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Banca dati SoluzioniGESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVORischi cui è rivolta la soluzioneinfezioniDocumentiConsulta la soluzioneDescrizione del ciclo3. Processo lavorativo e natura del problema3.1 Ciclo di lavorazione: GESTIONE DEI RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVO I rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo vengono classificati ed identificati come: Tutti i rifiuti che provengono da ambienti di isolamento infettivo nei quali sussiste un rischio di trasmissione biologica aerea, nonché da ambienti ove soggiornano pazienti in isolamento infettivo affetti da patologie causate da agenti biologici di gruppo 4 (isolamento stretto o respiratorio) Tessuti, organi e parti anatomiche non riconoscibili. Animali da esperimento. Tutti i rifiuti che provengono da ambienti di isolamento infettivo nei quali sussiste un rischio di trasmissione biologica, nonché da ambienti ove soggiornino pazienti in isolamento infettivo affetti da agenti biologici di gruppo IV di cui all’allegato XI del D.lgs. 626/94 e successive modifiche ed integrazioni. Piastre, terreni di coltura e altri presidi utilizzati in microbiologia e contaminati da agenti patogeni. I rifiuti quali, bastoncini cotonati per colposcopia e paptest, bastoncini oculari, cannule e drenaggi, cateteri, raccordi, sonde, circuiti per circolazione extracorporea, cuvette monouso per prelievo bioptico endometriale, deflussori, flebocisti contaminate, filtri di dialisi, filtri esausti provenienti da cappe, guanti monouso, materiale monouso, materiale per medicazione, sacche, set di infusione, sonde rettali e gastriche, sondini, spazzole e cateteri per prelievo citologico, speculum auricolare monouso, suturatici automatiche monouso, gessi e bendaggi, rifiuti taglienti a condizione che presentino almeno una delle caratteristiche di provenienza da ambienti di isolamento infettivo e siano venuti a contatto con qualsiasi liquido biologico, secreto od escreto dei pazienti isolati; siano contaminati da: sangue o altri liquidi biologici che contengano sangue in quantità tale da renderlo visibile; feci o urine, nel caso in cui sia ravvisata clinicamente dal medico che ha in cura il paziente una patologia trasmissibile attraverso tali escreti; liquido seminale, secrezioni vaginali, liquido pericardio o liquido amniotico; i rifiuti provenienti da attività veterinaria che: siano contaminati da agenti patogeni per l’uomo o per gli animali; siano venuti a contatto con qualsiasi liquido biologico, secreto od escreto per i quali sia ravvisato dal veterinario un rischio di patologia trasmissibile attraverso tali liquidi. La gestione dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo prevede diverse fasi di lavorazione quali:1. Raccolta nelle aree di produzione; 2. Confezionamento; 3.Trasporto al punto convenzionale di raccolta; 4.Trasporto al deposito temporaneo; 5. Deposito temporaneo. 3.2 Lavorazione/Fase di lavorazione/Prodotto o materiale impiegato: La raccolta dei rifiuti sanitari a rischio infettivo nelle aree di produzione viene attuata dal personale in servizio che provvede a depositare nel momento della loro produzione e previa accurata selezione, direttamente negli appositi contenitori. Il trasporto dei contenitori confezionati al punto convenzionale di raccolta dai reparti ospedalieri è effettuato a cura degli addetti al trasporto. I rifiuti dovranno essere trasportati utilizzando i percorsi verticali “ sporchi “ fino al punto convenzionale di raccolta più vicino. I punti convenzionali di raccolta sono evidenziati nella planimetria al punto 4.17. Il trasporto dei rifiuti dai punti convenzionali di raccolta fino al deposito temporaneo situato nell’area ecologica ospedaliera è effettuato ad opera degli addetti al trasporto con l’utilizzo degli appositi carrelli motorizzati. L’asporto dei rifiuti è effettuato più volte al giorno ( in ogni caso non meno di due volte ) per evitare eccessivi accumuli. Il deposito temporaneo dei rifiuti di cui alla presente procedura è localizzato nell’area ecologica, i rifiuti devono essere depositati nel box contraddistinto dalla scritta RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVO ed il simbolo di rischio biologico come evidenziato al punto 4.17 3.3 Impianto/Macchina/Parte di macchina/Attrezzo: 3.4 Modello: Tipo: Anno di costr.: 3.5 Costruttore/Importatore: 3.6 Descrizione dei rischi (e stima del n. di soggetti esposti): Il 70 % degli operatori dipendenti ulss è esposto a rischio di tagli e punture accidentali, oltre a quello di contaminazione con agenti biologici patogeni, durante le operazioni di: produzione del rifiuto sanitario, manipolazione e trasporto degli imballaggi per rifiuti sanitari pericolosi. 3.7 Descrizione dei danni (e stima del n. di soggetti danneggiati): infortunio con possibile trasmissione di malattia infettiva ( puntura o taglio accidentale, contaminazione della cute o delle mucose ). 30 infortuni / anno ogni 1000 esposti, ( dati nazionali indicano 0,3 sieroconversioni ogni 1000 infortunati ). 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