli finiti in metallo". E' stata creata la divisione 37 riguardante l'attivita' di riciclaggio, non prevista nella precedente classificazione. A differenza della classificazione del 1981, e' stato evidenziato il commercio ambulante distintamente per quello in posto fisso e quello in posto mobile.

STRUTTURA E CODIFICA DELLA CLASSIFICAZIONE ATECO'91
Nella presente classificazione le varie attivita' economiche sono raggruppate, dal generale al particolare, in sezioni, sottosezioni, divisioni, gruppi, classi e categorie. Due sezioni "Estrazione di minerali" e "Attivita' manifatturiere" sono articolate in sottosezioni, le sezioni e le sottosezioni a loro volta si articolano in divisioni, gruppi e classi; la maggior parte delle classi sono articolate in categorie le quali costituiscono le componenti fondamentali della classificazione e comprendono attivita' esercitate generalmente da unita' locali dello stesso tipo. La classificazione comprende 874 categorie, raggruppate in 512 classi, 222 gruppi, 60 divisioni, 17 sezioni, due delle quali sono articolate in 16 sottosezioni, come appare specificato nel seguente quadro sinottico.

Livelli
denominazione
N.ro voci
 
 
ATECO91
NACE Rev.
Tipo di codice
ATECO91

1° Livello

Sezioni Sezioni 1 lettera maiuscola 17

intermedio

Sottosez. Sottosezioni 2 lettere maiuscole 16

Totale

- - 1-2 lettere maiuscole 31

2° livello

Divisioni Divisioni 2 cifre (a) 60

3° livello

Gruppi Gruppi 3 cifre 222

4° livello

Classi Classi 4 cifre 512

5° livello

Categorie -.- 5 cifre (b) 874
(a) A partire dal 2^ livello il codice e' solamente numerico.
(b) comprese le rubriche del 4^, 3^ e 2^ livello nel caso in cui non subiscano ulteriori disaggregazioni

Le sezioni e le sottosezioni sono contraddistinte da un codice alfabetico costituito rispettivamente da una o due lettere maiuscole, denominato codice di tabulazione ed utilizzato nella fase di pubblicazione dei dati. Le divisioni, i gruppi, le classi e le categorie di attivita' economica sono contraddistinti da un codice numerico, indipendente dal codice alfabetico di tabulazione. Solamente il codice numerico vale come numerazione convenzionale in fase di codificazione. Ciascuna attivita' economica viene codificata generalmente con un numero di cinque cifre delle quali l'ultima e' separata da un punto dalle due precedenti, e queste, sono a loro volta separate da un punto dalle prime due. Quando la quinta cifra risulta mancante, o e' costituita da una zero, vuol dire che la classe non si articola in categorie. Le prime due cifre individuano la divisione ed assumono valori compresi tra 01 e 99, ciascuna delle ultime tre cifre assume valori compresi tra 0 e 9. Le prime tre cifre individuano il gruppo, le prime quattro cifre individuano la classe ed infine le cinque cifre individuano la categoria. Pertanto volendo citare ad esempio la categoria riflettente la " Captazione, adduzione, depurazione e distribuzione di acqua potabile", si scrivera' il numero 41.00.1 del quale le prime due cifre (41), indicano la divisione (RACCOLTA, DEPURAZIONE E DISTRIBUZIONE DELL'ACQUA), le prime tre (41.0) indicano il gruppo che rimane identico alla divisione, le prime quattro (41.00) indicano la classe che rimane identica alla divisione e al gruppo, infine le cinque cifre (41.00.1) indicano la categoria. Tenuto conto che le prime quattro cifre indicano il codice della classificazione NACE-REV.1 della CEE, dalla lettura del codice 41.00.1, si puo' arguire che la divisione 41, essendo seguita dal primo zero (41.0) non si articola in gruppi ed essendo seguita dal secondo zero (41.00), non si articola in classi per la classificazione della CEE, ma si articola in categorie (41.00.1), solo al livello nazionale.

ALTRE AVVERTENZE
La presente classificazione e' suddivisa in 3 parti. La parte prima riguarda le sezioni, le sottosezioni e le divisioni di attivita' economica; la parte seconda prende in esame anche i gruppi, le classi e le categorie di attivita' economica; la parte terza e' costituita dalle Note Esplicative delle lavorazioni o attivita' comprese nelle varie classi o categorie di attivita' economica. E' da rilevare che le note esplicative non costituiscono un elenco esaustivo di tutte le attivita' comprese nelle varie classi o categorie di attivita' economiche, ma si limitano a fornire una estesa esemplificazione. Per alcune classi o categorie di attivita' economica non figurano riportate le lavorazioni o attivita' in esse comprese in quanto le denominazioni di queste si identificano con quelle della classe o categoria stessa. Ovviamente nelle dette classi e categorie devono essere comprese anche le "eventuali lavorazioni o attivita' affini". In appendice viene riportato l'elenco alfabetico delle lavorazioni e attivita' con l'indicazione del codice della categoria di appartenenza. Tale elenco non e' ovviamente esaustivo. Al fine di fornire gli elementi per il confronto tra la classificazione del presente volume e quella del 1981, in appendice e' riportata una tabella di ragguaglio con riferimento ai numeri di codice delle classi e categorie.

(*) A cura di Giuseppe Puglisi responsabile del progetto Classificazioni Economiche